La stella cadente

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

La stella cadente

Messaggio#1 » lunedì 18 novembre 2019, 22:17

«L'ho vista!»
Greta indicò il cielo notturno con un dito, attraverso il lucernario.
«È solo un aereo!» borbottò Giacomo.
I due bambini erano seduti in soffitta dalle nove di sera, in attesa di vedere almeno una stella cadente, in quella notte di San Lorenzo. I loro rispettivi genitori erano al piano di sotto, ridendo e scherzando a tavola.
Greta fece una smorfia di disappunto ma, ben presto, fu sostituita da un sorriso. Mosse le braccia in piccoli spasmi e puntò di nuovo il dito.
«Quella no! È una stella!» Strizzò gli occhi e chiuse le manine a pugno. Poi si rilassò e a Giacomo venne da ridere, perché sembrava fosse seduta sulla tazza del gabinetto.
«Cosa hai desiderato?»
«Non si dice, o non si realizza!»
Giacomo sospirò e la bambina gli sorrise dolcemente.
«Abbiamo tempo. Ne cadranno delle altre.»
Aspettarono fino a mezzanotte e Greta si stava per appisolare. Giacomo, invece, aveva gli occhi aperti come due fiori sbocciati.
Fu quando la rassegnazione iniziava a prendere piede che la vide. Piccola e veloce come una saetta.
Giacomo si affrettò a chiudere gli occhi e attuò il geniale piano che da tempo aveva in serbo. Desiderò di vedere altre dieci, anzi, cento, anzi, mille stelle cadenti! Lui sì che era un bimbo d'affari!
Quando aprì gli occhi, le stelle erano ancora lì, al loro posto.
«Cosa hai desiderato?» chiese lei.
«Non si dice, o non si avvera!» Non ne era, però, così convinto.
Poi, ad un tratto, una a una, le stelle iniziarono a scendere. Cadevano come frutti maturi da un albero scosso.
«Funziona! Ora ho mille desideri!»
Greta non ci poteva credere. Il cielo stava diventando tutto buio e spoglio.
«Cosa hai fatto! Così non ne rimarrà più nessuna!»
Giacomo stava già saltellando per il solaio, contento come non mai.
Greta fu presa dal panico e fissò le stelle. Le stava vedendo anche lei, quindi erano pure desideri suoi! Chiuse gli occhi e desiderò che tornassero al loro posto e che soltanto una di quelle potesse essere la stella personale di Giacomo.
Quando riaprì gli occhi, il cielo era di nuovo come prima, stellato e luminoso. Giacomo aveva fermato la danza e picchiava i piedi stizzito.
Non fece in tempo a lamentarsi, però, che il vetro del lucernario si ruppe e qualcosa di solido rotolò sul pavimento di legno. I due bambini restarono a bocca aperta nel vedere la piccola palla infuocata che scoppiettava davanti ai loro occhi.
«Ma quella è... una stella cadente?» disse Giacomo.
Greta si mise a gridare, appena si rese conto che la soffitta stava prendendo fuoco.
Le fiamme divamparono in fretta, avvolgendo tutto quello che incontravano. Coperte vecchie, cornici e sedie accatastate.
Greta si buttò fra le braccia di Giacomo e i due si accucciarono in un angolo.
«Io volevo solo un principe azzurro!» disse lei tra i singhiozzi.
Giacomo ebbe paura. Poi si rese conto di una cosa. Se quella era una stella cadente, aveva ancora un desiderio. Chiuse gli occhi e desiderò di tornare indietro nel tempo.
Quando li riaprì, stava guardando il cielo, seduto sotto al lucernario e Greta era al suo fianco. Le fiamme erano solo un lontano ricordo. Sospirò.
«Abbiamo tempo. Ne cadranno delle altre» gli disse la bambina con un dolce sorriso.
Giacomo le rispose con uno speculare e alzò le spalle.
«Non fa niente» disse. Poi si sporse e le diede un veloce e timido bacio sulla guancia.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: La stella cadente

Messaggio#2 » lunedì 18 novembre 2019, 22:41

Gabriele, buonasera! Tutto ok anche per te, divertiti in questa Tribuiani Edition!

