All'inseguimento del nano con la pietra verde.

cercatore79
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All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#1 » domenica 19 aprile 2020, 23:31

All'inseguimento del nano con la pietra verde



“Finalmente un po' di fortuna: una fonte!”
Appena oltre l'ultimo filare d'alberi, illuminata dal tramonto, zampillava una fonte fresca e limpida.
“E poi dicono che l'acqua non ha sapore! Sarà che non bevo da un pezzo, ma è buona! Ah, e com'è fresca, mi lavo anche la faccia, e la testa, tutto!”
“Signore, scusi se la disturbo...”
“E chi è là! Non ti vedo, è troppo buio!” Ormai mezzo fradicio e solo con le brache addosso, il ragazzo strinse gli occhi per vedere meglio la sagoma che si avvicinava.
“Mi dispiace, non volevo disturbarla, ma forse mi può aiutare.” Dalla statura sembrava un nano, ma era strano si trovasse in superficie.
“Io? Aiutare te? Coi guai che ho già passato? Ma non ci penso proprio!”
“Neppure per questa?” L'ometto estrasse da una sacca una grossa pietra verde. Anche con la poca luce del tramonto brillava fin quasi da abbagliare.
“E questa cos'è? Sei in qualche affare losco? È rubata?”
“Non proprio, diciamo che … è mia. Ma altri la cercano, e ora mi inseguono. Come vedete sono solo, piccolo e indifeso. Non ho scorta, non ho armi, non so combattere... non ho neppure la barba!”
“Vedo, strano per un nano. Ma neppure io c'ho armi, e sono stanco. Se mi metto a far botte adesso ci resto secco.”
“Forse non servirà. Intanto ho qualcosa per riprender le forze.”
“Nizzardo non fa domande: se c'è da mangiare, Nizzardo mangia.”
Il ragazzo si fiondò sulla tozza mano piena di cibo e mangiò avidamente. Era solo un po' di pane con della carne cotta ormai da diverse ore, ma gli sembrò il pasto più buono che avesse mai mangiato.
“E che problemi c'hai?” bofonchiò col boccone pieno.
“Mi insegue Michaleo Profumi.”
A quel nome Nizzardo si bloccò. Quasi si strozzò col boccone che aveva in gola.
“Michaleo?”
“Già.”
“Brutta storia. Io con quello non voglio averci a che fare, nemmeno per tutte le pietre luccicanti del Creato.”
“Ma aspettate, forse un modo lo troviamo.”
“E come? Quello c'ha un esercito, di certo si insegue con...”
“Pochi uomini. Lui, un altro tipo, forse una donna.”
“Bhe, allora. E com'è che non puoi nasconderti e far perdere le tue tracce?”
“Mi troverebbero. Non so come, ma mi trova sempre. Forse una magia, non so. Non ne capisco niente di magie.”
“E io che devo fare secondo te?”
“Hai visto la pietra e mi hai rapito.”
“E non te la posso prendere e basta?”
“No, rubarla porta sfortuna. Deve essere consegnata spontaneamente.”
“Che casino. Mai roba facile. E che facciamo adesso?”
“Aspettiamo. Credo che tra poco saranno qua.”
“Sì, ma ci serve un piano!”
“E un piano non ce l'ho. E ormai è tardi, arrivano!”
Infatti poco dopo si sentì uno scalciare di zoccoli di cavalli e poi una gran voce.
“Dannato, sappiamo che sei qua vicino, è inutile che ti nascondi!”
“Dannato?” sussurrò Nizzardo “Ma che hai fatto, chi sei?”
“Mi chiamano così. Te l'ho detto, son scappato. Ma attenzione, son vicini!”
“Esci fuori e rendici la pietra. Sai che ti troveremo. Non rendere le cose ancora più difficili.”
Nizzardo chiuse gli occhi, sbuffò, maledì sé stesso per tutti i casini in cui continuava a infilarsi, e uscì allo scoperto tenendo il nano per la gola.
“Il nano è con me, nessuno lo tocca.”
Gli uomini si voltarono. Uno a cavallo, uno a piedi ma alto quasi quanto il cavallo, e una donna su un altro cavallo.
Appena li vide Nizzardo sbiancò, la gola si seccò e gli tremarono le gambe.
“Con me chi? Chi sei tu che ti presenti con le sole brache?” disse l'uomo a cavallo. Abiti eleganti e un lungo mantello, guardava Nizzardo con aria sprezzante.
“Io... Io sono Nizzo l'Ardito!” esclamò con improvviso coraggio “E chi io proteggo, è salvo!”
Illuminati appena dalla luna quasi piena, gli altri sorrisero: “E che ci faresti, o Ardito?”
“Io... è meglio che non lo scopriate, o potrebbe essere l'ultima cosa che vedrete.”
“Addirittura? E che sarebbe di così terribile?”
Nizzardo non sapeva cosa inventarsi. Si guardò attorno in cerca di un'idea, ma aveva pochi, pochissimi istanti. Poi vide la luna.
“Io... io sono un licantropo!”
A quelle parole il nano sbiancò “Sì, è un licantropo, è così che mi ha catturato! Ringhiava ed era velocissimo, e con una gran forza!”
“Capisco. Il nano ti ha detto chi sono?”
“La vostra fama vi precede, anche nel buio della notte.”
“E non mi temi?”
“Avete molte risorse a vostra disposizione: vedo che l'uomo accanto a voi ha una forza impossibile anche per quindici uomini, e che la donna potrebbe porre fine ad una guerra senza una parola, e generarne altre dieci. Ma io non mangio da giorni, non ho casa da mesi e non ho famiglia da anni. Sono disperato, e un licantropo disperato è molto pericoloso.”
“Mi dispiace di questa tua sfortunata situazione. Consegnaci il Dannato e la pietra, e ti aiuterò.”
“E tradire un altro disperato? Mai. Sarò anche ridotto male, ma ho un cuore.”
“Capisco.” esclamò con sufficienza Michaleo “Ah... Ernialdo, pensaci tu.”
Il colosso accanto rispose qualcosa in una lingua dura e poi avanzò. Nizzardo non capì le parole, ma intuì le sue intenzioni. Se non si fosse mosso alla svelta avrebbe visto che non era un licantropo e lo avrebbe stritolato a mani nude, senza neppure tanto sforzo. Ci voleva un'idea, in fretta.
“Non avvicinarti, o sarà peggio per te! Il morso di un licantropo è contagioso!”
Incerto, il colosso si voltò verso l'uomo a cavallo, che abbozzò un sorriso.
“Ammesso anche che tu sia un licantropo, dimentichi un piccolo particolare: non è notte di luna piena.”
Stavolta fu Nizzardo a sorridere, anzi, rise proprio di gusto: “Ah, mi sorprendete! Un uomo della vostra fama non ha però così tanta cultura!”
L'uomo a cavallo fece una smorfia di stupore e un cenno al colosso perché si fermasse. Quel ragazzo lo incuriosiva.
“Stanotte è quasi luna piena, e così... io sono quasi licantropo.”
Inaspettatamente la voce di Nizzardo cambiò. Si era fatta bassa, roca, minacciosa, fino a ringhiare. In bocca sentiva le zanne, una forza mai avuta gli pervadeva gli arti, e vedeva incredibilmente bene nonostante l'oscurità. Con suo grande stupore, ululò.
“Questa è una spiacevole sorpresa, dovremmo rinunciare al nano.”
A quelle parole il colosso bofonchiò qualcosa.
“Niente da fare, non dipende da me.” rispose Michaleo disorientato.
“E non dipende più da te no.” esclamò il nano. “Come va Ernialdo? Contento di essere tanto intelligente?”
La voce del nano era piena di ironia e sarcasmo. Nizzardo non capiva.
“Che storia è questa?” esclamò con un ringhio.
“Io e il colosso siamo legati: siamo gemelli.”
Nizzardo strabuzzò gli occhi. Non credeva a quello che aveva appena sentito. “Gemelli?”
“Sì, gemelli, nati insieme. Lui ha preso il fisico bello, scattante e muscoloso, io la mente scaltra e l'ingegno. Senza questa pietra a dargli la mia intelligenza, il caro Ernialdo è solo una montagna di muscoli senza cervello. ”
Finora silenziosa, la donna scese da cavallo e si diresse verso Nizzardo. Indossava vesti succinte e provocanti. Si avvicinò abbastanza da guardarlo dentro agli occhi.
“Se ce lo lasci, ti sarò molto riconoscente, in modi che nemmeno hai mai sognato.”
Nizzardo aspettò prima di rispondere. Gli serviva una gran forza di volontà per resistere, le donne che aveva conosciuto non erano certo di quell'avvenenza.
“Meravigliosa dama, la vostra bellezza mi tenta, ma ho conosciuto tante donne di mestiere, conosco queste promesse. Il nano resta con me.”
“Mi dispiace Dama Catalina, stavolta vi è andata male. Saluta i tuoi esperimenti caro Michaleo!” esclamò divertito il nano.
Con una smorfia stizzita la donna tornò al suo cavallo. Non era abituata a perdere.
“Ti restano solo le mostre di muscoli.” esclamò rassegnato Michaleo verso il colosso.
“Esperimenti?”
“Sì, il colosso è un esperimento del caro Michaleo.” esclamò il nano.
“Ma... lui commercia in profumi, lo sanno tutti!” rispose incredulo Nizzardo.
“Ed è un alchimista, nei suoi laboratori studia anche miscele tra gli esseri viventi, non solo tra le essenze. Ha fatto esperimenti anche su di sé: ha l'autorità, la folta chioma e la forza di un leone, ma non gli piace sporcarsi le mani. Vero Mich? Vorresti creare l'uomo perfetto, ci provi da anni, ma anche stavolta ti è andata male.”
“Ci rivedremo.” esclamò stizzito Michaleo.
“Senz'altro, sarà un piacere.” rispose il nano con un ampio sorriso.
Nel giro di pochi istanti Michaleo e il suo seguito scomparvero nell'oscurità. Il galoppare dei cavalli si allontanò fino a sparire. Nizzardo non ci credeva: era uscito senza un graffio da quella situazione assurda.
“E ora che facciamo, mio caro salvatore?”
Nizzardo ringhiò incerto. “Non so, magari capire come risolvere questa situazione.” esclamò mostrando le zanne.
“Non ti è cresciuto il pelo, strano. Ma forse verrà quando la luna sarà piena.” osservò il nano.
“Forse. Ma com'è possibile, non sono mai stato morso da un lupo, né ho mai mangiato strane erbe... Il tuo panino!”
“Macché panino! Eh, chissà, forse è di famiglia, forse una maledizione. O forse una benedizione.”
Nizzardo non se ne accorse, ma a quelle parole gli occhi del nano ebbero una scintilla di furbizia, come che architettasse qualcosa.
“Andiamo, conosco chi può aiutarti. Ho un amico poco lontano da qui, ci sa fare con le persone... ecco, con le persone speciali. E forse ci può aiutare con la pietra.”
“Chi è?” esclamò curioso Nizzardo. Ora non ringhiava più.
“Forse hai sentito parlare di lui: si chiama Timeo Bartone, vive in una carovana assieme agli Speciali, come li chiama lui. A volte fanno anche degli spettacoli, sono molto belli.”
“Spettacoli? Non voglio finire in un circo!”
“E chi dice che ci finirai. Potrei mai obbligarti?”
“Non ringhio più.” osservò stupito Nizzardo “Ma la fame mi è rimasta.”
“Buon segno. Forse stai già imparando a controllare il tuo lato animale.”
“O forse no.” Passò un coniglio. Scappava, allarmato dal loro arrivo. Era veloce, ma Nizzardo fu più veloce.
Prepararono un fuoco e finalmente mangiarono senza pensieri.
Nizzardo sorrideva : per la prima volta, la sua vita iniziava a piacergli.



Pippo Abrami
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Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#2 » martedì 21 aprile 2020, 11:02

INSPIEGABILE
Il racconto mi ha lasciato a bocca asciutta. Ho apprezzato il precipitare della vicenda e il progressivo crescere della tensione, ma temo di non aver capito la risoluzione. L’espediente del Licantropo, che da bluff diventa reale, non ha una vera spiegazione (oppure sono io a non averla capita). Lo stile sfrutta troppo i dialoghi per le spiegazioni, rendendoli poco naturali.

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Diobrando900
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Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#3 » mercoledì 22 aprile 2020, 0:29

Ciao!
Mi sono piaciuti i dialoghi, tuttavia dare troppe spiegazioni all'interno di essi ha spezzato leggermente l'azione, che è risultata forse un po' macchinosa. Però i personaggi sono tutti molto interessanti e ben delineati e, personalmente, l'idea del protagonista che prima bluffa spacciandosi per licantropo, per poi diventarlo, è insolita ma molto efficace.

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Laura Cazzari
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Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#4 » mercoledì 22 aprile 2020, 17:37

Ciao. Nel tuo racconto vedo un po’ poco del genere spaghetti fantasy. I personaggi che hai inserito mi piacciono e in così pochi caratteri sei riuscito a dare una caratterizzazione ad ognuno di loro, cosa non facile. Per quanto riguarda la storia devo dire che mi sono un po’ persa. Prima i gemelli, poi la pietra dell’intelligenza, poi l’alchimia poi il licantropo. Troppe informazioni inserite senza una spiegazione chiara.
Laura Cazzari

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el_tom
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Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#5 » mercoledì 22 aprile 2020, 18:26

Ciao Cercatore79, piacere di leggerti.
Il tuo racconto ha un buon potenziale, alchimia, esperimenti “genetici", sbruffonaggine ed avidità.
Ci troviamo però di fronte al caso di un licantropo inconsapevole che oltre a scoprirlo proprio in quel momento, riesce pure a semi-trasformarsi senza luna e senza una spiegazione. Avresti potuto sfruttare la pietra verde, darle il potere di realizzare le parole di chi difende il suo padrone, o pensare a qualsiasi spiegazione, così com'è ha un buco di trama piuttosto importante.
La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così.

cercatore79
Messaggi: 2

Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#6 » mercoledì 22 aprile 2020, 21:17

Ciao, grazie per il tempo dedicato al racconto e grazie per apprezzamenti e consigli. In effetti i dialoghi sono preponderanti, forse son nati causa attuale mancanza di dialogo ravvicinato causa quarantena. Mi rendo conto ci sia poca azione e alcune dinamiche siano poco chiare, forse succede tanto in poco tempo e in poche pagine. A distanza di qualche giorno me ne rendo conto anch'io. In meno di una giornata son riuscito a sviluppare soltanto questo, ma mi serve per migliorare alcuni aspetti narrativi e sviluppare maggiormente l'atmosfera brancalonesca. Spero ci siano altre occasioni!

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Eugene Fitzherbert
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Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#7 » venerdì 24 aprile 2020, 17:09

Ciao, Cercatore79,
Il tuo racconto è ricco di parole ma poco di azione. Non che sia un male, ma purtroppo la scena unica descritta è estremamente statica, con due gruppi di persone che si fronteggiano senza fare praticamente nulla.
È sicuramente interessante la quantità di cose che ci hai messo dentro (licatropia, esperimenti 'genetici', gemelli, artefatti che donano l'intelligenza), ma tra tutti questi ingredienti manca un po' di coesione. E su tutto, come è stato già sottolineato, ci sono troppi spiegoni: alcune cose vengono dette così all'improvviso e solo a beneficio del lettore.
Ci sono degli aspetti da sistemare, decisamente, ma in questi diecimila caratteri c'è l o scheletro per poter scrivere qualcosa di più ampio e organico. Non mollare!

costellazione di bacco
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Re: All'inseguimento del nano con la pietra verde.

Messaggio#8 » domenica 26 aprile 2020, 0:27

Ciao Cercatore79, piacere di leggerti,
arrivo dopo tanti e tanti commenti quindi, molto probabilmente, leggerai cose già dette: l'idea di fondo è ottima, ma andrebbe strutturata meglio ed eliminando il calderone di elementi che hai inserito. Ci sono troppi e troppi dialoghi che tendono a spiegare la trama: un consiglio che è stato dato a me alla prima Sfida a cui partecipato (faccio anche io lo stesso errore) è stato il seguente: "mostra, non parlare". Il lavoro che hai fatto, in ogni caso, non è da buttare ma solo da rivedere e limare.
A rileggerti

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