Myriam

costellazione di bacco
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Myriam

Messaggio#1 » lunedì 18 maggio 2020, 23:11

«La città era sempre stata viva, ma dalla sera alla mattina siamo tutti entrati in un grande sonno senza la possibilità di riposare veramente.» Miryam è al centro della piazza con in dosso solo un grosso camice bianco e dei calzettoni e sul giovane volto delle grosse occhiaie «le sedi dei partiti si sono ritrovate a prendere polvere e la gente a dormire giornate intere tra l’impasto di pizze e dolci e le tecnologie che hanno rivoluzionato la quotidianità e creato becere sigle per descrivere modalità didattiche innovative, ma disfunzionali,» la ragazza si siede, porta le gambe al petto e, come presa da un flusso di coscienza, butta fuori tutto il marcio che per mesi ha tenuto dentro. I monumenti più importanti della città la fissano e lei, innamorata matta, si lascia fissare in preda ad una diarrea emotiva «ma non solo la scuola è divenuta disfunzionale, ma la quotidianità di ognuno: coppie che non hanno potuto fare l’amore per mesi, bambini che non hanno visto il parco e anziani che hanno dovuto trovare espedienti per poter uscire di casa» Myriam sposta i capelli dal volto, guarda lontano e con gli occhi sgranati alza la voce «e io mi sono ritrovata rinchiusa in una stanza senza la possibilità di poter porre fine a questo sonno» la ragazza si alza, stende un braccio in avanti, la mano tremante e il respiro affannoso «ma la cosa più assurda è che i falsi dormienti hanno lanciato messaggi buonisti rivelatisi non veri e…» la ragazza sgrana nuovamente gli occhi, comincia ad urlare e a parlare veloce sputando veleno e rabbia «un colpo di rivoltella e tutto è finito così molte persone hanno deciso di mettere fine al sonno, non sono riusciti ad aspettare che la nuova Era preannunciata dai potenti arrivasse, hanno preferito un sonno eterno: una rivoltella, un lancio dal settimo piano…il sonno può essere pericoloso, ma questo quelli lì non l’avevano capito e, non avevano capito neanche che per poterci arrivare alla Nuova Era non potevamo continuare ad essere privati dei volti delle persone, delle parole e degli abbracci e alla possibilità di sognare. La deprivazione ha creato dei mostri notturni che si sono insediati nelle teste e nei petti delle persone e hanno dato vita a respiri mozzati da cercare di controllare, da far ritornare alla normalità» la ragazza butta giù un grande respiro e poi ricomincia a parlare con voce malinconica «la nuova Era, poi, è arrivata ma a vedere come stanno andando le cose preferivo quando davanti i bar si potevano trovare gli anziani giocare a carte e quando si potevano riconoscere le espressioni dei passanti. L’Era dei volti scoperti è appena volta al termine, ma potò mai abituarmi alla Nuova Era?»
La ragazza si risiede al centro della piazza e dopo cinque secondi cade in terra addormentata.

Il sipario si chiude e dalla sala del San Carlo di Napoli si sentono gli applausi del pubblico.



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antico
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Re: Myriam

Messaggio#2 » lunedì 18 maggio 2020, 23:16

Ciao Arianna! Terzo MC di fila per te, giusto? Caratteri e tempo ok, divertiti in questa ALL STARS EDITION!

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Pretorian
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Re: Myriam

Messaggio#3 » giovedì 21 maggio 2020, 0:57

Ciao, Arianna e piacere di leggerti.

Dunque, questo racconto soffre di un vulnus gigantesco: non è un racconto. è un enorme flusso di coscienza, anche interessante a tratti, che cerca di mascherarsi come racconto. Ma cosa ha del racconto? Cosa avviene nel concreto? Nulla. Non basta far muovere un paio di volte la narratrice per spezzare il dialogo: se non c'è azione o trama o interazione, il racconto non è un racconto. Purtroppo, è un errore che capita, di tanto in tanto, soprattutto quando si ha poco spazio, ma bisogna resistere alla tentazione di buttarsi nel flusso di coscienza.
Il finale, poi, è il colpo di grazia. La soluzione "era tutto uno spettacolo teatrale\televisivo" (al pari con la gemella "era tutto un sogno\delirio allucinatorio\premonizione) è una delle soluzioni narrative più stantie e odiose che si possano immaginare, perché rende pressoché inutile tutta la narrazione avvenuta fin quel momento è piazza davanti al lettore un titanico dito medio. Evita sempre accuratamente di imboccare soluzioni simili, soprattutto quando il racconto è troppo breve per consentirti ulteriori sviluppi di trama.

Alla prossima.

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maurizio.ferrero
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Re: Myriam

Messaggio#4 » giovedì 21 maggio 2020, 9:05

Ciao Arianna, è un piacere leggerti

Dunque, devo confessare che con il tuo racconto proprio non mi sono trovato, ma andiamo con ordine. Mi pare di aver capito che tu abbia narrato una grossa metafora dell'attuale situazione di lockdown e dell'obbligo di utilizzo delle mascherine. Non mi è molto chiaro a cosa si riferisca questo "sonno" che nomini molte volte, forse al sonno "sociale" che ci siamo autoimposti.
Il racconto presenta due problemi molto grossi: il primo è che descrivi una situazione senza che però ci sia nulla a smuoverla, alterarla o portare conflitto. È una descrizione, pura e semplice.
Il secondo, più grave, è la chiusura: finire una storia dicendo che era tutta una finzione è il modo peggiore. Rende inutile tutto ciò che hai scritto prima e di fatto tira un pugno in faccia al lettore, che si sente preso in giro. Da evitare, sempre.

A presto

Daniel Travis
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Re: Myriam

Messaggio#5 » giovedì 21 maggio 2020, 10:58

Apprezzo l'impeto ma, al di là dei contenuti, considera, se hai in mente un monologo teatrale, di scrivere un monologo teatrale: è capitato in passato che qualche autore nel contest di MC scrivesse, ad esempio, poesie o filastrocche anziché racconti tradizionali, quindi perché non un monologo?
Certo, incontreresti alcune delle stesse critiche rivolte a questo pezzo, ma sarebbero più deboli e i lettori riuscirebbero meglio a entrare nella disposizione d'animo giusta per apprezzare il tuo testo.
Altri consigli disordinati: occhio agli errori di battitura - ce ne sono diversi - ed evita come la peste i wall of text senza paragrafi, in un testo così breve hanno il doppio effetto collaterale di appesantire la lettura facendo sembrare il testo breve e, per così dire, "buttato lì".
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Canadria
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Re: Myriam

Messaggio#6 » giovedì 21 maggio 2020, 12:10

Ciao,
la carenza di punti e spaziature a spezzare il flusso di coscienza, fa sì che il tuo testo venga letto tutto d'un fiato. All'inizio mi è parso esagerato, poi ho capito che era un modo per comunicare l'angoscia della protagonista e mi è parso che funzionasse.
Sono rimasta spiazzata, però, dalla conclusione: perché uno spettacolo teatrale? Perché non può trattarsi davvero dello sfogo psicotico di una persona sottratta alle sue abitudini quotidiane? L'avrei trovato più interessante.

Ciao e alla prossima!

Kiljedayn
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Re: Myriam

Messaggio#7 » lunedì 25 maggio 2020, 11:00

Ciao Arianna!
Il tuo racconto è molto particolare. Forse, temo, anche un po' troppo per i miei gusti. La tecnica del flusso di coscienza è difficile da padroneggiare al meglio e tende a scivolare nell'effetto "minestrone". A questo, purtroppo, si somma un ulteriore difetto: il tuo scritto non è una storia. Siamo di fronte ad una scena (come si capisce alla fine, quando ne espliciti la natura di rappresentazione teatrale), nella quale sostanzialmente non c'è evoluzione, o una vicenda. Un flusso di pensieri riguardanti la situazione attuale nella nostra realtà, fatta di vite sospese e misure anti-contagio. Anche nel mio caso, la metafora del "sonno" è risultata poco efficace, ha creato più confusione che altro. Mi dispiace, ma purtroppo il tuo racconto non mi ha convinto.

Alla prossima!

Emamela
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Re: Myriam

Messaggio#8 » martedì 26 maggio 2020, 15:02

Ciao Arianna,
con il tuo racconto ho faticato un po'. Il muro di testo mi mette in difficoltà e mi toglie il fiato prima ancora di leggere, ma leggerlo non è stato così insuperabile.
Hai usato molte belle immagini, come quella di Myriam nella piazza con camice e calzettoni (pensavo fosse una paziente psichiatrica). Hai messo tante idee che per il poco spazio e tempo non sei riuscita ad approfondire, mi sarebbe piaciuto sapere di più sul sonno e sui falsi dormienti.
La frase finale, per me, vanifica un po' il testo precedente, come se ci fosse scritta la parola Fine. Si chiude il sipario, senza lasciare a chi legge la possibilità di immaginare cosa succede dopo.
A presto

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Puch89
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Re: Myriam

Messaggio#9 » giovedì 28 maggio 2020, 19:24

Ciao Arianna.
Convengo anch'io che questo testo soffre di problematiche insite nel modo in cui è stato concepito.
Il flusso di coscienza ci può anche stare, ma viene camuffato come un racconto e siccome non c'è null'altro che va a comporre il corpo del testo, si finisce per fare una gran fatica a giungere alla sua conclusione. Non solo, il tutto termina con l'idea della finzione, che sono sicuro a te è sembrata un'ottima idea, ma in realtà ahimè non lo è, perché il lettore non può fare altro che prendere il muro in faccia. L'idea di per sé è anche buona per carità, il periodo che il mondo sta vivendo può a tutti gli effetti considerarsi un passaggio da un'era all'altra, se la vediamo in termini fatalisti e forse un pelo pompati. Il problema è il modo in cui hai scelto di rappresentarla. Il wall of text poi non aiuta, il testo così diventa un mattone indigeribile.
Spero di leggere qualcosa di migliore, la prossima volta.

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antico
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Re: Myriam

Messaggio#10 » mercoledì 3 giugno 2020, 18:03

Poco da dire se non che il problema fondante, qui, è proprio la strategia narrativa intorno alla quale hai deciso di costruirlo. Il muro di testo, come ben dice Canadria, è ben funzionale allo stato d'animo della protagonista, ma l'avrei voluta più disperata mentre, invece, appare fin troppo posata nel suo argomentare. Il finale, inoltre, appare come gratuito perché non fornisci una reale motivazione per il fatto che sia una rappresentazione teatrale. Il contenuto, poi, è estremamente attuale e cerca di indagare su un contesto ben più allargato, ma rimane molto sulla superficie. Niente di male, a volte un racconto non esce con il buco, succede a tutti, ma l'importante è mettere in evidenza proprio le problematiche, tutta esperienza che verrà utile in futuro. Pollice ni a questo giro.

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