Randagio

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Polly Russell
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Randagio

Messaggio#1 » sabato 8 agosto 2020, 11:23

Il medico ha digitato la sequenza numerica per la terza volta, all’ennesimo “error” colpisce lo schermo col palmo aperto. Se lo massaggia, bestemmiando sotto voce.
«Qual è il problema?» il secondo dottore non toglie gli occhi da Zero. Controlla le cinghie metalliche che lo bloccano sul tavolo operatorio, muove appena il sondino nasogastrico e glielo fissa con un pezzo di nastro sulla guancia.
«Non prende il codice, questo è il problema.»
«Quindi?»
«Quindi non posso resettarlo.» Si volta verso l’uomo legato e gli toglie gli elettrodi da tempie e torace. «Dobbiamo aspettare Carli, l’ha programmato lui questo aggeggio. Dio, quanto si incazzerà!»
«Non è mica colpa nostra se il suo giocattolo non funziona.»
«Certo, lo so. Ma non sarà comunque contento. Abbiamo rischiato di farlo ammazzare,» indica Zero, «e in più, non siamo ancora riusciti a cancellargli la memoria delle ultime ore». Si appoggia al banco alle proprie spalle e incrocia le braccia. «Tanto non possiamo farci niente finché non arriva.»
«E nel frattempo?»
Con un gesto della mano indica il corpo maciullato di Zero, «nel frattempo sistemiamo questo disastro».
L’altro fa spallucce, «guarirà da solo in poche ore, nemmeno starci a perdere tempo».
«Se gli sono rimasti proiettili all’interno può essere più complicato. E comunque lo vuole operativo al più presto. Pare che alla fine voglia prendersi anche quella Lupa.»
Zero scatta, tende i muscoli facendo cigolare le cinghie, dalle ferite aperte guizzi vermigli imbrattano il pavimento, «Che vuol dire?» urla. La voce è arrochita.
«Ah ma sei sveglio? Ben tornato tra noi, Zero.» Prepara una dose di sedativo, «voglio dire che finalmente avremo un nuovo Lupo su cui testare il nostro programma di condizionamento,» gli sorride avvicinandosi di un paio di passi, «a dire la verità cominciavo a stufarmi di te, e quella è anche un gran bel bocconcino!» passa la siringa nella sinistra e sfiora la cicatrice che percorre tutta la parte interna del braccio di Zero. «Certo, lei non potremmo impiantarla, è adulta ormai. Ma sii felice, scommetto che quando Carli ne avrà fatto un bravo cagnolino addestrato come te, ti ci lascerà giocare.»Toglie il tappo dal deflussore.
Zero grida, spacca la cinghia sul polso destro e riesce ad afferrare la mano del dottore. «Non ti permetterò di farle del male,» una rotazione del braccio e il polso del medico si spezza. Strappa l’altra cinghia e salta giù dal tavolo. L’altro uomo gli corre incontro solo per essere sbalzato contro un armadietto in fondo alla stanza.
Zero sfila flebo e sondino con un grugnito disarticolato, un calcio all’uomo a terra e afferra la maniglia.
Rovina in ginocchio, le mani premute contro le orecchie e il naso che non smette di sanguinare.
Il secondo medico ha in mano una trasmittente, il pulsante giallo con scritto “pulse” su on, se la porta alle labbra, «alzati e torna indietro».
Zero obbedisce, passi rigidi, una lacrima scivola fino al mento.
«Stenditi sul tavolo e allarga le braccia, non muoverti fino al prossimo ordine.» Di nuovo gli lega i polsi, poi gli mette il collare, solo dopo lascia il pulsante e soccorre il collega, aiutandolo ad alzarsi.
«Guarda che cazzo m’ha fatto!» Si stringe il braccio al petto e si avvicina di un paio di passi all’uomo legato. «Questa me la paghi, grandissimo pezzo di merda!»
«Vieni, devi farti steccare il braccio.»
«No, prima finisco qui.»
«Ma...»
«Prendi quel cazzo di bisturi!»
Si stringe nelle spalle, raccoglie la siringa da terra e la controlla.
«Ho detto il bisturi, questo stronzo dell’anestetico può farne a meno.»