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: La stella cadente

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 11:56

Ciao Gabriele. Una favola dolcissima, con un finale degno dei piccoli eroi. Purtroppo non è il mio genere quindi, non posso dire di essere "impazzita", ma nonostante questo l'ho trovata davvero gradevole. La scrittura è adatta al genere, e il tema perfettamente rispettato. Quindi un buon lavoro.
Polly

Avatar utente
Laura Cazzari
Messaggi: 266

Re: La stella cadente

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2019, 14:01

Ciao Gabriele, è un piacere rileggerti. I tuoi racconti sono sempre fuori dal comune. Allora la soffitta c’è e i limiti spazio-temporali sono rispettati appieno. La storia nel complesso è carina. I bambini sono stati rappresentati bene e i desideri abbastanza realistici. È bello che tutti i desideri si siano realizzati, ma ho due dubbi. Il primo è perché solo lui ricorda tutto dopo il salto temporale? Il secondo riguarda le dimensioni della stella che sono davvero poco realistiche, ma capisco che tu ne avessi bisogno ai fini della storia. Un lavoro carino secondo me con qualche margine di miglioramento.
Laura Cazzari

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#5 » martedì 19 novembre 2019, 20:31

Polly Russell ha scritto:Ciao Gabriele. Una favola dolcissima, con un finale degno dei piccoli eroi. Purtroppo non è il mio genere quindi, non posso dire di essere "impazzita", ma nonostante questo l'ho trovata davvero gradevole. La scrittura è adatta al genere, e il tema perfettamente rispettato. Quindi un buon lavoro.


Grazie Polly. Solitamente non è nemmeno il mio genere, quindi siamo in due. :) Sono contento ti sia piaciuto.

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#6 » martedì 19 novembre 2019, 20:35

Laura Cazzari ha scritto:Ciao Gabriele, è un piacere rileggerti. I tuoi racconti sono sempre fuori dal comune. Allora la soffitta c’è e i limiti spazio-temporali sono rispettati appieno. La storia nel complesso è carina. I bambini sono stati rappresentati bene e i desideri abbastanza realistici. È bello che tutti i desideri si siano realizzati, ma ho due dubbi. Il primo è perché solo lui ricorda tutto dopo il salto temporale? Il secondo riguarda le dimensioni della stella che sono davvero poco realistiche, ma capisco che tu ne avessi bisogno ai fini della storia. Un lavoro carino secondo me con qualche margine di miglioramento.


Ciao Laura. Grazie per il commento.
Vengo ai tuoi dubbi.
1) si ricorda solo il ragazzino perché è lui ad aver espresso il desiderio di tornare indietro nel tempo. Tutti gli altri vengono riavvolti dal nastro (simbolicamente parlando);
2) hai ragione. Le dimensioni della stella non sono realistiche. Questo per due ragioni: la prima è che il racconto è un po' fiabesco e surreale, il secondo è che la bambina chiede in desiderio che Giacomo abbia una sua "stella personale" e quindi gliene capita una piccolina adatta a lui. Posso capire che non a tutti possa piacere l'espediente, visto che in Minuti Contati milita anche qualche astronomo. :P

Avatar utente
Luca Nesler
Messaggi: 709
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#7 » giovedì 21 novembre 2019, 13:04

Ciao Gabriele! Rieccomi con un commento non richiesto! Ma è troppo tempo che non commento un tuo racconto e, visto che me lo sono letto, lo commento.

On the treim:
Una storia irreale dove la magia dell'infanzia è concreta e domina la realtà. Quelle cose che ci emozionavano da bambini. Simpatica e dolce, davvero gradevole.
Unico punto poco coerente, secondo me, che la stella sia un globo di fuoco. Vista dai bambini, e quindi assecondando la loro realtà soggettiva, avrebbe potuto essere più probabilmente un punto di luce.
Inoltre ho visto il finale agrodolce arrivare proprio grazie al fuoco. Forse poterci darci più soddisfazione! Il desiderio usato per rimediare al desiderio è un po'... deludente!
Il bacio finale che esaudisce il desiderio di Greta è davvero dolce e romantico. Mi è piaciuto molto.
Ma a parte questo, bella prova!

