Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 18 giugno 2019, 1:45

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BENVENUTI ALLA SPECIAL CIF EDITION, LA 129° ALL TIME!

Questo è il gruppo LAMBRUSCO della SPECIAL CIF EDITION con Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo LAMBRUSCO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo CINQUECENTO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo CINQUECENTO.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi QUATTRO ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalla guest star. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro già in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via) mentre coloro che ancora non hanno punti rank All Time sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo LAMBRUSCO:

Come le rondini, di Maurizio Bertino, ore 23.54, 3372 caratteri
Oltre la siepe, di Dand Elion, ore 00.50, 2557 caratteri
Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi, ore 23.15, 3935 caratteri
Batman, di Luca Nesler, ore 23.47, 4047 caratteri
Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer, ore 21.54, 2890 caratteri
Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari, ore 22.21, 3498 caratteri
Mamma gatta, di Roberto Masini, ore 23.10, 4038 caratteri
Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca, ore 23.45, 3892 caratteri
Diamante pazzo, di Andrea Pozzali, ore 00.30, 3910 caratteri
Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian, ore 00.59, 4729 caratteri MALUS 30 PUNTI

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 27 GIUGNO per commentare i racconti del gruppo CINQUECENTO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 28 GIUGNO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i NOVE racconti del gruppo CINQUECENTO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete DICIOTTO (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo CINQUECENTO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA SPECIAL CIF EDITION A TUTTI!



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Massimo Tivoli
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 19 giugno 2019, 16:21

Ciao, ecco la mia classifica e i commenti. Buona CIF Edition a tutti!


CLASSIFICA

1. Mamma gatta - di Roberto Masini
2. Come le rondini - di Maurizio Bertino
3. Un pugno di sabbia - di Wladimiro Borchi
4. Batman - di Luca Nesler
5. Dietro le mura di Gerico - di Stefano De Luca
6. Oltre la siepe - di Dand Elion
7. Mors tua, vita mea. Giusto? - di Laura Cazzari
8. Diamante pazzo - di Andrea Pozzali
9. Sì come sa di sale - di Mario Mardirossian
10. Il treno delle cinque - di Alessandra Fisher


COMMENTI

Come le rondini - di Maurizio Bertino
Ciao, Maurizio. È un piacere leggere un tuo racconto. Ho gradito parecchio la declinazione originale del tema: l’arrivo inaspettato della felicità pochi minuti prima della fine, di una catastrofe apocalittica, veicolato dall’empatizzare l’inconsapevole e inaspettata felicità della propria bimba. Almeno, per me è questo “l’inaspettato” in questo racconto piuttosto che il devastante oggetto celeste, meteorite, o quello che sia...
Molto toccante e, solo per questo, il racconto si guadagna tutta la mia ammirazione. Il paletto Pinocchio, in effetti, passa inosservato ma, considerata la funzione dell’elemento paletto, non si può dire che i vincoli del gioco non siano rispettati.
Non ho invece gradito la seconda persona, ma non è qualcosa che considererò (troppo) nel posizionamento in classifica perché credo appartenga alla mia soggettività: non ho mai letto un testo in seconda persona che non mi buttasse fuori dalla storia. Francamente, non so spiegarmi perché la narrazione in seconda mi faccia questo effetto, ma da lettore non posso ignorare che me lo faccia. Forse è perché mi sento troppo “toccato” dal narratore, che ahimé nel caso della seconda persona si palesa inesorabilmente nell’autore che orchestra le “mie” azioni e i “miei” pensieri all’interno della “sua” storia (molto vincolante, quasi asfissiante). Questo non fa altro che ricordarmi, quasi a ogni passaggio, che dopotutto sto leggendo solo una storia, è tutto finto; insomma, mi è sempre sembrato che la seconda persona presupponga/pretenda più di ogni altro tipo di narrazione, senza mezzi termini, che il lettore si presti al gioco. Cosa che può accadere ma anche non succedere.
In sintesi, mettendo da parte considerazioni soggettive, per me, resta uno dei racconti più meritevoli che abbia letto su MC per il coinvolgimento e l’impatto emotivo della situazione e soprattutto del finale.
Per dirla come la direbbe il tuo alter ego su MC: un pollice assolutamente su per me. Complimenti!

Oltre la siepe - di Dand Elion
Ciao, Dand. Ho riconosciuto l’arrivo inaspettato ma, mea culpa, a una prima lettura non avevo capito che si trattasse proprio di Giacomo Leopardi (ho dovuto rileggerlo per capirlo). Okay, lo attribuisco a un mio difetto, ignoranza, stanchezza, non so...
Detto questo, la prima parte ha stuzzicato parecchio la mia curiosità che poi però è stata spenta dalla seconda parte, lasciandomi con un senso di vuoto. Continuo a pensare di starmi a perdere riferimenti importanti che hanno a che fare con Leopardi e che non sono capace di cogliere. Proverò a rileggerlo.

Un pugno di sabbia - di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro. È davvero un piacere rileggerti. Tema e paletto ci sono tutti. La lettura fila liscia senza intoppi fino al drammatico epilogo, il cui effetto è dirompente proprio come l’esplosione che chiude il racconto. Discreta dose di suspense e una scrittura pulita. Bella prova. Proprio a voler essere pignoli, avrei limitato la parte iniziale e creato più conflitto in casa, non so, una colluttazione, qualcosa per cui il lettore potesse pensare anche solo per un attimo che Vania avrebbe potuto salvarsi, per dargli infine la botta finale con l’epilogo devastante. Ma, ripeto, resta proprio una bella prova.

Batman - di Luca Nesler
Ciao Luca. È un piacere poterti rileggere. Nel tuo caso, per me, è inutile fare commenti sullo stile di scrittura o sulla tecnica di scrittura visto che dimostri sempre molta padronanza in questi due aspetti. Tema e paletto centrati a pieno. Il tema con l’arrivo del nefasto dottor Esposito, e il paletto con il riferimento alla pizza ma non solo, secondo me, anche con alcuni personaggi i cui cognomi sono tipici dell’Italia meridionale (Falcone, Esposito). Quindi vincoli del gioco pienamente rispettati e scrittura briosa, come sempre nel tuo caso.
Detto questo, passando al punto un pochino debole del racconto, questa volta la tua consueta sfrenata e, per me, inarrivabile fantasia l’ho sentita un po’ sotto tono. Mi spiego, la storia è molto “semplice”, forse troppo, nel senso che il nostro protagonista – Batman – subisce tutto, in modo passivo. Anche la notizia della sua imminente morte a causa di una malattia incurabile arriva senza mordente. Ed è un peccato perché l’idea di questo racconto, secondo me, rappresenta un altro aspetto molto positivo. Siamo abituati, appunto, a vedere Batman come un supereroe invincibile (grazie alla tecnologia che lo supporta e al suo temperamento) ma con il tuo racconto vuoi ribadire al lettore che, dopo tutto, Batman non è, per es. Superman, è in fondo un uomo come tutti. Ecco, secondo me, a differenza delle tue precedenti partecipazioni a MC, con questa storia non sei riuscito a sfruttare al meglio la “potenza” dell’idea alla base: la vulnerabilità umana di Batman. Per me, il racconto finisce dove sarebbe dovuto iniziare… sarebbe stato più interessante un racconto che ci avesse mostrato come Batman avesse deciso di vivere la vita che gli restava (stando ovviamente attento alla miriade di cliché in cui si sarebbe potuto incappare)...
In sintesi, scrittura sempre molto piacevole la tua ma, stavolta, racconto non molto coinvolgente.
P.S.:
prendi il mio commento con le pinze... in generale, la semplicità paga sempre (quindi magari gli altri apprezzeranno molto di più, e te lo auguro), io lo so bene visto che ne rappresento un'istanza al negativo ;-)

Il treno delle cinque - di Alessandra Fisher
Ciao Alexandra. Il tema con l’arrivo dello studente è rispettato senza ombra di dubbio. Anche la scelta del paletto, il romanzo autobiografico Lessico Familiare, è una scelta originale, un caso molto specifico di “cultura” italiana (vincitore del premio Strega) e forse non riconoscibile dai più, però ciò non toglie che i vincoli del gioco sono pienamente rispettati. Invece, il racconto mi convince di meno. L’ho trovato poco coinvolgente, poco emozionante, è scritto in modo molto didascalico, tutto scorre liscio ma se ne va altrettanto liscio senza lasciare emozioni nel lettore. La narrazione si percepisce piatta, inizia in un modo, prosegue uguale e termina nello stesso medesimo modo. Ci mostri un flash di vita quotidiana, in modo molto pacato e controllato, ma magari, considerata anche la condizione della protagonista, si poteva osare, tentando di inserire qualche scossone, qualcosa che avesse conferito più mordente al racconto o alla scrittura stessa.

Mors tua, vita mea. Giusto? - di Laura Cazzari
Ciao Laura, piacere di leggerti. Sia il tema sia il paletto vengono rispettati con l’introduzione della maglia di Totti nel finale e con la comparsa inaspettata del figlioletto. Figlioletto che forse ha assistito alla scena? Sì, no, non ci è dato saperlo. Il rimorso che il padre sente nel finale è schiacciante e forse lo sarebbe ancora di più se il figlio avesse, per sbaglio, assistito alla scena. A me piace l’utilizzo della prima persona, ma fai attenzione perché nasconde insidie. Per esempio, quando scrivi: "Ci sono nato, cresciuto, e adesso ci vivo con la mia famiglia.”; oppure ancora peggio: "È finita, ma il peso che sentivo nel petto, da quanto sono entrato in affari coi miei aguzzini per pagare le cure di mia moglie, non è svanito.” Ecco quest’ultimo pezzo sa un po’ troppo di mini-spiegone, sarebbe stato meglio far emergere, nel corso del racconto, la ragione per cui lui si è rivolto agli aguzzini; per esempio, tramite un breve flashback. Chissà pure cosa abbiano fatto quei ragazzini per meritarsi un’esecuzione. Poteva essere interessante farlo emergere, sebbene non sia determinante.

Mamma gatta - di Roberto Masini
Ciao Roberto. È stato davvero un piacere leggere il tuo racconto. Per me, questo è un ottimo racconto. Non ho molto da dire perché non ho trovato nulla che, per me, non andasse. Confermo che il tema è centrato con l’arrivo inaspettato della gatta, come è centrato il paletto con l’introduzione della poesia del Pascoli. La cosa che più mi ha conquistato del tuo racconto è il finale, ma non solo perché è un bel colpo di scena, ma per come ci porti il lettore. Ho gradito tantissimo il cambio di ritmo che hai effettuato da “… che però lo graffiò agli occhi” dove, con abilità e competenza, cambi proprio modo di scrivere in funzione, giustamente, a rendere ancora più efficace il colpo di scena sul finale. Insomma, sto scrivendo perché c’è il limite dei 300 caratteri per i commenti, ma il tuo racconto, per me, si sarebbe potuto commentare semplicemente con: bello, bello, e bello! ;-)

Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca
Ciao Stefano. È un piacere rileggerti. Come al solito, devo riconfermare che la tua prosa poetica fa colpo sulle emozioni e suggestioni del lettore anche quando questi si stia chiedendo dove stia andando a parare il racconto. Per me, questo è positivo. Una scrittura originale la tua che ha il suo effetto emotivo. Come è positivo il fatto che tema e paletto ci sono chiaramente. Purtroppo, però, questa volta non sono proprio riuscito a comprendere la vicenda. Questo incontro tra la grande poetessa, Alda Merini, e San Francesco dietro le mura di Gerico mi sfugge completamente di mano, e di mente. Non ho compreso l’intento del racconto, mi ha lasciato facendomi sentire profondamente ignorante, e forse per comprendere questo racconto lo sono davvero. In sintesi, mi sento di non afferrare riferimenti che probabilmente vanno letti tra le righe e che hanno a che fare non solo con la poetessa e con il santo, ma anche con la fortezza nella tradizione apostolica. Credo che mi manchi proprio la base di conoscenza per comprendere il racconto (mea culpa) e, sfortunatamente, la scrittura un po’ involuta e intimista, in questo caso, non aiuta. Spero che gli altri siano più capaci di capire il tuo racconto perché nella tua scrittura avverto una sensibilità (e una conoscenza per specifici argomenti) fuori dal comune.

Diamante pazzo, di Andrea Pozzali
Ciao Andrea. Piacere di leggerti. Il ritorno inaspettato di Syd Barrett ti permette di aggiudicarti l’aderenza al tema, il coinvolgimento dei Pync Floid per la realizzazione delle musiche nel film di Antonioni ti assicura il paletto. Vincoli del gioco rispettati. Questo è buono. Il racconto non è scritto male, conduci bene l’indovinello con il lettore riguardo a chi sia l’uomo inaspettatamente ritornato dal suo personale esilio forzato dalla malattia mentale. Però, a parte questo, non rimane gran che del racconto. In altre parole, mi è mancata la narrazione di una storia che andasse oltre il rispettare il tema e il paletto. Secondo me, cercare di infilarci una sorta di rivelazione sul finale (vedi l’indovinello fatto col lettore) non basta a offrire una storia coinvolgente al lettore. In sintesi, nulla che stride, scritto anche abbastanza bene, ma manca un po’ di “sostanza” narrativa.

Sì come sa di sale, di Mario Mardirossian
Ciao Mario. Piacere di leggerti. Il tema e il paletto ci sono: l’arrivo inaspettato del ragazzo su cui, tempo prima, Stefania aveva fatto un pensierino e i riferimenti alla Divina Commedia. Peccato solo che, poi, tu abbia voluto sfruttare questi riferimenti per passare necessariamente una morale al lettore. La situazione che hai scelto di raccontare mi sta particolarmente a cuore: sono un professore universitario e, prima di vincere il concorso, ho vissuto tre anni all’estero tra Svezia, Francia e USA tra svariati post-doc. Se poi ripenso al periodo precedente, al dottorato, e al "pensiero dell'opinione pubblica", ma anche della famiglia a riguardo, percepisco bene la situazione e lo stato d’animo della protagonista. Nonostante questo, però, il racconto non decolla, non mi ha appassionato più di tanto (ma, attenzione, potrebbe pure essere perché troppo vicino alla mia esperienza di vita e, in genere, a me appassionano i racconti che parlano di tutt'altro). Anche nel tuo caso ho notato una scrittura didascalica che toglie spazio alle suggestioni, alle emozioni. Inoltre, sempre per i miei gusti, non ho gradito molto la morale che il racconto cerca di passare citando gli illustri tre versi della Divina Commedia (e te lo dice uno che per mestiere fa ricerca). Non so, mi è sembrata troppo da morale spicciola, elementare, quasi un cliché di sostanza. Ma magari otterrà un largo “consenso popolare”.
A rileggerci con piacere e buona Edition.

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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 21 giugno 2019, 0:34

Ed ecco i miei commenti

COME LE RONDINI di Maurizio Bettino
Ciao, Maurizio e piacere di leggerti.

Ti dirò la verità: inizialmente non capivo perché ci fossero "due soli" e mi sono goduto l'atmosfera spensierata del tuo racconto pensando che si trattasse di una metafora. Quando il mio cervellino ha colto il collegamento, è stato come ricevere un pugno allo stomaco, di quelli forti, per giunta. Il racconto su questo paradossale e struggente contrasto tra la fine imminente, che si specchia nella rassegnazione degli adulti, e la tenera innocenza della bambina, che guarda il mondo con gli occhi della scoperta. Lo stile di scrittura è di quelli che non mi fa propriamente impazzire, a causa dei periodi lunghi collegati da virgole o coordinate, ma devo ammettere che si coniuga bene con l'atmosfera a tratti bambinesca del tutto. In altre circostanze, però sarebbe stato un vulnus non da poco.

Alla prossima!




OLTRE LA SIEPE di Dandelion
Ciao, Dand e piacere di leggerti.

Ammetto di non aver intuito subito che il protagonista era Leopardi. In verità, ho dovuto leggere le soluzioni date dagli altri, per arrivarci. In sé, il racconto non è scritto male, ma sembra non andare da nessuna parte. Con chi parla Leopardi? Perché il suo interlocutore ha quell'aspetto? Cosa dovrebbe rappresentare la barriera? è forse morto e non se ne rende conto? Insomma, leggendolo, sembra di capire che ci sia una qualche metafora nascosta, ma è tutto così ermetico che faccio sinceramente fatica a comprendere quale sia.
Purtroppo, questo difetto affossa l'intera storia, che finisce per sembrare un mero esercizio di stile. Peccato!


UN PUGNO DI SABBIA di Wladimiro Borchi
Pretorian
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Contatta: Contatta Pretorian
Messaggio#7 » ieri, 1:03

Ciao, Wladimiro.

Ammetto che il racconto mi lascia perplesso. Da un lato, stilisticamente parlando è eccellente, con una scrittura chiara, pulita e impeccabile, dall'altro... beh... sembra non portare da nessuna parte.
Mi spiego: il racconto parte in quarta e squadra un personaggio allo stesso tempo odioso e complesso. Le scene successive sono leggermente telefonate, ma il crescendo di tensione è perfetto e il momento in cui la canzone irrompe nella storia potrebbe fare bella mostra di sé in un qualsiasi thriller di alto livello. A quel punto, ammetto di avere avuto l'hype a mille per l personaggio che stava entrando in scena. Dato il paletto, pensavo che avresti tirato fuori qualche personaggio noto dell'horror o del thriller (avendo adocchiato il nome del gatto fuori contesto, per qualche secondo ho pensato che il rapitore fosse Zorro), ma poi si scopre che il misterioso personaggio è... un tipo qualunque...? Non che sia sbagliato, ma la cosa è sintetizzata in così poco spazio che perde qualsivoglia appeal. Lo so, lo spazio era poco, ma così il finale scorre via più rapidamente dell'ultima stagione di GOT. Consiglio? RIpresentalo al prossimo Minuti Contati, con più tempo e più spazio a disposizione: sono sicuro che spaccherebbe tutto.

Alla prossima.


BATMAN di Luca Nelser
Ciao, Luca.
Dunque... passi per l'arrivo inaspettato... però dov'è il riferimento alla cultura italiana? Il Falcone della storia è italoamericano e fa parte di un fumetto USA, perciò ammetto di essere confuso.

Restando sul racconto in sé, è in gran parte godibile e mi ha fatto effettivamente pensare agli episodi della prima serie animata di Batman. Lo spazio per una storia così interessante e con così tanti personaggi, però, è poco, e lo scotto lo paghi nel finale, quando la figura di Esposito e lo spiegone devono essere riassunti in un modo eccessivo per poter essere efficaci.
Lo so che lo spazio era poco, ma c'erano comunque altri modi per guadagnare spazio: ad esempio, pensa a quanto sarebbe stata interessante la storia eliminando del tutto fino all'ultimo il pov di Batman, facendo scoprire solo alla fine che lui era stato lì per tutto il tempo? Sbam, colpo di scena finale alla Shamalan, che capovolge il tavolo e getta una luce improvvisamente drammatica su tutto il racconto.
Think about it, casomai volessi presentarti alla DC come sceneggiatore.


IL TRENO DELLE CINQUE di Alexandra FIsher
Ciao Alex e, come sempre, piacere di leggerti.

Ora, sarò ignorante, ma ammetto di non sapere se c'è un personaggio culturale che si chiama "Alessia Ripamonti" o se è solo un personaggio di fantasia, quindi facciamo che do per rispettato e andiamo avanti.
Il problema principale di questo racconto è che siamo a un livello persino superiore al solito di fumosità: se sulla Tela riesci a mantenere un discreto equilibrio tra evocatività e descrittività (equilibrio che spesso sfocia in una eccesiva indeterminatezza, purtroppo) qui lasci sottintese troppe cose, al punto che si potrebbe persino pensare che questo sia un paragrafo estrapolato da un tuo lavoro più lungo. Davvero, l'impressione è questa ed è un peccato perché, preso singolarmente, è scritto davvero bene: insomma, se fosse davvero parte di un'opera più lunga, avrebbe tute le premesse per essere una storia molto ben fatta. COme racconto a sé stante, invece, non regge.

Alla prossima, Alex.



MORS TUA VITA MEA. GIUSTO? di Laura Cazzari
Ciao Laura e piacere di leggerti.
Dunque, il racconto è scritto abbastanza bene, e sorregge una trama non proprio originalissima, ma efficace nel breve spazio a disposizione. Il problema maggiore è che il racconto oscilla pesantemente tra l'assoluta mancanza di drammaticità e il suo eccessivo sottolineamento. Mi spiego: per tutto il racconto sottolinei una marea di volte quanto il protagonista stia uccidendo controvoglia, solo per ripagare un debito con dei criminali: questo è utile a delineare il carattere del personaggio, ma il ribadirlo praticamente a ogni piè sospinto non aggiunge drammaticità, piuttosto spezza la narrazione in favore di qualcosa di pleonastico. Per contro, la morte dei ragazzi è davvero troppo rapida e sintetica. Vuoi ottenere un maggiore effetto drammatico? Allora fornisci dramma: falli urlare, falli fuggire, descrivi le loro ferite e l'orrore assoluto nei loro occhi. Lo spazio era poco, ma, tolgliendo tutte le continue giustificazioni, qualcosa avresti potuto tirarlo fuori. Peccato davvero.

A presto!


MAMMA GATTA di Roberto Masini
Ciao, Roberto.
Dunque, devo dire che l'idea della donna reincarnata nel proprio animale domestico che vendica la sua morte, dopo essersi palesata usando una poesia di Pascoli, è davvero interessante. Il problema è che penso tu abbia sfruttato molto male il pochissimo spazio a disposizione. Mi spiego: la parte che funziona meglio della storia è la seconda, con uno svolgimento breve, ma intenso e con un buon picco di tensione narrativa. La prima parte, invece, non aggiunge praticamente nulla alla storia, se non un pizzico di background che, alla fine della fiera, poteva saltar fuori anche in altri modi. Insomma, se hai poco spazio, perché sprecare caratteri a disquisire di teorie pitagoriche (e a me la filosofia piace, figurati!) invece di concentrarti sulla narrazione? QUanto avrebbe potuto essere migliore il racconto se avessi deidicato più spazio ala rivelazione finale!!
Riflettici su e dimmi se non ho ragione.


DIETRO LE MURA DI GERICO di Stefano Masini
Ciao, SIr e piacere di leggerti.
Niente da dire , Sir: questo racconto è bellissimo, davvero. Conosco poco la poesia di Alda Merini, ma, da quel poco che so, penso che tu sia riuscito a catturare in modo eccezionale il suo spirito e a sintetizzarlo in un modo di cui pochi sarebbero stati capaci. Anche la parte di San Francesco mi ha stupito e, anche in questo caso, penso che tu sia riuscito perfettamente ad interpretare lo spirito del Santo di Assisi. Niente da dire: in passato magari il tuo stile sognante può averti penalizzato nei miei giudizi, ma quì hai fatto davvero centro!!
Alla prossima!



DIAMANTE PAZZO di Andrea Pozzali
Ciao Andrea.

Cioè, vuoi davvero obbligarmi a commentare un racconto con Syd Barret e una citazione ad Antonioni. Non posso avvalermi della facoltà di non rispondere? Ok,ok, commento.
Dunque, il racconto in sé non è male e scorre via abbastanza piacevolmente, con uno stile semplice, ma pulito. Se posso muoverti una contestazione, ammetto che non riesco a capire perché nessuno riconosca Syd. Insomma, mi sembra di capire che lo studio di registrazione sia pieno di gente che dovrebbe conoscerlo, eppure ciò non avviene e non spieghi mai il perché. Messo così, sembra quasi che questa scelta sia solo un pretesto per allungare il brodo: forse sarebbe stato meglio dire che era travestito, oppure che si teneva in disparte, ma, messo così, fatico veramente a comprenderne il senso.

Per il resto, direi che va bene. Alla prossima!



Sì COME SA DI SALE di Mario Mardirossan
Ciao Mario e piacere di leggerti (non ho capito se questo è il tuo primo racconto qui o meno, nel caso, benvenuto).
Posso dire di aver apprezzato parecchio la tua storia, in quanto ritengo che tu sia riuscito a rendere al meglio la tensione narrativa necessaria, arricchendo il tutto con la gusta dose di malinconia, che però non scivola mai nel patetismo. In fondo, hai corso un rischio a prendere le parti di un ricercatore che pratica sperimentazione animale, una categoria che, in un periodo di animalismo fanatico e becera ignoranza, non incontra certo il favore generale. ANche il tema dei continui spostamenti è ben trattato, anzi, ti faccio i mei complimenti per come sei riuscito a coniugare il tutto senza sbavature e senza fretta. Se questo è il tuo esordio, allora si può dire che sia un esordio coi fiocchi!!

Alla prossima



Ed ecco la graduatoria:

1)DIETRO LE MURA DI GERICO
2)Sì COME SA DI SALE
3)COME LE RONDINI
4)IL TRENO DELLE CINQUE
5)BATMAN
6)UN PUGNO DI SABBIA
7)DIAMANTE PAZZO
8)MORS TUA VITA MEA. GIUSTO?
9)OLTRE LA SIEPE
10)MAMMA GATTA

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 21 giugno 2019, 17:52

Eccomi!

1) Come le rondini
2) Dietro le mura di Gerico
3) Mamma gatta
4) Batman
5) Un pugno di sabbia
6) Sì come sa di sale
7) Mors tua, vita mea. Giusto?
8) Diamante Pazzo
9) Il treno delle cinque
10) Oltre la siepe

1) Come le rondini. Ciao Maurizio. Racconto molto toccante, che in qualche modo mi ha ricordato "La vita è bella" di Benigni, dove il padre cerca di rendere giocoso e felice un momento davvero terribile per l'umanità. Chiaramente, il tuo è in chiave apocalittica. Molto originale e intenso. Mi ha emozionato, quindi... bravo. Davvero un'ottima prova. Complimenti! L'unica nota è sulla seconda persona. Non mi piace, ma è una cosa mia. Comunque non va a influire negativamente sul tuo prodotto, che reputo lo stesso eccellente.
2) Dietro le mura di Gerico. Ciao Stefano. Ammetto che sono partito un po' prevenuto con questo racconto. Un po' perché non conosco nulla di Alda Merini e un po' perché temevo sarebbe stato fuori dalla mia portata. Invece non hai calcato la mano, sei stato molto piacevole e con delle emozioni che ho potuto chiaramente percepire. Quindi, ottimo lavoro. Complimenti. Mi trovo a non aver altro da dire e a togliermi il cappello. :)
3) Mamma gatta. Ciao Roberto. Racconto ben scritto e con uno stile molto evocativo, complimenti. Anche lo svolgimento l'ho trovato molto interessante, soltanto che il titolo ha frenato un po' il phatos svelando troppo. Sarei stato più generico o adoperato parole molto meno spoileranti. Ho però una perplessità: come può la donna essersi reincarnata nella propria gatta se questa è nata prima della morte di lei? Questo aspetto mi porta a storcere un po' il naso sul colpo di scena. Sapresti darmi spiegazioni?
4) Batman. Ciao Luca. Interessante il tuo omaggio a uno degli eroi che preferisco.
I nemici riuniti sono disegnati in maniera caricaturale e grottesca, quasi a imitazione dei volumi più vecchi o alle trasposizioni anni 60. Mi è piaciuta l'idea di umanizzare una figura come Batman, così simbolica e difficile da scalfire, con una malattia letale. Sono solo rimasto un po' perplesso sulla capacità di risalire a questo attraverso un dente ma, si sa, ai cinecomic si perdona tutto. Attento al refuso del femminile di ombra, sul finale.
Per il resto, direi che è un racconto molto singolare e originale, anche se avrei affrontato il tema di Batman malato focalizzandolo più sulle sensazioni del personaggio stesso che su un dialogo di terzi, ma questi sono gusti personali.
Complimenti per il pezzo.
5) Un pugno di sabbia. Ciao Wladimiro. Vedo che abbiamo avuto la stessa idea in merito a usare una canzone passata come riferimento alla cultura italiana. :) Il mio parere sta in equilibrio su una corda. Da un lato ho trovato la storia poco accattivante, nel senso che questa semplice aggressione in casa con omicidio mi è sembrata un po' piatta e priva dell'originalità che ti ho visto proporre in altri racconti. Allo stesso tempo non posso che inchinarmi di fronte al tuo stile, che ho trovato incredibile, con una scrittura precisa e caratteristica. Complimenti.
6) Sì come sa di sale. Ciao Mario. Racconto interessante che ben descrive le condizioni di alcuni cervelli in fuga e di coloro che nel loro piccolo vogliono fare la propria parte per risolvere grandi problemi. Mi è piaciuto, ma credo si sarebbero potute gestire meglio alcune parti. Questo perché si potevano tagliare molti spiegoni che hanno appesantito un po' la lettura.
Lo stile è buono. Attenzione soltanto alle eufoniche. Si potevano eliminare quasi tutte. Alla prossima.
7) Mors tua, vita mea. Giusto? Ciao Laura. Complimenti per lo stile di scrittura. Direi ottimo. L'unica stonatura che ho trovato, per quanto riguarda il modo di esporre la vicenda, è quel breve spiegone che appesantisce tantissimo la frase in merito alle cure della moglie. Penso sarebbe stato meglio dare quelle informazioni in maniera più graduale che tutto insieme.
La trama, invece, l'ho trovata interessante ma non abbastanza da incollarmi. Forse perché il tema della missione e dell'omicidio porta quasi sempre allo stesso svolgimento, con un ritrarsi all'ultimo o con un rimorso. Quindi si rischia di lasciar intuire facilmente dove si andrà a parare.
8) Diamante Pazzo. Ciao Andrea. Racconto scritto bene, che però mi penalizza, non essendo conoscitore delle tematiche da te citate. Riesco a cogliere in parte l'importanza di questo misterioso personaggio che compare all'interno dello studio di registrazione ma le emozioni che mi ha suscitato sono state le stesse che avrei di fronte a un amico che mi indica un suo vecchio compagno del liceo. Credo che da questo punto di vista si poteva fare qualcosina in più.
9) Il treno delle cinque. Ciao Alexandra. Complimenti per lo stile, di sicuro ottimo. Hai un'intensità emotiva notevole.
Dal punto di vista della trama, però, devo dire di aver fatto molta fatica. Non ho percepito tensione narrativa e non ho ben compreso dove volessi andare a parare. Ho riletto diverse volte, cercando di dare una spiegazione o capire cosa svelasse ciò che le porta il ragazzo ma non c'è stato nulla che mi venisse mostrato. Servirebbe un po' di pepe in più.
Il riferimento alla cultura italiana sarebbe il dizionario?
10) Oltre la siepe. Ciao Dand. Purtroppo, avendomela fatta odiare a scuola, la poesia italiana, con tutte le sue componenti, mi risulta estranea e pecco d'ignoranza. Dunque non ho potuto cogliere i tuoi riferimenti. Ho trovato lo stile poco fluido in alcuni punti ma rimane comunque scritto bene. Sicuramente, se avessi conosciuto meglio la tematica che hai voluto toccare, avrei potuto apprezzarlo di più. Al momento, però, non mi ha molto coinvolto, parlando di sensazioni a pelle. Non posso dire altro, perché mi rendo conto che la maggiorparte della colpa è tutta mia.

