Perversione

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
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filippo.mammoli
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Perversione

Messaggio#1 » lunedì 18 novembre 2019, 23:40

Ero in preda al panico.
Mi stavo torturando al pensiero che alla fine Elisa avesse deciso di smetterla, di mollarmi e farla finita con questi incontri assurdi.
L'appuntamento era per le nove, come tutte le sere. Non avrei mai creduto di provare un'angoscia simile, così fisica, solo per la paura di non rivederla.
Entrò una mattina nel bar sotto il mio ufficio, dove mi fermo di solito per fare colazione. Uno tsunami di sensualità mi inebriò in un secondo. Rapito da una fragranza così dominante, mi resi conto di essere schiavo nel momento stesso in cui mi voltai.
Non so trovare le parole adatte per descrivere quello che sentii nella pancia in quei secondi. Un brivido fortissimo mi fece tremare come un ragazzino alla sua prima esperienza. Visualizzai una lavagna su cui era scritta una sola parola a caratteri cubitali: conturbante.
Avvicinai la bocca al suo orecchio.
«Conosco un posto segreto dove nessuno potrebbe trovarci». Non so da dove mi uscì questa frase, e mi viene da ridere a ripensarci. Non sono uno che osa così tanto. So solo che alle nove di quella stessa sera, lei saliva insieme a me le scale che conducono alla soffitta posta al decimo piano del palazzo che ospita il mio ufficio. Ho la chiave perché la usiamo come magazzino per il materiale utilizzato dal personale delle pulizie.
Non sapevo cosa aspettarmi da quest'incontro così inusuale.
«Adoro gli spazi angusti» mi disse lei mentre abbassava la testa.
Un secondo dopo mi saltò addosso come una furia, baciandomi con un'energia a me sconosciuta.
La sua fame di contatto era animalesca. Si spogliò senza staccare la bocca dalla mia, poi strusciò il seno su tutto il mio corpo. Ero senza fiato, al culmine dell'eccitazione, quando si staccò.
«Oddio com'è stretto qui!» urlò all'improvviso.
Si rivestì in fretta ed uscì scendendo le scale di corsa. Rimasi disteso sul pavimento, sconvolto. Mi addormentai e mi risvegliai all'una.
Non avevo il suo numero, per cui tornai la sera successiva nella soffitta lasciando la porta aperta. Avevo messo una copia delle chiavi del portone principale nella cassetta delle lettere, che aveva la serratura rotta. Se anche avesse deciso di tornare, era impossibile che capisse come raggiungermi.
Attesi invano per quasi quattro ore. A mezzanotte e cinquantacinque sentii dei passi sulle scale e fui colto dal panico. Non poteva essere lei. Invece entrò nuda, camminando carponi. Si sedette sulla mia faccia muovendo il bacino avanti e indietro per qualche minuto.
«Cosa fai, brutto porco? Senza neanche baciarmi?» disse infine ansimando.
Con un balzo felino arrivò alle scale e, sempre a quattro zampe, se ne andò nuda come era arrivata. Non riuscivo a proferire parola.
Ero come bloccato, incapace di agire e totalmente al suo servizio. La desideravo allo spasmo e mi piaceva essere prigioniero dei suoi capricci e della sua perversione sadica.

***
«È tutto chiaro, finalmente.»
Lo osservo poco convinto mentre mi siedo sul lettino.
«Lei dice?»
«Ma certo, si fidi. Il sogno rivela chiaramente una repressione sessuale, una autocastrazione dei suoi istinti che la soffoca fino alla claustrofobia. Si nota anche una bipolarità latente. Ci vediamo domani alle nove.»
Lascio lo studio dello psicologo pensando alle sue parole, mentre scendo le scale che dalla soffitta del suo appartamento conducono all'uscita.



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antico
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Re: Perversione

Messaggio#2 » lunedì 18 novembre 2019, 23:45

Ciao Filippo! Tutto ok con caratteri e tempo anche per te! Buona Tribuiani Edition!

alexandra.fischer
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Re: Perversione

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 12:40

PERVERSIONE di Filippo Mammoli Tema centrato. La soffitta è quella dello studio dello psicologo al quale il protagonista si è rivolto per guarire dalla sua ossessione per un fantasma erotico adultero. La resa dell’erotismo è davvero efficace. Anche la tempistica di quest’ossessione erotica è ben congegnata. Però c’è anche una certa ambiguità: la soffitta è nell’alloggio dello psicologo, che gli ha spiegato qual è il suo problema e gli fissa un nuovo appuntamento. Lo vedo come un caso di transfert. Idea geniale.

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filippo.mammoli
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Re: Perversione

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2019, 21:58

Ciao Ocean Master e grazie delle belle parole, almeno così le ho interpretate io.
Credo di essere la persona meno adatta a decidere se la sfocatura, come la chiami tu, rimandi a qualcosa di geniale o di non delineato. Posso dirti solo che la mia idea era di fornire alcuni spunti e situazioni forti e paradossali, per lasciare il lettore sbigottito e curioso del finale. Il twist conclusivo dovrebbe chiarire, o quantomeno porre sotto una luce diversa, i dubbi precedenti.
Riguardo alla frase "Oddio com'è stretto qui" si trattava di una attacco claustrofobico improvviso e poco giustificato che rivela anche la bipolarità ipotizzata dallo psicologo.

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maurizio.ferrero
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Re: Perversione

Messaggio#5 » mercoledì 20 novembre 2019, 8:38

Ciao Filippo, piacere di incontrarti.

Non lo so. Ho dovuto leggere il tuo racconto un paio di volte, perché alla prima lettura tutta la parte iniziale, onirica, mi stava mandando in confusione per la sua totale mancanza di senso. I comportamenti della donna, e anche del protagonista, che torna nella soffitta per ritrovarla (ma sperando di non trovarla!) hanno significato solo nella loro valenza simbolica, che arriva solamente quando si comprende, appunto, che è tutto un sogno.
Sarà che i racconti che terminano con un plot twist alla "ho sognato tutto" non mi hanno mai convinto, ma non sono riuscito ad appassionarmi alla storia, anche se è sicuramente ben narrata e la scena finale dallo psicologo getta una nuova luce su tutto quanto.

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filippo.mammoli
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Re: Perversione

Messaggio#6 » mercoledì 20 novembre 2019, 12:35

Ciao Maurizio.

L'unico appunto che devo fare, il resto fa parte del gusto e della sensibilità personale, è che non è vero che lui torna in soffitta sperando di non trovarla. Tutt'altro. Ha anche lasciato le chiavi nell'unico posto dove poteva lasciarle, ma pensa che sarà molto difficile che lei lo intuisca. Quando la seconda volta alla fine sente dei passi sulle scale, ha solo paura che sia qualcun altro anziché lei.
Tutta l'eccitazione e il desiderio, spiegati e soprattutto mostrati, non possono far pensare che lui speri davvero di non incontrarla.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Perversione

Messaggio#7 » mercoledì 20 novembre 2019, 13:15

Ciao Filippo. Ben ritrovato a questa edizione.
Racconto ben scritto e, una volta riletto, si possono cogliere i dettagli persi dal disorientamento di una prima lettura.
Hai anche tu optato per un twist finale che ribalta la prospettiva (un po' come Wladimiro e Luca nel tuo stesso gruppo). Direi che ci sei riuscito, dando significato a tutte le stranezze seminate, attraverso il finale.
Anche nel tuo caso, però, mi è parso di non trovare potenza nella trama. Questo perché alla fine di tutto si capisce che è un sogno ma è semplicemente finita lì. Non so, mi ha lasciato un po' insoddisfatto.
Sei anche un po' uscito dal paletto della traccia. Il sogno è ambientato nella soffitta, è vero, ma non solo. Anche nel bar, nella strada, nell'ufficio per arrivare alla soffitta. Insomma, hai preso qualche libertà e rimettere la soffitta come studio dello psicologo mi è parso un tentativo di rimanere in pista, senza troppo senso logico. Vista la difficoltà della traccia, mi perdonerai se cerco di dare molta importanza anche a questo fattore.
Ultima cosa, sul finale mi pare un po' strano uno psicologo che dice la sua diagnosi per poi salutare il paziente, ma capisco che le battute non sono molte e non è semplice dare i giusti spazi alle cose.
Alla prossima.

