Pagina 1 di 1

Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 2:06
da antico
Immagine

BENVENUTI ALLA LIBROZA EDITION, LA SECONDA DELLA SETTIMA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 133° ALL TIME!

Questo è il gruppo MATTIA PASCAL della LIBROZA EDITION con CARMEN LATERZA nella veste di Guest Star.

Gli autori del gruppo MATTIA PASCAL dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo TRAPPIST-1.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ARCA


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da CARMEN LATERZA. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel corso della SETTIMA Era sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via).

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo MATTIA PASCAL:

La bestia e l’acciaio, di Andrea Partiti, ore 00.06, 3328 caratteri
Il vaccino, di Gabriele Dolzadelli, ore 22.13, 3301 caratteri
Vita in appello, di Fabrizio Sollazzo, ore 00.07, 3321 caratteri
Doriana, di Dand Elion, ore 00.36, 3102 caratteri
La scelta impossibile, di Laura Cazzari, ore 22.26, 3333 caratteri
L’allenamento, di Gianfranca Gastaldi, ore 23.14, 3305 caratteri
La svolta, di Riccardo Rossi, ore 23.47, 3333 caratteri
Un salto nel buio, di Alessio Magno, ore 00.43, 3322 caratteri
Per chi suona la nona, di Giancarmine Trotta, ore 01.00, 3320 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 31 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo TRAPPIST-1. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 1 NOVEMBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare gli OTTO racconti del gruppo TRAPPIST-1 e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare altri racconti, ne avete VENTICINQUE (escluso il vostro) a disposizione e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo TRAPPIST-1.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

BUONA LIBROZA EDITION A TUTTI!

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 12:45
da Polly Russell
Classifica
1) La scelta impossibile di Laura Cazzari
Accidenti quanto dolore. Ciao Laura, è la prima volta che leggo qualcosa di tuo e mi è piaciuto davvero tanto. Nulla da eccepire sulla forma, né sulla trama, in una manciata di parole hai descritto perfettamente quindi anni di amore. Molto bello il passaggio sulla ricerca di un capro espiatorio, sul bisogno di indirizzare la rabbia, sul bisogno di averne.
Quanto devi amare qualcuno per condannarti a vita? Davvero toccante: complimenti. Non ho alcuna difficoltà a scegliere la posizione del tuo racconto.

2) Vite in Appello di Fabrizio Sollazzo
Wow! Che bel racconto. Ciao intanto, non credo di aver avuto il piacere di leggere altro di tuo prima di adesso.
La storia è davvero gradevole, lunga quanto serve, mi piace davvero tanto quando il limite di caratteri non si nota.
Ho davvero poco da “contestare” o da farti notare, per la verità. Le sue crisi d’ansia e gli attacchi di panico sono solo dei tratteggi, ma riescono perfettamente a descriverne lo stato. Avrei forse aggiunto delle aspettative, tanto per appesantire il suo fardello. Essere il miglior avvocato era il suo traguardo, ma probabilmente sarebbe stato più incisivo se fosse stato quello dei genitori, per esempio. E userei il nome di un esame, piuttosto che un generico “giurisprudenza”. In fondo dopo, sei stato più specifico.
A parte queste sciocchezze, davvero buono.

3) La svolta di Daniel Travis
E per fortuna che ci ha ripensato! Buongiorno Daniele, davvero gradevole questo racconto sulla creazione. Alla fine tra un soffio e uno sputo, cambia poco. XD
La parte dell’incidente è un po’ confusa, si capisce bene cosa stia accadendo ma non è ben resa, a mio avviso. Difficile che mentre si sta guidando e pensando tra sé si sia tanto lucidi nelle descrizioni, avrei preferito un “maledetti anelli, per poco non ci sbatto contro, ehi! Dove accidenti sono i miei semi!” O qualcosa del genere.
L’inizio anche è confuso ma serve al gioco, dobbiamo pensare a qualcosa di umano, futuristico ma umano, almeno per un po’. Quindi ci sta.
Un buon lavoro.


4) La bestia e l’acciaio di Andrea Partiti.
Buon giorno Andrea! Inizio col dire che il tema è, a mio avviso, centrato alla perfezione. Il cacciatore dona una seconda occasione alla sua preda e in più, si riserva un piano B per meritarsi comunque la sua scorta di birra. Quindi doppiamente centrato.
Adoro questa ambientazione, fa tanto gioco di ruolo e il nome del protagonista evoca, già da solo, tanti film fantasy della mia infanzia (nonché il cercatore antagonista di Harry Potter, ma questa è un’altra storia). Mi piace molto anche l’accenno alla spada, è uno spaccato sulla tradizione e sulla cultura del guerriero che ci lascia immaginare la sua storia. Insomma poco da dire sull’idea e sulla trama.
Da un punto di vista squisitamente tecnico, Krum lo ripeti davvero troppe volte, soprattutto sul finale.
Sappiamo che la bestia è affamata, quindi una volta mangiato perché non dovrebbe più essere un pericolo? Avrei aggiunto un “vecchia” a fugare ogni dubbio.
Come fa a essere sicuro che al villaggio gli crederanno? Di solito non si porta un trofeo? Vero che hanno creduto a Beowulf, ma lui almeno una cornucopia l’aveva riportata. Avrei cercato una soluzione diversa qui. Magari rinunciare alla birra, dicendo che era scappato. Sarebbe comunque stato onorevole, ma alla fine, sono dettagli. Il racconto è ben strutturato, il limite di battute non si sente, nel senso che sembra essere nato così, e non tagliuzzato all’ultimo momento.
Quindi: complimenti.

5) Doriana di DanDelion
Ben ritrovata cara!
Ma che bella storia romantica e piena di speranze, in fondo tutti abbiamo un Luca, vero o immaginario. E tutti ci chiediamo “ma come sarebbe stata la mia vita se...”
Certo fa molto “favola anni novanta”, col principe azzurro che torna dal suo regno incantato e porta via la commessa di provincia, ma alla fine che importa, è romantico, funziona. Poi qui, siamo sulla mera questione di gusti, a chi piace sbudellare i protagonisti e a chi permetter loro una vita felice. ;)
Quindi, bene inteso che il genere non è nelle mie corde, ma sui gusti c’è poco da fare, lo trovo davvero ben scritto.
Tema centrato e ben inserito nel limite dei caratteri, davvero buona anche la forma, non ho proprio nulla da segnalare.

6) Per chi suona la nona di Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, ben trovato!
Apprezzo molto il “velatissimo” omaggio all’Arancia meccanica e lo stile squisitamente pulp della scrittura. Amo le frasi corte, sincopate. Anche se non capisco perché la Nona sia così importante per il protagonista. So bene perché lo è per Alexander, ma non perché lo sia per il boss. E a questo proposito, perché: “mio boss”. Perché “mio”. Sa tanto di schiavo e padrone in un gioco erotico, o di una traduzione dall’inglese, fatta con i piedi.
Altro punto che non mi è chiaro è il perché decida di ripiegare su una puttana, che tanto avrebbe ucciso, e non sulla signora che aveva già lì, col culo in bella mostra. Per la seconda scelta? Lo sarebbe stata anche la madre. Non so, non ho capito.
Detto questo, ho amato molto il firmo del racconto e la sua crudezza.



7) L’allenamento di Gianfranca Gastaldi
Piacere di conoscerti Gianfranca. Un buon racconto il tuo, che ci mostra quanto il riuscire bene in qualcosa non sia di per sé una vittoria. Il testo è fluido, scorre bene, alcune frasi davvero evocative, questa per esempio “Ogni tanto mi chiedo dove sono: se nelle mani o nei piedi, in quale di queste sezioni di frontiera del mio corpo in effetti io viva.” Per il resto lineare, senza troppi guizzi, ma non sempre sono necessari. Non so perché tu abbia voluto inserire quel “italiani”, credo ahimè, che le aspettative asfissianti siano appannaggio di genitori di ogni nazionalità. Per il resto, nulla da eccepire.


8) Il Vaccino di Gabriele Dolzadelli
Buongiorno, credo sia la prima volta che “ti” leggo, quindi piacere.
Il tema è centrato, oltretutto avessimo avuto dei dubbi il protagonista ce lo dice chiaro e tondo. :)
Mi piace l’idea di trasportare un tema tanto attuale, quello dei no vax, in un racconto sci-fi. È ben chiaro al lettore l’amore del padre, davvero preoccupato che il vaccino sia esso stesso letale, come i no vax, del resto. Anche se la soluzione che adotta pare confusa, dozzinale addirittura. Cosa pensa di risolvere non facendosi trovare a casa? Un piano di vaccinazioni tanto capillare avrebbe di certo previsto un’eventualità del genere. In più credo ci sia un errore nella spiegazione finale. Cito “...è importantissimo assumere il farmaco. Questi non permette di non contrarre il virus ma potrebbe aiutarci, perlomeno, a impedire ai portatori sani di diffonderlo tramite contatto fisico.»” in che modo un farmaco che NON permette di NON contrarre il virus può essere d’aiuto contro i portatori sani?
Per il resto, un buon lavoro.