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Gennibo
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 23 giugno 2019, 13:43

Non è stato facile, ma ecco la mia classifica.

1. Come le rondini - di Maurizio Bertino
2. Un pugno di sabbia - di Wladimiro Borchi
3. Batman - di Luca Nesler
4. Mors tua, vita mea. Giusto? - di Laura Cazzari
5. Oltre la siepe - di Dand Elion
6. Mamma gatta - di Roberto Masini
7. Il treno delle cinque - di Alessandra Fisher
8. Diamante pazzo - di Andrea Pozzali
9. Dietro le mura di Gerico - di Stefano De Luca
10. Sì come sa di sale - di Mario Mardirossian

Come le rondini di Maurizio Bertino
Racconto bellissimo, su due livelli, la gioia di una bimba e di un padre. Lei ignara e felice. Lui che si gode gli ultimi momenti mentre vede arrivare la fine, ma forse anche no, dice che non si sa dove avverrà l’impatto. Magari la prossima volta ci racconterai di una figlia e un padre unici sopravvissuti sulla terra dopo l’impatto con un enorme meteorite. Bello lo stile, chiaro, elegante e poetico. Non vedo l’ora di leggerti ancora.

Un pugno di sabbia di Vladimiro Borchi
Ciao Vladimiro, è stato un vero piacere leggere il tuo racconto, chiaro e ricco di suspense, anche l’impaginazione di effetto. C’è l’ospite inatteso e il paletto. Tutto gestito molto bene.
Bello lo stile.
L’unica cosa che mi sono chiesta è perché non hai usato la prima persona, forse l’impatto sarebbe ancora stato maggiore.
Bravissimo e spero di rileggerti presto.

Batman di Luca Nesler
Racconto godibile con personaggi rodati come Batman, Joker o il mafioso italiano. Buona la scrittura e accattivante lo svolgimento con i cattivi che si ritrovano insieme. Interessante anche il finale, quando veniamo a sapere insieme al pippistrello che ha poco tempo da vivere… mi sono chiesta se fosse vero o se era un espediente del Tipo per salvarsi la vita. Mi aspettavo che Batman reagisse in qualche modo. Ad esempio: sapeva che loro lo avrebbero scoperto e come espediente aveva inscenato la malattia e la sua morte per poi diventare un giustiziere “fantasma”.


Oltre la siepe di Dand Elion
Ciao Dand, mi è piaciuta l’idea di ispirarti al poeta e alla sua poesia l’infinito. Carino il “paletto” che può trasformarsi in un numero “infinito” di cose.
Dopo varie riletture ho pensato che, dopo aver scritto la poesia, Giacomo ci si fosse trovato dentro, ma non era proprio come lui l’aveva immaginato, da qui il suo commento.
Anche io ho preferito la prima parte.
Devo dire che comunque è sempre un piacere leggerti!


Mors tua, vita mea. Giusto? Di Laura Cazzari
Ciao Laura, ho cominciato il tuo racconto e mi ha ricordato il libro che sto leggendo: “Il sole di Mezzanotte” di Jo Nesbo, sono entrata subito nella storia che a un certo punto mi pareva già di conoscere, anche troppo, fino al finale che ho trovato molto efficace. Davanti a un figlio vorremmo sempre sembrare supereroi e invece qui il padre si trova a picchiare la faccia con il fallimento di quello che non è riuscito a essere, e a dover affrontare la colpa e la vergogna di fronte agli omicidi commessi. Che dire? Brava.

Mamma gatta di Roberto Masini
Ciao Roberto, il racconto è piacevole, l’atmosfera a metà racconto si fa piena di aspettativa e il finale ci porta abilmente alla fine inaspettata.
Però io mi sono chiesta: se il figlio avesse eliminato la madre per pietà, in un gesto misericordioso, essendo ormai alla fine, in questo caso la madre dovrebbe sentirsi grata di essersi liberata di un corpo ormai inutile, libera di iniziare una nuova vita. Diversa la questione se il figlio si fosse sbarazzato di lei per un suo scopo egoistico, nel secondo caso capirei le ragioni della reazione della madre.
Non so se sono io che non li colgo ma non ho trovato abbastanza indizi per trarre l’una o l’altra conclusione. E qui mi chiedo: quanto si può dire senza che venga rovinato l’inaspettato finale?

Dietro le mura di Gerico di Stefano De Luca
Ciao Stefano, anche io non sono riuscita ad “entrare” nella storia, all’inizio ho immaginato che i due tipi fossero morti e a parlare fossero le loro anime. Trovando la poesia della Merini ho capito che le mura erano quelle del manicomio, ma ugualmente tutto mi è sembrato nebuloso. Peccato, perché il tuo stile mi è piaciuto molto.


Il treno delle cinque di Alexandra Fischer
Scusa Alexandra, non ho capito diverse cose in questa storia, ad esempio: ma il tipo…è morto o sta in ospedale? Chi ha preso l’alloggio? Il marito o la protagonista, o insieme?
Chi è Luisa? La suocera o la ex moglie? (alla cognata non avevo proprio pensato)
La protagonista nasconde dei segreti, ma poi la cosa non viene sviluppata.
Però, nonostante tutto, mi è piaciuto il messaggio, il Lessico Famigliare, un modo per dire alla protagonista che è accettata in famiglia, sia per il libro, sia perché, sebbene sia una cosa sua, lo manda Luisa.
Io l’ho interpretata come l’abbattimento della protagonista, triste per la perdita del compagno, dopo poco che si sono messi insieme e sposati. Con Lei che non ha fatto in tempo a venire accettata dalla famiglia e poi arriva inaspettato un messaggio incoraggiante.

Diamante Pazzo di Andrea Pozzali
Stile chiaro e pulito, la storia è scivolata via bene, con il mistero del tipo che fa la sua apparizione e nessuno si accorge di lui, secondo me sì, avresti dovuto lasciare la spiegazione che il Syd prima era completamente diverso, il finale mi ha lasciato perplessa, speravo in una chiusa che dicesse qualcosa di più, invece il racconto mi ha lasciato in sospeso, con l’idea che, come ti hanno fatto notare gli altri, manchi qualcosa. Comunque interessante.

Sì come sa di sale - di Mario Mardirossian
Ciao Mario, trovo il tuo racconto scritto bene. Ci però sono dei particolari estetici che cambierei, ad esempio, quando scrivi L’ammazzatopi sulla stessa riga della frase precedente, secondo me perde di forza. Io andrei a capo, con la definizione e poi la spiegazione:
L’ammazzatopi.
Era il nomignolo che le dava Valeria.

Mi è piaciuto il taglio malinconico e la parte con Paolo, il fallimento della loro storia per i troppi chilometri di distanza, nonostante i tentativi di lui di inseguirla, una relazione a senso unico, con lei troppo impegnata a seguire e dare la precedenza al lavoro.
La parte che mi ha convinto meno è stato il finale con i versi di Dante e la spiegazione delle sue ragioni.
Ultima modifica di Gennibo il lunedì 24 giugno 2019, 1:10, modificato 2 volte in totale.

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 23 giugno 2019, 17:33

Ecco i miei commenti in ordine sparso.

Come le rondini Di Maurizio Bertino
Ciao, Ancient!
Alla fine del racconto, sono stato un po' imbambolato a guardare lo schermo, perché in testa avevo solo un enorme ossimoro che lampeggiava: FELICITÀ MESTA. Secondo me sta lì la magia di tutto lo scritto, mettere l'accento su quanto sia effimera questa emozione e nonostante tutto quanto sia così inestimabile.
Il rapporto padre bambina (immagino che sia questo, ma non posso neanche credere che sia fratello grande sorella piccola, o visto il contesto apocalittico, potrebbe essere solo una orfana e chi se ne prende cura) è bello e toccante. E credo che sia questo il vero motivo della seconda persona narrante: alla fine è il papà che si sta rivolgendo alla piccola e non al lettore (o almeno io così l'ho interpretata!). Mi ha ricordato molto la canzone Father and Son di Cat Stevens, che non smette mai di mettermi i brividi (e non ho figli, pensa tu!).
Beh, complimenti. Non ho altro da aggiungere, vostro onore!

