Memorie dal passato

Charlesdexter
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Memorie dal passato

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 0:27

– Vieni qui, Scevola!
Il cane non rispose e si mise a correre. La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita. Quel giorno si era diretta nei dintorni del quartiere industriale, luogo ideale in cui sciogliere il cane dal guinzaglio, poiché calmo e non frequentato da persone, né da auto. Scevola fece un paio di corsette avanti e indietro con la lingua di fuori, poi s’intrufolò in una strettoia tra le mura. L’anziana donna lo seguì mentre batteva una pista e s’infilò in una porta dai vetri divelti. Provò a chiamarlo per qualche minuto, ma il cane non tornò. Dovette seguirlo fino all’imbocco di una rampa di scale, dove l’attendeva.
– Scevola, avanti, fai il bravo, vieni qui, è tardi e fa buio, su!
Non si fece prendere, abbaiò e corse in avanti, come preso da improvvisa eccitazione, giù per due rampe, senza fermarsi.
La donna si trovò in un grande capannone, lo sentì che si allontanava, poi non lo vide più, scorse soltanto della polvere che si sollevava a una cinquantina di metri di distanza più avanti, dove presumibilmente si era diretto. La stanza era illuminata poco e male, per mezzo delle vetrate superiori, situate al livello della strada e in buona parte ricoperte di polvere decennale. La signora Ileana vide un centinaio di telai industriali abbandonati e la scritta “Tessuti Nerozzi” su alcune pareti. Si ricordò delle pubblicità di quand’era adolescente e di sua madre, che un tempo aveva lavorato lì e che dalla sera alla mattina non aveva più parlato di quel posto. Col tempo aveva appreso che Ettore Nerozzi, proprietario e fondatore di una fiorente e apprezzata realtà di provincia, era sparito all’improvviso, senza lasciare traccia di sé. I parenti non avevano voluto saperne di riaprire, nonostante le pressioni dei sindacati.
L’idea più diffusa che circolava tra la gente, era che l’uomo avesse fatto bancarotta e se ne fosse scappato dalla sera alla mattina, col malloppo rimastogli, lasciando moglie e figlie. La polizia aveva chiuso le indagini sul suo conto dopo qualche anno, dichiarandolo ufficialmente scomparso.
La signora Ileana tornò in sé dopo le divagazioni, si sentiva agitata: la polvere e l’oscurità crescente le stavano per creare un brutto scherzo, aveva la gola asciutta per la paura. Si fece forza per raggiungere il fondo della sala, dove trovò il cane seduto e calmo, gli fece una carezza e gli rimise il guinzaglio. Dopo pochi istanti il pavimento cominciò a scricchiolare e sprofondare sotto di loro, che corsero assieme con tutte le forze verso l’uscita e raggiunsero le scale. Il crollo si arrestò subito dopo. Un’improvvisa e irrazionale curiosità s’impadronì della donna, era come se un sussurro la spingesse verso il centro della stanza, infondendole un’improvvisa calma.
Si diresse verso la crepa apertasi sotto il pavimento, si calò giù per una passerella di calcinacci appena formata ed atterrò nei basamenti dello stabile, dove le parve di scorgere qualcosa di simile a dei resti umani. Emise uno strillo muto e di nuovo stava per andarsene ma ancora una volta la sensazione di calma la trattenne. Si avvicinò al presunto scheletro ed ebbe conferma del suo timore.
Rimosse lo strato di polvere e i blocchi di cemento che gli si erano accumulati sopra durante il crollo, aiutata da Scevola, che scavava entusiasticamente. Ciò che i due avevano rinvenuto era vestito con brandelli di lino, presentava un foro in testa, e aveva una tasca della giacca ancora intatta: la signora Ileana vi mise le mani all’interno, trovando un portafogli con all’interno cinquecentomila lire, un biglietto del treno e una carta d’identità. Erano tutto ciò che restava del signor Ettore Nerozzi, imprenditore stimato e rispettato da quasi tutti, che contrariamente alle rosee previsioni di molti, invece che in un luogo esotico, aveva compiuto il suo viaggio nell’inferno della propria fabbrica. Restava da capire il perché e ad opera di chi.
La donna si accasciò esausta, si mise a ridere e a piangere e compose il 113 sul telefono.


Di Alessandro Randone
Ultima modifica di Charlesdexter il martedì 20 ottobre 2020, 0:43, modificato 1 volta in totale.



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Re: Memorie dal passato

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 0:33

Ciao Alessandro e ben tornato nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona LIVIO GAMBARINI EDITION!

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MatteoMantoani
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 23:06

Ciao Alessandro, piacere di leggerti. Purtroppo non colgo riferimenti al tema della gara, a parte il debole “inferno della fabbrica”. Il racconto offre molti spunti di miglioramento nella punteggiatura, nella narrazione e in qualche scena che non è ben resa. Lo stile è un po’ acerbo, un raccontato con troppe digressioni e scene poco coerenti. La protagonista si muove e agisce in modi un po’ strani, specie nel finale.

Ecco il commento puntuale.

Il cane non rispose
Dovrebbe rispondere? Intendi al comando? Meglio specificare, i cani non parlano.

La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.
Frase molto farraginosa, con troppe subordinate e virgole. Da riscrivere completamente magari spezzandola in più periodi.

luogo ideale in cui sciogliere il cane dal guinzaglio, poiché calmo e non frequentato da persone
Chi è calmo? Il cane o il quartiere? Quando si legge tutta la frase si capisce, ma sul momento viene il dubbio. Elimina magari “in cui sciogliere il cane da guinzaglio”.

La donna si trovò in un grande capannone
Come lo si capisce? Dai luoghi che hai descritto poteva benissimo essere una casa.

una cinquantina di metri
Grande come capannone… e che vista la signora! Vede la polvere da 50 metri e con la penombra! Forse è meglio correggere un po’ queste dimensioni.

Dopo pochi istanti il pavimento cominciò a scricchiolare e sprofondare sotto di loro, che corsero assieme con tutte le forze verso l’uscita e raggiunsero le scale.
Stacca le due frasi con un punto.

Un’improvvisa e irrazionale curiosità s’impadronì della donna, era come se un sussurro la spingesse verso il centro della stanza, infondendole un’improvvisa calma.
Ripetizione di “improvvisa”. Non mi piace molto l’allusione al sussurro, sul momento il lettore si immagina proprio un sussurro e non capisce che stai facendo una metafora.

si calò giù per una passerella di calcinacci appena formata ed atterrò nei basamenti dello stabile
Si tratta di un crollo importante per aver creato una montagnola (non una passerella) che permette alla signora (anziana) di calarsi giù. Non lo vedo molto verosimile.

Emise uno strillo muto
Cos’è? Questo ossimoro non funziona bene, meglio “un urlo strozzato”

Emise uno strillo muto e di nuovo stava per andarsene ma ancora una volta la sensazione di calma la trattenne
Correggimi se sbaglio, ma non ha mai avuto la sensazione di volersene andare

la signora Ileana vi mise le mani all’interno, trovando un portafogli con all’interno cinquecentomila lire, un biglietto del treno e una carta d’identità
Più che Ileana la signora dovrebbe chiamarsi Angela (Lansbury). Non sono azioni tipiche di una vecchietta qualsiasi, io stesso non so se avrei il coraggio di infilare la mano nella tasca di uno scheletro alla ricerca di un portafoglio (che nemmeno so se c’è)

nell’inferno della propria fabbrica
Perché “inferno”? Magari per lui era un paradiso visto che si trattava della sua fabbrica.

si mise a ridere e a piangere e compose il 113 sul telefono
Una reazione un pochino strana, ridere e piangere insieme. Non mi sembra che le reazioni precedenti possano giustificare il fatto che perda così il senno. E il telefono da dove viene (semmai un cellulare), non lo estrae dalla tasca? Ce l’aveva sempre in mano?