9) Un salto nel buio di Alessio Magno
Buongiorno Alessio, credo sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo.
Inizio col dirti che c’è una sovrabbondanza di avverbi in “mente”, davvero, davvero troppi, i più dei quali, del tutto inutili. Tutta la descrizione della sua disperazione, prima del salto, poteva risolversi con un quarto delle parole che hai usato. Una scrittura tanto ampollosa non la userei per un racconto di questo tipo, se ne perde il senso. E infatti io l’ho perso, mi spiego meglio. Tutta la parte iniziale ci narra della sua discesa verso la disperazione, poi si suicida (ci prova almeno), e, per sua fortuna, si sveglia. Dove sta la scelta? È solo uscito dal coma, non ha scelto di farlo, è accaduto. A meno che, quello che ho scambiato per una discesa nel delirio, fosse il coma e che ci fosse finito per motivi che non sappiamo. Quindi la sua scelta è uscirne? Ma a questo punto non è chiaro. Almeno non lo è per me.
Sicuramente perfettibile. A presto.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: martedì 22 ottobre 2019, 21:33
da alexandra.fischer
Buonasera, ecco i miei commenti e relativa classifica:
LA BESTIA E L’ACCIAIO di Andrea Partiti Bellissimo racconto in stile fantasy medievaleggiante (gli elementi ci sono tutti: il legame del protagonista con la sua spada, di eredità atavica, quindi da onorare in una lotta alla pari e la comparsa della bestia come un flagello ciclico impossibile da sconfiggere), di ambientazione nordica (la taverna, la foresta, il pasto di pane e birra). La seconda occasione l’ha avuta la bestia (morirà di morte naturale, magra com’è. Kim è forse stato uno degli ultimi pasti). Lo straniero Krum è duro quanto basta e rispettoso della grandezza decaduta del predatore. Serrati e molto ben resi i dialoghi.
IL VACCINO di Gabriele Dolzadelli Il Piano B di Roy si rivela fallimentare. Evitando di far vaccinare la figlia Becky, di fatto la lascia contrarre il virus trasmesso dagli alieni (che la trasforma in uno di loro, come già avvenuto al vicino Winston). Il militare e la dottoressa volevano dunque fare il bene di Roy (forse, come da comunicato radio, portatore sano del virus). Molto ioneschiana l’idea del virus che trasforma gli esseri umani in alieni. Bella l’idea della nebbiolina verde comparsa subito dopo l’arrivo della navicella aliena.

VITA IN APPELLO di Fabrizio Sollazzo Interessante la resa della protagonista, avvocato, alle prese con i tonfi del suo percorso di vita (esami difficili, reiterati, il lavoro stressante e non riconosciuto e il processo non facile da gestire quando si è affacciata alla professione in tribunale, il tutto con ripercussioni sul corpo e sulla mente, e con il conseguente vuoto che si è creato nella sua vita per essere così fragile e complessa). La bocciatura da parte del Guardiano dell’Oltretempo è stata la sua seconda possibilità: trasformarsi in una placida mucca. Spunto graffiante. Buona la scrittura.

DORIANA di DandElion Mi piace questo racconto. Doriana ha sofferto per via di troppe avversità (non ha potuto studiare, quindi mettersi alla pari del suo primo amore Luca, divenuto ingegnere. Perdendolo, si è accontentata del lavoro al supermercato intervallato da un consumismo sentimentale che le ha lasciato la gioia della figlia Veronica, pur se fra le difficoltà quotidiane). Dal fondo di quest’amarezza, le rimane l’aver tenuto in mente il ricordo dell’ex (quel suo dirgli di amarlo tante volte da rendersi indimenticabile, malgrado le altre: e fra queste, la spregiudicata francese) cercandolo negli occhi del padre di sua figlia, anche lui scomparso nella marea degli ex. La seconda possibilità è il ritorno con Luca. Chiusura ottimista, che dà una dolce malinconia al tutto.

LA SCELTA IMPOSSIBILE di Laura Cazzari Storia amara. L’amore fra Rachele e Tom si spegne per colpa dell’asfalto bagnato e di un cane comparso all’improvviso sulla strada. Peccato, dopo aver resistito ai colpi della sorte (perdita dei genitori e del lavoro e all’abitudine). L’operazione che avrebbe dovuto riparare ai danni inferti dall’incidente non è servita. Dunque, il Piano B è una sorta di eutanasia compiuta per evitare altre sofferenze. Argomento che lascia il segno nel lettore: quanti avrebbero il coraggio di quella coppia?



L’ALLENAMENTO di Gianfranca Gastaldi La seconda possibilità del tuo protagonista è di ascoltare il vero se stesso attraverso l’attività della scrittura, questo, dopo una giovinezza passata fra le gare di atletica per compiacere i genitori (l’agonismo del padre, lo spirito di rivalsa della madre) in un turbinio di gare, allenamenti anche importanti (vedi i supervisori della Nazionale), i trofei e le medaglie. Tutto in un’ottica di rigore che gli ha impedito di vivere la sua vera età (il residence, gli orari degli allenamenti e il ritmo lavorativo della sua vita). Racconto che mostra in pochi caratteri l’altro lato del mondo dei campioni ammirati e invidiati da tutti.

LA SVOLTA di Daniel Travis il tuo racconto ha qualcosa delle “Cosmicomiche” di Italo Calvino. Rendi lo spazio qualcosa di molto onirico. Lo descrivi bene in pochi caratteri (le stelle, la Creazione, i fotoveicoli, le radiazioni spaziali). C’è un miscuglio accattivante di cosmo e vita quotidiana (i mezzi di trasporto, il traffico indiavolato e la missione del tuo protagonista, che deve portare in laboratorio preziosissimi semi di divinità in potenza. Peccato che ne perda uno. La sua seconda possibilità è che nessuno si accorga della sua distrazione).

Attenzione a:
la saliva (la salita)
se hanno sfiga (cambiala: se hanno sfortuna, stona nell’insieme)


UN SALTO NEL BUIO di Alessio Magno La tua storia è narrata con uno stile barocco. Il tuo protagonista appare dilaniato dal dilemma sulla luce e sul buio e di fatto, la sua vita ne è pervasa (vedi l’albero che vive nel terreno arido, metafora della mente del protagonista nelle avversità). Nel finale, sveli la forza del tuo protagonista, capace di risvegliarsi dal coma usando forze nascoste (le stesse che gli hanno permesso di attraversare l’esistenza pur vedendola con occhi disincantati). La seconda possibilità è di svegliarsi dal coma riabbracciando la figlia.
Attenzione a:
il vuoto sotto di se (sé)
PER CHI SUONA LA NONA di Giancarmine Trotta La sinfonia di Beethoven da te citata è l’inizio di una storia di un regolamento di conti da parte di un Boss nei riguardi di una prostituta. Parte alla ricerca di lei con i suoi scagnozzi e se la prende con i genitori di lei (con tanto di stupro della madre da parte di uno dei suoi). Infine, riesce a trovarla e dopo averla lasciata usare a fondo da uno dei suoi, la fa uccidere (e non è nemmeno stata la prima scelta della giornata della resa dei conti). La seconda possibilità mancata, per quel che capisco, è quella della prostituta (si è lasciata trovare in strada, quando sarebbe dovuta scappare molto lontano).

Attenzione:
Sì mio Boss (Sì, mio Boss)
Non cè non cè (Non c’è, non c’è)
Dappertutto cazzo (Dappertutto, cazzo)





La mia classifica è soffertissima (siete tutti ottimi autori):

LA SCELTA IMPOSSIBILE di Laura Cazzari

LA BESTIA E L’ACCIAIO di Andrea Partiti

DORIANA di DandElion

IL VACCINO di Gabriele Dolzadelli

VITA IN APPELLO di Fabrizio Sollazzo

L’ALLENAMENTO di Gianfranca Gastaldi

LA SVOLTA di Daniel Travis

UN SALTO NEL BUIO di Alessio Magno

PER CHI SUONA LA NONA di Giancarmine Trotta

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: sabato 26 ottobre 2019, 17:39
da CaterinaDP
Ciao a tutti.

Ecco la mia classifica e i miei commenti

1. La svolta
2. Vita in appello
3. Per chi suona la nona
4. La scelta impossibile
5. La bestia e l'acciaio
6. Il vaccino
7. Doriana
8. L'allenamento
9. Un salto nel buio

Per chi suona la nona, di Giancarmine Trotta
Il tuo racconto mi ha provocato un profondo turbamento! Dunque questo significa che l’hai scritto molto bene. Sei andato dritto dritto allo stomaco. Hai un’ottima scrittura, complimenti.
Unico appunto: la tecnica di ripetere più volte i concetti (tre volte) può essere significativa in alcuni punti, un po' eccessiva in altri.

Un salto nel buio, di Alessio Magno
Noto nel tuo racconto una quantità eccessiva di avverbi; inoltre quasi ogni aggettivo va a coppia col suo sinonimo. Questo rende un po' pesante la lettura e soprattutto non coinvolge il lettore, troppo attento a decifrare il linguaggio barocco.
Diminuendo l’enfasi sugli aggettivi e sugli avverbi sicuramente migliorerebbe molto.

La svolta, di Riccardo Rossi
Bellissimo il tuo racconto di fantascienza, nel solco di Douglas Adams, divertente e dissacrante.
L’ho riletto due volte, come faccio sempre con tutti i racconti e romanzi di fantascienza, giusto per riesumare le mie reminiscenze scientifiche e di colpo mi si è aperto un mondo. Gli alieni stanno seminando vita nell’universo, ma il pianeta Terra non è preso in considerazione! Il piano B è esilarante: la vita umana sulla Terra nasce grazie a un incidente a cui un tizio alieno un po' distratto e poco responsabile non pone rimedio! Mi piace tanto anche lo stile secco, incalzante, irriverente e sarcastico: un’ottima scrittura.

L'allenamento di Gianfranca Gastaldi
Il tuo è un racconto in forma di diario. Mi è piaciuto nella prima parte dove parli di te e accompagni il lettore dentro questo diario, con le parole e l’atmosfera giuste. Stilisticamente l’ho apprezzato.
Mi è piaciuta meno l’idea del piano B, nel senso che mi aspettavo una svolta più significativa e motivata. Considerando che l’idea della scrittura accompagna molte persone, anche in parallelo ad altre attività, nel tuo racconto questa scelta non la sento come un forte cambiamento di rotta.

La scelta impossibile, di Laura Cazzari
Il tuo racconto è ben scritto e coinvolge il lettore sia per il tema scelto sia per il modo in cui l’hai realizzato. L’eutanasia ottenuta illegalmente e di nascosto per mano di chi ti ama al posto di una perenne sofferenza mi ha ricordato il film Million dollar baby, da subito. Ma si sa, è già stato scritto tutto!
L’unica osservazione che posso fare è che manca il dialogo, che è uno strumento di grande immedesimazione per il lettore. E’ tutto soltanto narrato. Le sensazioni e i pensieri di Rachele potevano venire fuori anche attraverso dialoghi con altri personaggi secondari della storia, considerando che Tom non poteva parlare.
Comunque grazie alla tua buona scrittura ho rivissuto la stretta allo stomaco sentita guardando il film. Quindi complimenti!

Doriana, di Dand Elion
All’inizio il ricordo di Luca con un elenco di frasi nominali sembra quasi il testo di una canzone. Volevi dare l’immagine dei ricordi come sono stampati nella testa di Doriana, riuscito ma forse un po' lungo.
Poi torni al presente di Doriana, cambi il punto di vista e vai su quello di Luca e li alterni per un po'. Vai indietro nel tempo raccontando cosa aveva fatto Doriana con il passato prossimo “ l’ha sommerso di parole” e cosa aveva fatto Luca usando invece il trapassato prossimo “le aveva giurato” “era sparito”. Mi ha spiazzato un po' nella comprensione dei tempi. Mi sono persa a rileggere le frasi per far quadrare i flashback alternati dei due personaggi e questo ha sacrificato un po' il mio coinvolgimento. Io avrei usato da subito il trapassato prossimo “L’aveva sommerso di parole…” considerando che dopo parli al passato sempre con questo tempo.
Mi è piaciuto il colpo di scena finale in cui si lascia intendere che Luca è tornato, coerentemente con il tema della gara.

La bestia e l'acciaio di Andrea Partiti
Ciao Andrea, il tuo racconto tiene il lettore attento fino all’ultima frase. Per questo l’ho apprezzato.
Ho notato, però, una divisione netta tra due parti, la prima soltanto dialogata in cui tutto succede attraverso le parole dei personaggi. Mi sono sentita in platea davanti a una scena teatrale. Nella seconda avverto un forte cambiamento di approccio e stile che, in un racconto così breve mi ha spiazzata. Solitamente preferisco mescolare e alternare in maniera armonica le due parti in un testo narrativo, ma la sensazione di stare seduta a teatro mi è piaciuta ugualmente.
Per quanto riguarda il tema “Il piano B” non mi sembra del tutto centrato. Lo straniero si rende conto che la bestia è troppo vecchia per aver ucciso il giovane e quest’ultimo è senza vita per un casuale incidente…mi aspettavo di più. In particolare avrei preferito che il “piano B” venisse da una decisione travagliata del protagonista e non dal semplice svolgersi casuale degli eventi. Ma anche questa può essere una buona versione del tema. Questo indebolisce un po’ il concetto, soprattutto considerando i suggerimenti di riflessione proposti dalla guest.

Vita in appello, di Fabrizio Sollazzo
Mi è piaciuto molto il tuo racconto.
La scrittura è buona, peccato solo nelle prime due frasi iniziali la ripetizione della parola Idea, ma è una svista facilmente rimediabile. La storia è ben riuscita e penso che un buon cinquanta per cento di esseri umani possa immedesimarsi in essa! Il tema è perfettamente rispettato e le riflessioni emotive che attribuisci al personaggio sono molto intelligenti e realistiche. Per questo la scelta della prima persona è stata la migliore.
Complimenti!

Il vaccino, di Gabriele Dolzadelli
È piacevole leggerti, perché tieni l’attenzione del lettore fino alla fine e hai una buona scrittura. Il problema è che, finito il racconto, non ho capisce bene quale fosse il piano B: non assumere il farmaco? Ma la figlia del protagonista in seguito a questo piano B ne viene danneggiata? Forse è un piano B un po' troppo leggero, considerando l’aspettativa che avevi creato.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: sabato 26 ottobre 2019, 20:22
da Paola
Salve a tutti e ben ritrovati. Questa lista è solo un mio personale parere e gusto. Buona Edition!

CLASSIFICA:

1- La svolta – Riccardo Rossi
2- Il vaccino – Gabriele Dolzadelli
3- Vita in appello – Fabrizio Sollazzo
4- La bestia e l’acciaio – Andrea Partiti
5- La scelta impossibile – Laura Cazzari
6- Doriana – DandElion
7- L’allenamento – Gianfranca Gastaldi
8- Per chi suona la Nona – Giancarmine Trotta
9- Un salto nel buio – Alessio Magno


Vita in appello – Fabrizio Sollazzo

A me è piaciuto il tuo inizio, crea da subito curiosità ed empatia nel lettore. La lettura è scorrevole, mostri bene ogni momento della vita della protagonista. L’unica pecca, secondo me, è che c’è troppo divario tra la prima e la parte centrale, rispetto all’ultima. Dovevi concedere più righe anche alla scelta B, magari togliendone da quella centrale. Messa così è gettata, lanciata velocemente e chi legge non ha modo di assaporare i veri piaceri della scelta bucolica.


Doriana – DandElion

Nel primo pezzo ci fai immergere nelle piene paturnie sentimentali di Doriana, e questo piace molto perché il ripetersi del nome, Luca, ce la fa sentire molto vicino. Nel secondo però, esci dal personaggio, ti distacchi e ce la presenti raccontandoci di lei. È quasi un continuo alternarsi nello starle dentro e/o vederla da fuori. Secondo me riusciva meglio se rimanevi sempre nel personaggio e ce la facevi vivere momento per momento, senza distacchi esterni.
Non sono molto convinta che sia un piano B della protagonista, ma un ripensamento di lui quando ha maturato la sua personalità.

L’allenamento – Gianfranca Gastaldi

La scrittura è fluida, lineare, evocativa a volte poetica. Niente da eccepire. Mi trovo un po’ perplessa per il tema richiesto. Il piano B. Si sente l’esigenza di cambiare, la vocina interna che urla. Lui/lei la fa assopire, perché, fondamentalmente, trae piacere dalle continue vittorie. Non sembra abbia voglia di smettere, vuoi per la richiesta dei genitori, vuoi per la grande autostima che ne ricava. E allora? C’è o no la svolta? Lo attua un piano B?


La svolta – Riccardo Rossi

Carina l’idea di starnutire di fronte alla polvere cosmica, mi ci vedo anch’io, a me basta quella normale però. È davvero un racconto irresistibile, tra fantascienza e ironia. Si legge che è un piacere e scorre via meglio degli otto eoni. A me è piaciuto, penso si sia capito. Mi hai lasciato col dubbio del piano B, ecco potevi mostrarcelo perché messo così è solo una piccola luce nella sua testa. Comunque, mi ha divertito e non è poco!

Un salto nel buio – Alessio Magno

Inizio subito col fare la maestrina ma ci sono tre sé, riferite al medesimo, senza accento. A parte questo, hai creato un porticato di parolone per costruire che cosa?
La storia prende “movimento” dopo venticinque righe. Prima non si capisce: chi? Come? Quando? E perché? Poi, uno può anche apprezzare il lessico, la fluidità di lettura…


Per chi suona la Nona – Giancarmine Trotta

Il titolo è la cosa più azzeccata e, secondo me, dice molto! Ho apprezzato la storia pulp, c’era molto di Tarantino. Più che altro la le azioni pulp sulla colonna sonora della Nona. Questa è l’immagine che ho apprezzato di più. Via, via che si legge, però, perde di intensità e ritmo. E, come ti hanno già fatto notare, il finale stona un po’.



La bestia e l’acciaio – Andrea Partiti

Mentre leggevo il tuo racconto, mi venivano in mente le immagini del film… (lo sto cercando, un attimo) ecco: Il patto dei lupi. Il periodo storico, la taverna, la bestia… che poi non era quello che si aspettavano. Qui c’è un finale diverso. Non ho capito molto perché il felino doveva andare a morire, magari rifocillato, riprendeva il suo solito vigore. Se c’era un motivo vero e proprio andava mostrato di più e non solo con “pelle e ossa”. Comunque a me non è dispiaciuto, l’ho trovato molto carino.


Il vaccino – Gabriele Dolzadelli

Secondo me hai tenuto bene e alto il ritmo per quasi tutta la storia. È sul finale che arrivano i dubbi, anche se poi il discorso finale alla radio ti fa arrivare, con calma, a capire che era il padre (portatore sano) a infettare. A me ha fatto anche sorridere e, per quanto non sia amante delle fantascienza, i due racconti di questo genere li ho apprezzati più di altri.