Tecnica:
- "I loro rispettivi genitori" capisco che la necessità sia quella di mostrare che i bambini non sono fratelli, ma la parola "rispettivi" mi risulta stonata in questa parte perché è spesso usata in descrizioni tecniche o comunque porta con sé un alone di compostezza che stride nel contesto famigliare e caloroso che stai descrivendo. Spero sempre di spiegarmi: magari queste stronzate sono solo nella mia testa. Comunque, per capirci, sostituirei con qualcosa tipo: "avevano lasciato gli adulti al piano di sotto..."
- "Greta fece una smorfia di disappunto ma, ben presto, fu sostituita da un sorriso. Mosse le braccia in piccoli spasmi e puntò di nuovo il dito." Questa parte ha due difetti: 1 la posizione. L'hai messa dopo la descrizione del quando e dei genitori, troppo scollegata dal discorso a cui si riferisce (intendo distante). Io sposterei le descrizioni prima o dopo. 2 la precisazione "di disappunto". Il contesto rende tutto molto chiaro, quindi avrei lasciato la deduzione al lettore.
- "Giacomo sospirò e la bambina gli sorrise dolcemente." Da "vivere per raccontare" di Gabriel Garcia Marquez: "La pratica finì per convincermi che gli avverbi di modo con terminazione in mente sono un vizio che impoverisce. Sicché cominciai a eliminarli ogni volta che mi uscivano dalla penna, e mi convincevo sempre più che quell'ossessione mi costringeva a trovare forme più ricche ed espressive. Da molto tempo nei miei libri non ce n'è nessuno" (naturalmente non è l'unico :D )
- "Lui sì che era un bimbo d'affari!" L'espressione è divertente, ma non è verosimile che lui pensi questo di se stesso (leggo dal PDV di Giacomo). Mentre prima ci sta che definisca il suo piano "geniale" l'idea degli affari mi pare poco infantile e che si leghi male al personaggio. Non dico che non sia possibile, ma meno probabile e dunque stridente in un aspetto così poco approfondito. Diverso sarebbe se il personaggio fosse fortemente caratterizzato su questo aspetto.
- "non si dice, o non si avvera!" La "O" non vuole la virgola
- "Giacomo stava già saltellando per il solaio, contento come non mai.
Greta fu presa dal panico e fissò le stelle. Le stava vedendo anche lei, quindi erano pure desideri suoi!" Qui fai un repentino cambio di PDV. Non è reato, chiaramente, ma sto sperimentando che mantenerlo, spesso, paga più che spostarlo per arrivare vicino a ogni personaggio. Mantiene il lettore più avvinto. Tu che ne pensi? Probabilmente in questo caso non avevi molta scelta, comunque.
- "Greta si mise a gridare, appena si rese conto " non metterei la virgola, anche perché toglie simultaneità.
- "Giacomo le rispose con uno speculare " Che schifo! Speculare non lo dovevi usare, è proprio una parola brutta. Ricorda i programmi di disegno tecnico, di grafica, le indicazioni tecniche, insomma. Hhai rotto la magia :D

Comunque ti confesso che stilisticamente mi vedo molto vicino a te, non so se hai avuto questa sensazione. Alla prossima!

Avatar utente
Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: La stella cadente

Messaggio#8 » giovedì 21 novembre 2019, 23:30

Ciao Gabriele, che dire, mi è piaciuto. Una lettura rilassata, a tratti romantica, un finale dolce. Dialoghi realistici ed adeguati ai personaggi, scorrevoli. Non mi convince quel “Lui sì che era un bimbo d’affari”, simpatico ma forse non appropriato.
Giacomo salva Greta e nel finale le dà un bacio sulla guancia: tutto ciò risponde al desiderio di Greta di avere il proprio principe azzurro. Interessante come questo bacio abbia trasceso il riavvolgimento (che dovrebbe cancellare il desiderio di Greta): in verità non lo vedo come un buco nella trama, piuttosto come un romantico paradosso di predestinazione.
Insomma, una piccola fiaba da raccontare alle mie figlie per farle addormentare.

andrea

Avatar utente
Adry666
Messaggi: 521
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#9 » venerdì 22 novembre 2019, 10:09

Ciao Gabriele,

il tema c’è! Che dire? Il tuo racconto mi ha emozionato, e questo basterebbe.
L’idea, forte, secondo me, fa passare sopra anche ad alcune inesattezze e “buchi” narrativi (sicuramente il sasso che funge da stella cadente lascia un po’ interdetti; è vero che c’è il punto di vista dei bambini, però quando è troppo è troppo….:-) )

Concludendo: emozione + idea, bella prova!
Ciao
Adriano

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#10 » venerdì 22 novembre 2019, 10:09

Luca Nesler ha scritto:Tecnica:
- "I loro rispettivi genitori" capisco che la necessità sia quella di mostrare che i bambini non sono fratelli, ma la parola "rispettivi" mi risulta stonata in questa parte perché è spesso usata in descrizioni tecniche o comunque porta con sé un alone di compostezza che stride nel contesto famigliare e caloroso che stai descrivendo. Spero sempre di spiegarmi: magari queste stronzate sono solo nella mia testa. Comunque, per capirci, sostituirei con qualcosa tipo: "avevano lasciato gli adulti al piano di sotto..."
- "Greta fece una smorfia di disappunto ma, ben presto, fu sostituita da un sorriso. Mosse le braccia in piccoli spasmi e puntò di nuovo il dito." Questa parte ha due difetti: 1 la posizione. L'hai messa dopo la descrizione del quando e dei genitori, troppo scollegata dal discorso a cui si riferisce (intendo distante). Io sposterei le descrizioni prima o dopo. 2 la precisazione "di disappunto". Il contesto rende tutto molto chiaro, quindi avrei lasciato la deduzione al lettore.
- "Giacomo sospirò e la bambina gli sorrise dolcemente." Da "vivere per raccontare" di Gabriel Garcia Marquez: "La pratica finì per convincermi che gli avverbi di modo con terminazione in mente sono un vizio che impoverisce. Sicché cominciai a eliminarli ogni volta che mi uscivano dalla penna, e mi convincevo sempre più che quell'ossessione mi costringeva a trovare forme più ricche ed espressive. Da molto tempo nei miei libri non ce n'è nessuno" (naturalmente non è l'unico :D )
- "Lui sì che era un bimbo d'affari!" L'espressione è divertente, ma non è verosimile che lui pensi questo di se stesso (leggo dal PDV di Giacomo). Mentre prima ci sta che definisca il suo piano "geniale" l'idea degli affari mi pare poco infantile e che si leghi male al personaggio. Non dico che non sia possibile, ma meno probabile e dunque stridente in un aspetto così poco approfondito. Diverso sarebbe se il personaggio fosse fortemente caratterizzato su questo aspetto.
- "non si dice, o non si avvera!" La "O" non vuole la virgola
- "Giacomo stava già saltellando per il solaio, contento come non mai.
Greta fu presa dal panico e fissò le stelle. Le stava vedendo anche lei, quindi erano pure desideri suoi!" Qui fai un repentino cambio di PDV. Non è reato, chiaramente, ma sto sperimentando che mantenerlo, spesso, paga più che spostarlo per arrivare vicino a ogni personaggio. Mantiene il lettore più avvinto. Tu che ne pensi? Probabilmente in questo caso non avevi molta scelta, comunque.
- "Greta si mise a gridare, appena si rese conto " non metterei la virgola, anche perché toglie simultaneità.
- "Giacomo le rispose con uno speculare " Che schifo! Speculare non lo dovevi usare, è proprio una parola brutta. Ricorda i programmi di disegno tecnico, di grafica, le indicazioni tecniche, insomma. Hhai rotto la magia :D

Comunque ti confesso che stilisticamente mi vedo molto vicino a te, non so se hai avuto questa sensazione. Alla prossima!


