La classifica della SECONDA TRACCIA (in evoluzione, valutati 15 di 16)

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La classifica della SECONDA TRACCIA (in evoluzione, valutati 15 di 16)

Messaggio#1 » venerdì 7 agosto 2020, 0:48

Posterò qui i miei commenti e valutazioni sui testi che avete postato per la SECONDA TRACCIA e procederò "in diretta", ovvero andando di volta in volta a posizionarli in classifica. Questo vi permetterà di osservare il montaggio stesso della classifica (cambia nulla, ma fa spettacolo). Vi ricordo che questa classifica avrà valore doppio e che terrà ovviamente conto dello stato del racconto nel suo complesso.

I testi saranno da me letti, valutati e classificati secondo il seguente ordine:

Capitolo II – Sparire, di Wladimiro Borchi, 11306 caratteri
CAPITOLO SECONDO I DIMENTICATI, di Alexandra Fischer, 7235 caratteri
Missione Orion – Capitolo 2 – Siamo soli?, di Simone Marzola, 11795 caratteri
Catene sulla pelle – parte 2, di Luca Nesler, 12846 caratteri
L’atollo misterioso Cap. 2 La Perlustrazione, di Roberto Masini, 11437 caratteri
Laboratory Storm Delusion – Parte II, di Giacomo Puca, 12972 caratteri
La botta sale, il bepop rimane(più forte, più duro), di Andrea Lauro, 8852 caratteri
Il cane addestrato, di Polly Russell, 10584 caratteri
2.Milleseicentoquaranta giorni all’impatto, di Giulio Marchese, 12602 caratteri
Com’è difficile essere me!, di Eugene Fitzherbert, 12871 caratteri
Notte tempestosa pt 2, di Luca Fagiolo, 11587 caratteri
Esiliato – 2. Nome, di Edoardo Foresti, 10044 caratteri
Flare – II°, di Dario Cinti, 11294 caratteri
Capitolo 2. La verità degli Dei, di Giorgia D’Aversa, 11277 caratteri
De Horrore Naturae – 2. La fuga, di Emiliano Maramonte, 7856 caratteri
Gli uomini acquario – 2, di Federico Bertellini, 12595 caratteri



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Re: La classifica della SECONDA TRACCIA (in evoluzione, valutati 0 di 16)

Messaggio#2 » lunedì 10 agosto 2020, 18:52

CLASSIFICA IN EVOLUZIONE:

1) La botta sale, il bebop rimane (più forte, più duro), di Andrea Lauro
Tanto di cappello: hai risolto le problematiche della prima parte riuscendo a fare convergere l'attenzione del lettore sulla dialettica tra due soli protagonisti e inoltre ha interpretato la loro divisione in modo meno letterale, ma ugualmente funzionale. Il pezzo funziona alla grande e sei anche riuscito a inserire un cliffhanger che invoglia sempre più. In più, leggendo mi è successo una cosa che mi accade solo quando la mia curiosità è totalmente rapita: mi è capitato di andare righe avanti rispetto al punto in cui ero per farmi l'anteprima di quello che stava per accadere. Pollice su assolutamente convinto.
2) Capitolo II - SPARIRE, di Wladimiro Borchi
Tieni bene il ritmo anche se la cerniera con la prima parte è meno solida del resto, meno brillante. Forse il personaggio di Sergio ha troppo spazio in rapporto alla prima traccia. Detto questo, dopo poco si riprende e fila via liscio. Ho storto la bocca nel momento in cui Sabrina ha chiamato Giulio il cane, ma, anche considerata la chiusa, mi aspetto qualcosa che si leghi con quello. Tempesta resa magnificamente e così anche il contrasto tra i due protagonisti che cresce con il suo avvicinarsi. Chiusa molto buona, il lancio verso il finale è ottimo. Pollice su anche se meno brillante rispetto alla prima traccia.
3) Capitolo 2. La verità degli Dei, di Giorgia D'Aversa
Non male lo sviluppo. La tempesta imperversa a tutti i livelli e sei brava a mostrarcela sia da un punto di vista visivo che da quello delle emozioni. E le due protagoniste, qui finalmente ben evidenziate, dividono le loro strade. In più, il tutto è perfettamente funzionale alla traccia. Vediamo come proseguirà, ma in questa fase mi sento di alzare la valutazione a pollice su anche se in classifica ti posiziono ancora dietro a Borchi il cui racconto, al momento, mantiene ancora una maggiore ricchiezza e completezza.
4) Flare - III°, di Dario Cinti
Vedo un problema potenziale per la terza parte: questo testo vive di una quiete attesa e in questa seconda parte non si raggiunge nessun climax. In fase conclusiva potrebbero sorgere problemi di equilibrio interni, ma è una questione che valuterò più avanti perché dovendo valutare fino a qui: mi piace. La tempesta è in atto e i due protagonisti si dividono, quindi tutto ok. Continuo a trovare particolarmente azzeccata l'idea di base e penso tu abbia per le mani uno spunto davvero pregevole. Basandomi sul risultato fino a questo punto (e anticipandoti che la chiusa potrà essere assolutamente decisiva oltre che complessa perché potrebbe dimostrare un difficile equilibrio interno) alzo la mia valutazione a un pollice quasi su.
4) Gli uomini acquario - 2, di Federico Bertellini
Piccolo passo indietro rispetto alla prima parte: ci sono parecchi refusi sparsi e questo, unitamente al fatto che lo hai postato praticamente a scadenza, mi fa pensare che tu non sia riuscito a revisionarlo accuratamente. Inoltre, si perde parte della magia quando ti lanci in battute troppo lunghe per i protagonisti quando invece l'equilibrio era nella brevità e leggerezza degli scambi. Vero, dirai che qui cominciano a spuntare i problemi della coppia, ma questo non vuol dire che si debbano appesantire le linee di dialogo e, anzi, mi fa invece pensare che anche questo sia dovuto alla fretta. Infine, l'utilizzo metaforico degli uomini acquario mi sembra stia diventando quasi un peso per il lettore, nel senso che trattasi di un simbolismo che sta facendosi troppo rumoroso. Per quanto riguarda la traccia: il temporale c'è, a tutti i livelli, e la separazione tra i due idem. In conclusione, devo abbassare la mia valutazione a un pollice quasi su e in classifica sei insieme al testo di Cinti.
6) Laboratory Storm Delusion - Parte II, di Giacomo Puca
Urca, un miglioramento notevole rispetto alla prima traccia! Tutto è più focalizzato e concentrato e il costante contrasto tra i due protagonisti è reso ottimamente. In generale, mi sembra tutto più curato. Ottima la resa della tempesta e dei suoi effetti allucinatori. Ottima anche il modo in cui hai inserito la separazione tra i protagonisti. Inutile dire che la valutazione sale di conseguenza: non posso arrivare al pollice su o quasi su perché la zavorra del primo pezzo (la cui lettura era molto più difficoltosa) si fa sentire, ma di sicuro arrivo a un pollice tendente verso l'alto in modo convinto. Cliffhanger così così, ma mi aspetto un bel colpo a sorpresa e forse me lo sto già anche immaginando.
6) Il cane addestrato, di Polly Russell
Questa seconda parte è un bel passo avanti rispetto alla prima anche se mancano ancora info sui lupi e questo si ripercuote, a mio parere, sulle motivazioni di Tessa che non sembrano sufficientemente forti per motivare il suo rischiare tutto. Ma tant'è, vediamo cosa succederà nella terza parte (anche se mi sembra parecchio un difetto strutturale). La tempesta è arrivata e i due protagonisti si separano, tutto ok. L'ho letto davvero con piacere e questo motiva un innalzamento della valutazione (comprendendo anche il problema sopra detto) a pollice tendente verso l'alto in modo convinto. In classifica vai a pari con il racconto di Puca, con il quale condividi un cliffhanger piuttosto debole.
6) Com'è difficile essere me!, di Eugene Fitzherbert
Premettendo che il livello rimane più che buono, c'è qualcosa che non mi convince in questa seconda parte e, di conseguenza, in tutto il racconto: a volte vuole essere brillante, poi scade nel drammatico, nell'horror splatter, in generi differenti che mi sembrano ancora da amalgamare al meglio. Rino, così ben seminato nel corso della prima parte, non lo nomini fino a quando non riappare con le sue rivelazioni che, più che altro, lo fanno sembrare una figura demenziale. Permane il mistero sulla figura di Luna, ma non mi sembra che tu sia riuscito a mantenerla centrale il giusto. Infine, alcuni punti mi convincono poco (come quando Sara ripete "non è facile essere me"). Molto buone alcune scene, su tutte lo schianto delle ambulanze, davvero ben reso. La tempesta è arrivata, ECCOME. I protagonisti si separano, molo bene. Il cliffhenger è buono. La valutazione scende a un pollice alto ancora convinto, ma sarà fondamentale la chiusa. In classifica, vai a pari con i testi di Puca e Polly.
6) Notte tempestosa pt 2, di Luca Fagiolo
Tensione sempre molto buona, ma, come temevo, i troppi riferimenti ai personaggi de LA TEMPESTA di Shakespeare gli danno una marcia in meno perché 1) costringono sempre a uscire dalla lettura per cercare i riferimenti esterni perché 2) elenchi nomi senza fornire elementi che li rendano autonomi all'interno della tua storia. Insomma, dopo l'ottima partenza il testo sta perdendo, a mio avviso, il suo forte grip iniziale e questa fuga verso Marisa si rende fondamentale anche per capire come mai tu avessi seminato, subito in partenza, il suo rientro notturno con i rischi che ne comportava e l'immediata apparizione della vecchia: se riuscirai a unire questi punti allora ci sarà una ritrovata coerenza interna che non potrà che giovare al testo. Per tornare alla traccia: 1) la tempesta c'è, bella roboante e 2) i personaggi si dividono, anche se uno dei due sembra uscire proprio definitivamente di scena. Come valutazione scendo a un pollice tendente verso l'alto in modo convinto e pari posizione in classifica con i pezzi di Puca, Polly e Fitzherbert.
10) Missione Orion - Capitolo 2 - Siamo soli?, di Simone Marzola
Una bella seconda parte con un cliffhanger che porta a concludere la lettura. Attenzione a una debolezza che mi è parsa bella grossa: se la creatura è uscita all'aperto, non credo abbia aperto e poi chiuso una porta... E quindi dovrebbe esserci una falla e Nicolai e Mae già belli e andati. Insomma, questo è un problemone logistico non da poco. Inoltre, non mi è piaciuto il tuo riferirti alla creatura come NON PETER, mi sembra una forzatura oltre che poco in linea con il bello stile che mediamente mostri in tutto il testo. Infine, il momento della separazione non mi sembra così dovutamente sottolineato, nel senso che mi accorgo andando avanti nella lettura che si sono allontanati così tanto mentre in prima battuta mi sembravano ancora nella stessa stanza o comunque in ambienti vicini. Riguardo alla traccia: occhio che li fai già ritrovare, i protagonisti e questo è un piccolo malus. Sulla tempesta: arriva, ma rimane sullo sfondo metre molto più presente è quella metaforica che investe Nicolai e Mae, quindi ok. In conlusione, confermo il pollice tendente verso l'alto, ma in modo meno convinto rispetto alla prima parte.
10) Catene sulla pelle - parte 2, di Luca Nesler
Rispetto alla prima parte riesci a fornire molti più elementi sul contesto e questo è un bene. Semmai il problemone sta nella differenza stilistica tra le due con la prima priva di semina e la seconda che deve recuperare, ma ci sta perché in una revisione post potrai aggiustare il tiro: nel complesso delle due tracce, però, va valutata e cmq qui si parla di un miglioramento. Assurda, però, la decisione della ragazza di lanciare lo zaino intero a Patrick dopo averlo riempito di tutto quello che poteva starci: non ci sta e non ha senso, neppure nella fretta perché pur avendone aveva dedicato molto tempo a rifornirlo. E poi... Accenni al fatto che abbia passato gran parte della sua vita in un rifugio e che sia assolutamente priva di elementi per conoscere il presente e poi le fai pensare "finalmente una cosa normale" quando trova la chiave per il trattore... Mi sembra che a volte conosca e altre no e anche questo contribuisce all'impressione che tu stia regolandoti strada facendo nel delineare questa realtà post apocalittica. Infine: i due protagonisti si dividono e la tempesta è arrivata e ce la fai sentire bene. Confermo il pollice tendente verso l'alto e in classifica sei nella stessa posizione del racconto di Marzola.
12) DE HORRORE NATURAE - 2. La fuga, di Emiliano Maramonte
Mmmh... A mio avviso, una seconda parte più debole della prima. Prima cosa: perché il telo ad avvolgere il fortino se poi la massa nera lo distrugge così facilmente? Seconda cosa: quella sorta di folletto è un vero e proprio deus ex machina, arriva dal nulla a risolvere una situazione senza via di fuga. Terza cosa: se il passaggio è stretto, fa specie pensare che Elda si giri al suo interno per tornare a sporgersi dall'apertura. Tempesta e distacco ok, ma quest'ultimo è inserito a forza. Basso claffhanger, infine, per il finale perché la tensione del lettore viene infranta al momento dell'arrivo dello gnomo, almeno la mia. Vediamo cosa riserverà la terza parte, ma al momento devo abbassare la valutazione a un pollice tendente verso l'alto, ma al pelo.
13) 2.Milleseicentoquaranta giorni all'impatto, di Giulio Marchese
James lo hai fatto praticamente sparire di scena mantenendolo inattivo, non lo vedo come strade che si separano perché già nella prima parte non era facile distinguere in lui il secondo protagonista. La tempesta arriva e subito svanisce, non è protagonista mentre invece ti concentri sul back di Harry e sui suoi ricordi. Al proposito, inserisci la linea narrativa del rimorso, ma la mia impressione è che occupino davvero troppo spazio in rapporto al racconto nel suo complesso: vero che servono a delineare il rapporto con Brolin e i conflitti interiori di Harry, ma gli equilibri mi sembrano sbagliati. Detto questo: al netto di alcune soluzioni narrative che mi sono sembrate già sentite e risentite (la preparazione alla battaglia, tra tutte) e di svariati refusi sparsi che sono meno tollerabili in un contesto simile, la lettura è piacevole. Come valutazione, sempre pollice tendente verso l'alto, ma al pelo pelo anche a causa del problema dell'attinenza al tema.
14) L'atollo misterioso Cap.2 La perlustrazione, di Roberto Masini
La sensazione, leggendo questa seconda parte, è che tu ci abbia infilato la traccia a forza senza fondare il testo su di essa. Cerco di spiegarmi: la tempesta arriva (ritorna), ma sembra poco funzionale al tutto, i protagonisti si separano come risultato di una loro strategia e poi si ritrovano e poi tornano a separarsi, ma sempre con l'obbiettivo di rincontrarsi. Racconti il tutto in modo semplice e lineare, ma i protagonisti sembrano rimanere distanti e freddi. in più, Rosalinde non ha alcuna funzione narrativa evidente. Molto LOST con quest'isola con animali strani e misteri che sembrano celarsi al suo interno. In generale, meglio della prima parte, ma questi personaggi stentano a prendere vita propria, li muovi come burattini in un contesto che appare piuttosto artificioso. Pollice ni tendente verso il positivo, a questo giro.
15) CAPITOLO SECONDO I DIMENTICATI?, di Alexandra Fischer
Meglio rispetto alla prima parte, questo è certo. Aiuta molto il conflitto che crei tra i due protagonisti anche se il cambio di registro di Tiziano è parecchio repentino. In generale, tutta la vicenda è ancora poco chiara, ma si intravede una traccia e una direzione e anche il fatto che tu abbia ascigato di più il testo aiuta nella lettura. Per la traccia, i due protagonisti si dividono e la tempesta è arrivata, quindi ok. Direi che posso alzare la valutazione a un pollice ni.
16) Esiliato - 2. Nome, di Edoardo Foresti
Un po' più focalizzato rispetto alla prima parte e il finale, pur non costituendo un cliffhanger forte (anche perché sembra conclusivo) è discreto. Però è davvero difficile da leggere e le vicende dei due protagonisti continuano a sfuggire: cos'hanno fatto, perché, cosa è loro successo, cosa vogliono fare. E poi questa fede che, lo ripeto, continua a essere ridondante al limite del fastidioso perché non ce la presenti mai e i due protagonisti continuano a metterla al centro di ogni loro discorso o pensiero. Riguardo la traccia: la tempesta è Zefiro, ma rimane distante. La divisione delle strade dei due protagonisti, invece, c'è. Confermo la valutazione da pollice ni molto stirato.

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