La stagione delle piogge

Appuntamento per lunedì 20 gennaio dalle 21.00 all'una con il tema di Stefano Pastor, il Campione della Sesta Era di Minuti Contati! Appuntamento fisso di ogni Era, l'edizione CHAMPION verrà d'ora in avanti programmata sempre nel mese di gennaio.
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Puch89
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La stagione delle piogge

Messaggio#1 » martedì 21 gennaio 2020, 0:54

La stagione delle piogge
di Alessio Magno


Il gentile e ritmico incedere della pioggia scandiva con dolcezza i suoi foschi pensieri fino a saldarli nel profondo dell’anima. Era il momento ben preciso in cui divenivano concreti e non poteva far altro che riversarli in copiose lacrime. Era troppo piccola per spiegarsi quella sensazione e grande a sufficienza per intuire che la terrorizzava.
Ma sapeva anche che non doveva piangere, perché non tutto era perduto. C’era ancora speranza. Da qualche tempo, aveva ideato in gran segreto un modo che conosceva solo lei e Angelo. Un modo che avrebbe rimesso a posto le cose.
«Ehi, Viola... » chiamò il fratellino con voce umida «Oggi non andiamo? Se aspettiamo ancora sarà troppo buio.»
Si prese qualche secondo per asciugarsi le lacrime, poi si voltò verso di lui «Certo che andiamo! Non possiamo mica permetterci di saltare un giorno. E tu? Preferisci rimanere a casa a giocare?» rispose con aria da piccola saccente tirando su col naso.
«Non arrabbiarti! Io non voglio giocare! Voglio… Voglio venire con te.» disse quasi piagnucolando.
«Bravo, allora non mi arrabbio. Vediamo… Katia ha finito di lavare i piatti?» chiese come una piccola soldatessa intenta a rivedere la sua strategia
«Sì, sta sul divano a riposare.»
«Hai preso i giacchetti speciali dal nascondiglio?»
«Certo, li ho portati nel capanno» rispose fiero.
«E le chiavi di riserva di papà?»
«Eccole.»
«Bene! Ricordati di rimetterle a posto, dopo.»
«Perché devo fare sempre tutto io?» replicò tornando a frignare.
«Perché se salviamo la mamma è solo per merito mio! Adesso andiamo, prima che Katia ci scopra.»
Uscirono senza farsi sentire raggiungendo il giardino sul retro di casa.
Viola ricordava com'era bello e rigoglioso un tempo ogni volta che ci metteva piede, ma ora era un manto sconfinato di foglie secche ed erbacce.; le provocava uno strano tremito alla pancia.
Recuperarono giacchetti impermeabili, disponendosi al centro del giardino sotto la pioggia battente.
«Passami i rametti.» ordinò al fratellino.
«Eccoli.»
«E le pietre.»
Realizzò una sorta di circolo disponendo i rami in terra e le pietre sparse all'interno; l’aveva letto su un libro di fiabe a scuola. Rimasero entrambi fermi a guardarlo per qualche istante, poi si fissarono negli occhi.
«Dammi la mano. E stai attento a non inciampare, stavolta!»
«V-Va bene. Ma tu fai piano!»
Mano nella mano, iniziarono a saltellare facendo attenzione a non pestare i piedi dentro. Ululavano a bassa voce come piccoli cuccioli di lupo, aumentando pian piano di velocità.
Come per magia la pioggia crebbe d’intensità, tanto da ridurre presto il giardino in una grande pozzanghera.
«Angelo hai visto?! Funziona!» urlò Viola gioendo.
«Si! Salveremo la mamma!»
«La salveremo!»
Viola ne era convinta.
Era lieta di aver udito fortuitamente suo padre e Katia parlottare a bassa voce, poche settimane prima. Ricordava quanto fossero tristi.

«Quanto tempo le è rimasto, Ale?»
«Nessuno sa dirlo ma...»
«Ma…?»
«Poco. I medici credono che non supererà la stagione delle piogge.»


Ci avrebbe pensato lei. Sapeva come fare, e stava funzionando.
«Sorellina...» Angelo si fermò di colpo.
«Si?»
«Sai che… Non potrà piovere sempre, vero?»
Non rispose.
Non disse nulla.
Sapeva.
Ma non poteva rimanere con le mani in mano fino ad allora.
Riprese a saltellare, esortando Angelo ad imitarla.
Le lacrime scorrevano copiose sul suo volto, celate dalla pioggia.



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antico
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#2 » martedì 21 gennaio 2020, 0:58

Ciao Alessio! Tutto ok con i parametri, buona Pastor Champion Edition!

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Gennibo
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#3 » mercoledì 22 gennaio 2020, 0:44

Un racconto molto bello e scritto bene. Il tema è centrato. Unica cosa che mi ha lasciata perplessa è il ruolo di Katia, se capisco la ragione del suo esistere nell'anatomia del racconto, mi chiedo chi sia. Forse sarebbe stato meglio se fosse stata una parente o una vicina. Così non riesco a collocarla e la cosa mi manca. Ma è un minimo dettaglio, per il resto la storia mi è piaciuta molto.

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Puch89
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#4 » giovedì 23 gennaio 2020, 0:36

Gennibo ha scritto:Un racconto molto bello e scritto bene. Il tema è centrato. Unica cosa che mi ha lasciata perplessa è il ruolo di Katia, se capisco la ragione del suo esistere nell'anatomia del racconto, mi chiedo chi sia. Forse sarebbe stato meglio se fosse stata una parente o una vicina. Così non riesco a collocarla e la cosa mi manca. Ma è un minimo dettaglio, per il resto la storia mi è piaciuta molto.

Ciao Isabella, ti ringrazio molto per gli apprezzamenti, lieto che ti sia piaciuto.
Per quanto riguarda Katia, non ho specificato chi fosse fondamentalmente per mera disattenzione, suggellata dalla poca importanza che aveva nella mia mente al momento della stesura (e del poco tempo che mi era rimasto in fase di editing) perché, in fondo, Katia può essere chiunque; una parente, una zia, un'amica di famiglia. Non era importante chi fosse, ma capisco che in effetti non mi sarebbe costato niente infilarci un "zia Katia" e coprire il buco.

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maurizio.ferrero
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#5 » giovedì 23 gennaio 2020, 9:52

Ciao Alessio,

Sei riuscito a descrivere una situazione toccante in maniera davvero ottima. La speranza e la fantasia di due bambini che tentano di sconfiggere la malattia. Davvero, ottima scelta, descrizioni che fanno scappare la lacrima facilmente e colgono i punti giusti. Ottimo lavoro.
Due tasti dolenti:
- Riguarda la punteggiatura, te ti è scappato qualche punto e virgola qua e là.
- L'incipit (fino a "copiose lacrime") è pesantissimo se confrontato al resto del racconto, che ha frasi più brevi e leggere. Lo rivedrei in modo da allinearlo con lo stile del resto, perché la sensazione iniziale che trasmette impasta davvero la bocca.

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Laura Cazzari
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#6 » giovedì 23 gennaio 2020, 17:25

Ciao Alessio. Il tema è presente e ben contestualizzato, anche se mi suona strana una frase così uscita dalla bocca di un bambino. Alcuni parti del racconto non sono strutturate benissimo secondo me. Il racconto viene narrato tramite il personaggio di una bambina, ma i ragionamenti e alcune frasi sono troppo da adulti e stonano, come la frase d’apertura, troppo aulica per essere collegata a Viola. Inoltre, mi sembra manchi qualche virgola da qualche parte. In questa frase manca, secondo me, l’articolo “i”: Recuperarono giacchetti impermeabili. Questa frase, invece : Preferisci rimanere a casa a giocare? Se dici rimanere a casa si suppone che non vadano via, invece sono nel giardino quindi forse era meglio dire “in casa”. Infine, le parole del papà che dice che non supererà la stagione delle piogge mi sembra un po’ forzato, perché forse solo uno sciamano avrebbe detto così, ma non è in linea con l’ambientazione che hai creato. Forse se l’avessi ambientata in qualche landa sperduta avrebbe avuto un giusto significato. Insomma, secondo me è ancora da affinare.
Laura Cazzari

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Puch89
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#7 » giovedì 23 gennaio 2020, 23:42

maurizio.ferrero ha scritto:Ciao Alessio,

Sei riuscito a descrivere una situazione toccante in maniera davvero ottima. La speranza e la fantasia di due bambini che tentano di sconfiggere la malattia. Davvero, ottima scelta, descrizioni che fanno scappare la lacrima facilmente e colgono i punti giusti. Ottimo lavoro.
Due tasti dolenti:
- Riguarda la punteggiatura, te ti è scappato qualche punto e virgola qua e là.
- L'incipit (fino a "copiose lacrime") è pesantissimo se confrontato al resto del racconto, che ha frasi più brevi e leggere. Lo rivedrei in modo da allinearlo con lo stile del resto, perché la sensazione iniziale che trasmette impasta davvero la bocca.

Ciao Mauri, innanzi tutto grazie per gli apprezzamenti, fatti da te valgono il doppio. Sono lieto che siano arrivati a destinazione determinati sentimenti che ho tentato di trasmettere, significa che tutto sommato ci sono riuscito.
Per i tasti dolenti; la punteggiatura purtroppo ne ero a conoscenza, ho postato ad una manciata di minuti dalla fine, qualche refuso mi è sfuggito per forza di cose, mentre per l'incipit capisco cosa intendi dire, all'inizio mi sembrava calzasse bene ma alla fine mi sono reso conto che era troppo pesante da leggere e cozza un poco col resto del testo, sebbene per come la vedo io nel contenuto credo ci stia, per descrivere lo stato d'animo di Viola. Grazie per avermelo fatto notare comunque.

Laura Cazzari ha scritto:Ciao Alessio. Il tema è presente e ben contestualizzato, anche se mi suona strana una frase così uscita dalla bocca di un bambino. Alcuni parti del racconto non sono strutturate benissimo secondo me. Il racconto viene narrato tramite il personaggio di una bambina, ma i ragionamenti e alcune frasi sono troppo da adulti e stonano, come la frase d’apertura, troppo aulica per essere collegata a Viola. Inoltre, mi sembra manchi qualche virgola da qualche parte. In questa frase manca, secondo me, l’articolo “i”: Recuperarono giacchetti impermeabili. Questa frase, invece : Preferisci rimanere a casa a giocare? Se dici rimanere a casa si suppone che non vadano via, invece sono nel giardino quindi forse era meglio dire “in casa”. Infine, le parole del papà che dice che non supererà la stagione delle piogge mi sembra un po’ forzato, perché forse solo uno sciamano avrebbe detto così, ma non è in linea con l’ambientazione che hai creato. Forse se l’avessi ambientata in qualche landa sperduta avrebbe avuto un giusto significato. Insomma, secondo me è ancora da affinare.

Ciao Laura,
Allora, provo a difendere la mia visione del racconto tentando di spiegarti come la vedo io:
L'incipit, come fatto notare da Maurizio, è descritto in maniera forse troppo pesante e tutto sommato ci stà, ma credo che in fondo il contenuto non sia da ritenere così discostante per la mente di una bambina. In fondo, non è lei a pensare letteralmente ma è la voce narrante che gli affida quelle parole descrivendone lo stato d'animo; perché sebbene i bambini siano bambini, sono comunque in grado di provare stati emotivi molto complessi, da qui le parole "Era troppo piccola per spiegarsi quella sensazione e grande a sufficienza per intuire che la terrorizzava.", lei non comprende appieno il suo complesso stato d'animo, ma lo riconosce in quanto tale. Questa è la mia visione, ovviamente.
Per gli errori di punteggiatura hai perfettamente ragione, poco tempo per l'editing finale mi ha fatto dimenticare più di qualcosa.
La frase "Preferisci rimanere a casa a giocare?" credo tu l'abbia travisata. Viola la usa per schernire suo fratello, in una sorte di intimidazione puerile. Quindi "in casa" o "a casa" in questo caso non fa differenza.
Il finale può sembrare forzato o meno, dipende dai punti di vista. Onestamente non è così irreale, poiché in verità l'ambientazione che ho creato rimane molto fumosa. Ci sono due bambini, una casa, un giardino e piove. Forse molto lasciato all'immaginazione, ma può essere ambientato ovunque, tanto che il padre, parlando di quanta vita è rimasta alla moglie, in un impeto tra romanticismo e folclore utilizza il termine "stagione delle piogge" implicando quindi l'esistenza di una stagione che d'uso comune viene nominata così, nel luogo in cui vivono. Ma tanto hai già stilato la tua classifica, sebbene non lo ritenga un racconto da 8° posto (ne ho scritti di molto peggiori) ognuno ha il suo giudizio :)

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giulio.palmieri
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#8 » sabato 25 gennaio 2020, 14:44

Ciao Alessio, piacere di leggerti.
Allora, secondo me il racconto funziona, a parte l’incipit un po’ troppo “aggettivato” (passami il termine). Il resto scorre e anche il tema è interpretato in maniera interessante: “il non può piovere per sempre” lo colleghi a un atto di protezione dei bambini verso la madre, l’unico possibile verso una situazione incommensurabilmente più grande di loro.
Il racconto funziona, presta solo particolare attenzione agli incipit perché qualcuno meno volenteroso potrebbe distogliersi subito dalla lettura e sarebbe un peccato.

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filippo.mammoli
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#9 » sabato 25 gennaio 2020, 15:20

Ciao Alessio,
A parte un inizio di stile leggermente barocco, il resto del racconto è davvero ben scritto e fila via fino alla fine, sull'onda delle emozioni dei bambini.
Si aspetta un finale che renda conto di quello strano gioco e la curiosità viene ripagata con una rivelazione che fa male.
Complimenti anche per l'originalità nella trattazione del tema, a mio avviso ben centrato e sviluppato.

alexandra.fischer
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#10 » domenica 26 gennaio 2020, 8:20

Il tema è centrato. E in modo originale (il non può piovere per sempre, qui assume una connotazione diversa da quella ottimistica del film di Brandon Lee, perché la pioggia significa vita per la madre dei protagonisti. Mi piace l’idea del rituale delle piogge con sassi e rami e anche la costruzione del dialogo fra Katia (zia? Governante di vecchia data?) e il padre di Viola e Angelo (Ale). Buona la scrittura e la resa dei personaggi dei bambini attraverso i dialoghi.


Attento a:
un modo che conosceva solo lei e Angelo (che conoscevano solo lei e Angelo)
Si! Salveremo la mamma (Sì! Salveremo la mamma)
«Si?» («Sì?»)

Lo so, ti apparirò pedante, ma con gli editor delle case editrici non si sa mai.

Daniel Travis
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#11 » lunedì 27 gennaio 2020, 14:47

Ottima idea, ottima interpretazione del tema e ottima struttura.
Zoppica qui e là la forma: il punto di vista saetta tra la protagonista e l'esterno per descriverla da fuori in modi che stracciano il collegamento del lettore con la sua prospettiva ("con aria da piccola saccente", ad esempio), ed errori che potrebbero essere stati inseriti appositamente per rendere meglio la coscienza di una bambina ("che conosceva solo lei e Angelo") finiscono per scontrarsi con la natura relativamente articolata della prosa di altre parti del testo e stonare.
Per il resto, una buona prova.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Eugene Fitzherbert
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#12 » martedì 28 gennaio 2020, 10:42

Ciao, Alessio,
prima volta, credo, che leggo qualcosa di tuo e sono rimasto piacevolmente catturato dalla storia, senza mezzi termini.
Una buona interpretazione del tema, in controcorrente con quella di altri autori, dove la pioggia è voluta e si spera invece non finisca mai.
Mi aggiungo al coro di correzioni e biasimi per l'inizio, ma ormai avrai capito, non c'è bisogno di ripetere ancora e ancora.
Bravo!

andyvox
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#13 » giovedì 30 gennaio 2020, 10:00

Ciao Alessio,

piacere di leggerti, se non mi sbaglio è la prima volta che leggo un tuo racconto. L'idea è molto bella ed è resa in modo efficace, però ci sono alcune cose da sistemare, come ti è stato detto: punteggiatura e soprattutto incipit, che non solo è molto pesante, ma soprattutto stona con lo stile generale del racconto, che è pulito e diretto. Anche sviluppare meglio alcuni aspetti del contesto potrebbe aiutare: su Katia anche qua ti hanno già detto, io cercherei anche di spargere qualche indizio sulla condizione della madre prima delle frasi in corsivo, che in questa versione arrivano un po' troppo all'improvviso.
Andrea Pozzali

Himenoshirotsuki
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#14 » giovedì 30 gennaio 2020, 18:31

Ciao, Alessio,
dunque, il tema mi sembra sia stato centrato in pieno e, come altri ti hanno già detto, anche interpretato in maniera originale. Il "non può piovere per sempre", infatti, assume una connotazione ben diversa in questo racconto, dove la pioggia non è metaforica, ma fisica e, soprattutto, voluta. Ammetto di non aver ben capito il tempo della vicenda. Il titolo e l'inizio così pomposo mi aveva fatto pensare a un epic fantasy, ma poi si parla di chiavi, medici e giacchetti, salvo poi tornare a parlare di "stagione delle piogge." Sono rimasta un po' confusa, anche perché, considerando anche i nomi dei bambini, non ho potuto nemmeno pensare a una particolare collocazione spaziale. Insomma, mi hai un po' disorientato. L'incipit, poi, ha uno stile che, a mio avviso, è davvero pesante rispetto al resto del testo e crea una dissonanza ritmica che penalizza la lettura. Nel complesso, una buona prova, anche se non mi hai del tutto catturata.

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antico
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Re: La stagione delle piogge

Messaggio#15 » sabato 1 febbraio 2020, 18:26

Due punti su cui non mi sembra il caso di tergiversare troppo perché già sottolineati: l'incipit pesante e la figura di Katia (pensa che io ho pensato a una matrigna, ma cozzava con la madre ancora viva). Aggiungo un terzo punto che mi ha lasciato un po' stranito: l'accenno alla stagione delle piogge... Non credo di avere mai sentito nessuno nominarla in una dialogo, qui in Italia, ma forse è solo qui nel Canavese e allora va bene problema mio. Per il resto, il racconto mi è piaciuto e ritengo che abbia notevoli potenzialità per migliorare ancora una volta asciugato ulteriormente e sistemate quelle due/tre magagne. Un pollice tendente verso il positivo bello convinto, insomma.

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