Il piccolo Pixon
Inviato: domenica 26 gennaio 2020, 15:31
Anno 2099.
La Carspak HT atterrò silenziosa come sempre. Si aprirono i portelloni e scesero Myrtia e Sirion. Una veloce analisi dell’aria attraverso i sensori posti nel polso che, dopo un’infinita serie di numeri sequenziali, decretò: respirabile per un massimo di due ore, dopo effettuare quindici minuti di compensazione.
Myrtia toccò la parte laterale del casco e il visore si annullò. Tossì un po’. La stessa cosa la eseguì Sirion.
«Andiamo non abbiamo molto tempo.»
La città di Edron era distrutta, desolata, triste. Colonne di fumo si alzavano pigre. Non c’era nessuno in zona.
«Come è possibile?» domanda Sirion «Neanche un corpo o parte di esso.»
«La furia della Colonna Skunt è stata devastante. Tutto questo fumo è la sua firma.»
«Ancora devo capire come hanno fatto ad annullare i circuiti di protezione. Solo io ne avevo i codici e ti assicuro che avevano superato milioni di scansioni palesanti.» Sirion era ancora incredulo, fra tutte le città che potevano essere conquistate e rase al suolo, non avrebbe mai scommesso su Edron.
Erano all’interno delle strette aree stradali costeggiate da grattacieli rettangolari, dalle sembianze di spogli carceri, pieni di finestre tutte uguali, tutte buie.
«Se riusciamo a trovare un pixon o anche parte di esso, siamo a posto.» Myrtia aveva fatto apparire davanti agli occhi un visore a raggi X, e accese il ricettore di suoni ad alta e bassa frequenza situato dietro l’orecchio.
Proseguirono in silenzio. Intorno a loro Carspak A, AA, H1 e altre distrutte, intere, parzialmente rovinate, rovesciate, incastrate nelle vetrine, spazzate via da una furia inaudita.
Sirion alzò la mano e attivò i sensori della guanto pelle.
«Nessuna linea HU, niente corrente YGM, così è un problema trovare un pixon.»
«Fermo» disse Myrtia, «ho percepito dei suoni irregolari, bassa frequenza. Muoviamoci prima si spengano del tutto. Seguimi!»
Entrarono in un magazzino Akkazon. Desolato. C’erano ancora i pacchi sui nastri trasportatori, bloccati dal loro flusso costante, che mai più sarebbe stato riattivato.
«Dove sono i pixon? Non è possibile siano stati tutti disintegrati» Sirion non si capacitava.
«Il suono viene da là» Myrtia indica una botola delle condutture YGM.
L’aprono. Al di sotto dei tubi una lucina si accende e si spegne. Sirion allunga il braccio e tira fuori parte di un pixon. La testa grigia, i grandi occhi divenuti piccole fessure. Ha solo un braccio, gli altri arti non ci sono più.
Myrtia mette la mano guantata, con i sensori ai polpastrelli, sul volto e procede a una veloce scansione dell’ultimo Log. Poco dopo, dal polso le parte un vocale:
«… completare il lavoro, procedere per le spedizioni… Aspetto nuovi ordini. Flusso del nastro bloccato. Procedo con le mansioni di riserva e attivo corrente K1 interna. Bloccata porta di uscita. Situazione non regolare. Procedo come da protocollo… Insubordinazione. Codice impazzito. Esplosioni costanti, continue. Presenza di estranei/umani nell’ambiente. Percepisco e registro questo comando vocale:“Distruggete ogni forma di memoria, disintegrate i pixon. Non ne deve rimanere neanche uno!”
Attivo programma salva memoria e arretro scansionando velocemente ogni probabile nascondiglio…»
Un boato forte, spaventoso, esce dal microfono nel polso. Riparte una voce umana.
“Capitano Skunt, tutti i pixon sono stati disintegrati. Nessuna memoria è attiva”.
«…Salvare Log… attivare flusso energetico a bassa alimentazione…»
“Ottimo lavoro. Adesso tocca a Plat”.
«Spegnere ogni forma di consumo di energia… salvare solo memoria L…»
Myrtia espirò. «Sei stato di grande aiuto, piccolo pixon» poi rivolta a Sirion, «hai sentito? Plat è il prossimo obiettivo. Avvisiamo subito e torniamo alla centrale.»
Sirion prese parte di ciò che era rimasto del pixon e vedendo lo sguardo curioso di Myrtia disse:«È un eroe, ha diritto a essere ripristinato!»
