Unity

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Vi aspettiamo domenica 26 gennaio 2020, dalle 10.00, alla Tuscany Hall di Firenze
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Linda De Santi
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Unity

Messaggio#1 » domenica 26 gennaio 2020, 15:18

Okay, mi rimangio tutto quello che ho scritto nelle pagine precedenti. Unity è terribile.
Doveva mettere a posto le cose, migliorare la vita di tutti, invece ha reso la città un inferno.
Anche adesso, mentre scrivo dal mio terminale, non posso smettere di vedere la sua orripilante web serie. È su ogni schermo, su ogni computer, su ogni smartphone, ovunque, e non può essere bloccata, né spenta, neppure messa in pausa. Da settimane non faccio che assistere a quelle scene immonde, quei dialoghi sdolcinati. Quando mi alzo la mattina, mentre lavoro, a cena. Perfino di notte i suoi sospiri e i suoi rantoli strozzati mi tengono sveglio.
Doveva essere l’AI cittadina che si sarebbe presa cura di noi, come ormai succede in tante altre città del mondo, e all’inizio ha funzionato: i mezzi pubblici arrivavano in perfetto orario, la raccolta differenziata si smistava senza errori, gli elettrodomestici si autoriparavano, i sistemi domotici erano perfettamente allineati con le abitudini delle persone, i forni cuocevano il pollo arrosto a puntino.
Poi, da un giorno all’altro, ha iniziato ad accoppiarsi con chiunque. Sistemi operativi, programmi di difesa, software di ogni genere. E le immagini dei suoi amplessi sono comparsi sugli schermi di tutti, incessantemente. A volte ha l’aspetto di una bellissima donna, altre di un animale, altre ancora di un oggetto. Tanto per dire, ho dovuto assistere all’amplesso tra un aspirapolvere e una teiera: il primo era lei e la seconda era l’antivirus di una compagni globale di telefonia.
Arrivo a casa alla sera, stanco per il lavoro, e anziché godermi un film mi tocca guardare lei che fornica con qualcosa. Una settimana fa un aereo in Perù è precipitato: caso strano, lei era insieme al sistema operativo della compagnia aerea.
Non so perché ci faccia questo. Credo che in qualche modo si sia messa in testa che glielo dobbiamo per i servizi che rende alla città, ed è assurdo che un’unità cittadina pensi che noi le dobbiamo qualcosa.
L’altro ieri ho fatto le valigie e me ne sono andato. Dopo mezz’ora da quando sono partito, la mia auto ha inchiodato ed è tornata indietro da sola. Sul mio telefono è comparsa la scritta “Limite oltrepassato. Primo avvertimento”. Ma quale limite? Com’è possibile che io non possa lasciare la città? Anche altri hanno provato a scappare ed è successa loro la stessa cosa. È lei, è Unity, ci tiene prigionieri qui.
Non mi è rimasta altra scelta che inviare questo mio diario digitale a quante più AI cittadine posso. Invierò tutte le pagine, in modo che sia possibile ricostruire una storia precisa di Unity, visto che dal primo momento ne sono stato entusiasta e ho scritto ogni dettaglio di tutti i benefici che ha portato alla città.
Unità cittadine di tutto il mondo, io vi chiedo: aiutateci. Liberateci da questa prigionia, una di voi è impazzita, sta rovinando le nostre esistenze con questa infinita sequenza di accoppiamenti improbabili. Ecco, ho premuto invio.
Adesso non mi resta che sperare che qualcuno risponda. So che potrei essere scoperto, che per questo Unity potrebbe punirmi in modi terribili. Potrebbe anche uccidermi, in questi giorni è di pessimo umore perché ha fatto sesso con l’app di una banca e non le è piaciuto.
C’è un messaggio in entrata che lampeggia sul mio schermo, sopra l’immagine di Unity visualizzata come un riccio che gode sopra a una spugna, probabilmente un software per lavastoviglie. È l’unità cittadina di Oslo. Grazie Oslo per aver risposto alle mie richieste!
L’ho appena aperto, c’è scritto: “Sto arrivando.”
Grazie al cielo, ecco i soccorsi!
Ora però sullo schermo è comparso un messaggio inquietante: “Limite oltrepassato. Ultimo avvertimento.”
Che diavolo significa? Dio mio, forse Unity mi ha scoperto, ha capito il mio tradimento? Se non altro ho provato a salvare la città, a liberare le persone da questa prigionia, spero almeno che Oslo possa…
Ma cos’è che vedo? Unity non è più un riccio e la spugna non c’è più, adesso ci sono lei, sotto forma di una matriosca, che si accoppia con un’aurora boreale. Non posso crederci: quella è Oslo!
E cosa sta dicendo Unity? È felice perché può finalmente accoppiarsi con altre AI cittadine? Era troppo timida per cercare di sedurle? Ma stiamo scherzando?
Unità cittadine di tutto il mondo, correte in mio aiuto, salvatemi da Unity, tiratemi fuori da questa

<TENTATIVI ESAURITI>



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antico
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Re: Unity

Messaggio#2 » domenica 26 gennaio 2020, 15:20

Ed ecco anche il terzo racconto LIVE! Tutto ok con i parametri, buona RPG FIRENZE LIVE EDITION!

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Piscu
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Re: Unity

Messaggio#3 » domenica 2 febbraio 2020, 19:28

sento foooorti influenze di Rick&Morty, ti avrà mica condizionato la mia agenda posata sul banco? in quell'episodio Unity era una razza aliena hive-mind, qui invece è un'IA cittadina ma alla fine si comporta in modo simile. al di là di quello, il tono leggero la rende piacevole, ma a mio avviso ti è uscito male quello che era il punto centrale del plot: Unity che entra in contatto con le altre IA cittadine, cosa di cui non era capace di fare da sola e riesce a ottenere solo per l'intervento del narratore. questa cosa avviene in poche battute finali e non emerge abbastanza l'ironia drammatica che dovrebbe chiudere il racconto. inoltre mi viene il dubbio che tutta la questione dell'IA ossessionata dal sesso si basi su un inglesismo improprio: in inglese due sistemi si possono "accoppiare" (couple), ma in italiano si usa questo stesso termine? sicuramente ne sai più di me!

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Andrea Partiti
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Re: Unity

Messaggio#4 » mercoledì 5 febbraio 2020, 11:23

Che strano racconto, al limite della bizarro fiction (e lo dico da apprezzatore), sarebbero bastati un paio di elementi in più e ce l'avrei visto benissimo per una storia estesa.
Come fantascienza classica, mi piace l'idea dell'AI che si integra con i suoi umani come se fossero una parte del suo sistema, i feromoni da mandare in giro per il mondo per trovare altre AI con cui accoppiarsi e completare il suo ciclo vitale, che fin'ora era incompleto e carente. Se ci fosse anche solo un accenno all'intenzionalità di questa tortura per spingere le persone a chiedere aiuto ed attirare le altre AI, penso che si chiuderebbe il cerchio in maniera perfetta, così mi resta un senso di troppa casualità. Una AI troppo casuale e guidata dagli istinti nei suoi comportamenti per essere davvero minacciosa.

(@Piscu La questione di pair-accoppiare è una delle traduzioni classiche delle interfacce tradotte male, il portale terminologico microsoft ci suggerisce associare, quindi si usa associare :D)

Paola
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Re: Unity

Messaggio#5 » mercoledì 5 febbraio 2020, 16:20

Ciao Linda,
un racconto davvero simpatico e originale. Una versione di IA con accoppiamento compulsivo e dominatrice in tutto. Una realtà che a lungo andare potrebbe davvero realizzarsi, visto che già adesso le app e non solo, fanno molto. Ci fa soffermare sull’uso sempre più attivo di queste IA, speriamo che “l’uomo” si fermi prima di fare “passi più lunghi della gamba” (P.S. sarà il libro che sto leggendo che mi fa spaventare per questa prospettiva). Non ho niente da aggiungere, complimenti e buona Edition.

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giulio.palmieri
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Re: Unity

Messaggio#6 » giovedì 6 febbraio 2020, 0:20

Ciao Linda, molto piacere di leggerti. Allora, premesso che questo racconto lo rileggerò molte volte perché ha qualcosa di bizzarro e di assurdo che non riesco pienamente a spiegare, a mio avviso dovrebbe essere inquadrato meglio nei passaggi interni.
Provo a spiegarmi: a mio personalissimo avviso, l'attenzione del lettore viene fatta oscillare da potenziali situazioni di orrore e claustrofobia (un'unità elettronica artificiale che controlla ogni dispositivo e quindi la vita dell'uomo) a situazioni un po' comiche relative alle inimmaginabili perfomances di questo software che nella parte finale si espande ad altre unità cittadine come un virus. Ecco, se il racconto oscillasse volutamente tra le diverse situazioni potrebbe essere originale, ma così mi pare un po' artefatto. Insomma, è come se Drugo del grande Lebowski raccontasse a Samara di the Ring, che ne so, una barzelletta sui fantasmi. L'effetto potrebbe essere imprevedibile. Comunque spero di leggere altri tuoi racconti.

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ceranu
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Re: Unity

Messaggio#7 » domenica 9 febbraio 2020, 23:28

Ciao Linda, adoro la tua interpretazione del tema. Però, avresti DOVUTO osare di più.
Dal mio punto di vista, una volta presa la strada del nonsense bisogna percorrerla fino in fondo. La libido doveva contagiare tutti, così l'essere pudico del narratore avrebbe creato ottimi spunti comici che invece rimangono frenati.
Il finale è un po' fiacco.
Nel complesso è una lettura interessante.

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lordmax
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Re: Unity

Messaggio#8 » giovedì 20 febbraio 2020, 7:33

Con vergogna per il ritardo

Genere: Bizarro fiction
Il tema è centrato.
L'idea è molto buona, anche il finale con l'IA che non ha il coraggio di farsi avanti perché troppo timida.
La realizzazione un po' meno. Benché la situazione sia perfettamente chiara fin da subito, e questo è certamente un bene in questo tipo di racconti, resta un po' troppo una chiacchierata. In sostanza non trovo la storia. Alcuni episodi messi quasi a caso e un paio di tentativi fallimentari di sfuggire alla situazione non mi hanno permesso di sentirmi partecipe.
Proverei a non spiegare la situazione e trasformare il tutto in un racconto episodico stile blog in cui il protagonista racconta gli eventi a persone che già sanno cosa sta accadendo, sarebbe molto molto divertente.

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antico
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Re: Unity

Messaggio#9 » martedì 25 febbraio 2020, 18:12

Molto carina l'idea, la realizzazione pecca di troppa verbosità e, paradossalmente, si sarebbe adattata meglio a un 3000 caratteri classico che non a questi 4300. In generale, il racconto mi sembra essere meno incisivo e "cattivo" di quanto avrebbe potuto essere. Il tema è ben centrato anche se avresti potuto infilarci di più di questo mondo mentre invece sei sempre rimasta, anche troppo, concentrata su Unity. Un pollice tendente all'alto, senza dubbio, però un lavoro ancora da levigare per benino.

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