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maurizio.ferrero
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Re: Perversione

Messaggio#8 » mercoledì 20 novembre 2019, 14:49

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Maurizio.

L'unico appunto che devo fare, il resto fa parte del gusto e della sensibilità personale, è che non è vero che lui torna in soffitta sperando di non trovarla. Tutt'altro. Ha anche lasciato le chiavi nell'unico posto dove poteva lasciarle, ma pensa che sarà molto difficile che lei lo intuisca. Quando la seconda volta alla fine sente dei passi sulle scale, ha solo paura che sia qualcun altro anziché lei.
Tutta l'eccitazione e il desiderio, spiegati e soprattutto mostrati, non possono far pensare che lui speri davvero di non incontrarla.


Eppure c'è una frase che, a rileggerla, continua a darmi la sensazione opposta.

Non avevo il suo numero, per cui tornai la sera successiva nella soffitta lasciando la porta aperta. Avevo messo una copia delle chiavi del portone principale nella cassetta delle lettere, che aveva la serratura rotta. Se anche avesse deciso di tornare, era impossibile che capisse come raggiungermi.


Se desiderava così tanto rivederla, perché mettere la chiave in un posto del genere, che per sue stesse parole "era impossibile che capisse come raggiungermi"? È come se il protagonista si recasse alla soffitta sperando di trovarla, ma nascondendo la chiave sperasse inconsciamente di non farlo. Cosa che ci starebbe pure, data la natura onirica della vicenda.

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filippo.mammoli
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Re: Perversione

Messaggio#9 » venerdì 22 novembre 2019, 19:06

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Filippo. Ben ritrovato a questa edizione.
Racconto ben scritto e, una volta riletto, si possono cogliere i dettagli persi dal disorientamento di una prima lettura.
Hai anche tu optato per un twist finale che ribalta la prospettiva (un po' come Wladimiro e Luca nel tuo stesso gruppo). Direi che ci sei riuscito, dando significato a tutte le stranezze seminate, attraverso il finale.
Anche nel tuo caso, però, mi è parso di non trovare potenza nella trama. Questo perché alla fine di tutto si capisce che è un sogno ma è semplicemente finita lì. Non so, mi ha lasciato un po' insoddisfatto.
Sei anche un po' uscito dal paletto della traccia. Il sogno è ambientato nella soffitta, è vero, ma non solo. Anche nel bar, nella strada, nell'ufficio per arrivare alla soffitta. Insomma, hai preso qualche libertà e rimettere la soffitta come studio dello psicologo mi è parso un tentativo di rimanere in pista, senza troppo senso logico. Vista la difficoltà della traccia, mi perdonerai se cerco di dare molta importanza anche a questo fattore.
Ultima cosa, sul finale mi pare un po' strano uno psicologo che dice la sua diagnosi per poi salutare il paziente, ma capisco che le battute non sono molte e non è semplice dare i giusti spazi alle cose.
Alla prossima.


Ciao Gabriele.
Rispondo solo riguardo ai paletti e all'ambientazione.
Quando si racconta un sogno, si ha per forza una doppia ambientazione, quella del narrante e quella della scena narrata. Ciò che "esce" dalla soffitta è flash back, e molti altri lo hanno fatto in questa edizione, magari hanno sbagliato tutti, ma io credo che si potesse fare cenni o riferirsi anche a luoghi esterni, altrimenti, secondo me, diventerebbe davvero troppo restrittivo .
Quanto al fatto che anche lo studio dello psicologo si trovi nella soffitta, non è per un tentativo maldestro di salvarmi in extremis, ma perché mi piaceva la doppia ambientazione a valenza simbolica, visto il riferimento onirico.

