Il Seme della Follia
Inviato: martedì 18 febbraio 2020, 0:57
Il Seme della Follia
di Alessio Magno
Era ancora incredulo, ma dopo l’ennesimo tentativo la reazione chimica restituiva sempre lo stesso esito: positivo.
«Ce l’abbiamo fatta, Lem!»
«Congratulazioni, signore.»
Dopo innumerevoli tentativi l’aveva finalmente isolato.
L’umanità avrebbe avuto la meritata quiete, la giusta ricompensa per aver perdurato nel corso dei secoli, attraversando le molteplici fasi della propria sanità mentale collettiva e individuale in esponenziale crollo fino allo stato terminale corrente.
Doveva avvisare tutti, non c’era tempo da perdere.
«Hai salvato l’intera procedura sul cloud del Dipartimento?»
«Si, dottor Jarvis. Il materiale è criptato sul server in attesa di approvazione.»
«Eccellente. Sveglia tutti, Lem. Voglio parlare con Thompson in persona.»
«Signore, non è meglio aspettare l’alba? È notte fonda.»
«Non mi interessa. Esegui gli ordini.»
L’AI era stato un prezioso alleato, ma l’onore e la gloria sarebbero stati tutti i suoi. Sarebbe stato presente nei libri di storia, e avrebbe fatto del bene al mondo intero.
Come aveva immaginato, era stato immediatamente richiesto un incontro.
Non appena varcata la soglia dell’ufficio, nessuno lo aspettava, solo Thompson, il Segretario Generale della Difesa, che era voltato di spalle.
«Dottor Jarvis.» asserì pacato.
«Buonasera, signore. Spero possiate perdonare la mia insolenza per avervi fatto venire qui nel cuore della notte ma…»
«È vero?» lo interruppe. «Ha isolato il germe?»
«Si, signore. Le ricerche davano credito alle mie supposizioni.»
Silenzio. Thompson si voltò, i suoi occhi cangianti si incrociarono con lo sguardo intimorito di Jarvis.
«E così… Il germe dell'isteria esiste davvero.»
«Si, signore. Tecnicamente non è un germe, ma una forma di vita unicellulare parassitaria del sistema nervoso umano, in grado di destabilizzarne la stabilità emotiva e psichica. Fobie, isterie, paure. Sono a causa sua. E sono riuscito ad isolarlo. È un giorno storico per l’umanità intera. Potremmo evolverci ad uno stato superiore. Salvare l’umanità da sé stessa.»
«…Eccellente, ben fatto dottore.»
«Come ha intenzione di muoversi per distribuire la… cura?»
«Distribuire? La salvezza dell’umanità? Non mi faccia ridere, Jarvis. Povero ingenuo.
L’umanità non ha bisogno della tirannia, è la tirannia che ha bisogno dell’umanità.
Il potere ha valore solo se può essere esercitato, altrimenti che potere è?
Le masse, Dio le benedica, sono come granelli di sabbia. Uno per uno valgono poco, ma messi insieme alla giusta temperatura possono essere modellati a piacimento, ed una volta raffreddata la condizione e placati gli animi, rimarranno nella forma desiderata. E se sarà necessario, potranno essere infrante come vetro in minuscoli frammenti.
La sua scoperta non servirà a salvarli ma a condannarli.
La useremo come deterrente con le altre potenze mondiali. Se necessario, diffonderemo la cura come un virus, infettando quanti più possibile. Se lo immagina? Cosa se ne fa un governo di un popolo che non reagisce più all'isteria, all'allarmismo? Come può distrarlo e manipolarlo ai propri fini?»
Non credeva alle sue orecchie. Anni di ricerche, di sacrifici Inutili.
Era isteria.
L’isteria che aveva sempre combattuto in laboratorio, ma che ora era reale, tangibile.
In quel momento, realizzò che l’umanità non avrebbe mai potuto liberarsi di un cancro insito in sé così in profondità.
di Alessio Magno
Era ancora incredulo, ma dopo l’ennesimo tentativo la reazione chimica restituiva sempre lo stesso esito: positivo.
«Ce l’abbiamo fatta, Lem!»
«Congratulazioni, signore.»
Dopo innumerevoli tentativi l’aveva finalmente isolato.
L’umanità avrebbe avuto la meritata quiete, la giusta ricompensa per aver perdurato nel corso dei secoli, attraversando le molteplici fasi della propria sanità mentale collettiva e individuale in esponenziale crollo fino allo stato terminale corrente.
Doveva avvisare tutti, non c’era tempo da perdere.
«Hai salvato l’intera procedura sul cloud del Dipartimento?»
«Si, dottor Jarvis. Il materiale è criptato sul server in attesa di approvazione.»
«Eccellente. Sveglia tutti, Lem. Voglio parlare con Thompson in persona.»
«Signore, non è meglio aspettare l’alba? È notte fonda.»
«Non mi interessa. Esegui gli ordini.»
L’AI era stato un prezioso alleato, ma l’onore e la gloria sarebbero stati tutti i suoi. Sarebbe stato presente nei libri di storia, e avrebbe fatto del bene al mondo intero.
Come aveva immaginato, era stato immediatamente richiesto un incontro.
Non appena varcata la soglia dell’ufficio, nessuno lo aspettava, solo Thompson, il Segretario Generale della Difesa, che era voltato di spalle.
«Dottor Jarvis.» asserì pacato.
«Buonasera, signore. Spero possiate perdonare la mia insolenza per avervi fatto venire qui nel cuore della notte ma…»
«È vero?» lo interruppe. «Ha isolato il germe?»
«Si, signore. Le ricerche davano credito alle mie supposizioni.»
Silenzio. Thompson si voltò, i suoi occhi cangianti si incrociarono con lo sguardo intimorito di Jarvis.
«E così… Il germe dell'isteria esiste davvero.»
«Si, signore. Tecnicamente non è un germe, ma una forma di vita unicellulare parassitaria del sistema nervoso umano, in grado di destabilizzarne la stabilità emotiva e psichica. Fobie, isterie, paure. Sono a causa sua. E sono riuscito ad isolarlo. È un giorno storico per l’umanità intera. Potremmo evolverci ad uno stato superiore. Salvare l’umanità da sé stessa.»
«…Eccellente, ben fatto dottore.»
«Come ha intenzione di muoversi per distribuire la… cura?»
«Distribuire? La salvezza dell’umanità? Non mi faccia ridere, Jarvis. Povero ingenuo.
L’umanità non ha bisogno della tirannia, è la tirannia che ha bisogno dell’umanità.
Il potere ha valore solo se può essere esercitato, altrimenti che potere è?
Le masse, Dio le benedica, sono come granelli di sabbia. Uno per uno valgono poco, ma messi insieme alla giusta temperatura possono essere modellati a piacimento, ed una volta raffreddata la condizione e placati gli animi, rimarranno nella forma desiderata. E se sarà necessario, potranno essere infrante come vetro in minuscoli frammenti.
La sua scoperta non servirà a salvarli ma a condannarli.
La useremo come deterrente con le altre potenze mondiali. Se necessario, diffonderemo la cura come un virus, infettando quanti più possibile. Se lo immagina? Cosa se ne fa un governo di un popolo che non reagisce più all'isteria, all'allarmismo? Come può distrarlo e manipolarlo ai propri fini?»
Non credeva alle sue orecchie. Anni di ricerche, di sacrifici Inutili.
Era isteria.
L’isteria che aveva sempre combattuto in laboratorio, ma che ora era reale, tangibile.
In quel momento, realizzò che l’umanità non avrebbe mai potuto liberarsi di un cancro insito in sé così in profondità.