Una splendida coppia

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 22 giugno con il tema proposto da tre grandi donne di Minuti Contati: Linda De Santi, Eleonora Rossetti e Ambra Stancampiano!
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Luca Nesler
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Una splendida coppia

Messaggio#1 » lunedì 22 giugno 2020, 22:51

«Posso offrirti qualcosa?»
«No, grazie. Sto a posto.»
Paolo si lascia cadere nella poltrona e sospira. Mi sembra in forma.
«Allora?» intreccia le dita callose. «Hai fatto bene a passare. Ne approfitto e mi riposo un attimo.»
«Eri impegnato?»
«Eh» annuisce e guarda fuori dalla finestra. «Lo vedi quello? L’ho piantato stamattina.»
Allungo il collo, fingo di notare qualcosa. «L’ippocastano?»
«Eccerto.»
Mi fa sorridere. È proprio un bel tipo. «Ottimo lavoro, direi. Dev’essere stata una faticaccia.»
Mi strizza l’occhio. «Tu? Come stai? È un pezzo che non ci vediamo. Quanto sarà?»
«Oh, non saprei. Non ricordo.» Non ha spento la TV, mi distrae. Accavallo le gambe e sospiro. «Sarà un bel po’.»
«E Valeria sta bene?»
Annuisco. Per quel che ne so sta benissimo. «Ti saluta.»
«La prossima volta porta anche lei. Ester sarà contenta di vederla.»
«Certo.»
«È andata a fare la spesa.»
«Ah sì?»
«Mancava il caffè. Sai com’è: si può stare senza pasta e riso, ma non senza caffè» si butta in avanti e mi mostra l’indice «Vuoi un caffè?»
Sorrido. «Ma se l’hai finito.»
«Ah giusto. Beh, quanto torna Ester ce lo fa lei.»
«Ottimo.» Tamburello sulle ginocchia.
«Parliamo spesso di te, sai?»
«Davvero?»
Lo so sì.
«Eh, abbiamo anche avuto una piccola discussione e tu c’entravi. Anche se non ricordo bene il perché» scuote la testa, guarda a terra. «Sto proprio invecchiando.»
«Invecchiamo tutti. Capita di dimenticare le cose» grazie al cielo.
«Ma tanto abbiamo fatto pace.» Accavalla le gambe e si distende afferrando i braccioli della poltrona.
Ha le pantofole bianchissime. Saranno nuove.
«Bene» sospiro. Questa cosa è sempre così difficile, cazzo. «Questo è l’importante.»
«Ma sì, lo sai com’è che siamo noi due. Facciamo sempre pace. Siamo una bella coppia, no?»
«Siete i migliori, Paolo.»
Sento una spinta sul gargarozzo. Cazzo, non devo piangere.
Mi chino, fingo di stropicciarmi un occhio.
«Tutto bene?»
«Sì, sì. Un ciglio, forse.» Prendo fiato e soffio. Sorrido. Forse un po’ troppo. «Bene, Paolone. Io, quasi quasi me ne andrei.»
«Vai già? Guarda che se vuoi puoi fermarti, ho anche un letto in più.»
Indica il suo letto. Sì certo, e tu dove dormi, vecchio scemo?
«Eh, ho un po’ da fare. La prossima volta torno con Valeria.»
Si alza e mi dà una strizzata a un braccio. «Bravo, che è tanto che non vedo anche lei.»
Mi fermo sulla porta, accarezzo lo stipite. «Lo so. Bene, vecchio mio. A domani.»
«Torni già domani?»
Alzo la mano, sorrido e imbocco il corridoio. Accenno un saluto all’infermiera.
Questa cosa di Ester mi fa sentire una merda tutte le volte. Magari oggi vado a trovare pure lei. Avrò soldi?
Tiro fuori il portafogli dalla tasca dei pantaloni. Cinque euro di carta, poche monete. Mi sa che son’ pochi.
Quanto costerà il fioraio del cimitero?



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eleonora.rossetti
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#2 » lunedì 22 giugno 2020, 22:51

Ciao Luca, ben arrivato! Tutto a posto con i parametri, in bocca al lupo in questa Cerbero Edition!
Uccidi scrivendo.

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#3 » lunedì 22 giugno 2020, 23:02

Ciao Eleonora! Grazie e piacere di "rivederti"!

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Polly Russell
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#4 » mercoledì 24 giugno 2020, 22:32

Accidenti Luca che tristezza, quanto dolore. Una bellissima storia con un finale del tutto inaspettato. Ma perché è tanto inaspettato? Eheh, vecchio volpone! Perché non ci dai alcun appiglio per capire cosa stia davvero accadendo, anche se il platano è una grande idea!
Mi spiego, parliamo di un signore anziano con un qualche tipo di problema, che sia una demenza, un deficit cognitivo o un Alzheimer. Il problema è che dubito che i deliri siano tanto precisi e tanto lunghi. È il caffè che ti frega un po’, di solito è un generico “sta di sotto”, oppure “è di là”, perché di solito sono ricordi di gioventù quelli che affiorano e a meno che Ester non avesse passato mezza esistenza a comprare caffè, è difficile. In più Paolo è molto preciso, fatto salvo il platano, che ti ripeto è una genialata. Insomma, non lo so, io cercherei di essere un po’ più fumosa.
Detto questo è un ottimo racconto, molto emotivo. Sarà un casino stilare una classifica stavolta.
Polly

Sybilla Levanti
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#5 » giovedì 25 giugno 2020, 1:39

Ciao Luca, piacere di rileggerti. Il tuo racconto ha toccato alcune corde molto recondite del mio animo. Il tuo racconto lo trovo ben scritto e di facile lettura, il ritmo scorre bene e non sveli nulla fino alla fine. Non ho ben capito quale sia la cosa non fatta ma che si sa (il protagonista sa che il suo amico/familiare si trova in una care home di un qualche tipo, che sa che Ester sia al cimitero per esempio). Limite mio. A parte questo, ho davvero apprezzato il tuo racconto.

Thumb up

Sybilla

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Piscu
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#6 » giovedì 25 giugno 2020, 10:50

racconto ben scritto e il finale colpisce, anche se si riusciva a intuire già verso metà. analizzandolo al netto dell'impatto emotivo però qualcosa non funziona del tutto. innanzitutto non capisco quale sia il rapporto tra i due. chi è che va a trovare il vecchio? si suppone che sia una persona più giovane (ma non è detto), quindi è il figlio, o un amico qualunque? dice che andrà a trovare anche la moglie al cimitero, quindi conosceva anche lei, ma in che rapporti erano? insomma mi manca un po' di capire perché a lui interessa fare compagnia al vecchio. il dettaglio dell'ippocastano secondo me è ingannevole: supponiamo che il vecchio abbia qualche forma di demenza/alzheimer/amnesia, quindi crede di essere nel suo passato. se è convinto di aver appena piantato l'albero che c'è fuori, ma lo dice mentre lo guarda, allora dovrebbe accorgersi che qualcosa non va. il particolare è efficace come indizio ma l'hai posto nel modo sbagliato, avresti dovuto fargli citare l'albero ma senza vederlo, perché così a meno di una totale dissociazione dalla realtà si dovrebbe rendere conto che non può averlo appena piantato. in ultimo, non ritrovo l'aderenza al tema. cos'è che uno di loro NON ha fatto? "non si è ricordato" di essere invecchiato? o l'altro "non gli ha detto" che sono passati anni? il collegamento col tema lo trovo molto esile, al limite del mancato.

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#7 » giovedì 25 giugno 2020, 14:03

Polly Russell ha scritto:Accidenti Luca che tristezza, quanto dolore. Una bellissima storia con un finale del tutto inaspettato. Ma perché è tanto inaspettato? Eheh, vecchio volpone! Perché non ci dai alcun appiglio per capire cosa stia davvero accadendo, anche se il platano è una grande idea!
Mi spiego, parliamo di un signore anziano con un qualche tipo di problema, che sia una demenza, un deficit cognitivo o un Alzheimer. Il problema è che dubito che i deliri siano tanto precisi e tanto lunghi. È il caffè che ti frega un po’, di solito è un generico “sta di sotto”, oppure “è di là”, perché di solito sono ricordi di gioventù quelli che affiorano e a meno che Ester non avesse passato mezza esistenza a comprare caffè, è difficile. In più Paolo è molto preciso, fatto salvo il platano, che ti ripeto è una genialata. Insomma, non lo so, io cercherei di essere un po’ più fumosa.
Detto questo è un ottimo racconto, molto emotivo. Sarà un casino stilare una classifica stavolta.


Grazie Polly! Ho cercato di seminare un po' di cose nel racconto: l'ippocastano, le pantofole candide e il fatto che il protagonista le abbia notate, il letto del vecchi nella stessa stanza e il fatto che lui lo offra come giaciglio e qualche pensiero che poteva sembrare fuori posto. Però capisco cosa intendi: non trovi nel vecchio Paolo dei credibili sintomi di demenza. Mi sono basato sulla conoscenza personale che ho con un paio di parenti vecchiarelli che ti offrono il caffé e che poi se ne dimenticano per offrirlo di nuovo, ma capisco bene cosa intendi e, in effetti, sono troppo ignorante in materia e la cosa emerge. Se mi fossi documentato un pochino sarei riuscito a rendere meglio Paolo.
Grazie per il commento!
Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#8 » giovedì 25 giugno 2020, 14:09

Sybilla Levanti ha scritto:Ciao Luca, piacere di rileggerti. Il tuo racconto ha toccato alcune corde molto recondite del mio animo. Il tuo racconto lo trovo ben scritto e di facile lettura, il ritmo scorre bene e non sveli nulla fino alla fine. Non ho ben capito quale sia la cosa non fatta ma che si sa (il protagonista sa che il suo amico/familiare si trova in una care home di un qualche tipo, che sa che Ester sia al cimitero per esempio). Limite mio. A parte questo, ho davvero apprezzato il tuo racconto.

Thumb up

Sybilla


Ciao Sybilla! (Alessandra?) La cosa non fatta a conoscenza di qualcuno sarebbe il fatto che Paolo non è davvero riuscito a fare pace con Ester che è morta quando è uscita dopo la discussione.

Ho riletto subito dopo aver scritto e ho postato. Avrei dovuto aspettare una mezzora e rileggerlo, allora avrei capito di aver lasciato troppe cose nascoste e aver concesso indizi troppo scarsi, perché la vera natura del racconto non emerge affatto (non è certo un limite tuo!)
Spesso la fretta mi frega! Mi farò un appunto mentale.
Grazie del commento!

Alla prossima!

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#9 » giovedì 25 giugno 2020, 14:12

Piscu ha scritto:racconto ben scritto e il finale colpisce, anche se si riusciva a intuire già verso metà. analizzandolo al netto dell'impatto emotivo però qualcosa non funziona del tutto. innanzitutto non capisco quale sia il rapporto tra i due. chi è che va a trovare il vecchio? si suppone che sia una persona più giovane (ma non è detto), quindi è il figlio, o un amico qualunque? dice che andrà a trovare anche la moglie al cimitero, quindi conosceva anche lei, ma in che rapporti erano? insomma mi manca un po' di capire perché a lui interessa fare compagnia al vecchio. il dettaglio dell'ippocastano secondo me è ingannevole: supponiamo che il vecchio abbia qualche forma di demenza/alzheimer/amnesia, quindi crede di essere nel suo passato. se è convinto di aver appena piantato l'albero che c'è fuori, ma lo dice mentre lo guarda, allora dovrebbe accorgersi che qualcosa non va. il particolare è efficace come indizio ma l'hai posto nel modo sbagliato, avresti dovuto fargli citare l'albero ma senza vederlo, perché così a meno di una totale dissociazione dalla realtà si dovrebbe rendere conto che non può averlo appena piantato. in ultimo, non ritrovo l'aderenza al tema. cos'è che uno di loro NON ha fatto? "non si è ricordato" di essere invecchiato? o l'altro "non gli ha detto" che sono passati anni? il collegamento col tema lo trovo molto esile, al limite del mancato.


Ciao Andrea.
Vero: non emerge la vera faccenda. Nella mia fantasia il protagonista è, in qualche modo, collegato alla morte di Ester e, per senso di colpa, va a trovare Paolo (e Ester) che è ricoverato con problemi mentali. Quello che il prot. sa che Paolo non ha fatto è essersi riconciliato con Ester dopo il litigio che l'ha visto incluso.
Eh sì, vabbé, un altro racconto. Il cazzo di iceberg di Hemingway... E che il dubbio mi era anche venuto, ma poi ho pensato "ma sì, vediamo che cosa si capisce".
Niente :)
Grazie del commento!

Alla prossima!

Sybilla Levanti
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#10 » giovedì 25 giugno 2020, 16:02

Take care Luca. A sto giro ho fatto anche io come te, lasciando parecchio (forse troppo) in sospeso. Inoltre, ricordavo male il numero dei characters così ho tolto ancora qualche pezzo e ora mi ritrovo un racconto zoppo.
PS: Alessandra è il mio vero nome ma non amo usarlo quando scrivo e publish per riservatezza (non voglio che certa gente sappia...porta un po’ sfiga).

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#11 » giovedì 25 giugno 2020, 17:21

Sybilla Levanti ha scritto:PS: Alessandra è il mio vero nome ma non amo usarlo quando scrivo e publish per riservatezza (non voglio che certa gente sappia...porta un po’ sfiga).

Mi chiedevo solo se avevo fatto il giusto collegamento con Facebook. Ok, Sybilla! ;)

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Davide Di Tullio
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#12 » giovedì 25 giugno 2020, 20:22

Luca Nesler ha scritto:«Posso offrirti qualcosa?»
«No, grazie. Sto a posto.»

Ciao Luca, sempre un piacere rileggerti.
Tecnicamente il racconto è molto buono. I dialoghi serrati si susseguono senza sbavature. Il finale triste Infiocchetta uno scambio che però rischia di rimanere una chiacchiera tra amici. Non è chiaro perché l'uomo è andato a trovare l'amico in ospedale. Capiamo che il malato potrebbe avere qualche forma di demenza senile, però questa cosa la si deduce forse un po' tardi. Anche l'elemento di tensione si vede poco. Insomma, a mio avviso manca qualche coordinata per inquadrare meglio la vicenda. Un ultimo appunto sui dialoghi. Di tanto in tanto perdevo il filo, magari è solo un mio problema, ma forse aggiungere qualche beat potrebbe aiutare a capire chi sono i soggetti parlanti.

A rileggerci!

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#13 » giovedì 25 giugno 2020, 21:43

Grazie Davide, in effetti ho peccato di leggerezza durante la revisione. Peccato perché l'idea mi piaceva. Anzi, penso che sia l'occasione per mettere qualcosa in laboratorio.
Grazie!

Kiljedayn
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#14 » venerdì 26 giugno 2020, 12:14

Ciao Luca!

Il tuo racconto mi risulta molto difficile da giudicare. Se la potenza emotiva è innegabilmente presente, ed è il pregio più grande della tua storia, devo ammettere che faticavo a capire il contesto. Mi spiego meglio: comprendo l'esigenza di rivelare man mano che i due interlocutori non si trovino a casa di Paolo, ma in una qualche struttura di cura. Insomma, hai tratteggiato una scena molto toccante con una calibrazione del senso di "groppo alla gola" molto ben gestita. Dall'iniziale complicità fra il protagonista e Paolo fino alla profonda tristezza del finale, tutto funziona a meraviglia. Però ho avuto bisogno di leggere la tua spiegazione in uno dei commenti per capire sul serio la cornice della storia: senza quella spiegazione, il rapporto fra Paolo, Ester e il narratore risulta troppo nebuloso. Una volta compreso che non ci siano legami di parentela, viene da chiedersi cosa lo spinga ad andare lì. L'unica spiegazione che mi ero dato era che fosse un volontario, ma che arrivasse perfino ad andare al cimitero per Ester mi sembrava troppo.
Il mi consiglio è di rimetterci mano e suggerire maggiormente cosa sia accaduto prima, può uscire una storia davvero struggente.
Alla prossima!

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Re: Una splendida coppia

Messaggio#15 » venerdì 26 giugno 2020, 14:09

Kiljedayn ha scritto:Ciao Luca!

Il tuo racconto mi risulta molto difficile da giudicare. Se la potenza emotiva è innegabilmente presente, ed è il pregio più grande della tua storia, devo ammettere che faticavo a capire il contesto. Mi spiego meglio: comprendo l'esigenza di rivelare man mano che i due interlocutori non si trovino a casa di Paolo, ma in una qualche struttura di cura. Insomma, hai tratteggiato una scena molto toccante con una calibrazione del senso di "groppo alla gola" molto ben gestita. Dall'iniziale complicità fra il protagonista e Paolo fino alla profonda tristezza del finale, tutto funziona a meraviglia. Però ho avuto bisogno di leggere la tua spiegazione in uno dei commenti per capire sul serio la cornice della storia: senza quella spiegazione, il rapporto fra Paolo, Ester e il narratore risulta troppo nebuloso. Una volta compreso che non ci siano legami di parentela, viene da chiedersi cosa lo spinga ad andare lì. L'unica spiegazione che mi ero dato era che fosse un volontario, ma che arrivasse perfino ad andare al cimitero per Ester mi sembrava troppo.
Il mi consiglio è di rimetterci mano e suggerire maggiormente cosa sia accaduto prima, può uscire una storia davvero struggente.
Alla prossima!


Ciao Danilo! Hai ragione. Spesso il mio problema maggiore è proprio la chiarezza. In questo caso ho proprio toppato. Proverò a sistemarlo, anche come esercizio.
Grazie del commento!
Alla prossima!

Giulio_Marchese
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#16 » domenica 28 giugno 2020, 19:59

Ciao Luca,
Il racconto mi ha colpito, il dialogo lo trovo ben gestito e sul finale sono stato attraversato da un brivido lungo la schiena. Immagino che il protagonista c'entri qualcosa con la morte della moglie di Paolo, oppure che questa abbia tradito il marito con il protagonista, e che vada a trovarlo per quella ragione.

«Eh, abbiamo anche avuto una piccola discussione e tu c’entravi. Anche se non ricordo bene il perché» scuote la testa, guarda a terra. «Sto proprio invecchiando.»


Paolo fa riferimento all'ex moglie del protagonista, ne deduco che si conoscevano ed erano amici, quindi il protagonista ha un età simile a quella di Paolo; nella prima parte avevo immaginato fosse molto più giovane, pensavo addirittura al figlio o qualcosa del genere. Poi sono stato costretto a ri immaginare la scena. Magari avresti potuto buttare un dettaglio all'inizio per fare intuire un amicizia duratura tra due uomini anziani, banalmente: «Ottimo lavoro, direi. Dev’essere stata una faticaccia,non siamo più quelli di vent'anni fa. »
Se poi faccio intervenire capitan senno di poi la conversazione iniziale mi sembra un po' ridondante, in fondo il sottotesto del dialogo è lo stesso del finale, solo più criptico. Avresti potuto sfruttare meglio quei caratteri per dare qualche informazione in più e far emergere (nel sottotesto) le ragioni del protagonista. Alla fine gli indizi iniziali, secondo me, potevano essere anche meno; ho capito quasi subito che Paolo fosse affetto da una qualche demenza senile. Il finale in cui si scopre della morte di Ester l'ho trovato un po' telefonato, ma comunque d'effetto.

Lo so sì


Qua avrei messo una virgola.

Nel complesso il racconto mi è piaciuto molto sia alla prima lettura che nelle successive.
Complimentoni!

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Vastatio
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#17 » lunedì 29 giugno 2020, 8:29

Ciao,

una bella dose di allegria, con spruzzata di limone negli occhi alla fine. Ti bruci subito all'inizio l'eventuale effetto sorpresa, "fingendo" di notare l'ippocastano. In questo modo è chiaro che per tutto il racconto lui lo sta assecondando. E assecondare un vecchio in quella che potrebbe essere la sua camera alla casa di riposo (pantofole nuove, letto singolo) e parlare poi della moglie mi porta a mangiare la foglia molto presto. Inoltre, se vuoi farmi piangere (commuovere va, non esageriamo), devi mostrarmi qualcosa di deprimente, non dirmi semplicemente come si sente lui. Non empatizzo altrimenti. La frase finale mi è piaciuta parecchio.

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#18 » lunedì 29 giugno 2020, 10:40

Giulio_Marchese ha scritto:Ciao Luca,
Il racconto mi ha colpito, il dialogo lo trovo ben gestito e sul finale sono stato attraversato da un brivido lungo la schiena. Immagino che il protagonista c'entri qualcosa con la morte della moglie di Paolo, oppure che questa abbia tradito il marito con il protagonista, e che vada a trovarlo per quella ragione.

"«Eh, abbiamo anche avuto una piccola discussione e tu c’entravi. Anche se non ricordo bene il perché» scuote la testa, guarda a terra. «Sto proprio invecchiando.»"

Paolo fa riferimento all'ex moglie del protagonista, ne deduco che si conoscevano ed erano amici, quindi il protagonista ha un età simile a quella di Paolo; nella prima parte avevo immaginato fosse molto più giovane, pensavo addirittura al figlio o qualcosa del genere. Poi sono stato costretto a ri immaginare la scena. Magari avresti potuto buttare un dettaglio all'inizio per fare intuire un amicizia duratura tra due uomini anziani, banalmente: «Ottimo lavoro, direi. Dev’essere stata una faticaccia,non siamo più quelli di vent'anni fa.»
Se poi faccio intervenire capitan senno di poi la conversazione iniziale mi sembra un po' ridondante, in fondo il sottotesto del dialogo è lo stesso del finale, solo più criptico. Avresti potuto sfruttare meglio quei caratteri per dare qualche informazione in più e far emergere (nel sottotesto) le ragioni del protagonista. Alla fine gli indizi iniziali, secondo me, potevano essere anche meno; ho capito quasi subito che Paolo fosse affetto da una qualche demenza senile. Il finale in cui si scopre della morte di Ester l'ho trovato un po' telefonato, ma comunque d'effetto.


Ciao Giulio. Hai dimostrato di aver letto il racconto con grande attenzione e per questo ti ringrazio. Come rilevi sono molti i punti in cui mancano indizi sufficienti, anche il discorso dell'età del protagonista. Ammetto di essere stato troppo superficiale. Spero di non farlo più (basterebbe rileggere con un po' di distanza, mannaggia!)
Sul sottotesto e la ridondanza che noti tra inizio e conclusione, in realtà l'intenzione era quella di seminare un'intenzione che poi avrebbe dovuto essere compresa sul finale.

Giulio_Marchese ha scritto:
"Lo so sì"

Qua avrei messo una virgola.


In realtà cercavo l'effetto di un "Lo so (!)" sottolineando quel sì, per questo non ho messo la virgola: non ci sarebbe una pausa e non la volevo, però mi rendo conto (anche ora che cerco di spiegarlo) che forse era meglio scegliere un'espressione meno ambigua. O forse usare il corsivo come in questo esempio, tu che ne pensi?

Grazie mille del commento!

Alla prossima!

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Re: Una splendida coppia

Messaggio#19 » lunedì 29 giugno 2020, 10:48

Vastatio ha scritto:Ciao,

una bella dose di allegria, con spruzzata di limone negli occhi alla fine. Ti bruci subito all'inizio l'eventuale effetto sorpresa, "fingendo" di notare l'ippocastano. In questo modo è chiaro che per tutto il racconto lui lo sta assecondando. E assecondare un vecchio in quella che potrebbe essere la sua camera alla casa di riposo (pantofole nuove, letto singolo) e parlare poi della moglie mi porta a mangiare la foglia molto presto. Inoltre, se vuoi farmi piangere (commuovere va, non esageriamo), devi mostrarmi qualcosa di deprimente, non dirmi semplicemente come si sente lui. Non empatizzo altrimenti. La frase finale mi è piaciuta parecchio.


Ciao Roberto! Ti sei accorto che il testo nelle citazioni non si legge più? Altro che spruzzata di limone negli occhi!
Scherzo. Il bruciarmi la sorpresa all'inizio contrasta un po' col discorso della semina. Quando cerco di fare il ribaltamento finale capita sempre che mi venga detto dai lettori che non ho seminato (arriva tutto all'improvviso in modo forzato e disonesto) oppure che il finale è telefonato. In effetti non mi è facile dosare le cose nel modo giusto, se hai suggerimenti li ascolto.
Invece non mi è chiaro il discorso che fai sull'empatia: come avrei dovuto mostrare la scena secondo te? (so che ti rompo il cazzo, ma rispondimi, dai XD)

Grazie per il commento!
Alla prossima!

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Re: Una splendida coppia

Messaggio#20 » martedì 30 giugno 2020, 11:08

Luca Nesler ha scritto:
Vastatio ha scritto:Ciao,

una bella dose di allegria, con spruzzata di limone negli occhi alla fine. Ti bruci subito all'inizio l'eventuale effetto sorpresa, "fingendo" di notare l'ippocastano. In questo modo è chiaro che per tutto il racconto lui lo sta assecondando. E assecondare un vecchio in quella che potrebbe essere la sua camera alla casa di riposo (pantofole nuove, letto singolo) e parlare poi della moglie mi porta a mangiare la foglia molto presto. Inoltre, se vuoi farmi piangere (commuovere va, non esageriamo), devi mostrarmi qualcosa di deprimente, non dirmi semplicemente come si sente lui. Non empatizzo altrimenti. La frase finale mi è piaciuta parecchio.


Ciao Roberto! Ti sei accorto che il testo nelle citazioni non si legge più? Altro che spruzzata di limone negli occhi!
Scherzo. Il bruciarmi la sorpresa all'inizio contrasta un po' col discorso della semina. Quando cerco di fare il ribaltamento finale capita sempre che mi venga detto dai lettori che non ho seminato (arriva tutto all'improvviso in modo forzato e disonesto) oppure che il finale è telefonato. In effetti non mi è facile dosare le cose nel modo giusto, se hai suggerimenti li ascolto.
Invece non mi è chiaro il discorso che fai sull'empatia: come avrei dovuto mostrare la scena secondo te? (so che ti rompo il cazzo, ma rispondimi, dai XD)

Grazie per il commento!
Alla prossima!


Con Firefox non ho problemi coi quote (o meglio, li avevo ma ho sistemato un CSS ed è andato a posto... ho provato con CHROME ed effettivamente continua a non vederli, mentre anche EDGE non ha problemi). Guarda, il discorso della semina è una "regola" che devi conoscere e poi, se credi, ignorare. O meglio, è qualcosa che spesso faccio anche io, ma che dipende dal tuo modo di scrivere, a chi ti rivolgi e cosa vuoi ottenere. Personalmente io non semino, ma equivoco. Lascio elementi che nell'immaginario comune sono normalmente interpretati nel modo A ma che ci stanno anche nel modo B. Arrivato alla fine, per me, l'importante è che, rileggendo, l'interpretazione in B non sia eccessivamente forzata anche conoscendo il finale.
Giocare sporco è tirare fuori un elemento mai citato. Il solito Deus ex Machina. Almeno per me.

per quanto riguarda l'empatia è che me la spieghi. Di per sé già "mostri" qualcosa, poi, per eccesso di comprensione (ma ho visto che parecchi lo fanno) mi spieghi anche cosa devo sentire (che a me fa girare le scatole e mi tira fuori dal personaggio). Per dire:

Sento una spinta sul gargarozzo. Cazzo, non devo piangere.
Mi chino, fingo di stropicciarmi un occhio.


Se al posto di "non devo piangere" avessi messo "Sento gli occhi umidi" (o simile) il risultato sarebbe stato lo stesso, continuando ad attingere alle sensazioni del lettore al posto di "spiegarmi" la spinta sul gargarozzo.

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Luca Nesler
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#21 » martedì 30 giugno 2020, 11:45

Ottimo, ora capisco esattamente cosa vuoi dire.
Grazie per gli ottimi spunti!
Alla prossima!

Giulio_Marchese
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Re: Una splendida coppia

Messaggio#22 » martedì 30 giugno 2020, 18:14

Sul sottotesto e la ridondanza che noti tra inizio e conclusione, in realtà l'intenzione era quella di seminare un'intenzione che poi avrebbe dovuto essere compresa sul finale.


Capisco cosa intendi, ed è giusto così. Più che altro quello che noto e che ci sono molti elementi in questo senso e pochi riguardo altri aspetti che andrebbero ugualmente approfonditi. Visto lo spazio limitato forse qualche indizio in meno e qualche informazione in più non avrebbe guastato. Ma è una mia opinione che lascia un po' il tempo che trova perché gli elementi chiave mi sembrano abbastanza chiari.

In realtà cercavo l'effetto di un "Lo so sì(!)" sottolineando quel sì, per questo non ho messo la virgola: non ci sarebbe una pausa e non la volevo, però mi rendo conto (anche ora che cerco di spiegarlo) che forse era meglio scegliere un'espressione meno ambigua. O forse usare il corsivo come in questo esempio, tu che ne pensi?


Il punto esclamativo lo escludi a priori? Il fatto è che se leggi la frase ad alta voce, con il solo punto fisso, risulta piatta. Sono perfettamente consapevole che l'abuso di punti esclamativi è un errore (che io commetto ma mi dà fastidio quando leggo negli altri), ma qui secondo me ci starebbe. Anche il corsivo permette di ottenere l'intonazione che cerchi ma, secondo me, è troppo "artificioso" come espediente. Ma prendiamo l'intero beat:

«Parliamo spesso di te, sai?»
«Davvero?»
Lo so sì.


Forse invertendo pensieri e parole funziona meglio, tipo:
«Parliamo spesso di te, sai?»
lo so sì.
«Davvero?»
Oppure lasciando solo "lo so". Però se entriamo nel mondo delle possibilità puoi cambiarlo in mille modi, quindi sta a te.

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Re: Una splendida coppia

Messaggio#23 » mercoledì 1 luglio 2020, 18:18

"Più che altro quello che noto e che ci sono molti elementi in questo senso e pochi riguardo altri aspetti che andrebbero ugualmente approfonditi."

Sì, naturalmente. Sono perfettamente d'accordo. In questo racconto ho taciuto decisamente troppo.

"Forse invertendo pensieri e parole funziona meglio, tipo:
«Parliamo spesso di te, sai?»
lo so sì.
«Davvero?»"

Questa mi piace!
Grazie ancora per lo scambio!

Alla prossima!

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Re: Una splendida coppia

Messaggio#24 » sabato 4 luglio 2020, 10:14

Sai che c'è? A me il senso di "mistero" che aleggia intorno alla vicenda che lega il protagonista a quanto accaduto a Esther è piaciuto. La prima lettura è stata faticosa, ma il finale mi ha portato a rileggerlo e ho apprezzato decisamente di più. Inosltre, ho notato da subito una possibile connessione, nel senso che, dalla tua semina, ho dedotto che il protagonista fosse l'amante di Esther e ho apprezzato proprio il fatto che tu l'abbia lasciato indeterminato, quasi disperso nelle ombre del passato. Certo, puoi seminare ancora meglio per fare in modo che la cosa arrivi a tutti. Un poò meno brillante il tema perché può essere applicato all'ippocastano, ma non all'eventuale omicidio di Esther da parte del marito. Per me un pollice quasi su che si piazza tra il racconto di Partiti e quello di Ferrero.

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