Il Sorriso di Marta

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
Federico Martello
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Il Sorriso di Marta

Messaggio#1 » lunedì 18 novembre 2019, 22:56

Notte Senza Fine sarebbe arrivato a Mezzanotte.
L’uomo non smette di frugare, gli spigoli nelle scatole gli graffiano le mani, ogni respiro un pugno nello stomaco. Sposta, solleva, lancia via, ma non riesce a trovarlo. La cantina, smisurata, riempie lo spazio fino al cielo, le stelle nel soffitto si spengono una alla volta. Latte caldo, frutta fresca, plastica.
“Non è questo.”
Lo getta via ringhiando, respira, prova a calmarsi, a ricordare. Forse è il punto sbagliato, sta cercando troppo indietro, deve avanzare. L’armadio oltre le scatole è legno marcio, si trattiene a stento dal crollare appena aperto. Dentro, l’odore è tabacco, acqua salata, birra e sensazioni perse da una vita lo assalgono mentre nelle orecchie il suono di una campana, gesso che stride e l’auto mette in moto con un ruggito.
“Dove sei, DOVE?”
Non è qui, eppure non capisce. Era sicuro fosse questo il posto, non poteva essere ancora più indietro, e se fosse stato più avanti…
Non conclude il pensiero, il Palazzo trema come travolto da una valanga. Barcolla, cerca una presa che non sa trovare e il respiro successivo è di faccia tra le scatole, la tempia che pulsa e nelle orecchie un fischio gelido mentre Lui spalanca la botola.
Notte Senza Fine sorge nel buio a Mezzanotte.
Ombra alta fino alle stelle, nessuna di loro brilla abbastanza da tenerlo lontano. Neanche sente le urla dell’uomo e lui stesso non si accorge di urlare. Può solo guardare mentre il buio inizia a divorare la Soffitta. Dove poggia le zampe il legno brucia, la cenere gli riempie il naso. Dove sfiora con gli artigli le scatole marciscono e l’aria adesso puzza di sogni infranti, desideri irrealizzati, fantasie impossibili.
Ma non basta, non sono sogni infantili né speranze adolescenziali quel che cerca stanotte. E ora che tutto il resto è cenere, l’odore di vaniglia, arancia, nicotina riempie la Soffitta e sia l’uomo che il Mostro si voltano verso l’ultima scatola.
Notte Senza Fine si avventa per secondo.
La Sua ombra divora lo spazio fino alla scatola in un istante, ma l’uomo ci si è già gettato addosso. Spigoli e spine gli affondano nelle mani e nel petto ma non smette di cercare, non importa se il mostro gli è addosso, se il suo puzzo di alcol, medicinali, muco lo stordisce e se i suoi artigli lo trafiggono. Cerca ancora e solo quando le zanne ormai gli sfiorano le tempie la sente. Tra le dita appena un frammento di carta, ma lo sente ed è con un urlo che lo estrae, occhi in lacrime che leggono una lettera alla volta.
“MARTA!”

Il Vecchio si risveglia con un grido. Il cuore nel petto come scariche di lampi, il macchinario al braccio non smette di suonare, ogni bip affonda fin nel cranio. Gli uomini in bianco accorrono al suo letto, ma non smette di gridare. Non smette di ridere. Non smette di versare lacrime sulla foto vecchia oltre mezzo secolo che stringe tra le mani.
“Marta!”
La Notte Senza Fine si è presa un’altra parte di lui. Il Palazzo della Memoria nella sua mente cade a pezzi, il mostro ne fa scempio ogni notte, la Soffitta coi suoi ricordi più vecchi è solo l’ultima di un lungo elenco. Ma una cosa l’ha salvata.
Il nome della ragazza dai capelli scuri che gli sorride dalla foto. Lo stesso sorriso che ha amato fino alla fine, di cui si è innamorato di nuovo dopo che l’Alzheimer gli ha rubato il suo viso.
Il sorriso di Marta.



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antico
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#2 » lunedì 18 novembre 2019, 22:59

Ciao Federico e bentornato! Tutto ok con caratteri e tempo, buona Tribuiani Edition!

alexandra.fischer
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 12:59

IL SORRISO DI MARTA di Federico Martello Racconto geniale. Tema centrato. La tua è la Soffitta Tibetana (ossia la memoria, chiamata così dai monaci e immaginata come un immenso archivio zeppo di cassetti con tutto lo scibile appreso nella vita). Quella del tuo protagonista è stata svaligiata da Notte Senza Fine (metafora del morbo di Alzheimer). Mi piace come mostri lo scempio, dal quale si salva solo il nome di Marta, grande amore del tuo protagonista. La padronanza del Mostra Non Dire è notevole (è fatta di odori e suoni che rappresentano la sua vita, si passa dal tabacco, alla nicotina, alla vaniglia, all’alcol, al muco e ai medicinali, alla plastica e alla frutta per arrivare al gesso che stride e alla sgommata di un’auto in partenza). Poi, sì, ci sono i sogni infranti e le speranze impossibili (ai quali avrei dato colore e forma, ma questo è un mio parere).

