Gruppo Angelo Berti

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo novembre sveleremo il tema deciso da Lorenzo Sartori. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
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Spartaco
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Gruppo Angelo Berti

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 0:13

Immagine

Questo è il gruppo Angelo Berti de La Sfida ad Alieni a Crema con Lorenzo Sartori come giudice.

Gli autori del gruppo Angelo Berti dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo Federico Galdi.

I racconti di questo gruppo verranno commentati dagli autori del gruppo Federico Galdi.

I 2 migliori racconti di questo raggruppamento accederanno alle semifinali. Il primo in classifica verrà valutato da Angelo Berti e sfiderà il secondo in classifica del gruppo Federico Galdi. Il secondo incontrerà il primo in classifica dell'altro gruppo e sarà valutato da Federico Galdi

Al girone verrà assegnato un lettore esterno che stilerà una classifica che si sommerà a quelle degli altri.

I gruppi sono stati formati seguendo l'ora di consegna.

Ricordatevi di segnare, in risposta ai vostri racconti, i bonus a cui aspirate.
Nei commenti dovrete segnare i bonus che individuerete.


E ora vediamo i racconti ammessi:

Il banchetto vegano, di Luca Nesler, 19987 caratteri, consegnato il 11/11 alle 20:11.
Tocio, My destination, di Andrea Lauro, 13614 caratteri, consegnato il 11/11 alle 21:17.
In questo posto dimenticato da Dio, di Milena Vallero, 12602 caratteri, consegnato il 13/11 alle 15:36.
Incontri gastronomici del terzo tipo, di Andrea Pozzali, 18870 caratteri, consegnato il 17/11 alle 21:35.



Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 28 novembre per commentare i racconti del gruppo Federico Galdi
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a Spartaco.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo Angelo Berti.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri thread.

BUONA SFIDA A TUTTI!



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roberto.masini
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Re: Gruppo Angelo Berti

Messaggio#2 » domenica 24 novembre 2019, 16:37

Devo dire che comunque non riesco mai a stilare una classifica che mi soddisfi completamente perché a volte metterei tutti sullo stesso piano.Per quanto riguarda questo gruppo ero solo sicuro del primo. Comunque, come si dice, dopo lunghe riflessioni, utilizzando lo schema dell'aderenza al tema e poi della presenza dei bonus, ecco la classifica:

1) Il banchetto vegano di Luca Nesler.
2) Incontri gastronomici del terzo tipo di Andrea Pozzali, .
3) In questo posto dimenticato da Dio di Milena Vallero.
4) Tocio, My destination di Andrea Lauro

Ed ecco i commenti:

Il banchetto vegano di Luca Nesler
Ciao, Luca.
Il racconto mi è piaciuto moltissimo. Mi ha divertito e questa è la cifra per me che dà risalto a un racconto fanta-horror, dove non c'è solo paura e terrore ma anche ironia e divertimento. L'urina come arma è un'idea eccezionale anche se non originale: mi ha ricordato una scena del film Mai dire mai in cui James Bond si libera del cattivo di turno lanciandogli un contenitore pieno della sua urina! Non c'è cosa scritta che non sia stata scritta prima! (Terenzio).
L'incipit è assolutamente da imitare perché porta il lettore in medias res.Eccellente la caratterizzazione dei personaggi attraverso i dialoghi.Il finale stupisce e quindi raggiunge magistralmente il suo scopo. Non concordo con Lauro sulla soluzione del foglietto con la scritta piscio che sarebbe errata. Secondo me nulla esclude che Antonio abbia scoperto la soluzione ma ormai in ritardo, senza poterla applicare e avendo solo il tempo di scriverla.
Detto questo, aggiungo che i bonus ci sono tutti.
Metterei due virgole:
1. Aveva quasi raggiunto la porta, che....
2. Quando gli portarono la tazza col caffelatte (correggerei con caffellatte), si rivolse....
Dopo ...Quel poco di fame che gli era rimasta sparì c'è un numero.
Al prossimo racconto!

Incontri gastronomici del terzo tipo di Andrea Pozzali
Ciao, Andrea.
Il tuo racconto fantascientifico deve molto al bonus del piatto tipico dove si svolge la storia! Ne è scaturita una narrazione che consente al lettore di affermare che, anche se la Terra è l'unico pianeta della Galassia a non conoscere la tecnologia dei viaggi iperspaziali, i suoi casoncell" battono qualsiasi piatto che si possa gustare presso il Ristorante al Termine dell'Universo! L'uso del dialetto rafforza la dimensione comunale della cultura enogastronomica italiana. Divertente l'uso di termini tecnologici quali il Camaleontizzatore di Sembianze (transformer!) o il Pesce Babele(traduttore simultaneo!). Bonus rispettati. Ho apprezzato l'uso di citare non titoli ma frasi di film famosi.
L'unico dubbio che ho riguarda l'uso di gusci d'emergenza che avrebbero un senso per un abbandono definitivo dell'astronave e non, come in questo caso, per una sua successiva ricerca nell'ottica della riparazione.
Due refusi:
1. Sono dovuto passare anziché Ho dovuto passare
2...., tanto poi non serve a nulla PUNTO e non VIRGOLA.
A rileggerci!

In questo posto dimenticato da Dio di Milena Vallero
Ciao, Milena.
Una delicata storia tra una barista (che io immagino della provincia di Cuneo perché serve un Arneis) la quale vuole lasciare il paese per andare in America e un timido giovane il quale invece preferisce il paesino per non seguire i suoi compagni che invece vogliono andare tutti in America. Il tema ha sicuramente spoilerato l'identità dell'alieno ma la storia non ne ha sofferto. C'è la commedia (un innamoramento della barista); c'è il dramma (la tentata rapina); c'è l'orrore (la metamorfosi del giovane). L'utilizzo strumentale di Gustavo che stuzzica i due coprotagonisti è fenomenale.
Bonus rispettati. Ottimo lavoro!

Tocio, My destination di Andrea Lauro
Ciao, Andrea.
Ho letto con piacere questo pseudo racconto di fantascienza, pseudo perché il genere mi è parso un pretesto per esaltare lo spiedo bresciano e addirittura con gli uccellini come si faceva una volta (il racconto mi ha costretto a documentarmi e questo fatto vale già molto nell'ottica dell'ampliamento della mia cultura enogastronomica!) quasi che il tema non fosse: Gli alieni sbarcano in un posto insolito sulla Terra. ma fosse il bonus: un piatto tipico del luogo in cui si svolge la storia. Ho apprezzato il finale a sorpresa soprattutto perché MI ha sorpreso. Lo stile è buono. Esaurite le parti positive devo dire che ho trovato troppo altalenante il linguaggio del protagonista tra il raffinato e il volgare. Bisogna decidersi! Trovo che forse sarebbe stato meglio che il Comandante fosse preso dallo sconforto non solo per la perdita dell'equipaggio ma anche per quella del tocio che invece gli spettava di diritto in forza della gerarchia. Bonus rispettati, naturalmente ma avrei cambiato i nomi propri degli alieni.
Alcuni refusi:
1. Fatti fottere anziché fatte
2. Punto esclamativo dopo Che poesia.
Alla prossima!

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CaterinaDP
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Re: Gruppo Angelo Berti

Messaggio#3 » mercoledì 27 novembre 2019, 10:43

Ciao a tutti.

Eccomi con classifica e commenti.