Oltre la siepe Di Dand Elion
Ciao, Dand!
L'infinito del buon vecchio Leopardi nazionale è solo un'ennesima corporation che regala sogni! Che cosa pessimista!
Il racconto avanza, un passetto alla volta, anche se lascia un po' domande senza risposte, o magari lascia oscuri alcuni passaggi che avrebbero resto ancora più incisivo il finale. Mi riferisco soprattutto alla natura dell'altro personaggio senza nome, il traghettatore dei sogni della Infinito Ent, che poteva essere il vero trai-d'union tra il componimento leopardiano e la cruda realtà.

Non dico nulla sulla parte tecnica, sei pratica con le parole, le sai domare e mettere in fila come si deve.
Complimenti come sempre, in primo luogo per la originalità dell'interpretazione del tema.

Un puGNo di Sabbia di Bloodymiro Borchi
Ciao, Bloody-miro (scusa, sognavo di scriverlo da MESI!),
già con il pendaglio di carne sciolto in bocca mi hai fatto soffocare (che splendida battuta!) dalle risate, e non vedevo l'ora di andare a vedere come andava a finire!
Purtroppo devo aggiungermi alle amare delusioni di altri: il finale esplosivo e un po' troppo poco esplosivo. Tutto è gestito alla perfezione, sia chiaro, e in così pochi caratteri è difficile farci stare un'intera sequenza action: praise you! Quello che stona è solo la motivazione debole o poco affascinante che spinge il nemico a uccidere. Sarebbe stato bello se invece alla fine lui avesse chiamato la donna con un nome diverso, lei cercava di fargli capire l'errore, e lui che dice: Non sei Domitilla? Oh, lo diventerai, quando brucerai come lei! BOOM!
O no?
Ma alla fine, sono quisquiglie facili da tirare fuori con il senno di poi, nella calma di una serata estiva. Tu sei stato bravo a tenere la storia sempre perfettamente sotto controllo, stilisticamente impeccabile. Good Job!

Batman di Luca Nesler
Ciao, Luca!
Bella scelta coraggiosa, quella di scrivere qualcosa su Batman. Inutile dirlo, sono un fan del personaggio e ho anche scritto un po' di articoli sul suo universo quando collaboravo con stay nerd. II tuo racconto è un bel mix culturale, che mescola bene le regole narrative dell'eroe del fumetto, con quelle di altri media (soprattutto il videogioco, che molto puntava sull'azione furtiva e sulla paura, con batman che prendeva puntualmente una posizione 'alta'). Anche i cattivoni descritti sono abbastanza fedeli, magari il Joker poteva essere più caratterizzato, soprattutto dopo la riscrittura di Azzarello (e da cui stanno traendo il film), ma queste sono quisquiglie in un microracconto che regala una buona rappresentazione dell'Evil Universe DC.
Quello che mi è sembrato un po' stridente è il finale con il Batman piagnereccio: da come è sempre stato il personaggio, mi sarei aspettato una reazione più dura, qualcosa del tipo: Morirà Bruce Waye, Batman vivrà per sempre, o cose del genere, visto che comunque, già in altre occasioni il Cavaliere Oscuro era stato sostituito da altri personaggi.
Non trovi?
Bella anche l'idea di non far vedere Batman, che ti ha suggerito Pretorian, un po' come voleva fare Matheson nella sua proposta di sceneggiatura de Gli Uccelli che Hitchcock rifiutò. Sarebbe bello leggerne una versione del genere. Lavoraci su!

Il treno delle cinque di Alexandra Fischer
Ciao, Alexandra,
e ben trovata ancora su Minuti Contati!
Il tuo racconto scorre liscio come sempre, e dimostra come padroneggi la scrittura, anche in un tempo così limitato come quello di Minuti Contati. Il giudizio tecnico è decisamente positivo!
Quel che mi ha lasciato perplesso è l'esiguità della vicenda, soprattutto perché sembra sospesa tra un inizio e una fine che non vediamo mai. L'importanza dello studente, delle traduzioni, del libro stesso, non viene mai veramente mostrata e ancor di più il livello di conflitto che ha spinto la protagonista ad andare a vivere da sola è appena accennato con poche parole che rendono la vicenda ancora più lattiginosa. Bada, non sto dicendo che non si capisce, anzi, è tutto molto chiaro, solo che non si vede bene uno scopo, un'azione, un motore che spinga tutta la vicenda verso una qualsiasi fine.
Mi aggiungo al coro di chi considera questo un pezzo di qualcosa di più lungo, perché dopo l'ultima frase, si sente bene scalpitare la tua protagonista che ha ancora qualcosa da dire. Perché allora non continuarlo?

Mors tua vita mea. Giusto? di Laura Cazzari
Ciao, Laura,
leggere il tuo racconto è stato divertente (per modo di dire, perché la vicenda è assolutamente drammatica) e sono arrivato alla fine senza intoppi. Forse le uniche note da migliorare sono alcuni passaggi un po' ripetitivi che non aggiungono niente alla vicenda, ma sembrano solo dei riempitivi o semplici ripetizioni. MI riferisco ai molteplici riferimenti alla situazione del protagonista. Invece di ribadire sempre che lui non vuole, che si preoccupa delle conseguenze, che non vuole, sarebbe stato meglio far emergere il retroscena che l'ha portato in quella situazione, dalla moglie gravemente malata fino alla decisione di ricorrere agli usurai per racimolare il denaro delle cure. In questo modo mi fai empatizzare con il protagonista (ricordiamo che Breaking Bad si basa più o meno su questo assunto: trovare i soldi per far stare bene la famiglia dopo la dipartita di Walter White), e io non farò altro che fare il tifo per lui. Magari rivedrei la mia posizione quando scopro che i bersagli sono dei ragazzini (innocenti? Chissà...) per poi ripiombare nella disperazione del protagonista quando scopro che il bambino che ha assistito alla scena è proprio il figlio.
Così sarebbe un'idea di drammatizzazione, una delle tante, ma sono sicuro che mettendoci per bene mano, riuscirai a trovare delle soluzioni anche migliori: la penna ce l'hai e non hai paura di usarla!

Mamma gatta di Roberto Masini
Ciao, Roberto,
Ben trovato (E stavolta non ho neanche sbagliato nome, pensa che miglioramenti!)
Il tuo racconto è stato come sempre piacevole da leggere e da scoprire un po' alla volta.
Tecnicamente non dico nulla: sai scrivere e te lo faccio presente da quando siamo qui a commentarci, quindi penso che sia superfluo, quasi pleonastico.
La parte narrata ha, secondo me, un solo piccolo tassello mancante: la motivazione. Ecco, come ti ha suggerito il buon Pretorian prima e meglio di me, forse sarebbe stato più opportuno mettere in risalto un eventuale rapporto conflittuale tra il protagonista e la mamma, che avrebbe poi giustificato la reincarnazione. Magari dei dissapori a causa della sua ragazza, o di altra natura. In questo senso, il finale, che è comunque scritto magnificamente negli standard di un contest del genere, sarebbe stato ancora più drammatico.
TI rinnovo i complimenti, comunque, come sempre!

Dietro le Mura di Gerico di Stefano De Luca
Ciao, Stefano,
credo che sia la prima volta (o giù di lì) che leggo qualcosa di tuo, perché non ho partecipato alle precedenti edizioni, quindi non avevo la benché minima idea di cosa aspettarmi. Dopo la prima doverosa lettura e la seconda fatta per ostinazione, mi sono deciso a leggere i commenti, sia degli altri autori ma soprattutto i tuoi.
Primo: hai un'ottima padronanza della parola scritta, sai evocare delle immagini molto intense e tenere sotto controllo i tuoi personaggi.
Secondo: purtroppo in questo caso, la ricerca stilistica non è stata piegata alla storia, nel senso che là dove hai scritto benissimo, non hai raccontato poi così bene. In pratica non c'è una vera trama, ma sono degli accadimenti che si susseguono uno dopo l'altro senza che apparentemente ci sia un filo logico. Ho dovuto leggere attentamente le tue spiegazioni per arrivare a una comprensione del testo, che, nonostante la sua leggibilità, resta ostico.
Scrivere un racconto allegorico ed onirico di questa levatura senza dare una chiave di lettura e di interpretazione lo fa piombare in un limbo fatto di 'Mah!' e 'Buh', e onestamente non se lo merita. Mi ha fatto pensare a quel capolavoro di Train De Vie di Radu Mihaileanu: è una commedia per il 99% del tempo, molto divertente, spassosa, e sarebbe rimasta tale, se non ci fossero stati gli ultimi venti secondi di girato che capovolge completamente la prospettiva dello spettatore. Ecco, questo manca al tuo racconto: i trenta secondi finali per mettere tutto nella giusta prospettiva, dove le immagini diventano davvero la personificazione della sofferenza di Alda, la sua devozione, la sua Mistica (se mi permetti la citazione).

Sicuramente, il tuo non è un racconto per tutti, non lo è stato per me, e questo ne penalizza sia il valore in senso assoluto che la sua fruizione in generale. Un approccio del genere potrebbe essere male interpretato come un modo per mostrare la tua enorme conoscenza di Alda Merini, ma se l'intento era celebrativo o divulgativo, così com'è non raggiunge nessuno dei due risultati: ho spulciato la storia della Merini solo dopo aver letto le tue spiegazioni e non ho affatto capito che mi serviva per entrare nel racconto stesso.
Lavorandoci su secondo me potresti trovare un buon equilibrio tra le varie parti e renderlo un testo molto molto più interessante di quanto già non lo sia.

