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L'invisibile

Inviato: martedì 25 agosto 2015, 0:39
da diego.ducoli
Marta corre a perdifiato.

È il gran giorno, la stanno aspettando. I dirigenti di una multinazionale odiano perdere tempo.

Proprio quella mattina il suo vecchio catorcio aveva deciso di abbandonarla e come ciliegina sulla torta c'e lo sciopero dei tramvieri.

I tacchi rimbombano sulla strada mentre si fa largo tra la folla di persone stringendo la ventiquattrore al petto.

Urta con la spalla una ragazzo con lo skaterboard facendolo rovinare a terra. Si ferma per un istante porgendogli la mano.

Basta uno sguardo d'intesa.

Marta salta sulla tavola lasciandosi alle spalle il giovane che la guarda stupefatto.

La ragazza vola sull'asfalto, la gonnellina bianca sventola nella brezza del mattino, con sommo gaudio di tutti gli automobilisti presenti.

Un enorme palazzo si intravede all'orizzonte, un gigantesco e candido monolite in vetro e metallo.

Marta si tuffa attraverso le porte scorrevoli, tira una pedata sicura allo skateboard e lo consegna al portiere con naturalezza. Fruga nella borsetta in cerca del badge, logicamente non lo trova.

Davanti ai tornelli spicca un salto atterrando con grazia. Lancia un sorriso radioso al custode che ammicca sotto i baffi e scoppia in una grossa risata.

L'ascensore si spalanca e Marta viene inghiottita.

Uno sguardo all'orologio e uno allo specchio, sistema una ciocca ribelle, il trucco è perfetto come il suo corpo fasciato dal vestitino candido.

Le porte si aprono. Lei è bella come non lo è mai stata, si volta e sono tutti li ad aspettarla.

Il lungo tavolo in mogano riempie la stanza, facce severe la osservano.

Sorride e …

 

“STOP! STOP! STOP! Non va bene dobbiamo rifarla”

Marta butta la valigetta a terra e sbuffa, i “dirigenti” si svaccano sulle poltrone e berciano tra di loro.

Le luci che illuminano l'ambiente si abbassano e una serie di figure invade la scena,

“Cosa c'è che non va stavolta? È la sesta volta che la rifacciamo” sospira la ragazza.

L'uomo le si para davanti stringendo un plico di fogli.

“Guardati la gonna” urla l'uomo.

Marta osserva la piccola macchia purpurea allargarsi sul tessuto.

“Sti cosi fanno schifo. Non dovrebbero neanche produrli”

“Noi vendiamo idee, non prodotti. Tutto da rifare. Forza ragazzi sistematela che si riprende”

L'uomo con quattro falcate ripiomba sulla sedia.

“Luce! Motore! Bines seta. Sette. Azione.”

 

Inviato: martedì 25 agosto 2015, 23:12
da marina81
Ciao Diego
il racconto è giovane, fresco, brillante e dinamico. Sicuramente originale e un po' sopra le righe. Mi ha fatto piacere arrivare alla fine, trovando una certa sorpresa che mi ha strappato una risata. Qualche volta forse la forma potrebbe essere più efficace, cmq è divertente e ha un approccio singolare al tema.

Inviato: mercoledì 26 agosto 2015, 0:05
da AmbraStancampiano
Ciao Diego,
hai scritto un racconto divertentissimo. Certo, da donna posso dirti che è estremamente difficile macchiarsi (sul davanti poi, intuisco, visto che l'attrice non si gira a controllarsi, ma le basta abbassare lo sguardo) in maniera tanto visibile da disturbare una telecamera e l'intera troupe che sta girando uno spot, e che mi sembra uno strano paradosso che l'attrice che gira lo spot di un assorbente abbia "le sue cose" proprio in quel momento, ma sono delle imperfezioni che con qualche specificazione in più scorrerebbero lisce (che so, la gonna è di un tessuto particolare, Marta non si è accorta di essere in "quei giorni" ed il ciclo è partito proprio mentre giravano lo spot). Per il resto il racconto scorre fluido e godibile, mi hai regalato 5 ottimi minuti.
Alla prossima!

Inviato: mercoledì 26 agosto 2015, 22:41
da Fernando Nappo
Ciao Diego,
il tuo racconto è molto simpatico; l'invisibile del tema sarebbe l'assorbente, o sbaglio? L'idea è di certo molto originale.
Un paio di appunti:
1) i tacchi che rimbombano mi paiono un po' eccessivi, a meno che non si tratti di un effetto sonoro voluto per enfatizzare l'arrivo della ragazza in scena
2) Basta uno sguardo d’intesa.
Marta salta sulla tavola lasciandosi alle spalle il giovane che la guarda stupefatto.

Se i due si scambiano uno sguardo d'intesa mi pare strano che il ragazzo rimanga stupefatto.
Comunque, molto divertente e simpatico, complimenti per l'originalità.

Inviato: giovedì 27 agosto 2015, 1:05
da F.T. Hoffmann
Ciao,
Devo dire che il racconto all'inizio mi stava lasciando tipo  O____O
Poi nel finale ti sei salvato. Lo stile in generale non è che sia bellissimo, ci sono parecchi punti da rivedere, a partire dal verbo della terza frase: in un racconto al presente, dopo aver usato "quella mattina" non usi "aveva deciso" ma ha deciso"... visto che dopo usi un altro presente (c'è sciopero)

Poi ci sono i tacchi che rimbombano, lo sguardo d'intesa(??? - sì ok sono attori ma noi non dobbiamo saperlo ancora per parecchie righe-), il fatto che la gonna prima sventola e poi è un vestito fasciante...

Arrivando alla trama, ripeto, buono il colpo di scena ma debole la logica. Prima di tutto uno spot non lo giri a camera fissa, avrà delle inquadrature, quindi al massimo sarà da rifare un solo pezzo. In secondo luogo perchè mai l'attrice dovrebbe avere il ciclo? e soprattutto perchè dovrebbe avere addosso proprio il lor, visto che fa pena. Mica le fanno uno zoom sotto la gonna e dentro le mutandine. Capisco il tuo desiderio di fare la battuta ma forse dovresti pensare a strutturare leggermente in modo diverso il finale.

Pensa per esempio che i panini delle pubblicità dei fast food sono creati da appositi food designer! figurati se mettessero i veri prodotti con la scusa che loro vendono idee.

Inviato: venerdì 28 agosto 2015, 0:35
da angelo.frascella
Ciao Diego

Mi ha davvero divertito la tua “interpretazione” della parola “invisibile” associata a “certi giorni” delle donne e al relativo battage pubblicitario e, nell’insieme, il racconto risulta simpatico ed efficace nel far sorridere il lettore.

Purtroppo c’è un errore logico che lo mina: la ripresa di una scena così complessa non può certo avvenire tutta di seguito (non ce lo vedo un regista pubblicitario affannarsi in una complicata pianosequenza per uno spot di pochi secondi). Quindi quella che descrivi come una successione di avvenimenti prima dello STOP del regista e che tale appare nello spot finale, nella realtà sarebbe il risultato di diverse scene riprese in ordine congeniale ai bisogni della produzione e non cronologico rispetto alla storia da mostrare. Questo, se non elimina il sorriso alla fine del racconto, lo rende narrativamente meno efficace e lo penalizza un po’.

Inviato: lunedì 31 agosto 2015, 14:12
da chiara.rufino
Ciao Diego,

ammetto che ci ho messo un po' per capire che ti riferissi al tributo femminile del mese ma si sa,sono una donna distratta! Giusto un appunto; si può dire "rovinare"? Perché è l'unica cosa che m'ha disturbata. Nel complesso, lo trovo un racconto ben scritto, anche se l'effetto montaggio dello spot non aiuta la lettura. Mi associo con Ambra sull'improbabilità della macchia in quella zona della gonna, ma sono dettagli

Inviato: martedì 1 settembre 2015, 15:01
da eleonora.rossetti
Ciao Diego,

il tuo racconto, sul finale, mi ha strappato un sorrisetto; tuttavia, essendo uscita da una scuola di Regia, la sola idea di fare un unico pianosequenza per lo spot è quantomeno un suicidio XD

 

Buono lo stile e il ritmo, in effetti mi chiedevo dove volessi andare a parare con quella vicenda, e il finale ha saputo sorprendermi. Se devo trovarci una macchietta, è proprio l'imprevisto della macchia (nomen omen): da donna, posso assicurarti che non ci si sporca in quella maniera ;)

 

 

Inviato: giovedì 3 settembre 2015, 18:57
da alessandra.corra
Ciao Diego,
devo ammettere che hai avuto decisamente una gran fantasia a interpretare il tema in modo cosi originale. La storia è anche spassosa, effervescente e riesce a divertire. Peccato per alcune lacune “tecniche” che rendono la trama nel suo complesso poco credibile e debole. Anche sullo stile ho trovato qualche fragilità che ha penalizzato il racconto nella sua comprensione. Per esempio, a una prima lettura non ero riuscita a capire chi fosse quest’ipotetico “invisibile” >D

Inviato: venerdì 4 settembre 2015, 0:13
da raffaele.marra
<span style="font-size: 12.0pt; font-family: 'Times New Roman'; mso-fareast-font-family: 'Times New Roman'; mso-ansi-language: IT; mso-fareast-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA;">Questo racconto ha di buono il coraggio e l’originalità. Pecca però di superficialità in alcuni punti, apparendo a tratti addirittura ingenuo. Certo, non si tratta di un racconto “impegnato”, quindi una certa semplicità sarebbe anche ammissibile, probabilmente dovuta. Ma continuo a pensare che qualche cosa vada rivista un tantino (il ciclo dell’attrice è inverosimile, la macchia sulla gonna altrettanto, il fatto che una simile scena venga girata così tutta intera ancora di più). Lo stile asseconda quella semplicità e quella linearità che il racconto trasmette</span>

Inviato: domenica 6 settembre 2015, 16:48
da antico
Carina l'idea, anche se sa più di barzelletta. Un dubbio: cavolo che mega carrellata per questa pubblicità... il regista è lo stesso de l"Arca Russa"? Questo per dire che non è verosimile. Diversi refusi, alcune ripetizioni, hai dovuto scrivere in fretta e di sicuro non hai riletto. Di fondo, però, lo stile è bello, si sta rafforzando con il passare dei mesi, è straevidente. Un pollice ni tendente al basso, il laboratorio ti aspetta. ;)