Sabato mattina

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
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Luca Nesler
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Sabato mattina

Messaggio#1 » lunedì 16 marzo 2020, 23:17

Vittorio aprì il portone, sfilò le scarpe premendo sui talloni e attraversò l'atrio. Posò la busta della spesa sul ripiano della cucina e accese la TV.
Pubblicità: voci suadenti e musichette.
Sistemò la spesa nel frigorifero. Sospirò. Fatta quella, non aveva altro in programma per tutto il weekend.
Si sedette in poltrona. Ancora pubblicità.
L'orologio al muro segnava le nove e quarantadue. Due ore al pranzo, una prima di cominciare a prepararlo.
Il medico sorridente nello schermo era l'unico suono in tutta la casa. Controllò gli angoli sopra la libreria.
No, ho spolverato l'altro ieri.
Lo sguardo si posò sulla credenza. Dentro un puzzle da 1500 pezzi attendeva da quasi cinque anni.
Scosse la testa.
E continuerà ad aspettare.
Sospirò ancora.
Giovanna.
Alzò il volume.
Giovanna.
Alzò ancora fino a far gracchiare gli altoparlanti.
Nel televisore una mano femminile in HD sollevava una boccetta dorata. Gli occhi della tipa erano sicuramente fatti al computer, e anche la pelle. Però una bella figa.
Niente profumi, grazie.
Altro spot. Biscotti.
Giovanna con quell'altro. Quel tipo alto. Quel coglione che un giorno sì e uno no doveva essere dal barbiere. Cazzone. Era finto. Sorriso finto, carriera finta, tutto finto. Tranne che era un coglione.
Scosse il capo e si alzò. Attraversò l'atrio e sistemò le scarpe, parallele all'attaccapanni. Si guardò attorno: doveva trovare qualcosa da fare. Leggere?
Troppo noioso.
Ancora pubblicità.
Giovanna. Il suo sorriso ora era per quello stronzo. Lei che era sempre stata così genuina, ora sorrideva a quella merda col sorriso finto. E ci scopava anche. Ci scopava...
Tachicardia. Cominciò a fare respiri profondi. La testa cominciò a girare.
Si appoggiò al bancone della cucina.
Cazzo, è da malati. Poi tanto non lo faccio.
Guardò il cassetto. Uno scrigno del tesoro. Era il primo segreto della sua vita.
Solo se è proprio necessario...
Era necessario?
Lo spot terminò. Ne partì un altro.
Sì, lo è.
Allungò le braccia e avvicinò la tavoletta con la pietra al bordo del ripiano, aprì il cassetto e tirò fuori il coltello a lama alta da ventidue centimetri. Sorrise: l'aveva comprato apposta. Pesante, freddo, scintillante.
Aprì il rubinetto, raccolse dell'acqua nella conca della mano e bagnò la cote.
Il suono dell'acciaio sfregato sulla pietra ruvida lo calmò. Continuò a passare la lama avanti e indietro a ritmo col respiro.
Ancora, e ancora, e ancora.
La musica della pubblicità, dopotutto, era orecchiabile. Chi faceva gli spot ci sapeva fare.
Giovanna con quello stronzo. Sicuramente sorridevano.
Sorrise anche lui.
«Forse alla fine ce la farò. Forse arriverà il giorno... Arriverà.»



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antico
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Re: Sabato mattina

Messaggio#2 » lunedì 16 marzo 2020, 23:25

Luca, buoooonasera! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Francesca Bertuzzi Edition!

alexandra.fischer
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Re: Sabato mattina

Messaggio#3 » martedì 17 marzo 2020, 7:26

SABATO MATTINA di Luca Nesler Tema centrato. Vittorio vive nel suo mondo privato. Il virus che lo chiude in casa fra spot insulsi e un blocco mentale che gli impedisce di dedicarsi al suo gigantesco puzzle oppure di leggere, si chiama Gelosia per il Coglione-Fintone colpevole di avergli rubato la sua Giovanna. Molto ben resa la scansione dei pensieri di Vittorio (fra commenti agli spot, scarti di passatempi intellettuali intervallati dalle istantanee di Giovanna e dell’Altro insieme). La scena del coltello è descritta molto bene. La lama è da porto d’armi e l’affilatura con la cote è il lavoro degno di un fabbro. A cosa possa servire, si può immaginare (dalla sofferenza del Nostro, io ipotizzo la premeditazione dell’omicidio del Rubafidanzate).

