Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il due gennaio sveleremo il tema deciso da Dario Orilio. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#1 » sabato 4 gennaio 2020, 18:19

Immagine

Ecco la novità di questo inizio 2020: i gruppi non saranno dedicati agli SPONSOR ma ai Giudici di Qualità.
Per i concorrenti non cambia nulla, dovranno leggere, commentare e classificare quelli dell'altro gruppo. L'unica differenza è che a fare media ci sarà (oltre a le loro e quelle del Lettore Anonimo) una classifica stilata dal Giudice di Qualità.

Questo è il gruppo Paola Calefato (My Po blog) de La Sfida a Dreamscapers con Dario Orilio come giudice.

Il migliore di questo gruppo andrà a sfidare il secondo classificato del gruppo Ramona Granato (Leggimi nel pensiero) e sarà giudicato da Ivan Alemanno. Il secondo classificato sfiderà il vincitore dell'altro gruppo e sarà giudicato da Arianna Rossi.

Se volete conoscere meglio Paola, andate a leggere il suo blog, seguite il canale YouTube o cercatela su Insagram


Vediamo i racconti ammessi:

Biancamano, di Dario Cinti consegnato il 16/01 alle 22.19
Movimento positronico, di Alessio Magno consegnato il 18/01 alle 03.34
Riscatto di Polly Russell consegnato il 18/01 alle 16.07
Scheggia di Eugene Fitzherbert consegnato il 22/01 alle 22.04

Avete tempo fino alle 23.59 di venerdì 31 gennaio per commentare i racconti del gruppo Ramona Granato
Chi non postasse anche solo un commento verrà squalificato.
Chi non postasse la classifica verrà squalificato
Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Vi avverto che saremo fiscali e non accetteremo classifiche postate anche solo alle 00.00 a meno che problemi improvvisi vi ostacolino all'ultimo, ma in quel caso gradiamo essere avvertiti, sapete come trovare i moderatori. Vi ricordiamo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo.

I racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a Spartaco.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo Ramona Granato.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri thread.

BUONA SFIDA A TUTTI!



Avatar utente
Luca Nesler
Messaggi: 709
Contatta:

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#2 » venerdì 24 gennaio 2020, 15:34

Felice di avere il weekend libero da impegni minuticontatiani, posto la classifica e i commenti.
Vi ringrazio per le letture, per la condivisione e il confronto che mi aiuta sempre tanto. manca solo birra e stuzzichini e sarebbe tutto perfetto.

Devo dire che questa volta faccio davvero fatica a decidere il primo posto tra Polly e Eugene, perché hanno differenti punti forti e sono ottimi racconti. Ora mi concentro.

CLASSIFICA

1-Riscatto
2-Scheggia
3-Movimento Positronico
4-Biancamano

Alla fine ho scelto Riscatto perché ha una trama più solida e diversi elementi psicologici di una certa profondità. Ma ammetto che stavo per tirare una moneta.

COMMENTI:

BIANCAMANO
Ciao Dario, comincio col tuo che è primo nella lista.
Esordisco dicendo che, secondo me, sei andato fuori tema. Nel senso che qui c’è il racconto di una rivalsa, di una riscossa, ma non ci vedo una vendetta. Il danno provocato alla popolazione dalla Biancamano non lo vedo riferito a un intento vendicativo, ma a un discorso di calcolo privo di odio.
L’idea dei due eredi Savoia programmati geneticamente che tornano a comprare un Italia stravolta è simpatica, ma non mi ha coinvolto molto. Forse è più a causa dello svolgimento della trama. Trovo che le scene che hai scelto siano poco intriganti, nel senso che c’è poco conflitto e si crea poca empatia coi personaggi. Il finale con la visita al Papa ti serve per fare lo spiegone, ma, di per sé, mi è risultato un po’ superfluo, come se arrivasse a racconto finito (anche se il Papa palestrato mi è piaciuto!). In definitiva i due gemelli non hanno incontrato alcuna difficoltà: il racconto è una spiegazione di come sono arrivati e hanno preso il potere senza ostacoli. Intendo che costruendo una trama con delle difficoltà e degli imprevisti, sarebbe risultata più appetibile.
Una curiosità: come mai hai scelto due gemelli come protagonisti e non un solo erede?
Dal punto di vista tecnico non è male, ma ci sono diversi errori e una scrittura a tratti un po’ pesante che potrebbe essere limata per rendere più agile la lettura. Personalmente è una delle cose che mi pesa di più da lettore, anche se so bene che è non è una cosa facile alleggerire il proprio testo. Mi riferisco alla scelta di termini come “palesare” o frasi come “rispose lei ravvivandosi una prepotente frangetta color platino che le copriva completamente l’occhio destro” dove la frase è un po’ lunghetta e trovo di troppo sia l’aggettivo “potente” che l’avverbio modale. Inoltre c’è un po’ di infodump nei dialoghi che rendono il testo un po’ ingenuo. Tipo “Ho, come te del resto, un QI di 295” e altri.
Mi è piaciuto l’uso del dialetto o, diciamo, italiano regionale. Credibile e comprensibile.

I bonus:
Ambientazione storica: no, è futuristica. L’elemento fantastico c’è, naturalmente.
Qualcuno mente al protagonista: non so se il rivedere un accordo può essere considerato mentire. L’accordo è “preliminare” perché non è definitivo, quindi direi di no.
Flashback e plot twist: ci sono entrambi.


MOVIMENTO POSITRONICO
Ciao Alessio. Veniamo al tuo racconto.
Ho visto che era anche in laboratorio, ma trovandolo qui non l’ho letto lì e non so se è uguale.
La prima parte è molto difficile da seguire, dai troppe informazioni. Descrizioni belle, ma non molto efficaci e chiare e il tutto è troppo lungo, di poco interesse a questo punto della storia e con una scrittura un po’ pesante da digerire.
Per quanto mi riguarda il racconto potrebbe cominciare da “Quella piovosa notte, un certo Andrew LeBlanc era stato fermato a bordo di una vecchia Chevinova”. Aggiungendo lo stanzino dell’interrogatorio per poi partire coi dialoghi.
Inoltre hai parlato di Flynt e poi cominci col PDV di LeBlanc (immagino) e non ne comprendo bene il motivo. Non è ben chiaro chi sia il protagonista, nel senso che abbiamo due personaggi complessi, con motivazioni e agancy sufficienti per essere entrambi protagonisti. Il dialogo procede spedito, ma a tratti poco credibile. Come il fatto che Henry pensi di stare andando avanti per ore, quando la domanda che ha appena fatto a LeBlanc sembra tra le prime, per modo e argomento. Il modo di parlare è un po’ artificiale e il PDV saltella tra i due interlocutori, cosa che non aiuta a capire chi sia il protagonista e a seguirne la vicenda.
Anche la parte sul Movimento Positronico e la morte di Eridian è parecchio difficile da seguire. Difficile cogliere tutti i dettagli e i collegamenti tra politica, ambientazione e personaggi. Potresti snellire la parte centrale e rendere più chiara questa con più caratteri, anche se così è molto tell.
Quando poi arrivi al pretesto della svolta il “come dite voi” io avevo pensato a “voi della polizia”, perciò non mi ha completamente convinto, ma cambiando un po’ la battuta sono convinto che funzioni.
La parte “Flynt tirò fuori la calibro 22 in un gesto fulmineo e la puntò su LeBlanc, sebbene fosse ormai evidente, l’identità era falsa quanto le sue affermazioni. L'androide si era alzato velocemente e teneva l'indice e il medio della mano sinistra là dove avrebbe dovuto esserci la sua giugulare.” È molto confusa. Non si capiscono i soggetti delle azioni. Anche la situazione successiva di stallo ha dei momenti poco chiari. Non capisco a che distanza siano. L’androide avanza verso Flynt, ma quello “continua” a premergli la pistola sulla fronte. Ci sono dita strette attorno a una giugulare ma non so di chi.
Il flashback è buono, credibile e i dialoghi sono belli, ma è anche questo un po’ caotico. C’è Tyler che non si sa chi sia, personaggi nuovi e non si capisce subito la situazione.
Mi piace molto il discorso finale dell’androide. È il vero pezzo forte del racconto, secondo me.
Un ultimo appunto sul tema: la vendetta a lungo meditata. In questo pezzo la vendetta c'è, ma l'elemento temporale è solo accennato. Ad un certo punto dici che era passato tanto tempo, ma non se ne ha una reale percezione. Tema centrato, ma si potrebbe fare meglio.

Bonus:
Ambientazione storica: no, futuristica. Elemento fantastico: c’è.
Qualcuno mente al protagonista: non è chiaro chi sia il protagonista. Diciamo che, se è Flynt ok, se è Andrew Martin aka LeBlanc, allora no. Diciamo sì.
Flashback e plot twist: ci sono.


RISCATTO
Ciao Polly. Nella prima parte dai le giuste informazioni introducendo il racconto in modo efficace e senza cadere nell’infodump. Molto brava. Mi piacciono molto anche i dettagli della cucina. L’ambientazione storica è resa bene, con dovizia, ma senza ostentazione. La trama è intrigante, un po’ cinica e senza buonismi. Presenta una situazione cruda e dice quel che deve dire. Sulla scrittura ho poco da dire. A volte usi dei luoghi comuni come “le stanze erano riccamente decorate” o “era tutto un fermento” che rendono l’idea, ma sono poco eleganti, specie se il testo scorre bene (mia opinione).
Nella parte dove la domina decide di andare a fare acquisti gestisci tutto in modo “tell” senza focalizzazione (cioè con un narratore esterno limitato). Lo facevo spesso (o sempre) anch'io. Ora personalmente sto cercando di evitare queste parti cercando di restare sempre col focus su un personaggio e devo dire che mi piace molto. Dovrebbe aiutare a mantenere l’attenzione del lettore. Tu che ne pensi? Spesso ho qualche riserva, perché così si limitano le descrizioni ambientali e gli altri punti di vista. Non so se il gioco vale la candela.
Mi è piaciuto l’uso del maiale ripieno e il fatto che la vendetta di cui racconti non sia del protagonista.
Un dubbio ce l’ho sull'aderenza al tema: si può parlare di vendetta? A me sembra un piano di fuga e non so quanto sia stato meditato. Vero è che c’è anche una vendetta e che “meditato” si presta a un uso più ampio, perciò direi che ci siamo.

Bonus:
Ambientazione storica con un elemento fantastico: l’ambientazione storica c’è e buona, ma l’elemento fantastico non lo trovo.
Qualcuno mente al protagonista: Attica, sicuramente.
Flashback e plot twist: il secondo c’è sicuramente sul finale, ma il flashback non lo trovo.


SCHEGGIA
Ciao Eugene! Felice che tu ce l’abbia fatta. Comincio col dire:
“Tutto sto casino, la proroga, la rottura di palle, solo per un racconto di merda.”
Lo dico solo perché non ho ancora visto il mio 10%.

Veniamo al racconto (di merda). Mi è piaciuto molto come hai reso differenti i personaggi di Curlo e Torres fin dall’inizio. Le battute hanno un registro e un tono molto diverso e ottieni subito credibilità e profondità. Ho apprezzato molto il tono medicheggiante di Curlo e come hai fuso gli elementi fantascientifici con l’ambientazione storica. Dosi bene i dettagli in modo da rendere più vivide le immagini che mostri. Un ottimo stile (di merda), come sempre. E una fantasia (di merda) invidiabile.
Sulla trama devo dire che gli elementi della maledizione e del sigillo mi sono piaciuti molto. Quello che ho gradito di meno è la presentazione di Fanie. Questo perché si tratta di un personaggio fondamentale allo sviluppo della trama e arriva tra capo e collo. Sono certo che nella versione più lunga il personaggio poteva essere intravisto prima o comunque aveva un incastro più efficace. Curlo muore a cazzo e ci piace, anche perché ora l’attenzione è carpita da Luiza che ottiene un lieto fine. Li finale (parlo solo delle ultime battute) mi risulta un po’ affrettato. Manca un po’ di epilogo, ma immagino ci fosse nella forma originale.
Nell’insieme un bel racconto (di merda).

Bonus:
Ho un dubbio solo su “qualcuno mente al protagonista”. Perché il protagonista io me lo immaginavo Curlo nel tentativo di risolvere il caso Torres. Poi Torres diventa un cattivo, un antagonista che mina la libertà di Luiza, la nuova protagonista. Insomma, Torres non aveva l’aria del protagonista, perché non è un gran portatore di agency, almeno secondo la mia analisi (di merda).
Quindi, io direi di no.
Gli altri ci sono.

Avatar utente
Pretorian
Messaggi: 735

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#3 » sabato 25 gennaio 2020, 19:34

Ed ecco commenti e classifica.

1) SCHEGGIA di Eugene Fitzherbert

Ciao Eugene e piacere di leggerti.

Il racconto mi ha divertito. Penso che i suoi punti di forza siano soprattutto l'ambientazione steampunk insolita (al "Il Regno delle Due Sicilie" tra gli stati più potenti del mondo mi stavo spanciando) i personaggi dai caratteri non esaltanti, ma ben delineati e i dialoghi molto gustosi. Ho avuto difficoltà a capire la portata effettiva della maledizione di Torres, più che altro perché durante il combattimento gli offre persino un vantaggio. Se posso darti un suggerimento, penso che funzionerebbe meglio un finale in cui il Capoquartiere finisce letteralmente "ossificato" ed è condannato a vivere in eterno come una sorta di statua vivente perennemente in pena. Il punto più debole del racconto, a mio giudizio, è il personaggio di che, pur restando centrale per gran parte della storia, finisce per morire in modo frettoloso, quando penso che avrebbe potuto offrire ancora qualcosa alla narrazione. Allo stesso tempo, il combattimento finale, benché molto ben descritto, finisce per essere un po' guastato dal fatto che la maledizione si riveli essere un vantaggio per Torres, generando quello che io chiamo "effetto Pirati dei Caraibi".

Alla prossima!

2) RISCATTO di Polly Russel
Ehilà, Polly. Piacere di leggerti.
Un racconto ambientato nell'Antica Roma ben narrato e con personaggi estremamente ben delineati. L'uso costante (ma non eccessivo) dei termini latini e i riferimenti molto precisi al funzionamento della domus rendono il racconto molto coerente con l'ambientazione e molto vivido. Il meglio, da questo punto di vista, lo raggiungi con la descrizione della cucina e, soprattutto, dell'arrosto di maiale, che mi ha ricordato le descrizioni della Cena di Trimalcione. E la scelta di far morire il dominus con i serpenti che escono fuori dal maiale è puro genio. Arriviamo alle debolezze del racconto, partendo proprio dal maiale: la scelta di far avvenire il tutto in secondo piano toglie alla scena il 90% del suo potenziale. Anche il finale è succinto, quasi frettoloso, immagino per via dei pochi caratteri a disposizione. Come altri, prima di me, devo dire che penso che manchi totalmente l'elemento fantastico\fantascientifico, perché la profezia dell'aruspice non può essere considerata fantastico. Allo stesso tempo, il fatto che Fuscus ricordi il periodo passato nel giardino non penso possa essere assolutamente considerato flashback.
Peccato: sono nei su una costruzione eccellente, ma sono nei belli grossi.

Alla prossima!

3) BIANCAMANO di Dario Cinti
Benvenuto su Minuti Contati Dario e Piacere di leggerti.
Cominciamo dalle cose che mi sono piaciute: in primis il papa in versione macho man. Non solo è un approccio divertente e innovativo, ma è anche costruito (per aspetto e carattere) in modo che sia si coerente con il tema "decadenza dei costumi" dell'ambientazione, ma che non diventi una macchietta. Insomma, con gli spunti da palestrato avresti potuto tranquillamente uscirtene con un la versione cattolica di "Flagello" di Joel Schumacher (Batman e Robin, uno dei film più brutti di sempre...), ma non avrebbe avuto il minimo senso avere un figuro simile al Soglio di pietro. Molto meglio un personaggio si "spesso", ma anche carismatico e intelligente.

Tutto il resto? Eh, andiamo con ordine.

SPECIFICHE: non vedo la "vendetta a lungo attesa". I Savoia tornano, ma, appunto, loro ritornano, non si vendicano. Per dire, una scena in cui i principi fanno saltare le tombe degli ideatori del referendum avrebbe presentato una vendetta, ma il loro semplice tornare al potere non lo è. Anche il flashback e il plot twist sono assenti: la storia di Umberto II non male come flash back, perché è vissuto da un personaggio che non è presente nella principale linea di trama, mentre il fatto che il Papa sia a conoscenza del Biancamano non penso sia valido come plot twist, perché ha un'influenza sulla trama molto marginale.

STILE: lento e pieno di descrizioni enfatiche. Insomma, da appassionato lovecraftiano, mi capita spesso di cadere nell'illusione che affidarsi a descrizioni roboanti ed evocative renda migliore un racconto, ma, fidati, in queste proporzioni non lo è. La soluzione migliore è concentrare queste parti descrittive solo dove ciò è essenziale per il senso della trama e limitare al minimo l'inversione di posizione tra aggettivo e sostantivo, perché l'eccessiva enfasi rende la narrazione pesante.

TRAMA: perché gli Uomini in Nero aiutano i Savoia? In che modo funziona il Biancamano? In che modo lo sfaldamento culturale di un paese dovrebbe aiutare i reali a tornare (se ci pensi bene, "comprano" un paese che, ormai, non vale niente... non è proprio un ottimo affare)? Insomma, la storia lascia in sospeso un sacco di questioni che minano la solidità della trama. D'altra parte, la descrizione del paese in disfacimento culturale è efficace... per le prime dieci righe, ma finisce per diventare ridondante ed eccessiva, senza aggiungere nulla alla storia. Bisogna fare i conti con queste priorità.

Alla prossima!


4) MOVIMENTO POSITRONICO di Alessio Magno
Ciao, Alessio e piacere di leggerti.

In altre edizioni hai scritto roba interessante, ma qui non ci siamo davvero. L'intera parte iniziale è un blocco di quasi totale infodump, che azzera la progressione della trama e riesce solo molto parzialmente a fornire un background per la vicenda e una descrizione dell'ambiente in cui ci muoviamo. Insomma, fornisci una caterva di informazioni che risultano essere confuse, frammentarie e che aiutano solo in minima parte a capire la situazione in cui ci troviamo. Per dirne una, è inutile far cenno all'E.X.E. se non spieghi cosa sia. E tutto questo si mangia quasi un terzo della storia!

La vicenda principale, poi, è abbastanza statica e, come ha detto Vastaso, ingenua. Un poliziotto che interroga un sospetto da solo, facendogli domande generiche e senza compiere alcun accertamento che non sia la mera perquisizione è, appunto, ingenuo. lo so, hai fatto attenzione a specificare che Leblanc non usa i mezzi più moderni a disposizione ma mi sembra davvero inverosimile che, in un mondo dove esistono macchine in grado di fingersi uomini NESSUNO abbia pensato a fare qualche accertamento. Da questo punto di vista, forse sarebbe stato meglio inserire qualche elemento di specialità per Flynt, magari facendo scoprire che lui possiede delle caratteristiche che rendono impossibile il suo riconoscimento come androide. D'altra parte, la scoperta della sua vera natura avviene in modo così inverosimile che fatico a qualificarla come plot twist (insomma, un androide che fa un errore così banale come quello di usare dei termini "sbagliati" non mi sembra coerente con l'intelligenza superiore da lui vantata). Anche la scena del confronto tra Leblanc e Flynt mi è sembrata forzata: perché Leblanc non spara subito? E perché, a sua volta, Flynt non si fa subito esplodere? Nessuno dei due aveva effettivamente motivo per protrarre ancora il loro dialogo, il primo perché aveva intuito la pericolosità dell'androide, il secondo perché aveva capito che non avrebbe potuto uscirne vivo.

Insomma, ti consiglio di rivedere un po' il tutto e mettere a frutto i suggerimenti.

Alla prossima!

Avatar utente
Vastatio
Messaggi: 621

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#4 » martedì 28 gennaio 2020, 13:44

Biancamano

Ciao,
comincio dalle cose positive, che sono poche, così non me le dimentico e sembro meno stronzo.
Mi è piaciuto il papa, una versione decisamente fuori schema, e l'idea della vendetta "a lungo termine". Non da poco dare a "quel protagonista" un obiettivo fuori dal suo futuro personale.

Il resto, ahimé, è quasi tutto da buttare o, se proprio sei affezionato al racconto, ripensare. Ci sono buone intuizioni, ma si fermano lì, senza una struttura organica a gestirle.
In primis il linguaggio: affettato e pesante. Che ci starebbe anche bene visto il lignaggio dei protagonisti, ma a quel punto dovresti calarmi più nella loro testa e cambiare tipo di narratore pe raumentare l'empatia: ne hai due, scegline uno in base a quello che vuoi "suscitare" nel lettore, e usa l'altro per enfatizzare.
Evita spiegoni se puoi, se proprio non puoi trova un modo meno grezzo di farmi sapere che sono dei cervelloni, mostrandomelo (che so, fagli fare un gioco/sfida con cui devono risolvere velocemente dei calcoli e quello gli da il QI, con uno dei due che non vuole passare la "calcolatrice
" all'altro perché si è distratto e si è abbassato il QI).
Se invece non stavi cercando di "confacerti" al livello dei tuoi protagonisti, allora ricordati che, in generale, al lettore medio non gliene frega niente di sapere che conosci tante parole difficili e che ti piace fare frasi lunghe.
Un'altro punto da approffondire è il carattere dei tuoi protagonisti. Due monarchi, mostri da 300 di QUI, cresciuti e creati per tale scopo, non riescono a emergere nel giusto modo. Forse per il numero di caratteri limitato o per le "scene" che hai deciso di mostrare. O perché hai scelto di usare qualcuno (il 300 di QI) che è fuori dalla tua (come dalla mia) portata. Come si fa a immaginare/scrivere/leggere di qualcuno che si presuppone abbia un QI così mostruso? Come fare per renderlo "credibile" a chi legge?
Mi ricordo che, tempo fa, partecipai a una sesisone di GDR dove mi diedero la scheda del personaggio da interpretare con, nelle note: "Fa sempre domande intelligenti e spiazzanti". Grazie, e se io mi sentissi un po' cazzaro e col mal di testa oggi? No, perché di solito sono inteligentissimo, ma la dieta povera di fibre dell'ultima settimana...

La vendetta c'è, per i bonus ho qualche dubbio sul "chi mente al protagonista", ci avrei visto meglio l'uomo in nero, se avesse promesse "un'esclusiva" del controlla masse solo alla corona. Giustificheresti meglio anche il plot twist finale. Così come lo metti giù tu mi sembra tirato.



Movimento positronico

Ciao,

se dovessi riassumere il tuo testo con un'unica parola direi ingenuo.
Prima però mi levo il cappello per il palese omaggio ad Asimov da cui hai cercato di staccarti sorvolando sull'assioma delle leggi della robotica. E qui, sfortunatamente, comincia la prima e più grossa ingenuità. Pretendere che l'umanità abbia creato androidi, quindi esseri potenzialmente superiori, capaci di pensare senza alcuna valvola di sicurezza. Lecito, per carità, ma è questo che mi devi spiegare in qualche modo, non tutto l'infodump iniziale sull'exa.
Perché, per quanto mi possa interessare uno scorcio sul tuo futuro, il fulcro della tua storia si base su archetipi Asimoviani (il cervello positronico, il poliziotto che investiga, la tenzone robopsicologica) e senza le tre leggi la mia attenzione va lì. Fosse stato un immaginario più simile a Dick, un Blade Runner, non mi avresti indisposto così tanto, ma tant'è: dal titolo mi hai portato su Asimov e poi non mi ci hai schiodato. Se non era il tuo intento allora consideralo un errore mortale.
Lo stesso evolversi della vicenda sconfina nel ridicolo. Un androide che ha appena ammazzato un esponente "politico" in modo efferato, catturato (come?) da un polizziotto umano non lo fa fuori? Tenta la via del "è roba vecchia, posso farcela". E ti serve davvero vecchia, perché costruiscono androidi ma l'aria condizionata o un ventilatore, non gli è concesso nella stazione di polizia. Chiaro, ti serviva l'assenza di sudore come ulteriore prova visto che il "come dite voi" è abbastanza tirato come indizio rivelatore.
Androidi senza controllo (alcuni) con emozioni molto sviluppate da arrivare a volersi vendicare contro il "presunto" mandante della morte del proprio creatore.
Voglio sperare, inoltre, che oltre a farsi un massaggino sulla giugulare per attivare la detonazione, serva magari un qualche altro "processo" di sblocco. Che so, una sicura da disinserire, però devo ammettere che, se hanno preso dai loro creatori, anche gli androidi avranno una mentalità "ma cosa mai potrebbe andare storto".

Per quanto riguarda i bonus direi che l'epoca storica è stata mancata, essendo in pieno futuro, mentre gli altri, più o meno ci siamo.


Riscatto

Ciao,

scritto bene, indubbiamente. La storia c'è e regge. Non mi ha entusiasmato.
Se escludiamo il flashback, che eri costretta a mettere, la storia è di una linearità quasi disarmante: una volta inquadrati i personaggi non succede nulla che non ci si aspetti o non sia già stato scolpito nella pietra dello stereotipo.
Il padrone pedofilo e violento(con bonus bisessuale), la moglie traditrice e vendicativa, lo schiavone sexy ingannato, la favoletta dell'amore/sfruttamento.
Forse una costruzione diversa potrebbe rendere più interessante il tutto. Giocare un po' di più col lettore, portarlo su false piste per poi dare davvero potenza al colpo di coda finale. Mostrare le scene di sesso col padrone e la padrona, mischiando i tempi, solo con piccoli indizi. Alla fine lo sfruttano entrambi e, nel loro modo "perverso" (e ci torno dopo), lo amano entrambi.
E arriviamo alla perversione. La pedofilia è un "problema morale" del nostro tempo, enfatizzarla (citando anche l'età della moglie sedici anni) è giocare sporco, usare la nostra moralità per forzare un giudizio che, al tempo, non sarebbe stato così forte e negativo (a meno che il lettore non sia un pedofilo).

Per quanto riguarda i bonus non ci vedo l'elemento fantastico o fantascientifico. Erano più che normali le veggenti, cartomanti e simili e, in ogni caso, la profezia che le è stata fatta non mi sembra molto diversa da quella che una buona "ciarlatana" potrebbe fare conoscendo un po' di pettegolezzi.


Scheggia

Ciao,

direi che è il racconto che ho gradito di più. Una buona ambientazione che mischia parecchi elementi e, per andare sul sicuro ed essere a prova di obiezioni, spinge parecchio sul bizzaro. Potrebbe essere considerato gioco sporco, ma, poco importa. Vale tutto.
Perdi in alcuni punti il controllo, o forse sono solo gli effetti del taglia e cuci senza una doverosa pulizia, ad esempio quando inserisci un pensiero sarcastico del dottore (dopo la sberla alla ragazza).
La fine non mi ha entusiasmato. Tirare fuori una vititma delle attenzioni puzza troppo di Deus Ex Machina, avresti potuto usare gli elementi che già avevi senza tirarne fuori una nuova, bastava anche solo che Luiza fosse stata la sorella piccola della precedente, e avesse ordito lei la vendetta, sacrificando la voce e ingannando, anche, la vecchia Convals che le aveva sottratto il ricordo di famiglia (gioiellone usato poi come focus/Sigillo)... Doppia vendetta (su chi ha venduto la sorella e lei e sul loro stupratore) e risoluzione con anche il ritorno della voce.

Caso unico nel tuo girone, non ho appunti per i bonus.


Classifica

1. Scheggia
2. Riscatto
3. Movimento positronico
4. Biancamano

Avatar utente
Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#5 » mercoledì 29 gennaio 2020, 0:26

CLASSIFICA:

1. Scheggia, di Eugene Fitzherbert
2. Riscatto, di Polly Russell
3. Biancamano, di Dario Cinti
4. Movimento Positronico, di Alessio Magno

Scheggia, di Eugene Fitzherbert

Ciao Eugene, mi inchino alla tua “specie di steampunk neoborbonico®️”!
Racconto stupendo, ti piazzo subito in cima alla classifica senza “se” e senza “ma”. Mi ha tenuto incollato fino all’ultimo: i personaggi sono ben delineati, le scene d’effetto, i dialoghi mirati e mai scontati. E pensare che invece “Erik” non mi aveva entusiasmato; questo invece è un pezzo da novanta.
Bellissima quest’immagine: “I due si strinsero la mano e a Curlo sembrò di strizzare un sacchetto pieno di denti.”
C’è qualche errorino qua e là che ti segnalo per la revisione:
“prese UN dispositivo a manovella”
“Lo sa che HO preso sette chili?”
“Ecco L’ipno-Induttore,”
“Disse, con orgoglio Curlo.”
“ruotava la testa come per se si stesse guardando”

grazie per la lettura, a presto!
andrea

BONUS: OK per tutti


Riscatto, di Polly Russell
Ciao Polly, magistrale l’uso frequente di termini latini: rendono molto bene, denotano serietà e ricerca nella contestualizzazione, non appesantiscono il racconto. Insomma, non ho che lodi per te a questo proposito!

In particolare ho apprezzato la scena in cui Fuscus segue l’archimagirus attraverso il giardino fino alle cucine: sia il colloquio che le immagini descrittive sono potenti.
Come punto di miglioramento, cercherei di riequilibrare la lunghezza delle varie parti della storia: mentre l’incipit è ben descritto (e con dovizia di particolari), ho quasi l’impressione che nel finale ci sia un precipitarsi degli eventi. Immagino un’ultima sforbiciata per stare nella conta dei caratteri: prova magari a pensare se si possa togliere qualcosa prima per aggiungere poi.

Giusto due appunti su alcuni termini latini: dominus e non domino (visto che utilizzi cocus e archimagirus); al singolare è cubiculum (neutro, quindi in italiano forse è meglio tradurlo al maschile) e non cubicula/cubicola (a meno che non lo usi al plurale).

Un paio di correzioni sulla punteggiatura: “i raggi obliqui dell’aurora, tingevano”
“Da un satiro di perfetta fattura, zampillava acqua.”
“O meglio, gli insaccati fatti, perché interiora apparissero.”
da correggere: “La orMatrix non riuscì”

Un’ottima prova, grazie della lettura! In bocca al lupo,
andrea

Per quanto riguarda i BONUS, ammetto d'aver sbirciato gli altri commenti per essere sicuro della diagnosi, visto che avevo gli stessi dubbi...

Ambientazione storica: OK, CON LODE
elemento fantastico: MANCA
Qualcuno mente al protagonista: OK
Flashback: poco poco...
plot twist: OK


Biancamano, di Dario Cinti

Ciao Dario, l’idea di questo ritorno dei Savoia mi è piaciuta; mi son rimaste un po’ di curiosità addosso che avrei preferito fossero trattate.
Interessante la descrizione di un’Italia da far-west con richiami a temi attuali (il nostro ruolo in Europa, Venezia che affonda ecc.); i due fratelli geneticamente selezionati ed amanti (ho capito giusto, no?) mi hanno fatto venire l’estrema selezione della dinastia dei Targaryen. Loro potrebbero davvero guidarci verso nuovi lidi?
Mi sarebbe piaciuto avere qualche dettaglio in più su come funziona la famigerata macchina Biancamano, il ruolo degli Uomini in Nero (da dove vengono? cosa li spinge all’azione?); credo che mi dovrò tenere il quesito fino all’attesissimo seguito, il prequel “Biancamano - Le origini”, che conto di leggere.
Anch’io avevo un po’ di dubbi per tema e bonus: ho letto i tuoi chiarimenti, mi hai convinto e quindi do l’OK per l’adesione al tema della Vendetta.

grazie della lettura, a presto!
andrea

Per i BONUS:
periodo storico: per il racconto di Alessio Magno ho scritto che manca, quindi per par condicio manca anche qui (sempre che Spartaco non si pronunci diversamente);
elemento fantascientifico: OK
qualcuno mente al protagonista: OK
Flash back, plot twist: OK


Movimento Positronico, di Alessio Magno

Ciao Alessio, dopo “Progetto Atomo” ormai ti ho in mente come autore di sci-fi e so che un giorno ti leggerò sulle riviste. Allora, in preparazione di quel momento, provo a metter mano un po’ al racconto, sperando di dar validi suggerimenti.

