L'acquazzone di Luglio

Appuntamento per lunedì 20 gennaio dalle 21.00 all'una con il tema di Stefano Pastor, il Campione della Sesta Era di Minuti Contati! Appuntamento fisso di ogni Era, l'edizione CHAMPION verrà d'ora in avanti programmata sempre nel mese di gennaio.
Avatar utente
daniele.mammana-torrisi
Messaggi: 112

L'acquazzone di Luglio

Messaggio#1 » martedì 21 gennaio 2020, 0:19

L’Acquazzone di Luglio

La tempesta mosse ad ovest, portando i suoi ruggiti a sbattere sull’altro capo della spianata. Le gocce erano pesanti e fredde; picchiavano giù con metodica costanza, a catinelle.
Accucciandosi contro lo schienale del suo zaino, Thomas si scoprì la manica. Le lancette dell’orologio segnavano le sette e diciotto.
«Tommy!» Una gomitata gli pugnalò il fianco. Abbassò il braccio e si volse a guardare il colpevole, che se ne stava sdraiato sul fianco.
«Che vuoi, Colin?» gli sussurrò. Il suo viso era madido di sudore e la furia del fortunale, riverberando a terra il picchiare dei fulmini, lo faceva sussultare.
«Quanto manca?»
Cos’era, la quarta volta in dieci minuti che glielo chiedeva? Tanto valeva dargli la stessa risposta di prima. «Poco.»
«Quanto poco?» s’intromise Albert, alzandosi sui gomiti. «Un minuto?»
«Sì, sì» gli rispose con un assenso. La tentazione di guardare di nuovo l’orologio ebbe la meglio, portandolo ad occhieggiare quel dannato quadrante. Erano le sette e venti.
Oltre il fogliame, in mezzo alla baraonda della pioggia che sferzava la campagna, il più grande tuono che si fosse mai sentito da quelle parti s’innalzò verso le nuvole. Urlò con la voce di un drago, spaccando in due il cielo per un istante. Lo seguì un sospiro di silenzio, isolato in mezzo alla gragnola degli schianti, poi interrotto dal tornare a cadere dei fulmini.
La voce di un drago! Sogghignando tra sé e sé, Thomas sentì l’istinto di scriverlo da qualche parte prenderlo d’impeto solo per lasciarlo andare, un secondo dopo, quando si rese conto che non aveva una matita. E nemmeno un foglio di carta. Poco male, dai. Lo terrò a mente. Magari può piacere a John.
Passate le sette e venti, le lancette continuavano a correre sul quadrante. Proprio come la tempesta, che invece di scemare in potenza aveva aumentato il suo ritmo. Adesso colpiva con la foga di un fabbro, tra gli alberi e i cespugli.
«Giuro che se siamo nel posto sbagliato…», sbottò Martin, alzandosi da prono a seduto, «io prendo e me ne vado!»
«Stai buono, tu. È solo questione di minuti.»
Il contadino scosse la testa, scandendo un borbottio metallico. Il suo gesto sembrò interessare il tizio che girava la leva della macchina del cinema; spostò l’occhio del suo aggeggio su di lui, mettendo più energia nel macinare qualsiasi cosa fosse dentro la sua scatola magica. Martin lo fissò con un che di dubbioso.
Le sferzate del rovescio ulularono la loro ira. «Quanto manca?» chiese Colin, tirandogli una mostrina. Scacciata la mano dell’amico, Thomas sbuffò. «Poco! Non può piovere per sempre, va bene?» L’amico mugugnò qualcosa, poi prese a tamburellare sul fodero della baionetta.
«State pronti!» ringhiò il colonnello, togliendosi la pipa di bocca. Sul suo viso s’affacciò un’ombra di preoccupazione. Alzò gli occhi, cogliendo il momento in cui il fortunale scemò. «Ci siamo.»
Thomas sfoderò la baionetta e l’inastò sotto la canna del suo Enfield. Prese fiato, con un ginocchio contro il fianco del fossato. Avrebbero colto gli Unni di sorpresa e, Dio, si sarebbero ricordati di quel primo luglio 1916!
«Lancashire!» esclamò, esplodendo un colpo di Welby in aria. Si lanciò oltre il fossato e Thomas lo seguì, scalpicciando a testa bassa verso Beaumont-Hamel.
Una raffica di mitragliatrice lo folgorò dopo nove passi.




Torrisi Daniele



Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#2 » martedì 21 gennaio 2020, 0:22

Ciao Daniele! Tutto ok anche per te con caratteri e tempo! Buona Pastor Champion Edition!