Ciao Luca. Grazie per i tuoi preziosi suggerimenti.
1) sul "rispettivi" ci ho meditato a lungo. Ero davvero in difficoltà a rendere l'idea che non fossero fratelli senza sprecare battute e usando parole chiare e non troppo contorte. Mettere "gli adulti", come suggerisci tu, non credo tolga subito questo dubbio ma lascerebbe comunque ambiguità. Non saprei;

2) Grazie. Provo a modificare.

3) Anche io sto provando a togliere tutti gli avverbi e quando stavo per scrivere questo mi sono fermato qualche secondo riflettendo su quanto fosse necessario. Poi me ne sono sbattuto e ho pensato "ma sì, chi vuoi che mi dica qualcosa". Maledetto!

4) Non sei il primo ad avermelo fatto notare. Devo proprio cambiare espressione.

5) Anche dopo le "e" non andrebbe, ma a volte è concesso per dare una piccola pausa. Non si può fare lo stesso con le "o"? Magari mi sbaglio.

6) Non è l'unico caso in cui cambio la prospettiva in questo racconto. Ho rimbalzato un po' da uno all'altro. Su questo punto non saprei. Volevo dare profondità a entrambi per dare modo di far capire diverse sfaccettature.

7 e 8) Hai ragione. Queste due cose le modifico.

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#11 » venerdì 22 novembre 2019, 10:13

il Lauro ha scritto:Ciao Gabriele, che dire, mi è piaciuto. Una lettura rilassata, a tratti romantica, un finale dolce. Dialoghi realistici ed adeguati ai personaggi, scorrevoli. Non mi convince quel “Lui sì che era un bimbo d’affari”, simpatico ma forse non appropriato.
Giacomo salva Greta e nel finale le dà un bacio sulla guancia: tutto ciò risponde al desiderio di Greta di avere il proprio principe azzurro. Interessante come questo bacio abbia trasceso il riavvolgimento (che dovrebbe cancellare il desiderio di Greta): in verità non lo vedo come un buco nella trama, piuttosto come un romantico paradosso di predestinazione.
Insomma, una piccola fiaba da raccontare alle mie figlie per farle addormentare.

andrea


Ciao Andrea. Grazie per il tuo commento.
Questo "bimbo d'affari" devo proprio toglierlo visto che l'avete notato tutti. :)
In merito al riavvolgimento, la situazione torna al momento in cui Greta pronuncia la frase "Abbiamo tempo, ce ne saranno delle altre". Questo significa che Greta, in quel momento, il desiderio l'aveva già espresso. Per questo si realizza. Ma il fatto che si realizzi per la stella cadente o soltanto per il coraggio che si prende Giacomo va a libera interpretazione. :)
Aggiungerei una piccola nota. Forse anche Giacomo ha ottenuto la sua stella personale?
Sono piccolezze con cui mi piace giocare.

Avatar utente
roberto.masini
Messaggi: 408

Re: La stella cadente

Messaggio#12 » sabato 23 novembre 2019, 13:20

Ciao, Gabriele.
Una bella storia infantile, tenera e magica che ci riporta a quelle notti con il naso all'insù e ai mille desideri solo pensati che l'avvistamento delle stelle avrebbe realizzato. Se posso usare un ossimoro direi concretamente irreale. Trovo appropriata la descrizione dell'evento finale: una stella cadente è una meteora e una meteora è un sasso incandescente. Tutto normale. Il bacio finale mi ha colpito in modo molto positivo. Se devo cercare il pelo nell'uovo( come ha già detto chi ha commentato prima di me): non avrei usato speculare! Limitazioni del tema rispettati.

Avatar utente
Luca Nesler
Messaggi: 709
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#13 » domenica 24 novembre 2019, 14:18

Gabriele Dolzadelli ha scritto:3) Anche io sto provando a togliere tutti gli avverbi e quando stavo per scrivere questo mi sono fermato qualche secondo riflettendo su quanto fosse necessario. Poi me ne sono sbattuto e ho pensato "ma sì, chi vuoi che mi dica qualcosa". Maledetto!


Ha ha ha ha, non ti risparmierò mai!
Comunque, poi ho pensato che potesse sembrare presuntuoso che ti mettessi una citazione per dirti "meglio senza", ma ho pensato di farlo nello spirito di una condivisione giocosa e perché l'avevo letta da poco.

