La Corsa

Partenza: 17/08/2020 ore 22.00
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Fagiolo17
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La Corsa

Messaggio#1 » lunedì 17 agosto 2020, 23:57

Mi sfilano il cappuccio e il sole mi acceca.
Il ragazzo alla mia destra si copre gli occhi con le mani legate dai Blocchi, le tre luci rosse accese. Una tizia più in là piagnucola, lacrime di trucco sulle guance.
Un bimbetto zoppica intralciato dai Blocchi alle caviglie, si guarda intorno spaesato, gli occhi spalancati.
«Mamma? Dove sei?»
Mi inginocchio e nonostante i polsi serrati lo accolgo tra le braccia.
«Tranquillo piccolo, la cerchiamo insieme.»
Siamo un centinaio e la Corsa sta per cominciare, non la troveremo mai, ma almeno lo terrò impegnato qualche minuto.
Un tizio obeso vomita dietro un albero, non l’ha presa bene. E come dargli torto, se toccasse a lui i RoboSegugi se lo sgranocchierebbero entro la prima curva.
Il bambino schiaccia la faccia sui miei jeans.
«Vieni, non guardare.» E questo è ancora niente.
Gli scarmiglio i capelli e me lo stringo al fianco.
Se gli organizzatori della Corsa fossero qui gli spaccherei il naso. Come può essere coscritto un bambino della sua età? Cosa può aver combinato, un furto di caramelle?
Le BulboCam disseminate sugli spalti ronzano e brillano in una intermittenza di luci psichedeliche. Dall’altra parte della telecamera gli Spettatori sono pronti a gustarsi la Corsa: lo share sarà alle stelle. Un branco di depravati rinchiusi nei loro monolocali alla moda annoiati dalla vita.
Quest’anno solo in quattro sono arrivati al traguardo ancora vivi e mancano altre diciassette settimane alla fine del campionato. Finché partecipavano solo i detenuti ero anche contento avessero trovato una soluzione per il sovraffollamento delle carceri, ma adesso… Era da dire che avrebbero trovato una sciocchezza anche su di me. Gli Esentati sono sempre i soliti intoccabili.
Più le cose cambiano, più rimangono sempre uguali.
Una donna coi capelli viola si sbraccia nella mia direzione. Il bambino si stacca dai miei pantaloni e le corre incontro.
«Mamma, mamma!»
«Oddio Mauro, dov’eri finito? Ero terrorizzata.»
Lo prende in braccio, gli schiocca un bacio sulla guancia paffuta e si volta senza una parola.
Sul Blocco di Partenza del bimbo la prima luce rossa diventa verde.
Oh no, non lui! Lo sbraneranno subito dopo la partenza!
Spintono un paio di coscritti per farmi spazio. Tiro una spallata ad un tizio enorme per sorpassarlo, ma è un muro invalicabile. Vengo sbalzato a terra.
Ecco la linea a scacchi bianchi e neri, ci sono quasi. A carponi la supero, spero di aver fatto in tempo.
Un allarme trilla sopra la mia testa e mi buca le orecchie. Il blocco ai polsi e alle caviglie si aprono e con un tonfo cadono a terra sollevando la polvere rossa della pista.
«Falsa partenza!» Grida l’arbitro. «Che idiota.» Si batte il palmo sulla fronte.
«Mimmo, slega i cani.» Il boia non se lo fa ripetere due volte.
Arranco fino a rimettermi in piedi e comincio a correre senza guardarmi indietro. I guaiti metallici dei RoboSegugi si avviano con un ronzio crescente, le zampe prendono velocità sulla pista.
Almeno un grazie me lo sarei meritato!
Ultima modifica di Fagiolo17 il lunedì 17 agosto 2020, 23:58, modificato 1 volta in totale.



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Re: La Corsa

Messaggio#2 » lunedì 17 agosto 2020, 23:58

Tutto ok con caratteri e tempo, buona 200 metri piani edition!