1. Il banchetto vegano, di Luca Nesler
2. Incontri gastronomici del terzo tipo, di Andrea Pozzali
3. Tocio, My destination, di Andrea Lauro
4. In questo posto dimenticato da Dio, di Milena Vallero

Il banchetto vegano, di Luca Nesler

Ciao Luca, scrivi veramente bene. Riesci a mettere in scena un’ambientazione perfetta e caratterizzi i personaggi in maniera notevole. Sembra di stare davanti alla televisione a vedere un film, e con la scrittura non è facile ottenere questo risultato! Con il linguaggio “mostri” le scene e con gli indizi messi al punto giusto crei attesa e interesse.
L’unica cosa che trovo debole è un vero e proprio sbarco. Ti concentri sulla scoperta di una presenza aliena e sulla soluzione al problema, ma forse il tema che ci hanno proposto voleva che dedicassimo più spazio all’evento dello sbarco.
I bonus ci sono.


Tocio, My destination, di Andrea Lauro

Ciao Andrea!
È un racconto che esalta l’assurdo come stile. Solitamente mi piacciono queste scelte e anche la tua mi ha divertito. La difficoltà dell’assurdo, però, sta sempre nel fare arrivare tutto al lettore, perché se nella testa dello scrittore è tutto chiaro, è necessario che il lettore riceva tutti gli elementi necessari per capire i passaggi, solo dopo potrà divertirsi. Nel tuo racconto alcuni passaggi, invece, mi risultano poco chiari, spesso mi verrebbe da chiederti chiarimenti e questo nella lettura non dovrebbe succedere, perché smorza il divertimento.

In questo posto dimenticato da Dio, di Milena Vallero

Ciao Milena.
Carino il tuo racconto, si sente anche nel linguaggio e nella caratterizzazione dei tuoi personaggi la Pianura Padana!
Trovo la prima parte un po' spenta, ha un ritmo che non sempre dà interesse a continuare la lettura per sapere cosa succede. Un turista alieno capita nel bar della protagonista, però poi scompare e non lascia traccia nella memoria di nessuno, se non qualche dubbio. Forse la storia risulta un po' debole, considerando anche il finale.
Il linguaggio in pochi punti è' faticoso, per esempio “sentendo una risata isterica minacciare di eromperle dalla bocca”.
I bonus sono presenti.

Incontri gastronomici del terzo tipo, di Andrea Pozzali

Ciao Andrea, piacere di leggerti!
Mi è piaciuto il fatto che tu abbia scelto il punto di vista degli alieni in questo racconto e non dei terrestri ospiti.
Nel tipo di storia e di personaggi scelti, il tuo racconto richiama i toni della Guida Galattica che spesso citi. Ma proprio per questo ci si aspetta una caratterizzazione dei personaggi più netta e ironica e forse questo manca. È molto carina l’idea di due amici alieni che se ne vanno in giro per l’universo a cercare locali dove si mangi bene, ma sarebbe stato opportuno che esaltassi l’aspetto comico sia dei protagonisti sia della storia, per dare uno stile più netto che avrebbe divertito di più.
Alcune imperfezioni, ma sicuramente superabili con una rilettura più attenta, come “cerchiamo di non facciamoci scorgere”.
I bonus sono presenti.

Ciao a tutti e a rileggerci presto

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Wladimiro Borchi
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Re: Gruppo Angelo Berti