La Carspak HT atterrò silenziosa come sempre. Si aprirono i portelloni e scesero Myrtia e Sirion. Una veloce analisi dell’aria attraverso i sensori posti nel polso che, dopo un’infinita serie di numeri sequenziali, decretò: respirabile per un massimo di due ore, dopo effettuare quindici minuti di compensazione.
Myrtia toccò la parte laterale del casco e il visore si annullò. Tossì un po’. La stessa cosa la eseguì Sirion.
«Andiamo non abbiamo molto tempo.»
La città di Edron era distrutta, desolata, triste. Colonne di fumo si alzavano pigre. Non c’era nessuno in zona.
«Come è possibile?» domanda Sirion «Neanche un corpo o parte di esso.»
«La furia della Colonna Skunt è stata devastante. Tutto questo fumo è la sua firma.»
«Ancora devo capire come hanno fatto ad annullare i circuiti di protezione. Solo io ne avevo i codici e ti assicuro che avevano superato milioni di scansioni palesanti.» Sirion era ancora incredulo, fra tutte le città che potevano essere conquistate e rase al suolo, non avrebbe mai scommesso su Edron.
Erano all’interno delle strette aree stradali costeggiate da grattacieli rettangolari, dalle sembianze di spogli carceri, pieni di finestre tutte uguali, tutte buie.
«Se riusciamo a trovare un pixon o anche parte di esso, siamo a posto.» Myrtia aveva fatto apparire davanti agli occhi un visore a raggi X, e accese il ricettore di suoni ad alta e bassa frequenza situato dietro l’orecchio.
Proseguirono in silenzio. Intorno a loro Carspak A, AA, H1 e altre distrutte, intere, parzialmente rovinate, rovesciate, incastrate nelle vetrine, spazzate via da una furia inaudita.
Sirion alzò la mano e attivò i sensori della guanto pelle.
«Nessuna linea HU, niente corrente YGM, così è un problema trovare un pixon.»
«Fermo» disse Myrtia, «ho percepito dei suoni irregolari, bassa frequenza. Muoviamoci prima si spengano del tutto. Seguimi!»
Entrarono in un magazzino Akkazon. Desolato. C’erano ancora i pacchi sui nastri trasportatori, bloccati dal loro flusso costante, che mai più sarebbe stato riattivato.
«Dove sono i pixon? Non è possibile siano stati tutti disintegrati» Sirion non si capacitava.
«Il suono viene da là» Myrtia indica una botola delle condutture YGM.
L’aprono. Al di sotto dei tubi una lucina si accende e si spegne. Sirion allunga il braccio e tira fuori parte di un pixon. La testa grigia, i grandi occhi divenuti piccole fessure. Ha solo un braccio, gli altri arti non ci sono più.
Myrtia mette la mano guantata, con i sensori ai polpastrelli, sul volto e procede a una veloce scansione dell’ultimo Log. Poco dopo, dal polso le parte un vocale:
«… completare il lavoro, procedere per le spedizioni… Aspetto nuovi ordini. Flusso del nastro bloccato. Procedo con le mansioni di riserva e attivo corrente K1 interna. Bloccata porta di uscita. Situazione non regolare. Procedo come da protocollo… Insubordinazione. Codice impazzito. Esplosioni costanti, continue. Presenza di estranei/umani nell’ambiente. Percepisco e registro questo comando vocale:“Distruggete ogni forma di memoria, disintegrate i pixon. Non ne deve rimanere neanche uno!”
Attivo programma salva memoria e arretro scansionando velocemente ogni probabile nascondiglio…»
Un boato forte, spaventoso, esce dal microfono nel polso. Riparte una voce umana.
“Capitano Skunt, tutti i pixon sono stati disintegrati. Nessuna memoria è attiva”.
«…Salvare Log… attivare flusso energetico a bassa alimentazione…»
“Ottimo lavoro. Adesso tocca a Plat”.
«Spegnere ogni forma di consumo di energia… salvare solo memoria L…»
Myrtia espirò. «Sei stato di grande aiuto, piccolo pixon» poi rivolta a Sirion, «hai sentito? Plat è il prossimo obiettivo. Avvisiamo subito e torniamo alla centrale.»
Sirion prese parte di ciò che era rimasto del pixon e vedendo lo sguardo curioso di Myrtia disse:«È un eroe, ha diritto a essere ripristinato!»