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La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 0:06
da Andrea Partiti
— La bestia…
— La bestia è tornata…
— L’ha preso sul sentiero…
Le voci rimbalzano in taverna. Le persone sussurrano la loro verità, che rimbalzando diventa spavento, paura, terrore.
Seduto in una angolo lo straniero beve una birra scura. Ci inzuppa il pane e alterna un morso e un sorso. Sospira. Si alza in piedi e urla: — Qualcuno vuole dirmi che succede? Il fetore della vostra paura mi disgusta e non riesco a bere in pace!
Trenta paia d’occhi si fissano sul suo fisico muscoloso e sulla spada legata alla sedia.
— La bestia… — ricomincia uno.
— La bestia è tornata! — dice un altro tirandosi la barba.
Lo straniero ringhia: — Quale bestia? E di cosa avete paura?
— È una maledizione! Ogni lustro torna, uccide bestiame, viandanti, bambini.
— E ha preso qualcuno?
— Il giovane Kim doveva tornare prima del tramonto, — dice un uomo grasso. — Era nel bosco a fare legna.
— Forse si è fermato altrove? — chiede lo straniero.
— E dove?
— E dove? — gli fanno eco.
— È stata la bestia. Era tempo.
— Ho visto la sua ombra, — continua l’uomo grasso. — Nera, tra gli alberi. Era un presagio. Verrà per me, lo sento!
— Ma tu, — domanda una donna curva, — tu chi sei, straniero?
— Io sono Krum, Krum di Silistria. E non temo le bestie. Nessuna bestia fa paura, trafitta da una spada.
— Tu…
— Tu uccideresti la bestia per noi?
— La ucciderò per bere in pace senza i vostri mormorii da vecchie. Tornerò con la testa della bestia e mi verserete birra fino a gonfiarmi la pancia.
I presenti mormorano piano, gli occhi luccicanti di speranza.
Krum solleva il boccale, lo svuota e lo sbatte sul tavolo.
— Indicatemi la direzione.

Krum non ci ha messo molto a trovare le tracce della bestia. Il naso di Krum distingue prede e predatori. Sente la paura di chi scappa e l’eccitazione di chi caccia. Lo porta addosso, quell’odore.
Trovata la pista è facile seguirla. Le orme sono visibili dove la terra è scoperta, dove una pianta è scostata, dove un ramo è spezzato. Krum accelera il passo, porta la mano destra alla spada e la libera dai suoi lacci. Appoggia il pollice sulla guardia, pronto a qualsiasi incontro. È la sua spada del nome, donatagli alla nascita. È cresciuto impugnandola e i suoi muscoli si sono sviluppati in perfetta sinergia con quel metallo, con quel peso, con quell’equilibrio. È più completo ora che la stringe.
Un ramo scricchiola, giù in un canalone tra gli alberi.
Krum fa un balzo che lo porta su un grosso tronco caduto da cui controlla la scena.
Vede la bestia. È china sopra al corpo di un giovane con il collo spezzato. Spezzato, ma non morso. Caduto per distrazione o durante una fuga.
Il grosso felino solleva la testa è osserva Krum. La bestia è magra, emaciata. Krum vede le costole sporgenti e l’addome gonfio dei lunghi digiuni. Troppo debole per uccidere.
La bestia ha così fame da ignorare il pericolo e abbassare la testa per continuare il suo pasto.
Krum ripone l’arma. Rispetta quel predatore: un tempo era forte e nobile. Ne onora un passato di lotta e guerra, ma ora non è più una minaccia.
Presto finirà il suo pasto e potrà allontanarla verso il cuore del bosco. Lì morirà da sola e senza fretta, senza conoscere l’acciaio.
Solo allora Krum riporterà il corpo del giovane al villaggio, dove potranno bruciarlo e maledire la bestia. Vedranno il sangue sulle mani di Krum e si ubriacheranno davanti alla pira.
Krum si siede e aspetta.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 0:10
da antico
Ciao Andrea! Occhio che sei sopra il limite dei caratteri, quindi al momento avresti il malus minimo. Hai tempo, come sempre, fino alla scadenza per tagliare!

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 9:42
da Polly Russell
Commenti

La bestia e l’acciaio di Andrea Partiti.
Buon giorno Andrea! Inizio col dire che il tema è, a mio avviso, centrato alla perfezione. Il cacciatore dona una seconda occasione alla sua preda e in più, si riserva un piano B per meritarsi comunque la sua scorta di birra. Quindi doppiamente centrato.
Adoro questa ambientazione, fa tanto gioco di ruolo e il nome del protagonista evoca, già da solo, tanti film fantasy della mia infanzia (nonché il cercatore antagonista di Harry Potter, ma questa è un’altra storia). Mi piace molto anche l’accenno alla spada, è uno spaccato sulla tradizione e sulla cultura del guerriero che ci lascia immaginare la sua storia. Insomma poco da dire sull’idea e sulla trama.
Da un punto di vista squisitamente tecnico, Krum lo ripeti davvero troppe volte, soprattutto sul finale.
Sappiamo che la bestia è affamata, quindi una volta mangiato perché non dovrebbe più essere un pericolo? Avrei aggiunto un “vecchia” a fugare ogni dubbio.
Come fa a essere sicuro che al villaggio gli crederanno? Di solito non si porta un trofeo? Vero che hanno creduto a Beowulf, ma lui almeno una cornucopia l’aveva riportata. Avrei cercato una soluzione diversa qui. Magari rinunciare alla birra, dicendo che era scappato. Sarebbe comunque stato onorevole, ma alla fine, sono dettagli. Il racconto è ben strutturato, il limite di battute non si sente, nel senso che sembra essere nato così, e non tagliuzzato all’ultimo momento.
Quindi: complimenti.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 11:26
da Andrea Partiti
Rileggendo ora, hai proprio ragione sul nome troppo ripetuto alla fine! Siccome il racconto (ebbene sì) è stato tagliuzzato all'ultimo momento, le frasi si sono accorciate e avvicinate poco alla volta prendendomi alla sprovvista e dandomi modo di abituarmi ai nomi ripetuti, mentre scrivevo.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 11:35
da Polly Russell
Beh, sono i normali limiti di un racconto scritto in un paio d’ore! ;)

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 15:35
da emiliano.maramonte
Ciao Andrea! Bentrovato e lieto di leggere un tuo nuovo lavoro.
Dico subito che ho letto questo testo con interesse; per tutta la sua lunghezza ci sono state poche o nessuna cadute di tensione narrativa. Nel complesso è gradevole, abbastanza ben scritto, con qualche piccolo aggiustamento ancora da fare con un paio di revisioni in più. Il tema è centrato (l'alternativa di non uccidere la bestia, di graziarla, e ottenere lo stesso gloria e birra) anche se sembra appena appena celato tra le pieghe della narrazione. Alla fine non tutto torna, ad esempio le modalità con cui Krum farà credere di aver ucciso la bestia (le mani insanguinate sembrano un po' poco) e la tigre che, denutrita ma in piena fase di pasteggio sul cadavere, poi si presume che non nuoccia più a nessuno. Piccole cose che però fanno storcere un po' il naso. Ecco perché la valutazione non può essere superiore alla sufficienza. Gradevole ma non mi ha fatto impazzire.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 20:34
da alexandra.fischer
LA BESTIA E L’ACCIAIO di Andrea Partiti Bellissimo racconto in stile fantasy medievaleggiante (gli elementi ci sono tutti: il legame del protagonista con la sua spada, di eredità atavica, quindi da onorare in una lotta alla pari e la comparsa della bestia come un flagello ciclico impossibile da sconfiggere), di ambientazione nordica (la taverna, la foresta, il pasto di pane e birra). La seconda occasione l’ha avuta la bestia (morirà di morte naturale, magra com’è. Kim è forse stato uno degli ultimi pasti). Lo straniero Krum è duro quanto basta e rispettoso della grandezza decaduta del predatore. Serrati e molto ben resi i dialoghi.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: venerdì 25 ottobre 2019, 9:54
da wladimiro.borchi
Ciao Andrea,
Ho letto con piacere il tuo racconto con ambientazione fantasy medievale.
Stilisticamente ho notato un po' troppe ripetizioni che mi hanno guastato giusto un poco il piacere della lettura. Ma ritengo che sia un peccatuccio veniale per un lavoro scritto in poche ore.
Forse, però, quello che mi ha più stonato è il cambio di protagonista. Spiego meglio: all'inizio ce lo presenti come un menefreghista, che se ne va a far fuori la bestia solo perché vuol bere il suo birrino e perché vuol scroccare birra ai popolani sfigati. Alla fine, invece, prende una decisione fondata su una nobiltà d'animo da guerriero che sembra non appartenergli. Forse avresti dovuto un po' sfumare i tratti della sua personalità all'inizio per non far risultare troppo netto il passaggio da "tutto rosso" a "tutto nero".
Anche il piano per convincere i popolani di aver ucciso la bestia fa un po' acqua.
Racconto, in ogni caso, che mi ha molto divertito, ma poco emozionato.
A rileggerci presto.
Wladimiro

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: venerdì 25 ottobre 2019, 21:28
da viviana.tenga
Ciao Andrea,
Sono rimasta un po' spaesata dal cambio di tono. La prima mi aveva fatto pensare che si andasse a parare su un finale comico (per via dei modi un po' scanzonati del protagonista, che pensa solo a bersi una birra in pace), la seconda invece ha un tono molto più serio. Entrambe sono ben scritte e funzionano se prese singolarmente, ma non mi ha convinto molto il risultato d'insieme.
Dettaglio minore: avrei evitato l'assonanza tra i nomi Krum e Kim, ma è in parte gusto personale.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: sabato 26 ottobre 2019, 17:01
da CaterinaDP
Ciao Andrea.

Il tuo racconto tiene il lettore attento fino all’ultima frase. Per questo l’ho apprezzato.
Ho notato, però, una divisione netta tra due parti, la prima soltanto dialogata in cui tutto succede attraverso le parole dei personaggi. Mi sono sentita in platea davanti a una scena teatrale. Nella seconda avverto un forte cambiamento di approccio e stile che, in un racconto così breve mi ha spiazzata. Solitamente preferisco mescolare e alternare in maniera armonica le due parti in un testo narrativo, ma la sensazione di stare seduta a teatro mi è piaciuta ugualmente.
Per quanto riguarda il tema “Il piano B” non mi sembra del tutto centrato. Lo straniero si rende conto che la bestia è troppo vecchia per aver ucciso il giovane e quest’ultimo è senza vita per un casuale incidente…mi aspettavo di più. In particolare avrei preferito che il “piano B” venisse da una decisione travagliata del protagonista e non dal semplice svolgersi casuale degli eventi. Ma anche questa può essere una buona versione del tema. Questo indebolisce un po’ il concetto, soprattutto considerando i suggerimenti di riflessione proposti dalla guest.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: sabato 26 ottobre 2019, 20:10
da Paola
Mentre leggevo il tuo racconto, mi venivano in mente le immagini del film… (lo sto cercando, un attimo) ecco: Il patto dei lupi. Il periodo storico, la taverna, la bestia… che poi non era quello che si aspettavano. Qui c’è un finale diverso. Non ho capito molto perché il felino doveva andare a morire, magari rifocillato, riprendeva il suo solito vigore. Se c’era un motivo vero e proprio andava mostrato di più e non solo con “pelle e ossa”. Comunque a me non è dispiaciuto, l’ho trovato molto carino.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: domenica 27 ottobre 2019, 17:02
da Gabriele Cavallini
Ciao Andrea,
mi piace molto l'idea che hai sviluppato per il piano B: un cacciatore che di fronte a una preda (la bestia) ormai in fin di vita, decide di lasciarla andare per farla morire in santa pace. Anche quest'ambientazione nordica e fantasy, quasi alla "Skyrim" mi verrebbe da dire, è resa bene e si percepisce dall'inizio alla fine del racconto. Quello che non mi ha pienamente convinto è che nei dialoghi iniziali Krum promette la testa della bestia agli abitanti del villaggio, mentre alla fine afferma che solo il sangue sulle sua mani sarà abbastanza convincente.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: giovedì 31 ottobre 2019, 23:07
da jimjams
Ciao Andrea, mi è piaciuta la piega che ha preso il racconto, con un piano B piuttosto inaspettato, almeno per me. Non è chiarissimo se davvero il felino sia stato un tempo colpevole degli incidenti e delle morti descritte dai paesani, ma in fondo non è troppo importante. A me piace pensare di sì, poiché così il gesto di pietas dello straniero ha un valore più alto. Scrittura di buon livello che non sembra risentire della limatura finale. Buono.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: venerdì 1 novembre 2019, 15:24
da antico
Leggendo i commenti mi sono reso conto, quasi con sgomento (scherzo) di quanto poco sia conosciuto Geralt di Rivia qui da noi... Correggimi se sbaglio, ma questo racconto è un chiaro omaggio al personaggio (al punto da dargli la connotazione del luogo di origine: Krum di Silistria). A meno che non si tratti di un'incredibile coincidenza, sono sicuro che tu ti sia divertito a disseminare il testo di citazioni (a parte che questo comportamento di risparmiare la bestia indebolita dalla vecchiaia rientra, a sua volta, nel range di azioni dello Strigo). Detto questo, passiamo al racconto e devo dire che mi ha intrattenuto piacevolmente. Rimane un prodotto di puro divertissement e in quanto tale, come tu stesso hai ammesso dopo rilettura, va rifinito ulteriormente per renderlo ancora più scorrevole. Per me è comunque un pollice tendente verso l'alto.

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: venerdì 1 novembre 2019, 17:39
da Andrea Partiti
antico ha scritto:Geralt di Rivia qui da noi...


Mai sentito prima, mi spiace. Google mi dice che è il protagonista di the Witcher, ma non ho mai letto i romanzi né giocato ai giochi.
Ho usato tanti cliché e situazioni tipiche della heroic fantasy, che conosco in gran parte tramite Howard, Lyon Sprague de Camp e Delany.
Se dovessi fare un'ipotesi, non sono l'unico ad averli usati come ispirazione, sono dei pilastri :)

(Cliché e ambientazione poi montati insieme a un appunto semiadeguato dalla lista delle idee da usare nei racconti, "Una bestia che spaventa un villaggio, il protagonista va a cacciarla, è vecchia e malata e la abbatte. Getta il cadavere in un fiume e non rivela mai la verità per non sminuire le leggende.")

Re: La bestia e l'acciaio

Inviato: venerdì 1 novembre 2019, 17:44
da antico
Non conosci il WITCHER? Sai che non l'avrei mai detto? Istituzione del fantasy moderno divenuto famoso anche grazie alla serie di videogiochi di CD PROJECT. Chiaro che è facile incorrere in parallelismi utilizzando questi clichè, ma ci avrei davvero messo la mano sul fuoco che il tuo volesse essere un omaggio. Beh, ti consiglio di dare una chance sia ai romanzi di Sapkovski che ai giochi (il primo e il secondo si trovano su steam a prezzi delle patate, forse anche il terzo, ma è più esoso in quanto a richieste prestazionali) :)