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Mauro Lenzi
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#4 » mercoledì 21 ottobre 2020, 9:31

Ciao Alessandro,

faccio un commento "light" per poi approfondire, se vorrai.
Della storia ho apprezzato il tentativo di mettere insieme una trama coerente e con basi reali. Aleggia un senso di mistero che man mano si concretizza.
Manca però un vero conflitto e la tensione non si risolve ma si dissipa. Ha trovato questo cadavere però la cosa finisce lì.
L'opera è tutta raccontata senza immersione nel punto di vista del personaggio, per cui il lettore ne rimane fuori e questo lo distacca comunque dagli eventi. Nel complesso il racconto beneficerebbe nell'essere raccontato, ok in terza persona passata, ma direttamente dal punto di vista della signora Ileana.

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Luca Nesler
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#5 » mercoledì 21 ottobre 2020, 14:56

Ciao Alessandro. La signora Ileana scopre che un uomo che si credeva scomparso è, in realtà, rimasto vittima di un incidente anni addietro. Visto che non c’è nessun collegamento personale con la protagonista, anche qui abbiamo un fatto di cronaca che non coinvolge il lettore restando quindi un episodio privo di interesse.
Lo stile è decisamente acerbo e pieno di elementi problematici. Provo a riportartene alcuni a titolo d’esempio.
“Il cane non rispose e si mise a correre.” Non mi aspetto che il cane risponda al richiamo della padrona, quindi questa specificazione risuona forte. Sto leggendo il testo di qualcuno che cercava un effetto e non è riuscito a ottenerlo. Questo compare nella mia testa e parto prevenuto sul testo faticando così a farmi coinvolgere dalla vicenda.

“La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.”
“Questo è un unico periodo pieno di subordinate e incisi, troppo lungo, pesante e strazeppo di infodump, oltre che onnisciente. Insomma, una frase terribile. Inoltre, secondo me, alcuni dettagli come la passione di Ileana per la storia, sono del tutto superflui.
Insomma, il testo è scritto molto male e l’idea non è sufficientemente interessante per meritare la lettura. Per lo stile non è un problema: s’impara, si migliora. Ci passiamo tutti. Per la trama anche: in questo contest capita che non si riesca ad avere una buona idea o che non si riesca a declinarla nel modo ideale. È andata così, pazienza. Non prendertela.
Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2020, 22:46

Ciao Alessandro e benvenuto nell'Arena:
penso tu sia all'inizio di un percorso di studio che si preannuncia entusiasmante. Ci sarà un sacco da studiare e questo è assolutamente positivo. Se mi dicessero "sei arrivato" comincerei a preoccuparmi seriamente. OK: hai notato i due avverbi in "-mente" che ho appena usato? Bene, toglili e rileggi: come suona ora? Ecco, appunto. E questo è solo il primo passo. Triggerato? Bene.

Vado spedito:
“Il cane non rispose e si mise a correre. La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.”

Treno di subordinate. Scioglile tutte e vedi che effetto fa.

Dovette seguirlo fino all’imbocco di una rampa di scale, dove l’attendeva.

Leggi ad alta voce.: senti l'assonanza "Dovette / dove" ? Perfetto.

Col tempo aveva appreso che Ettore Nerozzi, proprietario e fondatore di una fiorente e apprezzata realtà di provincia, era sparito all’improvviso, senza lasciare traccia di sé. I parenti non avevano voluto saperne di riaprire, nonostante le pressioni dei sindacati.

Hai gestito la parte più intrigante come INFODUMP. Quindi oltre a essere inefficace, è pure quella che il lettore salta a piè pari. Studia cos'è l'INFODUMP, impara a evitarlo.

Alessandro, benvenuto nell'Arena.
a presto
andrea

Charlesdexter
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#7 » mercoledì 21 ottobre 2020, 23:22

Ringrazio tutti per i feedback e condivido in pieno le critiche. Non sono un assoluto principiante e il fatto di passar come tale depone malissimo nei miei confronti. Non scrivendo da alcuni anni, accetto umilmente di aver reso peggio del mio standard, che non era certo ai livelli di un Tolstoj. Saluti e a presto per le risposte dettagliate, partendo da quelle più lievi, per poi affrontare le critiche più faticose da digerire.
Ultima modifica di Charlesdexter il giovedì 22 ottobre 2020, 0:10, modificato 2 volte in totale.

Charlesdexter
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#8 » giovedì 22 ottobre 2020, 0:05

Mauro Lenzi ha scritto:Ciao Alessandro,

faccio un commento "light" per poi approfondire, se vorrai.
Della storia ho apprezzato il tentativo di mettere insieme una trama coerente e con basi reali. Aleggia un senso di mistero che man mano si concretizza.
Manca però un vero conflitto e la tensione non si risolve ma si dissipa. Ha trovato questo cadavere però la cosa finisce lì.
L'opera è tutta raccontata senza immersione nel punto di vista del personaggio, per cui il lettore ne rimane fuori e questo lo distacca comunque dagli eventi. Nel complesso il racconto beneficerebbe nell'essere raccontato, ok in terza persona passata, ma direttamente dal punto di vista della signora Ileana.

Ciao Mauro, apprezzo il fatto che tu abbia salvato un pezzetto d'ispirazione da questo tentativo.
Non ho pensato a conflitti, rifiniture, caratterizzazione del personaggio, la mia sola preoccupazione era quella di tirare fuori una storia e di consegnarla prima dell'una. Una delle intenzioni era di far ricordare Ileana, per estrarre dalla sua memoria episodi attinenti alla vicenda Nerozzi, in questo senso farla parlare in prima persona avrebbe potuto aiutare il flusso di coscienza, ma è stato compito troppo arduo per le mie attuali possibilità.

Charlesdexter
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#9 » lunedì 26 ottobre 2020, 10:53

MentisKarakorum ha scritto:Ciao Alessandro, piacere di leggerti. Purtroppo non colgo riferimenti al tema della gara, a parte il debole “inferno della fabbrica”. Il racconto offre molti spunti di miglioramento nella punteggiatura, nella narrazione e in qualche scena che non è ben resa. Lo stile è un po’ acerbo, un raccontato con troppe digressioni e scene poco coerenti. La protagonista si muove e agisce in modi un po’ strani, specie nel finale.

Ecco il commento puntuale.

Il cane non rispose
Dovrebbe rispondere? Intendi al comando? Meglio specificare, i cani non parlano.

La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.
Frase molto farraginosa, con troppe subordinate e virgole. Da riscrivere completamente magari spezzandola in più periodi.

luogo ideale in cui sciogliere il cane dal guinzaglio, poiché calmo e non frequentato da persone
Chi è calmo? Il cane o il quartiere? Quando si legge tutta la frase si capisce, ma sul momento viene il dubbio. Elimina magari “in cui sciogliere il cane da guinzaglio”.

La donna si trovò in un grande capannone
Come lo si capisce? Dai luoghi che hai descritto poteva benissimo essere una casa.

una cinquantina di metri
Grande come capannone… e che vista la signora! Vede la polvere da 50 metri e con la penombra! Forse è meglio correggere un po’ queste dimensioni.

Dopo pochi istanti il pavimento cominciò a scricchiolare e sprofondare sotto di loro, che corsero assieme con tutte le forze verso l’uscita e raggiunsero le scale.
Stacca le due frasi con un punto.

Un’improvvisa e irrazionale curiosità s’impadronì della donna, era come se un sussurro la spingesse verso il centro della stanza, infondendole un’improvvisa calma.
Ripetizione di “improvvisa”. Non mi piace molto l’allusione al sussurro, sul momento il lettore si immagina proprio un sussurro e non capisce che stai facendo una metafora.

si calò giù per una passerella di calcinacci appena formata ed atterrò nei basamenti dello stabile
Si tratta di un crollo importante per aver creato una montagnola (non una passerella) che permette alla signora (anziana) di calarsi giù. Non lo vedo molto verosimile.

