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Pietro D'Addabbo
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Messaggio#1 » martedì 22 settembre 2020, 0:21

Il cielo si arrossa lentamente, lo stomaco brontola.
È quasi ora di cena, ma non posso andar via prima. Altrimenti, sarebbe il caos. All’istante.

I due della scala azzurra, in fondo al cortile, terzo piano. Escono.
Non girano lo sguardo, non un cenno. Snob, con la puzza sotto il naso. Lei passa in pelliccia pesante con passo leggero, lui impettito come un palo. Vita agiata, servitù a modo e ben educata. Si deve nascere nella famiglia giusta, per avere certe fortune.
Per averne altre, basta essere come me.

Vorrei vederli quei due, fare quel che faccio io, tutto il giorno a gestire il traffico.
Controllare chi esce, chi entra, al proprio posto, che nessuno passi senza l’ispezione.
Con gli autorizzati serve un po’ di tatto: avvicinarsi, controllare, non indugiare troppo. Procedere è un dovere, ma non si deve intralciare.
Discrezione con i residenti, che nessuno si lamenti mai. Così ci scappa anche la gratifica, di tanto in tanto. Un buon lavoro viene premiato.

Il sole si nasconde, Scassatimpani compare.
Gli manca la cresta per fare il gallo alla rovescia, al posto dell’alba annuncia il tramonto. Tutte le sere sul balcone di destra del quinto piano, palazzina grigia. La mezzora peggiore della giornata. Gli ci vorrebbe una bella lezione, ma è intoccabile. Sempre in braccio quando esce: protetto, coccolato e sardonico. Sgolarsi da qua purtroppo non serve, un attimo per riassaporare il silenzio e poi riprende come prima. Con quella vocetta stridula spaventa a malapena i passeri, ma quanto rompe. Fastidioso quanto inetto. Ogni giorno uno stillicidio di palle, mollette, giochini. Una volta ha tirato giù l’affare con tutti i panni appesi. La botta ha allarmato l'intero condominio ma niente, hanno messo dei fili e preso a stendere i panni direttamente al balcone. Come nulla fosse avvenuto. Buttasse giù altro, potrei averne un tornaconto, tollerare più facilmente. Niente. Rientra per la cena, solo quella lo fa tacere.

Lo tratterei volentieri come un estraneo.
Un bel divieto assoluto d’accesso al condominio, se non resta fuori del cancello rischia la vita. Qui si entra solo accompagnati, è la regola. Altrimenti scattano le maniere forti. Sguardo duro, poi voce grossa, infine violenza. Ma non succede mai, nessuno si azzarda a lasciare che siano i fatti a parlare. Una noia, così tanto addestramento in un corpo scattante e nemmeno un po’ d’azione per metterlo in pratica.

Il Generale rientra puntuale come ogni sera.
Passo marziale, stella sul petto, ha avuto i suoi giorni di gloria. Passa a salutare, pochi convenevoli, merita rispetto ma ancor più ne regala. Il mio posto poteva essere suo, se l'avesse voluto, prima degli acciacchi all’anca. Invece si gode la casa, la passeggiata lenta, la vita comoda. Più tardi si metterà a guardare la luna, immobile. Ha deciso di mordere il freno, confessa che quel che è stato gli basta. A me no, non ancora almeno. Fare la guardia di condominio non è un sogno, lavorare in campagna non è stato un incubo, ma prima o poi avrò di più.

I lampioni si accendono. È il momento dell’ultimo giro.
Tutti gli ingressi sono chiusi, gli androni illuminati. Le finestre invece quasi tutte buie, più spesso serrate che a luci spente. Le eccezioni però non mancano. Gli occhi sanno già dove cercare. La solita luce fugge da un finestrino basso, seminterrato. Tedesca, non so altro di lei. A parte il fatto che la farei mia. Sono certo che sia lì, richiusa, tutto il tempo, schiava anziché regina. Mai vista uscire, mai rientrare. Ho provato a passare di qua col sole, c’è solo il solito brutto muso riflesso che conosco fin troppo bene. A quest’ora, invece, la magia si compie e lei compare. Dura poco, due veli pesanti ci separano ancora. Tocca attendere domani.

Il giro finisce, la cancellata d’ingresso è serrata per la notte.
Come se potesse bastare. Non senza me da questa parte.
Il caos prepara la sua invasione, comincia a condensarsi al di là del muro, lo avvertono tutti. Attende che ceda il mio posto.
Resterei, se solo mi venisse chiesto. Volentieri. Sul serio.
Ma non è questa la regola.