Avatar utente
Adry666
Messaggi: 521
Contatta:

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#3 » domenica 26 gennaio 2020, 18:13

Ciao Daniele,

tema centrato.

Il tuo racconto è interessante ed è originale. Nel ritmo, secondo me, c’è uno squilibrio tra la prima parte, troppo lenta e dilatata, e la seconda parte più incalzante.
Ci sono alcuni passaggi che a una prima lettura generano confusione: “Il contadino scosse la testa, scandendo un borbottio metallico. Il suo gesto sembrò interessare il tizio che girava la leva della macchina del cinema; spostò l’occhio del suo aggeggio su di lui, mettendo più energia nel macinare qualsiasi cosa fosse dentro la sua scatola magica. Martin lo fissò con un che di dubbioso.”
Chi è il contadino? Perché sta con i soldati? Anche “il tizio che girava la leva della macchina del cinema” mi ha fatto venire il dubbio che stessero in un cinema (magari era più semplice scrivere “cinepresa”, o qualcosa di simile).
Nel complesso prova discreta

Ciao
Adriano

Avatar utente
daniele.mammana-torrisi
Messaggi: 112

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#4 » domenica 26 gennaio 2020, 20:23

Adry666 ha scritto:Ciao Daniele,

tema centrato.

Il tuo racconto è interessante ed è originale. Nel ritmo, secondo me, c’è uno squilibrio tra la prima parte, troppo lenta e dilatata, e la seconda parte più incalzante.
Ci sono alcuni passaggi che a una prima lettura generano confusione: “Il contadino scosse la testa, scandendo un borbottio metallico. Il suo gesto sembrò interessare il tizio che girava la leva della macchina del cinema; spostò l’occhio del suo aggeggio su di lui, mettendo più energia nel macinare qualsiasi cosa fosse dentro la sua scatola magica. Martin lo fissò con un che di dubbioso.”
Chi è il contadino? Perché sta con i soldati? Anche “il tizio che girava la leva della macchina del cinema” mi ha fatto venire il dubbio che stessero in un cinema (magari era più semplice scrivere “cinepresa”, o qualcosa di simile).
Nel complesso prova discreta

Ciao
Adriano


Ciao, Adriano!

Martin è un contadino, come tanti altri elementi del Lancashire Riflemen. Volendo, è probabilmente un conoscente diretto di Thomas e Albert, visto che per radunare uomini la Gran Bretagna aveva introdotto l'idea dei pals' batallion, i battaglioni degli amici.
Inoltre, è il soggetto sdraiato che guarda direttamente in camera in questa immagine.
Immagine
Grazie ad un'esperta forense in lettura delle labbra, si è ricostruito quel che dicevano i soldati britannici nelle registrazioni che vennero fatte fino ad un minuto prima del lancio dell'Offensiva della Somme. Nel film dell'epoca "Battle of the Somme" c'è questo fotogramma e quel soldato dice qualcosa.
Tradotto in italiano, è grossomodo quello che ho fatto dire a Martin.

Circa la cinepresa... Thomas a malapena coglie che sia l'aggeggio con cui si fanno i film, non ne conosce il nome tecnico. Il cinema esiste da pochi anni, qui, e come tanti lui non sa come funzioni. E' uno strano aggeggio, usato da gente mandata dalle retrovie, che cattura immagini se giri una manovella.

Avatar utente
emiliano.maramonte
Messaggi: 165

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#5 » domenica 26 gennaio 2020, 23:18

Ciao Daniele! Lieto di ritrovarti.
Dunque: il racconto ha un suo spessore interessante, anche perché si ispira a un fatto storico che, devo ammettere, non conoscevo affatto. Questa mia mancanza ha sicuramente condizionato questo mio feedback.
Devo dedurre che l'intera vicenda fosse ben chiara nella tua mente, ma sia stata resa sul foglio (virtuale) in maniera confusa. Ho fatto davvero fatica a inquadrare i personaggi e, ciliegina sulla torta, verso la fine si parla di un contadino, si fa riferimento a "il tizio che girava la leva della macchina del cinema", riferimento che disorienta e depista. Ripeto: ci sta anche che io non abbia potuto apprezzare il richiamo storico, in quanto a me ignoto.
Sul fronte della tecnica, permettimi di dire che hai un'ottima mano, ma va addomesticata. Mi sono trovato di fronte a frasi come "riverberando a terra il picchiare dei fulmini", oppure "poi interrotto dal tornare a cadere dei fulmini". Insomma, devi imparare a sbozzare meglio il testo e, se mi consenti, a prediligere la semplicità, laddove ti sia possibile... Fidati, la semplicità paga (quasi) sempre. Ovvio che altro non posso consigliarti dato che ognuno scrive come ritiene e, soprattutto, sulla base delle proprie spinte interiori.
Il tema mi sembra centrato. E ti ringrazio, comunque, per avermi fatto conoscere questo episodio di un momento buio dell'umanità.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Paola
Messaggi: 38