Condivido il discorso dell’infodump iniziale: quelli son tutti caratteri che puoi risparmiare per rendere succosa la parte dopo. Già dall’inizio mi son chiesto: “ehi, chissà a cosa servirà, ai fini della trama, quest’edificio dell’EXA?”: ma a fine racconto la domanda è rimasta aperta, quindi per me puoi tagliare.
Qualcosina da correggere in ordine sparso:
virgola mancante (o di troppo) in: “Doveva ammettere però, che la minaccia…”
correggi un: “Henrly Flynt”Ho visto che Luca Nesler ti ha già segnalato il punto di vista che balla tra un personaggio e l’altro, quindi non approfondisco: una bella revisione e sistemi anche quello.

Il momento del dialogo in cui Flynt realizza potrebbe essere trattato meglio: qui si condensa ed esplode tutta la tensione accumulata dall’inizio della storia. Lo gestirei con un dialogo più serrato, botta e risposta secchi, per comunicare il senso di urgenza che porta alla rivelazione. Successivamente invece il dialogo può riprendere proprio nella forma che hai dato tu, perché c’è una distensione.

Sul finale, c’è una sorta di morale: viene data dal narratore onnisciente. Questa è una scelta temeraria e pericolosa, valuta bene se tenerla in un’eventuale revisione: il lettore ha seguito fin qui le vicende dei due personaggi, ed ora è il momento in cui si trova a tirare involontariamente le somme ed esprimere un proprio, personalissimo giudizio di ciò che ha letto. Subentra però questa voce esterna che gli dà una chiave di lettura, forzando la mano. Hai capito cosa intendo? Se fosse stato un personaggio a fare delle proprie valutazioni, il lettore l’avrebbe preso come parte della storia, condividendone oppure no i concetti ma restando all’interno della finzione narrativa. Con una voce imposta, invece, durante la lettura si prova un senso di intrusione che non sempre si accetta (più o meno consapevolmente): il rischio è di sentirsi estratti ed allontanati dal racconto.
Contestualizzando: sì, so che c’è stata un’esplosione, ed è difficile che un personaggio si esprima quando tutti sono morti. Ma senti questa proposta: magari Flynt potrebbe avere l’illuminazione giusto nel momento in cui stanno per saltare in aria. E allora manda alla malora il genere umano, gli androidi, con tutte le speculazioni del caso che hai messo tu. Secondo me funzionerebbe.

In deroga a quanto appena detto, terrei invece l’ultima frase (ma è gusto personale): non abbiamo conosciuto direttamente la famigerata signora Flynt, ma con una chiusura simile è sicuro che ci resterà nel cuore.
Mi raccomando Alessio, voglio leggere altra sci-fi da parte tua!
andrea

Per quanto riguarda i BONUS:
Non c'è l'ambientazione storica (a meno che il futuro sia considerato ambientazione storica, chiederei supporto a Spartaco in caso), mentre elemento fantascientifico OK
Qualcuno mente al protagonista: OK
Flashback e plot twist: OK

andyvox
Messaggi: 122

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#6 » venerdì 31 gennaio 2020, 18:30

Devo confessare che ho un dubbio in merito alle classifiche, ma non è relativo alle varie posizioni, si tratta proprio di un dettaglio tecnico: si deve tenere conto dei bonus nell'attribuzione dei punteggi oppure no? Io propendo per il no, quindi la mia classifica è:

1) Scheggia
2) Riscatto **
3) Biancamano
4) Movimento Positronico

** Se dovessi tener conto dei bonus, sarebbe in fondo alla lista perchè secondo me non ha due bonus su tre (elemento fantastico e flashback)
Di seguito i commenti, in ordine sparso:

Biancamano

Ciao, comincio dal discorso bonus che secondo me ci sono tutti, con solo qualche perplessità sul fatto che tu abbia centrato in pieno quello sul “mentire al protagonista”, ma direi che ci può stare. Punti di forza del racconto di sicuro l’idea e l’immagine del Papa palestrato, come ti hanno già fatto notare. Il punto debole è che i protagonisti rimangono un po’ troppo distanti, non si percepisce nelle loro parole e nei loro atti quella sete di rivalsa che giustifica anche il fine della vendetta. È meglio caratterizzato Umberto, nel flashblack, con il suo dolore, la rabbia, la nostalgia per Torino: ecco, avresti dovuto mettere qualcosa del genere anche per i due protagonisti, per renderli più simpatici e farci familiarizzare di più con il loro piano. Sono poi d’accordo con le osservazioni precedenti nel sottolineare il fatto che se metti come protagonisti due mostri di intelligenza, questa cosa in qualche modo deve emergere, altrimenti la frase sul QI potevi tranquillamente toglierla.

Movimento Positronico

Ciao, arrivo buon ultimo e ad essere sincero non ho molto da aggiungere a quanto hanno detto gli altri prima di me. A me piacciono anche le descrizioni, e anzi spesso sono stato accusato di descrivere troppo, ma qui il pezzo iniziale è davvero ostico alla lettura, è un blocco di infodump che fra l’altro lascia anche dei particolari non spiegati. Sono poi d’accordo con Vastatio che la situazione che delinei non sia molto credibile e anche lo smascheramento dell’androide è un po’ deboluccio. Ho trovato la scrittura un po’ pesante in alcuni punti (anche qui, nota che è la stessa critica che mi hanno fatto a più riprese). Ad esempio, in una frase come: “Era costretto su di un freddo sgabello in un angusto stanzino dalla luce fioca impregnato dal puzzo stantio di tabacco arso, assediato da fin troppo tempo in quella disdicevole piega presa dagli eventi”, siamo proprio sicuri che tutti gli aggettivi siano indispensabili? Nel complesso, direi un racconto rivedibile.

