Mayflower di Marina Di Paola

70ª Edizione, Minuti Contati saluta l'estate dedicandogli la Summer Edition. Guest Star è Livio Gambarini, in passato anche concorrente e ora lanciatissimo nel mondo dell'editoria. QUI potete visionare il trailer, potete trovarci anche degli indizi per il tema che vi aspetta. Ricordiamo: l'appuntamento è per lunedì 24 agosto dalle ore 21.00 all'una. Una singola sera, in contrapposizione alla Two Days appena conclusa.
marina81
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Mayflower di Marina Di Paola

Messaggio#1 » martedì 25 agosto 2015, 1:29

Marta viveva a Londra da tre anni. Aveva trovato lavoro presso una famiglia vicino ad Oxford Street e badava a due gemelli. Una sera la chiamò Consuelo, la sua coinquilina  spagnola.
- Ciao Marta! Finito con i marmocchi? Che ne dici di andare al pub stassera?Consuelo era una delle poche persone con cui aveva fatto davvero amicizia. Un po' mascolina, ma amava la sua schiettezza e sincerità.
- Certamente!
- Allora ci vediamo alle nove davanti al Mayflower.
- Mayflower? Cos'è questa novità?
- Sai che mi piace cambiare e poi ho delle cose da dirti. Segrete, ovviamente - disse ridacchiando.
- Sei tremenda! Va bene, a dopo.

- Come mai non ci eravamo mai venute, qui? - chiese Marta. - C'è una vista unica sul Tamigi.
- Io ci sono già venuta, una volta, ed è proprio di questo che voglio parlarti. - Consuelo sembrava preoccupata. - Guarda sul menù, alla pagina dei cocktail.
Marta lesse. La solita lista di alcolici che c'era anche al Churchill Pub dove andavano di solito.
- Consuelo, ti senti bene? Cosa vuoi dirmi?
La ragazza ora la guardava seriamente, come non aveva mai fatto da quando si erano conosciute. Sembrava davvero preoccupata.
- Leggi ad alta voce i nomi dei cocktail e quando arriverai dove devi arrivare ti fermerò.
Marta cominciò a leggere: Gyn Lemon, Tequila Sunrise, Cuba Libre, Vodka Redbull, Invisibile...
- Ferma! E' proprio qui che volevo arrivare; al cocktail Invisibile. - Consuelo prese un lungo respirò e inizio a raccontare .
- Esattamente un  anno fa, il tre novembre,  dopo aver bevuto il cocktail Invisibile ho avuto una specie di... di apparizione.
- Apparizione?
- Sì. Ero venuta qui con Mark, quando stavamo ancora insieme, e ad un certo punto scomparvero tutti: lui, il barista, le persone che c'erano agli altri tavoli. E mi ritrovai faccia a faccia con... - Improvvisamente cominciò a piangere. Marta non sapeva che fare, Certo l'amica aveva bevuto troppo, ma dirglielo non l'avrebbe aiutata. Le prese le mani e Consuelo  riprese a parlare con molta fatica.
- Ecco... mi ritrovai faccia a faccia con mia madre. - Marta sbarrò gli occhi.
Consuelo continuò: - Già, mia madre. Che è morta da dieci anni. Ma era proprio lei, non potevo credere ai miei occhi. Mi disse che nessuno poteva vederci e che era venuta lì per avvertirmi di lasciare Mark: voleva uccidermi  quella sera stessa, era un pazzo e l'aveva già fatto due volte. Mi sembrava un incubo, ma lei  mi prese per mano e mi portò vicino a lui. Era seduto con le gambe accavallate e fumava nervosamente una delle sue Camel. Vidi mia madre estrarre dal suo zaino una pistola e gettarla nel fiume. Poi mi baciò sulla fronte e mi disse "sei salva ora, piccola mia" e scomparve.
Poi Mark mi riaccompagnò a casa. Prima di scendere dalla macchina mi disse che aveva un regalo per me. Prese la borsa, frugò, imprecò e poi balbettò che l'aveva dimenticato e me l'avrebbe portato la sera dopo. Io cambiai casa e non mi feci più trovare.
- Avete deciso? - disse il cameriere.
Si - rispose Marta - Due invisibili, grazie.



Fernando Nappo
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Messaggio#2 » martedì 25 agosto 2015, 22:27

Ciao Marina,
parto subito con un appunto tecnico: a mio avviso, poiché nel racconto il lavoro di Marta non ha alcuna importanza - potrebbe fare l'architetto, la parrucchiera o lo chef per un ristorante stellato e non cambierebbe nulla - avrei saltato il preambolo e avrei iniziato direttamente con le amiche al telefono, mettendo da subito i personaggi in primo piano. Così avresti evitato tre righe di raccontato che non aggiungono nulla di davvero importante al racconto ma al contrario, sempre e solo a mio parere, lo appesantiscono.
Dopo al pub stassera?, all'inizio, t'è scappto il trattino di chiusura del dialogo o l'a capo.
Per il resto lo svolgimento è piuttosto lineare, anche se gli effetti del drink, il cui nome mi sembra l'unico vero riferimento al tema del contest, mi suonano un po' forzati. Inoltre, sembra quasi che Consuelo sia una delle poche persone a conoscenza di quegli effetti. Possibile, che il nome di un pub che fornisce un cocktail del genere non sia sulla bocca di tutti, su tutti i giornali e telegiornali e, in epoca di internet, bloggato e ritwittato e spammato ovunque?

F.T. Hoffmann
Messaggi: 34

Messaggio#3 » mercoledì 26 agosto 2015, 12:41

Ciao,
Il racconto devo essere franco, non mi ha colpito. Sono presenti alcuni importanti errori sia stilistici che di logica che rendono l'insieme davvero debole.

Partiamo dall'inizio, in cui presenti la protagonista: sono tre righe buttate al vento, non dici nulla di concreto e utile alla storia. O meglio dici delle cose che poi NON sviluppi nella storia.
Passiamo poi ai dialoghi: un po' vuoti fino a quando non arrivi allo spiegone. Che poi, uno spiegone così non è credibile nemmeno da me lettore, immagino cosa possa pensare la protagonista. Altro che droga, l'amica si fa endovena di sali per lavastoviglie.
Infine come dice Fernando, che locale rimarrebbe ignoto facendo un prodotto così.

No, così come adesso, il racconto è debole e poco credibile.
Due idee per migliorarlo: mantenendo l'introduzione iniziale, potresti far andare consuelo da Marta( magari mentre lavora e i bimbi dormono), portando due pasticche, dell'erba, o i suddetti sali per lavastoviglie. Le due si fanno e hanno un'esperienza mistica( magari diventano invisibili e spaventano i bambini che credono la casa sia infestata dai fantasmi.

Ti consiglierei l'utilizzo di due pov. Il primo di Marta il secondo di uno dei due gemelli.

La prima frase inoltre starebbe meglio così:

"Marta viveva a Londra da tre anni e per mantenersi lavorava come ragazza alla pari presso gli Smiths.  Aveva messo a letto i due gemellini da poco più di dieci minuti  quando Consuelo, la sua coinquilina  spagnola, la chiamò."

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AmbraStancampiano
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Messaggio#4 » mercoledì 26 agosto 2015, 18:30

Ciao Marina,
ho trovato il tuo racconto interessante, anche se migliorabile.
La storia della ragazza che esce a sua insaputa con un serial killer è estremamente plausibile, soprattutto se ambientata in una moderna Babele come Londra. Per quello che riguarda l'espediente del coktail "invisibile", lo trovo coraggioso e non così campato in aria (L'inghilterra è la patria dei maghi e delle pozioni, da Merlino ad Harry Potter, e vengono avvistati centinaia di fantasmi ogni anno nelle metropolitane).
Il setting, sebbene serva a dare una dimensione di realtà alla storia, è effettivamente inutile: il lavoro di Marta non ci dice niente sulla storia, il fatto che Consuelo sia la sua coinquilina poco ci importa, i due gemelli lasciano il tempo che trovano.
Non capisco perchè Consuelo decide di raccontare la sua storia a Marta, e forse la prima parte del racconto è un po' troppo lunga rispetto all'effettivo sviluppo della trama.
Sono comunque cose di poco conto, e secondo me con un paio di migliorie tutto filerebbe alla perfezione.

Alla prossima!
Qui giace il mio cervello, che poteva fare tanto e ha deciso di fare lo stronzo.

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angelo.frascella
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Messaggio#5 » sabato 29 agosto 2015, 0:54

Ciao Marina.

Il racconto così com’è, a mio parere, non funziona. In pratica è la storia di due amiche che si incontrano per bere qualcosa e una delle due racconta un fatto completamente incredibile e l’altro se lo beve come se niente fosse. L’episodio potenzialmente interessante sugli effetti di quel cocktail è relegato a una narrazione diretta in un dialogo e manca completamente l’atmosfera che sarebbe necessario a renderlo “credibile” per il lettore.
Tutta la storia di Marta è inutile e andrebbe eliminata e dovresti provare a concentrarti su quello che è accaduto quella sera a Consuelo e raccontare, con le giuste atmosfere e la giusta suspense, quell’evento.

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chiara.rufino
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Messaggio#6 » lunedì 31 agosto 2015, 13:17

Ciao Marina,

Ho trovato il tuo racconto carino, anche se con qualche pecca. Come hanno detto gli altri, il fatto che faccia la aupair e viva con un'altra straniera lo trovo un po' scontato, tipo le barzellette sugli italiani all'estero. L'espediente del drink secondo me era efficace, peccato che più che dirci gli effetti su Marta, tu ti sia concentrata a dirci cosa ha fatto Consuelo e come. Avrei preferito che Consuelo l'avesse spinta a berlo, senza rivelarle tutte le potenziali capacità del folle drink. Se Marta fosse stato il POV, avrei giocato di più sulla sua curiosità del cocktail, piuttosto che Consuelo e sua mamma.
404 Patience Not Found

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eleonora.rossetti
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Messaggio#7 » martedì 1 settembre 2015, 14:33

Ciao Marina, ben trovata.

Tema centrato, anche se, come altri ti hanno fatto notare, avrei preferito che fosse stata la protagonista a vivere l'esperienza anziché sentirla raccontata dall'amica. Così, infatti, il racconto mi è parso un po' "freddo", non mi ha coinvolto come invece avrebbe potuto fare efficacemente una cronaca in diretta. La prima parte mi è parsa un po' troppo ricca di informazioni facilmente eliminabili, il fatto che la protagonista abbia due gemelli non dà niente di più alla storia, che già deve sopperire della gabbia dei 3000 caratteri. Sfoltendo il pezzo iniziale si poteva concedere più spazio all'azione del racconto stesso.

 
Uccidi scrivendo.

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alessandra.corra
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Messaggio#8 » mercoledì 2 settembre 2015, 15:23

Ciao Marina,
l'idea del tuo racconto non mi e' dispiaciuta. Queste due amiche che ritrovandosi in un pub, su cui si cela un segreto relativo a uno dei cocktail in elenco sul menu', si raccontano le loro vicende mi sembra un buon incipit per un racconto fantasy per ragazzi. Ci sono pero', a mio giudizio, delle cose da rivedere che, messe cosi', risultano un po' ingenue.
Qualche esempio: affermi che Mark era sparito dalla scena non appena compare il fantasma della mamma di Consuelo, ma poi e' di nuovo sul luogo, come mai? Trovo questo passaggio contradditorio.
Ancora, se lui era davvero uno spietato assassino gli e'poi bastato accorgersi di essere senza rivoltella per rinunciare ai suoi propositi omicidi?
E a Consuelo invece e' stato sufficiente cambiar abitazione per depistare un pazzo di quel calibro?
Alla prossima.

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raffaele.marra
Messaggi: 397

Messaggio#9 » mercoledì 2 settembre 2015, 20:51

<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">C’è qualcosa da rivedere, forse più nello stile che nel contenuto di questo racconto che ha la logica semplice di una favola nera. Credo che i dialoghi vadano gestiti con più attenzione, soprattutto nell’intento di rendere un po’ più appassionante la vicenda che, allo stato attuale, risulta piuttosto distante e statica. C’è di buono un’idea che ha degli spunti di originalità e che, con qualche accorgimento, potrebbe davvero dare vita ad un bel racconto.</p>

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antico
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Messaggio#10 » sabato 5 settembre 2015, 12:19

Ciao Marina e benvenuta a Minuti Contati!
Occhio che tutta la prima parte è inutile, potevi tranquillamente partire dalle due amiche sedute nel locale e non sarebbe cambiato nulla. Il problema è che utilizzando così tanto spazio per portarle fino a lì poi non ne hai avuto per dare una marcia in più al racconto. Molto interessante la storia narrata dall'amica, riesce ad avvinghiare nella lettura, però sul più bello finisce con una battuta che è sì conclusiva, ma non soddisfacente. Serve qualcos'altro, ma la strada è senza dubbio giusta. Pollice ni, ma spero vorrai approfittare del laboratorio per postare una nuova versione, secondo me l'idea merita molto.

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