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#6 » domenica 26 gennaio 2020, 23:19

Ciao Daniele.
Bello l’inizio con la descrizione della tempesta e le parole che hai utilizzato: sembrava proprio di esserci. Poi si va avanti nella storia senza comprendere bene chi sono e dove sono. Mi torna un po’ poco che un contadino lavori al suo campo quando vi è imminente una battaglia. Alla fine si comprende il tutto. In generale è un racconto godibile ma, solo per mio gusto personale, la storia non mi ha molto rapita.

Avatar utente
daniele.mammana-torrisi
Messaggi: 112

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#7 » domenica 26 gennaio 2020, 23:57

Ciao, Paola!

Per la descrizione della tempesta, che in realtà è uno sbarramento d'artiglieria, ho tratto ispirazione da quello che Ernst Junger-scrittore tedesco che visse tutta la Grande Guerra, fu uno stormtrooper e scrisse le sue memorie in Nelle Tempeste d'Acciaio- scrisse in merito, questa sensazione d'essere isolati in un mare di fulmini, legati ad un palo, con qualcuno davanti che colpisce il palo con un martello.

Il tuono enorme a metà cosa è l'esplosione di Hawthorne Ridge, una cresta alta circa 20 metri controllata dalle forze tedesche. Da settembre, le truppe britanniche scavavano un condotto sotterraneo che portava ad essa e lo stipavano con esplosivi. Alle 7:20 del 1 Luglio 1916, le mine sono fatte brillare. La cresta scompare in un secondo, polverizzata in una colonna di fuoco e terra alta più di sessanta metri, e rimane un cratere profondo 13 metri.
L'esplosione fu sentita fino a Londra.
Alle 7:30, la prima ondata britannica lascia le proprie linee e cammina nella terra di nessuno, dove viene falciata praticamente all'istante.
Martin non sta lavorando ai suoi campi; è un contadino, come tanti del Lancashire Riflemen, coscritto obbligatoriamente per combattere la Grande Guerra e rimpinguare i ranghi dell'esercito professionale britannico, che dal 1914 al 1916 si era ridotto a poche migliaia di anime.

Il senso che volevo darle è che sì, non può piovere per sempre...
Ma può sempre peggiorare.


Ciao, Emiliano!

Comprendo quello che dici all'inizio, ma mi lascia dubbioso. Adesso, non sarebbe assolutamente giusto aspettarsi che tutti abbiano una approfondita conoscenza degli ordini di battaglia di ogni scontro, o di questo in particolare, ma... è la Battaglia della Somme. 1 Luglio 1916, durante la Grande Guerra.
Fino a 15 anni fa c'era gente che l'aveva combattuta ancora in vita. Tolkien stesso ha servito durante questa battaglia.
(A proposito, il John che Thomas menziona, quello a cui potrebbe suggerire il respiro di un drago, è lui.)

Martin è un contadino, come Albert e presumo anche lo stesso Thomas. Sono un "pals' batallion", un battaglione-degli-amici. Durante la Grande Guerra, l'Impero Britannico propose di tenere assieme tutti gli amici che si fossero presentati agli uffici di reclutamento. Venivi da una città con 10 tuoi amici? Ottimo, eravate messi in una sola unità e restavate assieme, per avere maggiore coesione.
L'idea era buona e alzò i numeri di volontari, ma aveva un piccolo, significativo difetto: prendeva tutti gli uomini e i giovani di un dato paese e li metteva assieme. Nel primo giorno della Somme, lungo circa 6 ore di scontro, l'Impero Britannico subisce all'incirca 19.000 morti.
Interi paesi, nel Kent come nel Lancashire, nottetempo hanno perso da una a tre generazioni di uomini, dai 16 ai 37 anni. Dopo la Somme, i Pals Batallion saranno sciolti e mai più riformati per il danno anagrafico che fanno correre.

Il tizio con la macchina del cinema è un cine-operatore, un reporter di British Pathè. Il problema è che il 90% della gente all'epoca non aveva la più pallida idea di cosa fosse una telecamera (avevano si e no 10 anni di vita) e non sapeva come chiamare la gente che le usava.
Anzi, nei vari filmati dell'epoca e nei documentari che usano questo materiale -come quelli custoditi nel British War Museum- puoi vedere i soldati guardare in camera, confusi da quel che vedono. Per la stragrande maggioranza di loro, era la prima volta che vedevano una telecamera e non sapevano come comportarsi.
In un commento sopra ho citato questa esperta forense che, per conto del British War Museum e della produzione di They Shall Not Grow Old, ha letto le labbra di questi uomini, colto i vari dialetti dove possibile e fornito le linee ai doppiatori. Ha perso il conto delle volte in cui ha letto cose come "ciao Mamma!" oppure "ma dall'altra parte mi sentono?"

Se avessi fatto dire a Thomas cinepresa e cine-operatore, sarebbe sembrato un po' troppo erudito per quello che -presumo io come autore- è un qualche ventenne che magari 2 anni fa gestiva un pub e ora è "da qualche parte" in Francia, a malapena in grado di definire perché sta combattendo una guerra tra cugini. Invece di "tedeschi" dice "unni", che era uno slang dispregiativo comune per identificare i tedeschi.
Se fosse stato un po' più colto, sempre presumo, avrebbe detto tedeschi o soldati del kaiser. Però non lo è; forse ha una qualche educazione, abbastanza da poter parlare con un sottufficiale di draghi e fate, ma non tanto altro.


Circa il semplificare il testo... eh, sì. Su quello dovrei metterci più mano. Non mi salva che questa cosa l'abbia scritta in 90 minuti, dopo che inizialmente avevo deciso di saltare la challenge per mancanza di idee XD
Poi mi è venuta questa e ho detto "eh, dai. Proviamo"
Vedo che comunque è andata meglio della precedente, quindi sono contento.

Gabriele Cavallini
Messaggi: 65

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#8 » lunedì 27 gennaio 2020, 12:16

Ciao Daniele,
ho fatto un sacco fatica a capire il tuo racconto. Molti nomi senza volto in poco spazio, e l'apparizione del tizio che gira la leva della macchina del cinema mi ha turbato. Voglio essere sincero: non avevo capito niente!
Il tuo commento è stato rivelatore, e dopo, rileggendo tutto, ho apprezzato molto di più il racconto e il contesto storico. Questo però è un problema non da poco: se c'è bisogno di una spiegazione lunga quasi quanto il racconto, forse avresti dovuto scegliere un'altra storia. La cornice delle 3000 battute è la difficoltà più grande di questi contest. Questo potrebbe essere l'inizio di un racconto da ampliare, che leggerei molto volentieri.

Avatar utente
AxaLydiaVallotto
Messaggi: 24

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#9 » lunedì 27 gennaio 2020, 12:47

Ciau Dany u.u
Allora, che si parli di Prima guerra mondiale è chiaro. Cosa succeda esattamente, invece, un po’ meno. Per esempio, non avevo minimamente capito che la pioggia non fosse letterale e che invece fosse una metafora per una scarica di artiglieria, e così per molte altre cose. In generale, mi pare che parti dal presupposto che i lettori possano leggerti nel pensiero, cosa che purtroppo non fanno, e quindi glissi su dettagli importanti per la chiarezza della storia, per soffermarti, invece, su altri che non dovrebbero avere lo stesso peso.
Per quanto riguarda il tema, invece, trovo il racconto davvero azzeccato. Ottimo anche il senso d’attesa che hai mantenuto per tutto il racconto, e mi è piaciuto molto il finale, anche se, devo dire, me l’aspettavo xD

viviana.tenga
Messaggi: 560

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#10 » lunedì 27 gennaio 2020, 22:04

Ciao Daniele,
Mi accodo grosso modo ai commenti precedenti: il racconto è faticoso da seguire. La data alla fine dà una chiave di lettura (ho dovuto cercare su Google per collegarla alla battaglia della Somme, ma l'anno parlava chiaro sul fatto che il contesto fosse quello della Grande Guerra). Personalmente, penso che il racconto non avesse bisogno dell'effetto "colpo di scena" (ammesso che quello fosse l'intento) e che chiarire il contesto fin dall'inizio sarebbe stato d'aiuto.
Dal punto di vista della ricostruzione storica, avevo dei dubbi su quanto diffusi potessero essere gli orologi tra i soldati; non sono riuscita a reperire informazioni precise, ma ho scoperto che gli orologi da polso si diffusero molto proprio durante la guerra, in quanto più pratici di quelli da taschino. Una cosa che non sapevo e che mi ha fatto piacere imparare.
Nel complesso, un racconto che ha del potenziale (anche dai commenti che hai aggiunto dopo, si vede che ne sai sull'argomento, e questo è un ottimo presupposto), ma che ha bisogno di un po' di revisione per essere davvero godibile.

Avatar utente
Puch89
Messaggi: 228

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#11 » mercoledì 29 gennaio 2020, 19:25

Ciao Daniele,
Il racconto ha un gran bel potenziale, si ispira ad un fatto accaduto realmente e questo gli da valore e mi piacciono i termini che utilizzi nelle descrizioni, ma si fa una gran fatica a stargli appresso.
Purtroppo pecchi della "presunzione" (o ingenuità, più propriamente) nella quale a volte cado anch'io, cioè dar per scontato che la scelta di determinate parole che riescano a suscitare in te una data sensazione o immagine mentale, allo stesso modo si rispecchino fedelmente nella testa delle persone che leggono. È un compito difficile quello di riuscire ad estraniarsi da qualcosa che si ha in mente per cercar di capire come renderlo comprensibile a chi non sa assolutamente nulla di ciò che hai in testa, a volte ci si riesce, a volte no. In questo caso, mi sento di dirti che non è andata benissimo, il che è un peccato perché il racconto di per sé è molto bello, ma si fa fatica comprendere cosa succede.
Per il resto, si vede che sai di cosa parli, hai competenza e non solo nozionismo, questo è fondamentale per narrare qualcosa con la giusta prospettiva di elementi.
La scelta della "pioggia" come l'hai intesa tu è geniale, ma a posteriori, perché mi era ignoto ciò che intendessi davvero fino a quando non l'hai spiegato e questa è la cosa più negativa.
Alla prossima lettura!

Avatar utente
Andrea Partiti
Messaggi: 1039
Contatta:

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#12 » giovedì 30 gennaio 2020, 19:02

Il racconto è interessante per i riferimenti storici che emergono abbastanza naturalmente, ma è sbilanciatissimo tra la prima parte che potrebbe ridursi di parecchi, togliendo tutto quel lirismo di cui capisco la tentazione, ma è davvero difficile far funzionare bene. Soprattutto il lirismo nel parlare della stupida pioggia e dei tuoni. Ci hanno già lavorato troppe penne migliori di noi, meglio starne alla larga :)
Sono d'accordo che senza una conoscenza estremamente specifica, contadino e omino con la videocamera creano solo confusione. Cerco di incastrarli nella narrazione, chi sono, cosa fanno, perché stridono con l'idea di solitudine e isolamento che avevi creato.
Non dico di eliminarli per forza, però vanno giustificati in maniera più esplicita, se vuoi tenerli.

Avatar utente
antico
Messaggi: 7217

Re: L'acquazzone di Luglio

Messaggio#13 » domenica 2 febbraio 2020, 18:28

Mi trovo decisamente d'accordo con Axa quando dice che molto di quello che vuoi fare arrivare rimane nella tua testa, forse perché dai per scontato che chi legge abbia tutti gli strumenti per capire. Non è così e mai lo sarà. Ognuno di noi è un insieme di esperienze del tutto originale, in più in diverse età della propria vita. Se mi beccavi da adolescente, probabilmente ne sapevo molto più di adesso (con tutti quei Quark che mi sorbivo, e non solo), se mi becchi adesso non sono più pronto come un tempo su determinati argomenti, in compenso ne so molto di più di tanti altri. Ma del resto lo vediamo anche nei commenti: se ci fosse un minimo comune denominatore regolato dalla sacra oggettività non ci sarebbe bisogno di troppi commenti e sarebbero tutti allineati. Invece siamo, tutti, depositari di un qualcosa di unico e allora ecco che un racconto messo primo da te magari verrà posizionato ultimo da me ed entrambi porteremo validi motivi per la nostra scelta. Insomma, tutto questo per dirti che no, non puoi dare per scontato nulla e devi rendere anche il più breve dei racconti come un'entità capace di sorreggersi con la forza che gli avrai infusa. Scusa il pippone, ma penso che questo sia il problema principale di questo testo: difficile capire che quei tuoni siano bombardamenti, difficile capire che siamo in una guerra se non lo dici, difficile capire la funzione di quella macchina da presa se non contestualizzi meglio. Però, ecco, la mano ce l'hai e buona, devi solo allinearti a quelli che saranno i lettori di ciò che scrivi. Pollice ni a questo giro.

Torna a “136° ALL TIME - Pastor Champion Edition - la Quinta della Settima Era”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti