Dio si è stancato

Andrea J. Leonardi
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Dio si è stancato

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 0:18

Salgo i gradini di pietra due, forse tre alla volta. Spalanco le due ante della porta ed entro. Si richiudono subito con un boato sordo.
Il marmo bianco diffonde un alone spettrale tra le panche; ci saranno almeno una ventina di file. Altre si confondono dietro le colonne ai lati, tra le ombre delle navate secondarie. Posso nascondermi lì.
Vado a sinistra, passo accanto al dipinto di qualche santo; se solo ci fosse una nicchia segreta da qualche parte.
Lo schianto della porta che si spalanca.
Mi getto per terra. Qualcuno è entrato. Mi trascino fra due panche e mi sporgo da dietro una colonna. La nera sagoma di un uomo si staglia davanti la porta, il volto è circondato da lunghi capelli unti che arrivano dritti sulle spalle. Ha una corona di foglie secche in testa, il naso aquilino risalta di profilo. È lui, il pazzo.
Fa tre lenti passi, gli stivali urtano il marmo con battiti secchi. Scuote la testa mentre porta una mano sotto il cappotto lungo. Estrae qualcosa, l’acciaio riflette il debole bagliore dell’area. Un piccolo zippo.
Cammina per la navata centrale e gioca con il coperchio dell’accendino, apri e chiudi.
«I costumi e le mode degli uomini cambiano come le foglie sul ramo,» avanza e osserva tra le panche, «alcune delle quali vanno ed altre vengono.»
Mi stringo sotto i sedili, spero che la colonna mi nasconda. Sto tremando, no, non devo fare rumore con i denti. Ho bisogno di un miracolo. San Camillo, San Sebastiano, vi prego.
«La tua anima è nera.» L’uomo parla con voce calma. «Dico bene, Francesco?»
Come fa a sapere anche il mio nome? È pazzo. Completamente pazzo. Un invasato che crede di essere chissà chi. Santo non lo so, uno qualunque di questa chiesa maledetta dimenticata da Dio. Non potete permettere che un innocente muoia qua.
«Sapevi che quei ricatti li avrebbero portati al limite, ma a te interessava solo dei soldi. Sono solo delle foto, dicevi.»
Arriva alla mia altezza. Tira avanti. Sì. Signore, grazie.
«Marco si è impiccato, lo ha trovato sua sorella.» Avanza ancora. «Tu l’avevi conosciuto come Martina, e continuavi a chiamarlo così quando l’hai licenziato.»
Potrei scappare. Lasciare che si allontani qualche altra fila e correre verso la porta. Sì, posso correre. Non se l’aspetterà.
«Simone si è sparato con la pistola del padre, invece. L’ha trovato il suo compagno, lo stesso delle foto che volevi mandare ai genitori di Simone anche dopo che avevi ricevuto i soldi.»
No. Non è colpa mia se si sono ammazzati. Avevano dei problemi, disturbi mentali, ecco. Nessuno arriverebbe ad uccidersi per così poco. Anzi, l’avrebbero fatto lo stesso da soli. Volevano l’attenzione, l’hanno avuta. Come fa a sapere tutte queste cose?
Scatto in piedi e corro verso la porta. È rimasta spalancata da prima, arriverò direttamente fuori.
L’uomo si volta di getto.
«Guai a voi, anime prave!» Allunga un braccio, apre l’accendino. Un getto di fiamme esplode dalla porta della chiesa. Mi spinge indietro, volo sulle panche. Il fuoco divampa per le navate laterale, avvolge le colonne.
L’aria è calda, spessa, confonde le forme. L’intera chiesa è un forno. Fumo, c’è fumo nero ovunque.
Altri battiti, stivali sul marmo. Ho una panca sopra di me. La spingo via ma una fitta mi brucia sul fianco. Una scheggia affonda nella carne, una pozza di sangue rosso macchia la camicia.
«Ti dirò una cosa, Francesco.» Il pazzo si sta avvicinando. «Dio si è stancato di quelli come te. Ci ha mandato in tutto il mondo, ormai.»
E ancora lontano, potrei gettarmi nel fuoco e attraversare lo stesso la porta.
«Per me si va nella città dolente.» È sempre più vicino, scandisce ogni parola. «Per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente.»
Le fiamme della porta si ingrandiscono, diffondo una luca rossa, il calore aumenta. Che cazzo sta succedendo? Controlla il fuoco?
«Arrenditi, Francesco.»
È alle mie spalle. Stringo i denti. No, no… arrenditi tu. Afferro un pezzo grosso di legno, mi volto di scatto e miro al volto.
«Vai all’inferno, schifoso bastardo!» Urlo con tutto il fiato che ho in gola.
Il colpo taglia l’aria e mi sbilancia. Non c’è nessuno dietro di me, la chiesa è vuota.
«Curiosa scelta di parole.» La testa viscida appare sulla mia spalla. «Perché è proprio lì che stiamo andando.»



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antico
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 0:24

Ciao Andrea! Caratteri e tempo ok, buona LIVIO GAMBARINI EDITION!

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maurizio.ferrero
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 11:44

Ciao Andrea, piacere di leggerti

A quanto ho capito il protagonista del tuo racconto è un omofobo ricattatore che si trova inseguito da una creatura sovrannaturale (un diavolo forse, ma ho dei dubbi; più sotto ti dico).
La scena c'è ed è ben descritta, ma trovo che all'insieme manchi qualcosa. Mi sarebbe piaciuto sapere qualcosa di più sui peccati del protagonista.
Il dubbio sulla natura del suo inseguitore mi viene dalla frase "Dio ci ha mandato in tutto il mondo, ormai". Tutto fa pensare che sia un diavolo, ma se lo è davvero, perché prende ordini da Dio? La cosa avrebbe potuto entrare meglio nella storia se fosse stata introdotta un po' meglio.
Il finale manca di mordente. Si è già capito da parecchio dove sarebbe andato a parare, manca quell'elemento inaspettato che lo avrebbe reso davvero interessante.

A presto

Andrea J. Leonardi
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#4 » martedì 20 ottobre 2020, 22:58

Ciao Maurizio, grazie dei tuoi commenti.

Mi butto subito la zappa sui piedi, e ammetto che hai pienamente ragione. Io stesso sentivo che qualcosa non andava a livello di trama, serviva una spinta. Troppo poco spazio per i peccati del protagonista, un crescendo troppo lieve sul finale.
Purtroppo, non era la serata giusta per me.

Hai sbagliato solo riguardo l'identità dell'inseguitore, pensavo di aver inserito abbastanza indizi in giro, ma a quanto pare potrei aver sbagliato anche lì. Niente spoiler per ora! Vedremo se qualcuno mi darà questa soddisfazione.

Daniel Travis
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#5 » martedì 20 ottobre 2020, 23:31

Sporco ma buono, se mi passi la franchezza.
È un buon incipit, ma come ha già detto Maurizio, da solo mi lascia l'impressione di un'ottima pietanza che mi è stata sottratta prima che potessi finirla. Insomma, continua così, ma infiocchetta il tutto con un finalino per i rompipalle come me, al prossimo giro, magari.
Per quanto riguarda il castigatore, invece, sono partito pensando che fosse Gesù Cristo in persona - avrebbe anche senso che
controlli le fiamme infernali, tutto sommato: c'ha passato tre giorni di fuoco, nell'abisso, ai tempi, no? -, ma quel ci verso la fine mi ha confuso: Dio ha sfornato una pletora di figli per punire i peccatori? E come mai? Tanto alla morte finiscono comunque giù, no?
Edit: ho riletto la descrizione, e mi pare estremamente... Dantesca. Ma questo rende ancora più confuso quel noi...
Insomma, mi sarebbe piaciuto sapere di più anche su quello.
Dite - pun intended - la vostra ché ho detto la mia.
Ultima modifica di Daniel Travis il mercoledì 21 ottobre 2020, 18:16, modificato 2 volte in totale.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Sirimedho
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2020, 10:47

L’inutile fuga di un peccatore, direzione l’Inferno.
Ho trovato il racconto troppo “raccontato”. All’inizio il personaggio in fuga, Francesco, sta scappando e sembra conscio che ne va della sua vita, ma in tutto questo riporta una serie di dettagli che ben difficilmente riuscirebbe a cogliere in quel frangente: che le file di panche sono una ventina, che ce ne siano altre ai lati, che passa davanti ai dipinti dei santi.
Sono strane anche le reazioni a quel che dice chi lo sta inseguendo. Perché pensa che sia pazzo? Cosa è successo prima che nel racconto non viene detto per avergli fatto pensare di rischiare di essere ucciso.
Anche considerarsi così innocente, tanto che i Santi dovrebbero proteggerlo, mi sembra incongruente con quello che faceva nella vita.
In questo paragrafo c’è probabilmente un salto dovuto ad un taglio dell’ultimo minuto:

Andrea J. Leonardi ha scritto:Come fa a sapere anche il mio nome? È pazzo. Completamente pazzo. Un invasato che crede di essere chissà chi. Santo non lo so, uno qualunque di questa chiesa maledetta dimenticata da Dio. Non potete permettere che un innocente muoia qua.

