Il demone illusionista

Appuntamento per lunedì 16 marzo 2020 dalle 21.00 all'una con un tema scelto da Francesca Bertuzzi!
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antico
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#1 » martedì 17 marzo 2020, 1:00

Ciao Valerio! Quasi sul filo di lana! Tutto ok con i parametri, buona Francesca Bertuzzi Edition!



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Laura Cazzari
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#2 » mercoledì 18 marzo 2020, 9:05

Ciao Valerio, il tema della gelosia è presente e mi è piaciuto il taglio fantasy che ha voluto dare alla tua storia. In poche righe hai creato un mondo alternativo. La prima parte della storia è chiara e lineare, la seconda parte l’ho trovata un po’ confusionaria. Ho dovuto rileggere il racconto per capire dove volevi andare a parare. Troppe cose succedono troppo in fretta e ho avuto difficoltà a seguirle. Con una piccola revisione sulla seconda parte potrebbe uscirne un buon racconto.
Laura Cazzari

costellazione di bacco
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#3 » mercoledì 18 marzo 2020, 15:10

Ciao,
Ho letto il tuo racconto e devo dire che suscita in me diverse emozioni dovute dal taglio fantasy, l’empatia verso il tuo personaggio e la centratura della tematica. Il taglio fantasy mi ricorda, in un modo non troppo piacevole, la saga di Twilight. Il tema è centrato e l’empatia che instauri con i tuoi personaggi è molto toccante. I dialoghi filano e sono molto chiari.

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Davide Di Tullio
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#4 » giovedì 19 marzo 2020, 14:32

Ciao Valerio

Ho letto il tuo racconto.Trovo originale l´ambientazione fantasy abbinato al tema della gelosia. Quella dell´illusione, poi, é un buon escamotage per lasciare ad intendere quanto spesso questo sentimento sia solo frutto dell´immaginazione. Quindi pollice in su per quanto riguarda il tema del racconto.

Vengo alla parta piú strettamente compositiva. Diciamo che, rispetto al racconto del contest precedent, hai dato piú spazio al dialogo. Cosa sempre molto apprezzata, soprattutto nel racconto breve. Partirei da questo appunto per notare come le parti narrate, di contro, risultano lente alla lettura é un pó farraginose. Credo che dipenda soprattutto dal fatto che utillizzi periodi molto lunghi, per es.

valeriocovaia2502 ha scritto: Aveva perso suo padre e scoperto di essere un vampiro ed era stato portato da sua madre in una riserva per creature naturali raggiunta attraverso un portale magico


Qui ci sono tre congiunzioni e nemmeno una virgola, il che fa leggere il periodo tutto d´un fiato, mettendo un po in affanno il lettore

L´uso di una aggettivazine abbondante. Anche questa prassi, mi pare sia un tratto della tua scrittura. L´uso di aggettivi ed avverbi modali non strettamente funzionali al senso di una frase, puó essere un abitudine un pó pericolsa e portare ad un appesantimento della lettura. è normale, ci siamo passati tutti. Comunque la cosa si puó ovviare sostutendo parola vaga + aggettivo con parola precisa - aggettivo

Nella espressione " ignorando con decisione", quel "con decisione" é superfluo. Non carica di senso la parola "Ignorando". O si ignora o non si ignora, quel "con decisione" non era necessario. Sulla stessa linea d´onda "Il ragazzo si alzò poi in piedi e si avviò verso la propria tenda"- A mio avviso gli avverbi "poi" e "in piedi" e l' aggettivo "propria" sono superfli. "il ragazzo si alzó e si avvió verso la tenda". Non suona piú fluido? Inoltre il significato non muta e non c´é rischio di fraintendimento. Ti ho citato solo un paio di esempi, ma ve ne sono altri.

valeriocovaia2502 ha scritto:E per cosa sennò?!


Nella scrittura narrativa é vivamente scosigliato utilizzare la doppia esclamazione/interrogazione. Questo é piú consono ad una sintassi di tipo fumettistica.

valeriocovaia2502 ha scritto:Come ti sentiresti tu, se scoprissi che il tuo fidanzato ti ha appena?!»


Qui vuoi dare il senso di interruzione della parlata, ma usi una doppia punteggiatura, come sopra. Queso escamotage non da il senso dell´interruzione

valeriocovaia2502 ha scritto:Aveva perso suo padre e scoperto di essere un vampiro ed era stato portato da sua madre in una riserva per creature naturali raggiunta attraverso un portale magico. Insomma, tutto normale per un diciassettenne già non troppo sicuro di sé e che aveva compreso da poche settimane di essere bisessuale


Non capisco la connessione logica tra "Aveva perso suo padre e scoperto di essere un vampiro ed era stato portato da sua madre in una riserva per creature naturali raggiunta attraverso un portale magico" e "tutto normale per un diciassettenne già non troppo sicuro di sé e che aveva compreso da poche settimane di essere bisessuale", suturato da quel "insomma". Credo che Sia quel "tutto normale" che confonda le idee. Quello che viene dopo é logicamente sconnesso a quanto si é detto nel primo periodo

Mi fermo qui. Spero di essere stato utile

a rileggerci!
Ultima modifica di Davide Di Tullio il giovedì 19 marzo 2020, 15:48, modificato 1 volta in totale.

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Davide Di Tullio
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#5 » giovedì 19 marzo 2020, 16:04

Ciao Valerio

la tua spiegazione ora chiarisce il senso di questo periodo un po sibillino, ma quel "tutto normale" é un espressione che non calza a pennello. Quoto la frase modificandola un po', per provare a renderla piú leggibile, se ho capito quello che intendi. In blu le mie aggiunte, in rosso quello che eliminerei (prova a leggerlo senza le parole in rosso e lasciando le blu):

La sua vita era cambiata moltissimo negli ultimi mesi: aveva perso suo padre, aveva scoperto di essere un vampiro ed era stato portato da sua madre lo aveva portato in una riserva per creature naturali, raggiunta attraverso un portale magico. Insomma, il massimo per un diciassettenne già non troppo sicuro di sé e che, da poche settimane, aveva compreso di essere bisessuale.

Fammi sapere ora ti risulta piú leggibile

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#6 » venerdì 20 marzo 2020, 13:46

Ciao Valerio. Piacere di trovarti qui su MC.
Anche nel tuo caso, trovo tu abbia una buona penna, ma ritengo ci siano da migliorare alcuni aspetti che riguardano sostanzialmente la tecnica narrativa.
Nella prima parte, per esempio, butti nel pentolone davvero tanti elementi. Parli di un portale, della scoperta di essere vampiro, della scoperta di essere bisessuale ecc... Mi sono ritrovato buttato lì senza contesto e ho fatto davvero fatica a capire cosa stesse succedendo.
Ci sono alcuni elementi, anche, che compaiono allo stesso modo all'improvviso e che disorientano l'immaginazione del lettore. Per esempio, a un certo punto, il protagonista sfodera la spada. Da dove spunta? Non ne avevi mai accennato. Poi parli della tenda, anche di questa non si sapeva niente. Il lettore cerca di creare la scena con la mente ma se compaiono elementi improvvisi, si sente spiazzato. E' bene anticipare alcune cose.
Credo che il racconto vada snellito di alcune parti non indispensabili e aggiungere dei componenti di preparazione.
Buona palestra e buona permanenza qui nel forum.
A rileggerci.

Filippo De Bellis
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#7 » domenica 22 marzo 2020, 0:37

Il demone illusionista – Valerio Covaia
La storia ha un bel finale e mi piace il modo in cui ci arriva. E’ ben architettato e si snoda abbastanza bene dall’inizio fino al finale inaspettato. Sei stato abile nello svelare al momento giusto le informazioni giuste ed anche a creare una storia abbastanza originale partendo dagli ordinari, incresciosi problemi di cuore dei vampiri, che non possono avvicinarsi agli amati.
Ho trovato lo stile leggermente barocco, un po’ verboso e forse bisognoso di qualche asciugatura. Di qualche asciugatura, forse, beneficerebbe anche la caratterizzazione del protagonista, cui hai attribuito nelle prime righe tanti tormenti, quasi avessi fretta di affrontare tutte le problematiche con un solo personaggio.
Sempre a livello stilistico, mi pare un po’ stridente l’accostamento di un gergo colloquiale – adolescenziale con il contesto di novella “gotica” in cui si inseriscono i personaggi principali.
Ho trovato originale, infine, il modo d’interpretare il tema assegnato, facendo riferimento ad una gelosia “virtuale”.

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Andrea Partiti
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#8 » lunedì 23 marzo 2020, 17:36

Un grosso problema che trovo nel racconto è che parti spedito facendoci pensare che si tratti di una parodia.

Sono un vampiro latino orfano bisessuale che vive in una riserva per creature sovrannaturali.
Ok, mi va bene, ma il taglio che dai con questa apertura non è da racconto serio, non puoi continuare con una storia di gelosia convenzionale, sono geloso mi ha tradito, ma era un mutaforma, tutto risolto. Non ci sarebbe sufficiente tensione e varietà per un racconto normale, figurati per uno presentato con quella bizzarria.

Penso sia da ristrutturare completamente, o calcando la mano con lo stile iniziale, oppure pensando a un'ambientazione più adeguata.

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Pretorian
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#9 » martedì 24 marzo 2020, 23:11

Ciao, Valerio e piacere di leggerti.
Il mio giudizio, in due parole è: troppo e distribuito male. Inserire così tanti elementi in un racconto così breve non è mai una buona idea, sia perché la gran parte delle informazioni sembrano infilate in mezzo solo per fare da contorno (teoricamente, sarebbero elementi d'ambientazione ma, se non approtano effettivamente qualcosa alla storia, diventano orpelli inutili), sia perché non puoi sfuggire dall'effetto "sintesi delle puntate precedenti" che si genera automaticamente ogni volta che sei costretto a sintetizzare eventi passati. L'investire così tanto spazio in elementi ben poco utili, per contro, ti priva dei caratteri necessari per sviluppare la trama vera e propria della storia, che è confusa, frettolosa e ben poco accattivante. Lo stile acerbo, poi (e, come tale, molto lento ed ampolloso) non aiuta a gestire la storia, che finisce per affondare senza mai essere decollata.

Alla prossima.

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wladimiro.borchi
Messaggi: 396

Re: Il demone illusionista

Messaggio#10 » martedì 24 marzo 2020, 23:27

Ciao Valerio, condivido moltissimo sia i preziosi consigli che ti ha dato Davide, di cui dovresti far davvero tesoro, si la sensazione e il giudizio di Pretorian.

L'inizio, così raccontato, sa molto di parodia e stride violentemente con il seguito.
Ti cito il passo di un romanzetto in cui si dicono cose simili al tuo incipit in chiave comica.

Ora era il momento degli scrittori. Solo scrivendo romanzi si facevano i bei soldi facili. Vitaliano ci aveva provato qualche anno prima: aveva scritto un romanzo fantastico su un giovane mago che, alla scuola di magia, si innamora di una vampira strafica e finisce in mezzo a complotto ordito da terribili licantropi assassini. C’erano pochissimi errori di ortografia e i tempi dei verbi tornavano quasi tutti, ma nulla da fare. Le case editrici grandi non gli rispondevano!


Se vuoi farci avere quelle stesse informazioni senza ottenere un effetto comico, non buttarcele in faccia come racconto all'apertura, ma centellinale nel corpo del tuo narrato, mettile in bocca ai personaggi o nei ricordi e/o sensazioni del protagonista su cui hai focalizzato il PDV.

La storia poi è anche troppo lineare e il twist con il demone illusionista, inatteso, ma anche un po' calato e via.
Perché il demone lo ha fatto? Cosa voleva ottenere? Qual'era il suo scopo?
Tutte domande che alla fine del racconto restano senza risposta.
A rileggerci presto
W

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antico
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Re: Il demone illusionista

Messaggio#11 » domenica 29 marzo 2020, 16:21

Ho trovato meravigliosa la tua apertura: mi piace molto questo mischiarsi di elementi in un tutt'uno dedito alla confusione che tende a perdere i suoi stessi confini. Il problema, a mio avviso, arriva dopo, ovvero quando entri nella storia vera e propria e perdi quel tono brillante, forse come effetto della rincorsa al tempo che non ti ha permesso di lavorarci di fino e anzi ti ha portato ad accellerare buttandoci dentro tutto, ma a quel punto rinunciando al controllo. Insomma, da revisionare, ma quell'intro mi lascia intravedere grandi potenzialità e penso potrebbe esserti utile leggere alcuni racconti (li trovi sul sito) di Fabio Aloisio (questo in particolare). In definitiva, per me un pollice ni tendente al positivo e ti preferisco al racconto di Alexandra per una maggiore chiarezza (anche se più confusionaria nell'esposizione) della trama.

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