CINQUE MESI

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
costellazione di bacco
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CINQUE MESI

Messaggio#1 » martedì 17 marzo 2020, 0:19

“La gelosia ti farà diventare matto”.
All’interno della camera di Myriam suona in loop “El Tango de Roxanne”, un po' di musica per scaricare le tensioni che le comprimono il cervello.
è giovane, ma si sente stanca, ogni giorno di più.
Ha soli ventiquattro anni e un fidanzato, Ivano, che ogni giorno cerca di farle capire il suo amore.

La giornata di Myriam, da cinque mesi, è scandita dalla perenne vibrazione del cellulare.
Ore 06.30. Chiamata. «Amore, buongiorno, scusa l’orario ma sei la prima persona con cui voglio parlare la mattina»
Ore 09.30. Messaggio. «Amore, sei arrivata a lavoro? Perché non mi scrivi?»
Ore 12.00. Chiamata. Nessuna risposta. Messaggio. «Ti avevo chiamato per un saluto, ma va bene!»
Ore 14.00. Messaggio. «Amore, ma ci sentiamo questa sera?»
Ore 15.00. Messaggio. «Amore perché non rispondi?»
Ore 16.00. Messaggio. «Non mi pensare troppo eh?»
Ore 21.00. Messaggio. «Divertiti con gli amici, ma ci sentiamo questa sera?»
Ore 23.00. Videochiamata. «Ciao amore, dobbiamo parlare!»

Cinque mesi dove la lontananza e la tempesta sono state il filo conduttore del loro rapporto.
Myriam si sente prigioniera, si sente nelle mani del Minotauro.
Ivano sente di vivere la relazione più bella del mondo, ma non riesce a comprendere le grida della propria compagna.
Due antipodi, due versioni diverse.
La vittima e il carnefice.

Il telefono comincia a squillare, sul display del cellulare «Orsacchiotto», Myriam rifiuta, un’altra discussione sarebbe insostenibile. Lei vorrebbe solo uscire e divertirsi, senza nessuna ansia, ma soprattutto vivere una relazione sana, senza gelosie e tormenti. Non passano cinque minuti dall’inizio di queste riflessioni che Myriam si addormenta, ma neanche i suoi sogni riescono ad essere sereni.
Si ritrova, tra un leone ed una tigre, in una gabbia e davanti ad essa Ivano con un cilindro sulla testa.
«Attenta ai corteggiatori!» dice lui
«Non ne ho e anche se qualcuno ci provasse direi di no!» ripete Myriam
«Si, ma con una bella ragazza come te si fa subito!»
«Ma quante volte volte te lo devo dire? A me non interessano gli altri!»
«Almeno durante la serata ci possiamo scrivere?»
«Se Alex mi sta parlando non mi metto a giocare con il cellulare!»
«Attenta, se menti ti do in pasto ad una di loro!»
«Non ti mentirei mai, lo sai!»
«Amore, io ti amo! E se mi lasci io sono sicuro di non potere amari nessun’altra! Ti voglio portare sull’altare»
I due animali ruggiscono, si avvicinano a Myriam e cominciano, a poco alla volta, a mangiarne le carni. Ivano non le ferma, ma si siede davanti ad osservare la scena.
Myriam si risveglia in una pozza di sudore, non riesce a credere a ciò che ha sognato, Ivano riesce a sopprimerla anche nei sogni.
«Devo salvarmi da lui! Assolutamente!»
«La gelosia ti farà diventare matto» si sente nuovamente dal pc
«Certo, ma l’unica a impazzire tra i due sono io!» esclama Myriam

Dopo scrive un messaggio ad Ivano
«Dobbiamo parlare» e tra se pensa «per l’ultima volta, spero»
DI ARIANNA D'ANGELO



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antico
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#2 » martedì 17 marzo 2020, 0:25

Ciao e benvenuta su Minuti Contati! Mi confermi che sei Arianna D'Angelo? Tutto ok con caratteri e tempo, buona Francesca Bertuzzi Edition!

costellazione di bacco
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#3 » martedì 17 marzo 2020, 0:29

Si, sono Arianna D.

alexandra.fischer
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#4 » mercoledì 18 marzo 2020, 8:28

Tema centrato. Il racconto contiene immagini molto efficaci per rappresentare la gelosia (il Minotauro, il sogno di Myriam chiusa in gabbia fra il leone e la tigre, con Ivano fuori, con un cilindro da… domatore mentre assiste al momento in cui la fidanzata viene divorata dopo averle fatto il sermone sui corteggiatori da evitare). Anche i dialoghi contengono parti valide: la scansione temporale dei messaggini. E il tono fintamente innocuo, ma corretto dalla punteggiatura. Questo è da brividi. Proprio come il ritornello della canzone sulla gelosia che esce dal computer quasi come un avvertimento sinistro per la protagonista.
Ci sono parti da rivedere che ti segnalo qui sotto. Per il resto, una buona prova.


Attenta a:
alla frase dopo il punto: è giovane (Scrivi: È giovane).
a lavoro (al lavoro)
Si (Sì) e ti spiego perché (Si= forma impersonale. Es. Si è seduto) (Sì=affermazione. Es. Hai sete? Sì)
Amore io ti amo (Termini troppo vicini: Io ti amo basta già.)
poter amari (poter amare)
Ti voglio portare sull’altare (all’altare). Ti spiego perché: portare qualcuno sull’altare vuol dire sacrificarlo agli dei. Portare qualcuno all’altare vuol dire sposarlo.
Tra se pensa (tra sé pensa). Ti spiego perché: (se= forma dubitativa. Es. se potessi, lo farei.), (sé= forma pronominale. Es. Lui pensa solo a sé).
Non abusare dei punti esclamativi, perché danno fastidio (al Lettore Esigente. E all’Editor Esigente).
Ti dico dove li puoi togliere:
«Attenta ai corteggiatori» dice lui (qui basta il punto. Le sta solo parlando).
«Non ne ho e se anche qualcuno ci provasse direi di no» ripete Myriam (anche qui basta il punto e poi via: ripete. Semmai: lo rassicura).
«Ma quante volte te lo devo dire? A me non interessano gli altri.» (qui ti mostro la frase per farti capire quanta volontà di tranquillizzarlo si capisca bene già così. Con il punto esclamativo daresti l'idea che i nervi le stanno cedendo, e non è così).
Toglierei questo Alex: o lo/la menzioni da subito (può essere il fratello/la sorella, il cugino/la cugina), magari in vista di una revisione futura del racconto oppure via. Riscriverei al posto di: Se Alex mi sta parlando…, una frase tipo: Se sto lavorando…
Non ti mentirei mai (riscriverei: non ti ingannerei mai, perché c’è già scritto: menti nella frase sopra. E toglierei il punto esclamativo. Questo serve a distinguere anche gli atteggiamenti dei due personaggi (la sempre più pacata ma stanca Myriam e l’innamorato appiccicaticcio Ivano).

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Andrea Lauro
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#5 » mercoledì 18 marzo 2020, 12:16

Ciao Arianna e benvenuta, hai descritto in modo puntuale una relazione in cui un partner soffoca l’altro. Magari avrei osato qualcosa in più, ecco.
Vedo che Alexandra ti ha già segnalato tutta una serie di sviste sulla punteggiatura, quindi non mi dilungo; vedo che hai consegnato perfettamente in orario, quindi per le prossime prove il consiglio è una bella rilettura finale per togliere tutte le imprecisioni.

Una nota: tutto il testo è incentrato su Myriam. C’è solo un passaggio dove a volo d’uccello riassumi la situazione e salta fuori il pensiero (personale) di Ivano, e il narratore mi diventa onnisciente: “Ivano sente di vivere la relazione più bella del mondo, ma non riesce a comprendere le grida della propria compagna.
È una frase che toglierei (tanto il concetto è chiaro), oppure rimodulerei focalizzandola sul punto di vista di Myriam.
a presto
andrea

luca.pagnini
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#6 » giovedì 19 marzo 2020, 19:58

Ciao Arianna. Tema ampiamente centrato, ma il racconto è privo di sussulti, si parte dal punto A per arrivare a B senza intoppi. La storia è ormai diventata cronaca giornaliera, la gran parte di quelli che poi diventano veri e propri stalker iniziano così, secondo loro, per il troppo amore. A mio parere l’idea, benché abusata, aveva delle possibilità, così come l’hai raccontata però si riduce all’insistenza molesta di Ivano e al sogno, davvero troppo poco. Per esempio, non ho capito perché i due siano lontani oppure quali sarebbero i pregi di questa storia per farla durare addirittura cinque mesi, invece di usare tanti caratteri per ribadire l’insistenza di Ivano, qualcuno poteva essere usato per illustrare questi o altri aspetti dei due che sono rimasti nella tastiera.

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maurizio.ferrero
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#7 » giovedì 19 marzo 2020, 20:03

Ciao Arianna e benvenuta!

La costruzione della storia funziona, una classica relazione con un partner affetto da gelosia morbosa, l'incubo di ogni persona "sana". Le scene che descrivi funzionano, compreso il sogno, ma sembrano essere un poco sconnesse tra loro. Ciò che intendo è che se il filo conduttore è sempre lo stesso, il cambio di registro risulta troppo repentino (realtà/messaggi/flusso di pensiero/sogno/realtà). In una narrazione così breve è meglio, se proprio si vuole dare un'alternanza al registro, sceglierne un paio e dividere il racconto in due tranche, oppure alternarli in maniera repentina. Ti farebbe ottenere un risultato più organico.
Una piccolezza che però ho notato: la parte sui messaggi e le chiamate è molto schematica, impostata, e ci sta perfettamente. Stona subito all'occhio che tutte le chiamate e i messaggi siano stati inviati a un orario "tondo" (6 e mezza, 9 e mezza, mezzogiorno, ecc). Per dare una maggiore idea di schematicità avresti forse dovuto inserire anche dei minuti meno ritmati. (6.39, 9.27, ecc.)
Ah, ultimissima cosa: occhio alle D eufoniche. Ne ho beccate un paio.

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Puch89
Messaggi: 228

Re: CINQUE MESI

Messaggio#8 » venerdì 20 marzo 2020, 0:44

Ciao Arianna, benvenuta nell'arena!
Il tema è centrato. Però ecco, ci fermiamo qui. Non prendere le critiche a cuore, ma sfruttale per migliorare sebbene spesso sia difficile. Il problema è la storia, l'ho trovata davvero troppo banale. Narra semplicemente della possessività (più che della gelosia, ma si percepisce anche quella) di un ragazzo che non si rende conto di soffocare la persona che ama, mentre quest'ultima vive sulla sua pelle tutta la situazione in maniera pesante ed edulcorata inconsciamente all'interno dei propri sogni. Ecco, questo è anche reso bene, per carità, ma non c'è altro. Nessun colpo di scena, nessun intrigo o qualcosa che spinga il lettore a leggere il testo fino alla fine con interesse. Peccato.
Gli errori ortografici e di sintassi non te li riporto perché sarei ridondante, ma fai attenzione anche a quelli, ce ne sono parecchi.
A presto rileggerti!

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giancarmine trotta
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#9 » sabato 21 marzo 2020, 9:46

Ciao Arianna, piacere di leggerti!
Ho letto il tuo racconto e i commenti e, senza ripetere quanto ti hanno già fatto notare sulle sviste, vorrei sottolineare le potenzialità a cui ho pensato dopo avelo letto.
Potenzialità del racconto e di chi l'ha scritto: un buon incipit, buona scelta dei messaggi per focalizzare la gelosia e incubo premonitore. Hai le idee chiarissime sulla costruzione di un mini-racconto, sulle percentuali da utilizzare nelle varie "parti".
Ti immagino come se fossi un diamante da levigare: segui i consigli di chi mi ha preceduto nei commenti perché il diamente c'è, deve solo venire fuori.
Alla prossima,
G.
*+

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Luca Nesler
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#10 » sabato 21 marzo 2020, 12:15

Ciao Arianna. Rinnovo il benvenuto!
La gelosia nel tuo racconto c'è, anche se la mostri senza grande originalità (tema difficile anche per me che probabilmente ho fatto peggio!). Secondo me, però, il racconto potrebbe essere molto migliorabile con qualche accorgimento tecnico.
Personalmente penso che qui su MC i racconti sono sempre esercizi più o meno riusciti, vista la modalità del contest, quindi non te la devi prendere troppo se qualcosa non funziona, anzi. Si cerca sempre di cogliere la possibilità di avere qualche parere su cui riflettere e, per questo, cerco sempre di dire tutto ciò che noto o che penso. Ma non per questo ho ragione, magari dico un mucchio di stronzate. A te la decisione.

Veniamo al racconto.

“La gelosia ti farà diventare matto”. forse avrei usato il corsivo, così da non confonderla con la frase di un personaggio in scena.
All’interno della camera di Myriam suona in loop “El Tango de Roxanne”, un po' di musica per scaricare le tensioni che le comprimono il cervello. qui il punto di vista potrebbe essere quello di Myriam, potremmo sentire i suoi pensieri, le sue emozioni e vivere la vicenda da dentro di lei.
è giovane, ma si sente stanca, ogni giorno di più. qui invece siamo fuori e il narratore fa commenti sul personaggio. Si tratta di un narratore esterno, ma potrebbe essere limitato, nel senso che non conosce più di quanto già non conosca il personaggio e non vede più di quanto non accada in scena. La frase è comunque molto "tell" e ci racconta qualcosa che sarebbe meglio ci venisse mostrato per avere un maggior impatto sul lettore.
Ha soli ventiquattro anni e un fidanzato in che senso "solo"? e perché avere ventiquattro anni è collegato ad avere un fidanzato? Non ha anche delle pantoffole e un apribottiglie? Ironizzo, ma è per evidenziare la stranezza della frase. Inoltre hai già detto che è giovane, l'età non è così importante e suona come una ripetizione, Ivano, che ogni giorno cerca di farle capire il suo amore. Farle capire l'amore è un'espressione che mi suona un po' strana. In ogni caso anche questa frase è troppo tell. Il racconto soffre proprio di questa cosa: racconti tutto dall'esterno e non mostri nulla sulla scena e questo lascia il lettore in disparte, lontano dagli eventi e non permette alcuna immersione diretta e personale.

La giornata di Myriam, da cinque mesi, è scandita dalla perenne vibrazione del cellulare.
Ore 06.30. Chiamata. «Amore, buongiorno, scusa l’orario ma sei la prima persona con cui voglio parlare la mattina»
Ore 09.30. Messaggio. «Amore, sei arrivata a lavoro? Perché non mi scrivi?»
Ore 12.00. Chiamata. Nessuna risposta. Messaggio. «Ti avevo chiamato per un saluto, ma va bene!»
Ore 14.00. Messaggio. «Amore, ma ci sentiamo questa sera?»
Ore 15.00. Messaggio. «Amore perché non rispondi?»
Ore 16.00. Messaggio. «Non mi pensare troppo eh?»
Ore 21.00. Messaggio. «Divertiti con gli amici, ma ci sentiamo questa sera?»
Ore 23.00. Videochiamata. «Ciao amore, dobbiamo parlare!»
Due cose: in primis avrei levato gli orari e la dicitura "messaggio" ecc., perché appesantiscono un casino la lettura, mentre sarebbe più esasperante leggere una lista di "Mi pensi?" "Mi chiami?" ecc., che è una bona trovata. In secondo luogo, rispondigli a sto povero Cristo! Magari per un po' la finisce di tormentarsi. Questo lo dico anche per un punto successivo.

Cinque mesi dove la lontananza e la tempesta in che senso la tempesta? La passione? Il tormento? sono state il filo conduttore del loro rapporto. qui il narratore potrebbe essere Myriam se stesse ripensando al proprio rapporto, ma è più probabile che sia una terza persona che spiega al lettore. Non fa bene alla narrativa.
Myriam si sente prigioniera, si sente nelle mani del Minotauro.
Ivano sente di vivere la relazione più bella del mondo qui c'è un repentino cambio di focus che ci fa capire che non siamo affatto vicini alla vicenda, come se una voce esterna narrasse un prologo all'inizio di un film, solo che lo fa con tutto il racconto, ma non riesce a comprendere le grida della propria compagna.
Due antipodi, due versioni diverse. lapalissiano
La vittima e il carnefice. Qui ho qualche dubbio, perché dalla parte precedente a me sembra che Ivano ci tenga a Myriam, ma lei lo tiene sulle spine, non gli risponde al telefono per tutto il giorno. La vittima potrebbe essere lui, ma non lo specifichi e mi chiedo se l'autore/autrice del testo abbia un'idea specifica che non è riuscita a farmi arrivare. Questo lo dico perché ogni volta che il lettore si sofferma a pensare all'autrore/autrice e al perché delle sue scelte, si allontana dalla storia perdendo coinvolgimento emotivo e interesse nella prosecuzione.

Il telefono comincia a squillare, sul display del cellulare «Orsacchiotto», Myriam rifiuta, un’altra discussione sarebbe insostenibile. Qui la punteggiatura non aiuta Lei vorrebbe solo uscire e divertirsi, senza nessuna ansia, ma soprattutto vivere una relazione sana, senza gelosie e tormenti. Di nuovo, il tormento coinvolge entrambi. Perché Myriam non risponde al telefono? Perché non ne parla con Ivano di questo fastidio? Non c'è nulla nel racconto che ci faccia pensare che lei affronta il problema, ma solo che ne soffra passivamente. Se così fosse, però, il principale problema di Myriam sarebbe il suo atteggiamento verso la relazione e non la gelosia (che fin'ora non c'è nemmeno) di Ivano.
Non passano cinque minuti dall’inizio di queste riflessioni che Myriam si addormenta, ma neanche i suoi sogni riescono ad essere sereni. qui il narratore è onnisciente, perché è fuori da Myriam, la gurada dormire, giudica i suoi sogni prima ancora di vederli. Questo narratore è adatto a pochi tipi di narrazione (ottimo per le favole) e facilmente rovina irrimediabilmente la narrazione.
Si ritrova, tra un leone ed una tigre, in una gabbia e davanti ad essa Ivano con un cilindro sulla testa. Questa frase potrebbe essere costruita meglio. Si ritrova in una gabbia, tra un leone e una tigre. Davanti a lei vede Ivano... Io non userei mai "essa" o "esso", non perché siano sbagliati, ma più vado avanti e più mi accorgo che scrivere narrativa per emozionare significa capire quali parole della tua lingua NON devi usare. Essa è così avulso dalla nostra routine che si fa notare subito come artificio dell' autore. Io sono un fanatico di queste cose.
«Attenta ai corteggiatori!» dice lui
«Non ne ho e anche se qualcuno ci provasse direi di no!» ripete Myriam
«Si, ma con una bella ragazza come te si fa subito!»
«Ma quante volte volte te lo devo dire? A me non interessano gli altri!»
«Almeno durante la serata ci possiamo scrivere?»
«Se Alex mi sta parlando non mi metto a giocare con il cellulare!» ma chi è Alex? Arriva di sorpresa e com'è compars(a?) se ne va. Passi da un narratore onnisciente a dettagli presenti solo nella mente del personaggio e che lì restano. Questo confonde.
«Attenta, se menti ti do in pasto ad D eufonica contraria all'uso moderno in narrativa. Si fa notare da chi scrive e fa incespicare un po' chi leggeuna di loro!»
«Non ti mentirei mai, lo sai!»
«Amore, io ti amo! E se mi lasci io sono sicuro di non potere amari nessun’altra! Ti voglio portare sull’altare (manca il punto)»
I due animali ruggiscono, si avvicinano a Myriam e cominciano, a (un) poco (meglio po' sempre per una questione di leggerezza) alla volta, a mangiarne le carni. Ivano non le ferma, ma si siede davanti ad eufonica osservare la scena. Questa scena è così tell da fare male. Myriam viene divorata e noi non abbiamo nemmeno la possibilità di vederla sgranare gli occhi, dimenarsi, urlare... Nemmeno Ivano che le sta di fronte ci fa reagire, visto che non reagisce nemmeno lei.
Myriam si risveglia in una pozza di sudore, non riesce a credere a ciò che ha sognato, strano. Si sogna qualsiasi cosa. Capisco cosa intendi, che il sogno la sorprende rimandandola alla realtà che vive, ma messa così mi fa di nuovo riflettere e uscire Ivano riesce a sopprimerla anche nei sogni.
«Devo salvarmi da lui! Assolutamente!» questa battuta è un po' irrealistica, specie per una ragazza che parla a se stessa. Intendo la forma, naturalmente.
«La gelosia ti farà diventare matto» si sente nuovamente dal pc prima avevi usato le virgolette
«Certo, ma l’unica a impazzire tra i due sono io!» esclama Myriam

Dopo scrive un messaggio ad eufonica Ivano
«Dobbiamo parlare» e tra se (sé) pensa «per l’ultima volta, spero» quel "e tra sé pensa" è poco elegante. Opterei per una cosa come:

Scrive un messaggio a Ivano: "Dobbiamo parlare".
Posa il telefono sul letto.
«Per l’ultima volta, spero.»


E io spero di non averti rovinato il weekend. Ti vendicherai quando ti passerò sotto ;)
Alla prossima!

costellazione di bacco
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#11 » sabato 21 marzo 2020, 19:26

Luca Nesler ha scritto:Ciao Arianna. Rinnovo il benvenuto!
La gelosia nel tuo racconto c'è, anche se la mostri senza grande originalità (tema difficile anche per me che probabilmente ho fatto peggio!). Secondo me, però, il racconto potrebbe essere molto migliorabile con qualche accorgimento tecnico.
Personalmente penso che qui su MC i racconti sono sempre esercizi più o meno riusciti, vista la modalità del contest, quindi non te la devi prendere troppo se qualcosa non funziona, anzi. Si cerca sempre di cogliere la possibilità di avere qualche parere su cui riflettere e, per questo, cerco sempre di dire tutto ciò che noto o che penso. Ma non per questo ho ragione, magari dico un mucchio di stronzate. A te la decisione.

Veniamo al racconto.

“La gelosia ti farà diventare matto”. forse avrei usato il corsivo, così da non confonderla con la frase di un personaggio in scena.
All’interno della camera di Myriam suona in loop “El Tango de Roxanne”, un po' di musica per scaricare le tensioni che le comprimono il cervello. qui il punto di vista potrebbe essere quello di Myriam, potremmo sentire i suoi pensieri, le sue emozioni e vivere la vicenda da dentro di lei.
è giovane, ma si sente stanca, ogni giorno di più. qui invece siamo fuori e il narratore fa commenti sul personaggio. Si tratta di un narratore esterno, ma potrebbe essere limitato, nel senso che non conosce più di quanto già non conosca il personaggio e non vede più di quanto non accada in scena. La frase è comunque molto "tell" e ci racconta qualcosa che sarebbe meglio ci venisse mostrato per avere un maggior impatto sul lettore.
Ha soli ventiquattro anni e un fidanzato in che senso "solo"? e perché avere ventiquattro anni è collegato ad avere un fidanzato? Non ha anche delle pantoffole e un apribottiglie? Ironizzo, ma è per evidenziare la stranezza della frase. Inoltre hai già detto che è giovane, l'età non è così importante e suona come una ripetizione, Ivano, che ogni giorno cerca di farle capire il suo amore. Farle capire l'amore è un'espressione che mi suona un po' strana. In ogni caso anche questa frase è troppo tell. Il racconto soffre proprio di questa cosa: racconti tutto dall'esterno e non mostri nulla sulla scena e questo lascia il lettore in disparte, lontano dagli eventi e non permette alcuna immersione diretta e personale.

La giornata di Myriam, da cinque mesi, è scandita dalla perenne vibrazione del cellulare.
Ore 06.30. Chiamata. «Amore, buongiorno, scusa l’orario ma sei la prima persona con cui voglio parlare la mattina»
Ore 09.30. Messaggio. «Amore, sei arrivata a lavoro? Perché non mi scrivi?»
Ore 12.00. Chiamata. Nessuna risposta. Messaggio. «Ti avevo chiamato per un saluto, ma va bene!»
Ore 14.00. Messaggio. «Amore, ma ci sentiamo questa sera?»
Ore 15.00. Messaggio. «Amore perché non rispondi?»
Ore 16.00. Messaggio. «Non mi pensare troppo eh?»
Ore 21.00. Messaggio. «Divertiti con gli amici, ma ci sentiamo questa sera?»
Ore 23.00. Videochiamata. «Ciao amore, dobbiamo parlare!»
Due cose: in primis avrei levato gli orari e la dicitura "messaggio" ecc., perché appesantiscono un casino la lettura, mentre sarebbe più esasperante leggere una lista di "Mi pensi?" "Mi chiami?" ecc., che è una bona trovata. In secondo luogo, rispondigli a sto povero Cristo! Magari per un po' la finisce di tormentarsi. Questo lo dico anche per un punto successivo.

Cinque mesi dove la lontananza e la tempesta in che senso la tempesta? La passione? Il tormento? sono state il filo conduttore del loro rapporto. qui il narratore potrebbe essere Myriam se stesse ripensando al proprio rapporto, ma è più probabile che sia una terza persona che spiega al lettore. Non fa bene alla narrativa.
Myriam si sente prigioniera, si sente nelle mani del Minotauro.
Ivano sente di vivere la relazione più bella del mondo qui c'è un repentino cambio di focus che ci fa capire che non siamo affatto vicini alla vicenda, come se una voce esterna narrasse un prologo all'inizio di un film, solo che lo fa con tutto il racconto, ma non riesce a comprendere le grida della propria compagna.
Due antipodi, due versioni diverse. lapalissiano
La vittima e il carnefice. Qui ho qualche dubbio, perché dalla parte precedente a me sembra che Ivano ci tenga a Myriam, ma lei lo tiene sulle spine, non gli risponde al telefono per tutto il giorno. La vittima potrebbe essere lui, ma non lo specifichi e mi chiedo se l'autore/autrice del testo abbia un'idea specifica che non è riuscita a farmi arrivare. Questo lo dico perché ogni volta che il lettore si sofferma a pensare all'autrore/autrice e al perché delle sue scelte, si allontana dalla storia perdendo coinvolgimento emotivo e interesse nella prosecuzione.

Il telefono comincia a squillare, sul display del cellulare «Orsacchiotto», Myriam rifiuta, un’altra discussione sarebbe insostenibile. Qui la punteggiatura non aiuta Lei vorrebbe solo uscire e divertirsi, senza nessuna ansia, ma soprattutto vivere una relazione sana, senza gelosie e tormenti. Di nuovo, il tormento coinvolge entrambi. Perché Myriam non risponde al telefono? Perché non ne parla con Ivano di questo fastidio? Non c'è nulla nel racconto che ci faccia pensare che lei affronta il problema, ma solo che ne soffra passivamente. Se così fosse, però, il principale problema di Myriam sarebbe il suo atteggiamento verso la relazione e non la gelosia (che fin'ora non c'è nemmeno) di Ivano.
Non passano cinque minuti dall’inizio di queste riflessioni che Myriam si addormenta, ma neanche i suoi sogni riescono ad essere sereni. qui il narratore è onnisciente, perché è fuori da Myriam, la gurada dormire, giudica i suoi sogni prima ancora di vederli. Questo narratore è adatto a pochi tipi di narrazione (ottimo per le favole) e facilmente rovina irrimediabilmente la narrazione.
Si ritrova, tra un leone ed una tigre, in una gabbia e davanti ad essa Ivano con un cilindro sulla testa. Questa frase potrebbe essere costruita meglio. Si ritrova in una gabbia, tra un leone e una tigre. Davanti a lei vede Ivano... Io non userei mai "essa" o "esso", non perché siano sbagliati, ma più vado avanti e più mi accorgo che scrivere narrativa per emozionare significa capire quali parole della tua lingua NON devi usare. Essa è così avulso dalla nostra routine che si fa notare subito come artificio dell' autore. Io sono un fanatico di queste cose.
«Attenta ai corteggiatori!» dice lui
«Non ne ho e anche se qualcuno ci provasse direi di no!» ripete Myriam
«Si, ma con una bella ragazza come te si fa subito!»
«Ma quante volte volte te lo devo dire? A me non interessano gli altri!»
«Almeno durante la serata ci possiamo scrivere?»
«Se Alex mi sta parlando non mi metto a giocare con il cellulare!» ma chi è Alex? Arriva di sorpresa e com'è compars(a?) se ne va. Passi da un narratore onnisciente a dettagli presenti solo nella mente del personaggio e che lì restano. Questo confonde.
«Attenta, se menti ti do in pasto ad D eufonica contraria all'uso moderno in narrativa. Si fa notare da chi scrive e fa incespicare un po' chi leggeuna di loro!»
«Non ti mentirei mai, lo sai!»
«Amore, io ti amo! E se mi lasci io sono sicuro di non potere amari nessun’altra! Ti voglio portare sull’altare (manca il punto)»
I due animali ruggiscono, si avvicinano a Myriam e cominciano, a (un) poco (meglio po' sempre per una questione di leggerezza) alla volta, a mangiarne le carni. Ivano non le ferma, ma si siede davanti ad eufonica osservare la scena. Questa scena è così tell da fare male. Myriam viene divorata e noi non abbiamo nemmeno la possibilità di vederla sgranare gli occhi, dimenarsi, urlare... Nemmeno Ivano che le sta di fronte ci fa reagire, visto che non reagisce nemmeno lei.
Myriam si risveglia in una pozza di sudore, non riesce a credere a ciò che ha sognato, strano. Si sogna qualsiasi cosa. Capisco cosa intendi, che il sogno la sorprende rimandandola alla realtà che vive, ma messa così mi fa di nuovo riflettere e uscire Ivano riesce a sopprimerla anche nei sogni.
«Devo salvarmi da lui! Assolutamente!» questa battuta è un po' irrealistica, specie per una ragazza che parla a se stessa. Intendo la forma, naturalmente.
«La gelosia ti farà diventare matto» si sente nuovamente dal pc prima avevi usato le virgolette
«Certo, ma l’unica a impazzire tra i due sono io!» esclama Myriam

Dopo scrive un messaggio ad eufonica Ivano
«Dobbiamo parlare» e tra se (sé) pensa «per l’ultima volta, spero» quel "e tra sé pensa" è poco elegante. Opterei per una cosa come:

Scrive un messaggio a Ivano: "Dobbiamo parlare".
Posa il telefono sul letto.
«Per l’ultima volta, spero.»


E io spero di non averti rovinato il weekend. Ti vendicherai quando ti passerò sotto ;)
Alla prossima!




Ciao Luca,
non mi hai rovinato nessun weekend, anzi lo hai arricchito. Sto facendo tesoro di tutte le vostre "critiche" e ringrazio ognuno di voi per analizzare così scupolosamente i miei racconti, è un modo per crescere.
Grazie, grazie, grazie.

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Gennibo
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#12 » lunedì 23 marzo 2020, 0:09

Ciao Arianna e benvenuta! Dopo la risposta che hai dato a Luca penso che tu abbia grandi potenzialità qui su MC, perché hai l'atteggiamento giusto per migliorare in fretta.
Di questo racconto mi piacciono i messaggi, rendono bene il desiderio del ragazzo di avere continue rassicurazioni in contrapposizione al desiderio di libertà della protagonista che reagisce con ansia al comportamento di lui. E fino qui io non ho notato un comportamento geloso, piuttosto un desiderio di possesso e di controllo da parte di lui. La gelosia l'ho avvertita nel sogno, che dà voce ai timori di lei piuttosto che a una realtà oggettiva. Durante il sogno mi sono un po’ persa nei dialoghi e la fine l’ho trovata un po’ debole.
Comunque spero di rileggerti presto perché trovo che ci siano dei punti interessanti

costellazione di bacco
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#13 » lunedì 23 marzo 2020, 13:46

Gennibo ha scritto:Ciao Arianna e benvenuta! Dopo la risposta che hai dato a Luca penso che tu abbia grandi potenzialità qui su MC, perché hai l'atteggiamento giusto per migliorare in fretta.
Di questo racconto mi piacciono i messaggi, rendono bene il desiderio del ragazzo di avere continue rassicurazioni in contrapposizione al desiderio di libertà della protagonista che reagisce con ansia al comportamento di lui. E fino qui io non ho notato un comportamento geloso, piuttosto un desiderio di possesso e di controllo da parte di lui. La gelosia l'ho avvertita nel sogno, che dà voce ai timori di lei piuttosto che a una realtà oggettiva. Durante il sogno mi sono un po’ persa nei dialoghi e la fine l’ho trovata un po’ debole.
Comunque spero di rileggerti presto perché trovo che ci siano dei punti interessanti


Ciao,
Grazie mille per i complimenti e le critiche, farò tesoro di entrambe le cose.
Detto ciò vorrei chiarire un passaggio che in molti mi hanno criticato ovvero la questione gelosia vs possesso. Forse i miei sono frutto dei miei studi umanistici ma credo che la gelosia possa essere sia benigna sia maligna. Nel primo caso il partner diviene geloso quando c'è una situazione di "pericolo", nel secondo costantemente e immotivatamente. Nel mio racconto ho cercato di far trasparire il secondo tipo di gelosia che, a mio parere, va di pari passo con il possesso: sei il mio partner? quindi sei cosa mia! Non esiste che tu esca con altre persone (esempio banale)
Arianna

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giulio.marchese1
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#14 » martedì 24 marzo 2020, 20:26

Ciao Arianna,
nel tuo racconto affronti il tema in maniera molto classica, scegli però il punto di vista dell'oggetto della gelosia mettendo in evidenza come questo sentimento finisca per essere un peso per entrambi. La protagonista, Myriam, si sente ingabbiata da questa relazione ma non riesce ad uscirne. Non c'è niente d'esterno che lo impedisca; possiamo solo immaginare che abbia provato a tirarsene fuori invano, a causa dei comportamenti ossessivi di lui. In realtà quello che emerge è una ragazza fragile che odia la sua relazione ma ne è in qualche modo dipendente in modo morboso; non riesce a pensare ad altro oltre che al suo disagio ma non fa niente per eliminarlo.
Il racconto scorre bene, la parte dei messaggi all'inizio è ben costruita è rende perfettamente l'idea. Poi i sentimenti di lei vengono un po' raccontati più che mostrati. Sicuramente non si tratta di un difetto bensì di una scelta che però, a mio avviso, porta ad avere poco trasporto emotivo per la situazione.
Comunque è un buon lavoro, complimenti!

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Polly Russell
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#15 » giovedì 26 marzo 2020, 20:59

Ciao Arianna: tema centrato, ovviamente. Come già ti hanno fatto notare però, ci fermiamo qui. Nel senso che non c’è alcun guizzo, non accade nulla che non debba accadere. Si sa da dove si parte e si sa con esattezza dove si andrà a parare, anche se il fatto che lei lo abbia registrato come “orsacchiotto” mi ha fatto propendere per una vena masochista.
Lui è stressante, lei non lo sopporta più e lo lascia. Magari se non ci avessi raccontato questa parte, cioè che lei aveva voglia di libertà, di poter tirare il fiato, ma ce lo avessi mostrato, forse sarebbe stato meglio. Anche perché era chiaro che non ne potesse più. Buona la parte onirica, ben descritta, evocativa.
Polly

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antico
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Re: CINQUE MESI

Messaggio#16 » domenica 5 aprile 2020, 18:45

Qui sento una voce bella chiara, molto bene, considerato anche che è la prima cosa che leggo di te. Vero che procedi linearmente, ma non lo vedo come un problema, semmai manca un contrasto interiore perché questo ragazzo sembra solo un aguzzino mentre, invece, qualcosa le darà di positivo, no? In pratica, se tu avessi lavorato di più sul suo conflitto interiore tra pro e contro avresti reso la decisione finale molto meno sicura e, probabilmente, avresti evitato quel tipo di critica. Detto questo, per me è comunque un pollice tendente verso l'alto. Ti aspetto nei prossimi mesi!

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