La scelta impossibile – Laura Cazzari

Sarò sincera. Leggendo questa storia via, via che scorreva sapevo già come sarebbe andata a finire. Diciamo che qui, il piano B, era scontato fosse questo. Quindi, non mi ha stupito e immaginando il finale, probabilmente mi sono creata uno scudo anti empatia.
Perché il titolo: La scelta impossibile, quando per come è riportata, lei non si è fatta nessun scrupolo ad attuarla e l’ha resa possibile? Lo trovo un po’ incoerente.
Comunque la scrittura è fluida, si legge bene

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: domenica 27 ottobre 2019, 16:27
da viviana.tenga
CLASSIFICA
1)LA SVOLTA - Riccardo Rossi
2)LA SCELTA IMPOSSIBILE - Laura Cazzari
3)DORIANA - di Dand Elion
4)PER CHI SUONA LA NONA - Giancarmine Trotta
5)VITE IN APPELLO - Fabrizio Sollazzo
6)LA BESTIA E L'ACCAIO - Andrea Partiti
7)IL VACCINO - Gabriele Dolzadelli
8)L'ALLENAMENTO - Gianfranca Gastaldi
9)UN SALTO NEL BUIO - Alessio Magno

COMMENTI
1)LA SVOLTA - Riccardo Rossi
Racconto davvero godibile, bella l'idea dell'alieno/divinità imbottigliato nel traffico che crea accidentalmente la vita per saltare una coda. Mi è piaciuta anche l'idea che dai semi sarebbero dovuti nascere esseri destinati a essere addestrati come "divinità consapevoli e responsabili", invece è andata come è andata e il nostro potenziale è cresciuto allo stato brado.
L'unico appunto che ho da farti è che mi è poco chiara la dinamica di come il seme sia caduto sulla Terra; a conti fatti, però, si tratta di un dettaglio secondario ai fini del racconto.

2)LA SCELTA IMPOSSIBILE - Laura Cazzari
Un racconto che è un pugno allo stomaco, tema attuale e storia toccante.
Le emozioni sono arrivate tutte e non ho molto altro da dire. Concordo con Polly nell'apprezzare il passaggio sulla rabbia e sul bisogno di trovare qualcuno a cui dare la colpa. Il fatto che in questo caso non ci sia rende tutto ancora più desolante, la disperazione di Rachele pura e senza scappatoie.

3)DORIANA - di Dand Elion
Hai saputo dosare bene l'elemento romantico, senza scivolare nel melenso. Probabilmente perché hai reso la storia così reale che il finale arriva davvero a sorpresa (per lo meno, così è stato per me) e non telefonato come in tante storielle romantiche che si vede lontano un miglio debbano sfociare in un lieto fine.
Un'unica perplessità: la scena dell'addio tra Doriana e Luca sembra ambientata alla fine delle superiori, quando lui deve andare all'università e lei restare in paese. All'inzio, però, parli di "Luca con la corona dall'alloro", che fa pensare fossero insieme al momento della laurea di lui.
Ma ovviamente è un dettaglio minimo, nel complesso racconto davvero bello ed emozionante, complimenti!

4)PER CHI SUONA LA NONA - Giancarmine Trotta
Faccio subito un mea culpa e confesso di non aver mai visto Arancia Meccanica. Probabilmente è per questo che ci ho messo un po' a orientarmi nel tuo racconto e di sicuro mi sono persa una serie di riferimenti.
Detto questo, il racconto funziona nel senso che è disturbante al punto giusto, la prosa è scorrevole ed efficace.
Ho trovato poco chiaro perché il protagonista ordini al Picchio di fermarsi quando lui sta per stuprare la madre, ma direi che è l'unico dettaglio fuori posto. Molto amara l'immagine della prostituta destinata a essere un "piano B" sempre e fino alla morte, e di conseguenza un bel modo di sviluppare il tema.

5)VITE IN APPELLO - Fabrizio Sollazzo
Un bel racconto sul conflitto su ciò che la società ci porta a pensare significhi realizzarsi e quello che davvero significa per ognuno di noi. L'unico passaggio che non mi ha convinto del tutto è stato quello con il Guardiano dell'Oltretempo, un po' perché ho trovato il dialogo un po' didascalico, un po' perché avrei voluto vedere di più la scena (dove si trovano? che aspetto ha il guardiano?). Per il resto, molto ben descritto il momento del crollo e delle crisi. Nel complesso, un racconto che funziona.

6)LA BESTIA E L'ACCAIO - Andrea Partiti
Sono rimasta un po' spaesata dal cambio di tono. La prima mi aveva fatto pensare che si andasse a parare su un finale comico (per via dei modi un po' scanzonati del protagonista, che pensa solo a bersi una birra in pace), la seconda invece ha un tono molto più serio. Entrambe sono ben scritte e funzionano se prese singolarmente, ma non mi ha convinto molto il risultato d'insieme.
Dettaglio minore: avrei evitato l'assonanza tra i nomi Krum e Kim, ma è in parte gusto personale.

7)IL VACCINO - Gabriele Dolzadelli
Ammetto di aver dovuto leggere il racconto un paio di volte prima di capire tutta la questione vaccino-portatori sani-contatto fisico.
L'idea in sé non era malvagia, ma secondo me c'era bisogno di costruirla in modo più solito. Così, l'impressione è quella che gli elementi fantastici/fantascientifici siano stati buttati lì per far funzionare la trama.
A parte questo, non ho molto da dire. Stilisticamente, il racconto è ben fatto, ma l'idea di base (di per sé interessante, anche come modo di parlare di temi d'attualità) è in forma ancora troppo grezza.

8)L'ALLENAMENTO - Gianfranca Gastaldi
Concordo sostanzialmente con i commenti precedenti: lo stile è pulito, ma il tono rimane freddo, distaccato, un elenco di fatti che non ci permette di entrare davvero in contatto con le emozioni del protagonista. Avrei voluto sentire di più la fatica e la dedizione degli allenamenti, le sensazioni che lo portano a cercare di realizzarsi in modo diverso, insomma, conoscere meglio il personaggio che hai creato.
Nel complesso, non un brutto racconto, ma non mi ha convinto del tutto.

9)UN SALTO NEL BUIO - Alessio Magno
Mi tocca ripetere quello che hanno già detto gli altri: troppi avverbi in -mente, prosa corretta ma pesante e poco leggibile.
L'idea di base non è affatto da buttare. La psiche umana è sempre qualcosa di interessante di conseguenza lo può essere raccontare cosa succede dentro la mente di un uomo in coma. Avrei però preferito che tu ci mostrassi meno riflessioni astratte e più "azione" (per esempio, frammenti di ricordi, o più avvenimenti all'interno del sogno che sono in realtà specchio del conflitto interiore). Così, non c'è nulla che catturi davvero l'attenzione del lettore, che gli dia una ragione per interessarsi davvero al dramma del protagonista.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: domenica 27 ottobre 2019, 17:15
da Gabriele Cavallini
Ciao a tutti, ecco la mia classifica:
1)Doriana - Dand Elion
2)Vite in appello - Fabrizio Sollazzo
3)Per chi suona la nona - Giancarmine Trotta
4)La svolta - Riccardo Rossi
5)La bestia e l'acciaio - Andrea Partiti
6)L'allenamento - Gianfranca Castaldi
7)La scelta impossibile - Laura Cazzari
8)Il vaccino - Gabriele Dolzadelli
9)Un salto nel buio - Alessio Magno

Ciao Andrea,
mi piace molto l'idea che hai sviluppato per il piano B: un cacciatore che di fronte a una preda (la bestia) ormai in fin di vita, decide di lasciarla andare per farla morire in santa pace. Anche quest'ambientazione nordica e fantasy, quasi alla "Skyrim" mi verrebbe da dire, è resa bene e si percepisce dall'inizio alla fine del racconto. Quello che non mi ha pienamente convinto è che nei dialoghi iniziali Krum promette la testa della bestia agli abitanti del villaggio, mentre alla fine afferma che solo il sangue sulle sua mani sarà abbastanza convincente.

Ciao Gabriele,
il testo è ben scritto e sicuramente incalzante, su questo non ci sono dubbi. Quello che non mi ha convinto del tutto è nella storia: personalmente avrei preferito che il protagonista non sapesse fin da subito che il contagio avrebbe trasformato tutti in mostri alieni. Mi sembra tutto troppo "spiegato" e lineare insomma, il padre come faceva a sapere che il contagio avrebbe avuto quelle conseguenze? Secondo me come colpo di scena avresti potuto inserire un risvolto diverso nella malattia, così da suscitare maggior attenzione da parte del lettore.

Ciao Fabrizio,
mi piace veramente tanto come è scritto il racconto. Con un tassello alla volta ripercorri in poche righe lo svilupparsi di un disturbo da crisi di panico (almeno credo) in una ragazza che cerca di farsi strada nello spietato mondo dell'avvocatura. Mi ha convinto e sei riusciti a trasportarmi dentro la sua vita. Quello che non mi convince succede dopo, ma può darsi non abbia capito: chi è il Guardiano dell'Oltretempo ? La ragazza ha tentato il suicidio (tagliandosi le vene) e ha avuto una specie di visione in cui ha preso coscienza di ciò che avrebbe dovuto fare della sua vita? Per un gusto puramente personale avrei cercato un'altra strada per far intraprendere alla protagonista il "piano B". Nel complesso rimane comunque un ottimo lavoro!
Ciao Dand,
bello questo racconto! Mi è piaciuto davvero tanto, fin dalla prima frase, e personalmente non lo ritengo per niente troppo romantico o favolistico. Io ci speravo proprio in un lieto fine per Doriana e Luca. La divisione in paragrafi dove cambi punto di vista dei due personaggi è fatta veramente bene e funziona; anche questo cercarsi dei due protagonisti nei particolari degli altri amanti mi ha convinto. "La provincia divora i sogni: anche quelli che non sapevi di avere", niente di più vero. Complimenti!

