Valutazioni e commenti di Piero Schiavo Campo ai racconti finalisti

Data: 17 giugno 2019

Guest star: COLLETTIVO ITALIANO FANTASCIENZA (Simonetta Olivo, Linda De Santi, Fabio Aloisio, Emiliano Maramonte, Lorenzo Davia, Damiano Lotto, Piero Schiavo Campo, Alessandro Napolitano, Dario Giardi)

Prima special dell'estate 2019 di Minuti Contati! La fase di scrittura e commenti avverrà come di consueto, grande spettacolo nella finale con scontri diretti tra i racconti finalisti con copertura giornaliera e commenti stile telecronaca!
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Valutazioni e commenti di Piero Schiavo Campo ai racconti finalisti

Messaggio#1 » giovedì 11 luglio 2019, 11:35

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Mamma gatta
Va bene il finale a sorpresa. Un po’ ingenui i tuoni e i fulmini che accompagnano la comparsa della gatta. Troppo esplicita l’idea dell’infarto della mamma (come potrebbe averglielo procurato? La cosa andava detta e non detta: la mamma è morta, ma il lettore non sa esattamente come). La gatta è servizievole (gli fa vedere dove sono i piselli) e questo va bene, ma dovrebbe comportarsi un po’ più “da mamma”. Vero che il lettore immagina facilmente che la gatta sia la reincarnazione della mamma (il riferimento iniziale alla trasmigrazione delle anime è trasparente, e va bene così), ma il suo carattere “mammesco” non emerge. Avrebbe dovuto (che ne so?) impedirgli di prendere il pacchetto delle sigarette... Buona la citazione di Pascoli. Qualche problema di scrittura, ma niente di grave (visto anche il poco tempo a disposizione).
Punti 4

Batman
È un po’ un’”ideina”. È ironico e ben scritto, anche se i malviventi sono troppo stereotipati (ma forse questo rientra nell’aspetto ironico del racconto). L’arrivo inaspettato c’è, ma manca del tutto il riferimento alla cultura italiana, cosa che fa andare il racconto leggermente fuori tema (personalmente ho badato poco a questo aspetto).
Punti 3

Come le rondini
Il racconto è scritto bene, la bambina “volante” ha una sua poesia, ma non si capisce assolutamente che cosa stia succedendo. È la fine del mondo? Che cosa minaccia i personaggi? Perché a un certo punto ci sono due soli? Poi: dov’è la visita improvvisata? Dov’è il riferimento alla cultura italiana? Forse sono io che non capisco... Un peccato, perché rendendo (più) esplicito il background il racconto poteva essere buono.
Punti 2

Un pugno di sabbia
Non mi è piaciuto. L’idea è abbastanza scontata. La psicologia di lei viene fuori un poco, ma quella di lui non si capisce: quali sono le sue motivazioni? Perché ha ammazzato il gatto? È psicopatico? Se lo è, avrebbe dovuto dare segnali anche quando lei ha avuto la storia con lui...
Punti 2

AL
L’idea potrebbe essere buona, ma non è sviluppata, e non se ne capisce neppure il reale significato. Un lievito è un essere vivente del tutto alieno (o può essere visto come tale); il racconto sottintende che in quanto entità aliena potrebbe diventare minaccioso? Pericoloso? Oppure è solo... un lievito, e tutto è nella testa dei fratelli? Personalmente non sono contrario all’ambiguità nei racconti, ma in questo caso l’ambiguità stessa è gestita male, chi legge si sente solo disorientato. In sostanza, resta solo la sorpresa finale.
Punti 3

Solo uno
L’idea della malattia trasfigurata in un’entità aliena non è male, ma il racconto risulta disorientante. Perché l’entità mostruosa che appare in sogno al protagonista dichiara di chiamarsi K, come il tipo della metamorfosi? Sembra una forzatura dovuta solo alla necessità di attenersi al tema (in ogni caso Kafka era boemo, non italiano, e il protagonista della Metamorfosi si chiama Gregor Samsa e non K). Perché l’alieno-malattia afferma che quando arriva lui, uccide tutti? Si riferisce ai familiari? In sostanza un racconto che cerca di essere d’impatto, ma non ci riesce.
Punti 2

Babbala, paladino e la vecchia Sam
Buon racconto, tenero, malinconico. Buona l’idea che l’orrore sia il riverbero delle nostre paure infantili, e che la nostra razionalità serva sì a superare queste paure, ma finisca col toglierci qualcosa. Ben scritto e ben concepito come schema narrativo.
Punti 5

L’abbandono
Racconto inconsistente, di cui non si capisce bene il significato. Perché gli alieni scelgono proprio i due protagonisti? Perché li abbandonano su un pianeta deserto? Ci deve essere una metafora sotto, ma non si capisce quale sia. Sembra che tutto sia basato solo sulle parole della canzone di Ranieri, ma è un po’ poco per un racconto fantastico.
Punti 1



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