Fine del sogno

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wladimiro.borchi
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Fine del sogno

Messaggio#1 » lunedì 18 maggio 2020, 23:38

Fine del sogno

«Vogliamo tutto e lo vogliamo ora! Vogliamo tutto e lo vogliamo ora!»
Sergio fissava Maria, lì accanto nel corteo.
L’aveva conosciuta in fabbrica e, grazie a lei, aveva iniziato a frequentare i gruppi marxisti-leninisti.
A dire il vero ne masticava poco di politica: suo papà era sempre stato comunista e l’aveva cresciuto con l’idea che gli uomini fossero tutti uguali. Ma quello era il massimo a cui arrivava. Prima di iniziare ad andare alle riunioni con quei tizi dalla barba incolta e il giornale perennemente arrotolato sotto il braccio sapeva a malapena chi fosse Marx.
Chissà se almeno per leggerlo se lo tiravano via dall’ascella.
«Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi! Fascisti, borghesi, ancora pochi mesi!»
Maria, però, era proprio bella! Anche il coro più minaccioso diventava miele quando usciva dalle sue labbra.
«Che mi guardi?»
Che figura!
Si era accorta che Sergio la fissava. «Nulla! Pensavo che magari stasera possiamo cenare assieme!»
Lei sorrise e ammiccò alle sue spalle: «Se ci arriviamo a stasera. Hai visto?»
Sergio si voltò e si accorse solo in quel momento che c’era una fila di gipponi della Celere a tallonare il corteo. Deglutì, sentendo le ginocchia che iniziavano a tremare.
Maria, sembrava invece del tutto suo agio: «Cerchiamo di mantenere la calma, che qui finisce come ad Avola!».
L’aveva sentito raccontare da suo padre: la polizia aveva sparato sulla folla e c’era scappato il morto. Due morti a esser pignoli e tantissimi feriti.
Una roba del genere a Milano non potrebbe mai succedere!
D’improvviso, la testa del corteo si voltò verso le auto della polizia: «Con il sangue delle camicie nere, faremo più rosse le nostre bandiere!»
La folla si dirigeva proprio verso gli sbirri. I tamburi battevano più veloci e così le mani dei manifestanti: «Urge sangue fascista! Urge sangue fascista!»
Maria lo tirò per una mano «Via, vieni via! Qui finisce male!»
Sentì la gente che gli sbatteva addosso, mezzo accecato dalla folla che gli si spostava davanti, a intervalli, come onde di un mare in tempesta.
La ragazza, molto più minuta di lui, gli era rimasta alle spalle, forse bloccata da un ammasso di gente impenetrabile. La tirò forte, ma le loro mani si lasciarono.
Si girò per cercarla, invano. Poi udì la frenata e vide la folla aprirsi di corsa.
Una delle macchine aveva investito i manifestanti, lasciandone due a terra. Una era Maria.
La jeep indietreggiava, mentre la gente sbigottita prestava i primi soccorsi ai due feriti. Sergio corse da lei. Con tutta la forza che aveva riuscì a trascinarla sul marciapiede.
«Scappa...» fu tutto quello che gli disse, prima di perdere i sensi.
Sergio si alzò in piedi, la rabbia gli aveva fatto venire le lacrime agli occhi.
Alcuni compagni del movimento stavano smontando dei tubi innocenti da una impalcatura.
Si chinò, ne raccolse uno e corse verso la macchina assassina.
Il resto avvenne come al rallentatore, in un silenzio irreale: il tubo partì come una lancia, attraversò il parabrezza e si infilò nel cranio dell’agente alla guida.
Il mezzo, senza più controllo, andò a urtare contro un altro, incendiandosi.

Era il 19.11.1969 e, assieme a un poliziotto appena ventiduenne, moriva un’era di sogni ne iniziava una di sangue.



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antico
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Re: Fine del sogno

Messaggio#2 » lunedì 18 maggio 2020, 23:43

Ed ecco l'uomo da battere! Ciao Wladimiro! Pronto a lottare nell'Arena? Tutto ok con i parametri, in bocca al lupo in questa ALL STARS EDITION!

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Pretorian
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Re: Fine del sogno

Messaggio#3 » martedì 19 maggio 2020, 20:54

Ciao, Wladimiro e piacere di leggerti. Fine del sogno è sicuramente un racconto valido, in cui riesci, pur con i limiti doviti ai pochi caratteri, a disegnare un tratto efficace del momento in cui i sogni del 68 cominciarono ad affacciarsi alla realtà di quelli che sarebbero stati gli Anni di Piombo. Le figure di Sergio e Maria sono un tocco perfetto che dona umanità a quello che, altrimenti, sarebbe stato solo un asettico spaccato storico e sociale. Certo, non si può dire che fossero personaggi originalissimi (la storia del ragazzo che segue manifestazioni\movimenti politici solo per stare vicino alla pasionaria di cui è innamorato l'ho vista in tutte le salse e in tutti i media) ma fanno bene il loro lavoro. L'unico neo effettivo della storia è nel finale dove, sempre causa il poco spazio, sei stato evidentemente costretto ad accelerare la narrazione, cosa che ha causato una certa perdita di qualità narrativa, che raggiunge il suo apice proprio nella fase frase finale, che forse avrebbe potuto essere costruita in modo meno retorica e, soprattutto, senza l'intervento del narratore. Dettagli: nel complesso, è davvero l'ennesima tua ottima prova.

Alla prossima!

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maurizio.ferrero
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Re: Fine del sogno

Messaggio#4 » mercoledì 20 maggio 2020, 8:15

Ciao Wladimiro, piacere di rileggerti

Buona narrazione di un evento che farà da precursore agli anni di piombo. I due personaggi sono buoni, anche se rappresentano un concetto che si è già visto molte volte sono ben descritti. Ben piazzati i pensieri di Sergio, mi ha fatto sorridere la battuta del giornale sotto il braccio. Un po' di autoironia non fa mai male.
Nel complesso la storia è raccontata con il tuo stile, al solito ottimo, e risulta piacevole da leggere anche se non particolarmente originale.
Avrei chiuso il racconto in maniera diversa, meno affrettata, magari tagliando via l'ultima riga di informazione storica.
Ti segnalo un refuso: hai scritto tubo Innocenti senza maiuscola.

A presto!

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Gennibo
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Re: Fine del sogno

Messaggio#5 » mercoledì 20 maggio 2020, 11:32

Ciao Wladimiro, la fine di questo tuo racconto mi è sembrato molto somigliante a quello della volta precedente. Il protagonista viene travolto da qualcosa che lo scuote nel profondo, sente che un’ingiustizia è stata fatta, e reagisce in modo violento. Ho trovato molto romantiche le motivazioni del protagonista, mi piacerebbe riuscire ad essere altrettanto efficace nel trasmettere le emozioni come fai tu.
Buona edizione e a rileggerti!

Kiljedayn
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Re: Fine del sogno

Messaggio#6 » mercoledì 20 maggio 2020, 15:21

Ciao Wladimiro!

Inizio confermando quanto detto dai commentatori precedenti: i personaggi sono ben scritti e credibili, cosa che va a compensare il loro essere quasi delle "maschere" in una tipica rappresentazione del '68. Spendo qualche parola per la caratterizzazione che hai dato alla folla, molto efficace, al punto di averla resa un terzo personaggio dotato di rabbia e pericolosità. Sicuramente centrato il tema, il senso di rottura fra sogno e realtà viene suggellato dall'immagine potente del tubo che perfora il cranio del giovane poliziotto (che a me, troppo giovane per aver visto quegli anni, ha riportato alla memoria i fatti del G8 di Genova).
Nel complesso, un'ottima prova, complimenti!

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emiliano.maramonte
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Re: Fine del sogno

Messaggio#7 » mercoledì 20 maggio 2020, 17:04

Ciao Wladimiro!
Ormai ti leggo a prescindere, e devo dire che da alcuni mesi, ho una manciata di autori che qui a MC sono una lettura fissa.
Ammetto di non conoscere questo tristissimo episodio che, purtroppo, diede avvio agli anni di piombo, così mi sono documentato e, avendo appreso della morte del poliziotto Antonio Annarumma, ho apprezzato ancora di più il racconto, considerando che un conto è leggere una fredda cronaca giornalistica, un conto è vedere la vicenda "dal di dentro", ossia con gli occhi del colpevole. Il che non è poco.
Come al solito scrittura impeccabile (segno di una maturità creativa raggiunta, anche se è bene dire che non si deve mai finire di imparare...), e narrazione scorrevole e, soprattutto, appassionata (si nota che l'argomento ti sta molto a cuore).
Ho apprezzato molto il "fotogramma" di questa vicenda. Sei stato molto bravo a immaginare la dinamica del fattaccio, dando il giusto spessore ai personaggi, anche se, a una sommaria lettura, possono sembrare un po' uno stereotipo abusato.
Il racconto è molto positivo.
In bocca al lupo!
Emiliano.

Daniel Travis
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Re: Fine del sogno

Messaggio#8 » giovedì 21 maggio 2020, 10:16

Sono sempre sospettoso dei racconti che affondano in fatti reali, relativamente vicini oltretutto, ma te la sei cavata egregiamente sotto quel punto di vista.
Forma e contenuto si sposano bene. Mi resta qualche dubbio sull'epilogo storico ma, una volta tanto, la sua utilità potrebbe giustificarne la presenza.
Bella prova.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

Canadria
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Re: Fine del sogno

Messaggio#9 » giovedì 21 maggio 2020, 11:09

Ciao, Wladimiro!
Speravo di trovare un racconto come questo quando ho letto il tema proposto. Al contrario di Daniel Travis, i racconti che affondano in fatti storici mi incuriosiscono e interessano molto. Anche questo, infatti, nonostante i personaggi siano personaggi "standard" per una storia simile, trova nel suo riferimento storico il suo punto di forza.
Sono dubbiosa sulla scelta di esplicitare anche con forma diretta i pensieri del protagonista: si aggiungono alla forma indiretta, al dialogo diretto con l'altro personaggio, ai movimenti della folla e tutto rende il racconto più caotico. Forse è un bene, forse è un effetto voluto, visto ciò di cui racconti ma, ripensandoci, è l'unica cosa che non mi ha pienamente convinto.
Comunque, mi sembra un racconto riuscito.

Ciao, alla prossima!

Dario17
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Re: Fine del sogno

Messaggio#10 » domenica 24 maggio 2020, 14:53

Lo stile è fluido e regolare, in alcuni punti direi impeccabile. Alterni bene sia pensieri che frasi, condite con giuste descrizioni mai inutili. Si legge tutto d'un fiato, davvero.
Non mi ha preso molto la storia, a dirla tutta. Tralasciando che temi, personaggi e contesto somigliano dannatamente a quelli usati da me per il mio racconto ( se capitavamo nello stesso gruppo era da ridere, o meglio per me era da piangere ), l'intreccio è un po' troppo prevedibile e, con sforzo minimo, si capisce già cosa succeda qualche riga più giù.
L'ultima frase non conclude bene, da al complesso l'aria di un commento a piè di pagina di un giornale.
Non voglio che mi si dica come hai interpretato il tema del contest, ma capirlo tra le righe.
Tema centrato, ovviamente.
P.S.
Facendo qualche ricerca per inquadrare meglio l'evento, ho scoperto che quello stesso giorno Pelè segnò il suo 1000 gol. Che figata sarebbe stato un racconto che mettesse in parallelo i due eventi.
Buona prova.

Emamela
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Re: Fine del sogno

Messaggio#11 » martedì 26 maggio 2020, 0:21

Ciao Wladimiro,
racconto scritto benissimo. Stile e ritmo li trovo perfetti, soprattutto per un tema usato molte volte, senza però essere la solita storia. Personaggi caratterizzati e descritti bene. L'immagine della folla come mare in tempesta, e che aumenta sempre più on i tamburi e i cori, che separa Sergio e Maria è molto evocativa.
Bellissime le frasi finali che rallentano la narrazione fino ad arrivare al colpo finale col tubo.
l'ultima frase la trovo un po' un'intromissione forzata, ma capisco l'importanza di fissare i fatti nel loro tempo.
A presto

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wladimiro.borchi
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Re: Fine del sogno

Messaggio#12 » martedì 26 maggio 2020, 10:04

Grazie a tutti dei commenti e dei consigli.
Quella frase alla fine è sinonimo di insicurezza: già, la solita proverbiale paura di non essere capito. La mia editor mi bacchetta spesso e volentieri, ma ancora non ho imparato.
Imparerò, prima o poi, ad aver fiducia nel lettore.
Mi preme rispondere in particolare a Canadria

Canadria ha scritto:
Sono dubbiosa sulla scelta di esplicitare anche con forma diretta i pensieri del protagonista: si aggiungono alla forma indiretta, al dialogo diretto con l'altro personaggio, ai movimenti della folla e tutto rende il racconto più caotico. Forse è un bene, forse è un effetto voluto, visto ciò di cui racconti ma, ripensandoci, è l'unica cosa che non mi ha pienamente convinto.


Non so se ho capito bene il commento. L'effetto è voluto. Ho imparato, scrivendo qui e altrove, che affinché il lettore empatizzi con la storia è meglio evitare la terza persona onnisciente. Anche la terza persona deve essere calata nel PDV di uno dei protagonisti, quello che vuoi mettere in comunicazione col lettore. La storia è, quindi, in terza persona, ma vista dagli occhi di Sergio e accompagnata dallo scorrere dei suoi pensieri.
Non che abbia inventato niente, è roba che si fa dal secolo scorso.
Spero di aver risposto alla tua domanda e chiarito i tuoi dubbi.
A rileggerci presto
Wladimiro

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Puch89
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Re: Fine del sogno

Messaggio#13 » mercoledì 27 maggio 2020, 7:39

Ciao Wladimiro, felice di rileggerti.
Come al solito siamo su livelli alti, ho già manifestato nelle edizioni precedenti il mio apprezzamento per il tuo modo di scrivere in maniera coinvolgente ma al contempo fluente, asciutta. E anche stavolta hai centrato l'obiettivo.
Qui abbiamo uno spaccato storico che forse i più giovani ignorano, e scriverne anche romanzando l'accaduto è sempre un buon modo per rievocare certi fatti. Finale forse un pelo affrettato, ma con il limite ben noto di caratteri e la necessità di un'introduzione che permette di empatizzare. Non sono d'accordo su chi ritiene che la frase finale sia di troppo, secondo me ci sta e non guasta, alla luce del fatto che al lettore potrebbe sfuggire l'episodio da cui è ispirato il racconto.
Tema centrato, anche stavolta hai tirato fuori dal cilindro un bel lavoro, complimenti.

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antico
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Re: Fine del sogno

Messaggio#14 » sabato 30 maggio 2020, 14:01

La banalità del desiderio e dei sensi che contribuisce a disegnare la storia: un fatto storico che, qui, viene relegato a una reazione di un individuo politicamente poco motivato che si lascia trascinare dall'emozione del momento causatagli dall'essere stato toccato personalmente nel suo contesto emozionale. C'è molto più di quello che appare in questo racconto all'apparenza lineare. Non arrivo al pollice su perché penso che questa dialettica interna potrebbe essere scandagliata in modo più esplicito. Tema presente anche se non così determinante il racconto. Come detto: pollice quasi su.

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