Diamante Pazzo Di Andyvox
Da leggere rigorosamente con Shine On You Crazy Diamond nelle orecchie e da commentare con Wish You Were Here, ovviamente!
La leggenda (che poi tanto leggenda non è) della comparsa di Syd Barret negli studi di registrazione dei Pink Floyd è un'idea assolutamente geniale. Considerando quante volte li ho suonati (con scarsissimi risultati), quanti documentari ho visto e quanti video di concerti mi sono sciroppato, non mi va neanche di scrivere che questo racconto mi ha stregato per tanti di quegli aspetti che neanche riesco a enumerarli.
Non solo il punto di vista tecnico, ma soprattutto la cadenza con cui tutto si svolge e che descrive davvero come si comportava la band in studio: Roger Waters alla camera di Missaggio, David Gilmour a spippolare quei cazzo di effetti per trovare il suono più magico che una stratocaster può emttere e sfido io a non farvi venire la lacrime agli occhi ascoltando il solo di Shine on You... ma sto divagando.
Bel racconto, Andyvox, sorprendente.
Devo trovare una cosa da suggerirti? Considerando quanto fossero folli i Pink, non credo che Roger avrebbe mai detto 'quell'uomo obeso', riferendosi a Syd, ma l'avrebbe chiamato molto grezzamente: il Grassone (probabilmente davvero con la lettera maiuscola). Il dialogo ha anche un sapore più colloquiale e meno politically correct!

Sì come sa di sale di Mario Mardirossian
Ciao, Mario,
credo che sia il primo o il secondo racconto tuo che leggo qui su MC, se mi sto sbagliando, puoi tranquillamente pensare che sono rincoglionito... :D
Well, la storia è ben scritta, non c'è che dire, ma non è propriamente perfetta. Alcune cose sono troppo 'raccontate' e poco 'mostrate'. È il fottutissimo SHOW DON'T TELL con cui si rompe spesso l'anima a tutti gli scrittori. Il risultato è che tutto sembra quasi didascalico: è come se andassi al teatro e invece di vedere degli attori che si muovono sulla scene, ci fosse solo una voce fuori campo che descrive il copione. Sicuramente avere una sola persona per tutta la sequenza non rende le cose facili, ma ci sono dei sotterfugi per venire a capo di questo inghippo. Questo per il lato tecnico.
Sul lato contenutistico, che dire: è una vicenda drammatica, sicuramente e nonostante tutto, la corsa fuori dal paese natìo sembra spesso la sola soluzione. La difficoltà è riuscire a fare il salto, e cercare di volare nonostante tutto e tu hai saputo ben descrivere la malinconia, la solitudine e la frustrazione di essere una stranger in a stranger land. Magari sarebbe stato meglio specificare che certe volte è meglio così che sentirsi stranger in the homeland.
L'incontro casuale e inaspettato a me è sembrato poco incisivo e poco marcato all'interno dell'economia della trama, ma c'è, quindi sti cazzi, è ok!

Ed ora la classifica, che non è stata per niente facile, anche perché c'erano un sacco di racconti da catalogare e valutare.

1. Come le rondini
2. Un pugno di sabbia
3. Diamante pazzo
4. Oltre la siepe
5. Batman
6. Mamma gatta
7. Sì come sa di sale
8. Mors tua vita mea
9. Il treno delle cinque
10. Dietro le mura di Gerico

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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » lunedì 24 giugno 2019, 12:26

Sei classifiche consegnate e controllate! Mancano ancora quelle di Claudio Tamburrino, Massimiliano Enrico e Alberto Tivoli!
Tempo fino a giovedì sera ore 23.59!

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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 25 giugno 2019, 22:10

Bentrovati tutti quanti e grazie dei racconti. Non dirò che è stato difficile stilare la classifica, dico solo che ho 5 fogli di calc con 5 classifiche diverse e nessuna che mi soddisfa.

Classifica
1 - Batman, di Luca Nesler
2 - Come le rondini, di Maurizio Bertino
3 - Diamante pazzo, di Andrea Pozzali
4 - Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer
5 - Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi
6 - Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca
7 - Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian
8 - Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari
9 - Oltre la siepe, di Dand Elion
10 - Mamma gatta, di Roberto Masini


Batman, di Luca Nesler
Tema e paletto centrati direi senza problemi, pizza e notizie inaspettate sono sempre le benvenute.
Bellissima idea quella di usare Batman per il racconto.
La struttura del racconto è perfettamente in stile DC e anche la chiusura con il bene che prende un'altro enorme calcio in culo dal destino è ottima.
Molto bella l'idea di scoprire chi è Batman dal suo DNA, cosa che molti fan della DC hanno spesso indicato come uno dei punti deboli della serie.
Direi che non ho molti commenti da fare, forse troppa carne al fuoco, inserisci così tanti elementi che poi sei costretto a tagliarne ma maggior parte. Ora sarà interessante scoprire il seguito.


Come le rondini, di Maurizio Bertino
Seconda persona per il racconto, davvero una scelta coraggiosa anche se nei racconti brevi funziona molto meglio che in quelli lunghi.
Per quanto riguarda il tema ci siamo senza problemi per quanto riguarda il paletto direi che è preso di striscio.
Racconto molto malinconico ed entusiasmante al tempo stesso, in qualche modo ricorda 'la vita è bella' di Benigni anche se forse più per il tentativo del padre di rendere felice il figlio.
Ho apprezzato molto che non si faccia riferimento al rapporto reale fra adulto e bambina lasciando così liberi di interpretarlo come meglio si crede.
La struttura e la gestione delle scene è molto ben orchestrata solo la vicina di casa ha un leggero calo.
Nel complesso una fotografia panoramica di una situazione senza via di uscita ma che lascia comunque un barlume di speranza per l'umanità... almeno a livello spirituale.
Giusto una nota tecnica, il secondo sole è palesemente un oggetto extraterrestre, nel senso che non è una bomba o un missile intercontinentale altrimenti i tempi sarebbero molto brevi e la popolazione non avrebbe il tempo di accorgersene. Dato che il tempo di arrivo è 'lungo' non vi sarebbe alcun dubbio sul punto di impatto, già al tempo della prima guerra mondiale l'astronomia era in grado di calcolare con micidiale precisione il movimento degli oggetti astronomici e oggi arriviamo a precisioni nell'ordine dei metri.


Diamante pazzo, di Andrea Pozzali
Syd!!!
Che dire, tema e paletto centrati in pieno. L'idea del racconto è più che originale... non la storia ovviamente che è un pezzo della storia del Rock ma l'idea di metterla in campo. Scelta decisamente coraggiosa
Syd!!!
Hai sparso indizi in modo ottimo, sono dovuto arrivare a 'Roger' par intuire la vicenda, ottima gestione dello spazio e della struttura.
Syd!!!
Non mi ha convinto del tutto la narrazione che in qualche modo, anche se i dialoghi sono buoni, non mi ha portato a empatizzare con Roger, forse è un problema di spazio, 4000 caratteri sono veramente pochi.
Non so se si intuisce ma sono un fan sfegatato di Syd quindi grazie per il momento amarcord. ^__^


Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer
Tema e paletto presi in pieno direi, più inaspettato di un tizio strano che alle 5 del mattino ti consegna un pezzo di storia italiana c'è solo la pizza di mezzanotte. ^__^
Mi piace molto la malinconia del racconto, diffusa e sempre presente tipica di una scelta che diviene poi un rimpianto.
Come nota negativa potrei dire che il racconto è troppo lineare, come capita spesso a me, è come se non accadesse nulla, ci sono delle belle, bellissime fotografie ma manca un poco il senso della storia. Proverei a rivederlo dandogli un obiettivo finale... e magari molte più parole per rendere al meglio la malinconia della situazione.


Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi
Tema e paletto centrati senza difficoltà.
Lo stile di scrittura mi piace molto, semplice, diretto, inequivocabile, perfetto per racconti brevi.
Trovo però che non hai mantenuto le promesse iniziali. Presenti un personaggio incredibilmente interessante (pezzo di carne in bocca ^__^) e sfaccettato. Lo metti in una situazione ben difficile ma a cui è abituata, trattare con miserabili falliti, e si scioglie in niente senza motivo.
Immagino che il finale così rapido sia dovuto ai caratteri, quanto ti capisco, però visto il protagonista uno scambio di battute sarebbe stato molto interessante.


Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca
Apperò
Già la tua scrittura è meravigliosamente poetica ma riuscire ad evocare Alda in un racconto così breve e riuscendo al contempo a stare nel tema e nel paletto è veramente un gran lavoro.
Spero di aver colto correttamente il riferimento al periodo del manicomio della Merini, non conosco in modo approfondito le sue poesie ma ricordo periodi molto travagliati.
La dimensione favolosamente onirica del racconto rende perfettamente la situazione e mi pare che il tutto sia molto ben gestito.
L'unica nota che mi sento di aggiungere è che il racconto sia molto 'difficile', riesce a trasmette la dimensione onirica e emozionale in modo perfetto ma non altrettanto bene lo scopo e l'obiettivo del racconto, è un poco come se tutto il focus sia sul lato emozionale e nulla resti per la trama.


Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian
Ciao e benvenuto.
Mi spiace per la penalità dei caratteri, di solito sono io che sforo.
Il racconto narra di una vicenda molto interessante e attuale e inserisce molti elementi che fanno sperare in una storia al fulmicotone.
Purtroppo hai fatto due scelte che non mi quadrano.
Da una parte il limite di caratteri che palesemente non permette di seguire tutti gli spunti che introduci, anche il tema è presente solo di sfuggita.
Dall'altra parte la scelta di una narrazione puramente descrittiva che appiattisce molto e rende impossibile empatizzare con la protagonista.
Peccato perché sarebbe decisamente interessante seguire le vicende amorose e geografiche della protagonista e magari scoprire che trova anche una cura per una malattia importante o, ancora meglio, finalmente scatena la pandemia zombie.


Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari
Ben trovata.
Partiamo dal confermare che comparsa del figlio e maglietta di Totti riescono a far rientrate a pieno titolo il racconto nel tema e nel paletto.
Il racconto è molto drammatico per la situazione che esprime ha però, a mio parere, un paio di elementi che ne limitano la qualità. In primis la ripetizione continua del non voler commettere gli omicidi, forse sarebbe stato meglio drlo una sola volta in un flashback e, allo stesso modo, la spiegazione della motivazione che poteva comparire in un flashback o addirittura, cambiando la struttura del racconto, essere una prima parte del racconto. Altra nota, non dannosa ma mancante, è il perché lui debba uccidere dei ragazzini, devono aver commesso qualcosa di terribile per arrivare a tanto e tu lo liquidi con una sola frase. Sarebbe stato molto bello sapere quanto erano sporchi e vederli spaventati e terrorizzati davanti alle conseguenze delle loro azioni.
Apprezzo moltissimo il coraggio dell'aver scelto la prima persona, anche perché è sempre difficile in un racconto così breve sfruttarla appieno.


Oltre la siepe, di Dand Elion
Partiamo con il confermare tema e paletto, l'incontro è inaspettato e Leopardi è sicuramente parte della nostra cultura.
Devo ammettere che come ho letto Giacomo subito sotto il titolo ho immaginato che ti riferissi a Leopardi, mi ha molto spiazzato invece l'omino argentato.
Il racconto scorre fluido e senza intoppi ma non ho avuto ganci che mi prendessero nella lettura, come se tutto scorresse via fine a se stesso.
Il protagonista si sveglia in un ambiente alieno alla presenza di un essere totalmente alieno per lui e invece di terrorizzarsi si mette a conversare.
Il traghettatore, che può essere e fare tutto, non è preparato per rispondere alle esigenze del cliente... che invece dovrebbe essere la base della sua programmazione.
L'ologramma della siepe e la successiva scomparsa con conseguente epifania del protagonista sono descritte bene ma lasciano in sospeso una promessa, che accada qualcosa, che non viene mantenuta.
Devo ammettere che il racconto è scritto bene ma mi ha lasciato un senso di incompiutezza.


Mamma gatta, di Roberto Masini
Partiamo dal confermare tema e paletto.
Il racconto strutturato in due atti è molto ben gestito, parti dal background, costruisci piano piano una situazione e poi la ribalti immediatamente cambiando registro stilistico. Direi che tecnicamente è perfetto.
L'idea è ottima, fai credere che si tratti della solita reincarnazione in animale e poi trasformi la situazione in una vendetta da dramma greco.
Ho solo un appunto da fare: la prima parte non spiega il perché del desiderio di vendetta. L'escamotage della fidanzata è valido ma non introduci elementi che, con il senno del poi, facciano capire al lettore il perché del desiderio di vendetta (oltre all'ovvio che il protagonista ha ucciso la madre ovviamente). IN sostanza manca il perché della storia... o io non l'ho colto.

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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 26 giugno 2019, 19:29

Un giorno alla scadenza e mancano solamente le classifiche di Claudio Tamburrino e di Alberto Tivoli. Tutte le altre sono controllate e quindi valide.

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Rionero
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 27 giugno 2019, 12:56

Ciao!
Premetto che, consideranto Minuti Contanti un gioco non solo sulla bravura nella scrittura ma anche sul rispetto di tema e paletti, li ho fatti pesare nel fare la classifica.
Comunque bravi tutti!

1 - Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi
2 - Come le rondini, di Maurizio Bertino
3 - Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer
4 - Oltre la siepe, di Dand Elion
5 - Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca
6 - Mamma gatta, di Roberto Masini
7 - Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari
8 - Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian
9 - Diamante pazzo, di Andrea Pozzali
10 - Batman, di Luca Nesler

Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi

Storia ben scritta con uno stile adatto alla storia.
E il bonus che io adoro i personaggi brutti (in questo caso sia la protagonista che l'antagonista direi).
Il fatto che la protagonista sia così insopportabile e realistica ti distrae da quello che sta succedendo che pur non craendo una vera e propria sorpresa, vedi che è qualcosa di grande ma lo lasci piacevolmente sullo sfondo. Ottimo!

Unico difetto il seguente passaggio:

"Com’era iniziata, la musica si interruppe secca."
Spezza un poì il ritmo e la scena sarebbe stata credo più cinematografica se la musica avesse continuato a suonare, intrecciandosi con l'azione.

Poi dettagli - ti suggerirei di mostrare diversamente questa azione:
"Il dolore le fece chiudere gli occhi e il fazzoletto che subito dopo sentì sulla bocca, la fece scivolare nel buio."

E forse togliere completamente:
"All’acuto del maestro, seguì l’esplosione."
magari traslando come ultima frase quella sull'odore del gas

Come le rondini, di Maurizio Bertino

Azz seconda persona scelta davvero ardita.
Premiante? Non lo so se lo è ai fini della fruizione, ma sicuramente un plauso per la difficoltà scelta.

Un bel quadro familiare con tocchi di malinconia.
Di fatto non succede niente e tutto si regge sullo stile tendente al poetico.
Io apprezzo questo tipo di racconti.

L'aggiunta della fine del mondo un più.

La vecchietta secondo me ci sta bene, in scene da fine del mondo è interessante anche il resto della società non solo il protagonista.

Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer

Lo stile è quello che mi piace di più, più intimo e personale evochi bene la tristezza e solitudine della protagonista...e come ha detto qualcun'altro sopra lascia in effetti uns enso di malinconia.
In questo senso funziona meglio quando resti sull'intimità che quando vai sull'aulico ("Il sonno la colse...Il fischio..lo incrinò. Un suono musicale lo spazzò"...tutto un po' troppo mi sembra)

Proprio per questo secondo me la storia va bene, non credo che qualsiasi racconto abbia bisogno della sorpresa, dell'azione o dell'inganno al lettore.

Come hanno detto sopra, però, in effetti sembra più un pezzo ritagliato di una storia più lunga e di questo un po' soffre. Potevi forse dare una determinazione maggiore alla scena.

Inoltre, se è una traduttrice potevi farle consegnare un libro tradotto da lei e insirire in altro modo il paletto no? Così è un po' straniante...

Oltre la siepe, di Dand Elion

Dopo Alda Merini, San Francesco Antonioni, Pascoli, Dante e la Ginzburg, ci mancava quest'altro pezzo da novanta, capisco perché Al Bano vi abbia fatto storcere il naso (mannaggia a me se citavo Guccini non cambiava niente nella mia storia ma almeno mi riallineavo XD)...detto questo:

divertente spunto, quello di incastrare l'infinito di leopardi con la fantascienza!

Non concordo affatto con tutti i commenti precedenti: era lapalissiano che fosse Leopardi, dopo quel titolo e il nome proprio qualsiasi altra aggiunta sarebbe stata pleonastica e fastidiosa, quindi brava a resistere.
Idem lo spiegone: non necessario, anzi il lasciare sospeso quello che vede oltre alla siepie è l'idea giusta, potevi anche dire meno secondo me.

Confusionario invece lo svolgimento di questa bella idea e di questo interessante finale: potevi avere un interlocutore migliore e un dialogo più interessante credo:)

Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca

il tuo stile è poetico e rarefatto, crea belle immagini ed è quindi piacevole da leggere.
Tuttavia non ci ho capito proprio nulla^^...o meglio, avevo adottato la sospensione dell'incredulità pensando fossero in paradiso, poi la consecutio dell'arrivo dei due personaggi famosi mi ha destabilizzato e leggendo la risposta ai commenti ho capito che non avevo proprio capito nulla!

E' sicuramente in parte colpa mia che non conosco le poesie di Alda Merini, nè bene San Francesco, ma forse ti sei tu divertito a citare molto perdendo un po' di vista la voglia di raccontare una storia - magari da intrecciare con il bel quadro che avevi dipinto.
Il tutto è inoltre complicato con delle frasi che sembrano proprio scollate:
«No, i miei non li hanno voluti, erano troppo giovani per loro.» > a cosa si collega?
"Che difficoltà essere sola! Più difficile che volare sulle mura!"
e dopo una riga: «Amico mio, non me ne volere, ma stavo proprio cercando di star sola.»
fece un respiro profondo ad arrivare al Sole
Oh, però mi hai fatto venir voglia di leggere Alda Merini;-)

Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian

Ciao Mario!

Primo paragrafo 14 punti: sicuramente tanti per non pensare che si tratti di una scelta di stile su cui - quindi - non voglio sindacare. Tuttavia se può essere una scelta per caratterizzare la voce narrante, nell'incipit taglia davvero le gambe.
Avrei inoltre messo "L’ammazzatopi" nel paragrafo successivo, così non ha molto senso credo.

In generale forse il problema è proprio la voce narrante: è molto "fredda", a causa di scelte di termini ed espressioni non naturali ("chissenegrega", "si sarebbe mangiato megli"o - mi mette in dubbio la forma impersonale - ma soprattutto "Un bel tipo, piacevole parlarci, divertente farci giusto un pensiero. Nulla di più." nessuno parla/pensa così credo^^). Ed è un peccato perché è interessante in quello che avrebbe da dire! O meglio, al netto del tono moraleggiante, la storia con l'ex è molto interessante e quel "un incontro che avrebbe significato forse qualcosa, se in quel momento però non ci fosse stato qualcosa che significava ben di più." che apre un mondo che però non segui...peccato! Ti avrebbe permesso secondo me di seguire la voce narrante dicendo comunque quello che volevi dire.

una cosa tipo (scusa non voglio riscrivertelo è solo per fare un esempio XD):
"se in quel momento però non ci fosse stato qualcosa che significava ben di più.
All'epoca quella cosa si chiamava Paolo, ma poco importa.
C'era sempre stato qualcosa che significava ben di più: si chiamava India quello che ha fatto sparire Paolo, e adesso ci sarerebbe stato Washington che l'avrebbe fatta riniziare di nuovo da capo. Ormai iniziava a rinoscersi in questo nomadismo.
Non sente più neanche quel filo malinconico che la teneva legata a Bologna quando Paolo l'aspettava mentre lei lavora a Berlino..."
Scusa mi sto facendo trascinare:D
Occhio a un paio di typo tra cui la frase incompleta
"Si chiese la ragazza segnando un."
Ultimo grande appunto, non mi sembra rispettato il tema: l'incontro casuale citato di traverso con meno parole di quelle dedicate a tanti altri argomenti è veramente lasciato ai limiti e ho anche il dubbio che "un arrivo inaspettato" sia diverso da un incontro fortuito.

Mamma gatta, di Roberto Masini
bella idea per rigirare una semplice storia sulla reincarnazione in modo originale" (non considerando l'inganno che tendi al lettore parlando erroneamente di incarnazione quando dovrebbe trattarsi di possessione o qualcosa del genere dato che la gatta è nata dopo...discussione per cui tuttavia ho letto una tua spiegazione di cui mi accontento^^)

La tua narrazione è sicuramente fluida e controllata nel ritmo, bravo!
Inciampa però secondo me nel dire invece di mostrare (show don't tell è per me un mantra dei commenti di Minuti Contati che proprio qui ho imparato ad apprezzare, crescendo grazie alle segnalazioni ricevute^^).

Ti faccio qualche esempio:

"Poi un giorno capitò un fatto misterioso anche per lui così razionale." > che sia un fatto misterioso è un concetto che potevi farvi vedere nelle reazioni di lui (pelle che si accappona o cose del genere), aiutato oltretutto dal racconto dal fatto in sé che successivamente fai...insomma questa frase mi sembra pleonastica e ti spezza il ritmo (come d'altra parte l'aver riportato per intero la poesia di Pascoli...magari potevi sfruttarla tuttalpiù per intero inframmezzandola nel proseguio del testo facendo però nel frattempo succedere qualcosa e non lasciandola solo come un frangente di fatto staccato dalla storia".

Culmine del tell invece di show è però la fine: c'era un modo meno straniante del far parlare il gatto? Magari facendo comparire l'arma del delitto? Mettendo in mezzo le paure e l'immaginazione di lui?

Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari
Tema centrato e sul paletto che dire? Miglior riferimento alla cultura italiana possibile <3

Concordo in linea generale con i commenti che mi hanno preceduto, nel senso che inserisci diversi spiegoni ma il difetto secondo me non è tanto in quello che dici (mi piace in effetti la voce narrante che si giustifica), ma secondo me potevi calcare molto di più la mano sulla voce in sé, caratterizzandola meglio, dando più dettagli sulla sua vita, sue paure, suoi drammatici difetti...

A differenza di chi mi ha preceduto mi piace invece come hai gestito il tempo della narrazione e l'uccisione dei ragazzi.

Un appunto: "Un ultimo incarico e sarò libero." da l'idea di un sicario con diverse uccisioni alle spalle, mentre l'andamento dei suoi pensieri descrive un uomo normale al primo peccato capitale...o sbaglio?

Diamante pazzo, di Andrea Pozzali

Tema e paletto (gran classe) rispettati!
Lo stile scorre piacevolmente per tutto il racconto, che potrebbe essere interessante ma per me ha due problemi: non conosco questa parte di storia della musica e per quanto abbia più volte sentito nominare Syd Barrett e gli altri non li associo immediatamente e non so la sua storia. Senza leggere i commenti pensavo ancora ad un fantasma apparso per ispirare una famosa canzone (magari una di quelle leggende del rock ispirate dalla droga)^^
L'altro problema - te lo hanno già fatto notare - è la mancata spiegazione sul perché gli altri componenti del gruppo (quindi suoi amici immagino) non lo riconoscano...

Batman, di Luca Nesler

Ciao Luca!
Sicuramente un racconto che si fa leggere, senza difetti nel ritmo e nella narrazione, sai scrivere bene^^
...però penso che sia una sorta di esercizio di stile, come d'altra parte quasi tutte le forme di fan fiction (che io per preconcetto non apprezzo mai molto) e alla fine resta poco.
Ai fini di tema e paletti sono molto dubbioso : l'arrivo inaspettato diventa un arrivo atteso e mai concretizzato (batman) oppure una notizia inaspettata (la sua malattia) oppure un incontro programmato (quello dei cattivi tra cui il magioso).
Idem il riferimento alla cultura: sono il primo sostenitore della cucina come caposaldo culturale, tuttavia Pizza e Cucina italoamericane sono ben differenti da quelle italiane, un po' come il tex-mex si distingue dal cibo messicano, potrei argomentare per ore sul come e perché ma penso proprio sia come citare come riferimento alla cultura francese Garibaldi, tecnicamente nato in Francia, ma di fatto simbolo italiano...

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alberto.tivoli
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 27 giugno 2019, 14:26

Ciao a tutti.
Di seguito la mia classifica e i commenti ai racconti.

--- CLASSIFICA ---

1. Come le rondini, di Maurizio Bertino
2. Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi
3. Mamma gatta, di Roberto Masini
4. Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca
5. Batman, di Luca Nesler
6. Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari
7. Diamante pazzo, di Andrea Pozzali
8. Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian
9. Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer
10. Oltre la siepe, di Dand Elion


--- COMMENTI (in ordine di apparizione) ---

Il treno delle cinque, di Alexandra Fischer
Racconto aderente al tema e al paletto (l’arrivo inaspettato del ragazzo che riconsegna la testimonianza letteraria della famiglia Levi).
In effetti anche a me è sembrato che il racconto costituisca uno spezzone di una storia più lunga, infatti è più interessante quello che appare sullo sfondo che l’azione in sé, vedi i rapporti con i famigliari del compagno della protagonista.


Mors tua, vita mea. Giusto?, di Laura Cazzari
Racconto aderente alle regole del contest.
Il dramma vissuto dal protagonista viene reso abbastanza bene, anche se le riflessioni personali che svolgono la funzione di spiegare il contesto al lettore ne stemperano l’intensità. Intensità che si recupera però sul finale.
Avrei provato a svelare la missione del protagonista più gradualmente. Probabilmente mi è venuto da pensare così perché fino al finale manca effettivamente quel coinvolgimento che davvero ti spinge a leggere tutto di un fiato un racconto.


Mamma gatta, di Roberto Masini
Il racconto muove da un’idea non originale ma interpretata in modo inaspettato, come l’arrivo della gatta. Ottima la rivelazione finale. Mi è piaciuto il tuo stile di scrittura e come lo hai modulato attraverso le fasi del racconto. Bello anche il riferimento alla cultura italiana e il suo inserimento nella storia o, forse è così, come tu abbia ideato il racconto ispirandoti alla poesia.


Un pugno di sabbia, di Wladimiro Borchi
Ho trovato la prima parte del racconto superiore alla fase intermedia e al finale, nonché, in assoluto, decisamente valida. Il personaggio di Vania, la situazione che vive all’inizio, il suo profilo è molto interessante e stimola la lettura.
Nel momento in cui appare l’innamorato di un tempo l’atmosfera si raffredda con un finale piuttosto scontato.
Anche io devo farti i miei complimenti per lo stile e la chiarezza con cui scrivi.


Dietro le mura di Gerico, di Stefano De Luca
Un interessante racconto scritto con uno stile evocativo, suggestivo. Certo non è di facile comprensione per due motivi fondamentali: il riferimento alla poetica della Merini e l’uso di immagini simbolo per esprimere i concetti espressi senza un appiglio per il lettore. Non ritengo però che il testo non costituisca una storia e, in particolare, che non sia leggibile indipendentemente dalla conoscenza della poesia di Alda. DI fatto, trovo molto interessante la possibilità di leggere di un ipotetico incontro tra una poetessa come la Merini e San Francesco, al di là se tale evento venga declinato con una trama strutturata secondo le regole della narrativa.
C’è un punto debole? Probabilmente bisognava introdurre degli elementi chiarificatori per il lettore in modo tale che si potesse comprendere il racconto senza la necessaria conoscenza. Più facile a dirsi che a farsi.


Batman, di Luca Nesler
Racconto che soddisfa i vincoli del gioco.
Una bella pletora di personaggi, forse troppi in così poco spazio, l’effetto è di assaggiarli appena mentre ne vorresti fare una scorpacciata! Mi è piaciuta la chiusura della storia con lo svelamento della debolezza fatale del super eroe che purtroppo rimane ai margini del racconto.


Come le rondini, di Maurizio Bertino
Un bellissimo racconto per lo stile di scrittura e la sua struttura.
La storia è molto emozionante e propone lo scontro tra la felicità e la fine di essa in modo molto intenso, che colpisce il lettore. L’intervento della vecchietta rallenta un pochino la progressione della vicenda che invece è scandita dal rapporto tra padre e figlia.
Mi è piaciuto molto l’uso della seconda persona che, a dispetto di quanto avrei potuto pensare di primo acchito, ho trovato essere efficace per questa storia.


Diamante pazzo, di Andrea Pozzali
Il racconto soddisfa tema e paletto.
Divertente l’indovinello proposto al lettore anche se, di fatto, è l’unico elemento di interesse che compone la storia. Anche a me, prima di leggere gli altri commenti, sembrava che il mancato riconoscimento di Syd da parte degli atri gruppi della band risultasse un po’ forzato. Probabilmente quando anche l’altro compagno di band riconosce Syd si poteva dire qualcosa di più per capire come erano passati gli anni che lo avevano molto cambiato.


Oltre la siepe, di Dand Elion
Il racconto è bene scritto. Tema e paletto centrati. La prima parte stimola la curiosità: si vuole capire chi sono i personaggi e in quale situazione si trovano. Il finale non sembra completo, nel senso che non c’è una vera e propria risoluzione della storia. Anche per me il riferimento a Leopardi non è stato immediato.


Sì come sa di sale, di Mario Mordirossian
Il riferimento alla cultura italiana è palese, più sfumato invece l’incontro inaspettato.
La storia presente bene lo stato d’animo della protagonista, il punto debole è che la scrittura adotta prevalentemente il raccontato invece di creare una situazione in cui mostrare i contenuti del racconto. Il risultato è che il testo non risulta appassionante.

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antico
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Re: Gruppo LAMBRUSCO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 27 giugno 2019, 20:33

Molto bene, avete consegnato tutti! Dichiaro chiusa la fase classifiche e commenti per il vostro gruppo! Non essendoci, questo mese, la classifica dell'Antico, non c'è da attendere oltre. Già nella giornata di domani avrete la news con i finalisti!

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