Emise uno strillo muto
Cos’è? Questo ossimoro non funziona bene, meglio “un urlo strozzato”

Emise uno strillo muto e di nuovo stava per andarsene ma ancora una volta la sensazione di calma la trattenne
Correggimi se sbaglio, ma non ha mai avuto la sensazione di volersene andare

la signora Ileana vi mise le mani all’interno, trovando un portafogli con all’interno cinquecentomila lire, un biglietto del treno e una carta d’identità
Più che Ileana la signora dovrebbe chiamarsi Angela (Lansbury). Non sono azioni tipiche di una vecchietta qualsiasi, io stesso non so se avrei il coraggio di infilare la mano nella tasca di uno scheletro alla ricerca di un portafoglio (che nemmeno so se c’è)

nell’inferno della propria fabbrica
Perché “inferno”? Magari per lui era un paradiso visto che si trattava della sua fabbrica.

si mise a ridere e a piangere e compose il 113 sul telefono
Una reazione un pochino strana, ridere e piangere insieme. Non mi sembra che le reazioni precedenti possano giustificare il fatto che perda così il senno. E il telefono da dove viene (semmai un cellulare), non lo estrae dalla tasca? Ce l’aveva sempre in mano?

Ciao Mentis, grazie della tue puntuali osservazioni. Mi trovo d'accordo su quasi tutto ciò che mi fai notare, a parte un punto, l'essere in tema con la traccia:
la vicenda avrebbe dovuto essere una sorta di discesa negli inferi della protagonista, l'imprenditore che viene ucciso sul luogo di lavoro si aspettava qualcosa di brutto e non penso abbia vissuto sereno gli ultimi momenti nella sua fabbrica. Per inferno intendevo letteralmente la parte inferiore dello stabile, in cui il cadavere viene rinvenuto.
Non mi piace spiegare ciò che non sono riuscito a far capire al primo colpo, tuttavia ritengo utile da parte dell'autore contestualizzare alcune scelte, per renderle più comprensibili, dove questo possa servire.
Grazie ancora e alla prossima!

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Ivan
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#10 » lunedì 26 ottobre 2020, 22:14

Ciao Alessandro, onestamente non trovo il tuo racconto molto collegato con il tema della serata.

Detto ciò, la storia che hai pensato viene penalizzata da frasi estremamente lunghe e piene di incisi. Ti suggerisco di lavorare su frasi più brevi, ma anche di puntare su dettagli più realistici e termini più precisi: scritto interamente in raccontato, il tuo testo fatica a coinvolgere il lettore.

Ti faccio qualche esempio “al volo” di alcuni passaggi che non mi hanno convinto:

“Provò a chiamarlo per qualche minuto “: “per qualche minuto” può essere due, dieci o anche trentasette minuti. Fa una bella differenza, no? Più che dare un’indicazione più o meno precisa dei minuti, cercherei di dare un’idea del tempo che passa mostrando la signora mentre si aggira e fa cose nell’antico complesso industriale , chiamando di tanto in tanto il cagnolino.

“come preso da improvvisa eccitazione “: taglierei, non aggiunge molto.

“a una cinquantina di metri di distanza“: è davvero necessario specificare la distanza? Oltretutto il “di distanza” si poteva tagliare.

“dove presumibilmente si era diretto “: anche questa parte appesantisce il testo senza aggiungere nulla: la taglierei.

“vide un centinaio di telai industriali abbandonati “: discorso simile per quello dei cinquanta metri. Come farà la signora, al buio, a vedere cento telai? Avrei scritto qualcosa tipo: “Una fila di telai industriali impolverati si perdeva nell’oscurità”

“e la scritta “Tessuti Nerozzi” su alcune pareti. “: “su alcune pareti” è troppo generico. Per conquistare il lettore devi aiutarlo a visualizzare meglio la scena, con dettagli più vividi. Ad esempio: “Una scritta scolorita si leggeva a malapena sulla parete incrostata e macchiata dalle infiltrazioni: ‘Tessuti Nerozzi’. “

Il finale è molto brusco, speravo in un indizio che aiutasse a capire meglio chi aveva ucciso l'uomo (o perché). Vista l'ora dell'ultima modifica, però, posso capire il motivo! :)

Se c’è qualcosa su cui non sei d’accordo o che non ti è chiaro, fammi sapere!

