Pagina 1 di 1

Prova di maturità

Inviato: martedì 19 maggio 2020, 0:26
da Andrea Partiti
A dodici anni i bambini dell’Isola diventano uomini, lasciano le vesti d’infanzia e indossano il primo abito virile.
Arik era impaziente di affrontare quel rituale di cui i giovani mormoravano e di cui nessun adulto parlava. C’erano voci ma nessuno dei suoi pari sapeva di cosa si trattava. Forse prove, forse lezioni, forse cerimonie che neppure immaginavano.
Vennero a prendere Arik che era l’alba. Dovevano aver avvertito sua madre, pensò Arik, perché non era allarmata. Aveva aperto la porta ai due uomini con maschere sul viso, si era fatta da parte e aveva lasciato che lo sollevassero dal giaciglio su cui riposava.
Lo bendarono e gli immobilizzarono le mani con una corda ruvida. Arik non si ribellò.
Camminarono a lungo, sotto al sole, all’ombra degli alberi e poi nella terra. Lo gettarono al suolo.
Non era solo, sentiva l’eco di molti respiri. Ogni tanto dei passi decisi si avvicinavano e con un tonfo scaricavano un nuovo corpo. Qualcuno gemeva. Qualcuno parlava e gli veniva conficcato un panno in bocca.
— Liberatevi, — intimò una voce potente, quando furono tutti presenti.
Arik riconobbe l’Anziano, reso più imponente dall’eco.
Mosse le mani: i polsi erano bloccati. Non c’era gioco per raggiungere i nodi. Allora si Arik si rannicchiò e usando tutta la sua flessibilità fece scivolare le mani legate in basso dietro alla schiena e alle gambe, fino ad averle di fronte a sé. Si sfilò la benda e coi denti strappò le corde. I polsi erano scorticati dalle fibre della fune. Istintivamente leccò la ferita per placare il dolore.
Era in una sala sotterranea circolare e con una volta alta e curva. Alcuni dei suoi coetanei erano già liberi, altri ancora si divincolavano. Uno a uno si raccolsero attorno all’Anziano.
— Oggi è un giorno importante per voi. Diventate uomini — disse guardandoli negli occhi.
Fece una pausa per rendere grave il momento.
— Uscirò da questa sala e sbarrerò l’ingresso, — indicò col capo un passaggio illuminato da una singola torcia. — Come uomini, dovrete fare scelte difficili. Dovrete affidarvi ai vostri compagni e per loro dovrete affrontare pericoli. Dovete potervi fidare gli uni degli altri sul mare, in battaglia, nella caccia. Essere forti e fidati è quello che vi definisce come uomini.
Un’altra pausa.
— Uscirete quando consegnerete il corpo del più debole tra voi.
Un nuovo brusio più forte. Arik fece un passo indietro, smise di respirare.
— Silenzio! Non importa come farete. Potete parlare e decidere. Potete accettare un volontario. Potete lottare. Potete allearvi, potete tradirvi, potete essere feroci e crudeli. Fatelo ora, e che non succeda mai più quando uscirete da questa grotta. Di tutto quel che succederà oggi non parlerete mai, non influenzerà le vostre vite, le vostre scelte, le vostre fedeltà. Questo è essere uomini, dimenticare amicizie e legami dell’infanzia e ricominciare con una sola voce.
L’anziano passò attraverso al gruppo di ragazzi immobili diretto all’uscita.
— Chiamate il mio nome, quando avrete finito — disse voltandosi indietro un’ultima volta.
Una barriera di legno e frasche scivolò a chiudere il passaggio.
Rimasero soli.
Arik si guardò attorno. Vide sguardi interrogativi, aggressivi, di supporto. Tutti su di lui.
L’unica cosa peggiore che essere una vittima era essere un leader tra i suoi pari.
Fece un passo avanti e riprese a respirare.

Re: Prova di maturità

Inviato: martedì 19 maggio 2020, 0:30
da antico
Ciao Andrea! Che si dia dunque inizio all'ultima sfida per il titolo di Campione d'Era! Caratteri e tempo ok, in bocca al lupo in questa ALL STARS EDITION!

Re: Prova di maturità

Inviato: mercoledì 20 maggio 2020, 7:45
da alexandra.fischer
Lettura sicuramente interessante, che per me ha un sapore di saggio antropologico (per la resa scarna dell’ambientazione). Qui, quel che conta, sono Arik e i suoi amici, destinati al rito di passaggio che li renderà uomini (e ci sarà una selezione che eliminerà il più debole come nella migliore tradizione). L’Anziano è credibile nel suo ruolo di guida. E anche il ricorso al bendaggio, alle corde, al panno messo in bocca per evitare grida, è tipico di parecchie popolazioni (possiamo trovarci ovunque, in Africa, come nella Micronesia, ma c’è anche qualcosa delle atmosfere del romanzo “L’isola dei delfini blu”). Per questa vaghezza che permette al Lettore di lasciare vagare l’immaginazione come vuole, e per la bontà della scrittura: CHIEDO LA GRAZIA.

Re: Prova di maturità

Inviato: mercoledì 3 giugno 2020, 13:04
da Davide Di Tullio
Ciao Andrea

la lettura scorre agevolmente. La prosa si snoda,pulita e abbastanza fluida. A mio avviso ho trovato solo qualche sbavatura semantico-narrativa e un refuso, che sono qui a elencarti:

Andrea Partiti ha scritto:sentiva l’eco di molti respiri

Difficile immaginare l´eco di un respiro. A mio avviso si potrebbe sostituirla con qualcosa di piú efficace

Andrea Partiti ha scritto:Qualcuno parlava e gli veniva conficcato un panno in bocca


Se il PDV é di Arek, difficile che lui, bendato, riesca a vedere che qualcuno infili un panno in bocca ai suoi compagni. A meno che questa non é una riflessione del narratore onnisciente.

Andrea Partiti ha scritto:Allora si Arik si rannicchiò

refuso

a rileggerci!

Re: Prova di maturità

Inviato: martedì 16 giugno 2020, 13:20
da giulio.marchese1
Ciao Andrea,
Il racconto mi piace molto.
Il punto di forza è di certo l'ambientazione; è resa ottimamente con leggere e quasi impercettibili pennellate. Il punto debole è forse la mancanza di accadimenti, però ammetto che il finale mi ha fatto sentire un brivido lungo la schiena. La posizione di Airik è la peggiore in assoluto di fronte ad una scelta simile.
Oltre alle cose che ti ha fatto notare Davide cambierei questa frase:

Era in una sala sotterranea circolare e con una volta alta e curva.


Non riesco bene ad immaginare questo luogo, sarà perché la volta per me è già curva, poi esistono diversi tipi di volta quindi paradossalmente questa attenzione alla volta mi porta a soffermarmici, se la pianta è circolare allora che volta è? Una volta a vele? Però generalmente questa va su base quadrata. Una volta a crociera? Forse è una volta semisferica ma tanto valeva dire cupola. Forse per dare un senso ancor più "antico"/tribale potresti scrivere semplicemente "e con un alto soffitto di pietra", oppure se vuoi mantenere la volta almeno togliere quel "curva" che mi ha distratto.

Un'altra modifica che forse ti consiglierei riguarda la spiegazione dell'anziano. Potresti cercare di renderla più solenne, infondo stiamo parlando di un rito di passaggio che comprende un sacrificio umano, il tono è già drammatico, oltre che estremamente chiaro (e questo è un pregio), ma potrebbe essere appunto più "solenne", non trovo un'altra parola per farti capire cosa intendo.

Spero di essere stato utile! A presto!

Re: Prova di maturità

Inviato: venerdì 16 ottobre 2020, 16:22
da Il Dottore
Ciao Andrea.

Il racconto è fermo da maggio. Vuoi lavorarci o lo sposto in Archivio?
Fammi sapere entro un paio di giorni, per favore, altrimenti lo sposto d'ufficio