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Pretorian
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Re: Perversione

Messaggio#10 » venerdì 22 novembre 2019, 21:02

Ciao, Filippo e piacere di leggerti.
Non so, ho dovuto rileggere un paio di volte il racconto per capire bene il fatto che la prima parte fosse onirica. Tra l'altro, forse l'unico elemento che davvero mi ha colpito di questo racconto è il fatto che la parte onirica, una volta che qualcuno ci ha fatto caso, diventa effettivamente un "vero" sogno, quindi è privo di senso e surreale. La parte finale, che dovrebbe essere la parte di "capovolgimento" è troppo breve ed incid poco. DI più, il fatto che tu specifichi che l'azione sia avvenuta in soffitta ha ancor meno incisività sulla storia e da davvero l'idea che tu abbia inserito questo elemento solo per rispettare i paletti.
Sorry, ma ammetto che questa vicenda non mi ha fatto impazzire.

A presto rileggerci.

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emiliano.maramonte
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Re: Perversione

Messaggio#11 » venerdì 22 novembre 2019, 23:28

Ciao Filippo, ben trovato!
Dunque: alla fine della lettura mi è rimasto dentro un senso di insoddisfazione determinato da vari inconvenienti del testo e della trama. Parto dalla prima perplessità, che è il rispetto del tema e della limitazione. La soffitta c'è, gli orari pure, ma l'azione si svolge dentro e fuori dalla soffitta, violando l'unità di tempo e di spazio imposta dalla Tribuiani. Infatti, rileggendo la traccia ("Limitazione: i personaggi devono muoversi unicamente in soffitta tra le nove di sera e l'una di notte") viene richiesta un'unica azione narrativa collocata in quella fascia oraria e in quel preciso luogo (angusto, per lo più). Non voglio aprire un dibattito su questo, ma mi sembra che tu sia uscito un pochino fuori tema.
Seconda perplessità: il twist onirico è logoro e qui si salva solo perché in qualche modo si ricollega allo svolgimento di 3/4 della trama e, in parte ne fornisce una spiegazione, ma va interpretato. Come ha ben detto Antonio (Ocean Master) si tratta di capire che valenza dare a tutto l'insieme. Per quello che mi riguarda, gli ingranaggi non si incastrano bene, per cui la funzionalità del racconto è riuscita a metà, oltretutto vanificando l'effetto di rendere la storia una summa (didascalica?) della Perversione.
Terzo motivo di insoddisfazione: la prima dozzina di righe del testo è di uno stucchevole quasi indisponente! Intendiamoci: non è una colpa, né un demerito grave, se l'hai pensata così, va bene così, ma la lettura di alcune espressioni alla Harmony o alla "50 sfumature di...", davvero mi ha predisposto male alla prosecuzione della lettura. Ad esempio:

- "Uno tsunami di sensualità mi inebriò in un secondo."
- "Rapito da una fragranza così dominante, mi resi conto di essere schiavo [...]"
- "Visualizzai una lavagna su cui era scritta una sola parola a caratteri cubitali: conturbante."

