Pietra

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
Dario17
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Pietra

Messaggio#1 » martedì 17 marzo 2020, 0:23

L’agricoltore fissò la pietra lorda.
Era rotolata poco lontano dai suoi piedi, dopo averla lasciata cadere in uno dei tanti solchi del terreno fresco di semina.
“Andiamo in campagna!” aveva proposto a suo fratello.
Così avevano fatto ed ora si ritrovavano entrambi sui campi così ben coltivati da poter ricompensare in frutti del suolo il duro lavoro dell’agricoltore.
Frutti però indesiderati e sgradevoli…

L’agricoltore si allontanò dalle piantagioni da solo.
Passò accanto ad un grosso recinto incorniciato da un fiero steccato di legno che ospitava il gregge di suo fratello.
Fissò le bestie: le pecore ruminavano fili verdi ed il montone dalle corna arcuate aveva appena scelto una compagna e si era erto su due zampe, ghermendola.
Non cominciò nemmeno l’atto. Quello ritornò su quattro zampe e rivolse il suo sguardo di infinita ingenuità animale verso l’agricoltore.
«Cosa vuoi, bestia? Non vedi l’ora di sentire la lama fredda di mio fratello aprirti la gola ed offrire la tua carne ed il tuo grasso?» berciò l’uomo, seccato.
L’agricoltore notò che in quel momento anche tutte le pecore lo stavano fissando. Con stizza diede un calcio ad uno dei pali del recinto e se ne andò sbuffando.

Quando raggiunse la casa di suo fratello, brandelli del passato si agitarono nella sua mente.
Vecchi contrasti dipanati tra quelle quattro mura riemersero come catene montuose al ritirarsi della nebbia.
“Elohim ha scelto me come sposo di nostra sorella Aclima, accetta la sua decisione…”
“Non puoi esserne certo!”
“Il fuoco ha bruciato la mia offerta ed ignorato la tua…”
“Ma sono io il primogenito! Sono io il fratello più vecchio, spetta a me avere Aclima!”
“Mettiti il cuore in pace…”

Il petto dell’agricoltore sussultava frenetico, scuotendo le vesti insanguinate.
La casa che si ergeva di fronte a se gli sembrò più indifesa ed invitante di quanto gli era mai sembrato prima, così facilmente conquistabile…con tutto quello che conteneva.
Non aveva nemmeno compiuto il terzo passo verso l’edificio, quando un forte rumore come di cascata lo sorprese alle spalle e lo fece trasalire.
Una colonna di fuoco e vento era giunta e stava piegando con la forza dell’aria ogni albero e cespuglio dei dintorni. Da essa, emerse camminando l’Elohim.
«Dov’è tuo fratello?» chiese l’El.
«La cosa non mi riguarda.» rispose l’agricoltore.
El estrasse dalla sua veste argentata una pietra dai bordi aguzzi, contaminata da vivide chiazze scarlatte rese ancora più cangianti dalla colonna di fuoco retrostante.
«Il sangue su questa roccia mi ha raccontato molte cose.»
L’agricoltore arretrò di un solo, faticosissimo passo.
«Perché hai sempre preferito lui a me? Hai toccato con le tue fiamme il suo animale ignorando le mie colture! Eppure, guardami! Il colore della mia pelle, dei miei occhi e dei miei capelli sono più simili ai tuoi di quanto non siano quelli di mio padre!»
L’El dal corpo e dalla chioma totalmente bianca strinse la pietra, incrinandola in più punti.
Gli occhi rosei del dio erano divenuti due fessure ferine.
«Ti avevo ordinato di dominare la tua bramosia e tu invece l’hai assecondata!»
L’El puntò un dito verso la fronte di Caino e questa prese a bruciare…

[…]

Quando Eva e suo marito Adamo sollevarono da terra il corpo esamine di Abele, percepirono nel loro animo per la prima volta un dolore sconosciuto su quella Terra…


Dario Cinti



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antico
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Re: Pietra

Messaggio#2 » martedì 17 marzo 2020, 0:33

Ciao Dario! Caratteri e tempo a posto anche per te, buona Francesca Bertuzzi Edition!

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maurizio.ferrero
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Re: Pietra

Messaggio#3 » giovedì 19 marzo 2020, 15:15

Ciao Dario,

C'era stato chiesto di raccontare una storia di gelosia e tu hai deciso di raccontare quella più antica. Non so se fosse tua intenzione creare una sorta di fattore-sorpresa rivelando solo all'ultimo chi fosse il protagonista, ma nel momento in cui hai parlato di un agricoltore e un allevatore ho subito mangiato la foglia.
La narrazione non mi dispiace, ma l'ho trovata un po' lenta, specialmente considerato che avevo capito dove sarebbe andata a parare. Interessante l'idea di rappresentare Caino come un albino, anche se non ne ho ben capito il significato nell'economia del racconto. L'ultima frase, su Adamo ed Eva, secondo me era evitabile. Spezza un po' il finale che si sarebbe potuto chiudere con la scena precedente.

A presto!

luca.pagnini
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Re: Pietra

Messaggio#4 » giovedì 19 marzo 2020, 19:52

Ciao Dario. Confesso che fino all’entrata in scena dell’Elohim non avevo capito dove stavamo andando a parare, poi ho capito e allora mi sono aspettato (ho sperato in) un colpo di scena che invece non c’è stato. Il che non è un male in assoluto, solo che così il racconto è rimasto una versione, scritta molto bene, di qualcosa arcinoto. Come ho scritto a Laura, che per certi versi ha fatto la tua stessa scelta, avresti dovuto metterci qualcosa di più tuo, oltre che nell’immaginare e descrivere la scena, anche nello svolgimento degli eventi, peccato.

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Puch89
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Re: Pietra

Messaggio#5 » venerdì 20 marzo 2020, 0:10

Ciao Dario.
Devo essere onesto, non avevo capito dove volessi andare a parare con questo racconto, non avevo colto minimamente l'intenzione, forse per distrazione semplicemente perché non c'ero arrivato. L'inizio mi ha lasciato un po interdetto, perché continuando a leggere le idee mi si facevano sempre più confuse, soprattutto all'arrivo dell'Elohim, che le ha eclissate del tutto.
Poi è arrivato il finale, e finalmente ho capito. Per scrupolo l'ho riletto, e il tutto acquisiva più senso, ma non è riuscito ad entrarmi molto nelle corde questo racconto, sebbene riconosca la buona idea dell'alieno, forse è stato il modo in cui l'hai utilizzata a non avermi convinto molto. Il tema c'è, il racconto è discreto, di sicuro più originale di altri che ho letto. Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Pietra

Messaggio#6 » venerdì 20 marzo 2020, 18:30

Ciao Dario.
Ho capito dove andavi a parare quando Caino nomina il grasso del montone. Ottima trovata! Amo molto la storia di Caino e Abele perché mette in luce alcune interpretazioni capziose e perché la trovo molto divertente, se confrontata con la dottrina. Questo per dire che conosco bene il passo che usi.
Mi è piaciuto l'intreccio che hai costruito, non lineare ma ben comprensibile (forse anche perché avevo compreso il passo), ma trovo la scrittura del racconto un po' pesante in diversi punti. Niente di grave, si può alleggerirla senza sforzo, poi ti mostro cosa, secondo me, risulta di troppo. La narrativa non è poesia, secondo me, e usa regole diverse (non secondo me, ma secondo persone con le quali mi trovo d'accordo, diciamo).
Per quanto riguarda il finale non capisco bene il discorso della bramosia. Caino uccide Abele perché geloso delle attenzioni che riceve da Dio, ma mai si parla di bramosia, o?

Arriviamo all'aspetto più tecnico. (provo a usare i colori per i commenti)
So che notare le correzioni nel proprio testo non fa un bell'effetto, ma lo faccio perché spero che poi tu lo farai con me quando ti capiterò sotto. Il trucco è distaccarsi emotivamente dal proprio pezzo e considerare la propria scrittura come un percorso e non come un'abilità.
Insomma, non ce l'ho con te :D

L’agricoltore fissò la pietra lorda. qui è il presente, poi cominci ad andare a ritroso e la cosa è faticosa da assimilare
Era rotolata poco lontano dai suoi piedi, dopo averla lasciata cadere in uno dei tanti aggettivo inutile che appesantisce la lettura. Nessuno si aspetta che un campo seminato abbia pochi solchi. solchi del terreno fresco di semina.
“Andiamo in campagna!” aveva proposto a suo fratello. ancora a ritroso e poi balzi in avanti
Così avevano fatto spiegazione che arriva un po' da fuori ed ora si ritrovavano entrambi ovvio che erano entrambi sui campi così ben coltivati da poter ricompensare in frutti del suolo non è che se un campo non è così ben coltivato non ricompensa l'agricoltore. Capisci che intendo? Il "così ben coltivato" risulta un di più che però non ha in sé una spiegazione della sua presenza. il duro lavoro dell’agricoltore.
Frutti però indesiderati e sgradevoli…
Capisco che il discorso dei frutti del suolo sia un rimando esplicito alla Bibbia e, dopo che l'ho compreso, l'ho apprezzato. Altrimenti lo troverei retorico e pesante.

L’agricoltore si allontanò dalle piantagioni da solo. Qui fai un altro salto temporale, ma io userei nuovamente il rimando alla pietra per collegarlo con l'incipit, perché, nonostante la riga vuota, non l'avevo immediatamente capito. Se ci pensi, a livello contestuale, potrebbe essere un proseguo naturale del paragrafo precedente.
Passò accanto ad un grosso aggettivo di troppo recinto incorniciato da un fiero aggettivo di troppo steccato di legno materiale prevedibile che ospitava il gregge di suo fratello.
Fissò le bestie: le pecore ruminavano fili verdi specificazione ovvia e declinazione strana ed D eufonica che si fa notare il montone dalle corna arcuate mai visto un montone con le corna dritte aveva appena scelto una compagna e si era erto termine inusuale che si fa notare. Avrei usato alzato o eretto. In più, forse, erto è se si trova già in piedi e non se passa da una posizione diversa e quella eretta. Forse, non so su due zampe, ghermendola.
Non cominciò nemmeno l’atto. Quello ritornò su quattro zampe e rivolse il suo sguardo pronome di troppo di infinita ingenuità animale bastava "ingenuo" (che è un animale lo sappiamo), inoltre infinita è decisamente troppo verso l’agricoltore.
«Cosa vuoi, bestia? Non vedi l’ora di sentire la lama fredda di mio fratello aprirti la gola ed offrire la tua carne ed il tuo grasso?» berciò l’uomo, seccato.
L’agricoltore notò che in quel momento anche tutte di troppo le pecore lo stavano fissando. Con stizza è manifesto dall'azione e dallo sbuffare successivo. Potresti toglierlo diede un calcio ad uno dei pali del recinto e se ne andò sbuffando.

Quando raggiunse la casa di suo fratello, brandelli del passato si agitarono nella sua mente. Immagine poetica, bella, ma poco chiara
Vecchi contrasti dipanati altro termine strano che si fa notare tra quelle quattro mura riemersero come catene montuose al ritirarsi della nebbia. similitudine poetica, ma un po' poco aderente e, per questo, si fa notare un po' troppo
“Elohim ha scelto me come sposo di nostra sorella Aclima, accetta la sua decisione…” perché i puntini di sospensione?Poi, qui siamo tornati al momento dell'omicidio, ma io avevo lasciato Caino davanti casa. Questa volta non hai separato con una riga
“Non puoi esserne certo!”
“Il fuoco ha bruciato la mia offerta ed ignorato la tua…” di nuovo non colgo i puntini
“Ma sono io il primogenito! Sono io il fratello più vecchio, spetta a me avere Aclima!”
“Mettiti il cuore in pace…” di nuovo non colgo i puntini
Il petto dell’agricoltore sussultava frenetico aggettivo di troppo, scuotendo le vesti insanguinate. Qui fai un nuovo balzo in avanti. Non abbiamo visto l'omicidio, quindi è passato del tempo tra il dialogo e questo momento. Confonde.
La casa che si ergeva di fronte a se sé. La casa si erge di fronte a lui, altrimenti sembra che la casa si erga
di fronte alla casa
gli sembrò più indifesa ed D eufonica di troppo secondo l'uso moderno e comune invitante di quanto gli era mai sembrato prima, così facilmente conquistabile… qui manca uno spazio. Di nuovo un salto temporale non evidenziato con tutto quello che conteneva.
Non aveva nemmeno compiuto il terzo passo verso l’edificio, quando un forte rumore come di cascata sarebbe meglio mettere "scroscio" per essere fedeli alla regola dello "show, don't tell"lo sorprese alle spalle e lo fece trasalire. Si tratta di finezze, ma qui la E congiunzione, fa supporre una consequenzialità, mentre la sorpresa lo fa trasalire istantaneamente. Sarebbe meglio usare un gerundio per rendere la contemporaneità delle due cose o eliminarne una.
Una colonna di fuoco e vento era giunta era giunta suona un po' strano. Anche perché non è vero: è comparsa e stava piegando con la forza dell’aria in realtà piega con la spinta generata dal suo vortice (immagino), non con la forza dell'aria. Capisci che intendo? La forza dell'aria è un po' fantasy come concetto. Un po' magia elementale più che effetto fisico ogni albero e cespuglio dei dintorni. Da essa, emerse camminando non mi sembra necessario o utile specificare che stia camminando l’Elohim.
«Dov’è tuo fratello?» chiese l’El.
«La cosa non mi riguarda.» rispose l’agricoltore.
El estrasse dalla sua veste argentata una pietra dai bordi aguzzi, contaminata da vivide aggettivo superfluo chiazze scarlatte rese ancora più cangianti non trovo che sia un termine adatto al contesto dalla colonna di fuoco retrostante.
«Il sangue su questa roccia mi ha raccontato molte cose.»
L’agricoltore arretrò di un solo, faticosissimo passo. perché è faticosissimo? Non trovo un nesso nemmeno simbolico
«Perché hai sempre preferito lui a me? Hai toccato con le tue fiamme il suo animale ignorando le mie colture! Eppure, guardami! Il colore della mia pelle, dei miei occhi e dei miei capelli sono più simili ai tuoi di quanto non siano quelli di mio padre!» bello
L’El manca virgola dal corpo e dalla chioma totalmente aggettivo superfluo bianca manca virgola strinse la pietra, incrinandola in più punti. non serve scrivere "in più punti"
Gli occhi rosei del dio erano divenuti due fessure ferine.
«Ti avevo ordinato di dominare la tua bramosia e tu invece l’hai assecondata!»
L’El puntò un dito verso la fronte di Caino e questa prese a bruciare…

[…] questa punteggiatura indica una citazione mancante di testo. Qui è sbagliata e prima hai usato solo una riga vuota che, invece, va benissimo.

Quando Eva e suo marito Adamo sollevarono da terra il corpo esamine refusino di Abele, percepirono nel loro animo per la prima volta inutile se poi usi sconosciuto. Direi anzi che rovini una buona intuizione con una ridondanza un dolore sconosciuto su quella Terra… forse era maglio un punto fermo

La mia filosofia è di dire tutto ciò che ho da dire a costo di dire troppo. Non prendertela, siamo tutti sulla stessa barca!
Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Pietra

Messaggio#7 » sabato 21 marzo 2020, 8:02

Ciao Dario,
la storia più antica in un piacevole racconto. Non mi ha particolarmente colpito, ma questo è un gusto personale che non toglie nulla al tuo buon scrivere. Ad una seconda rilettura, mi sono soffermato sul ruolo che il montone e le pecore hanno sulla coscienza dell’assassino. Sono ingenui eppure lui li vede con il dito (l’unghia?) puntata. Questa immagine mi è piaciuta molto.
C’è una questione tuttora irrisolta sul termine ebraico Elohim (che è un plurale) confrontato con El (che invece è al singolare): avrei apprezzato maggiormente la decisione di usare uno o l’altro termine, ma visto che nemmeno teologi e traduttori sanno mettersi d’accordo, tant’è.
Nel complesso una buona prova.
a presto!
andrea
attento a: di fronte a se (a sé)

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giancarmine trotta
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Re: Pietra

Messaggio#8 » domenica 22 marzo 2020, 9:48

Ciao Dario,
scegliere di raccontare questa "Storia" l'ho trovata una buonissima idea. Sullo sviluppo, però, ho trovato troppe cose che non vanno.
Tanti aspetti tecnici li ha sviscerati Luca Nesler e quindi è poco utile ritornarci sopra, ma almeno una cosa vorrei evidenziarla: i tempi.
E' necessario rispettarli perché altrimenti si crea confusione durante la lettura, ancor più importante in questa tipologia, dove l'attenzione è già massima sui nomi non comuni e sulle situazioni. Optare per un tempo presente con la finalità di un bell'effetto sorpresa era possibile, ma difficoltoso (perché i nomi hanno rivelato in anticipo, per forza di cose, il finale), allora forse sarebbe stato conveniente un racconto al passato, scoprendo subito le carte, ma raccontando la storia di gelosia più antica in una chiave moderna.
Alla prossima,
G.
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Gennibo
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Re: Pietra

Messaggio#9 » domenica 22 marzo 2020, 17:12

Ciao Dario
Ho letto il tuo racconto e al "fratello" ho capito di cosa stavi parlando e perché avevi usato l'aggettivo "lorda" riferito alla pietra.
Mi pare che tu abbia cercato di scrivere usando un linguaggio adeguato alla storia che hai voluto scrivere, con un lessico “biblico”.
Concordo sul fatto che i tempi potevano essere usati meglio, ma siamo qui per imparare, e credo che una delle finalità di questi racconti sia di sviscerare i nostri punti deboli per avere più consapevolezza e migliorare la scrittura.
Non ho trovato particolari elementi originali o che dessero una marcia in più alla storia. Magari c’erano ma per mio limite non li ho colti.
Trovo che la frase finale raffredda il senso del racconto basato sulla gelosia, perché la cosa nuova per loro è il dolore che provano per la perdita del figlio, o almeno quella è la sensazione che arriva a me.

alexandra.fischer
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Re: Pietra

Messaggio#10 » lunedì 23 marzo 2020, 19:21

Tema centrato. Gelosia fra fratelli per la sorella sposa (Caino l’avrebbe voluta per sé, ma il sentimento non c’entra. Qui c’è la gelosia per un privilegio messo in discussione: ha perso un diritto, quello al matrimonio, ora è geloso di quel che gli rimane. Così vuole rimanere l’unico a usare i doni divini: l’agricoltura e l’allevamento, io l’ho vista così). Invece, con il delitto ci rimette (perde il favore divino: il suo aspetto cambia, non è più bianco come il Messaggero Divino). Spunto interessante, ma ci sono particolari da rivedere.

Attento:
‟Andiamo in campagna!” aveva proposto a suo fratello (non va bene, se glielo propone, meglio: ‟Andiamo in campagna?”)
La frase: il duro lavoro dell’agricoltore (non mi piace. Troppo retorica. Meglio: il loro duro lavoro). Ma stai attento anche a questo: il doppio punto di vista piace meno al Lettore Esigente. Meglio scrivere dopo la proposta: ‟Andiamo in campagna?”
Lui lo aveva fatto e si ritrovò in sua compagnia sui campi così ben coltivati da poter ricompensare in frutti del suolo il duro lavoro agricolo.
Agricoltore, ripetuto (se non vuoi dare un nome al personaggio, va bene in un racconto breve come questo, ma attento negli scritti più lunghi. Il Lettore non riesce a immedesimarsi: lo vede come illustrazione da libro dei mestieri)
Non cominciò nemmeno l’atto. Quello ritornò sulle quattro zampe (Togli: Quello. Altrimenti sembra che quello a tornare su quattro zampe sia l’atto).
Ma sono io il primogenito! Sono io fratello più vecchio! (basta la prima frase).
C’è un problema di concordanza del nome: se cominci con Elohim, non puoi farlo diventare El. Disorienta il lettore.
Un altro appunto: un Elohim è un Messaggero Divino, non un dio (questo, perché mi pare di capire che tu abbia voluto raccontare la storia di Caino e Abele: forse all’inizio eri indeciso fra il fantasy o lo storico, di qui il tenere i personaggi anonimi fino alla fine, tranne la sorella-sposa Aclima e l'incertezza sulla natura della Presenza arrivata dal cielo).
L’ultimo appunto riguarda l’Elohim che estrae la pietra del delitto dell’agricoltore (senza che prima sia comparsa in qualche modo: io l’avrei messa nella scena del montone. Dopo aver osservato la bestia, il Nostro nota la pietra e si dirige verso la casa. Poi stacco e comparsa dell’Elohim. Questo a uso del Lettore Esigente). Quello che hai fatto tu, il deus- ex-machina, ossia il colpo di scena finale che chiude la trama, senza indizi sparsi prima, non si usa più. Andava bene fino a un’ottantina d’anni fa, credo). Il Lettore Esigente vuole vedere i particolari (come in una sceneggiatura cinematografica) delle azioni che portano alle conclusioni delle trame.
Nel tuo caso. Agricoltore passa accanto a montone. Lo guarda. Si sposta, urta una pietra. Va a casa del fratello con la testa piena di ricordi amari. E bussa con la pietra.
Poi stacco e scena dell’Elohim, al quale il Nostro può parlare con le mani dietro la schiena.

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giulio.marchese1
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Re: Pietra

Messaggio#11 » lunedì 23 marzo 2020, 20:05

Ciao Dario,
Del tuo racconto ho apprezzato l'epicità, seppur macchiata dall'utilizzo di alcuni termini non proprio azzeccati. Non parlo di stile, ne so quanto di canottaggio, ma semplicemente di personalissimo gusto estetico quindi non entrerò nel dettaglio e quello che dico va preso con le pinze. Il tema sicuramente è centrato ma, reinterpretando una storia vecchia come il mondo (letteralmente secondo alcuni), il racconto non mi ha lasciato molto. Il ritmo è lento e una volta capito dove si va a parare non ci sono grandi rivelazioni. Ma non credo l'intenzione fosse quella, quindi non posso nemmeno dire sia un punto a sfavore.
Il vero problema è che, purtroppo, la lettura MI ha lasciato indifferente. Malgrado ciò la sensazione di "epico" è perfettamente coerente con la vicenda narrata.

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Polly Russell
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Re: Pietra

Messaggio#12 » giovedì 26 marzo 2020, 20:47

Una gran buona idea, quale gelosia se non la più antica? Vero che si capisce dove si andrà a parare abbastanza presto, ma non credo affatto tu puntassi sull’effetto sorpresa. Un buon racconto, il tuo stile ricercato, qui, calza a pennello. Poco da segnalare se non che mi è piaciuto abbastanza. Una storia che conoscono tutti può ricevere una nuova sferzata di freschezza e, magari, come già fece (mi sembra) Baricco con il Minotauro, esplorare altri punti di vista. Una buona prova.
Polly

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antico
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Re: Pietra

Messaggio#13 » domenica 5 aprile 2020, 17:56

Sai che penso? Che si percepisce poco la forza del sentimento di Caino. La sua bramosia nell'impossessarsi di ciò che è del fratello risulta, alla fine, più evocata che vissuta dal lettore e questo, a mio modo di vedere, perché non ti sei concentrato tanto sul rapporto tra i fratelli quanto sul contesto, sei rimasto molto "fuori". Detto questo, la lettura è stata piacevole anche se ho trovato difficoltà nell'intro. Per me un pollice tendente all'alto, ma al pelo.

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