Riscatto

Ciao Polly, in effetti hai ragione nel commento che hai fatto al mio racconto, anche tu a virgole stai messa abbastanza male: “Alcuni schiavi entrarono senza badare a lui, presero delle stuoie e, dopo averle scrollate vi si sdraiarono.” (qui forse ne manca una?) e “Fuscus non sapeva ancora quale sarebbe stata la sua mansione da quel giorno in avanti, ma era sicuro, non avrebbe potuto essere peggiore della precedente” (qui forse ce n’è una di troppo? Non so, con le virgole io non ci prendo mai, però leggendo queste due frasi c’è qualcosa che “non mi suona”, e detto da me è tutto dire).
Veniamo alle cose serie: i limiti maggiori del tuo racconto sono l’assenza dei bonus, quello sull’elemento fantastico proprio non riesco a vederlo, quello sul flashback a me sembra davvero troppo tirato. Per quanto riguarda la storia, l’hai condotta sicuramente bene, ma devo confessarti che l’ho trovata un po’ scontata, non mi ha trasmesso nessuna emozione particolare.

Scheggia

Mi arrendo: se questo è un “racconto di merda” allora è proprio meglio che io appenda penna (e pc) al chiodo e mi dia alla filatelia. Per distacco il racconto più bello del girone, una inventiva come al solito debordante (ma come ti vengono in mente certe idee?) e una buonissima capacità di tenere le fila della narrazione. Forse è vero, il personaggio di Fanie cade un po’ dall’alto, ma è una cosa da meno. Mi rifugio nel segnalare alcuni refusi, altrimenti non avrei quasi niente da dire: “Il dottore prese dispositivo a manovella” “Un mese fa mi è stata ricapitata qui” “il dottore ruotava la testa come per se si stesse guardando intorno” “Mentre la coscienza del dottore di spegneva in un grumo di sangue” “incapace gridare anche quando quel bastardo le scoprì l’intricato arabesco inciso sulla schiena.”
Andrea Pozzali

Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#7 » domenica 2 febbraio 2020, 9:41

Ciao a tutti, ecco a voi i commenti e la classifica del Lettore Anonimo. Spero, entro sera, di riuscire a postare anche quelli di Paola Celefato, così da chiudere il gruppo!

Biancamano

Storia bella ed interessante, purtroppo scritta in modo noioso. Ho fatto davvero fatica a leggerlo. Tema e bonus rispettati.

Movimento positronico

Scritto bene, storia carina. Non mi fa impazzire l’ambientazione. Tema e bonus rispettati.

Riscatto

Bel racconto, finale perfetto. Tema rispettato. Bonus rispettati

Scheggia

Molto molto bello. Sono dispiaciuta per Curlo, mi stava simpatico...
Speravo che andasse avanti il racconto, mi ha presa molto.
Tema e bonus rispettati

Classifica

1. Scheggia
2. Riscatto
3. Movimento positronico
4. Biancamano

Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#8 » domenica 2 febbraio 2020, 22:33

Eccoci al momento tanto atteso. A voi commenti e classifica di Paola Calefato

Biancamano
C’è Il flashBack, Attenzione ai periodi troppo lunghi, ai troppi dialoghi (un racconto così breve non necessita di così tanti dialoghi perchè si perde la descrizione), c’è la menzogna, non trovo il colpo di scena.
Nota personale: ministra non si usa, suona male e, per quanto stiano cercando di farci abituare all’uso, per ora è sbagliato. Buona l’ambientazione manca l’elemento fantascientifico innovativo. Le idee sono ottime, lavorando bene l’ambiente e caratterizzando un po’ di più i due giovani la storia sarebbe stata molto più interessante. Sicuramente si sente che una parte di un’idea più ampia.

MOVIMENTO POSITRONICO
C’è l’ambientazione e l’elemento. Ottimo equilibrio tra ambiente, descrizioni e dialoghi. C’è il colpo di scena che arriva in un crescendo. É il migliore del gruppo e per me vince grazie alla prosa asciutta che è, per mia esperienza, caratteristica di chi scrive a lungo, rielabora e soprattutto da un peso ad ogni parola.

Riscatto
Attenzione alle ripetizioni, manca un flashback vero e proprio e un colpo di scena che faccia venire voglia al lettore di arrivare alla fine. I nomi non restano in testa e fanno si che si perda il filo. Buona la prosa e l’idea. Manca l’idea di dove siamo, in quale contesto. Buona la prosa e l’idea di un risvolto sentimentale.

Scheggia
Manca un equilibrio tra le varie parti. Il Flashback non si capisce che è un vero e proprio flashback, manca un’ambientazione precisa e descritta bene (mai dare per scontato che il lettore capisca, bisogna accompagnarlo piano piano altrimenti a pagina due si annoia e abbandona). Buona la prosa, attenzione ai troppi dialoghi che in racconti così brevi e divisi rischiano di annoiare.


Classifica:

1) MOVIMENTO POSITRONICO
2) Riscatto
3) Biancamano
4) Scheggia

Avatar utente
Spartaco
Messaggi: 997

Re: Gruppo Paola Calefato (My Po Blog)

Messaggio#9 » domenica 2 febbraio 2020, 22:52

Eccoci alla classifica finale:

1) Scheggia, di Eugene Fitzherbert (5 punti)
2) Riscatto, di Polli Russell (7 punti)
3) Movimento Positronico, di Alessio Magno (19 punti)
4) Biancamano, di Dario Cinti (21 punti)

Accedono alle semifinali:

Scheggia, di Eugene Fitzherbert e Riscatto, di Polli Russell che avranno tempo fino a martedì 4 febbraio alle 23.59 per revisionare il loro testo.

Torna a “La Sfida a Dreamscapers”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti