Un eroe, forse.

Appuntamento per lunedì 16 dicembre dalle 21.00 all'una con il tema scelto dalla vincitrice del Premio Urania Francesca Cavallero e dai finalisti dell'Urania Short Fabio Aloisio, Elia Gonella e Axa Lydia Vallotto!
Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Un eroe, forse.

Messaggio#1 » lunedì 16 dicembre 2019, 21:45

Il fischio ha coperto ogni suono. Le voci che mi avevano accompagnato da terra. Il bip intermittente, i ronzii ormai consueti. Il tonfo ritmico e perenne dell'oscillatore. E ora che è finito non sento più nulla.
Forse accade questo quando si annega, forse i suoni giungono da lontano, ovattati. Sto morendo?
Cos'è questo rumore?
Pulsa e batte. Rintocca cadenzato, martellante.
Il mio cuore?

Avviluppato. Sono avvolto da un buio accecante, denso e corposo. Eppure sento le mie mani, il peso del mio corpo. Il torace comprimere i polmoni.
Fluttuo.
Galleggio, almeno questa è la sensazione. So che non è possibile.
So di essere seduto.

Una serie di flash consecutivi, veloci. Chiudo gli occhi, serrando le palpebre il più possibile, finché mi fanno male e si inondano di lacrime.
Eppure non cessano.
Vorrei portare le mani al viso ma le cinghie di protezione me lo impediscono.
Gli aghi infilati nelle mie braccia sembrano prendere fuoco, liquefarsi e percorrere come lava il mio apparato circolatorio.
Il cuore pulsa sempre più in fretta, lo sento colpire la cassa toracica, battere contro al petto e ingrossarsi. Di più. Diventa un pugno che mi schiaccia lo stomaco e serra la gola. Mi impedisce di respirare, e allora arranco. Spalanco la bocca, affamato d'aria. Mi sollevo, per quanto le protezioni me lo consentono. I tubi collegati al mio collo si tendono, come i miei muscoli. E ancora non respiro.
Grido.
Il riverbero della mia stessa voce mi assorda, potente, gutturale. Esce dalla mie labbra come un'esplosione e sembra strapparmi laringe e gola. Quasi la voce avesse degli artigli, affilati e conficcati nelle mie carni. E cercasse anch'essa, disperata quanto me, di rimanere aggrappata al mio corpo.
Deglutisco, finalmente.

Ho saltato.
Sono svenuto, forse. Ho sognato o ho creduto di farlo, non importa. Ora sono qui, e ho saltato.
La nebulosa si fa strada nel buio. Si gonfia e si contrae, luminosa e calda. Pulsa. Come vulva ancestrale. Madre del cosmo.
Sembra respirare piano, mentre i Pilastri della creazione spingono e si ergono, dentro di lei. Creatrice.

Sono i miei occhi a ingannarmi, o questo amplesso cosmico esiste e si manifesta?
Comincio ad avere freddo. La nebulosa si fa più grande, mano a mano che mi avvicino.
Saranno felici a casa. Ho compiuto la mia missione.
Sono il primo ad aver saltato. Un pioniere, un eroe forse.
Mi manca il fiato, qualcosa di caldo mi cola dalle narici e dalle orecchie.
Sono anni che mi preparano.
Sono nato per questo.
Il sangue lambisce le mie labbra, non ne sento il sapore. La gola brucia più forte e la nebulosa é sempre più vicina ma non importa, ho solo sonno.
Le cinghie hanno smesso di imprigionarmi, mi abbracciano.
Adesso riportatemi a casa.

«Ipossia, signore. Almeno questo rivelano i parametri.»
«Quindi abbiamo fallito.» Il più giovane tra gli uomini davanti ai monitor ha sorriso. «non direi signore. Il salto c'è stato. Dobbiamo solo... Aggiustare il tiro. Come previsto in questi casi faremo schiantare la navetta contro il primo asteroide della nebulosa Aquila»
L'uomo in divisa ha scrollato le spalle, come se avesse avuto un brivido, prima di sedersi.
«Lo perderemo quindi.»
«A quest'ora se l'ipossia non lo ha già ucciso, l'impatto sarà una benedizione.»
Il militare si strinse nelle spalle. «Va bene, quanti altri cloni addestrati abbiamo?»
«A sufficienza, signore.»
Ultima modifica di Polly Russell il lunedì 16 dicembre 2019, 22:28, modificato 1 volta in totale.


Polly

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#2 » lunedì 16 dicembre 2019, 22:01

Ciao Polly! Velocissima! Occhio che sei leggermente fuori dal limite di caratteri, quindi al momento saresti in malus minimo. Hai cmq tempo fino all'una per tagliare quel pugno di caratteri!

alexandra.fischer
Messaggi: 2862

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#3 » martedì 17 dicembre 2019, 20:23

Tema centrato. E anche bene. Perché rendi il vuoto del cosmo in cui si dibatte il tuo protagonista con grande maestria. Dapprima sembrava quei sub in immersione alle prese con la difficoltà della risalita (ricorrono nella narrativa di Cussler e tu sei brava come lui a dare la giusta dose di brivido e immedesimazione nel lettore.) Invece è un clone preparato per un salto nell’iper spazio, attraverso una Galassia. Peccato per lui che la navicella sulla quale si trova debba schiantarsi sull’asteroide Aquila perché gli scienziati lo credono morto per ipossia. E anche che lo considerino intercambiabile. Davvero una grande prova di SF-Horror.
Attenta:
lo perderemo quindi (lo perderemo, quindi)

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 727

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#4 » martedì 17 dicembre 2019, 21:54

Splendido, Polly. Davvero splendido. In alcuni punti, quasi più vicino alla poesia che al racconto. La descrizione del clone che vede i Pilastri della Creazione e la nebulosa avvicinarsi è splendida e mi ha fatto persino dimenticare la parte iniziale, forse un po troppo frettolosa per poter raggiungere il suo stato migliore. In fondo, portare avanti un racconto basandosi quasi esclusivamente sulle esperienze sensoriali del personaggio principale non è facile e si può dire che tu sia riuscita a centrarla quasi appieno. Il finale, con quel suo retrogusto amaro, è fulminante e decisivo come giusto che sia.
Niente da dire, Polly. Solo complimenti.

Avatar utente
Gabriele Dolzadelli
Messaggi: 335
Contatta:

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#5 » martedì 17 dicembre 2019, 22:30

Ciao Polly. Piacere di ritrovarti.
Racconto ben scritto e con descrizioni sensoriali notevoli. Il tema è centrato, dato che con il salto nell'iperspazio si ha, perlappunto, una distanza notevole in poco tempo.
Ammetto di aver dovuto leggere il tutto due o tre volte per poterlo capire appieno, però, una volta fatto mio, non ho potuto che apprezzarlo. Mi ha un po' ricordato un racconto di Luca Nesler, di qualche tempo fa, con i cloni su un pianeta che venivano bruciati dopo l'esperimento di colonizzazione. Forse, quindi, pecca leggermente di poca originalità su quel punto, ma si potrebbe risolvere togliendo il clone e mettendoci un normale astronauta. Anzi, darebbe ancor più drammaticità al tutto.
Comunque, complimenti.

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#6 » martedì 17 dicembre 2019, 22:38

alexandra.fischer ha scritto:Tema centrato. E anche bene. Perché rendi il vuoto del cosmo in cui si dibatte il tuo protagonista con grande maestria. Dapprima sembrava quei sub in immersione alle prese con la difficoltà della risalita (ricorrono nella narrativa di Cussler e tu sei brava come lui a dare la giusta dose di brivido e immedesimazione nel lettore.) Invece è un clone preparato per un salto nell’iper spazio, attraverso una Galassia. Peccato per lui che la navicella sulla quale si trova debba schiantarsi sull’asteroide Aquila perché gli scienziati lo credono morto per ipossia. E anche che lo considerino intercambiabile. Davvero una grande prova di SF-Horror.
Attenta:
lo perderemo quindi (lo perderemo, quindi)
grazie Ale, dei consigli e del fatto che ti sia piaciuto.
Polly

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#7 » martedì 17 dicembre 2019, 22:41

Pretorian ha scritto:Splendido, Polly. Davvero splendido. In alcuni punti, quasi più vicino alla poesia che al racconto. La descrizione del clone che vede i Pilastri della Creazione e la nebulosa avvicinarsi è splendida e mi ha fatto persino dimenticare la parte iniziale, forse un po troppo frettolosa per poter raggiungere il suo stato migliore. In fondo, portare avanti un racconto basandosi quasi esclusivamente sulle esperienze sensoriali del personaggio principale non è facile e si può dire che tu sia riuscita a centrarla quasi appieno. Il finale, con quel suo retrogusto amaro, è fulminante e decisivo come giusto che sia.
Niente da dire, Polly. Solo complimenti.

Grazie Pretorian, hai ragione, avrei dovuto dare un po’ più di respiro alla parte della nebulosa, ma avevo già sforato con i caratteri e ho preferito fissare il punto sulle sensazioni indotte dall’ipossia. Di certo avrei potuto sfoltire delle parti e valorizzare la vista della nebulosa. Grazie tante, felice che ti sia piaciuto.
Polly

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#8 » martedì 17 dicembre 2019, 22:45

Gabriele Dolzadelli ha scritto:Ciao Polly. Piacere di ritrovarti.
Racconto ben scritto e con descrizioni sensoriali notevoli. Il tema è centrato, dato che con il salto nell'iperspazio si ha, perlappunto, una distanza notevole in poco tempo.
Ammetto di aver dovuto leggere il tutto due o tre volte per poterlo capire appieno, però, una volta fatto mio, non ho potuto che apprezzarlo. Mi ha un po' ricordato un racconto di Luca Nesler, di qualche tempo fa, con i cloni su un pianeta che venivano bruciati dopo l'esperimento di colonizzazione. Forse, quindi, pecca leggermente di poca originalità su quel punto, ma si potrebbe risolvere togliendo il clone e mettendoci un normale astronauta. Anzi, darebbe ancor più drammaticità al tutto.
Comunque, complimenti.

Ciao Gabriele, ovviamente sono lieta che ti sia piaciuto. Per la scelta del clone è proprio voluta, volevo significare che l'importanza della vita dipende da cosa si reputa vita. E un “normale” astronauta non me lo avrebbe permesso. Per il fatto che si sacrifichino sempre i cloni, è storia vecchia, ci sta che sappia di già sentito. Grazie!
Polly

Avatar utente
giulio.palmieri
Messaggi: 221

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#9 » mercoledì 18 dicembre 2019, 0:58

Buona sera Polly. Piacere di leggerti.

Il racconto nel complesso mi è piaciuto, ha una fine ad effetto (hai giocato bene col contrasto della sofferenza fisica del protagonista, nella scena centrale, e col fatto che sia "solo" un clone, per i militari, nel finale); inoltre anche lo sviluppo delle scene è a effetto: ti concentri appunto sulle sensazioni fisiche e sull'istante di tempo (il salto). Il tema è centrato in pieno.

Alcune perplessità:
- Il protagonista si dovrebbe risvegliare in una navicella, giusto? Invece si ha la sensazione che galleggi nel vuoto, sebbene sappia di essere seduto. Questo passaggio non è chiaro.
- La nebulosa. Cosa sono i Pilastri della creazione all'interno della Nebulosa? La nebulosa è l'immagine centrale del racconto, a mio avviso andrebbe descritta (come visione) in funzione del senso che vuoi dare al racconto. Cos'è? Una matrice di gas che può avviluppare la navicella e farla sparire per sempre? Una nuvola cosmica che porta in altri universi? Va spiegato.
- Il punto di vista nel finale. Nella scena centrale e nell'incipit siamo immersi nel protagonista. Nel finale però mi sembra ci riferiamo a un narratore onnisciente (sebbene ci sia lo stacco narrativo del paragrafo finale, dovresti sempre riferirti a un personaggio).
- i tempi verbali nel finale. Perché al passato prossimo? Tutto si svolge al presente (in successione), quindi dovresti continuare col presente.

A mio modesto parere, nel complesso è abbastanza buono, e tema centrato in pieno.

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#10 » mercoledì 18 dicembre 2019, 8:10

Ciao Giulio, sono contenta che ti sia piaciuto, grazie del commento, vado, dove posso a chiarire le tue perplessità: il galleggiamento mi era sembrato un buon modo per spiegare il senso vuoto dopo un salto interstellare. Ovviamente siamo nell’ambito delle ipotesi. Quindi ci sta che si abbiano sensazioni del tutto contrastanti dal senso di galleggiamento e da qui il tuo dubbio.
La nebulosa è semplicemente una nebulosa. Cosa devo spiegare? :) Non intesa come aggettivo, ma come sostantivo, un ammasso di polvere interstellare, idrogeno e qualcos’altro. Nello specifico, come viene detto alla fine del racconto, la nebulosa Aquila. Che esiste davvero ed è incredibile.
I Pilastri della Creazione esistono, ed è una formazione gassosa (vagamente fallica, a mio avviso) all’interno della nebulosa Aquila. Tutto qui, non c’è niente da spiegare, non do nessuna valenza alla nebulosa, ho solo pensato a un punto lontanissimo dalla terra che si voleva cercare di raggiungere con un salto interstellare. Ho scelto quella, perché tra le lontanissime è quella che ho trovato più suggestiva visivamente.
Sul finale, purtroppo come mi succede sempre, ho dimenticato che forumfree non tiene conto della formattazione del testo che vai a inserire, quindi ci sta che possa aver creato confusione. Una parte avrebbe dovuto essere in corsivo, quella dei pensieri, l’altra, il finale, no. Colpa mia e della mia memoria. Però non c’è nessun narratore onnisciente, uso un pov neutro. Infatti, ad esempio dico “ha scrollato le spalle come se avesse avuto un brivido” e non “ un brivido gli fece scrollare le spalle”.
Sui tempi verbali è un scelta, che può essere azzeccata o no. La prima parte è un pensiero diretto, una sensazione, la seconda un racconto. Ho voluto differenziarle anche così, può piacere o meno, a me piace. XD
Grazie e alla prossima.
Polly

Avatar utente
Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#11 » mercoledì 18 dicembre 2019, 22:27

Brava, il tuo racconto mi è molto piaciuto. Il tema è centrato, l’hai rielaborato in un “così tanto spazio IN così poco tempo”.
La descrizione del salto è molto realistica (ed ansiogena), resa bene dai periodi brevi e dal narratore interno. Mi è piaciuto molto il riferimento alla nebulosa, che “Pulsa. Come vulva ancestrale. Madre del cosmo.”
Il finale stacca bene e lascia quel retrogusto amarognolo che in questo tipo di racconti è la ciliegina sulla torta. Brava davvero.
andrea
Note: Manca un punto su “della nebulosa Aquila»”

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#12 » mercoledì 18 dicembre 2019, 23:43

Che dire? Grazie mille!
Polly

Avatar utente
emiliano.maramonte
Messaggi: 165

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#13 » giovedì 19 dicembre 2019, 12:35

Ciao Polly!
Ti devo subito ringraziare per avermi fatto leggere un BEL racconto. Hai preso molti elementi canonici della fantascienza, li hai frullati, ricomposti e hai tirato fuori una storia non originalissima, ma davvero davvero efficace. Mi ha riportato alle suggestioni di molti film di fantascienza dello spazio profondo, non so: Moon, Interstellar, Punto di non ritorno, e altri... e sei riuscita a trasmettere il fascino dell'astronomia di cui io sono profondo appassionato sin da bambino. Ed essendo astrofilo sin da ragazzo, ho apprezzato i riferimenti ai Pilasti della creazione (esistono davvero) e alla nebulosa Aquila, osservata nel dettaglio dall'Hubble qualche anno fa.
Soprassiedo su qualche inconveniente (già ampiamente rilevato da altri commentatori), in quanto la tua penna tagliente, diretta e talentuosa mi ha permesso di apprezzare il meccanismo narrativo e la storia. Fantascienza allo stato puro!
Sicuramente sei nel mio podio personale!

Buona Edition!
Emiliano.

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#14 » giovedì 19 dicembre 2019, 13:05

Grazie, grazie mille! Sì, la nebulosa Aquila e i Pilastri della creazione sono qualcosa di incredibile da guardare. Impossibile farlo senza riceverne la suggestione. Alla prossima!
Polly

Isabella Torazza
Messaggi: 38

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#15 » venerdì 20 dicembre 2019, 11:01

Ciao Polly, il racconto è costruito davvero bene. Mi sembra in ascesa e trovo che sia una dote. Un salire di sensazioni, e il cambio di scena nella sala controllo spezza il ritmo in modo efficace. Bello bello bello il finale.
Due critiche stupide e soggettive: il buio accecante è banale per il tenore del testo e “ e allora arranco” sarebbe stato più efficace con un semplice: arranco.
Buon contest! Mi sei piaciuta molto!

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#16 » venerdì 20 dicembre 2019, 13:42

Grazie mille, Isabella. Del giudizio e dei suggerimenti.
Polly

Avatar utente
wladimiro.borchi
Messaggi: 396

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#17 » sabato 21 dicembre 2019, 7:52

Io che devo valutare un tuo racconto?
Il mondo va proprio alla rovescia!
Detto questo...
Semplicemente stupendo, immagini di una bellezza e di una potenza unica, stile perfetto e senza nemmeno una parola fuori posto.
Anche il twist tra quello che pensa che accadrà il pilota e quello che, invece, gli lasceranno accadere è efficace, anche perché solo in quel punto si scopre che si tratta di un clone.
Forse ti sei dilungata un po' troppo sui sintomi della ipossia e poco su quella stupenda "vulva galattica", madre e origine del tutto. Ma lo dico solo per trovare, come faceva Cicciolina, "il pelo nell'uomo".
A rileggerci presto.
W

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#18 » sabato 21 dicembre 2019, 10:45

Buongiorno! ;)
Grazie, sono proprio contenta che ti sia piaciuto, tengo molto al tuo giudizio.
Hai ragione da vendere, avrei dovuto dare più respiro alla nebulosa e al suo presunto amplesso, ma, un po’ ero a corto di caratteri, un po’ ho temuto di divenire ampollosa. Però sì, quanto meno avrei dovuto darle la stessa importanza dei sintomi dell’ipossia.
Magari ci rimetto mano, sempre rimanendo sul racconto brevissimo, una scrittura come quella che ho scelto e le sensazioni in prima persona, secondo me, oltre i 4K rompono le scatole.
Grazie ancora, e sì, hai trovato un bel pelo. XD
Polly

Avatar utente
daniele.mammana-torrisi
Messaggi: 112

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#19 » lunedì 23 dicembre 2019, 14:49

Questo è stato il primo racconto del contest che ho letto, la sera stessa in cui l'hai pubblicato. Mi sembra giusto, quindi, cominciare da lui con i commenti.

L'avvicinamento alla nebulosa, il corpo centrale del racconto, è reso bene; mischi i termini perché sembri che il clone ascenda a qualcosa di più di un semplice esploratore quando, in realtà, sta morendo. Qualcuno l'ha accostato alle immersioni di cui Clive Cussler scrive spesso e sì, il paragone ha il suo merito.
Però la parte finale è quella che mi è piaciuta di più, ciò per cui darei un voto alto alla storia. La grande impresa è un tentativo, riuscito a metà, e ne hanno altri pronti. E' sia divertente, perché se non va bene alla prima allora alla seconda o alla terza riuscirà, sia un cinico realismo.
Ok, il pilota è morto. Scongelate uno dei cloni, martedì prossimo si riprova.

Quanto vale la vita di un pioniere, a questo punto? Se ne hai una scorta infinita, il metodo ad errori e tentativi diventa economico, no? E poi, il salto ha funzionato. Sul livello tecnico, è un successo. Sì, abbiamo avuto una perdita, ma diremo che è stato un eroe.
Forse.

Mi è piaciuto ed è stato un piacere leggerlo!

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#20 » lunedì 23 dicembre 2019, 21:52

Grazie, è proprio questo il senso. Che importanza ha una vita se non la reputiamo nostra pari? E diventa una giustificazione per raggiungere gli scopi prefissi, senza remore, senza rammarico.
Grazie mille per il commento.
Polly

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#21 » domenica 29 dicembre 2019, 11:57

Un racconto ben gestito, ben scritto. Una lettura interessante e non banale. Un tema preso in pieno. E anche una riflessione di fondo niente male. Mi sembra manchi giusto un pizzico di brillantezza in alcuni passaggi e pertanto non arrivo a un pollice su pieno, mi fermo a un quasi su.

Avatar utente
Polly Russell
Messaggi: 812

Re: Un eroe, forse.

Messaggio#22 » domenica 29 dicembre 2019, 12:57

Un giorno non lontano, avrò un tuo pollice su!
XD
Polly

Torna a “135° ALL TIME - Urania Christmas Edition - la Quarta della Settima Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti