Mìmi

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DandElion
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Mìmi

Messaggio#1 » lunedì 18 maggio 2020, 21:52

La prima volta che ti ho vista ho subito capito che eri quella giusta.
È bastato un secondo soltanto.
Io sono un tipo distratto. Stavo parlando con lui che mi stava accanto e mi indicava, guardando verso la siepe, quali migliorie prevedeva di fare e come convincere la buganvillea a seguire il percorso che aveva in mente. Mentre mi giravo, il mio sguardo e il tuo si sono incrociati: non credo di aver provato mai, in vita mia, qualcosa di così autentico.
Io sono un tipo distratto- l’hai imparato a tue spese, con tutte le volte che ti ho pestato un piede muovendomi dentro casa nostra- e tu hai approfittato della mia debolezza, catturando la mia attenzione; infatti mi sono distratta e lui si è scurito.
Ti ha vista e ti ha mandata subito via: non andava bene, che io mi innamorassi di te, avevo già sufficienti distrazioni, molto da fare... E poi non potevo investire tempo anche a prendermi cura di te, c’erano altri in fila, prima di te, che richiedevano la mia dedizione.
Così hai dovuto aspettare che si liberassero vari spazi nella mia vita. Hai dovuto aspettare che, una ad una, le stanze del mio cuore si raffreddassero e ci fosse molto silenzio, altrettanto vuoto e così tanta solitudine che nessuno avrebbe mai pensato che davvero tu, solo tu così piccina, potessi bastare a riempirle.
Eppure è successo.
Dopo quel nostro primo incontro, ligia al comando di non avvicinarti, ti sei fatta sfuggente e per due anni interi ho potuto continuare solo a sognarti, da lontano, rinnovando il desiderio di te, quando felina passavi nel parco, senza fermarti mai, ma mi volgevi fugace uno sguardo spaurito.

Quanto a lungo nei miei sogni di bambina avevo favoleggiato di incontrare qualcosa che nella realtà ti somigliasse, senza che tu ancora esistessi, e nel momento in cui ti avevo trovato mi veniva impedito di averti.
Ma un giorno di quella stessa estate- due primavere dopo il nostro incontro- finalmente mi degnavi di uno sguardo diretto.
Una sfida? No, una disperata richiesta: “prenditi cura di me”.
Così schietta, così pura, che nulla ha potuto frapporsi, stavolta, tra noi.
Ti ho nutrito, nonostante il tuo soffiarmi, il tuo non farmi avvicinare. Mi sono presa cura della tua prole, come fosse mia. Abbiamo sofferto insieme, quando le cose non sono andate come volevamo e pensavo di perdere anche te.
Ma l’Amore supera tutto, lo diceva Virgilio, e tu che eri saggia di natura, pur non avendo studiato lo sapevi di tuo.

Ti ho protetto da tutto e quando poi sei rimasta incinta, il mio cuore, colmo di gioia, ha contato i giorni con te.
Quando mi sono trasferita per lavoro quanto hai sofferto nei pochi mesi in cui sei rimasta da mia madre?
Quanto avrei voluto poterti portare con me da subito, ma stavo cercando la casa migliore che potesse ospitarti e ti ci ho portato, quando l’ho trovata: regina del mio castello. E quando hai iniziato a stare male, mi sono preoccupata, ho cercato di curarti, sembrava di camminare di nuovo in quelle stanze, fredde come un monito, ogni volta che una tua analisi non andava bene.
I miei viaggi di lavoro, qualcuno che si prendesse cura di te con lo stesso amore, lo stesso identico, che ti avrei dato io.
Ti ho scoperta indispensabile.
E adesso, che riposi tra le mie mani, cenere in una scatola di cartone, dopo che il veterinario mi ha detto: “non c’è più nulla da fare” chi si prenderà cura di me?


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antico
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Re: Mìmi

Messaggio#2 » lunedì 18 maggio 2020, 21:58

Velocissima Dand! Tutto ok con caratteri e tempo, buona All Stars Edition!

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Pretorian
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Re: Mìmi

Messaggio#3 » giovedì 21 maggio 2020, 0:36

Ciao, Dandi e piacere di leggerti. Ti dirò la verità: ho dovuto leggere due volte per cogliere tutti i segnali che fin dall'inizio indicavano che Mimì fosse un gatto e, per quanto io sia distratto in modo inverecondo, penso che questo confermi la tua bravura nel gioco "dico-non dico". Oltre a questo, il racconto ha dalla sua certamente una narrazione toccante, ma non eccessivamente prosaica, lirica al punto giusto, insomma. Per quanto riguarda le pecche, a mio giudizio forse il racconto risulta troppo "generico", nel senso che manca di un qualsiasi riferimento che dia concretezza alla vita del personaggio. Mi spiego: nel racconto descrivi una parte della vita della tua protagonista, ad esempio il suo rapporto con "lui", il trasferimento per lavoro, la gravidanza di Mimì, ma non fornisci nessun elemento che dia fisicità alla cosa. Quel "lui" avrebbe potuto essere Giovanpasquale, mentre il trasferimento di lavoro avrebbe potuto essere "il trasferimento a Brescia per il posto da insegnante". Sono dettagli, ma ti assicuro che donano al racconto un elemento di realismo che stravolge tutto.

Alla prossima

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maurizio.ferrero
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Re: Mìmi

Messaggio#4 » giovedì 21 maggio 2020, 8:17

Ciao Dand, leggerti è sempre un piacere

Non so se fosse tua intenzione nascondere la natura dell'amato per tutto il racconto, ma che si trattasse di un animale l'ho capito abbastanza in fretta.
Il racconto funziona e non ho trovato errori evidenti, anche se mi ha lasciato una sensazione di inconsistenza piuttosto grande. Se da un lato l'avvicinamento all'animale e le emozioni della protagonista sono ben descritte, dall'altro il racconto non offre nulla di particolarmente nuovo o originale rispetto alle tante storie di questo tipo che ho letto.

A presto!

Daniel Travis
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Re: Mìmi

Messaggio#5 » giovedì 21 maggio 2020, 10:36

L'emozione c'è, si sente, e percorre un racconto relatable, in cui chiunque abbia amato un animale può riconoscersi. Questo è il tuo punto di forza.
La forma, invece, lascia un po' a desiderare: la prima metà del testo è scritta come a voler nascondere il fatto che il "tu" del racconto sia una gatta anziché un'amante, eppure i segnali impediscono al lettore - o hanno impedito a me - di ignorarlo: Ti ha vista e ti ha mandata subito via e ligia al comando di non avvicinarti, così, senza ulteriore contesto o spiegazioni, non sono credibili come interazioni con un essere umano. La prima potresti anche venderla come una metafora - ma non funziona, perché la piazzi in un momento specifico, non in un periodo prolungato -, ma la seconda incasina il tutto.
Insomma: cambierei quei segnali (incluso il felina seguente, ad esempio) o riscriverei la prima parte in modo da non nascondere nulla.
In fondo, è un'onesta storia emotiva: non c'è nulla da nascondere.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Canadria
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Re: Mìmi

Messaggio#6 » giovedì 21 maggio 2020, 11:39

Ciao,
leggo il tuo racconto da amante dei gatti che sono ormai anche fedeli coinquilini. E' facile compenetrarsi nel racconto, capire che cosa sta provando la protagonista, il forte legame con l'amico animale.
Tuttavia, qualcosa non funziona, a mio parere: non funziona l'effetto sorpresa (qualora volessi davvero ottenerlo), perché si intuisce molto presto che si tratta di un gatto; non funziona il climax sentimentale, probabilmente perché gli avvenimenti narrati sono troppo generici per riconoscere Mìmi in Mìmi e non qualsiasi altro gatto in lei.
Più che un racconto, mi sembra un'ode al tuo amato gatto, e in fondo va bene anche così.

Ciao e alla prossima!

Kiljedayn
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Re: Mìmi

Messaggio#7 » venerdì 22 maggio 2020, 10:16

Ciao DandElion, piacere di leggerti!

Un racconto sincero, dal quale traspare un legame puro con una compagna di vita che non può essere derogato semplicemente a quello fra "animale domestico e proprietario". Capisco perfettamente, in quanto a mia volta possessore di un gatto che mi ha "scelto" da quando era una cosina grossa quanto una palla da tennis, e nel tuo racconto posso intravedere quello che proverò quando non ci sarà più. E' vero, probabilmente dal punto di vista tecnico si poteva fare di meglio: sospendere l'informazione della natura di questa amata non aggiunge davvero nulla al testo e, in fin dei conti, si potrebbe obiettare che non ci troviamo di fronte ad un vero e proprio racconto, quanto più ad un ricordo affettuoso.
Tuttavia, forse anche perché posso sentirlo vicino alla mia quotidianità, mi ha indubbiamente smosso qualcosa a livello emotivo, segno che al di là della tecnica c'è sempre la capacità di far provare emozioni al lettore.

Dario17
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Re: Mìmi

Messaggio#8 » domenica 24 maggio 2020, 15:31

L'idea di fondo ci potrebbe anche stare, ma lo stile melenso e colloso rende la lettura troppo zoppicante e faticosa. Voli pindarici e rimasticamenti di frasi sui generis non funzionano, a mio avviso personalissimo, su di un contest da 3000 carattteri in cui un racconto deve avere un suo pepe senza perdersi in troppi giri.
È un elogio al fantastico mondo degli animali domestici, più una pagina di un diario senza troppe pretese.
Il tema è afforntato così così.
Posso capire che la perdita di un animale è la fine di un periodo della propria esistenza, ma necesita di parecchia "autostima" se la si vuole definire "era", termine che lascia presagire una certa solennità.
Da snellire e ripitturare.

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DandElion
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Re: Mìmi

Messaggio#9 » lunedì 25 maggio 2020, 19:45

@Dario17, chiunque tu sia apprezzo davvero il discreto tatto con cui ti rivolgi ad una sconosciuta: "la tocchi pianissimo". Non oso risponderti perché so che poi me ne pentirei.

@tutti gli altri, grazie dei commenti di cui farò tesoro.
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Emamela
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Re: Mìmi

Messaggio#10 » martedì 26 maggio 2020, 14:47

Ciao DandElion,
ho riletto il tuo racconto più volte. All'inizio pensavo che parlassi dell'uomo della siepe, poi fino a più della metà ero convinta fosse una donna e finalmente ho capito alla fine che era un gatto. Ho ricominciato da capo perchè sentivo di essermi persa qualcosa, ma forse era proprio questo il tuo intento, il disvelamento finale e con me ci sei riuscita pienamente! E' un racconto molto emozionante e sei riuscita a trasmettermi appieno le emozioni della protagonista: l'amore e il prendersi cura di una bestiola, che ho sentito appartenermi pienamente.
A presto

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Puch89
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Re: Mìmi

Messaggio#11 » giovedì 28 maggio 2020, 17:53

Allora, voglio dirti subito che, da amante degli animali e felice possessore di una micia, questo testo è meraviglioso.
Una vera e propria ode, come qualcuno ha già scritto, il che mi permette di apprezzarlo al di là della mera contestualizzazione, perché va ad intaccare i miei sentimenti sul vivo.
C'è un però.
Il testo di per sé, tecnicamente parlando, non mi ha fatto impazzire. L'ho trovato un pelo pesante per come l'hai strutturato, e fondamentalmente la scelta di "cercare di non far capire il soggetto ma poi alla fine neanche tanto" non mi è piaciuta, perché che si tratta di un animale domestico si evince abbastanza in fretta. Poi comprendo perfettamente cosa intendi con "fine di un'era" quando passano a miglior vita i nostri cuccioli, ma in questo caso è davvero molto soggettivo e diciamo che io posso dirti che va bene, il tema c'è, ma non posso screditare chi la pensa diversamente perché è appunto opinabile.
In linea generale mi è piaciuto, è stata una scelta dettata dal cuore la tua ma per quanto mi riguarda qualche problema il testo così com'è ce l'ha. A presto rileggerti.

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Gennibo
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Re: Mìmi

Messaggio#12 » sabato 30 maggio 2020, 21:57

Lieta di aver letto il tuo racconto. Nella prima parte ho avuto il problema di riuscire a mettere a fuoco di cosa stessi parlando. Per me la storia decolla alla frase: Dopo il nostro primo incontro… da lì sono stata con te e con il tuo gatto. Alla fine ho sentito il brivido che provo quando un racconto mi piace.

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antico
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Re: Mìmi

Messaggio#13 » mercoledì 3 giugno 2020, 17:19

Mi è sembrato un testo molto personale in cui hai lasciato parlare il cuore dandogli briglia sciolata senza costringerlo nelle logiche di un racconto. Bello, ma resta un certo retrogusto di non smussato e affinato al suo meglio e questa, proprio per la sua genesi, era quasi una problematica imparabile. Per fare un esempio: anche io, come altri, ho avuto il dubbio che tu volessi nascondere la natura del gatto, ma che non t'importasse più di tanto che effettivamente risultasse in un dubbio fino alla fine. Per quanto mi riguarda, l'ho capito immediatamente e da quel momento in poi mi sono sembrati ridondanti tutti i momenti in cui hai cercato di aggirare la cosa. Insomma, da rivedere cercando di domare tutta questa grandissima potenza emozionale all'interno di una struttura più determinata. Pollice tendente verso l'alto per me, ma con davvero tante potenzialità ancora da sviscerare.

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