Messaggio#4 » mercoledì 27 novembre 2019, 15:22

Il banchetto Vegano, di Luna Nesler
Complimenti davvero.
Un racconto che mi ha divertito e, soprattutto nel finale, mi ha spiazzato con una maestria non indifferente.
Il catetere col sacchetto di piscio è la più geniale pistola di Checov che abbia mai visto usare...
Ma procediamo con ordine:
1) Leggo che l'infermiera mette il catetere ad Alfio e penso: "Errore, Alfio piscia nel letto e a terra nel bagno, non può farlo con catetere... TAC! Alfio si toglie il catetere e Luca mi frega. Penso: "Va beh, togliersi il catetere fa un male boia se non lo sai fare, come mai il vecchio si mette a fare una cosa del genere. TAC! Alfio sembra scemo, ma non lo è affatto e ha capito, prima di Cesare, come fare a salvarsi dal banchetto!
2) Leggo della "polenta e gorgonzola" servita all'ospizio e penso: "Qua Luca l'ha tirata un po' di fuori per avere il bonus! In quale cazzo di clinica servirebbero una cosa del genere!" TAC! Ancora una volta il seguito del racconto mi spiazza. Già, perché coi soldi dei vegani il direttore può servire pietanze prelibate e poi... Se lo sovralimenti il vecchietto, magari schiatta prima.
Cesare è perfetto, col suo tormentone con Maria e la sua precisazione sul parlare "da operaio".
Lo stesso vale per Alfio, con suo modo di parlare divertente e Mansueto è una spalla perfetta per tutta la prima sortita.
Uniche cose che mi senti di segnalare:
A) Scrivi: "Tornò a letto appoggiandosi al muro del corridoio. Si rigirò a lungo tra le lenzuola e, al mattino, il materasso di Alfio non era l’unico bagnato." (Il PDV è ovviamente quello di Cesare, per cui può solo dedurlo da pregresse esperienze che quello di Alfio sarà bagnato, ma scritto così è un po' spiazza);
B) Mansueto cita "Alien" ed "Essi vivono" però, forse, gli alieni più giusti da citare, in relazione ai banchetti di carne umana, erano i "Visitors" e, quindi, la relativa serie.
C) "sfilandosi il catetere": come dicevo, se non lo si fa, svuotando prima l'ampolla d'aria che lo tiene bloccato, ci si possono provocare delle emorragie. Mio zio, in ospedale, lo faceva continuamente e spesso, al mattino, lo trovavano in un lago di sangue. Avrei aggiunto un inciso per far capire che Alfio lo sapeva fare senza farsi male.
Giusto tre cazzate, insomma...
Il racconto è strepitoso e mi ha divertito davvero tanto.
Luca, ormai sei una garanzia!
BONUS TUTTI!
W

Tocio, my destination di Andrea Lauro
Ciao Lauro, piacere di rileggerti a così breve distanza di tempo.
Ancora una volta un racconto molto divertente e da cui emerge un bel po' di mestiere.
Carina l'idea di far credere al lettore che la missione abbia avuto un esito fallimentare fino alla fine. Qui il twist è proprio che le cose, invece, sono andate bene e si tratta di uno scherzo fatto al comandante e regalargli una sorpresona alimentare inattesa.
Gli unici limiti della storia sono nelle motivazioni.
Spiego meglio: perché questa razza aliena deve andare a levare il mangiare di bocca ai terrestri? Che interesse ha l'esercito a che la missione porti a termine la scorpacciata, sana e salva? Perché al comandante, di solito (sembrerebbe), non arriva nulla dalle scorribande terrestri? Che interesse hanno gli aliene a che alcuni di loro vadano a mangiare sulla terra, tanto da creare squadre apposite per le relative azioni di gastroincursione?
Alla fine del racconto mi sono rimasti tutti questi dubbi. Sicuramente tutto ha una chiara spiegazione nella tua testa, ma non è passato o, cosa altamente probabile, non sono riuscito a capirlo io.
Altra cosa su cui rifletterei è il linguaggio che in alcuni momenti sfodera il protagonista: citazioni sul cane di Pavlov e l’Urlo di Munch, parlare di tango sofisticato. Io li vedrei pensieri da terrestre di una certa cultura non a un alieno che dopo due secondo dà di troia e manda in culo mezzo mondo. Mi sembra che il passaggio tra il parlar forbito e quello da caserma sia un po' troppo repentino. Io proverei a giustificare il linguaggio e le conoscenze su determinati personaggi della terra, con qualche elemento di backgorund del personaggio da far arrivare al lettore in qualche modo.
In ogni caso una buona prova.
Sullo stile snello e controllato, invece nulla da dire.
A rileggerci presto
BONUS TUTTI
Wladimiro

In questo posto dimenticato da Dio di Milena Vallero
Cara Milena,
è un piacere rileggerti, dopo aver apprezzato e letto in anteprima il tuo romanzo.
Ci proponi un "Men in Black" in salsa padana e il racconto è già la prima citazione richiesta dai bonus.
La scrittura l'ho trovata, ancor più fluida e controllata rispetto al romanzo, per cui, per quanto possa valere il parere di un neofita come me, sei pure migliorata.
Punti di forza del racconto: stile, freschezza, personaggi e dialoghi (i tuoi mi piacciono sempre tantissimo!).
Punti di debolezza: da quando compaiono i "Men in Black" sappiamo già dove andremo a parare e quindi il finale è un po' troppo poco col "botto".
Resta il fatto che si tratta di un racconto godibilissimo che denota una quantità di mestiere di gran lunga superiore alla norma, se riesci a tener incollato il lettore fino alla fine, seppur con una storia che è una grande citazione.
Bonus presenti, tutti e tre!
A rileggerci presto.
BONUS TUTTI
Wladimiro


Incontri Gastronomici del quarto tipo di Andyvox
Ciao Andyvox,
Allora, il racconto è carino e, mi pare, senza troppe pretese. Sembra quasi una sorta di racconto da mettere su un opuscolo pubblicitario di un ristorante: "Anche l'alieno più diffidente si innamora dei nostri piatti!".
Molto interessante, invece, il modo con cui ti sei giocato le "citazioni". Mi ha divertito riconoscere Blade Runner ed E.T. (scoprendo, peraltro, che è il nonno di uno dei due protagonisti).
Lo stile non mi ha appassionato.
"l’allarme si mise a suonare, diffondendo in tutto l’ambiente il suono assordante delle sirene di emergenza."
Qui c'è una ripetizione involontaria che da un po' fastidio.
"Sì, ma la navicella evidentemente consuma"
Qui l'avverbio è del tutto inutile e rallenta la lettura.
Fino a "- Io sto bene, ho solo preso una botta, - disse Zap massaggiandosi l’anca, un po’ dolorante. - Ma si può sapere cosa è successo?" siamo nella testa di ZAP, ci racconti i suoi stati d'animo e, pertanto, pensiamo che sarà il suo PDV quello che orienterà l'intero racconto.
Subito dopo siamo nella testa di ZIP: "- Non ho buone notizie, purtroppo, - fece Zip un po’ timoroso. Conosceva per esperienza il carattere dell’amico, ed era sicuro che non avrebbe molto apprezzato quello che doveva comunicargli."
A questo punto il lettore si sente spiazzato. Qual'è il punto di vista? Dentro chi sono?
Rimaniamo dentro ZIP fino a qui: "- Speriamo che arrivino presto, questi casoncelli. Ho una fame! - fece Zip"
Ma subito dopo eccoci di nuovo dentro ZAP: "mentre Zap sembrava sempre più depresso. Non riusciva a togliersi dalla testa il fatto di aver dovuto rinunciare al suo tavolino già prenotato presso il Ristorante al termine dell’Universo per andare a mangiare dei casoncelli in un paesino sperduto nel mezzo del nulla. L’arrivo dei piatti in tavola lo distolse da questi cupi pensieri. “Va beh, ormai siamo in ballo e balliamo. Proviamo a sentire come sono questi casoncelli” pensò tra sé e sé."
Qui addirittura il PDV è quello del cameriere che ci comunica il suo stato d'animo: "Il cameriere tornò con grande gioia a prendere una seconda ordinazione, e poi anche una terza:"
Torniamo quindi su ZAP: "Buonissimi, davvero complimenti, - fece Zap, a cui la mangiata aveva restituito del tutto il buonumore."
E poi, ancora su ZIP: "replicò Zip, che non vedeva l’ora di cavarsi d’impaccio da quella conversazione potenzialmente compromettente."
Ovviamente si può fare tutto, ma tendenzialmente, almeno nei racconti brevi, sarebbe opportuno scegliere un punto di vista e non lasciarlo dall'inizio alla fine. Farlo continuamente, come hai fatto tu nel racconto, disorienta il lettore e rischia di fargli perdere la concentrazione.
In narrativa si usa sempre meno il c.d. "narratore onnisciente", perché è un archetipo letterario che crea molta meno empatia tra lettore e personaggio.
Prova, una volta, a scrivere concentrandoti sul P.D.V. di un unico personaggio e ti accorgerai che il racconto risulterà molto più emozionante.
Nel caso tu andassi in finale, potresti rimettere mano al racconto nel senso qui evidenziato.
A rileggerci presto.
BONUS TUTTI
Wladimiro


Classifica difficile: di cuore e non di testa. Non me ne vogliano coloro che vanno sotto...
1- Il banchetto Vegano - Luca Nesler
2 - Tocio, my destination - Andrea Lauro
3 - In questo posto dimenticato da Dio - Milena Vallero
4 - Incontri gastronimici del quarto tipo - Andyvox
IMBUTO!!!

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el_tom
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Re: Gruppo Angelo Berti

Messaggio#5 » giovedì 28 novembre 2019, 15:32

Eccoci al momento dolente, la classifica.
Sofferta e per certi versi immeritata, ci starebbe almeno un ex aequo.
Vado lievemente in controtendenza.
Vabbè, fuori il dente fuori il dolore.

1) In questo posto dimenticato da Dio.
2) Incontri gastronomici del quarto tipo.
3) Tocio, my destination.
4) Il banchetto vegano.

1) In questo posto dimenticato da Dio.
Bello!! Complimenti, mi è veramente piaciuto molto. Pare scritto con semplicità ma è ben curato, fresco ed evoca il piccolo paese di provincia con le sue abitudini e i suoi rapporti sociali, ciò che per alcuni è la solita minestra, per un visitatore diventa qualcosa di speciale da vedere. Ben strutturati i dialoghi che a tratti si riprendono l'un l'altro.
Personalmente la solo cosa che cambierei è l'aspetto di uno degli agenti, alla John Travolta in pulp fiction, in ambito militare non credo sia un look consono ma si parla di unità speciali o servizi segreti quindi un po' in extremis ci potrebbe stare, comunque è praticamente ininfluente ai fini del racconto. Noto un certo gusto verso i "mostri" ricoperti di scaglie :-).
Ancora complimenti, molto molto bello.
Bonus tutti presenti.

2) Incontri gastronomici del quarto tipo
I miei complimenti anche a te, il tuo racconto mi è piaciuto molto, ha un sapore da commedia all'italiana anni 80/90, le agognate vacanze che vanno via via sfuggendo per un inconveniente molto prevedibile ma che alla fine non vanno proprio a finire malissimo anzi, si scoprono nuovi orizzonti, mi hai fatto venire voglia di assaggiare i casoncelli :-)
Bonus tutti presenti

3) Tocio, my destination.
Sicuramente un azzardo, in certe parti al limite del no-sense, i coretti tociooo tociooo tociooo molto divertenti (sei un musicante? mi sa un po' di prima terza quinta). Una gastro incursione di dubbia utilità ed un protagonista a tratti bipolare, nel no-sense hanno il loro sense.
E' azzardato, ma non è necessariamente un difetto, sinceramente ho apprezzato l'azzardo ma il tipo di racconto è difficile da far rendere al meglio, secondo me, proprio per la sua natura e per la limitazione dei caratteri nella sfida, risulta un po' difficile inquadrare il contesto.
Complimenti al coraggio, alla realizzazione, molto bello e divertente.
Bonus tutti presenti.

4) Il banchetto vegano
Parto dalla fine: tecnicamente ineccepibile che, detto da me che grammaticalmente sono a metà tra una capra di montagna e una di palude, a te potrebbe non fare ne caldo ne freddo.
Dalla prima lettura c'era qualcosa che non mi tornava, ci ho messo un po' a realizzare cosa e la mia conclusione è stata: la pipì!
Si, la pipì, c'è troppa pipì.
All'inizio, Alfio si alza dal letto e nota una pozza di pipì in bagno, in seguito verrà dichiarato che non sarà il solo ad aver bagnato il letto, il suo compagno di stanza che dovrebbe essere incontinente, ha un buon controllo del suo apparato e ne produce pure tanta, ma vabbé, potrebbe riuscirci, va in bagno, aspetta finché non scarica i suoi liquami e poi torna beato a dormire e li via per la notte inzuppa il letto.
Nel finale invece faccio fatica a trovare una spiegazione, i due anziani urinano nel serbatoio dell'impianto anti incendio, ora, un corpo umano produce circa 2 litri di pipì al giorno, contando poi che un vegliardo è incontinente, c'è una discreta probabilità che non riesca ad arrivare al serbatoio con la vescica carica proprio nel momento del bisogno, ma poniamo pure il caso che entrambi siano belli carichi al momento giusto, siamo a circa 4 litri di urina, ok, la "versano" in un serbatoio atto a contenere abbastanza acqua da spegnere un eventuale incendio in una casa di riposo che si presume si sviluppi perlomeno su più piani, quindi è molto probabile che ci siano a disposizione più di qualche ettolitro d'acqua, ne risulterebbe che la pipì verrebbe fortemente diluita, fino ad essere quasi assente. I vegani potrebbero essere sensibilissimi all'urina si, ma fino ad un certo punto altrimenti la (geniale, ma veramente geniale) trovata della pistola ad urina perderebbe di senso, e anche il bagnare il letto, basterebbero poche gocce di liquido per tenerli lontani.
Per certi versi, soprattutto ambientazione, mi ricorda il racconto "Bubba Ho-Tep" di Joe Landsdale, non vuole essere un'accusa di plagio, anzi, un complimento, mi piace un sacco Landsdale, se un poì ti incuriosice ti invito a leggerlo, non è molto lungo, ne hanno fatto anche un film con protagonista Bruce Campbell.
Bonus tutti presenti.

Ecco, ed anche stavolta mi pare di avervi fatto violenza.
La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così.

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Spartaco
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Re: Gruppo Angelo Berti

Messaggio#6 » venerdì 29 novembre 2019, 0:54

Commenti e classifica del vostro lettore anonimo:


Il banchetto vegano
Racconto molto divertente, lavorando in un Rsa, anche abbastanza inquietante.
Mi sono immaginata, tutti i miei vecchietti non lucidi, che magari urinano in giro perché pensano che siamo alieni.
Fantastico!!
Tema: rispettato
Bonus: rispettati


Tocio, my destination

Racconto carino. Mi è piaciuto ma un po’ lento.
Tema: rispettato
Bonus: rispettato


In questo posto dimenticato da Dio
Molto carino, davvero. Ricorda vagamente “men in black” che devono tenere sotto “controllo” gli alieni.
Tema: rispettato
Bonus: rispettati



Incontri gastronomici di quarto tipo
Molto bello. Mi piace com’è ribaltata la situazione e che i terresti sono quelli strani, quelli non normali. Magari è proprio così e noi non sappiamo nulla. Mi è piaciuto molto.
Tema: rispettato
Bonus: rispettati



Classifica

1. Il banchetto vegano
2. Incontri gastronomici di quarto tipo
3. In questo posto dimenticato da Dio
4. Tocio, my destination

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Re: Gruppo Angelo Berti

Messaggio#7 » venerdì 29 novembre 2019, 8:58

Questa la CLASSIFICA FINALE:

1) Il banchetto vegano, di Luca Nesler= 8 - 6 (Bonus ok) = 2 punti
2) Incontri gastronomici del quarto tipo, di Andrea Pozzali= 12 - 6= 6 punti
3) In questo posto dimenticato da Dio, di Milena Vallero= 14 - 6 = 8 punti
4) Tocio, My destination, di Andrea Lauro= 16 - 6= 10 punti

Passano quindi alle semifinali Luca Nesler e Andrea Pozzali.

Se avete dei dubbi, contattatemi.

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