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Luca Nesler
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Re: La Corsa

Messaggio#3 » martedì 18 agosto 2020, 19:12

Ciao Luca. Qui la falsa partenza è presente, ma non mi è chiaro se è accessoria o fondamentale. Il/la protagonista verrebbe comunque rincorso dai cani robot, dico bene? Allora la falsa partenza è solo una cosa che succede senza portare grosse conseguenze. Cioè, il tema è il sacrificio per salvare il bambino (ma lo salva?), ma anche senza falsa partenza avrebbe funzionato ugualmente, no? Correggimi pure se mi è sfuggito qualcosa.

A parte questo hai delineato un’ambientazione interessante, ma in modo un po’ vago, confuso, specie all’inizio. Per un bel po’ il lettore non ha appigli per comprendere la situazione e poi ci sono altri elementi non del tutto chiari. Questo delle informazioni (specie impegnandosi nel mostrato) è un problema che ho sempre anch’io. Con una bella dose di TELL maledetto si potrebbe spiegare tutto al lettore...
Che fatica.

Analizzo un po’ il testo tenendo conto che cerchi di scrivere in modo raffinato, quindi sottolineo tutto quello che vedo:

[Il ragazzo alla mia destra si copre gli occhi con le mani legate dai Blocchi, le tre luci rosse accese.]
I Blocchi mi ha confuso, poi ho visto che era maiuscolo e ho pensato a qualcosa di specifico dell’ambientazione e le tre lucette l’hanno confermato (tra l'altro dico lucette, ma non ho idea di come siano). Solo che il ruolo delle luci rimane oscuro e il fatto che questi Blocchi potrebbero essere delle manette hi-tec o dei pesi (le mani sono legate ai blocchi), ma perché maiuscolo? Sembra il nome di un attrezzo comune. Insomma, confonde un po’ e il lettore rimane col dubbio di che cosa si tratti.

[Un bimbetto zoppica intralciato dai Blocchi alle caviglie]
Qui intralciano le caviglie invece che le mani. Ancora non riesco a figurarmi nulla di preciso.

[si guarda intorno spaesato]
Questo è tell

[Mi inginocchio e nonostante i polsi serrati lo accolgo tra le braccia.]
Penso manchino due virgole. Lo accoglie tra le braccia perché cerca la mamma? Ma il bambino non mi dava l’idea di essere diretto da lui/lei, quindi sono portato a pensare che il protagonista sia la madre, ma non lo avrebbe chiamato bimbetto. Insomma, un po’ confuso.

[Siamo un centinaio e la Corsa sta per cominciare, non la troveremo mai, ma almeno lo terrò impegnato qualche minuto.]
Qui dici che sono in tanti, ma il fatto che vedesse gente qua e là mi aveva preparato, quindi funziona (per me).
Anche qui non siamo in grado di capire meglio il contesto oltre la tanta gente. L’immaginazione è ferma. Dopo, col passaggio dell’obeso che vomita, le cose si fanno più chiare, ma è un po’ troppo in là, secondo me. Forse avresti potuto metterlo come primo dettaglio nel campo visivo del protagonista, in modo che da lì in poi tutto fosse più chiaro.

[E come dargli torto, se toccasse a lui i RoboSegugi se lo sgranocchierebbero entro la prima curva.]
Qui metterei un punto fermo, interrogativo o due punti al posto della virgola. Il pensiero è coerente e chiarisce la situazione. Penso che quel "entro" rallenti un po’ la frase e la renda un pelo artificiale. Basterebbe "alla".

[Gli scarmiglio i capelli e me lo stringo al fianco.]
"Scarmiglio" non lo userei, perché sa di autoriale.
Ho un problema di immaginazione: l’ha accolto tra le braccia con i polsi legati, ora come fa a stringerlo al fianco? Se vuole coprirgli gli occhi sarei portato a immaginare che lo stringa al petto. Senza contare che non so ancora come immaginare i Blocchi.

[Le BulboCam disseminate sugli spalti ronzano e brillano in una intermittenza di luci psichedeliche.]
La voce interiore è poco credibile quando dice "in una intermittenza di luci psichedeliche". Sembra descriverlo per il lettore più che notarle.