“SPARTACO! Cena!”
Tocca andare.
Anche stanotte è vostra, dannati gatti.
Solo fino all’alba.


"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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antico
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Re: Intercondominio

Messaggio#2 » martedì 22 settembre 2020, 0:30

Ciao Pietro! Dopo la prova della Staffetta ti cimenti in solitaria! Tutto ok con caratteri e tempo, divertiti in questa SARA BILOTTI EDITION!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Intercondominio

Messaggio#3 » martedì 22 settembre 2020, 0:38

Divertimento pienamente pervenuto.
Da domani lettura di tutte le idee che hanno scelto il cervello degli altri per passare su schermo, snobbando il mio.
Per ora, buona notte!
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Fagiolo17
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Re: Intercondominio

Messaggio#4 » mercoledì 23 settembre 2020, 19:41

Ciao Pietro, il tuo racconto mi ha lasciato perplesso. Ho avuto qualche problema. Trovo che abbia poca trama. Ci racconta questo protagonista che passa la sua giornata a controllare il vicinato, ma in fin dei conti accade molto poco. È più un elenco di accadimenti.
Ho avuto difficoltà anche a identificarmi col PdV. Non sono riuscito a capire se fosse, un adulto o un vecchio, anche se propendo per quest’ultima. Per la chiusura dei gatti ho pensato anche potesse essere un cane. XD
Qualche appunto sparso.
Buttasse giù altro, potrei averne un tornaconto, tollerare più facilmente. Altro cosa? Non ho capito a cosa si riferisse, probabilmente perché non ho capito chi sia il PdV.
“SPARTACO! Cena!” Non mi piace l’utilizzo del maiuscolo per parole intere.
Al di là del problema della trama (a mio parere, sia chiaro) lo stile è molto gradevole.
Spero tu possa rispondermi per capire meglio cosa non ho colto.

Aspetta. È un cane!

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Ilariya_
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Re: Intercondominio

Messaggio#5 » mercoledì 23 settembre 2020, 23:45

Ciao Pietro!

Come detto sopra, si sente un po’ la mancanza di una trama e anche io ho dovuto rileggere più volte per capire esattamente chi fosse il protagonista (un cane, giusto?). Credo che il problema di questo testo stia nel fatto che che bisognasse alludere poco al mondo canino per far funzionare il finale. Tuttavia, qualche dettaglio in più forse non avrebbe fatto male, perlomeno verso la conclusione.

A parte questo, trovo l'idea di base simpatica e lo stile mi è piaciuto.

Anche per me è poco chiara la frase:
Buttasse giù altro, potrei averne un tornaconto, tollerare più facilmente.

In bocca al lupo!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Intercondominio

Messaggio#6 » giovedì 24 settembre 2020, 18:15

Salve a entrambi.

Il racconto verte sulla descrizione dei cani che abitano l'intercondominio fatta da parte di un cane, volendo dare l'impressione al lettore di parlare di un portinaio che osserva alcuni dei propri condomini. Spartaco lo immaginavo come un danese, uno di quei cani per lo piu' silenziosi e placidi, che ho conosciuto da piccolo nel disneyano "Quattro bassotti per un danese".
Lo scassatimpati lo immagino come un chihuahua, la tedesca come una femmina di pastore tedesco, il generale come un bulldog cane-poliziotto, la coppietta di snob come un alano e una levriera afgana a pelo lungo.

Rileggendo il racconto il mattino dopo, mi sono reso conto che l'accenno ai gatti come 'portatori di caos' e' un indizio troppo poco rivelatore, quando in corso di scrittura lo consideravo il perno dell'effetto sorpresa che chiude il racconto. La vostra critica percio' non mi trova affatto in disaccordo.

Per quanto riguarda il maiuscolo su 'SPARTACO', deriva dalla netiquette che uso di solito nei gdr via mail, dove indichiamo le parole urlate usando appunto la frase in maiuscolo. Il padrone urla il nome di Spartaco per richiamarlo e dargli la sua pappa in casa dopo che ha passato in cortile praticamente l'intera giornata. Un altro passaggio poco chiaro.

Grazie per i vostri commenti, spero che rileggendo alla luce di questi spiegazioni il mio intento nello scrivere possa risultare piu' chiaro.