Forse non ho capito bene chi sia, ma il linguaggio dell’inquisitore mi fa davvero strano, questo mix di citazioni dantesche e linguaggio colloquiale. Immagino che sia uno degli angeli vendicatori dell’Apocalisse, ma perché dire “arrenditi”? Arrenditi a Dio? Alla punizione? L’effetto che mi passa è più da scena western con lo sceriffo che insegue il cattivo di turno sparandogli tra i piedi per fargli paura.
L’idea di una sorta di Apocalisse personale mi sembra interessante, ma forse dare uno spazio al fuggitivo di realizzare le sue colpe la avrebbe resa più coinvolgente.

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Debora D
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#7 » mercoledì 21 ottobre 2020, 16:55

Ciao Andrea, piacere di leggerti. Spero che questo commento ti sia utile.

La narrazione è ambientata in modo chiaro in uno spazio chiuso, questo favorisce la linearità dei fatti però molta della scena è un uomo che si nasconde da un altro che cammina e parla.
Nota di merito per la citazione dantesca. Tutto il testo risponde pienamente alla traccia. Il finale era abbastanza prevedibile, ma non mi ha infastidito, anzi, finalmente il personaggio punto di vista agisce.

Ciò che non mi convince è la caratterizzazione dei personaggi. L’antagonista parla in corsivo ma non si piega perché. Ha una voce particolare?
Il tutto è raccontato in prima persona, il protagonista è il filtro per il lettore. L’idea di immedesimarsi in un ricattatore estremista è anche buona, ma pericolosa. Lui si considera innocente però non ci convince della cosa. La focalizzazione immersiva ha lo scopo di creare empatia fra lettore e personaggio. Però questo tizio non mi ha coinvolta, le sue motivazioni non reggono, troppo facile condannarlo; è condannabile chiaramente, ma attraverso una scelta narrativa del genere il massimo sarebbe portare il lettore a empatizzare con lui e poi sbattergli in faccia che si è sbagliato.

Ho trovato un paio di incongruenze. Quando il fuoco esplode dalla porta e lui vola, non si fa niente? Perché non ci sono dettagli su dolore o simile. Addirittura il pensiero Controlla il fuoco? arriva alla fine.

Noto lo sforzo di aiutare il lettore a immergersi, ma ci sono alcuni aggettivi scelti che sono vaghi e non aiutano.
Es. un alone spettrale tra le panche; La testa viscida

Alcune piccole correzioni formali:
La formula davanti la porta è antiquata e sarebbe meglio davanti alla porta.
La d eufonica si usa solo davanti a vocali identiche, quindi qui non ci vorrebbe:
ed altre vengono; ad uccidersi

Queste due frasi le ho trovate poco chiare.
L’uomo si volta di getto.
Santo non lo so, uno qualunque di questa chiesa maledetta dimenticata da Dio. Non potete permettere che un innocente muoia qua.

Di getto in che senso?
Santo non lo so sarebbe un modo di dire Santo Tizio qualunque?

Buona scrittura, alla prossima

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Puch89
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#8 » sabato 24 ottobre 2020, 18:00

Piacere di leggerti Andrea.
Questo racconto non è malvagio, non mi dispiace diciamo, c'è una buona parte descrittiva che padroneggi abbastanza bene e hai avuto un paio di idee buone, la citazione dantesca fa molto "Gambarini Edition". L'utilizzo della prima persona ha la capacità di far empatizzare il lettore col personaggio portatore di pdv, ma in questo caso, secondo me, non hai saputo padroneggiarla al meglio. Il modo in cui viene gestito il pdv va contestualizzato con ciò che il protagonista sta vivendo, entra nelle sue corde e deve riflettersi nel modo in cui comunica col lettore, direttamente e indirettamente. E tu hai dato troppo spazio a troppe descrizioni e troppo "raccontate", come una lista della spesa. Se il portatore di pdv in prima persona sta fuggendo in preda al panico e ai suoi "peccati", difficilmente riuscirà a stimolare tutti i suoi sensi e tradurli in una lista di osservazioni abbastanza sterili. Il mood va a farsi friggere, è il prezzo da pagare quando si usa la prima persona. Per il resto non è male, finale abbastanza scontato e con poco mordente ma non mi è dispiaciuto. Una discreta prova. Alla prossima!

Andrea J. Leonardi
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#9 » domenica 25 ottobre 2020, 17:58

Buona sera ragazzi,

vi ringrazio tutti per i vostri commenti. Come avevo già detto, sapevo che questa non fosse la mia esecuzione migliore. Sto leggendo tantissimi commenti costruttivi e i miei errori di una sera si stanno trasformando in una miniera di lezioni da imparare e studiare grazie a voi.

Qualcuno ha anche scritto che ho usato il "raccontato"; mi fa davvero male al cuore darvi ragione...

Sono davvero felice di essere entrato in questa comunità di scrittori.

Vorrei precisare che non sto rispondendo in maniera specifica alle diverse critiche perché la maggior parte di esse le ho trovate giuste, al punto che non serve quindi discutere due o tre imprecisioni.

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marco.roncaccia
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#10 » mercoledì 28 ottobre 2020, 22:13

Ciao Andrea,
la tua discesa agli inferi si avvale addirittura di citazioni del sommo. Di questo tuo racconto ho apprezzato:
- quasi tutto del misterioso personaggio con l’accendino. Ha attirato la mia attenzione e ancora adesso mi chiedo chi sia
- i movimenti del protagonista e l’azione in generale.
Mi hanno lasciato dei dubbi invece:
- L’ambientazione, una chiesa mi è sembrata un po’ troppo ovvia per una operazione di giustizia divina
- Il quasi di prima: del personaggio antagonista non mi è piaciuto come si svela al protagonista. Troppo didascalico, è in opposizione con l’alone di mistero che crei.
Buon Contest

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jimjams
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#11 » mercoledì 28 ottobre 2020, 23:14

Ciao, Andrea.
Il tuo racconto utilizza un'idea che mi aspetto di trovare più volte in questo contest e che personalmente ho cercato di evitare. Per renderla forse più interessante condisci il tutto con due fattori: i richiami danteschi; la storia dell'uomo.
Lo spunto, lo ammetto, è intrigante, specialmente per l'intreccio con Dante. Più lineare il discorso della storia dell'uomo, che giustifica la punizione divina. Ora, da una parte sono affascinato dall'idea di questa commistione inferno vero - inferno dantesco, dall'altra questo è un gioco molto difficile da sostenere. Per farmi capire cito una delle difficoltà che ti sei accollato. La prima citazione non è tra le più famose, almeno per gente come me che non ha una memoria robustissima. Ho individuato il richiamo alla seconda, ovviamente, ma la prima mi ha lasciato perplesso. E quando il lettore si fa una domanda del genere il pericolo è che stacchi la lettura per togliersi la curiosità. Ancora, il legame devi in qualche modo cucirlo alla storia, perché alla fine chi legge non rimanga con l'idea che sia gratuito. In conclusione, idea di base non troppo inattesa, idee di appoggio interessanti ma difficili da integrare tra loro e non ci sei completamente riuscito, secondo me. Hai voglia di stupire e gli spunti ci sono. Sarà interessante continuare a leggerti.

alexandra.fischer
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#12 » giovedì 29 ottobre 2020, 6:33

Tema centrato. Mi pare di capire che il protagonista sia un prete omofobo e nemico dei trans che si vede perseguitato da una specie di giustiziere dall’aspetto di divinità mitologica con tanto di zippo. Il prete è anche un ricattatore (le cui richieste hanno portato al suicidio Marco-Martina, da lui licenziato, forse perché sacrestano? E Simone, ritrovato morto dal compagno). Interessante l’idea delle citazioni dantesche che accompagnano l’allusione al fatto che i costumi e le mode siano transitori (quindi un invito alla tolleranza) e anche la punizione finale (il prete si batte, vince il “pazzo” Francesco in un duello molto ben costruito, ma si ritrova un demone viscido in spalla). Storia insolita, che scorre bene.

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antico
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Re: Dio si è stancato

Messaggio#13 » domenica 1 novembre 2020, 16:48

Diciamo che già in partenza l'idea alla base del racconto non era il massimo perché un'epurazione divina operata nei confronti degli omofobi è uno spunto, ma non può reggere un intero racconto, o al massimo lo può fare con difficolta se non sostenuto da ulteriori spunti interni. Qui, invece, ci hai messo poco plus, nel senso che la sensazione è che ti sia limitato a svolgere il compitino subendo anche un po' il racconto stesso e questo causa una certa stanchezza su un finale che non stupisce limitandosi a chiudere logicamente. Detto questo, è cmq un racconto valido e si legge bene, però non riesco ad andare oltre un pollice tendente verso il positivo in modo poco brillante.

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