[Dall’altra parte della telecamera gli Spettatori sono pronti a gustarsi la Corsa]
Arrivando immediatamente dietro a una descrizione, sembra che li veda e la cosa confonde. Visto che le BulboCam sono sugli spalti, ho pensato che dietro ci fossero degli spettatori, ma qui lui/lei intende che sono a casa comodi. Sarebbe stato più chiaro farglielo ipotizzare o immaginare più chiaramente come hai fatto con "lo share sarà alle stelle".

[Un branco di depravati rinchiusi nei loro monolocali alla moda annoiati dalla vita.]
Qui metterei un paio di virgole (anche per distinguere i monolocali dai depravati)

[Quest’anno solo in quattro sono arrivati al traguardo ancora vivi e mancano altre diciassette settimane alla fine del campionato. Finché partecipavano solo i detenuti ero anche contento avessero trovato una soluzione per il sovraffollamento delle carceri, ma adesso… Era da dire che avrebbero trovato una sciocchezza anche su di me. Gli Esentati sono sempre i soliti intoccabili.]
Ok, ma ci sono parti un po’ nebulose. Si parla di un campionato, un gioco sadico alla running man o the gamer, però poi dici che non tocca più solo ai carcerati (e chiarisci perché c’è un bambino), poi quella cosa che avrebbero trovato qualcosa anche su di lui? Che intende? E c'è il fatto che il bimbo abbia "rubato le caramelle". Non mi è chiaro chi partecipa e come e, visto che pare l’autore stia cercando di dirmelo, mi trovo confuso (mettici che sono anche un po’ ritardato). E poi ci sono gli Esentati (maiuscolo) che aumentano la confusione.

[Più le cose cambiano, più rimangono sempre uguali.]
Il sempre è superfluo.

[gli schiocca un bacio sulla guancia paffuta e si volta senza una parola.]
Il "paffuta" mi pare un po’ fuori contesto e quando dici che si volta non capisco in che direzione. Se ne va o lo/la guarda?

[Sul Blocco di Partenza del bimbo la prima luce rossa diventa verde.]
In seconda lettura capisco che i Blocchi sono blocchi di partenza e che le tre lucine rosse sono il semaforo. Non mi è comunque chiara la necessità di Blocchi maiuscolo e non capisco perché qualcuno è legato per i piedi e qualcuno per le mani. O magari entrambi, ma non lo dici e non lo potevo immaginare. Il fatto che l’abbia notato in seconda lettura è dovuto, secondo me, alla non comprensione della parte in cui citi i Blocchi. Se avessi avuto in mente chiaramente di cosa parlava il testo, probabilmente, l’avrei memorizzato più facilmente.

[Un allarme trilla sopra la mia testa e mi buca le orecchie.]
Qui il fatto che l’allarme sia sopra la testa è un dettaglio superfluo e un po’ strano. L’allarme è così acuto da bucargli le orecchie, penso che sia ininfluente da dove arrivi e, forse, nemmeno riesce a distinguerlo.
Inoltre la prima cosa che percepisce è il suono penetrante che lo stordisce e/o sorprende, è strano che pensi o che percepisca PRIMA da dove viene.

[Il blocco ai polsi e alle caviglie]
Ah, ecco sono a entrambi, non l’avevo capito. Ma allora non sono a terra come dei blocchi di partenza veri, ma se li portano dietro. Già sennò come faceva il bambino ad andare in giro? Conta però che non sapevo che li avessero sia alle mani che ai piedi. Ci sono un paio di passaggi un po’ ambigui su sti Blocchi. (Qui c’è il refuso di blocco minuscolo e singolare)

[«Falsa partenza!» Grida l’arbitro. «Che idiota.» Si batte il palmo sulla fronte.]
Qui mi è tutto oscuro. Ha oltrepassato troppo presto la linea di partenza e quindi ha suonato l’allarme? La reazione dell’arbitro non mi è molto chiara.

[Il boia non se lo fa ripetere due volte.]
Questo è uno di quei luoghi comuni che sarebbe meglio evitare, specie se la descrizione arriva dalle percezioni/pensieri di una persona che sta per mettersi a correre per salvare la vita. Toglie un po’ di tensione.

[Arranco fino a rimettermi in piedi e comincio a correre senza guardarmi indietro.]
Questa frase nasconde del tell. Se volessi seguire unicamente le percezioni del protagonista dovrebbe essere : "Arranco, mi rimetto in piedi. Comincio a correre."
Certo che così non è granché e andrebbe riscritta in modo diverso, ma quel "senza guardarmi indietro" (oltre che "fino a" ed "e") è un tell per il lettore.

[le zampe prendono velocità sulla pista.]
Qui non è molto chiaro se lui lo senta o lo deduca (immagino non lo veda perché non si volta), di fatto è tell, perché spiega cos’ha percepito. Potresti dirlo con un pensiero, piuttosto.

Alla prossima!

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Fagiolo17
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Re: La Corsa

Messaggio#4 » martedì 18 agosto 2020, 20:25

Ciao Luca,

grazie mille del commento profondo e preciso.

Avere a disposizione solo 3.000 battute per cercare di far percepire un futuro distopico al lettore è davvero ostico. In alcuni punti mi è scappato un po' di tell purtroppo e la rilettura volante all'ultimo minuto non mi ha permesso di correggerlo.

Qualche chiarimento sull'ambientazione.

Nella mia testa la Corsa è una specie di giocone televisivo in cui un malcapitato scelto tra un centinaio di delinquenti (comprendendo anche piccoli furtarelli e pene minori) deve percorre la pista fino al traguardo scappando dai RoboSegugi. Ogni partecipante ha mani e piedi legati da questi Blocchi di Partenza (che ho messo maiuscoli considerandoli nome proprio dell'aggeggio) che li trattengono, sui quali ci sono dei semafori come alle partenze di formula 1 per designare chi dovrà scappare (il passaggio dal rosso al verde).

La penalità per chi supera la linea di partenza (Falsa Partenza) è dover correre al posto del "prescelto", per questo l'arbitro da dell'idiota al protagonista che supera la linea di sua volontà diventando quindi il partecipante di quella Corsa. Non potevo dire troppo, speravo si capisse con il disperato tentativo del Pov di superare gli scacchi bianchi e neri e che passasse la sua volontà di salvare il bimbetto.

Ho immaginato una specie di campionato con una gara a settimana che dura tutto l'anno, a cui pochissimo sopravvivono.

Detto questo, mi rendo conto di non essere riuscito a trasmettere tutti gli elementi chiave per capire l'ambientazione. Non volevo usare il Tell e il protagonista molte cose le conosce, quindi non le spiegherebbe mai (odio gli infodump).

Mi fa comunque piacere che una buona parte di dettagli ti sia arrivata, anche se magari non sciorinate nel giusto ordine. Il ciccione che vomita all'inizio avrebbe reso bene in effetti.

Anche i blocchi, evidenziare che tutti li avevano sia a mani che ai piedi avrebbe appesantito troppo, il pov guarda solo quelli che impediscono i movimenti e rientrano nella sua vista.

La madre ritrova il bambino e nè lei nè il piccolo ringraziano il protagonista. Volevo si cogliesse questo dettaglio con la frase finale.

A conti fatti non posso che ringraziarti per l'analisi approfondita. Grazie davvero!

SaraPerrone91
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Re: La Corsa

Messaggio#5 » martedì 18 agosto 2020, 23:07

Ciao!
Ho trovato l'ambientazione fantascientifica e distopica molto interessante, mi è sembrata un po' un misto tra "Hunger Games" e una puntata di "Black Mirror". Certo, ci ho messo del tempo per capire che non si trattava di una corsa come tutte le altre, ma mi rendo conto che i limiti di tempo e di battute non aiutino, in questi casi.
Mi è piaciuto anche il modo in cui ha sviluppato il tema della falsa partenza, presentandola come una scelta voluta dal protagonista nel tentativo di salvare quel povero bambino a cui si è chiaramente affezionato. Non ho ben colto il meccanismo di selezione dei partecipanti (sono delinquenti? Vengono estratti a sorte?) e sono davvero curiosa di sapere perché sia il protagonista, sia il bambino si trovino lì. Peccato che non ci fossero caratteri a sufficienza per poterlo spiegare!
Insomma, ho trovato originale l'idea che sta dietro il racconto e sarebbe interessante poterla sviluppare in modo più approfondito.
A presto!

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Fagiolo17
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Re: La Corsa

Messaggio#6 » mercoledì 19 agosto 2020, 7:29

Ciao Sara, grazie mille del commento.

Ho cercato di sviluppare questo futuro distopico con il numero di battute a disposizione cercando di evitare spiegoni noiosi e poco eleganti. Ho disseminato indizi qua e là sperando fossero sufficienti per comprendere la storia.

I "partecipanti" sono tutti delinquenti, e se inizialmente venivano scelti solo quelli con crimini di un certo peso piano piano sono diventati papabili anche piccolo furtarelli e pene minori.

Ho cercato di spiegarlo con il commento del Pov sul bambino, e con la riflessione in cui ci dice che la Corsa era inizialmente un modo per svuotare le carceri.

alexandra.fischer
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Re: La Corsa

Messaggio#7 » mercoledì 19 agosto 2020, 19:03

Tema centrato. La falsa partenza serve a salvare la vita a un piccolo finito per sbaglio ai blocchi di partenza di una corsa mortale (i Robosegugi non scherzano). Faccio il tifo per il tuo protagonista (che possa salvarsi, perché è un eroe e meriterebbe di uscire dalla condizione di Esentato). Presenti il mondo di queste corse mortali come una versione moderna dei divertimenti del Colosseo (vedi il primo uso di questo passatempo sanguinario: ridurre il numero della popolazione carceraria). Bella l’immagine delle Bulbocamere, e anche quella degli spettatori, connessi via webcam nei loro alloggi. Interessante la macchietta del tizio obeso che dà di stomaco. Bellissima l’immagine delle luci che cambiano colore al momento della partenza e anche la bandiera a scacchi.

Attento:
se ti riferisci agli organizzatori meglio scrivere: spaccherei loro il naso.
Iscritto suona meglio di coscritto (anche se certo, la Corsa è un castigo)
Il blocco ai polsi e alle caviglie si aprono (il blocco si apre, e attenzione: i partecipanti non hanno forse i polsi bloccati e le caviglie le ha il piccolo Mauro…scelta che hai fatto proprio per dare al Lettore un indizio sul fatto che si sia perso).

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Emiliano Maramonte
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Re: La Corsa

Messaggio#8 » giovedì 20 agosto 2020, 12:44

Ciao Luca! Felice di leggerti!
Il problema dell'originalità delle storie, in generale, deve passare in secondo piano rispetto all'efficacia narrativa delle stesse e alla voce caratteristica dell'autore, nel tuo caso però, per quanto mi riguarda, l'intuizione alla base del racconto è stata determinante. Tema logoro e, ultimamente, abusato sino alla nausea. In fondo non è una colpa, ma l'ennesima Corsa per la sopravvivenza (a cominciare da "La lunga marcia" di Stephen King...), a meno di clamorose intuizioni per darle un diverso sapore, stanca.
Valutata al di fuori di questo inconveniente, la trama desta un certo interesse, soprattutto per la vicenda del bambino, ma è un po' poco per dare davvero una scossa. Piccola scintilla, il finale, dove si tira un sospiro di sollievo per il destino del piccolo. Il resto, purtroppo, è nebuloso, ma credo sia dovuto ai pochi caratteri a disposizione rispetto all'ampiezza dell'idea che ti ha spinto a scrivere il racconto.
Stile migliorabile, soprattutto sul fronte della foga di spiegare al lettore certi antefatti della vicenda... leggasi: infodump. E mi riferisco in particolare allo spiegone: "Quest’anno solo in quattro sono arrivati al traguardo ancora vivi e mancano altre diciassette settimane alla fine del campionato. Finché partecipavano solo i detenuti ero anche contento avessero trovato una soluzione per il sovraffollamento delle carceri, ma adesso… Era da dire che avrebbero trovato una sciocchezza anche su di me."
Bastavano pochi input rapidissimi, tipo: "Quest'anno solo quattro sopravvissuti. Poverini. Mica solo detenuti.". Punto.

Valutazione finale insufficiente, mi dispiace.
In bocca al lupo!
Emiliano

P.S.: Bruttissimo quel: "Una tizia"...

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Fagiolo17
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Re: La Corsa

Messaggio#9 » giovedì 20 agosto 2020, 17:10

Mi dispiace il tema non sia stato di tuo gradimento Emiliano, purtroppo con Falsa Partenza non mi sono venute grandi idee e ho cercato di dare una spinta al racconto creando un'ambientazione distopica e futuristica.

Ho scelto un tema su cui avevo molte più di 3.000 battute da dire, ma speravo di riuscire a far passare i concetti chiave per capire la trama nonostante la brevità.

Ho puntato più sull'attinenza alla traccia questa volta che sulla qualità complessiva del racconto.

Come non ti piace una tizia? Io lo uso spessissimo perché donna, ragazza e signora mi hanno un po' stancato e se il POV è un ragazzo giovane trovo sia più calzante rispetto ad altri sinonimi.

Grazie mille della lettura, della valutazione e delle dritte!

Edoardo Foresti
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Re: La Corsa

Messaggio#10 » giovedì 20 agosto 2020, 19:44

Ciao Luca!
Parto da una prima considerazione sul tema per poi passare al resto. La falsa partenza c'è ma, pur apprezzando la scelta finale, mi è risultata accessoria al racconto, più che centrale. Detto questo, la traccia assegnata era ostica e non trovo che la cosa pesi eccessivamente sul giudizio complessivo.
Per quanto riguarda la storia in sé, personalmente apprezzo a priori qualsiasi cosa scritta in difetto d'informazione: mi piace quando un universo narrativo prende forma pian piano unendo i pezzi a disposizione. Certo, va detto che la scelta rimane discutibile per via dei pochi caratteri a disposizione e della mole di elementi presenti, ma per i motivi esposti poco sopra la cosa non mi è pesata, anzi il contesto distopico mi è risultato chiaro.

Ho apprezzo lo stile trasparente in mostrato, per questo motivo segnalo questo frammento: "Quest’anno solo in quattro sono arrivati al traguardo ancora vivi e mancano altre diciassette settimane alla fine del campionato."
Trovo stoni un po' e si potesse integrare meglio nel flusso di pensieri, consapevole che il limite di tempo abbia reso praticamente impossibile non scivolare mai in imprecisioni e che sia difficile mostrare tutto invece di abusare del tell.

Nel complesso il tema c'è, anche se in modo accessorio, il conflitto è chiaro anche se forse poteva essere delineato meglio approfondendo le motivazione del protagonista: la scelta è puramente dettata dalla compassione, dal senso di giustizia o da, ad esempio, un trauma pregresso? Ad ogni modo, mi sento di promuovere il racconto per via dello stile e della sua complessità che non scade nella pesantezza.

Giulio_Marchese
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Re: La Corsa

Messaggio#11 » giovedì 20 agosto 2020, 22:07

Ciao Luca,
L'idea della falsa partenza come modo per salvare qualcuno la trovo interessante. Peccato che ti sei complicato la vita con i troppi dettagli. Molte volte è necessario tornare indietro per capire cosa sta succedendo in scena. In più è difficile da immaginare; troppe informazioni in troppo poco spazio. Dico che ti sei complicato la vita perché tutti i dettagli sul futuro distopico, non direttamente funzionali alla trama, potevano benissimo essere rimossi. Infondo la trama è semplice: Un bambino è costretto a correre per salvarsi la vita, non ha possibilità di scampo, un uomo fa una falsa partenza per attirare l'attenzione su di se e salvarlo. Se al posto dei cani meccanici c'era una con il fucile cambiava qualcosa? Secondo me, no. Se non c'erano gli spettatori da casa, le telecamere volanti e blocchi incatenanti cambiava qualcosa? Secondo me, no. Insomma, potevi andare al cuore della vicenda senza incartarti con tutta quell'ambientazione. Che è figa, attenzione, dimostri una notevole fantasia. Ma attira tutta l'attenzione su di sé mandando fuori fuoco la reale vicenda. L'idea era buona, non c'era bisogno (sempre secondo me) di creare tutta sta sovrastruttura.
Per la posizione in classifica sei in ballottaggio con Andrea: entrambi vi siete complicati la vita da soli. Ma la sua storia è più semplice di base, quindi forse ne esce un po' meglio...

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Fagiolo17
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Re: La Corsa

Messaggio#12 » venerdì 21 agosto 2020, 0:30

Edoardo, grazie del commento e dei suggerimenti. Rileggendola quella frase è completamente Tell. Pessima!

Potevo approfondire meglio le motivazioni del protagonista, hai ragione, volevo emergesse forte l'ambientazione e ho spinto troppo su quella!

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Fagiolo17
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Re: La Corsa

Messaggio#13 » venerdì 21 agosto 2020, 0:36

Ciao Giulio, grazie del commento e della tua opinione.

Mi soffermo solo su un dettaglio:
Se al posto dei cani meccanici c'era una con il fucile cambiava qualcosa? Secondo me, no. Se non c'erano gli spettatori da casa, le telecamere volanti e blocchi incatenanti cambiava qualcosa? Secondo me, no.

Qualcuno sopra mi ha commentato dicendo che il tema della gara era trito e ritrito e non posso negarlo. Ecco, quei dettagli erano il mio modo per dire questa è la MIA ambientazione, non è scopiazzata da un film, da altri libri, da fumetti. È la mia idea di futuro distopico. Potevo mettere molti meno dettagli ma sarebbe rimasto un racconto futuristico con poco spessore.

Mi rendo conto che a forza di aggiungere particolari magari ho perso di vista altre cose importanti da mostrare, ma se ci fosse stato un fucile, spettatori sugli spalti e manette al posto dei blocchi sarebbe stato estremamente più scialbo e "commerciale".

Grazie ancora per il tuo commento!

Giulio_Marchese
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Re: La Corsa

Messaggio#14 » venerdì 21 agosto 2020, 11:05

Io sono dell’opinione che l’ambientazione non rende mai una storia originale. Secondo me ha altre funzioni. Una bella ambientazione può affascinare, può favorire la sospensione dell’incredulità e può essere un quid plus. Però se l’unica cosa originale di una storia è l’ambientazione è come innamorarsi di una persona per come si veste.
Ovviamente è il mio punto di vista, però ti posso dire che hai sottovalutato la tua idea. E hsi cercato di compensare con l’ambientazione. Ma non c’era motivo ;)

Giulio_Marchese
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Re: La Corsa

Messaggio#15 » venerdì 21 agosto 2020, 11:11

PS magari hanno detto che era trito e ritrito, ma perché il vero tema non è emerso. Secondo me l’idea originale era l’infrazione volontaria con fini altruistici. Poi l’originalità è soggettiva, ed è solo uno dei requisiti di una buona storia. C’è una via di mezzo tra banale e originale, cercare di essere originali ad ogni costo, secondo me, è deleterio.

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Fagiolo17
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Re: La Corsa

Messaggio#16 » venerdì 21 agosto 2020, 14:03

Grazie mille del confronto Giulio, è sempre un piacere capire l'impressione di un altro lettore/scrittore.

Poi sì, è sempre un gusto soggettivo, non esiste la formula magica, purtroppo!

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