Ps:
la frase sul buttare giu' altro si riferiva al fatto che dei giochi del chihuahua il danese non sa che farsene. Se invece gli cadesse del cibo, allora potrebbe approfittarne.
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Gennibo
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Re: Intercondominio

Messaggio#7 » domenica 27 settembre 2020, 1:38

Ciao Pietro D’Addabbo, piacere di leggerti, trovo che la tua storia non abbia una trama ma sia la descrizione del mondo del protagonista.
All’inizio ho faticato con il ritmo, con la punteggiatura, tipo:
“I due della scala azzurra, in fondo al cortile, terzo piano. Escono.” La frase, senza gli incisi, sarebbe: I due della scala azzurra escono. Non metterei un punto prima di “escono”
Snob è il soggetto che ha la puzza sotto il naso, quindi non metterei la virgola dopo Snob.
“Per averne altre, basta essere come me.” Anche qui non metterei la virgola.
Poi però prende il ritmo e migliora. Nonostante la mancanza di storia la scrittura mi è piaciuta.
Alla prossima e buona Edition!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Intercondominio

Messaggio#8 » domenica 27 settembre 2020, 7:22

Grazie per il tuo commento Gennibo.

Nel mio testo c'è una descrizione del fine serata di un inquilino particolare e dei suoi 'strani vicini', quindi in effetti la narrazione non verte su un evento/trama ma su un contesto estraniante. Cercherò di focalizzare i miei prossimi scritti su qualcosa con più azione.

Riguardo la punteggiatura ho la tendenza a rappresentare con punti e virgole il flusso di pensieri ed osservazioni che non siano contemporanee ma sequenziali. Per esempio in uno dei casi che citi la prima cosa che accade è il riconoscimento visivo: si tratta dei due cani che abitano nel palazzo con la scala azzurra. Solo dopo viene la constatazione del motivo per cui sono entrati nel raggio visivo di Spartaco, che non è un semplice giro in cortile ma una passeggiata all'esterno per cui Spartaco pensa 'Escono'.
Presumo che si tratti di una immersione eccessiva nel personaggio, tenterò un approccio più lineare per non rendere troppo telegrafica la lettura.

Ps: l'edit di questa risposta è in ragione della rimozione di un paio di virgole 'di troppo'. Messaggio recepito e accolto. ;-)
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Emiliano Maramonte
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Re: Intercondominio

Messaggio#9 » domenica 27 settembre 2020, 17:16

Ciao Pietro!
Non ricordo se ci siamo già incontrati nell'infernale Arena, ma in ogni caso, bentrovato!
Il racconto mi ha lasciato molto perplesso. Passi il tentativo di colpo di scena finale, che comunque poteva essere giocato meglio (e poi dirò come), ma l'espediente avrebbe avuto un senso con uno sviluppo all'altezza dell'idea e una struttura costruita per massimizzare l'effetto.
Ho capito che cosa hai provato a fare: hai tentato di riprodurre le percezioni di un animale, per loro stessa natura prive di unitarietà di tempo per mancanza di raziocinio umano. Ebbene, secondo me, è un meccanismo che ha parzialmente fallito e, anzi, ha confuso ancora di più le idee al lettore. Ne è venuto fuori un guazzabuglio di punti di vista che ha frammentato eccessivamente la narrazione disperdendo la forza e fiaccando la forza complessiva della trama.
Il finale, dicevo.

"“SPARTACO! Cena!”
Tocca andare.
Anche stanotte è vostra, dannati gatti.
Solo fino all’alba."

Questo blocco di testo doveva essere l'arma vincente, invece è focalizzato male e fa capire tutto e niente. Fosse stato, ad esempio:

"Spartaco! Cena"
Dannati gatti! Ora la notte è vostra.
La mia ciotola m'aspetta. Poi me ne tornerò buono nella cuccia.
Ma solo fino all'alba."

Ecco. Avrei svelato in maniera più marcata la vera natura del narratore.
In sostanza, al netto di alcuni aggiustamenti tecnici che alcuni prima di me ti hanno fatto abilmente notare, non ho tratto sensazioni positive dalla lettura. Si poteva fare meglio.

In bocca al lupo!
Emiliano.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Intercondominio

Messaggio#10 » lunedì 28 settembre 2020, 12:11

Grazie Emiliano del tuo commento,
non ci siamo mai incontrati prima. La mia unica partecipazione e' stata la Staffetta delle Olimpiadi, evento che mi ha fatto conoscere e apprezzare questa comunita'.

Nello scrivere il finale mi sono incartato tentando di usare l'abbaiare come segno rivelatore, ma provando e riprovando non riuscivo ad incastrarlo in maniera credibile. Perche' un cane dovrebbe 'raccontare' che sta abbaiando? Il tipico blocco che avrebbe richiesto a me di 'dormirci sopra' per trovare una soluzione, quindi ho scelto di omettere quel passaggio.
La tua proposta e' nettamente piu' efficace e tutto sommato semplice, peccato non averci pensato.
Se dovessi avere l'opportunita' di editare il mio racconto in futuro, adottero' sicuramente il tuo suggerimento della ciotola.
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alexandra.fischer
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Re: Intercondominio

Messaggio#11 » lunedì 28 settembre 2020, 18:26

Tema centrato in modo godibile. La tecnica di scrittura è molto asciutta, ma capisco che sia voluta per rendere l’idea del protagonista, Spartaco. Io l'ho visto come un Uomo pratico (ex agricoltore divenuto guardia condominiale). Mi sono piaciuti i quadretti di “Scassatimpani” (il tipo del bambino rompi tutto nella tradizione del fumetto Totò Tritolo) e del “Generale” (il quale si è adagiato sul passato glorioso) e mi ha strappato un sorriso il finale del caos che incombe terrificante (l’orda di gatti in calore). Trovo anche ben delineati i vicini snob. Unico appunto: la misteriosa “Tedesca” che lui ammira, ma che è sempre chiusa in un seminterrato e ogni tanto si fa vedere da lui alla sera. Ecco, magari nel finale avrei messo qualcosa tipo: “Tocca andare, ma domani vorrò saperne qualcosa di più di te, mia cara”. Ecco, ho appreso dagli altri commenti che si tratta di cani. E trovo molto umanizzato il protagonista e anche loro. Forse, qualche dettaglio in più non guasterebbe (ad esempio, la vicina snob dovrebbe anche avere un collare, "Scassatimpani", invece, dovrebbe anche aver gettato un osso di gomma oltre allo stendino. E la "Tedesca" potrebbe anche portare una catena). Tutti elementi che aiuterebbero il lettore a capire di cosa si tratta.

Attento:
mezz’ora

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Davide Di Tullio
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Re: Intercondominio

Messaggio#12 » martedì 29 settembre 2020, 12:28

Ciao Pietro

piacere di leggerti. Questo racconto ha il merito di possedere una prosa pulita, che scorre senza intoppi, fino alla fine. Un quadretto agro-dolce di una vita di condominio. I personaggi descritti sono ben caratterizzati, considerando lo spazio a disposizione.

Veniamo a quelle che possono essere le criticitá. Partirei dall´Incipit. Non é chiaro chi stia parlando all´inizio. Non si capisce dove si trovi la voce narrante, che poi é quella del protagonista, se cosí possiamo chiamarlo. Lo si capisce solo molto dopo. Questo mi ha creato un po' di smarrimento.
Il protagonista resta spettatore e la narrazione é una sorta di flusso di coscienza, una riflessione sui personaggi che popolano il condominio, che é in fondo una riflessione sulla vita. Poteva essere un aggancio potente, se avessi introdotto nel portinaio un elemento di conflitto, anche interiore. Ma dall´inizio alla fine lui resta quello che era all' inizio e le sue riflessioni muoiono al calare delle notte.
Peccato, perché con i conflitto e l´eventuale rovesciamento di valori all´interno della scena (da una situazione neutra a una positiva/negativa) avresti impreziosito un racconto scritto molto bene.

Nel complesso comunque una buona prova

a rileggerci!

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wladimiro.borchi
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Re: Intercondominio

Messaggio#13 » martedì 29 settembre 2020, 13:46

Ciao Pietro, che dire?
Questo è un altro racconto che mi ha convinto poco.
Capisco che gestire adeguatamente il PDV del cane, prima del "twist" in cui si dovrebbe capire la specie del protagonista, avrebbe rovinato il finale.
Ma così è davvero troppo poco.
Il riferimento gatti = caos è quasi niente.
Forse meritava disseminare qualche elemento utile nel corpo del racconto. Se non l'hai fatto, leggi "Cujo" del Re. Lì il PDV del San Bernardo è gestito alla grande e leggendo troverai sicuramente qualche idea da aggiungere, magari verso il finale, per iniziare a far sospettare il lettore che il protagonista non sia propriamente umano.
A rileggerci presto
Wladimiro

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Davide Di Tullio
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Re: Intercondominio

Messaggio#14 » martedì 29 settembre 2020, 13:58

wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Pietro, che dire?
Questo è un altro racconto che mi ha convinto poco.
Capisco che gestire adeguatamente il PDV del cane, prima del "twist" in cui si dovrebbe capire la specie del protagonista, avrebbe rovinato il finale.
Ma così è davvero troppo poco.
Il riferimento gatti = caos è quasi niente.
Forse meritava disseminare qualche elemento utile nel corpo del racconto. Se non l'hai fatto, leggi "Cujo" del Re. Lì il PDV del San Bernardo è gestito alla grande e leggendo troverai sicuramente qualche idea da aggiungere, magari verso il finale, per iniziare a far sospettare il lettore che il protagonista non sia propriamente umano.
A rileggerci presto
Wladimiro



Ciao Wladimiro, in effetti se non avessi fatto questo commento non avrei capito affatto che si trattava di un cane! :-D e da cosa si poteva capire in fondo? Si poteva seminare qualcosa di piú e il twist finale essere decisamente piú chiaro.

un saluto

Emamela
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Re: Intercondominio

Messaggio#15 » martedì 29 settembre 2020, 16:15

Ciao Pietro,
anch’io sono rimasta perplessa dalla lettura del tuo racconto. E’ scritto bene, un flusso costante con picchi di ironia che ti fanno accelerare la lettura per sapere come va a finire. Solo che mi sembra più un flusso di pensieri e osservazioni del protagonista che uno svolgersi di trama.
Il finale infatti è un po’ troppo oscuro e anch’io ero in dubbio tra cani o gatti, forse con qualche indicazione in più nella prima parte sarebbe risultato più efficace.
A presto
Emanuela

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Pietro D'Addabbo
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Re: Intercondominio

Messaggio#16 » mercoledì 30 settembre 2020, 13:30

Grazie a tutti per i vostri commenti.

wladimiro.borchi ha scritto:... Se non l'hai fatto, leggi "Cujo" del Re. Lì il PDV del San Bernardo è gestito alla grande e leggendo troverai sicuramente qualche idea da aggiungere, magari verso il finale, per iniziare a far sospettare il lettore che il protagonista non sia propriamente umano.


Non sono un lettore di horror, tipologia a cui associo il nome di Stephen King, per tanto non ho mai letto nulla di suo. Il fatto che King abbia addirittura scritto un romanzo con il punto di vista di un cane, come io ho tentato di fare nel mio brevissimo racconto, mi conferma una volta di piu' che "tutto lo scrivibile e' gia' stato scritto".
Wladimiro, sei riuscito ad evocare il mio piu' grande incubo quando mi approccio alla scrittura: non avere idee originali.
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Fabio84
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Re: Intercondominio

Messaggio#17 » giovedì 1 ottobre 2020, 17:24

Ciao Pietro,
ci ho messo un attimo a capire che il protagonista era un cane.
Si capisce e ho notato che ci sono alcuni riferimenti anche nella parte precedente del brano.(Tedesca, il fatto che prima stava in campagna,...)
A parere personale avrei marcato maggiormente questi e altri aspetti. Forse inserendo, oltre alla descrizione degli altri, anche qualche abitudine di Spartaco.
Leggendo tra gli altri commenti, il finale proposto da Emiliano risulta molto efficace.
Per quanto riguarda il testo ho apprezzato lo spaccato di vita condominiale, dei suoi abitanti e delle sue abitudini.
ciao

Fabio

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antico
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Re: Intercondominio

Messaggio#18 » lunedì 5 ottobre 2020, 21:01

La prosa è molto buona, ma qui l'errore sta, a mio parere, nella strategia di fondo del racconto. Bene le descrizioni, ma vanno a coprire il 90% del testo senza picchi che facciano sobbalzare l'attenzione del lettore che, pertanto, rimane in attesa del finale per scoprire il gioco dell'autore, ma è troppo poco perché il finale stesso non arriva così impattante. Curioso di rileggerti nei prossimi mesi perché, lo ripeto, qui il problema è tutto nelle tue scelte, scelte che possono essere state influenzate parecchio dal primo approccio con i limiti imposti da MC. Pollice ni tendente verso l'alto, ma finisci dietro al racconto di Spinelli perché nel suo caso la storia ha un'evoluzione più definita e contrastata.

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Pietro D'Addabbo
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Re: Intercondominio

Messaggio#19 » lunedì 5 ottobre 2020, 22:39

antico ha scritto:Curioso di rileggerti nei prossimi mesi perché, lo ripeto, qui il problema è tutto nelle tue scelte, scelte che possono essere state influenzate parecchio dal primo approccio con i limiti imposti da MC. Pollice ni tendente verso l'alto


Grazie mille.
Spero di riuscire ad aggiustare il tiro.
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