Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Appuntamento alle 21.00 di lunedì 22 giugno con il tema proposto da tre grandi donne di Minuti Contati: Linda De Santi, Eleonora Rossetti e Ambra Stancampiano!
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antico
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Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 23 giugno 2020, 2:11

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BENVENUTI ALLA PRE OLYMPIC SPECIAL CERBERO EDITION, LA 142° ALL TIME!

Questo è il gruppo STANCAMPIANO della PRE OLYMPIC SPECIAL CERBERO EDITION con LINDA DE SANTI, ELEONORA ROSSETTI e AMBRA STANCAMPIANO nelle vesti di Guest Stars.

Gli autori del gruppo STANCAMPIANO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo DE SANTI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ROSSETTI


Questo è un gruppo da SETTE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati dalle GUEST STARS. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK ALL TIME (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ancora ottenuto punti nel RANK ALL TIME sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). A prescindere da tutto, ho inoltre forzato in modo che l'unico racconto con MALUS fosse assegnato al gruppo da OTTO partecipanti.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo STANCAMPIANO:

Quartium, di Andrea Viscusi, ore 23.29, 3332 caratteri
La neve rossa di Culloden, di Polly Russell, ore 00.23, 3320 caratteri
Il Cacciatore, di Roberto Romanelli, ore 23.14, 3128 caratteri
Steel Avengers, di Danilo Riccio, ore 22.55, 3220 caratteri
Spoiler, di Giulio Marchese, ore 00.05, 3325 caratteri
Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio, ore 23.52, 3331 caratteri
Esperanza, di Sybilla Levanti, ore 00.41, 2592 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 2 LUGLIO per commentare i racconti del gruppo DE SANTI. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 3 LUGLIO, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo DE SANTI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo DE SANTI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA PRE OLYMPIC SPECIAL CERBERO EDITION A TUTTI!



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Pretorian
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » giovedì 25 giugno 2020, 0:03

Ed ecco commenti e graduatoria.

1) LONTANO UNA VITA DA QUì di Davide di Tullio
Ciao, Davide e piacere di leggerti. Una madre e una figlia si confrontano sul loro rapporto con un padre fedifrago e pedofilo. Alla mentalità sottomessa e complice della madre si contrappone la personalità della figlia. Il racconto si regge su dialoghi ben scritti ed efficaci, funzionali a descrivere le diverse personalità delle protagoniste e il contrapporsi. Personalmente, avrei evitato gli estratti dei pensieri della figlia e mi sarei gettato sulla narrazione al 100%: ricorda che non c'è emozione più potente in un racconto di quella che non racconti, ma che mostri tramite parole, gesti e dettagli. A parte questo (che è un suggerimento, più che una constatazione di errore) direi che l'unico limite che trovo è il finale, che sembra non mettere un punto effettivo alla vicenda. Insomma, la figlia non è già scappata da quella situazione? Almeno, mi sembra di capire che abbia da tempo lasciato la casa dei genitori, quindi non capisco perché il vagheggiare di "un post lontano una vita".

Alla prossima.

2) La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
Ciao, Polly. In primis, i miei complimenti per aver voluto ambientare il racconto in una battaglia tanto sconosciuta quanto importante, tra l'altro lasciando filtrare anche alcuni dettagli sugli avvenimenti e della strategia. Uno degli ultimi sopravvissuti scozzesi salva la vita a un ferito inglese e ne viene a sua volta salvato. Il grosso del racconto regge e rende bene le emozioni dei protagonisti: se posso fare un appunto, direi che ci sono giusto due cose che potrebbero essere migliorate. La prima è la scena in cui Connor viene ferito: sintetica e confusa com'è, avevo seriamente pensato che fosse stato il ragazzo inglese a pugnalarlo con la baionetta. Meglio essere più precisi, magari con una scarica di fucileria dalla nebbia. Il secondo punto migliorabile, a mio giudizio, è il finale: Lo scambio di battute secondo me è superfluo, anzi, avresti potuto ottenere molto di più se avessi semplicemente descritto uno scambio di occhiate e l'apertura della giubba rivelatrice. Ricorda sempre (come se ne avessi bisogno) le emozioni più forti sono quelle che descrivi tramite gli eventi.

Alla prossima!

3)Il Cacciatore, di Roberto Romanelli
Ciao, Roberto e piacere di leggerti.

Ammetto che ho difficoltà a valutare il tuo racconto. Dal punto di vista dello stile è sicuramente uno dei migliori di questo girone: incalzante, pulito e sempre all'altezza della situazione, che si dovesse descrivere l'alterigia della regina o la petulanza dei proiettili (qualcuno ha detto "Chi ha incastrato Roger Rabbit"?). D'altra parte, pur avendolo letto più volte, ammetto di non averlo capito: insomma, mi sembra di aver afferrato che "il paradigma" sia cambiato, cioè che le vicende delle favole siano cambiate, ma non sono riuscito a capire bene cosa sia successo: perché il cacciatore affonda nel muro? Perché combatte con i nani? Cosa c'entrano il lupo e cappuccetto rosso? Il cuore offerto è effettivamente quello di Biancaneve? Insomma, sembra quasi che tu abbia fatto una sintesi pesantissima di un discorso che avrebbe dovuto essere molto più lungo.
Peccato.

Alla prossima!

4) Spoiler, di Giulio Marchese
Ciao, Giulio e piacere di leggerti.

Dunque, in primis ti dico che lo spoiler me lo hai fatto, visto che il film non l'ho ancora visto, ma ti perdono, dato che hai spoilerato una cosa che ormai sanno anche le pietre. L'idea è divertente e tiene fede al titolo. Certo, quando le risate terminano ci si rende conto di come il piano dell'indagato fosse quantomeno debole: anche con la consapevolezza che, senza una prova di colpevolezza, non lo si potrebbe condannare, l'idea che il suo alibi sia "ero a casa da solo a vedere un film" è di una ingenuità senza pari. Con ogni probabilità il racconto avrebbe guadagnato molti più punti con un piano più furbo, ad esempio un testimone pronto a giurare che il condannato fosse con lui, salvo sbagliare clamorosamente la trama del film. Opinione personale, eh.

Alla prossima!

5) Steel Avengers, di Danilo Riccio
Ciao, Danilo e piacere di leggerti.

Dunque, nel complesso il racconto non è una brutta prova. Pecca forse ancora di un po' troppo di iperdescrittività (ricorda "show, dont'tell, perché esplicare che i due ci mettono un po' a fare "la domanda", quando puoi farlo emergere direttamente dal testo?), ma descrive personaggi interessanti e, tuttosommato, anche discretamente delineati. Il vulnus principale è il finale: frettoloso, riassuntivo e ben poco ispirato. Posso capire la mancanza di caratteri, ma in questo modo dai davvero l'idea di non aver saputo gestire i caratteri e di esserti ridotto a sintetizzare tutto in due righe.

Peccato, soprattutto perché ci sarebbe bisogno di più racconti con dentro band metal \m/

Alla prossima!

6) Quartium, di Andrea Viscusi
iao, Piscu e piacere di leggerti.
Dunque, una vendetta dall'aldilà consumata tramite un rito medianico. Il primo problema che mi salta subito all'occhio è nel principio base del colpo di scena "I morti non possono mentire, ma i vivi si". Insomma, ma a parlare non è un vivo, ma Viktor tramite Jerome, quindi i morti possono effettivamente mentire. Anche l'idea del fatto che Viktor inganni Jerome in quanto medium regge poco: se è la capacità medianica che permette al defunto di mentire, allora stai implicitamente che il medium potrebbe sostanzialmente inventarsi quello che vuole... non proprio il massimo dell'affidabilità per un'indagine! Venendo a cadere la base del colpo di scena, il finale non convince e quindi il tutto viene a cadere.

Peccato. Alla prossima!

7) Esperanza, di Alessandra Osti
Ciao, Sybilla e piacere di leggerti.
Purtroppo il racconto mi ha convinto davvero poco. A parte i dialoghi abbastanza artefatti (il punto sulla "giustizia karmica", anche se comprensibile, dubito che salterebbe in mente anche al più svalvolato dei santoni indiani) la trama ha due grossi difetti: ossia il fatto che la "vendicatrice" si sia fatta vedere più volte dalla protagonista, cosa ben poco coerente se l'idea è che la stesse tenendo d'occhio per poi compiere la sua vendetta e che non aggiunge nulla al rapporto tra le due. Se proprio volevi presentare la protagonista come agitata, sarebbe stato meglio trovare un'altra spiegazione, magari mettendo in mezzo una premonizione di qualcosa di malvagio in arrivo (in fondo, è una medium, no?). Oltre a questo, il fatto che tu nasconda quale sia la colpa che la protagonista non ha commesso priva la storia di un componente essenziale e insostituibile. Senza questa informazione, quello che abbiamo è una tizia che punisce una persona che non conosce per un crimine che non ha commesso e di cui non si conosce la natura... ti rendi conto di quante informazioni manchino al lettore e, di conseguenza, di quanto sia esile il filo che regge la vicenda?
Peccato.

Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » giovedì 25 giugno 2020, 21:58

Grazie a tutti per le letture, davvero.

CLASSIFICA
1. Quartium, di Andrea Viscusi
2. La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
3. Steel Avengers, di Danilo Riccio
4. Lontano una vita da qui, di Davide di Tullio
5. Spoiler, di Giulio Marchese
6. Esperanza, di Alessandra Osti
7. Il cacciatore, di Roberto Romanelli

Quartium, di Andrea Viscusi
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La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
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Steel Avengers, di Danilo Riccio
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Lontano una vita da qui, di Davide di Tullio
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Spoiler, di Giulio Marchese
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Esperanza, di Alessandra Osti
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Il cacciatore, di Roberto Romanelli
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Laura Cazzari
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » venerdì 26 giugno 2020, 21:15

Ciao a tutti. C'erano davvero dei buoni spunti nei vostri racconti e senza farlo apposta, almeno per 5 racconi su 7 ho mantenuto la stessa posizione in classifica.

Ecco la classifica:
1. Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio
2. La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
3. Il Cacciatore, di Roberto Romanelli
4. Steel Avengers, di Danilo Riccio
5. Spoiler, di Giulio Marchese
6. Quartium, di Andrea Viscusi
7. Esperanza, di Alessandra Osti

Quartium, di Andrea Viscusi
Ciao Andrea, non mi sembra di aver ancora letto qualcosa di tuo. Allora sto cercando d capire la tua interpretazione del tema: so cosa non hai fatto. Qui gli unici che lo sanno sono Jerome e il suo rivale, ma mi sembra un po’ contorto il tutto. L'idea è carina unire un racconto investigativo con una componente paranormale, ma il tutto lascia un po’ il lettore a bocca asciutta. La storia è un po’ troppo lineare. Inizio svolgimento e conclusione.

La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
Ciao Polly, allora voglio iniziare complimentandomi con te per il titolo che mi subito catturato e per aver scritto il racconto in viola. Allora il tema è più che centrato e ho molto apprezzato come hai deciso di narrarlo. Ci sono molti elementi azzeccati, ma ho trovato qualche pecca. Ho avuto l’impressione di un racconto scritto in fretta e quindi con qualche sbavatura per strada inoltre non mi è chiaro il finale, prima si parla di un ragazzino e dopo invece sembra che si tratti di un uomo. Forse andava gestito meglio il passaggio.

Il Cacciatore, di Roberto Romanelli
Ciao Roberto, allora Il tuo stile di narrazione mi piace molto. Il cacciatore è descritto molto bene, come pure gli effetti del paradigma che a quanto ho capito hanno effetto sulle favole che si intrecciano e sugli oggetti inanimati. Secondo me le pecche del tuo racconto sono due. Il finale doveva spiegare un pochino di più e il tema l’ho trovato difficile da inquadrare sebbene ci fosse il chiaro riferimento alla favola di Biancaneve e il cacciatore che non l’aveva uccisa. Buon prova con margini di miglioramento. Occhio ai refusi “alla braccio sinistro” e “grillettò”.

Steel Avengers, di Danilo Riccio
Ciao Danilo, mi è piaciuto un sacco il riferimento alla band steel avengers. Non so se lo hai messo come titolo per giocare con il termine vendicatori. Allora il tema è presente e hai avuto una buona idea. Tuttavia, la realizzazione l’ho trovato un po’ meccanica e forzata. Lo stile manca un po’ di fluidità. Occhio che hai messo un po’ di “ma” senza la virgola prima.

Spoiler, di Giulio Marchese
Ciao Giulio, allora hai scelto di svolgere il tema in modo particolare “so che non hai visto il film”. L’interrogatorio l’hai gestito bene e immagino non sia facile tuttavia, alla fine mi aspettavo che il sospettato inciampasse sul finale. So che avendo visto il film non ho avuto l’effetto sorpresa, ma non ho trovato la fine geniale.
Occhio ai refusi: “Ero nel divano è ho fatto”, “un ultima”

Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio
Ciao Davide, hai scelto di dare un taglio drammatico al tuo racconto, il tema è presente nell’indifferenza della madre a quello che accadeva alla figlia. I dialoghi sono realisti e la scena ben descritta. Non capisco molto cosa intendevi con la frase “mia madre è un’illusione”. In generale una buona prova.
Occhio ai refusi Non ti sei ancora a liberarti, un illusione

Esperanza, di Alessandra Osti
Ciao Alessandra, devo dire che non ho capito il tuo racconto. L’ho riletto due volte, ma non ho trovato né il tema né il senso della giustizia come lo chiami tu.
Trovo che il testo sia stato appesantito dalla mancanza dei dovuti spazi e “a capo”. Le frasi erano troppo fitte e di fila e non hanno agevolato la lettura. E poi non è per niente chiaro dove volevi arrivare. Da migliorare.
Laura Cazzari

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » lunedì 29 giugno 2020, 16:58

Classifica e commenti. Posizioni di testa difficili, tutto il resto è venuto da sé.
Buona Edition e complimenti a tutti!

Emiliano.

CLASSIFICA:

1. LONTANO UNA VITA DA QUI di Davide Di Tullio
2. QUARTIUM di Andrea Viscusi
3. LA NEVE ROSSA DI CULLODEN di Polly Russell
4. SPOILER di Giulio Marchese
5. IL CACCIATORE di Roberto Romanelli
6. STEEL AVENGERS di Danilo Riccio
7. ESPERANZA di Sybilla Levanti



_________________________________________________________________________________________________________

COMMENTI:

QUARTIUM di Andrea Viscusi
Il racconto è molto buono, anche se, detto in tutta sincerità, fino alla metà, mi ha dato la sensazione del già visto con riferimento alla vicenda dei medium al servizio della polizia. In sostanza, un po' mi dispiaceva vedere come, un autore esperto come te, si stesse adagiando su stereotipi abbastanza logori. Poi, nella seconda metà del racconto, ecco la scintilla! Un colpo di scena che, sulle prime, ho avuto difficoltà ad assimilare subito, poi, ruminandoci su e rileggendo, mi è risultato chiaro in ogni dettaglio e ho apprezzato oltremodo l'idea: una vendetta diabolica, consumata in una situazione bizzarra ma coerente.
Nulla da eccepire dal punto di vista tecnico, se non che probabilmente lo stile è troppo veloce e a tratti si avverte la fatica di comprendere bene chi dice cosa, soprattutto sul finale.
Comunque, forte di un buon impianto narrativo, di una tecnica esperta e di una buona idea aderente al tema, il racconto è approvato.

LA NEVE ROSSA DI CULLODEN di Polly Russell
Ho apprezzato molto l'affresco della battaglia: suggestivo e dipinto a tinte vivide, fosche e drammatiche. Ammetto di conoscere poco questo episodio storico che tu citi, se non attraverso frammenti di film o di documentari. Sei stata brava a far respirare le atmosfere di una situazione che per sua natura reca in sé infinite tragedie, morte e distruzione. Ho molto apprezzato anche la scelta di affidare il tema a un episodio "piccolo" (l'incontro col ragazzo) che torna alla fine con il twist con un buon impatto emotivo. Nonostante tu ti sia impegnata molto nel curare le "pennellate" narrative, purtroppo non tutto si snoda limpido nella mente del lettore, come, ad esempio, il finale; a questo si aggiunge un po' di "ristagno" nella narrazione della battaglia, la quale poteva essere sfrondata a favore di un maggiore spazio per lo sviluppo del climax, non necessariamente a parole, come suggerito già da qualcuno prima di me.
Nonostante qualche difetto e qualche sbozzatura da operare ("Eppure non dovrebbe essere difficile vedere una giubba rossa spuntare dalla bruma." Qui con i tempi verbali non ci siamo, a meno che tu non ti sia dimenticata il corsivo e allora è un pensiero del protagonista...), il racconto fa buona presa. Tema centrato.

IL CACCIATORE di Roberto Romanelli
Alla fine della lettura mi sono preso qualche minuto per assimilare le parole e annodare tutti i fili. Preciso che adoro la rielaborazione delle favole tradizionali in salse diverse, meglio se horror o fantascientifiche. E, come prima reazione, devo dire che mi sono divertito.
Il vero problema di questo racconto è il frullato di elementi, che non ha deposto a favore della chiarezza tematica. Mi spiego: all'inizio ero molto disorientato, cercando di capire se stessi parlando di una guerra, di un inseguimento di uno psicopatico, addirittura di un gioco virtuale, poi, quando hai parlato apertamente di bosco, nani etc, etc, ho capito tutto e mi sono detto: "Cavoli, il Cacciatore che fa strage di nani è geniale!", poi hai fatto accenni al lupo, a Cappuccetto Rosso, a un non meglio precisato "Paradigma" e le acque si sono confuse. Quindi? Alla fine ho apprezzato il rovesciamento della prospettiva, cioè la Regina che finalmente si libera di Biancaneve e diventa la più bella, peccato che questo sviluppo sia stato calato in uno scenario poco definito, anzi caotico.
Da ciò deriva che, sinceramente, ancora non capisco dove sia il tema.
Nulla da dire sulla bravura nella tecnica e nello stile.

STEEL AVENGERS di Danilo Riccio
Il racconto è interessante, e ha un colpo di scena finale abbastanza incisivo, anche se mi ha dato un po' la sensazione di qualcosa di "appiccicato" come chiusura d'emergenza. La storia tutto sommato si regge e prende, anche se si fa leggere a fatica per la poca attenzione allo snellimento della forma. Esempio:
- "Per Leo è come venire colpito da un fulmine." Meglio: "Per Leo fu un fulmine a ciel sereno."
- "Amico, questo è davvero il destino che ti manda a salvarmi il culo", Io scriverei: "Amico, ti ha mandato il destino a salvarmi il culo?"
- "Quella che inizialmente è una conversazione farraginosa, comincia lentamente a recuperare i contorni dell’antica amicizia." Periodo brutto, da riformulare cassando gli avverbi che rallentano la lettura.
Per il resto, il tema mi sembra preso, seppure simbolicamente.
In buona sostanza, racconto non da podio, ma gradevole.

SPOILER di Giulio Marchese
Finita la lettura ho deciso di riaccostarmi al racconto con l'atteggiamento da popcorn, ossia mi sono goduto il testo con leggerezza, senza farmi troppe domande su eventuali debolezze di trama o incongruenze, fino al twist/spoilerone finale. E mi sono divertito. La storia è gradevole e scorre abbastanza bene; molto di striscio i dialoghi mi hanno ricordato i film di Quentin Tarantino (volgarità a parte) in cui si parla di futilità che generano però interesse.
Il tema mi sembra preso anche se per il rotto della cuffia.
Mi dispiace, invece, per i diversi refusi e un po' di svogliatezza nella cura della forma. Ad esempio:
- Il troncamento di "questo", senza l'apostrofo iniziale. Detto papale papale, questa forma tronca andrebbe comunque evitata.
- "Ero nel divano (è) ho fatto un balzo dallo spavento". "Ero SUL divano", e quella e accentata, la voglio considerare solo distrazione.
- Mancano molte iniziali maiuscole nel discorso diretto, e va curata con attenzione la scansione, sempre nel discorso diretto, delle incidentali. Per dire: «Michele» chiamò Antonio, «quando puoi passare in ufficio?» A volte ho notato un bel po' di confusione.
Per il resto lavoro gradevole.

LONTANO UNA VITA DA QUI di Davide Di Tullio
E' stata una lettura davvero interessante, una specie di esperimento psicoanalitico, abbastanza riuscito. La trama, ti confesso, mi aveva un po' annoiato, troppe parole pochi fatti, ma poi ho capito e ho seguito il resto con trepidazione e crescente partecipazione emotiva, fino alla conclusione, che è una bella botta nello stomaco.
E' un durissimo confronto famigliare con scabrose ruggini, che riemergono proprio in ragione del trauma di Sara (gli abusi...) e le omissioni (gravissime) della madre. Agghiacciante l'aplomb della madre, la quale nasconde la miseria umana del marito dietro il complesso di Elettra, e massima commiserazione per la ragazza che vive il tormento di una vita segnata da scelte scellerate.
Peccato per la scarsa attenzione alla pulizia del testo e al finale non proprio chiarissimo (quindi il dialogo con la madre è una sorta di regressione ipnotica con l'analista o è reale?), perché il racconto ha un ottimo spessore e una buona incisività.

ESPERANZA di Sybilla Levanti
Ho letto il racconto con molto interesse perché mi ha ammaliato (fino a un certo punto) con una prosa continua e suggestiva, seppur collocata nel contesto di un sempre fastidioso "muro di parole". Poi la narrazione si è persa ed è culminata in un brutto cambio di punto di vista che mi ha disorientato; infatti alla fine Esperanza (nella cui testa il lettore permane per quasi tutta la trama) è ai ferri corti con la sua Nemesi, poi all'improvviso c'è un salto che ci conduce a vedere le cose da una prospettiva non prevista. Per esempio potevi descrivere le ultime sensazioni della chiaroveggente mentre muore per poi dare uno stacco nel testo e farci vedere le conseguenze con gli occhi della vecchia.
Peccato inoltre per l'insistenza sulle pratiche esoteriche, conosciute soprattutto a chi ne è cultore (a me, che sono scettico razionalista, sono particolarmente indigeste), e per la carenza di input in merito al "debito che va pagato".
In sostanza il racconto non è scritto malaccio, ma necessità di significativi interventi per renderlo più "visivo" e meno narrato.
Tema più o meno centrato.

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antico
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » martedì 30 giugno 2020, 14:55

Due giorni alla scadenza e vi mancano ancora le classifiche di Mario Pacchiarotti, Daniele Torrisi ed Eamnuela di Novo.

Emamela
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » mercoledì 1 luglio 2020, 12:06

1) Lontano una vita da qui
2) La neve rossa di Culloden
3) Steel Avengers
4) Il cacciatore
5) Spoiler
6) Esperanza
7) Quartium


Esperanza
Ciao Sybilla,
nonostante faccia un po’ di fatica con i testi troppo fitti, ho letto il tuo racconto con molta fluidità e mi è piaciuto. Lo trovo scritto bene e con un buon ritmo narrativo, a parte qualche refuso. Il tema è centrato, forse qualche dettaglio in più poteva starci, magari facendo vedere cosa provano le due donne nel pagamento del debito, ma ho eltto che hai tagliato alcune parti, magari erano proprio quelle.
A presto
Emanuela

La neve rossa di Culloden
Ciao Polly,
il tuo racconto è molto bello. Ho avuto il piacere di leggerti qualche edizione fa e il tuo stile e il tuo modo di scrivere mi piace molto, complimenti! Belle ed evocative le immagini che dai del campo di battaglia utilizzando i cinque sensi e le emozioni che trasmette il personaggio. Ho avuto un po' di smarrimento su chi abbia ferito Connor, ma rileggendo diventa subito chiaro.
A presto,
Emanuela

Il cacciatore
Ciao Roberto,
il tuo racconto è molto originale. Scritto molto bene, a parte qualche errore di battitura. Trama molto complessa e molto intrigante. L'intreccio delle favole svelato nel finale sorprende e diverte; pensavo di essere in un altro mondo e poi mi sono ritrovata in due favole rielaborate. Grazie alle tue spiegazioni mi si sono chiariti molti dubbi.
A presto
Emanuela

Lontano una vita da qui
Ciao Davide,
bellissimo racconto con un tema molto delicato. Scritto bene, qualche errore che ti hanno già segnalato. la dinamica relazionale e dialogica madre/figlia è rappresentata molto bene dai dialoghi e da elementi descrittivi (la pelle cadente, il muschio sulla madre) e permette di entrare da subito nel conflitto fino ad arrivare al disvelamento nel finale. I pensieri della protagonista non mi hanno rallentato nella lettura, anzi, mi hanno permesso di entrare più in profondità nelle emozioni della protagonista.
A presto
Emanuela

Quartium
Ciao Andrea,
il tuo racconto una buona storia, scritto bene, con uno stile molto bilanciato. Le sequenze dialogiche portano chi legge proprio dove vuoi tu. Mi sono confusa un po' nei dialoghi alla fine su chi dice cosa e sul fatto che i morti non mentono. Forse, avendo a disposizione più caratteri le piccole incongruenze e la confusione potevano sciogliersi.
A presto
Emanuela

Steel Avengers
Ciao Danilo,
il tuo racconto è ben scritto, a parte qualche imprecisione di stile che ti hanno già segnalato, e lineare. Ti porta direttamente al finale, che avrei ampliato un po'. Rispetto alla parte iniziale è un po' sbrigativo, ma capisco i limiti di tempo e spazio. Il tema e centrato e le sequenze dialogiche ben strutturate.
A presto
Emanuela


Spoiler
Ciao Giulio,
bel racconto e idea molto carina, forse un po' debole per un'indagine di omicidio. Dialoghi ben gestisti e lo scambio di battute finale è molto efficace, chiude il cerchio con il titolo. Tema centrato. Qualche errore di battitura e di stile, dovuti al poco tempo per rileggere.
a presto
Emanuela

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antico
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » giovedì 2 luglio 2020, 12:27

Ultimo giorno e vi mancano ancora le classifiche di Mario Pacchiarotti e di Daniele Torrisi.

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daniele.mammana-torrisi
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » giovedì 2 luglio 2020, 16:33

Buonasera!
Ecco qui la mia classifica!


1) Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio

Ciao, Davide!

Perdonando i refusi sparpagliati nel testo, mi sono trovato davanti ad una bella presa sul tema del contest. Hai optato per placcare un tema duro, che non è facilmente accogliente. Anzi, potrei dire che è difficile da impugnare, tanto quanto da rendere bene.
Sarà stato il poco spazio, che quindi non permette di vagabondare troppo, ma il risultato mi è parso più che convincente. Ho apprezzato molto il non aver usato nomi di alcuna sorta per le due figure in azione, che così sono quel che sono e non delle identità nominate. L'averla messa in prima persona favoriva una narrazione introspettiva, che più di agire sulla trama si fa prendere da essa ed è una passerella difficile.
Insomma, c'erano tante cose che potevano andare male e che non sia successo mi lascia contento. Devo dire, mi è piaciuto. Difficile il tema, ma che sia venuto così è un plauso. Ottimo!

2) Il Cacciatore, di Roberto Romanelli

Ciao, Roberto!
Eccomi qui a commentare il Cacciatore.

Devo dire, l'idea con cui hai impostato la storia aveva del merito. Stravolgere le fiabe ha questo effetto di preparare il campo, e di conseguenza noi che leggiamo, ad un determinato finale. Questo, poi, non si avverra per effetto dello stravolgimento voluto e lascia un piacevole gusto di sorpresa.
Però il set-up va gestito con attenzione. Per una parte, insomma, il lettore deve sapere cosa aspettarsi per essere sorpreso e questo richiede anche di poter capire cosa sta succedendo. E sull'ultimo punto, ecco, dovendo essere onesto io non ho capito tanto alla prima quanto alla seconda lettura.
Al di là dei dialoghi peculiari dei proiettili -sono necessari, ai fini della storia? In una più lunga direi anche di sì, ma qui...- e di capire proprio alla fine lo scopo del Cacciatore, per tre quarti il testo è un po' oscuro.

Penso che avrebbe funzionato meglio fuori dai parametri di MC, con un po' di spazio extra per svilupparsi. In ogni caso, l'idea aveva il suo perché!
Alla prossima!

3) Steel Avengers, di Danilo Riccio

Ciao, Danilo!

Per rompere il ghiaccio, fare reincontrare i vecchi amici che si sono separati e persi di vista è effettivamente una buonissima trovata. Forse il punto centrale della storia, dove questa decolla, è proprio quando i loro condivisi ricordi prendono il controllo sul presente.
Se i dialoghi e l'idea di questi vecchi amici che si riscoprono mi è piaciuto molto, il finale arriva molto secco. E' un po' un peccato, perché sacrificando qualcosa all'inizio potevi guadagnare spazio nello sviluppo dove fare, con un po' di gradualità, fare emergere qualcosa di più in merito all'ultima sera.
Siccome è lì che si trova la traccia, vederla un po' di più invece che sentirla detta l'avrebbe valorizzata di più. Ciò detto, come MC questo mi colpisce per essere riuscito; è breve, grossomodo la storia si apre e chiude dentro, e il finale ha quel tanto di nebuloso che permette di sapere com'è andata, ma anche immaginarsi il resto se lo si vuole.
Un po' di mostrato in più e sarebbe stata di diritto tra le mie preferite! ^^

Alla prossima!

4) Quartium di Andrea Viscusi

Eccomi qui, Andrea!

Cosa significhi Quartium mi sfugge, sarò onesto, ma tralascio questo dettaglio volentieri in favore della trama. In sè, mi è piaciuta la necessità di stare attenti a quel che si legge. Alla prima lettura, infatti, non avevo capito quale fosse stato il punto o dove volevi andare a parare.
Rileggendo, però, mi sono accorto che ogni chiave è nel testo. La rivalità, il fatto che i morti non possano mentire mentre i vivi sì... però rimane un problema logico. Una morte per soffocamento fisico si vede. Ora, d'accordo con l'uso dei medium e d'accordo che questo mondo sia arrivato ad impiegarli, ma un qualsiasi coroner da due tacche esaminando il corpo potrebbe arrivare alla conclusione che no, non è morto strangolato.
E si controlla sempre l'ora del decesso e dove i presunti si trovassero. Insomma, il piano di Arkeos non è cattivo, ma un'indagine appena, appena più approfondita lo farebbe crollare come un castello di carte. Letteralmente hanno le parole di qualcuno e l'idea che i morti non possano mentire, ma se i vivi che vengono posseduti possono farlo, questo dettaglio rende questo tipo d'indagine al più una spalla, e al massimo un circondario all'analisi forense.

L'idea, però, non era brutta. A rileggerci presto!

5) La neve rossa di Culloden, di Polly Russell,

Ciao, Polly!

Sebbene l'atto in sé non sia proprio originalissimo, più che per te per il fatto che l'idea di soldati di parti opposte che si aiutano a vicenda è qualcosa che si trova perfino in qualche tavoletta sumera, l'ambientazione ha un certo fascino. E' bello, almeno per me, veder prendere un dato momento storico perché la trama gli si adatti sopra.
Non è comunissimo, da queste parti, quindi ha il bello del raro. D'altrocanto, come ho detto, la scena è andata esattamente come mi aspettavo andasse da che lo scozzese risparmia l'inglese.
Un plauso per avere fatto tanti discreti riferimenti storici, con i nomi dei clan e il tempo necessario alle armi per funzionare. Sì, fucili non sarebbe corretto, dato che all'epoca impiegavano moschetti e il termine adatto ad indicarli nei quadri dell'esercito c'era, ma è essere puntigliosi più che utili.

Non fosse che mi aspettavo il finale e che la scrittura viola un po' mi punge gli occhi, sarebbe stata davvero una buonissima presa sul tema. Penserò per la classifica!
Alla prossima!

6) Spoiler, di Giulio Marchese,

Ciao, Giulio!

Allora, che dire? Alla base, tanto il titolo quanto l'idea sono esilaranti.
Il terrore dello spoiler colpisce ancora, pure quando è falso. E nel suo essere falso, ci si può leggere tanto un errore dell'indagato quanto magari un suo maldestro tentativo di non fare uno spoiler all'investigatore.
Anche se non conoscere chi sia Thanos e voler vedere Infinity War comunque mi lascia un po' perplesso; da parte sua, non è proprio un'idea geniale. Capisco che non dovesse conoscere il film per rendere il colpo di scena conclusivo funzionale alla trama, ma ecco è un po' strano.

Dovessi citare una pecca della storia, ti direi che al suo corpo centrale manca una vera e propria conclusione. Nel senso, la storia non è finita. Non sappiamo come andrà a concludersi l'indagine e l'ultimo dialogo, pur presentando una possibile prova, chiude la faccenda del film, ma non dell'investigatore.
In ogni casoo, punti extra per l'essere stato divertente. Non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere uno MC così e usare Avengers come escamotage! Complimenti, insomma! ^^


7) Esperanza, di Sybilla Levanti

Ciao, Sybilla!

Devo dire, al di là di una mia precedente presenza come aiuto in un progetto relativo ai tarocchi, non ho molta esperienza circa Arcani Maggiori o Minori. Lo dico per premettere che se su quelli verteva un particolare, segreto significato inerente la storia, allora mi è sfuggito per mia ignoranza.
Se però non è così, allora devo dire che la storia non mi ha colpito. Penso di capire dove tu volessi andare a parare, ma il problema che sento è che non c'è quasi finale, non sappiamo perché l'anziana la uccida e tutto succede in un singolo blocco di testo che non fornisce alcune delle necessarie spiegazioni per capire il testo.
In sostanza, io non ho capito quale fosse la storia tra le due o per quale motivo, al di là di quel che dice, l'anziana uccida l'altra medium. L'ho visto succedere, ma non so perché. E insomma, questo lascia un sapore d'incompleto alla storia che mi rende difficile valutarla bene.
Forse snellire degli elementi all'inizio e aggiungere un po' di dettagli al perché stia accadendo tutto questo, e cosa ha fatto la medium giovane, renderebbe la storia molto più godibile di com'è adesso.

Mi auguro che ci potremo rileggere presto! ^^

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jimjams
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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » giovedì 2 luglio 2020, 16:41

1. Quartium, di Andrea Viscusi
2. Steel Avengers, di Danilo Riccio
3. Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio
4. La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
5. l Cacciatore, di Roberto Romanelli
6. Spoiler, di Giulio Marchese
7. Esperanza, di Sybilla Levanti




1. Quartium, di Andrea Viscusi
Ciao Andrea, bentrovato. Parto dall'idea, che trovo deliziosa nella sua semplicità. Ci si arriva leggendo, naturalmente, ma non importa perché si è comunque attirati dalla voglia di verificare come verrà sviluppata. Buono lo stile, mi pare di aver visto un unico refuso (econo invece di escono). Il testo scorre via veloce. Mi sono leggermente intoppato solo quando infili un po' di info prima di quel "Facciamolo", forse potevi metterlo dopo la frase quel pensiero, scorreva credo meglio. Mi piace anche la soluzione del corsivo per differenziale il doppio flusso di pensiero (triplo se consideri il dialogo esterno). Argomento centrato.

2. Steel Avengers, di Danilo Riccio
Ciao, Danilo. Che bello un po' di horror, quasi splatter, mi mancava ;-) Ottima idea che centra il tema alla grande. Abbastanza buono il narrato, anche se, e non saprei dire perché, c'è qualche cosa che non mi convince nella parte centrale. Forse perché non si percepisce troppo il rapporto asimmetrico tra i due. Ma diciamo che come effetto c'è un buon elemento sorpresa. In generale prova che apprezzo molto.

3. Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio
Ciao, Davide. Di questo racconto mi piace quasi tutto. Bella l'idea, impegnativa da raccontare e forte. Lo stile è pulito, i dialoghi soffrono in qualche punto ma tengono. L'unica cosa che avrei fatto diversamente è l'escalation tra madre e figlia, in particolare la parte in cui la figlia racconta degli abusi. Scritta così sembra che lei stia ricordando alla madre qualcosa di noto, e invece poi si vede che la figlia non aveva idea che la madre sapesse e lo scopre in quel momento. Sarebbe forse stato più d'effetto se la figlia avesse lei rivelato alla madre, aspettandosi che lei non sapesse, degli abusi del padre, proprio come ribellione a quel volerlo sempre difendere della madre. E a quel punto il silenzio della madre avrebbe rivelato l'amara verità. Buona prova.

4. La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
Ciao, Polly. Anche nel tuo caso mi piace l'idea che ha creato il racconto. Ci sono alcuni passaggi un po' ingarbugliati, qualche refuso, niente di drammatico. Una cosa però che cambierei è il finale, non come esito, ma eviterei di spiegare quello che succede, che puoi rendere evidente semplicemente facendo allontanare il ragazzino senza dire niente. Idea mia eh, magari sono l'unico, questa sessione non sono riuscito a leggere nessun commento precedente, e forse va bene così. L'atmosfera poetica e sognante della battaglia poteva insomma arrivare fino alla fine, con il ragazzino che se ne andava via e lo scozzese perso a metà tra delirio e sogno.

5. l Cacciatore, di Roberto Romanelli
Ciao, Roberto. Ah bene bene, uno che prova a lasciare un po' di spazio alla fantasia del lettore. Quando ci provo io di solito non azzeccano, qui su minuti contati almeno, visto il numero di caratteri. Vediamo se ho capito. Io intendo che le due favole di cappuccetto rosso e di biancaneve si son mischiate, e dal finale è chiaro che le ha mischiate la Regina (cattiva). Le ha mischiate per far fuori Biancaneve, perché sappiamo che il cacciatore non l'avrebbe ammazzata (ed ecco il tema). Quindi, direi, cappuccetto rosso e la nonna sono al sicuro nella casa del cacciatore nel mondo della regina e viceversa Biancaneve è finita sbranata dal lupo nel mondo di cappuccetto. Non mi torna tanto il cacciatore che porta il cuore, quindi mi sa che non ci ho preso del tutto :-) Va bene. Detto questo, bello lo stile, involuta la trama, credo tema centrato.

6. Spoiler, di Giulio Marchese
Ciao, GIulio. Devo confessare che il tuo racconto, pur non avendo grossi difetti, mi piace meno di alcuni degli altri del gruppo. Ma è anche vero che sei in agguerrita compagnia. L'idea di base potrebbe anche essere carina, ma a me non suona troppo credibile. Se uno ha deciso di usare un film come alibi sarebbe il minimo saperne la trama per filo e per segno. Ecco magari sono io ma mi suona strano, però ci può stare che non avesse avuto modo di preparare un alibi perfetto. Stilisticamente il racconto scorre e si fa leggere. All'inizio il dialogo si fa un po' fatica a inquadrarlo, ma poi prende vita bene. Di nuovo nel finale si percepisce la forzatura, ma è una cosa che capita spesso nei racconti di minuti contati. Alla prossima.

7. Esperanza, di Sybilla Levanti
Ciao, Sybilla. Questo racconto mi ha lasciato un po' perplesso per alcuni versi. Un primo aspetto è lo stile narrativo. Il flusso di pensiero va bene, ma cerca di non creare frasi come: "da giorni questa strana tizia la segue ovunque appena esce di casa come se le volesse parlare ma non si avvicina mai." Se provi a leggerla ad alta voce, senza pause, perché non ci sono virgole, ti accorgi che è un po' pesante. Ecco ci sono un po' di cose così, tutto risolvibile con una revisione. L'altro aspetto che non mi ha del tutto convinto è la questione delle colpe non proprie. Da una parte cerca di centrare il tema, ma dall'altra non dà molta soddisfazione al lettore. Che colpe? Chi? Quando? Come? Anche se magari tu volevi sottolineare semplicemente il punto del karma, temo che un lettore medio non si accontenti di sapere questo, ma voglia capire che diamine era successo prima (vita precedente? Genitori? ancestrali? i casi sono infiniti). Un'ultima cosa, che non è un difetto ma per la quale ti voglio dare comunque un consiglio, visto che ci cado anche io spesso. Se usi una simbologia esoterica, come i Tarocchi, non dare per scontato che il lettore la conosca. I richiami saranno percepiti solo da pochi. Puoi farlo, basta che tu sappia questo e non introduca in questo aspetto elementi essenziali al racconto. A rileggerti presto.

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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » venerdì 3 luglio 2020, 0:33

Avete ricevuto tutte le classifiche.

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Re: Gruppo Stancampiano: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » martedì 7 luglio 2020, 15:03

Ecco a voi i miei commenti e classifica:

1) Quartium, di Andrea Viscusi
Non sto a farmi troppe domande sul come sia possibile che il medium dall'aldilà controlli l'aldiqua, nel tuo universo narrativo è così e tant'è, non servono altre spiegazioni se non l'accenno al fatto che sia una cosa fattibile solo da un medium. Ci sono alcune piccole imprecisioni tipo la mancanza di costruzione adeguata della "scena del delitto", ma non sono particolarmente rilevanti perché il racconto procede dritto per la sua strada declinando egregiamente il tema raccontandosi magnificamente con dialoghi precisi e funzionali e quello scacco matto finale tra pensieri e contropensieri orchestrato alla grande. Per me un pollice quasi su.
2) La neve rossa di Culloden, di Polly Russell
Sì, la scena del ferimento è organizzata in modo da fare sembrare che fosse stato il ragazzo, ma per me ci sarebbe anche stato. Un Connor in forze avrebbe ucciso altri suoi compagni e quindi bando alla gratitudine e sotto con la baionetta. Diversamente, un Connor ferito poteva essere graziato come ringraziamento per il suo gesto. Ti dirò di più: il racconto ne guadagnerebbe proprio esplicitando questo contrasto. Per il resto, buona declinazione del tema, bel racconto, forse non pulito come quello di Viscusi, ragion per cui, a parità di giudizio, lo piazzo alle sue spalle. Pollice quasi su.
3) Steel Avengers, di Danilo Riccio
Un testo molto buono, ma mi sembra gli manchi un po' di tensione. Vero, tutto doveva essere funzionale al finale, però mi sembra essere troppo liscio, poco contrastato, in generale non brillante nonostante si legga che è un piacere. Tema declinato bene. Allora, diciamo che è perfetto per come lo avevi immaginato e quindi il problema sta nella strategia di fondo che lo ha portato a questo appiattimento narrato bene, ma senza brillantezza. Un pollice tendente verso l'alto bello convinto, siamo quasi al quasi su, ma gli manca, imho, quel qualcosa di cui sopra.
4) Lontano una vita da qui, di Davide Di Tullio
Occhio che oltre ai refusi che ti sono stati segnalati, ho riscontrato anche un punto in cui è difficile capire chi stia parlando:
«Per carità!», si sfiora il collo, e fa scivolare la mano sulla gonna.
«Tuo padre non tollererebbe questo linguaggio». Distoglie lo sguardo.
Insomma, parecchio sporco in generale e questo danneggia la lettura.
Per il resto, ho notato un netto miglioramento nella gestione del dialogo (tua assoluta caratteristica predominante) con passaggi più contrastati anche se a volte ti sfuggono delle paroline che danneggiano la fruizione appesantendola: «Ti vedo un po' sbattuta, però. Hai litigato di nuovo con Matteo?» quel però messo lì suona proprio male. Tema declinato bene. In generale, direi un pollice tendente verso l'alto.
5) Spoiler, di Giulio Marchese
Un pollice tendente verso l'alto per un racconto basato su un'idea semplice e condotto piuttosto bene. Però rimane tutto un po' all'acqua di rose, nel senso che questo dialogo mi è sembrato, paradossalmente, poco contrastato, diretto com'è verso una direzione ben determinata. Non c'è un gioco tra il gatto e la volpe, l'indagato non è una cima di furbizia e lo stesso commissario non sembra brillare. E allora, forse, si poteva scegliere la via di amplificare l'aspetto demenziale della situazione. Insomma, un buon racconto, ma dal carattere poco definito. E questo è interessante perché da un lato noto che ormai hai un gran controllo della scrittura mentre dall'altro ho l'impressione che tendi a non spingere mai al massimo.
6) Il Cacciatore, di Roberto Romanelli
Roberto, l'idea è assolutamente geniale, ma allo stesso tempo è impossibile per un tremila caratteri. Qualcosa l'ho recepito, non tutto, direi che Mario s'è avvicinato più di tutti, ma nell'interpretazione molto ha aiutato conoscere il tema. Insomma, non è un testo (per il momento) autosufficiente. Stile ottimo, con più tempo e meno stanchezza avresti avuto più chance di comprimere il tutto al meglio. Per il giudizio limitato al contest, direi un pollice tendente verso l'alto per organizzazione interna e forma.
7) Esperanza, di Sybilla Levanti
L'idea alla base è davvero molto bella e merita di essere affrontata. Ritengo, però, che la scena che hai deciso di utilizzare per rappresentarla non sia funzionale e che molto si perda. Serve in primis di dare più informazioni al lettore circa la conoscenza mancante del karma, quindi renderlo più user friendly. Inoltre, la scena in cui le due interagiscono è parecchio confusa e assai poco contrastata. Tema assolutamente perfetto. Per me un pollice ni tendente più verso il positivo.

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