Il tempo della cenere

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
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giancarmine trotta
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Il tempo della cenere

Messaggio#1 » martedì 17 marzo 2020, 0:20

Il tempo della cenere
di Giancarmine Trotta

Riempio la zuledda e spengo il tizzone acceso con un brusco getto d'acqua, senza piegare troppo le gambe, stanche da una vita spesa nei campi.
L'ultima volta che ho messo il pantalone nuovo di velluto era per un'occasione simile. Forse non l'ho nemmeno fatto lavare, per questo lascio che polvere e cenere lo coprano senza tentare di indietreggare qualche centimetro.
Tanto avrei potuto poco.
Sono vecchio, sono solo.
Sono in bilico tra il mondo e un sospiro più in là.
***
Lentamente e con sforzo chiudo il frione della porta di legno; gli schizzi d'acqua delle piogge autunnali l'hanno gonfiata e ormai si chiude a stento. Semmai arrivo in primavera la farò levigare da mest'Antonio mio cugino.
Guardo i battenti sfalsati.
Sorrido amaro.
Chissà.
***
La lammia di Giovanni è dietro la strada nuova, vicino al panificio.
Il percorso è in salita, ma sono pochi passi sul marciapiede.
Da fuori vedo molte persone.
Mi fermo, forse per rispetto, forse perché mi sento osservato.
Mi si avvicina una donna, che riconosco dalla voce rotta dal dolore: è Lucia, la primogenita.
“Carminuccio, Carminuccio, aspetta che t'aiuto!”
Rispondo con gli occhi, poi alzo il braccio libero dal bastone per cercare il suo.
“Condoglianze Luci'”.***
Mi aiuta a salire il gradino della casa e saluto i parenti che conosco meglio: Michele, il secondo figlo, che guida la corriera e Domenica, la pià giovane, che vive al nord. La laureata, la chiamava lui.
La casa è piena, l'aria è pesante e la tenda della finestra immobile.
Sono in piedi, ti vedo bene Giova'.
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Riposa in Pace compa'. Quante volte abbiamo scherzato su chi doveva portare a spalla l'altro. Il destino ha voluto che rimanessi in vita io.
Mi ha fatto vedere il tuo funerale, le lacrime, i gesti, i saluti.
Il destino mi ha dato quest'altro dolore.

Mi fanno cenno di sedermi.
Ti tocco la mano.
Sei poco più freddo di me, che ti credi. Il sangue scorre piano e le vene si gonfiano in queste mani insicure.
Di fianco a me Michele piange, mentre Lucia gestisce le persone, le fa accomodare, offre un bicchiere d'acqua. Dona sollievo, non ha bisogno di riceverne.
Sa che suo padre ha vissuto e il tempo è giusto.
Saresti orgoglioso Giova'.
La piccola è fuori, non la vedo ma la sento. E percepisco gli sguardi distanti dei familiari per il suo dolore composto, a cui il paese non è abituato.
Qualcuno se la prende col grano e la falce, con la fatica di portare la giornata a casa, dice che arriverà l'industria e camperemo meglio perché si starà al chiuso, con la tuta e il salario.
Non rispondo, non lo so.
Michele respira forte, soffia, mi guarda. Vorrebbe parlare, lo so, ma io faccio finta di pensare e fisso i cuscini e il rosario.
Non voglio, non adesso.
***
Ti chiudono proprio mentre entra Don Giuseppe con l'abito scuro e il Crocifisso in mano.
Le campane ti chiamano, col ritmo paziente di chi sa aspettare.
Le argille intorno assorbono rumori e dolori.
Saluto.
Non verrò in Chiesa, non ce la faccio, troppe scale.
So che non mi crederai, tu mi conosci.

***
Accarezzo il legno.
E' liscio.
Giova' io me ne vado a casa, salutami i miei figli e la loro madre. Non tarderò.



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antico
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#2 » martedì 17 marzo 2020, 0:28

Ciao Giancarmine, quanto tempo! Felicissimo di rivederti nell'Arena! Tutto ok con i parametri, divertiti in questa Francesca Bertuzzi Edition!

alexandra.fischer
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#3 » martedì 17 marzo 2020, 8:05

IL TEMPO DELLA CENERE di Giancarmine Trotta Il tema c’è, ma è criptico. Io vedo la gelosia del protagonista (Carminuccio) per le sue cose (un mondo rurale, semplice, fatto di comari e compari, di fatica nel coltivare la terra e di porte da riparare per via di un clima infelice) che vede sul punto di scomparire (vedi il funerale di Giovanni, amico di una vita scomparso di colpa e l’allusione di uno dei partecipanti alle esequie all’avvento dell’industria, con i capannoni e gli operai chiusi). Bella l’ambientazione, resa con pochi dettagli ma incisivi nei dialoghi in dialetto e anche nel racconto di Carminuccio, fatto nello stesso linguaggio.

Attento a:
‟Condoglianze Lucì” (‟Condoglianze, Lucì”)
Il secondo figlo (il secondo figlio)
Saresti orgoglioso Giovà (Saresti orgoglioso, Giovà)

luca.pagnini
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#4 » mercoledì 18 marzo 2020, 12:23

Ciao Giancarmine. Il tuo racconto è un classico (per me) affresco, molto bello e molto ben “dipinto”. Però… però non ho colto il tema. Ora, a quanto pare devo avere un problema io con questa sessione di MC perché questo sarebbe il terzo racconto che non afferro al volo, siccome però non mi reputo un genio ma nemmeno un lettore superficiale, allora forse c’è qualcosa che non va. Ribadisco, il racconto è scritto davvero bene e le immagini sono così nitide che sembra di essere lì, però questo contest gira intorno al tema dato, se qualcuno, magari più duro degli altri (come posso essere io) non lo trova, la posizione in classifica ne risente ed è un vero peccato.

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giancarmine trotta
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#5 » mercoledì 18 marzo 2020, 13:24

valeriocovaia2502 ha scritto:Questo racconto ha un'anima propria, che brilla di originalità. Mi è piaciuta la particolare cura con cui, usando poche parole, sei riuscito a trasmettere i dettagli caratteristici dell'ambiente rurale, alla cui delineazione contribuisce anche la presenza del dialetto nei dialoghi. Ho gradito anche il modo in cui è analizzata l'introspezione del protagonista. Forse l'unico difetto di questo racconto è la difficoltà nel rintracciare l'aderenza alla tematica della gelosia, almeno secondo me. Qualche indizio in più sarebbe comodo. Io ho dato come interpretazione il sentimento di repulsione dell'uomo all'idea che la morte gli stia sottraendo i suoi cari (il finale mi ha confermato quest'impressione).
Se vuoi, fammi sapere come avevi pensato tu l'aderenza al tema, giusto perché sono molto curioso di saperlo.
Comunque, complimenti!


Ciao Valerio, piacere di conoscerti e di leggerti (appena avrò un po' di tempo!).
Grazie delle belle parole, cerco di rispondere ai tuoi giusti dubbi: la gelosia sta nella consapevolezza che non riceverà l'ultimo saluto come lo sta ricevendo il suo amico.
Lucia, Michele e Domenica lo piangono, mentre i suoi figli sono già volati in cielo.
C'è una gelosia finale, l'ultima che un uomo possa desiderare; c'è anche la nostalgia perché è tempo di bilanci e di cenere che vola via.

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giancarmine trotta
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#6 » mercoledì 18 marzo 2020, 13:28

luca.pagnini ha scritto:Ciao Giancarmine. Il tuo racconto è un classico (per me) affresco, molto bello e molto ben “dipinto”. Però… però non ho colto il tema. Ora, a quanto pare devo avere un problema io con questa sessione di MC perché questo sarebbe il terzo racconto che non afferro al volo, siccome però non mi reputo un genio ma nemmeno un lettore superficiale, allora forse c’è qualcosa che non va. Ribadisco, il racconto è scritto davvero bene e le immagini sono così nitide che sembra di essere lì, però questo contest gira intorno al tema dato, se qualcuno, magari più duro degli altri (come posso essere io) non lo trova, la posizione in classifica ne risente ed è un vero peccato.


Ciao Luca, piacere di conoscere anche te.
Non ti preoccupare della classifica, l'ho anche già vista! ho sbirciato...
Sul tema ho appena scritto a Valerio, ma capisco i vs dubbi: è borderline sul tema e ci sta che sia messo in basso per questo aspetto. Mi dispiace ma comprendo.
Il fatto che ti sia piaciuto, però, mette in secondo piano tutto il resto.
Alla prossima,
G.

luca.pagnini
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#7 » mercoledì 18 marzo 2020, 13:37

giancarmine trotta ha scritto:
luca.pagnini ha scritto:Ciao Giancarmine. Il tuo racconto è un classico (per me) affresco, molto bello e molto ben “dipinto”. Però… però non ho colto il tema. Ora, a quanto pare devo avere un problema io con questa sessione di MC perché questo sarebbe il terzo racconto che non afferro al volo, siccome però non mi reputo un genio ma nemmeno un lettore superficiale, allora forse c’è qualcosa che non va. Ribadisco, il racconto è scritto davvero bene e le immagini sono così nitide che sembra di essere lì, però questo contest gira intorno al tema dato, se qualcuno, magari più duro degli altri (come posso essere io) non lo trova, la posizione in classifica ne risente ed è un vero peccato.


Ciao Luca, piacere di conoscere anche te.
Non ti preoccupare della classifica, l'ho anche già vista! ho sbirciato...
Sul tema ho appena scritto a Valerio, ma capisco i vs dubbi: è borderline sul tema e ci sta che sia messo in basso per questo aspetto. Mi dispiace ma comprendo.
Il fatto che ti sia piaciuto, però, mette in secondo piano tutto il resto.
Alla prossima,
G.



In realtà ho solo perso una sacco di energia mentale per stilare la classifica (il commento invece vale comunque), perché da vecchio neofita non mi ero accorto che devo commentare un altro gruppo, sono davvero il peggiore :-)
Alla prossima!

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filippo.mammoli
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#8 » mercoledì 18 marzo 2020, 18:23

Ciao Giancarmine,
Ti dico subito che non riesco a vederci la gelosia. Forse del fatto che l'altro sia già morto mentre lui rimane vivo solo per soffrire. No lo so, sto tirando aindovinare perché mi pare poco chiaro e presente il tema.
La scrittura è buona, giochi un po' con il dialetto e infili tre vocaboli poco conosciuti, perlomeno da me, nei primi tre paragrafi, zuledda, frione e lammia.
L'ambientazione rurale e misera è bella, rimanda al verismo di Verga in alcuni passaggi, ma per qualche motivo difficile da spiegare, non stato rapito né trasportato all'interno della storia.
Un buon racconto per me con alcuni punti interrogativi.

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Il Calmo
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#9 » giovedì 19 marzo 2020, 23:58

Racconto in stile “novella del Verga” e per questo ha una sua originalità. Ci vuole coraggio a cimentarsi in questo stile e questa è una gran nota di merito secondo me.
Però il tema anche io purtroppo non l’ho visto per nulla, l’ho riletto più volte e ho visto i commenti per capirci di più.
Probabilmente l’ho interpretato male io, può essere, ma gelosia non l’ho vista, semmai ho visto malinconia e tristezza, quelle le hai rese bene.
Mi sarei aspettato qualcosa più in stile “La lupa” allora, il tema era forse più calzante.
Comunque bravo per lo stile che era interessante.

viviana.tenga
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#10 » domenica 22 marzo 2020, 13:17

Ciao Giancarmine,
Un bel affresco di vita rurale, i personaggi e il loro dolore sono rappresentati con tratti leggeri eppure incredibilmente vivi. Mi hanno messo un po' in difficoltà i termini dialettali (zuledda, lammia), perché davvero non ho idea di cosa vogliono dire, ma a parte questo nulla da dire sullo stile, il racconto scorre bene e trasmette emozioni.
Concordo con altri sulla questione tema: ho dovuto leggere i commenti per capire dove fosse e, anche una volta letti, mi sembra che più che di gelosia si tratti di invidia. Quindi purtroppo questo lo devo considerare un punto negativo.

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emiliano.maramonte
Messaggi: 165

Re: Il tempo della cenere

Messaggio#11 » domenica 22 marzo 2020, 23:23

Ciao Giancarmine. Sono felice di ritrovarti nell'Arena dopo molto tempo.
Nelle precedenti edizioni a cui hai partecipato, ho apprezzato non poco i tuoi racconti, per cui avevo grande curiosità di immergermi in questo tuo ultimo lavoro.
Hai fatto una scelta ben precisa: abbassare i ritmi, dare alla narrazione una cadenza placida e poetica, e costruire un piccolo affresco rurale. Devo dire che è un genere che non amo particolarmente, però ho apprezzato la cura con cui hai pennellato i personaggi e, soprattutto, la trama, dal sapore malinconico e triste. Suggestiva la vicenda del protagonista, vecchio e sconfitto dalla vita, che cerca conforto nel saluto del defunto amico e trova una sorta di forma di gelosia.
Ecco, come da altri segnalato, il tema è sfocato, è preso di striscio e mi unisco a questo coro. Ci si deve lavorare un po' su per cavarlo dal buco.
In ogni caso, racconto che ha un suo perché, una sua indubitabile resa artistica e un suo fascino.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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giancarmine trotta
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#12 » lunedì 23 marzo 2020, 17:54

Ciao Emiliano e ciao a tutti.
Rispondo a te ma è come se lo facessi a tutti quelli che me l'hanno fatto notare.
Il tema è preso di striscio. Per la classifica è giusto sia messo in fondo perché non si può non rispettare il tema del mese.
Se poi, come dici tu e anche chi ti ha preceduto, il racconto ha un suo fascino, questo mi ripaga e mi rende felice.
GRAZIE e alla prossima!
G.

Daniel Travis
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#13 » mercoledì 25 marzo 2020, 13:57

Gran bella forma e - caratteristica più rara - gran bel ritmo, davvero.
Arrivi alla fine arrancando con il protagonista.
Al tema, è vero, non aderisci particolarmente, pur sfiorandolo, ma il pezzo resta tra i migliori dell'edizione, per quanto mi riguarda.

A questo proposito, leggendo, l'istinto minuticontatico mi ha condotto ha cercare un'interpretazione in tema, senza neanche pensare; siccome ne è uscita una che penso si sposi bene col pezzo, e con pochissime modifiche, te la butto lì.
Se Carmine e Giovanni sono amanti, tutto torna, e fa anche un po' più male. Se la loro relazione, solo sporadicamente fisica ma rafforzata proprio dalla distanza, è un open secret del paese, come ce ne sono tanti, se Carmine porge i suoi saluti come un "altro coniuge", o l'amante in un film di Almodovar, e la gelosia di una moglie che ha sempre cercato di ignorare e ora fatica a farlo fa per gonfiarsi, per poi sciogliersi nel lutto condiviso... Ecco, quello è un pezzo in tema gelosia.

Non significa che a questo manchi qualcosa, e non voglio appiccicare la mia fanfiction al tuo racconto. Però mi è venuto spontaneo immaginarla, quindi te la riporto, nel caso possa servire come aggiunta all'impasto.

Complimenti davvero.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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romina.braggion
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#14 » mercoledì 25 marzo 2020, 15:19

Ciao Giancarmine,
il tuo racconto mi appassiona molto. Lo stile è ricercato anche se l'inserimento di tre vocaboli inconsueti è forse troppo per un racconto breve. Dicevo, lo stile mi ricorda molto i bei classici che amo. C'è grande accuratezza nel tratteggiare i personaggi, soprattutto il protagonista. Il dialogo interiore tra lui e il suo amico rende perfettamente il personaggio che si anima di una voce inconfondibile. L'ambientazione è tratteggiata con particolari dipinti, molto evocativi e suggestivi, che rendono perfettamente il contesto.
Mi accodo agli altri pareri. Mi rincresce ma non trovo il tema. Peccato davvero, ti avrei volentieri inserito in cima alla classifica.
Buona continuazione.

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daniele.mammana-torrisi
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#15 » giovedì 26 marzo 2020, 16:51

Ciao, Giancarmine! ^^

Ti dirò, tra tutti gli scritti del gruppo, questo non è stato il più immediato da capire. Non lo dico per farti critica, non direttamente, ma per rendere che mi ha richiesto di pensarci su per capirlo. E non è da poco, ragion per cui dei complimenti sono all'ordine.
All'inizio, avevo pensato che la gelosia fosse per l'amico che era morto e lui era ancora. Poi, magari, per il mondo che sta cambiando. L'ambientazione rurale e l'uso di qualche goccia dialettale mi avevano spinto in quella direzione, ma no, è un companatico.
Non è proprio quello il succo, vero? L'amico muore e lui è lì a salutarlo, ma chi rimarrà a salutare lui? Da qui la gelosia, il senso che in un certo modo, a Giovanni sia andata meglio che a Carmine. E... questa è una declinazione particolare. Non è fuori tema, non per come l'ho capita alla fine, ma di sicuro è particolare. Originale, nel prendere una traccia che istintivamente porta ad una direzione e farla andare in una diversa.
E niente, mi è piaciuto più di quel che avevo pensato all'inizio!

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giancarmine trotta
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#16 » giovedì 26 marzo 2020, 17:34

Ciao Daniele,
volevo esprimere quello che hai scritto tu e in più, non da poco, il fatto che il suo amico viene salutato e omaggiato dai suoi figli, mentre a lui sono morti e nessuno potrà salutarlo.

È gelosia? Non lo so più, mi fate venire i dubbi!
È certamente meno evidente che in altri racconti e allora ho ammainato la bandiera.

RINGRAZIO TUTTI
Alla fine il racconto è piaciuto anche a chi mi ha messo ultimo in classifica per via del tema preso di lato.


daniele.mammana-torrisi ha scritto:Ciao, Giancarmine! ^^

Ti dirò, tra tutti gli scritti del gruppo, questo non è stato il più immediato da capire. Non lo dico per farti critica, non direttamente, ma per rendere che mi ha richiesto di pensarci su per capirlo. E non è da poco, ragion per cui dei complimenti sono all'ordine.
All'inizio, avevo pensato che la gelosia fosse per l'amico che era morto e lui era ancora. Poi, magari, per il mondo che sta cambiando. L'ambientazione rurale e l'uso di qualche goccia dialettale mi avevano spinto in quella direzione, ma no, è un companatico.
Non è proprio quello il succo, vero? L'amico muore e lui è lì a salutarlo, ma chi rimarrà a salutare lui? Da qui la gelosia, il senso che in un certo modo, a Giovanni sia andata meglio che a Carmine. E... questa è una declinazione particolare. Non è fuori tema, non per come l'ho capita alla fine, ma di sicuro è particolare. Originale, nel prendere una traccia che istintivamente porta ad una direzione e farla andare in una diversa.
E niente, mi è piaciuto più di quel che avevo pensato all'inizio!

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antico
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Re: Il tempo della cenere

Messaggio#17 » martedì 31 marzo 2020, 16:39

Il problema del tema è che non sottolinei abbastanza il suo essere rimasto solo (o l'esserlo sempre stato) e quindi rimane solo quest'aura di nostalgia per tempi andati. Se la tua intenzione era quella da te espressa, allora l'hai mancata e questo è il peccato originario. Parlando del racconto al netto del tema il giudizio non può che essere superpositivo, quasi da pollice su, perché è un piacere da leggere e crea una commistione di sensazioni forti e, soprattutto, belle da gustare. T'invito a riproporlo nel Laboratorio dove, svincolato dai limiti tematici dell'edizione, avresti strada libera verso la Vetrina. La valutazione in questo contesto è la media tra il pollice quasi su del racconto e il giù del fuori tema, quindi ci attestiamo su un pollice ni tendente al positivo che ti vedrà stare dietro, in classifica, ai pari valutazione più in tema. Peccato, ma, davvero, postalo nel Laboratorio.

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