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maurizio.ferrero
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#4 » mercoledì 20 novembre 2019, 9:33

Ciao Federico, piacere di leggerti

Non lo so. Sarà che ormai sono scafato a questo tipo di racconti, in cui una vicenda si svolge unicamente nel cervello del protagonista che poi si scopre essere in procinto di nascere/morire/risvegliarsi da un coma o riprendersi da una brutta malattia, ma dopo il primo paragrafo ho capito dove volevi andare a parare.
A differenza di tanti altri lavori che ho letto, però, tu hai deciso di trasformare la metafora mentale in uno scenario concreto e ben delineato, quello della soffitta e del mostro, invece che in una serie di sensazioni inconsistenti. Ben fatto! Ciò garantisce una maggiore immersione da parte del lettore.
Per il resto direi racconto carino, forse un po' lento nella prima parte.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#5 » mercoledì 20 novembre 2019, 20:13

Ciao Federico.
Non credo di esserci già incrociati. Comunque, piacere di leggerti.
Il tuo è davvero un ottimo racconto. Mi ha molto colpito il modo in cui hai strutturato la vicenda, con i suoi simbolismi e con la rivelazione finale, ben dosata e con le sue frasi ad effetto. Ammetto che mi ha emozionato molto e ti anticipo che lo reputo uno dei migliori racconti del girone.
Alcune note: il tema non è stato seguito del tutto. Hai sfruttato la soffitta per descrivere la mente del protagonista ma poi hai portato l'ambientazione all'ospedale, cosa che la traccia ti impediva di fare. Visto che in questa edizione sono stato un po' più severo a riguardo, penalizzando anche altri, mi trovo costretto a farlo anche col tuo, seppur non di tanto. Questo perché mi è piaciuto parecchio.
Attento, inoltre, alle virgole e alla struttura delle frasi. In alcuni punti sei stato un po' confusionario ed è un peccato, perché danneggia un racconto dall'ottimo potenziale.
Ad ogni modo, in conclusione, pollice in su. :)
A rileggerci.

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emiliano.maramonte
Messaggi: 165

Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#6 » sabato 23 novembre 2019, 0:00

Ciao Federico!
Piacere di leggerti e di conoscerti (ma spero di non fare una gaffe... ci siamo già incontrati nell'Arena?).
Di un grande merito ti devo dare atto: il racconto ha un notevole impatto in termini di immagini, narrazione e ritmo. Quasi tutta la storia si regge su questo. I problemi cominciano quando si cerca di annodare un po' i fili della vicenda. Sì, d'accordo, siamo pur sempre nel campo di un'idea simbolica, che avrà un epilogo più o meno chiaro, ma getti in faccia al lettore troppi input, troppe informazioni in 3000 caratteri: Mostri, artigli, uomini, luoghi onirici, la ricerca di qualcosa, memorie perdute... Prima del "twist" finale, si fa davvero fatica a raccapezzarsi e questo sminuisce il potenziale dell'intuizione che hai avuto e concretizzato nel testo. Sicuramente il finale è commovente, ma in linea con un meccanismo stra-abusato (colpo di scena onirico o mentale) che se non opportunamente "rinfrescato", fa storcere il naso.
Piccola annotazione tecnica, io la butto lì. Forse l'incipit avrebbe dovuto essere "Notte Senza Fine arriverà a Mezzanotte"; se usi il presente come tempo verbale per tutto il racconto, la giusta formula dovrebbe essere quella che ti ho indicato.
In buona sostanza, non è che il racconto non mi sia piaciuto, però...

In bocca al lupo e buona Edition!
Emiliano.

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Pretorian
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#7 » sabato 23 novembre 2019, 19:20

Ehilà, Federico. piacere di leggerti.
Non ricordo se abbiamo avuto modo di incrociarci in passato, ma devo dire che questo racconto è davvero eccellente. Dal punto di vista della narrazione, della trama e della gestione del crescendo, ritengo che tu abbia fatto un lavoro eccellente, soprattutto considerando il poco tempo a disposizione e i pochi caratteri. Devo dire, immaginavo fin dall'inizio che il "mostro" fosse il simbolo per qualcosa di più complesso, ma non mi sarei mai aspettato che fosse l'Alzaimer. Con questo colpo di scena, tutta la narrazione assume una luce diversa, molto più profonda e potente.
Se proprio devo fare un appunti, penso che la tua narrazione in alcuni punti sia stata leggermente prolissa, con molti aggettivi che rallentano la narrazione ed è un peccato. Facci attenzione la prossima volta.
Alla prossima!

Fabio84
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#8 » lunedì 25 novembre 2019, 20:18

Ciao Federico,
il tuo racconto mi è piaciuto.
Ho apprezzato molto i dettagli delle memorie che vengono distrutte da Notte Senza Fine e come hai saputo rendere concreta la Soffitta.
I paletti della soffitta sono rispettati? Secondo me sì. Mi pare di capire che se ne esce solo alla mattina quando il vecchio si risveglia. Se puoi comunque mi farebbe piacere un chiarimento se era questa la tua intenzione.
Ciao

FAbio

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Puch89
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#9 » mercoledì 27 novembre 2019, 0:38

Ciao Federico,
Racconto che ho fatto davvero fatica a leggere, mi ci è voluta una seconda lettura per poter entrar bene nelle sue corde.
Non fraintendere: è davvero potente. Il modo che hai scelto per rappresentare la malattia e tutto ciò che pian piano si è portata via; di come i profumi siano forti tracce rimaste nella memoria ormai malata dell'uomo (cosa reale anche in medicina) che lo aiutano a cavalcare l'onda dei ricordi per riuscire infine a giungere al più importante: quello dell'amata.
Stavo per bocciarlo inizialmente, ma alla fine e dopo la seconda rilettura per me è tra i migliori del contest.
Complimenti. Alla prossima!

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antico
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Re: Il Sorriso di Marta

Messaggio#10 » domenica 1 dicembre 2019, 21:44

La prima parte è pesantuccia, ma scritta molto bene. Di solito tendo a non apprezzare l'eccessivo simbolismo, ma la chiusa molto esplicita aggiusta e, secondo me, equilibra il tutto donando al complesso immagini molto belle. Il tema c'è, anche se metafisico. Per me un pollice quasi su perché sono convinto che qualcosa si possa ancora fare nella prima parte per rendere più agevole il primo impatto.

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