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emiliano.maramonte
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Re: Sabato mattina

Messaggio#4 » mercoledì 18 marzo 2020, 0:02

Ciao Luca! Finalmente posso feedbeccarti di nuovo (e scusa l'orrido neologismo...).
Dunque, all'inizio della lettura mi sono chiesto: che roba è? Dove vuole andare a parare? Chi è il protagonista? Cosa fa? Poi nel prosieguo la situazione si è schiarita e ho apprezzato non poco il ritmo e la gestione (non facile) dell'emozione gelosia, come da richiesta della Guest. In questo il racconto mi ha soddisfatto. Sei stato bravo a farmi entrare nella testa del personaggio, facendomi vedere bene la sua ossessione che lo porta a vivere in modo anomalo, nell'ambito di una realtà anch'essa anomala che aggrava la situazione.
Mi ha fatto storcere il naso il finale: d'accordo che la sequenza conclusiva lascia intendere con pochi dubbi il tragico epilogo di tutta la vicenda, ma avrei apprezzato un sussulto per farmi capire che il protagonista fa sul serio, chessò infilza rabbioso col coltellaccio una mela o pugnala una foto della sua donna rubatagli dal bellimbusto... Cose così.
In ogni caso, nel complesso, racconto su una piena sufficienza.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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romina.braggion
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Re: Sabato mattina

Messaggio#5 » mercoledì 18 marzo 2020, 10:42

Ciao Luca,
il tuo racconto fila perfettamente. Non trovo alcuna segnalazione da farti in merito a stile, fluidità e tema, sicuramente centrato.
Mi è piaciuto molto la caratterizzazione del personaggio. La frase "sistemò le scarpe, parallele all'attaccapanni." fa comprendere meglio di tutte le altre, la deviazione sua mentale.
Mi piace anche il finale aperto: forse, per una volta, non muore per forza una donna.
Buona continuazione.

luca.pagnini
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Re: Sabato mattina

Messaggio#6 » mercoledì 18 marzo 2020, 12:21

Ciao Luca. Il tuo racconto mi sarebbe anche piaciuto, sicuramente per com’è scritto e soprattutto per l’ansia che trasmette, però c’è un però: io ho durato fatica a capire il collegamento tra Giovanna e gli spot, ammesso che l’abbia capito (dopo due riletture), e quindi l’intera storia al di là della gelosia evidente. Alla prima ho pensato che Giovanna fosse semplicemente una fissazione (classica) nella mente di Vittorio e il resto contorno per riempire la scena, ma così il racconto mi sembrava davvero troppo banale... e poi perché tutti quegli spot? Quindi ho cercato un nesso e alla fine ho pensato che Giovanna è la protagonista di tutti gli spot che stanno passando in tv, spot che Vittorio ha registrato ad hoc e poi montato in sequenza per alimentare il suo odio. Ho capito giusto? Al di là che la risposta sia sì o no (ma sarebbe bello saperlo), il fatto che un lettore medio, quale io sono, non abbia compreso alla prima lettura la storia (sempre che l’abbia compresa), è un problema. Per il resto ribadisco che mi è piaciuta la tecnica usata, a scatti, con periodi brevi o brevissimi, intrusioni nella mente del personaggio e ampio uso dell’ambiente, tutto davvero molto bello. Resta quel però…

Il commento è fine a se stesso, visto che sono stordito, comunque ti può essere comunque utile. Ciao!

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filippo.mammoli
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Re: Sabato mattina

Messaggio#7 » mercoledì 18 marzo 2020, 17:47

Ciao Luca,
il racconto è ben scritto e mi è piaciuto. Amo l'ambientazione quotidiana e il riuscire ad analizzare situazioni ordinarie in modo non banale, centrandosi sui pensieri e sugli stati d'animo del protagonista. Mi hai fatto respirare la monotonia di una vita piena della solitudine di chi ha perso la persona cara e della sua gelosia per l'altro. Mi piace il sottofondo della televisione, con cui intervalli i pensieri. Tutto bene fino alla fine, dove mi aspettavo qualcosa di diverso, non necessariamente un twist o un colpo di scena, ma qualcosa che fosse in qualche modo un obietttivo da raggiungere. Resta per me una buona prova.

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Il Calmo
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Re: Sabato mattina

Messaggio#8 » giovedì 19 marzo 2020, 23:56

Racconto pulito, ben scritto e scorrevole. Nulla da dire sul tema e sullo stile.
Però non so come dire ma non mi ha preso molto e anche il finale l’ho trovato un po’debole.
Mi sarebbe piaciuto indagare ancora un po’ di più nella mente malata del protagonista.
Non ho capito bene il riferimento continuo agli spot pubblicitari…c’era lei in quelli spot?
Nel complesso quindi non ci sono quindi guizzi che in un racconto breve alle volte sono necessari (alle volte, non sempre ovviamente ma in questo caso avrei movimentato meglio la situazione).

viviana.tenga
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Re: Sabato mattina

Messaggio#9 » venerdì 20 marzo 2020, 23:27

Ciao Luca,
Hai di sicuro reso bene la situazione fisica e mentale del protagonista: la gelosia, il senso di vuoto, la sofferenza. Però la mia impressione è che rimanga solo questo: un affresco di una situazione in essere, non un vero e proprio racconto con una storia (anche minima) che si sviluppa. Anche la parte finale l'ho vista più come un vagheggiare gesti estremi che è probabilmente diventato abituale che come un evento di trama vero e proprio.
Chiariamo, dato il poco spazio ci sta anche fare questo tipo di brani, ma secondo me lascia comunque il racconto con una marcia in meno rispetto ad altri.

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Luca Nesler
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Re: Sabato mattina

Messaggio#10 » domenica 22 marzo 2020, 11:30

emiliano.maramonte ha scritto:Ciao Luca! Finalmente posso feedbeccarti di nuovo (e scusa l'orrido neologismo...).
Dunque, all'inizio della lettura mi sono chiesto: che roba è? Dove vuole andare a parare? Chi è il protagonista? Cosa fa? Poi nel prosieguo la situazione si è schiarita e ho apprezzato non poco il ritmo e la gestione (non facile) dell'emozione gelosia, come da richiesta della Guest. In questo il racconto mi ha soddisfatto. Sei stato bravo a farmi entrare nella testa del personaggio, facendomi vedere bene la sua ossessione che lo porta a vivere in modo anomalo, nell'ambito di una realtà anch'essa anomala che aggrava la situazione.
Mi ha fatto storcere il naso il finale: d'accordo che la sequenza conclusiva lascia intendere con pochi dubbi il tragico epilogo di tutta la vicenda, ma avrei apprezzato un sussulto per farmi capire che il protagonista fa sul serio, chessò infilza rabbioso col coltellaccio una mela o pugnala una foto della sua donna rubatagli dal bellimbusto... Cose così.
In ogni caso, nel complesso, racconto su una piena sufficienza.

In bocca al lupo!
Emiliano.


Ciao Emiliano, come sempre grazie per l'avermi feedbeccato!
Mi hai dato modo di riflettere. Il finale era l'unica parte che mi dava la sensazione di aver detto qualcosa, e cioè che a volte siamo così poveracci che basta carezzare un'idea di rivalsa per sentirci già meglio. Lui si vendicherà facendo un gesto tanto avulso dalla sua routine o si limiterà ad affilare un coltello per anni? Chissà.
Ma comprendo la tua idea e, penso, che rispecchi anche la tua scrittura che sto imparando a conoscere. Anche così ci sarebbe stato un messaggio e più chiaro, ma io non ci ho pensato.
La riflessione è sempre sul peso della soggettività in queste cose: scriviamo così come pensiamo.
Grazie, mi piace molto lo scambio di opinioni e punti di vista!

Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Sabato mattina

Messaggio#11 » domenica 22 marzo 2020, 11:32

romina.braggion ha scritto:Ciao Luca,
il tuo racconto fila perfettamente. Non trovo alcuna segnalazione da farti in merito a stile, fluidità e tema, sicuramente centrato.
Mi è piaciuto molto la caratterizzazione del personaggio. La frase "sistemò le scarpe, parallele all'attaccapanni." fa comprendere meglio di tutte le altre, la deviazione sua mentale.
Mi piace anche il finale aperto: forse, per una volta, non muore per forza una donna.
Buona continuazione.


Ciao Romina! Grazie, sono contento che tu l'abbia trovato scorrevole. Sul finale la penso come te: non deve sempre per forza morire qualcuno! Visto il tema comprendo anche perché tu abbia specificato il genere.
Grazie e alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Sabato mattina

Messaggio#12 » domenica 22 marzo 2020, 11:37

luca.pagnini ha scritto:Ciao Luca. Il tuo racconto mi sarebbe anche piaciuto, sicuramente per com’è scritto e soprattutto per l’ansia che trasmette, però c’è un però: io ho durato fatica a capire il collegamento tra Giovanna e gli spot, ammesso che l’abbia capito (dopo due riletture), e quindi l’intera storia al di là della gelosia evidente. Alla prima ho pensato che Giovanna fosse semplicemente una fissazione (classica) nella mente di Vittorio e il resto contorno per riempire la scena, ma così il racconto mi sembrava davvero troppo banale... e poi perché tutti quegli spot? Quindi ho cercato un nesso e alla fine ho pensato che Giovanna è la protagonista di tutti gli spot che stanno passando in tv, spot che Vittorio ha registrato ad hoc e poi montato in sequenza per alimentare il suo odio. Ho capito giusto? Al di là che la risposta sia sì o no (ma sarebbe bello saperlo), il fatto che un lettore medio, quale io sono, non abbia compreso alla prima lettura la storia (sempre che l’abbia compresa), è un problema. Per il resto ribadisco che mi è piaciuta la tecnica usata, a scatti, con periodi brevi o brevissimi, intrusioni nella mente del personaggio e ampio uso dell’ambiente, tutto davvero molto bello. Resta quel però…

Il commento è fine a se stesso, visto che sono stordito, comunque ti può essere comunque utile. Ciao!


Ciao Luca! Mentre scrivevo degli spot ho immaginato di stare calcando un po' la mano e non sapevo se avrebbe avuto l'effetto che speravo o quello che ha avuto su di te, ma ho provato a sperimentare. Comincio col dire che il racconto è terribilmente banale, ma non avevo un'idea che fosse una. Così ho provato a scrivere la prima roba che mi è venuta in mente cercando di farlo bene. Quindi gli spot servono a dare l'idea di uno che cerca di distrarsi davanti alla TV che, vista l'epoca di consumismo sfrenato in cui viviamo, passa più spot che altre trasmissioni. Io odio la TV e mi piaceva l'idea che quella stronza non fosse affatto d'aiuto! Ma comprendo il tuo smarrimento.
Insomma, no, è solo un disperato che guarda la TV per non pensare alla ex che l'ha mollato per un altro. Ha ha ha, banale è dir poco.
Grazie Luca, alla prossima!

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Re: Sabato mattina

Messaggio#13 » domenica 22 marzo 2020, 11:44

valeriocovaia2502 ha scritto:avrei gradito un taglio più innovativo


Ha ha ha, Valerio sfondi una porta aperta. Mi piace scrivere, ma non sono uno con idee fantasiose e brillanti... A volte ho una botta di culo, ma altre, come questa, scrivo tanto per partecipare.

valeriocovaia2502 ha scritto:Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti riguardo questa critica, sarò ben felice di darteli.


In realtà ho capito benissimo la tua critica e sono senz'altro d'accordo con te, ma se hai qualcosa da aggiungere lo leggo volentieri. Il confronto e la discussione mi piacciono sempre molto.

valeriocovaia2502 ha scritto: Piccola curiosità: nella tua testa, l'uomo è chiuso in casa per via del Coronavirus? O, semplicemente, ha sviluppato un rapporto d'affetto così morboso nei confronti delle altre persone che molte di esse l'hanno allontanato e ora si ritrova piuttosto solo?


Nella mia mente Vittorio è una persona abitudinaria, impigrito in una vita monotona vissuta a fianco della sua bella. Mancando lei e l'abitudine del lavoro non ha granché da fare, ma avrebbe necessità di fuggire dalle sue ossessioni e il suo dolore.

Sono contento che tu abbia apprezzato gli aspetti più tecnici (non c'è altro).

Grazie del commento, alla prossima!

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Re: Sabato mattina

Messaggio#14 » domenica 22 marzo 2020, 11:46

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Luca,
il racconto è ben scritto e mi è piaciuto. Amo l'ambientazione quotidiana e il riuscire ad analizzare situazioni ordinarie in modo non banale, centrandosi sui pensieri e sugli stati d'animo del protagonista. Mi hai fatto respirare la monotonia di una vita piena della solitudine di chi ha perso la persona cara e della sua gelosia per l'altro. Mi piace il sottofondo della televisione, con cui intervalli i pensieri. Tutto bene fino alla fine, dove mi aspettavo qualcosa di diverso, non necessariamente un twist o un colpo di scena, ma qualcosa che fosse in qualche modo un obietttivo da raggiungere. Resta per me una buona prova.


Grazie Filippo, analisi molto lucida. Sul discorso dell'obiettivo mi ha scritto qualcosa di simile anche Emiliano. Una prospettiva che non avevo considerato, ma che mi ha già convinto come possibilità narrativa più coinvolgente. La terrò a mente per le prossime volte.
Grazie, alla prossima!

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Re: Sabato mattina

Messaggio#15 » domenica 22 marzo 2020, 11:51

Il Calmo ha scritto:Racconto pulito, ben scritto e scorrevole. Nulla da dire sul tema e sullo stile.
Però non so come dire ma non mi ha preso molto e anche il finale l’ho trovato un po’debole.
Mi sarebbe piaciuto indagare ancora un po’ di più nella mente malata del protagonista.
Non ho capito bene il riferimento continuo agli spot pubblicitari…c’era lei in quelli spot?
Nel complesso quindi non ci sono quindi guizzi che in un racconto breve alle volte sono necessari (alle volte, non sempre ovviamente ma in questo caso avrei movimentato meglio la situazione).


Ciao Andrea, sono d'accordo con te. Racconto che ha davvero poco da dire, ma mi sono accontentato di partecipare. Una volta mi chiedevo se è meglio scrivere una cagata e partecipare o se farlo solo con qualcosa di buono. Ho deciso che è meglio partecipare.

Il riferimento agli spot ha confuso anche Luca ed era un rischio che mi sono preso, anche per saggiarne l'effetto e, forse, per la pigrizia di quel lunedì sera. In realtà è solo un modo per mostrare la monotonia e la vuotezza del mondo che circonda il protagonista.
Speriamo di far meglio la prossima volta.

Grazie a alla prossima!

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Re: Sabato mattina

Messaggio#16 » domenica 22 marzo 2020, 11:54

viviana.tenga ha scritto:Ciao Luca,
Hai di sicuro reso bene la situazione fisica e mentale del protagonista: la gelosia, il senso di vuoto, la sofferenza. Però la mia impressione è che rimanga solo questo: un affresco di una situazione in essere, non un vero e proprio racconto con una storia (anche minima) che si sviluppa. Anche la parte finale l'ho vista più come un vagheggiare gesti estremi che è probabilmente diventato abituale che come un evento di trama vero e proprio.
Chiariamo, dato il poco spazio ci sta anche fare questo tipo di brani, ma secondo me lascia comunque il racconto con una marcia in meno rispetto ad altri.


Ciao Viviana, hai perfettamente ragione. Anche tu hai fatto un'analisi molto lucida e non ho giustificazioni sulla pochezza del racconto. Sapevo che era poco più di una lista della spesa, ma almeno sono qui a provare a... levarti punti per il ranking! :P
E invece... Ottimo esperimento il tuo! Se trovo il tempo magari ti lascerò un commento.

Grazie, alla prossima!

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Re: Sabato mattina

Messaggio#17 » domenica 22 marzo 2020, 11:56

alexandra.fischer ha scritto:SABATO MATTINA di Luca Nesler Tema centrato. Vittorio vive nel suo mondo privato. Il virus che lo chiude in casa fra spot insulsi e un blocco mentale che gli impedisce di dedicarsi al suo gigantesco puzzle oppure di leggere, si chiama Gelosia per il Coglione-Fintone colpevole di avergli rubato la sua Giovanna. Molto ben resa la scansione dei pensieri di Vittorio (fra commenti agli spot, scarti di passatempi intellettuali intervallati dalle istantanee di Giovanna e dell’Altro insieme). La scena del coltello è descritta molto bene. La lama è da porto d’armi e l’affilatura con la cote è il lavoro degno di un fabbro. A cosa possa servire, si può immaginare (dalla sofferenza del Nostro, io ipotizzo la premeditazione dell’omicidio del Rubafidanzate).


Ciao Alexandra, mi stavi sfuggendo, scusa. Sì, Vittorio progetta un omicidio. Non so, però, se alla fine lo farà. Io penso di no :D

Grazie del commento!
Alla prossima!

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Re: Sabato mattina

Messaggio#18 » domenica 22 marzo 2020, 12:21

Luca Nesler ha scritto:
luca.pagnini ha scritto:Ciao Luca. Il tuo racconto mi sarebbe anche piaciuto, sicuramente per com’è scritto e soprattutto per l’ansia che trasmette, però c’è un però: io ho durato fatica a capire il collegamento tra Giovanna e gli spot, ammesso che l’abbia capito (dopo due riletture), e quindi l’intera storia al di là della gelosia evidente. Alla prima ho pensato che Giovanna fosse semplicemente una fissazione (classica) nella mente di Vittorio e il resto contorno per riempire la scena, ma così il racconto mi sembrava davvero troppo banale... e poi perché tutti quegli spot? Quindi ho cercato un nesso e alla fine ho pensato che Giovanna è la protagonista di tutti gli spot che stanno passando in tv, spot che Vittorio ha registrato ad hoc e poi montato in sequenza per alimentare il suo odio. Ho capito giusto? Al di là che la risposta sia sì o no (ma sarebbe bello saperlo), il fatto che un lettore medio, quale io sono, non abbia compreso alla prima lettura la storia (sempre che l’abbia compresa), è un problema. Per il resto ribadisco che mi è piaciuta la tecnica usata, a scatti, con periodi brevi o brevissimi, intrusioni nella mente del personaggio e ampio uso dell’ambiente, tutto davvero molto bello. Resta quel però…

Il commento è fine a se stesso, visto che sono stordito, comunque ti può essere comunque utile. Ciao!


Ciao Luca! Mentre scrivevo degli spot ho immaginato di stare calcando un po' la mano e non sapevo se avrebbe avuto l'effetto che speravo o quello che ha avuto su di te, ma ho provato a sperimentare. Comincio col dire che il racconto è terribilmente banale, ma non avevo un'idea che fosse una. Così ho provato a scrivere la prima roba che mi è venuta in mente cercando di farlo bene. Quindi gli spot servono a dare l'idea di uno che cerca di distrarsi davanti alla TV che, vista l'epoca di consumismo sfrenato in cui viviamo, passa più spot che altre trasmissioni. Io odio la TV e mi piaceva l'idea che quella stronza non fosse affatto d'aiuto! Ma comprendo il tuo smarrimento.
Insomma, no, è solo un disperato che guarda la TV per non pensare alla ex che l'ha mollato per un altro. Ha ha ha, banale è dir poco.
Grazie Luca, alla prossima!


Ok, mi sono fatto un bel film. :) :) :)
Comunque anche se "povero", il racconto ha un'ottima base quindi ci puoi lavorare per "arricchirlo".
Alla prossima.

Daniel Travis
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Re: Sabato mattina

Messaggio#19 » mercoledì 25 marzo 2020, 10:03

Niente male davvero. Ho trovato la forma (intenzionalmente) scarna un po' poco funzionale verso l'inizio, sembrava quasi dettata dal bisogno di sintesi anziché dal bisogno di mostrare il deserto della prospettiva del nostro triste protagonista; ma è una mia impressione e, proseguendo nella lettura, tutto funziona.
Mi piace che si tratti di uno spaccato tra una tragedia (il dramma personale del protagonista) e la (possibile) prossima (più seria).
Trasmette tutta la tensione della storia, lascia aperte le porte che deve, non perde tempo e non si trascina, e non ha bisogno né di colpi di scena né di grosse spiegazioni.
Il tema è, naturalmente, centrato.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Luca Nesler
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Re: Sabato mattina

Messaggio#20 » mercoledì 25 marzo 2020, 12:55

Daniel Travis ha scritto:Niente male davvero. Ho trovato la forma (intenzionalmente) scarna un po' poco funzionale verso l'inizio, sembrava quasi dettata dal bisogno di sintesi anziché dal bisogno di mostrare il deserto della prospettiva del nostro triste protagonista; ma è una mia impressione e, proseguendo nella lettura, tutto funziona.
Mi piace che si tratti di uno spaccato tra una tragedia (il dramma personale del protagonista) e la (possibile) prossima (più seria).
Trasmette tutta la tensione della storia, lascia aperte le porte che deve, non perde tempo e non si trascina, e non ha bisogno né di colpi di scena né di grosse spiegazioni.
Il tema è, naturalmente, centrato.


Grazie Daniel. Sono contento che tu l'abbia gradito: non riuscivo a trovare nulla di più interessante o particolare sull'argomento.
Ho rischiato con un incipit molto palloso, ma speravo in un crescendo.
Alla prossima, grazie del commento!

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daniele.mammana-torrisi
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Re: Sabato mattina

Messaggio#21 » mercoledì 25 marzo 2020, 22:09

Ciao, Luca!

Il tema l'hai esplorato bene, lo dico sin da subito per rompere il ghiaccio. Fai un accenno al solo suono che si sente, quello del televisore, e quasi a citarlo hai i pensieri del protagonista che vanno e vengono. Il pensiero dell'altro rintocca, praticamente una costante che accompagna ogni paragrafo.
Ci sono dei momenti in cui si distrae, ma eccolo che ritorna lì. Sempre lì, con la persistenza di un pendolo. Mi domando, però, da quanto tempo Vittoria cova i suoi propositi circa l'altro? Perché il coltello è un acquisto che ha fatto tempo prima, da come la metti, ma lo sta affilando.
E non è la prima volta. Da quanto va avanti? Un ventitude centimetri non è proprio l'arnese che compri il lunedì mattina, sopratutto se poi devi affilarlo, cosa che ti chiede di sapere come fare. Quindi niente, sono curioso per il tempo dentro alla storia.

Complimenti! ^^

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Luca Nesler
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Re: Sabato mattina

Messaggio#22 » giovedì 26 marzo 2020, 12:58

daniele.mammana-torrisi ha scritto:Ciao, Luca!

Il tema l'hai esplorato bene, lo dico sin da subito per rompere il ghiaccio. Fai un accenno al solo suono che si sente, quello del televisore, e quasi a citarlo hai i pensieri del protagonista che vanno e vengono. Il pensiero dell'altro rintocca, praticamente una costante che accompagna ogni paragrafo.
Ci sono dei momenti in cui si distrae, ma eccolo che ritorna lì. Sempre lì, con la persistenza di un pendolo. Mi domando, però, da quanto tempo Vittoria cova i suoi propositi circa l'altro? Perché il coltello è un acquisto che ha fatto tempo prima, da come la metti, ma lo sta affilando.
E non è la prima volta. Da quanto va avanti? Un ventitude centimetri non è proprio l'arnese che compri il lunedì mattina, sopratutto se poi devi affilarlo, cosa che ti chiede di sapere come fare. Quindi niente, sono curioso per il tempo dentro alla storia.

Complimenti! ^^


Ciao Daniele! Ha ha, che bella curiosità.
Nella mia mente la cosa va avanti da 2 settimane\1 mese. Vittorio ha comprato un coltello da cucina e progettato un omicidio, studiato come si affila una lama e procurato la pietra, che sia una sorte di ritualità samurai. Il gesto di occuparsi praticamente del suo "progetto" gli dà l'illusione di avere il fegato di vendicarsi in modo cruento. Questo allevia il suo dolore, altrimenti costante, perché è come se non si sentisse più una vittima, finché crede di potersi vendicare. Così era nella mia testa :D
Grazie per il commento!
Alla prossima!

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antico
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Re: Sabato mattina

Messaggio#23 » lunedì 30 marzo 2020, 18:37

Ottimo anche qui con un racconto interamente votato a ciò che vuole essere, riuscendoci. Ben delineata la sensazione di vuoto dentro e fuori dal protagonista e agghiacciante arrivo a quelle che sono le origini di un nuovo dramma con l'immagine della cote e del coltello ben pescate nel suo affilare la gelosia verso la forma finale dell'odio e della violenza. Per me un pollice su e ti piazzo tra il racconto di Lauro (che forse è ancora superiore per lo stile perfettamente intonato al protagonista, come qui, ma in quel contesto ancora più scenografico... Insomma, più intonato al mio gusto personale) e quello di Ferraro (ottimo, ma tra i tre quello che mi ha entusiasmato, pur entusiasmandomi, meno).

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Luca Nesler
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Re: Sabato mattina

Messaggio#24 » martedì 31 marzo 2020, 13:00

Wow, grazie Antico! E grazie per tutto quanto!

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