Tagliola di Fabio Aloisio

Appuntamento per lunedì 18 novembre dalle 21.00 all'una con il tema della guest star Giorgia Tribuiani! Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Da ottobre 2017 collabora con la Bottega di narrazione di Giulio Mozzi. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti Cronache degli artisti e dei commedianti (Tespi). Guasti è il suo primo romanzo ed è edito da Voland.
Fabio84
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Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#1 » martedì 19 novembre 2019, 1:27

Tagliola di Fabio Aloisio

Mi liscia i boccoli passandomi il pollice umettato come se fosse un rostro alla ricerca della chiglia da sfondare.
- Fermo così, fermo – sussurra sfiorandomi le orecchie con labbra molli. Sussurri decadenti, ogni giorno più viscidi
Si prende lo spazio di due passi e alla luce dei lampioni, che arranca attraverso quell’abbaino scalcagnato, mi scatta una foto. Si rigira il cellulare tra le mani. Lo schermo gli ticchetta sotto le dita e il wup indica che l’invito è stato accolto.
Sotto il mio occhio sbarrato mi dispone attorno un ventaglio di lame d’ogni tipo.
Poi il carceriere scompare dalla vista.
Lo sento alla mia destra, che sistema una seggiola.
Il campanello di casa trilla e lui scende fischiettando come un Gongolo.
E’ l’ora dei i lupi a due gambe. Li ha capiti ormai: sazi di noia ma così affamati del rischio da sfidare tagliole rugginose e mortali.
Eccone uno infatti. Sale facendo scricchiolare la scala di quella soffitta soffocante.
E’ un bell’esemplare: impermeabile anonimo e fulvo, occhiali feroci e cravatta penzoloni.
- Dove mi metto? – domanda il lupo. Il suo sguardo mi trapassa da parte a parte. Si lecca le labbra.
- Si accomodi qui – gli risponde l’anfitrione lustrando la sedia. - Ha la pelle delicata?
- No, ma non stringa troppo forte – replica l’altro prendendo posto.
- Sarò delicatissimo. – Il rumore di sfrego dei lacci mi risuona in testa come il gong a un incontro di pugilato.
- Sta sbavando – mormora il lupo, preoccupato, indicandomi.
- E’ il suo modo di ridere – sospira l’altro come se stesse per avere un orgasmo.
Sono un fuoco. Le mani e i piedi mi formicolano.
Anche se la schiena è ancora intorpidita, l’addome mi pulsa e posso muovere un ginocchio.
Movimenti lenti e scheletrici come quello di un Lazzaro risvegliato.
Prendo una pausa e mi trastullo nei pensieri su come sia meglio fare.
Appena sento il bruciore nei polmoni e in ogni muscolo del corpo farsi più intenso mi rotolo su un fianco.
Freddo e affilato tra le dita. Raccolgo un serramanico.
Il lupo esala un ah! di paura.
Mi trascino come un ragno gambizzato. Sempre più vicino a quella maledetta sedia.
Ora rido. Una risata scassata, distorta dall’ammasso di ciarpame che mi circonda.
- Lo faccia smettere - ormai il lupo ha la coda tra le gambe, gli occhi gialli di paura.
L’altro non apre bocca e si limita a tenere ben salda la sedia a terra.
Salgo dalle caviglie, e mi isso per le gambe.
Sono un cobra. Ho una zanna lucida e il mio morso non ha veleno.
Mi accascio sulle sue cosce e prendo respiro. Anche se l’anestetico ha quasi del tutto cessato il suo effetto, ogni passetto è uno sforzo da gigante.
Il lupo urla, guaisce, piscia. Sono sordo alla sua miseria.
Gli dò una pacca flaccida sulla guancia, per consolarlo. Serro il coltello ben stretto tra le mani.
Finalmente.
Una pedata al petto mi ricaccia al centro della soffitta; il guizzo lucido che avevo tra le dita vola via, in mezzo allo schifo.
- Perché? – piagnucolo.
L’anfitrione si massaggia il piede, e senza rispondermi si china a liberare l’ospite dai lacci.
- Sessione scaduta in tempo – esulta, brillo di adrenalina,
Il lupo traballa sulle gambe e si accascia a terra.
Cerco di rialzarmi, ma il carceriere mi schiaccia a terra, facendomi sshh con il dito davanti alla bocca. Il morso di una siringa sul collo fa risprofondare i miei sensi nell’oblio.
Ma domani, forse domani, ce la farò.
Ultima modifica di Fabio84 il martedì 19 novembre 2019, 1:31, modificato 1 volta in totale.



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antico
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#2 » martedì 19 novembre 2019, 1:29

Ed ecco, finalmente, l'esordio nella Settima Era anche per Fabio Aloisio! Piccolo malus tempo, ok con i caratteri! Buona Tribuiani Edition!

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Laura Cazzari
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#3 » martedì 19 novembre 2019, 14:06

Ciao Fabio. Il tuo racconto rispetta il tema e la limitazione dello spazio di azione, ma non la limitazione del tempo. Ho letto il tuo racconto più volte per cercare di capire alcuni passaggi che non mi erano chiari. Prima di tutto non capisco molto riguardo al protagonista. È un ragazzo? Un bambino? Perché è lì? Poi non mi è chiaro a quale gioco stia giocando l’anfitrione? Perché i coltelli sono davanti al protagonista? Cosa cercano i “lupi” che accettano di farsi legare in una stanza con le armi per terra? Mi è piaciuta l’idea della preda che diventa predatore e come la hai descritta, ma la lettura mi ha lasciato molti punti interrogativi.
Laura Cazzari

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Polly Russell
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#4 » martedì 19 novembre 2019, 14:47

Io non ho capito. Non ho proprio capito niente. Non sono nemmeno sicura siano in una soffitta.
Ciò nonostante ti do un buon posto in classifica perché trovo le tue descrizioni superbe. Anche se non ho capito chi diamine stai descrivendo. XD
C'è una persona, soggiogata, rapita... A cui manca un occhio. Ci sono dei clienti che pagano per farle del male. Infatti li chiama lupi, poi però è la persona orba di un occhio a far del male a loro.
Questo è quello che ho capito io, dopo averlo letto tre volte, che è un po troppo, per un racconto di una manciata di caratteri. Ribadisco, descrizioni davvero ben fatte, in quanto a chiarezza, dobbiamo lavorarci su.
Alla prossima.
Polly

Fabio84
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#5 » giovedì 21 novembre 2019, 13:43

Ciao Laura, ciao Polly,
grazie per aver commentato. =D
La spiegazione della storia è questa

SPOILER
Il protagonista è un uomo che è stato rapito e incarcerato in una soffitta.
La persona che lo ha rapito (carceriere/anfitrione) lo vessa di continuo e per renderlo innocuo lo imbottisce di anestetici ogni giorno (siringa). A furia di questi soprusi il protagonista odia sia il rapitore che tutte le persone che ospita.
Il carceriere infatti organizza ogni notte una specie di prova per persone che vogliono provare forti emozioni: i lupi, desiderosi di provare qualcosa di esaltante.
In questo caso "l'esaltazione" consiste nel mettere a rischio la propria vita: farsi legare a una sedia e aspettare per un tempo determinato che il protagonista (la persona rapita) si riscuota dal suo stato catatonico e tenti di ucciderli con uno dei vari coltelli che il carceriere dissemina lì in giro.

Mi piacerebbe dire che questa confusione è dovuta al punto di vista del protagonista: è stordito e allucinato, in botta per via degli anestetici.
La realtà molto più semplice è che ho iniziato a scrivere il racconto davvero tardi e per consegnarlo, raffazzonato e in tempo, non sono riuscito a riguardare tutti i passaggi logici che rendessero chiara e univoca la narrazione.
Rileggendolo, infatti, mi rendevo conto di quante spiegazioni mancassero.
Grazie e ciao =)

Fabio

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Polly Russell
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#6 » giovedì 21 novembre 2019, 14:39

Beh, se mai decidessi di rimetterci mano, fammi un fischio, mi piacerebbe molto, leggerlo.
Polly

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Andrea Partiti
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#7 » venerdì 22 novembre 2019, 9:30

Senza la spiegazioni non avrei capito la dinamica della scena, mi spiace.
Penso che connoti in maniera troppo forte i "lupi" come vessatori, torturatori potenziali, a inizio racconto, per poi creare quell'inversione senza una spiegazione.
Anche tutti i paragoni/metafore con gli animali, che creano una bellissima atmosfera, insieme alle descrizioni sullo strisciare e arrampicarsi sulle gambe, mi hanno fatto seriamente pensare che si trasformasse effettivamente negli animali che usi e ci fosse un elemento sovrannaturale da interpretare. Approvo in pieno la tua decisione di mantenerti sull'orrore quotidiano, perché una prigionia con torture psicologiche è decisamente più spaventosa di qualsiasi elemento magico tu possa inserire.
Tema buono, siamo in una soffitta e ha senso tenere un ostaggio in una stanza isolata della casa, soffitta o cantina. Non sembra forzato e grazie all'arrivo al piano di sotto "entra" in maniera molto naturale nella narrazione.

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Adry666
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#8 » venerdì 22 novembre 2019, 15:55

Ciao Fabio,

tema centrato? Non lo so bene, ma penso di sì.

Racconto scritto benissimo, complimenti!
L’ambientazione, la descrizione degli eventi è molto raffinata e fa immergere il lettore nella tua storia. Ma il problema è proprio la storia: non chiara in alcuni punti, oscura in altri. Anche io amo celare, ma forse qui hai un po’ esagerato; devi sempre tenere conto che chi legge non è nella tua testa.
Ho letto successivamente i commenti e la tua spiegazione, ok, va meglio, ho capito alcuni passaggi, ma secondo me ci devi lavorare un po’ su per ottenere un splendido racconto.

Ciao
Adriano

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Andrea Lauro
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#9 » venerdì 22 novembre 2019, 22:48

Ciao Fabio, ti ho letto su Robot quindi per me è come scrivere a una celebrità. Mi piace molto il momentaneo ribaltamento dei ruoli tra cacciatore e preda, la trama è ben studiata e il pathos utilizzato nel modo giusto. C’è una escalation pazzesca tra il momento in cui il lupo chiede: “Lo faccia smettere” e “Ho una zanna lucida e il mio morso non ha veleno”. Che ansia, ragazzi.
“Il campanello di casa trilla e lui scende fischiettando come un Gongolo.”: uno dei personaggi quindi esce dalla soffitta, qui uno dei paletti traballa un po’ (anche se ai fini della narrazione è veramente poca cosa).
da correggere: “dei i lupi” , “Gli dò una pacca” (senza accento), “adrenalina,” (punto e non virgola)
Bel racconto! Grazie per la lettura
andrea

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roberto.masini
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#10 » sabato 23 novembre 2019, 15:22

Ciao, Fabio.
Lo stile molto buono configge sulla nebulosità della trama che tu hai chiarito con nota ma che non traspare dal racconto. Io avevo pensato che una donna (i boccoli e piagnucolo mi hanno portato a pensare che protagonista fosse appunto una donna) vessata a tal punto dal suo carceriere non avesse altro sfogo che rivalersi sui lupi in una specie di vendetta trasversale con la prospettiva di una coazione a ripetere all'infinito. La preda che diventa cacciatore è un topos dei racconti di tortura. La limitazione della location dove agiscono i personaggi è rispettata ma non quella del tempo.

Fabio84
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#11 » lunedì 25 novembre 2019, 13:43

Ciao,
grazie per i commenti!

Off Topic
Senza la spiegazioni non avrei capito la dinamica della scena, mi spiace.
Penso che connoti in maniera troppo forte i "lupi" come vessatori, torturatori potenziali, a inizio racconto, per poi creare quell'inversione senza una spiegazione.
Anche tutti i paragoni/metafore con gli animali, che creano una bellissima atmosfera, insieme alle descrizioni sullo strisciare e arrampicarsi sulle gambe, mi hanno fatto seriamente pensare che si trasformasse effettivamente negli animali che usi e ci fosse un elemento sovrannaturale da interpretare. Approvo in pieno la tua decisione di mantenerti sull'orrore quotidiano, perché una prigionia con torture psicologiche è decisamente più spaventosa di qualsiasi elemento magico tu possa inserire.
Tema buono, siamo in una soffitta e ha senso tenere un ostaggio in una stanza isolata della casa, soffitta o cantina. Non sembra forzato e grazie all'arrivo al piano di sotto "entra" in maniera molto naturale nella narrazione.


Ciao Andrea
Sì, ho fatto un gran casino. Prima in testa e poi sul testo =)
Sulla questione della trasformazione ho anche pensato di declinare il racconto in quel modo, ma ho accantonato, anche se un po' mi affascinava.

Off Topic
tema centrato? Non lo so bene, ma penso di sì.

Racconto scritto benissimo, complimenti!
L’ambientazione, la descrizione degli eventi è molto raffinata e fa immergere il lettore nella tua storia. Ma il problema è proprio la storia: non chiara in alcuni punti, oscura in altri. Anche io amo celare, ma forse qui hai un po’ esagerato; devi sempre tenere conto che chi legge non è nella tua testa.
Ho letto successivamente i commenti e la tua spiegazione, ok, va meglio, ho capito alcuni passaggi, ma secondo me ci devi lavorare un po’ su per ottenere un splendido racconto.


Ciao Adriano, sì, l'idea di base mi piace e vorrei riprenderlo in mano.

Off Topic
Ciao Fabio, ti ho letto su Robot quindi per me è come scrivere a una celebrità. Mi piace molto il momentaneo ribaltamento dei ruoli tra cacciatore e preda, la trama è ben studiata e il pathos utilizzato nel modo giusto. C’è una escalation pazzesca tra il momento in cui il lupo chiede: “Lo faccia smettere” e “Ho una zanna lucida e il mio morso non ha veleno”. Che ansia, ragazzi.
“Il campanello di casa trilla e lui scende fischiettando come un Gongolo.”: uno dei personaggi quindi esce dalla soffitta, qui uno dei paletti traballa un po’ (anche se ai fini della narrazione è veramente poca cosa).
da correggere: “dei i lupi” , “Gli dò una pacca” (senza accento), “adrenalina,” (punto e non virgola)
Bel racconto! Grazie per la lettura


Ciao Andrea, grazie per avermi letto su Robot =)
La questione dell'uscire dalla soffitta mi era sfuggita così come le correzioni (non me ne ero accorto nemmeno durante la rilettura dopo avere postato). Grazie!

Off Topic
Lo stile molto buono configge sulla nebulosità della trama che tu hai chiarito con nota ma che non traspare dal racconto. Io avevo pensato che una donna (i boccoli e piagnucolo mi hanno portato a pensare che protagonista fosse appunto una donna) vessata a tal punto dal suo carceriere non avesse altro sfogo che rivalersi sui lupi in una specie di vendetta trasversale con la prospettiva di una coazione a ripetere all'infinito. La preda che diventa cacciatore è un topos dei racconti di tortura. La limitazione della location dove agiscono i personaggi è rispettata ma non quella del tempo.

Ciao Roberto, sì, nebuloso a dire poco.
Sulla questione dei boccoli è vero e dopo non c'è alcun elemento di chiarimento a riguardo.
Per il tempo sono stato troppo generico: in effetti potrebbe essere qualunque momento della serata.

Ciao e grazie

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DandElion
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#12 » venerdì 29 novembre 2019, 0:14

Incasinato ed angoscioso, ma di quel casino e di quell'angoscia che coinvolgono il lettore. non c'è scampo, si resta incollati fino a vedere come va a finire.
Mi restano oscuri alcuni passaggi, non comprendo bene se il tempo della consegna è rispettato o meno e mi chiedo come sia successo di finire in quella soffitta. che però è poco "presente" nel senso, fosse un capannone industriale, un bungalow o una cantina sarebbe uguale.
In ogni caso, bello!
#AbbassoIlTerzoPuntino #NonSmerigliateLeBalle
#LicenzaPoeticaGrammatica
Adoro le critiche, ma -ve prego!- che siano costruttive!!

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antico
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Re: Tagliola di Fabio Aloisio

Messaggio#13 » domenica 1 dicembre 2019, 17:45

La storia l'ho capita alla prima lettura, ma è tutto troppo sporco per essere tuo e il motivo, da te ben chiarito, è che non hai avuto il tempo materiale necessario per sistemarlo una volta steso di fretta e furia. In questa forma attuale non posso spingermi oltre il pollice ni che tende netto verso il positivo, ma l'invito è a sistemarlo nel laboratorio per poterlo poi portare in vetrina dopo l'autorizzazione del nostro DOCTOR.

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