Occhi grigi come i miei
- Andrea Partiti
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Occhi grigi come i miei
Anna aspetta che lui sia uscito, la porta di casa chiusa con uno scatto metallico.
Abbasso la maniglia e apro la porta, lentamente, per non svegliarla. La maniglia cigola lievissima risollevandosi.
Anna raccoglie i piatti di un pasto freddo e scostante. Poche parole scambiate con stanchezza e distacco.
Mi sfilo le scarpe. La sinistra e poi la destra. Appoggio i piedi a terra con cautela lenta e deliberata, per non rischiare urti inattesi.
Anna posa le stoviglie nel lavello. Ripensa agli otto anni insieme, due di matrimonio.
Cerco la sua sagoma nella penombra, ascolto il respiro per assicurarmi che sia addormentata.
Anna apre l’acqua calda. Mai una volta era stata gelosa.
Mi avvicino, ne osservo il profilo, la calma sul quel viso che mai ha mostrato rimorso o pena nei miei confronti.
Anna spreme due gocce di detersivo sulla spugna. Aveva occhi solo per lei.
Mi chino, appoggio con fermezza una mano sulla bocca e l’altra a coprire il naso.
Anna sfrega delicatamente i piatti, i bicchieri, le posate. Mai l’aveva visto cercare un’altra con lo sguardo.
Premo più forte, neanche un respiro deve passare. Non posso tirarmi indietro ora.
Anna apre la lavastoviglie alla sua destra. Poi era arrivata lei.
Si agita. Si sveglia. Apre quegli occhi grigi che hanno riempito i miei incubi. Così terribilmente simili ai miei. Per questo ti ha scelta?
Anna estrae il cestello superiore. Lei aveva cambiato tutto. Vedeva quei piccoli sguardi d’intesa, aveva qualcosa in più.
Prova a urlare, sento gli spasmi nel suo torace. Mi afferra con le mani, ma è confusa, debole.
Anna carica la lavastoviglie con gesti automatici. Aveva sentito il loro rapporto raffreddarsi, lo perdeva giorno dopo giorno.
Si accascia, ma non lascio la presa. Aspetto. Un minuto, due, tre.
Anna chiude la lavastoviglie che si avvia con un sibilo. Non era più la donna della sua vita.
C’è un gran silenzio. Libero la testa che si accascia di lato, viola e gonfia.
Anna ascolta l’auto di lui che si allontana, scricchiolando sulla ghiaia. Non si è mai sentita così sola.
Mi volto, asciugo i palmi bagnati di saliva e sudore sui pantaloni. Inspiro a fondo.
Anna piange, accasciata in un angolo della cucina. Non può più rimandare.
Mi allontano per sempre da quella culla maledetta.
Abbasso la maniglia e apro la porta, lentamente, per non svegliarla. La maniglia cigola lievissima risollevandosi.
Anna raccoglie i piatti di un pasto freddo e scostante. Poche parole scambiate con stanchezza e distacco.
Mi sfilo le scarpe. La sinistra e poi la destra. Appoggio i piedi a terra con cautela lenta e deliberata, per non rischiare urti inattesi.
Anna posa le stoviglie nel lavello. Ripensa agli otto anni insieme, due di matrimonio.
Cerco la sua sagoma nella penombra, ascolto il respiro per assicurarmi che sia addormentata.
Anna apre l’acqua calda. Mai una volta era stata gelosa.
Mi avvicino, ne osservo il profilo, la calma sul quel viso che mai ha mostrato rimorso o pena nei miei confronti.
Anna spreme due gocce di detersivo sulla spugna. Aveva occhi solo per lei.
Mi chino, appoggio con fermezza una mano sulla bocca e l’altra a coprire il naso.
Anna sfrega delicatamente i piatti, i bicchieri, le posate. Mai l’aveva visto cercare un’altra con lo sguardo.
Premo più forte, neanche un respiro deve passare. Non posso tirarmi indietro ora.
Anna apre la lavastoviglie alla sua destra. Poi era arrivata lei.
Si agita. Si sveglia. Apre quegli occhi grigi che hanno riempito i miei incubi. Così terribilmente simili ai miei. Per questo ti ha scelta?
Anna estrae il cestello superiore. Lei aveva cambiato tutto. Vedeva quei piccoli sguardi d’intesa, aveva qualcosa in più.
Prova a urlare, sento gli spasmi nel suo torace. Mi afferra con le mani, ma è confusa, debole.
Anna carica la lavastoviglie con gesti automatici. Aveva sentito il loro rapporto raffreddarsi, lo perdeva giorno dopo giorno.
Si accascia, ma non lascio la presa. Aspetto. Un minuto, due, tre.
Anna chiude la lavastoviglie che si avvia con un sibilo. Non era più la donna della sua vita.
C’è un gran silenzio. Libero la testa che si accascia di lato, viola e gonfia.
Anna ascolta l’auto di lui che si allontana, scricchiolando sulla ghiaia. Non si è mai sentita così sola.
Mi volto, asciugo i palmi bagnati di saliva e sudore sui pantaloni. Inspiro a fondo.
Anna piange, accasciata in un angolo della cucina. Non può più rimandare.
Mi allontano per sempre da quella culla maledetta.
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea! Caratteri e tempo ok, buona Francesca Bertuzzi Edition anche a te!
- maurizio.ferrero
- Messaggi: 529
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea,
Che pugnalata! Il finale prende veramente alla sprovvista e getta una nuova luce su tutta la vicenda. Ben ritmata, con frasi brevissime e un'alternanza che rende vivo il racconto.
Ho avuto qualche difficoltà durante la prima lettura a capire chi fosse l'io narrante della parte in prima persona (non capivo se fosse Anna o il marito), forse avresti dovuto aggiungere un elemento che lo rendesse subito comprensibile.
In ogni caso un buon racconto, dalla narrazione chiara e ben dosata. Complimenti!
Che pugnalata! Il finale prende veramente alla sprovvista e getta una nuova luce su tutta la vicenda. Ben ritmata, con frasi brevissime e un'alternanza che rende vivo il racconto.
Ho avuto qualche difficoltà durante la prima lettura a capire chi fosse l'io narrante della parte in prima persona (non capivo se fosse Anna o il marito), forse avresti dovuto aggiungere un elemento che lo rendesse subito comprensibile.
In ogni caso un buon racconto, dalla narrazione chiara e ben dosata. Complimenti!
- Andrea Lauro
- Messaggi: 596
Re: Occhi grigi come i miei
Oddio Andrea, tu e Wladimiro volete farmi morire: anche qui il finale mi ha sconvolto.
Ergo, visto che questo era il tuo spregevole intento, la tua è un’ottima prova. Le due scene si rincorrono su piani temporali diversi fino ad unirsi sul finale, un po’ come le sequenze a colori e in bianco e nero di quel film di Nolan (solo che là una delle due andava anche all’indietro). Bravo.
Detto questo, non lascerò più la figliolanza a casa da sola con mia moglie.
in bocca al lupo!
andrea
Ergo, visto che questo era il tuo spregevole intento, la tua è un’ottima prova. Le due scene si rincorrono su piani temporali diversi fino ad unirsi sul finale, un po’ come le sequenze a colori e in bianco e nero di quel film di Nolan (solo che là una delle due andava anche all’indietro). Bravo.
Detto questo, non lascerò più la figliolanza a casa da sola con mia moglie.
in bocca al lupo!
andrea
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- Messaggi: 120
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea. Non ho niente da dire se non bravo. In effetti così non raggiungo i 300 caratteri quindi motivo un po’ di più. Anzitutto mi è piaciuta la struttura, anch’io quando sono in vena e la storia me lo permette cerco di giocare con i punti di vista e il narratore, quindi voto pieno per la scelta e la realizzazione. Poi abbiamo la storia e il personaggio, terribile e definitivo. Infine il colpo di scena, che in questo caso, almeno per me, non è nemmeno così importate, la storia era costruita talmente bene che avresti potuto concludere in qualsiasi modo. Non mi fraintendere, non dico che il finale è banale, tutt’altro, dico solo che il resto non è inferiore come spesso accade in tanti racconti che, purtroppo, si reggono solo su quello. Chapeau.
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea, lieto di leggerti.
Allora, devo dire che questo racconto per quanto mi riguarda si salva soprattutto per il colpo di scena finale, che spiazza piacevolmente (nonostante l'orrore, sia chiaro) facendo rivalutare il tutto con un'ottica nuova. Dico questo perché, per il resto, non mi è piaciuto molto il modo in cui hai strutturato il racconto, ma considerando gli elogi degli altri io credo sia una questione puramente soggettiva, visto che a tutti è piaciuta l'intera struttura, non solo il finale. Il continuo ripetere il nome del soggetto ad ogni frase mi ha infastidito, il ritmo è serrato ed è un bene, ma forse troppo. L'alternarsi dei tempi è buono. Il tema è centrato, il racconto è valido, quindi ti faccio i miei complimenti.
Allora, devo dire che questo racconto per quanto mi riguarda si salva soprattutto per il colpo di scena finale, che spiazza piacevolmente (nonostante l'orrore, sia chiaro) facendo rivalutare il tutto con un'ottica nuova. Dico questo perché, per il resto, non mi è piaciuto molto il modo in cui hai strutturato il racconto, ma considerando gli elogi degli altri io credo sia una questione puramente soggettiva, visto che a tutti è piaciuta l'intera struttura, non solo il finale. Il continuo ripetere il nome del soggetto ad ogni frase mi ha infastidito, il ritmo è serrato ed è un bene, ma forse troppo. L'alternarsi dei tempi è buono. Il tema è centrato, il racconto è valido, quindi ti faccio i miei complimenti.
- Luca Nesler
- Messaggi: 709
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Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea! Sei spesso sperimentale con la forma e l'intreccio e penso che questo ti sia venuto splendidamente. Due time line che si sviluppano parallelamente e s'incontrano nel finale pongono la difficoltà di svelare il giusto quantitativo di informazioni ciascuna senza rimanere indietro o prevenite l'altra. In questo sei stato molto bravo. Il finale non è scontato ed è di forte impatto. Penso che tu e Wladimiro abbiate avuto le migliori ispirazioni per il tema. Il tuo racconto ha una connotazione leggermente più fredda a causa dei periodi brevi che però sono funzionali al taglio del racconto.
Mi complimento per l'originalità che riesci così spesso a trovare nella struttura dei tuoi pezzi.
Ottima prova!
Mi complimento per l'originalità che riesci così spesso a trovare nella struttura dei tuoi pezzi.
Ottima prova!
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea e un piacere di leggerti, ho apprezzato molto questa doppia storia gestita magistralmente e con un finale spiazzante. Ho faticato un momento alla chiusura della porta, su chi faceva cosa, ma andando avanti tutto si è chiarito. Mi è piaciuto particolarmente il cambio di prospettiva che arriva piano al lettore; prima quando capisce che il corsivo non è riferito al marito e poi quando si capisce chi è la vittima. Per me uno dei racconti migliori di questa edizione.
Molto bravo.
A rileggerti!
Molto bravo.
A rileggerti!
- giancarmine trotta
- Messaggi: 383
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea,
ho letto tanti tuoi racconti e noto sempre con sorpresa l'originalità delle strutture e delle narrazioni.
Il racconto vola alto, sia chiaro, perché è costruito magistralmente, nascondendo il finale che pure aspettavo perché, appunto, ho letto molti tuoi scritti. Le note dolenti riguardano la ripetitività delle scene alternate, che così costruite possono sembrare "pesanti"; è una scelta che hai fatto e portato avanti e che, da quanto ho letto, ha dato fastidio a pochi di noi.
Io avrei preferito un intermezzo diverso, con un flashback di poche righe ma simboliche, narrate come tu sai fare.
In definitiva è un buonissimo lavoro, originale, che merita il podio.
Alla prossima,
G.
**
ho letto tanti tuoi racconti e noto sempre con sorpresa l'originalità delle strutture e delle narrazioni.
Il racconto vola alto, sia chiaro, perché è costruito magistralmente, nascondendo il finale che pure aspettavo perché, appunto, ho letto molti tuoi scritti. Le note dolenti riguardano la ripetitività delle scene alternate, che così costruite possono sembrare "pesanti"; è una scelta che hai fatto e portato avanti e che, da quanto ho letto, ha dato fastidio a pochi di noi.
Io avrei preferito un intermezzo diverso, con un flashback di poche righe ma simboliche, narrate come tu sai fare.
In definitiva è un buonissimo lavoro, originale, che merita il podio.
Alla prossima,
G.
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- giulio.marchese1
- Messaggi: 79
Re: Occhi grigi come i miei
Ciao Andrea,
All'inizio del racconto mi sono sentito un po' spaesato, credo riguardi alcuni tempi verbali che mi hanno un po' disorientato (pur essendo corretti dal punto di vista della consecutio). Poi però mi sono lasciato trasportare e sono cascato a peso morto nel tranello. Il finale è stato un pugno nello stomaco. Ed è lì che risiede la bellezza del racconto. Il raccordarsi delle due linee temporali è un tocco di classe; il racconto avrebbe funzionato anche senza ma il fatto che sono in rapida successione mette in evidenza la presa di coscienza della protagonista e le ragioni, a caldo, della sua folle decisione. Per quanto riguarda il tema c'è e non c'è. Durante tutto il racconto il lettore pensa la donna stia agendo per gelosia, ma il finale smentisce tale tesi che, diciamolo, sarebbe stata un po' banale. Però a quel punto la gelosia manca, o meglio non c'entra.
A parte queste, soggettivissime, osservazioni riguardo al tema il racconto è davvero bello! Sul finale ho letteralmente sentito un brivido lungo la schiena, complimenti!
All'inizio del racconto mi sono sentito un po' spaesato, credo riguardi alcuni tempi verbali che mi hanno un po' disorientato (pur essendo corretti dal punto di vista della consecutio). Poi però mi sono lasciato trasportare e sono cascato a peso morto nel tranello. Il finale è stato un pugno nello stomaco. Ed è lì che risiede la bellezza del racconto. Il raccordarsi delle due linee temporali è un tocco di classe; il racconto avrebbe funzionato anche senza ma il fatto che sono in rapida successione mette in evidenza la presa di coscienza della protagonista e le ragioni, a caldo, della sua folle decisione. Per quanto riguarda il tema c'è e non c'è. Durante tutto il racconto il lettore pensa la donna stia agendo per gelosia, ma il finale smentisce tale tesi che, diciamolo, sarebbe stata un po' banale. Però a quel punto la gelosia manca, o meglio non c'entra.
A parte queste, soggettivissime, osservazioni riguardo al tema il racconto è davvero bello! Sul finale ho letteralmente sentito un brivido lungo la schiena, complimenti!
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- Messaggi: 2875
Re: Occhi grigi come i miei
Tema centrato. La gelosia è del protagonista per la figlia appena nata, che lui uccide come sfregio per un matrimonio finito durato poco (due anni) a fronte di un fidanzamento lungo (otto anni). L’uso del punto di vista è molto ben usato. Ricorda quello di Alain-Robe Grillet e della ‟Scuola dello sguardo”, ossia la trasformazione del narratore in telecamera, che riprende i personaggi tali e quali sono basandosi molto sulle loro azioni (vedi Anna e le sue faccende di casa- l’uscita del marito-il rientro di lui di nascosto che la spia per poi uccidere la piccola).
Unico neo:
manca qualcosa, perché lei finisce con la lavastoviglie-sente l’auto allontanarsi-piange accasciata in cucina e non può più rimandare. Passaggio ermetico.
Io lo movimenterei mostrandola mentre telefona in lacrime alla polizia.
Ne guadagnerebbe il finale:
Lui che formula il pensiero di essersi allontanato dalla culla maledetta e sussulta al suono delle sirene della polizia, per poi riprendere il controllo di sé con un pensiero tipo: ora fate di me quel che dovete.
Prendilo come un parere a uso del LETTORE ESIGENTE.
Unico neo:
manca qualcosa, perché lei finisce con la lavastoviglie-sente l’auto allontanarsi-piange accasciata in cucina e non può più rimandare. Passaggio ermetico.
Io lo movimenterei mostrandola mentre telefona in lacrime alla polizia.
Ne guadagnerebbe il finale:
Lui che formula il pensiero di essersi allontanato dalla culla maledetta e sussulta al suono delle sirene della polizia, per poi riprendere il controllo di sé con un pensiero tipo: ora fate di me quel che dovete.
Prendilo come un parere a uso del LETTORE ESIGENTE.
- Polly Russell
- Messaggi: 812
Re: Occhi grigi come i miei
Oh cazzo.
Ecco, Antico permettendo, il mio commento potrebbe anche finire qui.
Mi hai fatto mancare il respiro, non in senso buono. Mi ha travolto l’angoscia, è un seme d’oppressione ma visto che Presumo, questo fosse il tuo intento: complimenti.
Ho fatto fatica all’inizio, ma anche questi era nei piani. La frase finale è una coltellata, sarei tentata di metterti ultimo solo per farti desistere all’idea di un altro racconto simile.
Ecco, Antico permettendo, il mio commento potrebbe anche finire qui.
Mi hai fatto mancare il respiro, non in senso buono. Mi ha travolto l’angoscia, è un seme d’oppressione ma visto che Presumo, questo fosse il tuo intento: complimenti.
Ho fatto fatica all’inizio, ma anche questi era nei piani. La frase finale è una coltellata, sarei tentata di metterti ultimo solo per farti desistere all’idea di un altro racconto simile.
Polly
Re: Occhi grigi come i miei
Penso che questo sia uno dei migliori racconti della storia di Minuti Contati: sperimentale e funzionale pertanto innovativo e originale, tema che lo permea fin nelle fondamenta, conflitto presente a 360 gradi, contesto delineato perfettamente, finale che, pur potendoci arrivare, giunge come una pugnalata in virtù di come hai saputo renderlo. Pollice su con lode.
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