Ciao Laura,
mi piace molto l'idea che hai avuto per il tema dell'edizione. Anche il modo in cui mostri la situazione è interessante, soprattutto nel finale dove ometti la parte dell'operazione passando subito alla notte in cui Rachele applica il piano B. Quello che non mi ha preso del tuo racconto è la parte centrale, dove cerchi di riassumere la vita dei due protagonisti e il tragico momento dell'incidente. Mi sembra tutto molto spiegato e generico, ti faccio un esempio con il periodo "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti". Qua usi molte parole per dire semplicemente che loro, nonostante tutto, erano rimasti sempre insieme. Mi viene meno la parte emozionale, che invece sei riuscita a trasmettermi nella prima parte e soprattutto nel finale.

Ciao Gianfranca,
il tuo racconto mi ha intrigato. L'inizio è buono, incuriosisci il lettore con questa definizione di muscolo. Forse è anche per questa aspettativa che mi sono fatto all'inizio, che sono rimasto deluso dalla parte centrale del tuo racconto. Parli della vita del protagonista, senza che effettivamente capiti alcun tipo di azione; questa parte porta fuori il lettore dal tuo racconto, secondo me. Sul finale ti riprendi: si inizia a intravedere il sorgere di dubbi riguardo le scelte di vita del protagonista, tant'è che al di fuori degli allenamenti comincia a scrivere, per dar voce a un bisogno interiore. Qui è molto bello il concetto che esprimi: il piano b è scegliere qualcosa che effettivamente avresti voluto fare, il muscolo da allenare (se ho capito bene) è il cervello. Il mio giudizio è in linea generale buono, dovresti solo aggiustare un po' la parte centrale.
Ciao Riccardo,
un racconto molto divertente, dietro al quale si nasconde una velata critica al mondo in cui vengono gestiti certi aspetti della nostra società (il traffico, i cantieri..). Il testo scorre bene, nonostante a parlare sia solo un personaggio, e questo è un grande punto a favore perché c'era il rischio di annoiare. Qui non succede, ci sono molte azioni e le descrizioni di questa società futura, oltre a essere interessanti, sono fatte anche molto bene. Il tema è pienamente centrato, addirittura due volte: la prima nel voler saltare la fila entrando dentro al buco nero, la seconda quando fa intendere che cercherà di recuperare il seme. L'unico appunto che posso farti è che nel finale la scrittura diventa un po' caotica e si fa fatica a capire cosa stia effettivamente succedendo. Ma forse è stata una tua scelta, proprio perché la situazione è di per sé caotica.

Ciao Alessio,
parto col dirti che il racconto, nel complesso, non mi ha preso. Fin da subito si capisce che l'intero racconto girerà intorno a una carrellata di pensieri del protagonista; non è per forza un fatto negativo, ma quando vengono meno le azioni vere e proprie, la lettura tende ad annoiare. Usi un linguaggio aulico e forse fin troppo descrittivo: qua sento di darti un consiglio personale, poiché capita spesso anche a me di commettere questo errore e perdermi nelle descrizioni. Taglia, riduci all'essenziale. Posso assicurarti che l'impatto della descrizione sarà migliore. Il tuo racconto trasuda di tante idee, si capisce che hai molti concetti interessanti, è la forma che risulta sbagliata. Non lasciare che siano i pensieri di un personaggio a esprimere i tuoi pensieri personali. Inventa qualcosa tramite il quale costruire un ponte emotivo con il lettore, sennò rischierai solo di annoiarlo.

Ciao Giancarmine,
fa sempre piacere leggere un racconto che omaggi Arancia Meccanica! Non sono un amante della prosa che hai scelto (gusto personale eh), ma devo ammettere che l'hai usata bene, per questo tanto di cappello. L'uso di frasi brevi e concise da un buon ritmo alla storia e riesce a trasportarmi dentro dall'inizio alla fine. Il finale esprime una buona dosa di sadismo, necessario per spiegare quella che è, a tutti gli effetti, una violenza priva di motivazioni. Bellissima proprio l'ultimissima frase "Morirà, senza sapere di non essere stata la prima scelta nemmeno l'ultima sera". Riveli il tema dell'edizione con poche concise parole. Unico appunto "MIO boss", il mio proprio lo toglierei, mi fa tanto servo e padrone, quando in realtà qua ci sta parlando di quattro psicopatici che seguono un leader.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: domenica 27 ottobre 2019, 19:46
da emiliano.maramonte
Qui di seguito la mia classifica più i commenti.
Buona Edition a tutti!

CLASSIFICA:

1. La scelta impossibile di Laura Cazzari
2. La svolta di Riccardo Rossi
3. Vita in appello di Fabrizio Sollazzo
4. Per chi suona la nona di Giancarmine Trotta
5. Il vaccino Gabriele Dolzadelli
6. Doriana di Dand Elion
7. La bestia e l'acciaio di Andrea Partiti
8. L'allenamento di Gianfranca Gastaldi
9. Un salto nel buio di Alessio Magno


__________________________________________________________________________________________________________

COMMENTI:

LA BESTIA E L’ACCIAIO DI ANDREA PARTITI
Dico subito che ho letto questo testo con interesse; per tutta la sua lunghezza ci sono state poche o nessuna cadute di tensione narrativa. Nel complesso è gradevole, abbastanza ben scritto, con qualche piccolo aggiustamento ancora da fare con un paio di revisioni in più. Il tema è centrato (l'alternativa di non uccidere la bestia, di graziarla, e ottenere lo stesso gloria e birra) anche se sembra appena appena celato tra le pieghe della narrazione. Alla fine non tutto torna, ad esempio le modalità con cui Krum farà credere di aver ucciso la bestia (le mani insanguinate sembrano un po' poco) e la tigre che, denutrita ma in piena fase di pasteggio sul cadavere, poi si presume che non nuoccia più a nessuno. Piccole cose che però fanno storcere un po' il naso. Ecco perché la valutazione non può essere superiore alla sufficienza. Gradevole ma non mi ha fatto impazzire.


IL VACCINO DI GABRIELE DOLZADELLI
Mi duole dirlo, ma hai scritto testi migliori. I tuoi precedenti racconti erano più speculativi, facevano lavorare l'immaginazione e, soprattutto, suscitavano sani dibattiti sulla loro interpretazione. Erano sicuramente più strutturati e ragionati. In questo caso mi sono trovato di fronte a un "compitino" non male sotto il profilo della riflessione sui vaccini (tema sempre d'attualità), ma trasposto in modo piatto e con poca verve. Mi associo ai rilievi di chi mi ha preceduto: sono sicuramente buchi di trama che non giovano alla funzionalità dell'insieme e all'efficacia di tutta la trama. Poi, da un punto di vista di appassionato incallito di fantascienza, l'idea di questa metamorfosi aliena non mi è parsa particolarmente vincente. Dalla sua, questo racconto, ha la scorrevolezza del testo e un'ottima perizia tecnica, ma su questi aspetti ormai, conoscendoti, c'è poco da dire.


VITA IN APPELLO DI FABRIZIO SOLLAZZO
Lieto di ritrovarti nell'Arena. Se non sbaglio è la seconda volta che ci incrociamo.
Parto subito dagli aspetti positivi: un'ottimo flusso narrativo, condotto con mano felice, buona tecnica che tiene per mano il lettore fino alla fine. Questo flusso narrativo, tra l'altro, è efficace nel farci entrare nella psicologia della protagonista e farci vivere il suo tormento e, soprattutto, i suoi fallimenti. E ho sentito particolarmente vicina questa storia perché anni fa anch'io ho vissuto il calvario della laurea in Giurisprudenza, le vessazioni della pratica forense e le battaglie in tribunale, salvo poi adottare il mio personale Piano B... ora faccio il consulente informatico. Però ho rivissuto le varie fasi, leggendo le varie sequenze del racconto. Inoltre sei riuscito in poco spazio a costruire un buon quadro psicologico del personaggio per poi arrivare a una virata non troppo inaspettata ma funzionale al tema del contest (centrato) e alla conclusione della vicenda narrata.
Cosa non va? Be', io avrei iniziato a razzo in media res con "Quel giorno dall’aula sono uscita in orizzontale, e mai più vi ho rimesso piede.". Vedi come è efficace come incipit? Sbatte in faccia del lettore subito un grosso problema, creandogli istantaneamente curiosità e delle aspettative. Invece tutto il "pippone" iniziale, per quando emotivamente valido, appesantisce un bel po' il decollo del testo.
Buona anche la conclusione con la scelta "rivoluzionaria" della protagonista di gettarsi anima e corpo in una vita bucolica, più naturale; ci ho visto una velata critica all'esistenza moderna che ci divora e ci fa diventare, con la sua folle velocità, tutti nevrotici stressati.
Buon racconto, ampiamente sopra la sufficienza.


DORIANA DI DAND ELION
Questo racconto ha dei lati positivi che ho ritrovato nella tenerezza di alcuni passaggi, nel realismo di una vicenda che è l'emblema di tante vicende vissute quotidianamente dalle donne, e soprattutto la narrazione, a tratti coinvolgente. Per il resto, non so, mi ha abbastanza annoiato. Probabilmente è un fatto di gusti personali, amo le storie dinamiche e movimentate, però mi ha stimolato poco a livello di emotività. Tra l'altro non sono convito del finale: dopo tutte le "bastardate" di Luca, dono anni di infedeltà, alla fine torna e ha "gli occhi giusti". Doriana vorrò perdonarlo? Lo riprenderà con sé. Mah. Lasci il dubbio al lettore, ma credo che certe risposte siano in re ipsa nel testo stesso.
Infine, mi è sembrato che tu abbia avuto poco tempo per scriverlo. Se così fosse (siamo pur sempre a Minuti Contati!), si può passare sopra ai refusi e alle distrazioni ("volvo" con la lettera minuscola, qualche virgola da rivedere, e quegli odiosi due punti prima di "ti amo" nella bella frase di apertura che ho apprezzato molto per la sua efficacia morale).
Nel complesso diciamo che hai scritto di meglio e con maggior impegno.


LA SCELTA IMPOSSIBILE DI LAURA CAZZARI
Con questo tuo racconto, alla fine, ho provato lo stesso identico brivido di quando guardai per la prima volta "Million Dollar Baby" di Clint Eastwood. Queste storie che si concludono in questo modo sono sempre un punto nello stomaco e, inevitabilmente, sollevano il dibattito interiore sull'annoso problema dell'eutanasia.
Nel complesso è scritto molto bene, salvo alcune indicazioni che ti darò più oltre. Dico solo che la trama ha un impatto emotivo notevole perché fa leva su temi universali, con i cima quello del gesto estremo compiuto per amore. Sotto questo punto di vista il racconto è vincente, anche perché il tema è evidentissimo e posto sotto gli occhi del lettore in maniera cristallina. Manca, secondo me, giusto un piccolissimo punto di raccordo tra il momento dell'operazione e il gesto di Rachele: va bene la conclusione, ma a una prima lettura mi è sfuggito se Rachele lo avesse fatto a prescindere o perché l'operazione era andata male. Ecco, questo è l'unico vero buco di trama.
Annotazioni sparse:
- Il "linguaggio" Morse non è un linguaggio ma un codice.
- "Una vita fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, che loro avevano trascorso insieme, superando le intemperie del tempo, che spesso lascia segni indelebili sui legami più traballanti." Periodo assolutamente pleonastico; lo sappiamo benissimo che tutte le coppie hanno alti e bassi, problemi; inoltre è una frase stucchevole:
- "Stavano insieme da quindici anni, eppure lui la guardava sempre come quella prima volta, al cinema, quando le loro mani si erano sfiorate per caso, per poi allacciarsi per la vita." Frase capolavoro. Complimenti. Rende perfettamente il senso dell'amore.
- "Le macchine continuavano ad emettere suoni sommessi e allo stesso tempo assordanti." Com'è un suono sommesso ma allo stesso tempo assordante?
- "Semplice, senza colpevoli né vittime, senza nessuno da incolpare." Già parli di mancanze di vittime, poi aggiungi "senza nessuno da incolpare", espressione da rivedere.
In ogni caso, complimenti, ottimo lavoro!


L’ALLENAMENTO DI GIANFRANCA GASTALDI
Mi par di capire che sei stata frequentatrice assidua di MC, e ora sei tornata.
Vengo subito al dunque: narrazione semplice, lineare e cristallina. Nulla da dire su questo. Buona scelta delle parole e dei periodi, con una prosa abbastanza sorvegliata. E questo è un punto a tuo favore. Mi sono trovato di fronte a un buon flusso di coscienza, dove viene narrata una vicenda personale di sogni e concretezza, di alternative e di riscatto, di vittorie e sconfitte. Purtroppo però ho vissuto una strana sensazione di distacco, come se un amico mi avesse raccontato in un pub di fronte a una buona birra alcune sue esperienze di vita, e io lo avessi ascoltato alternando interesse a distrazione. Quello che manca è una sequenza, qualcosa da vedere, una cinepresa, un quadro dove c'è un personaggio che fa delle cose. Qui siamo all'esatto opposto della regola dello "show don't tell" che, intendiamoci, non è una regola assoluta scolpita nel marmo, però nella narrativa brevissima, come quella di Minuti Contati, è sovrana. Tale mancanza penalizza non poco il testo in quanto ha generato noia ai confini col disinteresse, come accennato poco fa.
Non dico che non sia una buona storia, ma è insufficiente per i motivi che ho esposto.


LA SVOLTA DI RICCARDO ROSSI
Dunque: lettura assai gradevole e piena di inventiva! Mentre descrivevi i problemi di traffico di queste divinità creatrici, mi sono immaginato i colori e le profondità del cosmo, ma in un modo ovviamente deformato dall'ironia e dalla verve delle tue parole. Molto bravo in questo. Fino a 3/4 del testo prosa impeccabile, con scelta molto accurata delle parole e dei concetti. Poi la storia si fa un pochino confusa, anche se grossomodo rimane comprensibile, e anzi diverte ancora di più se si pensa a come è nata la vita sul nostro pianeta. Anche le frasi, verso la fine, si fanno pesanti e fastidiosamente articolate, rendendo la conclusione difficoltosa.
Il tema non mi è sembrato evidentissimo, ma neanche così scantonato.
Devo dire, un buon racconto, nel complesso mi è piaciuto.


UN SALTO NEL BUIO DI ALESSIO MAGNO
La butto lì subito: quando leggi un testo, un qualsiasi testo, e, arrivato a metà, desideri che finisca il prima possibile perché la lettura è diventata un tormento e non un diletto, allora sicuramente c'è qualcosa che non funziona. Hai scelto questo approccio profondamente introspettivo, per di più assai ampolloso, e l'una e l'altra cosa si sono rivelate d'intralcio vicendevolmente, arrecando danno all'efficacia della trama nella sua interezza. Senza contare che l'escamotage finale è abbastanza logoro, quindi non c'è neanche un piccolo premio per il lettore che, faticosamente, arriva alla fine e dice: "Cavoli, è stata dura, ma ne è valsa la pena!". Mi dispiace davvero tanto essere così severo, però tutta la prima parte mi ha gettato in confusione: pensa che per un attimo ho pensato a un soldato in preda alla depressione per la guerra che voleva lanciarsi nel vuoto... Insomma, un quadro dipinto a pennellate fortissime che però non permette di avere una visione generale definita e gradevole. Il tema per come lo hai affrontato è davvero flebile.


PER CHI SUONA LA NONA DI GIANCARMINE TROTTA
E dunque ci riprovi con lo stile veloce e tagliente come una lama di coltello. Frasi brevi, immagini pennellate in una manciata di parole e via per trascinare il lettore nel gorgo di una storia torbida e scabrosa. Purtroppo, però, non sempre questa tecnica funziona fino in fondo perché è vero che è efficace nel dare rapidi input, ma spesso non fornisce al lettore un quantitativo sufficiente di informazioni, così il quadro complessivo resta incompleto.
Storia kubrickiana che è un chiaro omaggio, una citazione, e un riferimento allo stesso tempo. Il vero momento drammatico è, però, alla fine. Sinceramente, seguendo con una certa apprensione la trama, ho provato a indovinare e ho pensato a una vendetta di una banda di pervertiti contro una famiglia, o a una scorribanda di drughi, però alla fine, il tutto mi è parso un po' confuso... perso in un grosso perché. Più o meno ho capito dove hai collocato il tema, ossia il cambio di target, la puttana violentata dai delinquenti, però messo così ai margini può apparire scantonato.
La trama, nel complesso, risulta comunque d'impatto.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 10:11
da wladimiro.borchi
UN SALTO NEL BUIO
Ciao Alessio, piacere di conoscerti.
Gli avverbi in - ente spesso e volentieri aggiungono ben poco da un punto di vista "informativo" e hanno la terribile pecca di rallentare tremendamente la lettura.
Sì usano solo dopo aver almeno provato venti alternative di comunicare quella stessa sfumatura.
Il racconto è, nei fatti, un flusso di pensieri del protagonista prima del balzo sucidiario, che lo riporta alla vita. Non ci ho trovato particolare aderenza al tema dato, peraltro, il linguaggio è ampolloso e davvero troppo ricercato senza che tu ne dia, nel racconto, adeguata giustificazione.
L'eccessiva verbosita' e un italiano davvero troppo e inutilmente pesante rendono il racconto un po' troppo un esercizio stiloso e troppo poco narrazione.
Apprezzabile come tale, ma non è tra i più riusciti del girone.
A rileggerci presto.
Wladimiro


PER CHI SUONA LA NONA
Ciao Giancarmine,
Racconto pulp in cui Aranca Meccanica non è solo citata, ma diventa un vero e proprio modello per i protagonisti.
Detto questo, si intende molto bene come la prostituta diventi la seconda scelta dei delinquenti e in questo si riviva il suo essere sempre la seconda scelta nella vita. C'è un'apposita didascalia a spiegarlo.
Quello che manca è la motivazione delle scelte dei personaggi: perché hanno scelto quella ragazza? Perché decidono di non stuprare la madre e vanno a cercare la prostituta?
È sempre una buona cosa non solo crearsi una storia da raccontare, ma creare anche dei personaggi che abbiano le caratteristiche e il giusto vissuto per fare le scelte che abbiamo deciso di fargli fare. Altrimenti il loro agire rischia di apparire un po' forzato.
Non importa narrarlo, ma deciderlo a tavolino prima e limitarsi poi, nella narrazione, a far emergere quei caratteri che impongono quel comportamento. È una cosa che hanno consigliato a me e che mi ha aperto a mille idee ulteriori.
Nel complesso un buon racconto.
Wladimiro


LA SVOLTA
Ciao Daniel,
Racconto davvero divertente da cui apprendiamo che l'evoluzione dell'uomo renderà possibile il viaggio interstellare e il salto a velocità luce, ma non i problemi di traffico.
Lo sputo dal finestrino è la più grandiosa "pistola di Checov" abbia mai visto usare, complimenti!
Sei bravo e lo dimostri in pieno.
Qualche piccolo refuso che ti è stato già segnalato, ma nel complesso davvero un buon lavoro.
A rileggerci presto.
Wladimiro


L'ALLENAMENTO
Ciao Gianfranca,
Piacere di conoscerti.
È il tuo primo racconto che leggo e l'ho trovato molto interessante.
Da un punto di vista strettamente stilistico mi sembra ineccepibile, non vi ho trovato parole fuori posto e mi sembra che l'uso delle parole sia ben equilibrato e senza eccessi.
Cionostante, almeno per quanto mi riguarda, il racconto non ha saputo toccare le giuste corde.
Non ho vissuto la vita del protagonista, non ho provato le sue emozioni, non ho visto attraverso i suoi occhi.
Se devo individuare una responsabilità, immagino che dipenda dal fatto che c'è troppo narrato e poco mostrato.
L'idea è buona, ma per rendere il lavoro davvero perfetto, forse dovresti piazzare una bella telecamera sugli occhi del protagonista e farci vedere quel mondo attraverso di lui, filtrato dalle sue emozioni, per farle diventare le nostre.
Un lavoro discreto, ma che può crescere ancora.
A rileggerci presto.
Wladimiro


LA SCELTA IMPOSSIBILE
Laura,
Che meraviglia...
Anche con te, stesso discorso che con Dand.
Volevo fare il pignolo, cercare difetti più che pregi. Lo scopo di questo contest è trovare lettori che ci facciano migliorare, criticandoci.
Ma quando la magia riesce così bene, come nel tuo caso, non ha senso la caccia all'errore. Conta solo l'emozione suscitata.
Ho sofferto e mi sono quasi commosso per le immagini suggestive che hai utilizzato. Ho ancora davanti agli occhi quella lacrima che brilla nel buio.
Grazie per aver scritto questo racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro


DORIANA
Ciao Dand,
Mi ero ripromesso di scrivere tutti commenti volti a individuare prevalentemente le debolezze dei racconti, piuttosto che i pregi. Lo trovo più utile che farci i "pompini a vicenda" (cit.), come da un po' di tempo a questa parte abbiamo iniziato a fare in questo contest.
Ma in questo caso non ce la faccio.
Il racconto mi ha regalato una commozione tale che ho solo intenzione di godermela, senza rileggerlo a caccia di difetti e imprecisione.
Leggiamo per emozionarci e tu riesci sempre a farlo, almeno con me.
Grazie di averlo scritto.
A rileggerti presto.
Wladimiro


VITA IN APPELLO
Ciao Fabrizio,
Piacere di leggerti.
Stilisticamente ho poco da eccepire, forse qualche aggettivo di troppo o similitudini un po' scontate e, quindi, evitabili (infinito come il mare).
Il racconto, soprattutto all'inizio, sconta l'utilizzo di un linguaggio "giuridicamente" un po' atecnico, non so se per difetto di conoscenza o se per rendere più fruibile il racconto.
Un Collega non direbbe mai: l'avvocato presso cui facevo praticantato. Direbbe semmai: "il mio dominus" o, se uno ha paura di non esser capito, "l'avvocato dove facevo pratica".
Lo stesso il Giudice che, in caso di svenimento dell'avvocato, "sospenderebbe l'udienza" e non "toglierebbe la seduta" (modo di dire molto più da film americano).
Salvo per queste inezie, davvero un bel racconto.
A rileggerti presto.
Wladimiro


IL VACCINO
Ciao Gabriele,
Racconto stilisticamente ineccepibile, ma non particolarmente riuscito.
Il tema c'è tutto, come hai evidenziato anche con apposita didascalia, ma la trama non è esaltante.
Condivido con te che l'unica cosa che muova la mossa del protagonista sia la disperazione e che non possa far altro che tentare di scappare. Ci si aspetta, però, un twist fino alla fine che poi non arriva in maniera abbastanza incisiva.
Chissene se la bimba diventi un mostro per il contatto alieno o per il vaccino. Mi sarebbe piaciuto che fosse stata la scelta errata del padre a cagionare danni alla figlia. Un po' tipo il finale di "the myst" di King.
Così il finale lascia un po' tutto com'era. Importa assai poco al padre se loro, per non essersi vaccinati, sono contagiosi. Quello che avrebbe voluto era salvare la figlia dalla mutazione. Cosa che, sulla base del tuo finale, sarebbe comunque avvenuta.
A rileggerti presto.
Wladimiro


LA BESTIA E L'ACCIAIO
Ciao Andrea,
Ho letto con piacere il tuo racconto con ambientazione fantasy medievale.
Stilisticamente ho notato un po' troppe ripetizioni che mi hanno guastato giusto un poco il piacere della lettura. Ma ritengo che sia un peccatuccio veniale per un lavoro scritto in poche ore.
Forse, però, quello che mi ha più stonato è il cambio di protagonista. Spiego meglio: all'inizio ce lo presenti come un menefreghista, che se ne va a far fuori la bestia solo perché vuol bere il suo birrino e perché vuol scroccare birra ai popolani sfigati. Alla fine, invece, prende una decisione fondata su una nobiltà d'animo da guerriero che sembra non appartenergli. Forse avresti dovuto un po' sfumare i tratti della sua personalità all'inizio per non far risultare troppo netto il passaggio da "tutto rosso" a "tutto nero".
Anche il piano per convincere i popolani di aver ucciso la bestia fa un po' acqua.
Racconto, in ogni caso, che mi ha molto divertito, ma poco emozionato.
A rileggerci presto.
Wladimiro


Classifica:
1 - LA SCELTA IMPOSSIBILE
2 - DORIANA
3 - LA SVOLTA
4 - PER CHI SUONA LA NONA
5 - VITA IN APPELLO
6 - IL VACCINO
7 - L'ALLENAMENTO
8 - LA BESTIA E L'ACCIAIO
9 - IL SALTO NEL BUIO

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: lunedì 28 ottobre 2019, 14:32
da antico
Molto bene, qui manca solo una classifica: quella di Mario Pacchiarotti!

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: venerdì 1 novembre 2019, 0:00
da jimjams
Ecco la mia classifica:

1)Doriana - Dand Elion
2)La bestia e l'acciaio - Andrea Partiti
3)Per chi suona la nona - Giancarmine Trotta
4)Il vaccino - Gabriele Dolzadelli
5)Vita in appello - Fabrizio Sollazzo
6)La scelta impossibile - Laura Cazzari
7)La svolta - Riccardo Rossi
8)Un salto nel buio - Alessio Magno
9)L'allenamento - Giafranca Castaldi


1)Doriana - Dand Elion
Ciao carissima, il modo in cui hai scritto questo racconto mi piace tantissimo. Ma proprio tanto. Questo inseguirsi di pov che si intrecciano, come onde di una musica non sincronizzata che cercano di cancellarsi a vicenda o completarsi. Mi piace. Alcuni passi in particolare. "Quasi nessuna in questo modo ti si radica dentro, ti possiede le viscere. Quasi, però. Infatti una le è iniziata a crescere dentro e allora ha deciso di lasciarla fare. " per dire... bello proprio. Da usare come esempio per spiegare che si può dire "rimase incinta" in maniera fantastica. Invece nel finale, ahia... Un appuntino, forse: "E adesso mentre la sciatica le ricordava che ogni tanto doveva alzarsi dalla cassa, il tempo si era congelato." perché non usare il presente qui? Ci sta, secondo me, spezza il flusso e porta il lettore sull'istante. Poi ok, io non lo avrei messo il lieto fine, perciò va bene, ti perdono. Bravissima.

2)La bestia e l'acciaio - Andrea Partiti
Ciao Andrea, mi è piaciuta la piega che ha preso il racconto, con un piano B piuttosto inaspettato, almeno per me. Non è chiarissimo se davvero il felino sia stato un tempo colpevole degli incidenti e delle morti descritte dai paesani, ma in fondo non è troppo importante. A me piace pensare di sì, poiché così il gesto di pietas dello straniero ha un valore più alto. Scrittura di buon livello che non sembra risentire della limatura finale. Buono

3)Per chi suona la nona - Giancarmine Trotta
Ciao Giancarmine, è un po' che non mi capitava un racconto fuori dalla zona di comfort come il tuo. Non che mi dispiaccia. Ti è scappato un cè, un puntino sospensivo, robina qui e lì, ma lo stile mi piace, si adatta bene al racconto. Riesci a delineare bene i personaggi, insomma ben fatto. Il tema è centrato nel peggiore dei modi, ragazzaccio: gli tocca scoparsi la prostituta invece del bocconcino pianificato. Che dire, bel racconto, ben scritto, tema centrato. Bravo anche te.

4)Il vaccino - Gabriele Dolzadelli
Ciao Gabriele, davvero simpatica l'idea di questo racconto, che ha anche il pregio di avere un richiamo sull'attualità antivax. C'è qualcosina che mi lascia perplesso, per esempio sembra quasi, per la meccanica del racconto, che basti qualche secondo al virus per svilupparsi. Si intuisce che basta il contatto con i due fuggitivi e qualche secondo di incubazione per trasformarsi. Pensandoci, potrebbe essere che sia il padre a essere portatore sano, ma c'è il problema che la figlia non subisce una trasformazione veloce come gli altri. Possiamo farla passare pensando che lei ha una qualche resistenza maggiore magari per l'età. Insomma, te la passo, anche perché altrimenti il finale non funziona :-) Il tema è un po' tirato per i capelli, ma va be'... Buono.

5)Vita in appello - Fabrizio Sollazzo
Ciao Fabrizio, parto con le note dolenti, anche se non tragiche. In questo racconto ci sono parecchie cosine da sistemare. Niente di grave, ma stilisticamente si può migliorare in parecchi punti. In particolare l'attacco "è la voce etc) devi fare in modo che si comprenda subito senza esitazioni, perché se quando si inizia a leggere ci si impunta poi il rischio è di non godere della storia. Storia che invece è ben congegnata, simpatica. L'ho parecchio apprezzata. Anche il tema è centrato, per come la vedo io. Bravo, con sistemazioni.

6)La scelta impossibile - Laura Cazzari
Ciao Laura, ecco, un po' ti odio. Quando pensavo di aver appena letto un racconto da mettere in testa alla classifica tu mi fai venire dubbi. Però non credo che ti cederò la corona, anche se il tuo racconto mi ha davvero colpito. Io questa storia, una storia simile, l'ho vissuta, e prima o poi dovrò scrivere qualcosa. Così ogni volta che qualcuno affronta il tema subisco l'impatto emotivo. Ci riesci bene a renderlo. Brava.

7)La svolta - Riccardo Rossi
Ciao Riccardo, racconto ben scritto con un'idea che si comprende già dalle prime battute ma rimane intrigante. Forse il difetto del racconto è proprio quello di non avere una grande originalità. Ma è ben scritto, come dicevo, divertente nello stile e nella sostanza e riesce a delineare in un brevissimo spazio un personaggio in maniera ben definita. Avrò difficoltà a collocarlo in classifica, povero me. In definitiva comunque, buono.

8)Un salto nel buio - Alessio Magno
Ciao Alessio, che dire, il tuo racconto l'ho letto d'un fiato, quasi tenendolo sospeso. Perché non riuscivo a capire dove saresti andato a parare, e mi facevo un po' di ipotesi. Ma non l'ho azzeccata e questo mi ha colpito. Buono lo stile, intrigante, mi ha catturato, come ho detto, a di là dell'uso un po' allegro di avverbi, ma questo imparerai a giostrarlo. Buona l'idea che tutto sommato rientra nel tema. Un buon racconto, mi è piaciuto parecchio. Bravo.

9)L'allenamento - Giafranca Castaldi
Ciao Gianfranca, il tuo racconto è un flusso di pensiero. Un personaggio che ha diviso e divide la sua vita tra due passioni, tra due abilità. Una che probabilmente non è davvero sua, ma in cui ha grande successo e dunque è diventata la sua vita. L'altra che è forse la vera passione dell'anima, ma non si capisce bene se lo porta al successo. Hai scritto bene, il tema in fondo c'è, ma non riesco a provare emozioni, né a sentirmi coinvolto. Forse sono io, forse no, decidilo leggendo gli altri commenti (io non li leggo mai prima di scrivere il mio.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: venerdì 1 novembre 2019, 10:43
da antico
Classifiche tutte arrivate, procedo ai miei commenti e classifica.

Re: Gruppo MATTIA PASCAL: Lista racconti e classifiche

Inviato: venerdì 1 novembre 2019, 17:32
da antico
Quanta qualità nei racconti di questo gruppo! Un vero peccato che solo tre tra loro possano accedere alla finale! Complimenti a tutti e grazie per le letture!

1) Vita in appello, di Fabrizio Sollazzo
Racconto ben congegnato e gestito con un messaggio chiaro e diretto. Inoltre, vedo molta fantasia e varietà in corso di narrazione. Vero, il guardiamo dell'oltretempo è un pelo forzato, ma in questo contesto ci sta e lo accetto perché deve fornire la chiave di volta e pertanto è funzionale senza essere pesante. Per me un pollice su ed è il primo che assegno in questa edizione.
2) Doriana, di DandElion
Un modo di narrare davvero interessante attraverso pennellate nel tempo. Quasi tutto perfetto tranne un paio di sbavature: 1) si erano già separati, perché vede ripetergli quella frase dopo l'incontro in Gelateria? 2) perché non il presente alla fine quando, davvero, sono nel presente dopo anni separati? Ecco, il mio giudizio è un pollice su, ma quelle due cose vanno risolte. Perché pollice su? Perché questo racconto è pura poesia.
3) La svolta, di Riccardo Rossi
Di solito i racconti con un personaggio Dio che crea la nostra Terra mi risultano indigesti, ma in questo caso è una vera e propria orgia di immagini e colori, il tutto condito da una narrazione brillante che riesce a rilanciare più volte senza basare tutta la forza del testo sulla rivelazione. Insomma, mi è piaciuto più di quanto credessi in corso di lettura. Un divertissement e in quanto tale va valutato... Diverte, intrattiene, riempie il pensiero di colori. Pollice su, per me (anche se, a parità di valutazione, tenderò a preferirgli racconti nati con presupposti più impegnati, precisazione che devo fare visto che in questo gruppo sono già al terzo pollice su, complimenti a tutti).
4) Il vaccino, di Gabriele Dolzadelli
Racconto molto godibile che, per come ho interpretato le intenzioni dell'autore, va letto come metafora della situazione no vax prendendo una posizione ben definita nel dibattito. Tutto il resto (alieni, governo, piano B buttato a caso) sono orpelli per raggiungere il punto e in quanto tali sono anche volutamente forzati. Un solo appunto: la trasformazione della figlia. Tutti i toccati dal padre si trasformano in tempo zero, non è verosimile che la figlia (che è rimasta tutto il tempo con il padre) si trasformi solo alla fine. Vedo una sola soluzione: farla divenire portatrice sana a sua volta con entrambi che fuggono nonostante la consapevolezza ormai acquisita di essere ciò che sono. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo convinto.
5) La scelta impossibile, di Laura Cazzari
Sì, forse il passaggio dell'operazione non riuscita andava esplicato, anche solo con un accenno quando l'ombra (Rachele) entra nella stanza la notte per staccare i macchinari. Racconto che mi è piaciuto, ma senza emozionarmi come avrebbe potuto e questo, credo, è dovuto alla linearità che hai scelto nel narrarlo. In casi simili tendo a preferire approcci diversi, cerco di spiegarmi: tutto il racconto poteva essere narrato negli attimi finali con lei che si avvicina al momento della decisione impossibile ricordando spezzoni di vita, ricordando quel pomeriggio con l'ultima, flebile, speranza, e infine decidendo. Una scelta narrativa di questo tipo ti avrebbe permesso di condurre il lettore verso un finale ancora più straziante proprio perché privo di pause al suo interno e perfettamente rinchiuso in uno spazio temporale limitato. Inoltre, penso che avresti avuto modo di sfruttare, con questa strategia, ancora meglio i caratteri. Concludendo, per me un pollice su convinto, ma ancora decisamente migliorabile.
6) La bestia e l’acciaio, di Andrea Partiti
Leggendo i commenti mi sono reso conto, quasi con sgomento (scherzo) di quanto poco sia conosciuto Geralt di Rivia qui da noi... Correggimi se sbaglio, ma questo racconto è un chiaro omaggio al personaggio (al punto da dargli la connotazione del luogo di origine: Krum di Silistria). A meno che non si tratti di un'incredibile coincidenza, sono sicuro che tu ti sia divertito a disseminare il testo di citazioni (a parte che questo comportamento di risparmiare la bestia indebolita dalla vecchiaia rientra, a sua volta, nel range di azioni dello Strigo). Detto questo, passiamo al racconto e devo dire che mi ha intrattenuto piacevolmente. Rimane un prodotto di puro divertissement e in quanto tale, come tu stesso hai ammesso dopo rilettura, va rifinito ulteriormente per renderlo ancora più scorrevole. Per me è comunque un pollice tendente verso l'alto.
7) Per chi suona la Nona, di Giancarmine Trotta
Direi che l'omaggio è riuscito. Il racconto si legge bene e il finale è bello e funzionale. Anche qui, come in altri casi, avrei optato per una minore linearità in favore di un arco temporale più breve, ma racchiudente il tutto attarverso veloci pennellate di brevi flashback e in particolare mi sarei concentrato sul piano B tentando di fare sembrare tutti come un piano B, a partire dagli stessi protagonisti, troppo deboli per essere qualcuno e quindi tutti concentrati sull'imitazione di altri. In quest'ottica il racconto avrebbe potuto puntare ancora più in alto. Pollice tendente verso l'alto.
8) Un salto nel buio, di Alessio Magno
Giungo alla fine e non sto a ripetere ciò che ti hanno più volte sottolineato. Ho faticato parecchio a entrare nel racconto, le prime righe sono pesanti e quelle successive non addolciscono la pillola. Sono riuscito a connettermi nel finale, quando torna alla vita. Tutto ciò per dirti che quando trattiamo situazioni inconscie il primo obbiettivo è quello di portare dentro il lettore e qui ti sei concentrato più su un linguaggio pesante anche bello da leggere ad alta voce, ma assolutamente repulsivo nei confronti di chi si approccia alla lettura di un racconto breve. Pollice ni per me. Curioso di leggerti una seconda volta.