Finale dei 200 metri piani: la classifica di Maurizio Bertino

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Finale dei 200 metri piani: la classifica di Maurizio Bertino

Messaggio#1 » martedì 8 settembre 2020, 18:53

1) Gazzella X
In seconda lettura, molto meglio della prima. Ci sono alcuni spunti interessanti in questo testo: primo tra tutti la falsa partenza legata a un’interpretazione standard della realtà mentre applicando pensiero laterale, quindi comportandosi diversamente dagli altri, si può raggiungere il reale risultato. Sarebbe da sistemare qua e là per aggiustare il tiro del ritmo e portarlo al suo reale valore, ma già così raggiunge il pollice quasi su e la mia preferenza assoluta tra i finalisti.
2) Troppo presto
Qui la falsa partenza è utilizzata per stabilire poi una connessione con il senso del racconto, che è quello di mostrare una situazione paradossale e una morte arrivata, appunto, troppo presto: l’idea mi sembra molto buona. Direi che un punto debole del testo stia nel non riuscire a chiarire l’età dei protagonisti perché sembrerebbe una gara parrocchiale o scolastica, ma alcuni particolari (maniglie dell’amore su tutti) e il tono del narrato in generale mi fanno pensare a protagonisti più maturi: questa cosa andrebbe corretta. Per il resto, la lettura è assolutamente piacevole e scorrevole, direi un pollice quasi su.
3) L’armadio svedese
Molto bene il tema della falsa partenza che si svela solo alla fine, ma che determina l’intero racconto. Lo stile è fresco, leggero, divertente. Però… Quella voce della madre che scambia per quella di un uomo… Mettile almeno una sigaretta in mano all’anziana signora per farci pensare a una tabagista convinta con tanto di voce roca…, ma niente, hai lasciato tutto al lettore e questo è un problema perché poi, davvero, ci si chiede come possa confondere la voce. Un’alternativa sarebbe stata quella di premere molto di più il pedale dell’ossessione mostrandoci cose evidentemente false per dare a intendere che stesse quasi perdendo il lume. Allo stato attuale, per me è un pollice tendente verso l’alto in modo convinto, ma peccato per quel problema legato alla voce.
4) Il sol dell’avvenire
Ho qualche dubbio sulla falsa partenza perché, più che altro, è un falso arrivo ed è difficile pensare che avranno una seconda possibilità. Occhio all’inversione dei nomi che genera una gran confusione e blocca la prima lettura. Per il resto, racconto che si legge bene, ma ho faticato a empatizzare con i protagonisti e il contrasto dei rispettivi caratteri poteva essere reso meglio soprattutto in rapporto al finale. Un pollice tendente verso l’alto.
5) Il rituale
La falsa partenza mi sembra essere quella del discepolo che viene rimandato nelle fila di quelli che si limitano a cantare, ma può essere anche intesa come quella dell’inizio del rituale che deve essere semi abortito. Il racconto si legge bene, ma mi perde di mordente nel momento in cui non mi sembra rilevante il fatto che Mercuzio venga mandato a prendere il fucile. Mi spiego: ci va, ma a conti fatti non serve a nulla e quindi il tutto si è dimostrato gratuito. Tu dirai che non era quello il punto e ci sta perché quello che conta è che lui avesse dimenticato di portarlo già da subito sulla scena del rituale, ma a questo punto ribatto che la psicologia del protagonista non mi sembra indagata a sufficienza perché focalizzi sull’atto del recuperare l’oggetto e non su perché se ne fosse dimenticato, quindi tutta la sfera che concerne la sua agitazione per la promozione raggiunta e la voglia di non sbagliare che, invece, lo aveva portato a fare casino. Per me un pollice tendente verso l’alto, ma con poco entusiasmo personale.
6) Idea Malsana
La falsa partenza c’è e caratterizza tutto il racconto, ma mi sembra manchi un senso generale. Cerco di spiegarmi: è tutto molto chiaro e ben narrato, si legge piacevolmente e tutto, ma arrivati alla fine si ha una sensazione di mancanza perché il cammino di questa ragazza non è mai contrastato e già all’inizio spieghi tutto quanto. Quindi sì: un bell’esercizio, ma il racconto? Per me un pollice tendente verso l’alto per lo stile, ma al pelo pelo.



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