In buona sostanza, per quanto l'argomento da te pensato e concretizzato per questo racconto sia potenzialmente stimolante, non mi sono sentito coinvolto più di tanto, né così dentro la vicenda. Ciò non vuol dire che non sia scritto con una buona tecnica.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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filippo.mammoli
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Re: Perversione

Messaggio#12 » venerdì 22 novembre 2019, 23:49

Ciao Emiliano,
accetto tutte le critiche, rispetto al tua analisi dettagliata con tanto di punti elencati.
Ci sta anche che il twist onirico sia logoro, anche se penso che dipenda sempre da come è eseguito, ed è chiaro che a te nello specifico non abbia convinto.
Mi dispiace tu abbia ridotto il sogno a una mera "summa didascalica" della perversione.
Non credo sia così neppure rileggendolo un'infinità numerabile di volte, ma è un punto di vista che ha diritto di cittadinanza.
Su una cosa però non posso né acconsentire né controbattere: l'accostamento con Harmony o Cinquanta sfumature di grigio. Mi dispiace, ma non mi sono mai avvicinato - magari sbagliando - a niente di simile, per cui si può scongiurare almeno l'eventualità che ne sia stato influenzato in qualsiasi modo.
A presto.

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emiliano.maramonte
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Re: Perversione

Messaggio#13 » sabato 23 novembre 2019, 0:17

Caro Filippo,

chiedo venia se ti ho dato l'impressione di averti accostato a letture di per sé rispettabilissime ma inevitabilmente di massa e a volte di dubbia qualità. La mia era solo una sottolineatura relativa ad alcune espressioni che, presumibilmente, mi aspetterei di trovare in certi libri. E se questi "certi libri" non fanno parte del tuo bagaglio librario, mi verrebbe da dire... meglio così!
Con stima. ;-)

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Puch89
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Re: Perversione

Messaggio#14 » martedì 26 novembre 2019, 0:33

Ciao Filippo,
Inizio col dirti che il racconto mi ha lasciato un po perplesso. Non tanto per la confusione narrativa contestualizzata alla sua natura onirica e volutamente così impostata, che comunque mi ha costretto ad una rilettura per comprendere meglio alcuni passaggi, ma perché alla fine mi è sembrato tutto un po' raffazzonato. Il finale è secondo me troppo breve, manca di un qualcosa che renda giustizia l'esser arrivati alla fine, oltre al plot twist di per sé che in realtà non mi dispiace come soluzione. Asserire che lo studio dello psicologo si trovi nella soffitta mi sembra forzato solo per rispettare i paletti del contest, come ti hanno già fatto notare gli altri. Mi è piaciuto però molto come hai reso l'erotismo, riesce ad entrarti dentro e farti immedesimare con coinvolgimento.
Alla prossima!

Fabio84
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Re: Perversione

Messaggio#15 » mercoledì 27 novembre 2019, 13:20

Ciao Filippo,
la vicenda scorre veloce con uno stile ottimo e una tecnica non da meno.
Sono meno convinto sulla storia in sé e sul cambio di prospettiva finale che sicuramente dà una spiegazione alla vicenda ma allo stesso tempo mi lascia un po' con l'amaro in bocca, probabilmente perché mi ero indirizzato verso una soluzione che non fosse di tipo psicologico.
Non avevo colto tutti gli indizi che hai disseminato mentre a una seconda rilettura erano più semplici da comprendere.
Ciao

Fabio

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antico
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Re: Perversione

Messaggio#16 » domenica 1 dicembre 2019, 20:42

Il punto debole mi sembra proprio io finale: troppo semplice per concludere quella che sembrava una bella introspezione mentale del protagonista. La figura della donna è molto affascinante, soprattutto nel suo assumere tratti animaleschi. Ecco, che poi per me dovrebbe essere il racconto in toto senza il cappello finale, mi sembra anche tagliata male perché parti con lui che aspetta per poi raccontare come si sono conosciuti e del loro secondo incontro e poi BAM e via. In questa troncatura sta anche il problema dell'identificazione del tema perché se tu avessi chiuso il cerchio e fossi tornato al qui e ora in soffitta con lui che si strugge per l'incontro mancato avresti ben ricordato al lettore che stavi raccontando flashback mentre invece byepassi e porti il tutto nello studio di uno psicoterapeuta. Insomma, un racconto che ha più di quello che mostra e che, se lo ritieni, andrebbe sistemato per esprimerlo appieno. Allo stato attuale un pollice ni che va più verso il positivo.

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