Quando Carli raggiunge il laboratorio, l’armadietto è di nuovo in ordine, il campo operatorio pulito e Zero è accasciato in un angolo. I polsi stretti da manette metalliche, il collare in funzione e il corpo coperto di sangue. «Ma che cazzo è successo qui?»
«Abbiamo avuto qualche problema, il condizionamento non ha funzionato.» Arrangia l’uomo massaggiandosi il braccio steccato.
Carli raggiunge Zero, gli avvicina due dita alla coscia che è gonfia e tumefatta, i punti di sutura grossolani, «cosa gli avete fatto?”»
«Quello che ci avevo detto di fare, aveva tre proiettili nella gamba.»
«Questo è il mio capolavoro, idioti!» Gli dà un paio di colpetti delicati sul viso, «quando voi due coglioni giocavate con i soldatini,» indica la targa che campeggia sulla porta: Linea Umanoidi Prototipi Iperesistenti, «io ero già parte del progetto L.U.P.I.» ancora due colpetti finché Zero non apre gli occhi. «Me li hanno portati via tutti, scappati, liberati... e quelli si sono moltiplicati come conigli impazziti ma lui no, me lo hanno lasciato e io ne ho fatto il soldato perfetto.» Gli sposta i capelli dagli occhi e lo guarda, «ora, mio gioiello, dobbiamo risolvere la questione Tessa Gregori: non ti preoccupare non la uccideremo se non sarà necessario,» sfiora un sensore sul collare e uno dei led lampeggia, «me la devi portare qui, ma devi fare un lavoro pulito, devono credere sia morta. Un bell’incendio per esempio, dove getterai il suo chip identificativo».
Zero solleva il viso, gli occhi acquosi e la voce è un sussurro, «ti prego, non farmelo fare».
«Perché mi obblighi sempre a usare le maniere forti?» di nuovo passa il pollice sul sensore. Dal collare dodici aghi scattano, infilandosi sulle terminazioni nervose, Zero si irrigidisce talmente tanto da battere la testa contro il muro alle proprie spalle. Un colpo, due, poi si ferma: la schiena dritta e lo sguardo fisso davanti a sé.
«Non preoccuparti, toglierò questo ricordo e magari, mi delizierete con dei cuccioli. Adesso alzati, Zero.» Gli libera le mani e il ragazzo si leva, la gamba ferita trema in modo vistoso. «Ecco, razza di imbecilli, avete rischiato di rovinarmelo. Avete preso un dio e ne avete fatto il vostro giocattolo: siete fuori dal programma, tutti e due.»
L’uomo con il polso steccato si guarda intorno, una gomitata appena accennata al collega, «ma signore, non si può lasciare il programma L.U.P.I.».
«Lo so bene. Zero: uccidili.»


Tessa ha riposto l’ennesimo faldone; una tazza di caffè macchiata sulla scrivania e occhiaie profonde.
«Sei ancora qui? Sono le due del mattino!» Tony ha la barba di qualche giorno e un pacchetto da pasticceria tra le mani.
«Lo sapevi, o non avresti portato provviste.»
Lo poggia accanto alla tazza, «Tes, sono tre giorni che non esci di qui e devo dire che non hai un buon odore».
«Non sono io, è canfora. Se non percepisco emanazioni riesco ad essere più concentrata.»
«Cosa speri di trovare?»
«Ci deve essere un file, un documento, un cazzo di foglio che lo riguardi.»
«Quella è la milizia corporativa, se decidono di far sparire qualcosa o qualcuno, quello sparisce.»
«Il progetto per la creazione dei Lupi è diventato illegale quarant’anni fa, lui non ne avrà più di trenta, dice di essere cresciuto in un laboratorio.» Afferra un altro faldone, «io credo che non abbiano mai liberato sua madre».
«È probabile, anzi è la soluzione più certa, ma come credi di dimostrarlo?»
«Sto controllando i chip dei primi Lupi creati e dei loro figli, che a occhio e croce dovrebbero essere della generazione di sua madre: quelli morti e quelli rilasciati e spero di trovare un’incongruenza.»
Tony apre il pacchetto e afferra un dolce al cioccolato, «non la troverai. Avranno falsificato i moduli, oppure impiantato il chip della madre in un cadavere qualsiasi».
«Questa cosa è illegale, se riesco a dimostrarla, forse riuscirò a far chiudere davvero questo abominio.»
L’allarme antincendio ulula dal piano inferiore, pochi attimi e si propaga in tutto il palazzo. Dai bocchettoni sul soffitto partono i nebulizzatori. «Rimetti quel faldone nello scaffale prima che si bagni del tutto, Tes!»
Lei esegue, chiude lo sportello e dà un giro di chiave, «ti sembra il momento per un’esercitazione? Ci saranno sei persone qua dentro!»
«Non credo che sia un’esercitazione.»
L’altoparlante gracchia alcuni vocalizzi incomprensibili, fischia e stride.
«Visto? Dai, usciamo.»
Il boato li raggiunge dal piano inferiore, il pavimento trema sotto l’onda d’urto dell’esplosione e fa perdere loro l’equilibrio. Tony si rialza per primo e afferra la maniglia, «Tes!»
La porta viene strappata via dall’esterno e Tony con essa, sbalzato contro il muro del corridoio. Zero lo solleva per il bavero della giacca, lo sbatte con violenza contro il muro e lo lascia a terra, privo di sensi.
«Zero...» lo sussurra soltanto, «come?»
Il ragazzo supera la porta, un salto di almeno tre metri e le è addosso. Tes schiva e lui atterra sul pavimento, la gamba cede e deve appoggiare le mani.
La lupa ne approfitta e lo colpisce con un calcio, «che cazzo stai facendo?» urla, prima di venire raggiunta da un diretto allo stomaco.
L’allarme ha raggiunto la massima intensità, dalla finestra che dà sulla strada, la luce dei lampioni è intervallata dai lampeggianti dei vigili del fuoco. Tes si rialza e affonda con un calcio al viso, va a segno, riprova ma Zero la intercetta. Serra la presa sulla gamba con la destra, la obbliga a una rotazione e con il gomito sinistro le spezza il ginocchio.
Tessa rovina a terra, uno scroscio sulla finestra chiusa avverte che gli idranti sono in azione, Zero è in piedi, carica un colpo e affonda.
La afferra per il colletto della giacca di pelle, un sacco vuoto nelle sue mani. La trascina per tutta la stanza, fino al corridoio. Dalle scale serpeggiano fiamme alte quattro metri, hanno già abbracciato il piano superiore e si avventano contro gli arredi nel corridoio.
«Che vuoi farmi?» Ha la forza di chiedere mentre si avvicinano all’incendio.
A un paio di metri la lascia.
Lei tenta di alzarsi senza risultato. Zero le prende la mano, la annusa, si blocca nella parte inferiore del palmo e la morde.
Il fiotto vermiglio esplode assieme al grido di lei. Zero sputa il brandello di carne sulla propria mano, lo palpa con le dita finché non trova il chip identificativo e lo getta tra le fiamme.

Tessa era riuscita ad allontanarsi di qualche passo, scivolando sui gomiti, la mano stretta al petto. Raggiunge Tony, lo scuote afferrandolo con la sinistra, «Tony svegliati, ti prego svegliati!»
Vetri infranti, urla. I vigili del fuoco stanno entrando ma Zero le è di nuovo addosso.
«Ti prego,» sta piangendo adesso, «ti prego...»
Il ragazzo la issa a sé, strattonandola per i capelli.
Si blocca.
Ha gli occhi spalancati e le vene del collo gonfie, respira in modo affannoso. «Vattene!» Le urla contro, i led del collare iniziano a lampeggiare e lui ha uno spasmo. Si porta le mani alle tempie e urla talmente forte da spaccarsi i capillari delle guance, «non posso fermarmi, vattene!» Infila le dita sotto al collare, le convulsioni sono sempre più forti, cade supino e inarca la schiena. I muscoli irrigiditi all’estremo. Un grido che ha poco di umano precede il rumore secco di ossa rotte.
Tony si riprende e sfiora la spalla di Tes che è rimasta immobile. «Andiamo via, ragazza!»
Una delle finestre dell’ufficio viene infranta, dall’altra parte un vigile del fuoco fa loro cenno di raggiungerlo.
Tony afferra la ragazza per le braccia e se la trascina dietro.
«Aspetta, dobbiamo aiutarlo!»

Zero si alza, un movimento della testa involontario, ruota le spalle indietro e l’omero si riposiziona nella propria sede. I led sul collare lampeggiano a una frequenza tale da sembrare fissi.
Ancora due scatti del capo e si dirige verso di loro.
Tes si divincola dalla presa dell’amico, si getta in avanti e, appoggiandosi alla scrivania si alza, «in qualche modo ti aiuterò. Non ti lascio qui».
Una seconda esplosione fa tremare tutto l’edificio. Il pompiere rotola nella stanza. Il fuoco ha raggiunto il corridoio, ormai invaso dal fumo. Zero barcolla, poggia la mano contro la parete, il muro di fiamme alle spalle.
Stringe i pugni, il respiro é quasi un rantolo.
Per un momento il viso si distende, per un momento i muscoli si rilassano: sorride, allarga le braccia e si getta all’indietro.

L’esterno del palazzo di giustizia è completamente annerito, due delle quattro autopompe sono ancora in funzione e irrorano quel che rimane dell’incendio, al piano terra. Tessa è seduta sul pavimento di un’autoambulanza, la mano fasciata e la gamba distesa. Mezzo metro più in alto, Tony è legato a una barella.
Un soccorritore le circonda le spalle con una coperta termica, «ora ti sposto sulla sedia, sei pronta?»
Annuisce, lo sguardo sul portone carbonizzato. «Quanta gente avete tirato fuori?»
«C’eravate solo voi due, all’interno. Gli uomini di guardia li abbiamo trovati privi di sensi nel cortile.»
«Nemmeno un corpo?»
«No.»

Ultima modifica di Polly Russell il martedì 11 agosto 2020, 15:54, modificato 3 volte in totale.


Polly

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wladimiro.borchi
Messaggi: 396

Re: Randagio

Messaggio#2 » domenica 9 agosto 2020, 10:55

Che dire, Polly?
Davvero un finale col botto.
Atteso il twist in cui zero tenterà di salvare Tess, molto meno che la via sia l'estremo sacrificio.
Bellissimo anche il finale aperto sulla possibile sopravvivenza di Zero.
Non ho davvero nulla da consigliare.
Me lo sono goduto e basta.
W

alexandra.fischer
Messaggi: 2875

Re: Randagio

Messaggio#3 » domenica 9 agosto 2020, 20:32

Tema centrato. Il programma di condizionamento dei Lupi Mannari con chip in grado di manipolarli è un’idea originale. Lupo è un eroe, perché lotta fino alla fine per salvare la compagna. Ma il suo creatore Carli è implacabile, gli ordina di uccidere i medici a conoscenza del programma. Rimane la sfasatura temporale rispetto all’età di Zero e all’inizio del programma (dieci anni di differenza, ma tu la colmi dando l’idea al Lettore che lo Zero nella scena successiva, con Tony e Tessa, sia un altro. Il figlio del precedente. E Tessa è una lupa come lui. Molto bella la scena in cui Zero si toglie il microchip e si butta dalla finestra dell’edificio in fiamme.
Attenta:
Ti riporto le versioni corrette delle frasi (a uso del Lettore Esigente)
Dopo:
Qual è il problema? Il secondo dottore non toglie gli occhi…
Alla frase:
«Abbiamo rischiato di farlo ammazzare». Indica Zero: «E in più, non siamo ancora riusciti a cancellargli…
Alla frase:
indica il corpo maciullato di Zero: «Nel frattempo sistemiamo questo disastro.»
L’altro fa spallucce: «Guarirà da solo in poche ore…
Zero scatta, tende i muscoli fino a far cigolare le cinghie, dalle ferite aperte guizzi vermigli imbrattano il pavimento, urla: «Che vuol dire?»
Prepara una nuova dose di sedativo: «Vuol dire che finalmente avremo un nuovo Lupo su cui testare il nostro programma di condizionamento.»
Gli sorride avvicinandosi di un paio di passi: «A dire la verità, stavo cominciando a stufarmi di te…
Passa la siringa nella sinistra
«Non ti permetterò di farle del male.»
Una rotazione del braccio e il polso del medico si spezza.
La frase: se la porta alle labbra: «Alzati e torna indietro.»
Dopo:
punti di sutura grossolani: «Cosa gli avete fatto?»
Gli dà un paio di colpetti delicati sul viso.
«Quando voi due coglioni giocavate con i soldatini» indica la targa che campeggia sulla porta: Linea Umanoidi Iperesistenti. «Io ero già parte del progetto L.U.P.I.»
Alla frase:
lo guarda: «Ora, mio gioiello…
Alla frase:
«Non preoccuparti, non la uccideremo se non sarà necessario.»
Alla frase:
uno dei led lampeggia: «Me la devi portare qui…
Alla frase:
la voce è un sussurro: «Ti prego, non farmelo fare.»
Alla frase:
una gomitata accennata al collega: «Ma signore, non si può lasciare il programma L.U.P.I.»
Alla frase:
Un pacchetto di pasticceria
Alla frase:
afferra un dolce al cioccolato: «Non la troverai…
Alla frase:
chiude lo sportello e dà un giro di chiave: «Ti sembra il momento per un’esercitazione?
«Zero» lo sussurra soltanto. «Come…»
Alla frase:
lo scuote afferrandolo con la sinistra: «Tony, svegliati…
«Ti prego» sta piangendo adesso. «Ti prego.»
Alla frase:
urla talmente forte da spaccarsi i capillari delle guance: «Non posso fermarmi, vattene!»
Alla frase:
appoggiandosi alla scrivania si alza: «In qualche modo, ti aiuterò…
Alla frase:
il respiro è quasi un rantolo.
Alla frase:
Un soccorritore le circonda le spalle con una coperta termica: «Ora ti sposto sulla sedia. Sei pronta?»

Simone Marzola
Messaggi: 64

Re: Randagio

Messaggio#4 » lunedì 10 agosto 2020, 16:31

Ciao Polly,

ottimo finale e traccia perfettamente rispettata.
La storia scorre e i punti che hai seminato nelle due parti precedenti vengono risolti. Bello anche il finale aperto, con la sorte sospesa di Zero.

Ho un dubbio su una frase all'inzio che non mi è chiarissima, o meglio non mi è chiaro quell'"allora": Se lo massaggia allora, bestemmiando sotto voce.
Cosa intendevi?

Per il resto, nulla da dire e complimenti per tutte e tre le parti.

A rileggerti!

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Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: Randagio

Messaggio#5 » lunedì 10 agosto 2020, 18:57

E così il nostro bel Lupo si dilegua, dopo aver strappato il chip che le dà la libertà. I personaggi ci sono, Tony è un po’ sacrificato rispetto ai due racconti precedenti, se non ricordo male lui ci aveva provato (oddio spero di non confondermi). In caso, si potrebbe azzardare una mezza scena romantica, una frase strappalacrime prima che il Lupo gli strappi le ossa? Mi è piaciuto comunque.
Bellissima la scena “«ma signore, non si può lasciare il programma L.U.P.I.». «Lo so bene. Zero: uccidili.»”. Nota Nerd: mi sono immaginato i due dottori con la voce del regista al film festival di Springfield, quando risponde al sindaco Quimby: “ma io non indosso pantaloni bracaloni!”

Ma bando alle ciance, c’è un po’ di roba da guardare. Noioso e pedante, il Lauro.
“Il medico ha digitato la stessa sequenza numerica per la terza volta”: toglierei “stessa”
“Se lo massaggia allora”: toglierei “allora”
“il secondo dottore non toglie gli occhi da Zero nonostante sia legato.”: scrivi già dopo che controlla le cinghie, toglierei il “nonostante sia legato”. anche perché ripeti “legato” poco sotto
“nemmeno starci a perdere tempo”: non star nemmeno a perderci tempo?
toglierei la virgola in “Pare che alla fine, voglia prendersi ”
“«vuol dire che finalmente avremo un nuovo Lupo su cui testare il nostro programma di condizionamento,”: in principio ho capito che si riferiva a lui, visto che cominci con “vuol dire che”, come se continuasse. Invece stai continuando la domanda di Zero. Se metti “voglio dire” risolvi tutto
“tutta la parte interna del braccio di Zero”: ha importanza che sia la parte interna? non possiamo mettere “tutto il braccio” e accorciare la frase?
“giocare.» Toglie il tappo dal deflussore, Zero grida, spacca la cinghia sul polso destro e riesce ad afferrare la mano del dottore. «Non ti permetterò”: userei due a-capo, la sequenza è descrittiva e non dialogica.
“Di nuovo fa spallucce, raccoglie la”: ha fatto spallucce molto prima, non userei “di nuovo”. piuttosto, si stringe nelle spalle, toh. anche perché sotto compare un altro “di nuovo”
“Quando Carli raggiunge il laboratorio, l’armadietto è di nuovo in ordine, il campo operatorio pulito e Zero è accasciato in un angolo. I polsi stretti da manette metalliche, il collare in funzione e il corpo coperto di sangue. «Ma che cazzo è successo qui?»” dunque, qui sembrerebbe tutto a posto. Ma la reazione del dottore sarebbe ancora più puntuale se nel frattempo non avessero messo tutto a posto, mi spiego? Cazzate, eh, però metterei :”quando carli raggiunge il lab, Zero è accasciato in un angolo”
Accento in “Gli da un paio di colpetti”
Virgola o due punti in “Non ti preoccupare non la uccideremo”
Via la virgola in “e magari, mi delizierete con dei cuccioli.”
“Tessa ha riposto l’ennesimo faldone, una tazza di caffè macchiata sulla scrivania e occhiaie profonde.”: ha riposto delle occhiaie profonde?
D eufonica in “ad essere”
Accento su “«E probabile, “
Punto o due punti su “«Questa cosa è illegale, se riesco a “
Accento in “lo sportello e da un giro di chiave”
Accento in “dalla finestra che da sulla strada”
“uno scroscio sulla finestra chiusa AVVERTE? che gli idranti sono in azione”
“ fiamme alte quattro metri, hanno già abbracciato il piano superiore e si avventano contro gli arredi nel corridoio.” usi METRI anche più sotto, secondo me qui gira bene anche senza “alte quattro metri”
via la virgola in “poco di umano, precede il rumore”

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Polly Russell
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Re: Randagio

Messaggio#6 » martedì 11 agosto 2020, 15:54

Grazie a tutti, Antico ho rimaneggiato.
Polly

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Re: Randagio

Messaggio#7 » mercoledì 12 agosto 2020, 15:27

Ciao Polly, scusa il ritardo!

Chiusa piena d'azione! Bello il finale, ma il corpo? Zero si è salvato? E se sì, sarà ancora schiavo di Carli? E la storia delle madri? Alla fine come mai Zero è schiavo e, sopratutto, cosa se ne fanno?
Apri diversi interrogativi, ma non lo dico come critica. Il pezzo funziona da solo. Sembra il primo episodio di qualcosa di seriale e, in quest'ottica, ci sarebbe ancora molto da scoprire.

Ti riporto dei punti che, se vuoi, potresti revisionare.

La lupa ne approfitta e lo colpisce con un calcio, «che cazzo stai facendo?» urla, prima di venire raggiunta da un diretto allo stomaco.
Qui la costruzione è poco chiara. Lei gli dà un calcio (non si sa dove), urla e poi viene colpita allo stomaco. In mezzo manca l'effetto che ha avuto il suo calcio su Zero, ne esce un'immagine confusa.

L’allarme ha raggiunto la massima intensità, dalla finestra che dà sulla strada, la luce dei lampioni è intervallata dai lampeggianti dei vigili del fuoco.
Qui metterei il punto dopo "massima intensità".

Serra la presa sulla gamba con la destra, la obbliga a una rotazione e con il gomito sinistro le spezza il ginocchio.
Non mi risulta immediato come la obblighi a una rotazione. Forse basterebbe farla fare a lui, nel senso che le blocca la gamba e con una gomitata la spezza.

Zero è in piedi, carica un colpo e affonda.
Sequenza troppo vaga per essere immaginata.

«Che vuoi farmi?» Ha la forza di chiedere mentre si avvicinano all’incendio.
Visto che usi una focalizzazione esterna limitata potresti specificare chi parla. Immagino che sia Tessa, ma potrebbe anche non esserlo, visto che Zero non pare del tutto in sé.

Tessa era riuscita ad allontanarsi di qualche passo, scivolando sui gomiti, la mano stretta al petto. Raggiunge Tony
Perché sei ripartita con l'imperfetto? La scena è quasi consecutiva, ma al di là di questo, basterebbe riprenderla al presente in modo da non fare il cambio di tempo che, dopo una sola frase, è un po' troppo evidente. (Inoltre personalmente io toglierei la virgola prima di "scivolando", perché così sembra un inciso con quella successiva.)

«Ti prego,» sta piangendo adesso, «ti prego...»
Qui non è chiaro il soggetto dell'azione.

si getta in avanti e, appoggiandosi alla scrivania si alza,
io penso che sia "si getta in avanti e, appoggiandosi alla scrivania, si alza"

Buona maratona e a presto!

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Re: Randagio

Messaggio#8 » giovedì 13 agosto 2020, 0:07

Tutto ok con i caratteri, pronta per la valutazione!

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Re: Randagio

Messaggio#9 » sabato 15 agosto 2020, 12:36

Ulteriore passo avanti in questa terza parte, a mio parere. Però i peccati originari non possono essere risolti in toto e allora ecco che la rivelazione sui LUPI si presenta come un sorta di infodump all'ingresso in scena dello "scienziato pazzo" (ecco, lo definisco così perché ha talmente poco spazio da non prendere profondità e va a configurarsi con l'unica funzione di rivelare info sul passato). Altro problema: la conclusione con il botto non giunge al termine di una costruzione armonica, ma, in tutto e per tutto, le tre parti costituiscono tre capitolo piuttosto slegati che, in tal modo, non collaborano nel creare attesa per il boom finale. Altra problematica: Zero si sacrifica e Tessa vuole salvarlo, ma, di nuovo, in base a cosa hanno stabilito questo grande attaccamento reciproco? Lo si può ovviamente desumere ed è il fatto di appartenere alla stessa "razza", ma, e qui ritorna il peccato originario, il fatto che la loro origine non sia stata introdotta da subito non ha permesso, a mio parere, di fornire solide fondamenta, al loro rapporto. Detto questo, per me è un pollice tendente verso l'alto in modo assolutamente convinto, ma non riesco a spingermi al su o al quasi su a causa di questa mancanza strutturale e fondante.

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