Gabriele Dolzadelli ha scritto:5) Anche dopo le "e" non andrebbe, ma a volte è concesso per dare una piccola pausa. Non si può fare lo stesso con le "o"? Magari mi sbaglio.


Dopo la "e" può servire anche per aprire un inciso, prima per staccare la consequenzialità. In ogni caso ho letto che la virgola, avendo anche, come dici tu, il valore di semplice pausa, può essere gestita a discrezione dell'autore.
Con la "o" ho notato che la mettono in diversi e lo facevo anch'io prima di leggere che le congiunzioni disgiuntive non necessitavano la virgola, quindi tendo a segnalarlo.
Tante volte noi scribacchini conosciamo tecniche segrete e ignoriamo regole grammaticali poco battute dalla scuola. E ho notato che c'è spesso il timore di segnalare qualcosa per non urtare la sensibilità dello scrittore che poi ti risponde, offeso, che lo sapeva già e che era solo un refuso.
"Per chi mi hai preso? Io SO scrivere!"
Come se l'abilità vera fosse conoscere la grammatica a menadito. Diciamo che non è sufficiente a rende più belle le nostre storie.
Tu sei bravo ed ero anche sicuro che non fossi permaloso.

Io, per evitare ambiguità, se devo separare con una pausa la lettura, metto il punto. E vaffanculo :)
Poi chissà quante altre regole devo ancora scoprire.

A presto!

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1039
Contatta:

Re: La stella cadente

Messaggio#14 » martedì 26 novembre 2019, 16:19

Ciao!

Mi è piaciuto il racconto, è coerente, funziona e lo stile è perfetto per la storia, per i protagonisti, per l'atmosfera che vuoi creare.
Apprezzo molto la coerenza sul funzionamento delle stelle cadenti, che al contrario dei geni non hanno ancora le clausole sul non poter chiedere infiniti desideri, infiniti geni o infinite lampade. Non mi preoccuperei della stella sasso. Nel tuo racconto le stelle cadenti sono vere stelle che "si staccano" e non meteore, perché le vediamo sparire dal cielo. Davvero stiamo a preoccuparci se una volta cadute sono troppo piccole? Da lettore, non mi importa.
C'è da fare una piccola revisione per lo stile, ti hanno segnalato cose su cui avrei anche sorvolato pensando a delle scelte personali per dare ritmi e atmosfere che avevi in mente. L'unico che mi ha disturbato un pelo di più e che nessuno ha notato (visto che siamo chiaramente in un thread in cui si fanno le pulci e si guarda sotto alle virgole :D ) io cambierei "Greta fece una smorfia di disappunto ma, ben presto, fu sostituita da un sorriso" in "Greta fece una smorfia di disappunto che, ben presto, fu sostituita da un sorriso", per evitare quel cambio di soggetto che nella mia prima lettura superficiale mi ha fatto tornare indietro con in mente l'immagine della bambina trasformata in sorriso.

Avatar utente
DandElion
Messaggi: 661

Re: La stella cadente

Messaggio#15 » venerdì 29 novembre 2019, 0:35

Che dolcezza!
Veramente bello e tocca delle corde emotive, al punto giusto, senza risultare melenso.
Molto interessanti gli spunti di riflessione, forse dei pensieri sono un po' troppo maturi considerata l'età preadolescenziale dei protagonisti. "Volevo solo un principe azzurro" è veramente il tocco di classe, che regala a Giacomo l'opportunità di comportarsi da tale. davvero godibile, non trovo una sbavatura nemmeno a cercarla di proposito :)
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: La stella cadente

Messaggio#16 » domenica 1 dicembre 2019, 13:33

Nulla da dire, pollice su senza se e senza ma. Coerente, ben diretto, chiaro e preciso nella sua logica interna. E tema preso in pieno e utilizzato come trampolino per raccontare una piccola grande magia pregna di insegnamenti. Bravo.

Torna a “134° ALL TIME - Tribuiani Edition - la Terza della Settima Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti