Gazzella X

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coccolino
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Gazzella X

Messaggio#1 » lunedì 17 agosto 2020, 23:20

di Federico Bertellini

Gazzella X


Era fondamentale evitare una falsa partenza. Come succedeva di solito. Più che agli altri ghepardi, per lo meno.

Per colpa della mia fretta mi ero fatto la fama di uno che non contribuiva al branco. Un pigro, insomma. La verità è che mi piace riflettere.

Per questo trascorro un bel po' di tempo appollaiato sul mio ramo. Ero lì anche l’altro giorno, quando un tipo che chiameremo Nero per la gran quantità di chiazze di quel colore, mi disse: — Scommetto che non ci riesci.

— Eh? Come hai detto? — Mi aveva appena disturbato da una riflessione molto profonda.

— La gazzella X. Non la prenderai mai. Aspetta e spera.

Parliamone, di questa gazzella X.

È una specie di leggenda. Un portento, nella sua specie: fasci di nervi, muscoli gonfi e tesi, lo sguardo fiero. Insomma, una vera e propria chimera, per noi ghepardi.

— Lascia perdere, — gli dissi, e cercai di riprendere la riflessione da dove l’avevo interrotta.

— Quando l'avrò acciuffata porterò il corpo a Ghira, — disse lui, e si allontanò.

Quell’affermazione mi fece riflettere.

Penso che abbiate capito la dinamica: A è interessato a C. Solo che anche B è interessato a C. Ora, A non ha nessuna intenzione di mettersi sulle tracce di una X, non ne ha la minima voglia, ma se B mette le zampe su X prima di C, che… no, insomma, sto facendo confusione.

L’importante era mettere le zanne su quella maledetta gazzella.




Ed evitare false partenze.

Ero acquattato nell’erba secca, la gazzella X nella mia visuale.

Brucava come al solito tranquilla. Muscoli, nervi, occhi: l’esemplare di gazzella per eccellenza, una meraviglia.

Anche per il palato, scommetto.

Mi avvicinavo lentamente. Silenzioso. Attento.

Lei era immobile.

Anche io.

Un piccolo passo.

Le sue orecchie fremettero.

Nessuna fretta.

Alzò la testa.

Stai calmo, mi dissi.

Si voltò. Troppo tardi: era un pensiero lucido, che sfiorò gli angoli della coscienza, fluido e netto come i muscoli di un ghepardo. Polvere, erba e infine una gran confusione.

— A-aspetta! — le dissi.




Quella sera tornai al campo base, ai piedi di un grande albero. Quelli del mio branco, nel vedermi alzarono la testa.

Anche Ghira si voltò.

L’agitazione era palpabile.

Perché la gazzella X mi trotterellava dietro.

Appoggiai una zampa su quell’animale.

— Fatto, — dissi. — L’ho presa.

Lasciate che vi spieghi.




Quel pomeriggio io mi ero fermato e lei era andata avanti. Le avevo chiesto di aspettare.

— Facciamo un patto, — le avevo detto ansimando.

Le promisi che se mi avesse aiutato non le avrei torto un capello. Inoltre, se fossi diventato capobranco, avrei detto ai miei di lasciarla in pace. Anche se non potevo garantire per il resto delle gazzelle.

In fondo si trattava di acciuffarla, no? Non si era mai parlato di uccidere e mangiare.

Se vi state chiedendo che impressione ha fatto a Ghira… no vabbè, come nascono i ghepardini ve lo dico un’altra volta. Ora è meglio se andate a dormire. Io andrò al mio solito posto a riflettere.

Dormire, avete detto?

Assolutamente no!

Ve l’ho detto: sono un tipo riflessivo.



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Re: Gazzella X

Messaggio#2 » lunedì 17 agosto 2020, 23:25

Tutto ok con caratteri e tempo, buona 200 metri piani!

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Luca Nesler
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Re: Gazzella X

Messaggio#3 » martedì 18 agosto 2020, 20:23

Ciao Federico. Racconto comico con protagonista il duo leone/gazzella che devono correre (ghepardo in questa versione). Come ho detto altrove, il tema non era facile da gestire. Non mi è molto chiaro in questo pezzo. Il ghepardo parte male e la gazzella lo scopre e lo costringe a trovare un altro modo per catturarla? Forse non è chiarissimo quel punto, ma poi ci arrivo.

Sulla tecnica non ho molto da dire, perché con un tono comico puoi sostanzialmente scrivere come ti pare. Il racconto ha un tono simpatico, questo sì, mentre sull’espediente centrale mi trovi un po’ freddo. Forse è per via degli animali antropomorfi che, oggigiorno, penso facciano particolarmente presa sui bambini.
Non mi è chiaro il motivo della strana impaginazione che hai impostato, con tutto questo spazio nella pagina. C’è un motivo?
Ma veniamo al testo:

[Era fondamentale evitare una falsa partenza. Come succedeva di solito. Più che agli altri ghepardi, per lo meno.

Per colpa della mia fretta mi ero fatto la fama di uno che non contribuiva al branco. Un pigro, insomma. La verità è che mi piace riflettere.]
Tutta questa parte richiede il beneficio del dubbio, e io sono anche disposto a darlo a questo simpatico narratore che mi promette una lettura spassosa, il problema è che, finché non colgo di che si parla, non fisso i dettagli della storia. In questo caso il discorso della “eccessiva fretta” e della sua relazione con la falsa partenza, mi era del tutto sfuggito.

[quando un tipo che chiameremo Nero per la gran quantità di chiazze di quel colore, mi disse]
Qui manca una virgola prima del "che".

[Mi aveva appena disturbato da una riflessione molto profonda.]
Io ancora non so che lui per “riflessione” intende “dormita”, quindi non colgo ancora l’umorismo. La formulazione “disturbato da” non mi convince. Avrei usato “durante”

[ La gazzella X. Non la prenderai mai. Aspetta e spera.]
Ora mi chiedo che rapporto abbia Nero col protagonista e perché vada a svegliarlo per dirgli questa cosa. Lo provoca? Perché proprio ora? Sta arrivando la gazzella X? Ma poi il narratore comincia a raccontare di lei e mi lascia in sospeso.

[una vera e propria chimera, per noi ghepardi.]
Va bene che è un pezzo comico e tutto è permesso, ma un ghepardo direbbe chimera? Un po’ mi ha risuonato.

[— Lascia perdere, — gli dissi, e cercai di riprendere la riflessione da dove l’avevo interrotta.]
Ero in sospeso, ma qui si chiude la faccenda. Non saprò mai che cosa c’è tra i due. Il conflitto è solo finto e Nero serve solo per informare il lettore in modo poco elegante.

[— Quando l'avrò acciuffata porterò il corpo a Ghira, — disse lui, e si allontanò.]
Chi è Ghira? Io ho pensato al capo branco (che ne so io dei nomi dei ghepardi?).

[Penso che abbiate capito la dinamica: A è interessato a C. Solo che anche B è interessato a C. Ora, A non ha nessuna intenzione di mettersi sulle tracce di una X, non ne ha la minima voglia, ma se B mette le zampe su X prima di C, che… no, insomma, sto facendo confusione.]
Sì, in realtà non sono riuscito a seguire il discorso e ho sorriso perché è chiaramente voluto e funziona. Solo che il problema rimane: non conosco le implicazioni nella storia e non riesco a seguirla bene. Per riassumere: qui so che il protagonista è un ghepardo pigro e che c’è una super gazzella difficile da prendere.

[L’importante era mettere le zanne su quella maledetta gazzella.]
Per dire: se avessi cominciato il racconto qui, sarebbe stato uguale.

[Si voltò. Troppo tardi: era un pensiero lucido, che sfiorò gli angoli della coscienza, fluido e netto come i muscoli di un ghepardo. Polvere, erba e infine una gran confusione.]
Questa frase mi sembra cruciale, ma non si capisce nulla.

[Quella sera tornai al campo base, ai piedi di un grande albero.]
È un ghepardo, lo dovrebbe conoscere l’albero ai piedi del suo campo base. "Un grande albero" stona e sembra un po’ pigro. Almeno “il grande albero”.

[In fondo si trattava di acciuffarla, no? Non si era mai parlato di uccidere e mangiare.]
Simpatico, ma qui si esce parecchio dal discorso animale. Sembra quasi su due zampe con la cravatta e un cappello. La sospensione d’incredulità costruita su una coerenza interna alla realtà del racconto viene meno e l’interesse per il brano crolla (questo l’effetto su di me, può cambiare da lettore a lettore).

Il finale funziona poco. Mi ha colto di sorpresa notare che Ghira fosse una femmina, perché legavo gli onori della caccia alla gazzella X al branco (non so se i ghepardi vivano in branco) e l’avevo automaticamente collegato al discorso “la farò vedere a Ghira (il capo villaggio)”. Sono scemo? Sì, ma il problema è che ero libero di pensarlo.

Visto che sono qui vorrei farti un’osservazione sui tuoi commenti che ho letto su altri racconti. La severità è d’obbligo, sono d’accordo con te (come quasi tutti qui), ma il fatto che tu dica “non leggerei un libro scritto da te” mi fa pensare che tu abbia del tutto frainteso la natura del contest. Vorrei invitarti a riflettere sulle modalità con cui sono stati realizzati questi testi e sulla differenza che passa tra queste e le migliori modalità di stesura di un romanzo. Anche per questo penso che la cosa migliore da fare sia commentare il racconto e non il suo autore, come invece il tuo sistema di 10/10 suggerisce (sono sicuro che non fosse tua intenzione, ma ti dico come rischia di essere percepito).
Senza contare che, leggendo certe affermazioni, ci si aspetterebbe da un tuo testo una qualità che, invece, non emerge.
Il tuo sistema valutativo mi ha incuriosito: 10/10 compro il libro. Ok, e 9/10 che fai?

Alla prossima!

SaraPerrone91
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Re: Gazzella X

Messaggio#4 » martedì 18 agosto 2020, 22:05

Ciao, Federico!
A mio avviso hai sviluppato il tema in modo originale, trasponendolo nel mondo animale e dando voce ai pensieri di un ghepardo in modo spassoso. Più volte durante la lettura mi sono infatti ritrovata a sorridere e a ripensare a "Il re leone". Nutro però qualche dubbio sull'aderenza al tema, perché non ho ben capito quale sia la falsa partenza: il protagonista ha intrapreso la caccia alla gazzella X con troppa foga, non l'ha catturata ed è sceso a patti con lei? Ho capito bene?
Per quanto riguarda lo stile paratattico e ricco di frasi nominali, l'ho trovato molto adatto al contesto animale in cui hai ambientato il tuo racconto.
La conclusione è spiazzante, perché non mi sarei mai aspettata di ritrovare la gazzella viva e vegeta.
A presto!

coccolino
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Re: Gazzella X

Messaggio#5 » martedì 18 agosto 2020, 22:05

Ciao!

Anzitutto grazie per il commento: è molto articolato e approfondito!

Veniamo ai miei commenti. In effetti, scrivendoli ho pensato di apparire troppo severo o "cattivo" (magari in fin dei conti lo sono). Ma ho anche fatto questo ragionamento: non ha senso scrivere qualcosa che non penso. Perché dovrei farlo?

Forse dovrei trovare una formula più morbida e che faccia meno affidamento a una valutazione così "quantitativa", anche perché se ci pensi è un po' strano mettere un voto in decimi su un testo di narrativa (in buona sostanza stiamo parlando di arte). Su questo sono totalmente d'accordo.

Per rispondere a un tuo punto, hai ragione, credo di essere stato frainteso: non commento l'autore, ma il pezzo. E per me l'unico termine di paragone che ha senso è basarmi su un libro pubblicato (e sì, editato, corretto, rivisto). Perché in fin dei conti è a ciò che credo tutti in questo forum ambiscano: scrivere, pubblicare e vendere.

Magari mi sbaglio, eh: dopotutto non sono molto abituato a una discussione sui forum, e in ogni caso sono qui anche per imparare a giudicare i testi altrui nel miglior modo possibile. Insomma: migliorerò.

Ultima cosa su cui forse sono in disaccordo con te. Anzitutto non ho scritto (ho cercato di stare attento) "non leggerei un racconto scritto da te". Almeno in questa sfida, mi pare. Sarebbe davvero una cattiveria! XD

E poi non credo che si debba paragonare il metro di giudizio o il giudice con il tuo talento letterario: se ci pensi, allora i grandi della letteratura potrebbero valutare i testi solo fra di loro, no?

Ho cercato di fare l'operazione inversa, cioè mettermi nei panni di un lettore qualunque che per caso ha tra le mani il tuo libro e deve decidere se comprarlo o no. D'accordo, forse è un metro di giudizio eccessivamente severo, ma ho pensato: "in fondo il danno è limitato. Questa è un'arena in cui scambiarsi cazzotti e uscire più forti." Non è mia intenzione darmi arie o credermi meglio degli altri (come hai detto tu, non lo sono), ma ho cercato anche di essere coerente con quello che provo.

Ho scritto troppo XD

In ogni caso sono molto curioso di continuare questa discussione, quindi se vuoi fammi sapere.

Grazie di nuovo del commento!

coccolino
Messaggi: 39

Re: Gazzella X

Messaggio#6 » martedì 18 agosto 2020, 22:16

SaraPerrone91 ha scritto:Ciao, Federico!
A mio avviso hai sviluppato il tema in modo originale, trasponendolo nel mondo animale e dando voce ai pensieri di un ghepardo in modo spassoso. Più volte durante la lettura mi sono infatti ritrovata a sorridere e a ripensare a "Il re leone". Nutro però qualche dubbio sull'aderenza al tema, perché non ho ben capito quale sia la falsa partenza: il protagonista ha intrapreso la caccia alla gazzella X con troppa foga, non l'ha catturata ed è sceso a patti con lei? Ho capito bene?
Per quanto riguarda lo stile paratattico e ricco di frasi nominali, l'ho trovato molto adatto al contesto animale in cui hai ambientato il tuo racconto.
La conclusione è spiazzante, perché non mi sarei mai aspettata di ritrovare la gazzella viva e vegeta.
A presto!


Grazie mille del commento!

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Luca Nesler
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Re: Gazzella X

Messaggio#7 » martedì 18 agosto 2020, 22:45

Commentare non è facile, sono d'accordo. Si tratta in effetti di un argomento su cui mi trovo spesso a riflettere e che viene anche abbastanza discusso. Capisco bene la tua intenzione, ma il discorso è che anche la contestualizzazione gioca il suo ruolo. Se vuoi essere un buon commentatore devi tenere conto dell'insieme e non semplicemente abbattere quello che non compreresti (per capirci).

coccolino ha scritto:Per rispondere a un tuo punto, hai ragione, credo di essere stato frainteso: non commento l'autore, ma il pezzo. E per me l'unico termine di paragone che ha senso è basarmi su un libro pubblicato (e sì, editato, corretto, rivisto). Perché in fin dei conti è a ciò che credo tutti in questo forum ambiscano: scrivere, pubblicare e vendere.


Probabilmente diventare autori di successo è il sogno dei più (non penso di tutti) qui dentro, ma non vedo come questo c'entri col commentare un testo di 3k caratteri, scritto in 2 ore al massimo, su un tema deciso da qualcun'altro, dato nell'istante della stesura, con una revisione minima e senza letture esterne. Non c'azzecca niente con un romanzo pubblicato. Sarebbe sciocco da parte tua giudicare un autore (e quindi dire "se da questo dovessi decidere se comprare il tuo libro la risposta sarebbe un netto NO" cito dal commento ad Andrea Lauro) da un testo letto qui. Quindi trovo solo che l'affermazione sia iperbolica e fuoriluogo, pur convinto delle tue buone intenzioni.

E aggiungo che questo contest è tante cose, tra le altre una palestra per migliorarci come scrittori. Giudicare gli scritti come la presentazione di un autore non è corretto. Sarebbe come andare da un judoka che pratica con impegno da un paio d'anni e dirgli: alle olimpiadi faresti cagare. Sarebbe arrogante, specialmente se non sai giudicare la sua preparazione.

Il testo è un'altra cosa: fai bene a dire "non mi è piaciuto" ecc., questo è fondamentale per tutti. Io stesso mi sono dato la regola che, a costo di risultare antipatico, dico sempre tutto quello che posso dire, come sensazione se non me la so spiegare, proponendo la mia idea sulla causa di qualcosa se penso di averne una.

coccolino ha scritto:Ultima cosa su cui forse sono in disaccordo con te. Anzitutto non ho scritto (ho cercato di stare attento) "non leggerei un racconto scritto da te". Almeno in questa sfida, mi pare. Sarebbe davvero una cattiveria! XD


"Non mi ha fatto impazzire e se da questo dovessi decidere se comprare il tuo libro la risposta sarebbe un netto NO"
Ripeto, capisco il tuo intento, ma mi sono permesso di dirtelo proprio perché l'ho letto.

coccolino ha scritto:E poi non credo che si debba paragonare il metro di giudizio o il giudice con il tuo talento letterario: se ci pensi, allora i grandi della letteratura potrebbero valutare i testi solo fra di loro, no?


Potrebbero commentare anche chi li è inferiore. Comunque sono d'accordo con te: tutti i commenti sono validi. Lo dicevo per te, nel senso che se commenti con tanto sprezzo (apparente) qualcuno potrebbe aumentare le proprie aspettative nei tuoi confronti. E questo non è vantaggioso.

coccolino ha scritto:Ho cercato di fare l'operazione inversa, cioè mettermi nei panni di un lettore qualunque che per caso ha tra le mani il tuo libro e deve decidere se comprarlo o no. D'accordo, forse è un metro di giudizio eccessivamente severo,

Non credo sia eccesso di severità, ma solo sbagliato come approccio.

coccolino ha scritto:ma ho pensato: "in fondo il danno è limitato. Questa è un'arena in cui scambiarsi cazzotti e uscire più forti

Giusto. Però considera che uno tenderà a prendere poco sul serio le tue valutazioni se non si troverà d'accordo col tuo approccio. Ripeto: massima severità sul testo scritto, sono i commenti più preziosi e ti fa onore, ma tieni conto del contesto o rischi di farla fuori dal vaso.

coccolino ha scritto:Ho scritto troppo XD

Oh, io di solito faccio molto peggio! Tranquillo, mi ha fatto piacere lo scambio.
Buona serata!

coccolino
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Re: Gazzella X

Messaggio#8 » martedì 18 agosto 2020, 23:05

Allora grazie dello scambio.

Buona serata anche a te!

alexandra.fischer
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Re: Gazzella X

Messaggio#9 » mercoledì 19 agosto 2020, 18:36

Tema Centrato. Idea originalissima, quella del ghepardo in grado di fare un patto con una gazzella e di rispettarlo dopo averla mostrata all’intero branco ed essersi anche assicurato il ruolo di capo e Ghira. Mi piace anche come lo caratterizzi (astuto e opportunista, malgrado l’apparente pigrizia di fondo). E anche dotato di sentimenti: Ghira deve essere davvero niente male per indurlo alla truffa e scavalcare il rivale Nero. Mi piace anche il tono colloquiale che usi con il pubblico, quasi il ghepardo parlante stesse parlando a qualche altro esemplare (più attivo di lui nel branco). Però per il Lettore Esigente potrebbe essere troppo divagatorio. Quella parte su come la Gazzella sia ambita, potresti inserirla con maggiore tranquillità in termini di critiche inserendola nel dialogo fra i due.
Ci sono parti da sistemare:
La frase iniziale è contraddittoria.
Rivedrei la frase così: Per colpa della mia poca fretta mi ero fatto la fama di uno che non contribuiva al branco.
Gazzella X (perché non darle un nome associato alla sua velocità e alla sua inafferrabilità: tipo, che so, Demone dagli occhi vellutati? Scheggia della Savana?)
Poco chiara la parte fatta di lettere (A-B-C-X): non faresti prima a dire che lui è interessato a Ghira e vorrebbe portarla via a Nero trattando con…il pranzo?
Più che mettere le zanne, metterle le zampe addosso (se no inganni il Lettore: nella sua mente gliela vede in bocca sanguinante).
Torcerle un pelo, avrai voluto scrivere.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gazzella X

Messaggio#10 » giovedì 20 agosto 2020, 11:36

Ciao Federico!
Spesso l'intuizione di una storia è l'arma vincente tra le mani di un autore.
Detto questo, più di ogni altra cosa, ho apprezzato l'idea. Il noto proverbio africano (dove l'inseguitore è un leone, tu invece hai usato un ghepardo... ma fa niente, anzi, forse così c'è maggior contrasto tra la pigrizia congenita e la potenza naturale di questo straordinario animale...), viene trasformato in parodia, in operetta morale, in macchietta narrativa. In questo il racconto è riuscito. La mente batte il braccio, l'astuzia batte la forza fisica.
Molto gradevole il tono discorsivo e ironico con cui è stato scritto. Peccato davvero per dei "ristagni" didascalici: il pippone con le lettere è brutto, antipatico e inutile, non aggiunge e non toglie nulla alla narrazione, e per qualche ammiccamento di troppo al lettore, tale da farlo sentire un po' il sempliciotto di turno che non capisce bene la storia.
Rileggendolo un altro paio di volte, si apprezza meglio il gusto della storia, soprattutto il patto finale con la Gazzella X, che avvantaggia tutti.
Non mi è piaciuta la X relativa alla Gazzella (potevi chiamarla anche Gina, Stuarda, Romina o chessò io, visto il tono leggero e goliardico del testo...) e come hai incastonato a forza il tema. Falsa partenza... mah.

Nel complesso prova godibile.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Edoardo Foresti
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Re: Gazzella X

Messaggio#11 » giovedì 20 agosto 2020, 18:43

Ciao Federico!
Hai scritto un racconto decisamente inusuale, lo ammetto, e non mi è semplice valutarlo e inserirlo in una classifica assieme ad altri, soprattutto per questo motivo.
Detto questo, inizio dal tema. Qui trovo non sia così chiaro come la falsa partenza si inserisca nel racconto. Sì, lo scatto verso X non arriva, ma viene successivamente trovato un accordo, trovo però che sia accessorio al resto, più che centrale.
Vista l'impostazione ironica, lo stile e la gestione del punto di vista sono accettabili, in un contesto che, tra l'altro, è così volutamente surreale. Ho però un'osservazione da fare: non ho apprezzato molto lo "spiegone" del rapporto tra i personaggi, come fatto notare anche da altri. Il contesto si palesa comunque al lettore leggendo e quella parte rallenta il flusso. In sostanza, anche se il genere scelto legittima un approccio discorsivo, avrei preferito ci fosse una prosa più asciutta seguendo il principio "show don't tell".
Il finale è la parte più riuscita, non è banale e risolve il conflitto presentato.
Nel complesso, a fronte di un'esecuzione che non mi ha convinto del tutto, devo dire che l'idea è sicuramente originale.
A presto!

coccolino
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Re: Gazzella X

Messaggio#12 » giovedì 20 agosto 2020, 19:59

Grazie a tutti dei commenti!

Giulio_Marchese
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Re: Gazzella X

Messaggio#13 » giovedì 20 agosto 2020, 21:22

Ciao Federico,
Il tuo racconto mi ha divertito. Per questo sono disposto a passare su alcune imprecisioni e piccole incoerenze. Alcune frasi tipo:
"che chiameremo Nero per la gran quantità di chiazze di quel colore", non mi sono proprio piaciute. Anche perché c'è Ghira, quindi hanno dei nomi propri. Chiamalo Nero e basta. Capisco che era per dare la sensazione di un Ghepardo che ti racconta un aneddoto, però la sensazione c'è anche senza frasi del genere. Qualla A, B, C per Z fratto 2 andava già bene. Non c'era bisogno di spingere troppo.
Il tema è interpretato alla lettera, ma con fantasia. L'ho trovato originale e simpatico. Quindi, malgrado il finale non funzioni un granché, mi sento di premiarlo.
In classifica stai sopra Agostino per la maggiore originalità e perché raggiunge il suo scopo. (Ho sorriso, ha raggiunto lo scopo.)

coccolino
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Re: Gazzella X

Messaggio#14 » sabato 22 agosto 2020, 12:32

Grazie del commento ^^

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