Alla prossima Arena!
Ivan

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Giorgia D'Aversa
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#11 » martedì 27 ottobre 2020, 13:57

Ciao Alessandro!
Purtroppo, oltre ad alcuni evidenti problemi presenti nel testo, non sono riuscita a trovare grande attinenza al tema della sfida. Ho letto a fatica, un po' per le frasi troppo lunghe e un po' per la mancanza di un conflitto all'interno del racconto: non ero spinta a proseguire nella lettura. Mi tocca aggiungere che purtroppo lo spiegone centrale su Ettore Nerozzi rende del tutto prevedibile la chiusa, togliendo quella che immagino volesse essere la sorpresa finale.

Il cane non rispose e si mise a correre.
Questa frase sin dall'inizio del racconto mi ha lasciata perplessa, perché ovviamente i cani non parlano.

La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita. Quel giorno si era diretta nei dintorni del quartiere industriale, luogo ideale in cui sciogliere il cane dal guinzaglio, poiché calmo e non frequentato da persone, né da auto.

Decisamente troppe subordinate: così le frasi sono appesantite e si rischia di perdere il filo del discorso.

– Scevola, avanti, fai il bravo, vieni qui, è tardi e fa buio, su!
Stesso discorso per questa battuta di dialogo: è irrealistico che una persona nella vita reale dica una frase così lunga senza pause.

Emise uno strillo muto e di nuovo stava per andarsene ma ancora una volta la sensazione di calma la trattenne.

Oltre allo strillo muto che ti è già stato indicato, non suona molto bene inserire nella stessa frase "di nuovo" e "ancora una volta": rende la frase ridondante oltre che poco scorrevole.
Personalmente viste le azioni dell'anziana signora e il suo desiderio di tornarsene a casa mi sembra anche fin troppo azzardata questa calma improvvisa e il desiderio di esplorare un luogo che le stava cadendo a pezzi sotto i piedi.

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Stefano.Moretto
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#12 » mercoledì 28 ottobre 2020, 20:34

Ciao Alessandro,
Ho trovato interessante l'idea di fondo dell'anziana signora che fa la macabra scoperta, ma purtroppo devo dare ragione a chi ha commentato prima di me sull'esecuzione. Mancano alcuni aspetti fondamentali, come un coinvolgimento emotivo con il personaggio attraverso le sue azioni e non degli "spiegoni". Cerco di aiutarti su alcuni punti che ho trovato particolarmente critici.
La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.

Fai attenzione quando usi frasi così lunghe piene di subordinate e incisi, io sono arrivato a "si godeva quel giro" che non capivo più se il soggetto era la signora o il cane, ed ero solo a metà periodo. Vedo che questa frase ha causato la reazione di praticamente tutti quelli che sono venuti prima di me, quindi cerco di fare un passo in più e darti una possibile soluzione per aggiustarla. Rileggi la frase: la maggior parte delle informazioni non sono funzionali a questa scena né, in generale, al racconto. È importante che sia vedova? No, allora togli quell'inciso. È difficile capire che il cane si chiama così in onore a Muzio Scevola? Neanche, allora togli pure quell'inciso. È importante che lo abbia trovato quando era cucciolo? No, tanto ora non è un cucciolo quindi non ci interessa, puoi togliere anche quel pezzo. La coda mozzata è importante? Sì, ci serve per immaginarci il cane. Anche se non ne conosciamo la razza, ma è comunque un dettaglio visivo che se c'è dobbiamo avere.
"La signora Ileana lo aveva chiamato così dopo averlo trovato con la coda mozzata."
Molto più immediato e non contiene informazioni che il lettore si dimenticherà dopo altre due righe.
Ho notato che in generale fai un larghissimo uso di virgole, molto spesso spezzando troppo la narrazione, soprattutto nei punti in cui questa dovrebbe essere veloce e immediata.
Non si fece prendere, abbaiò e corse in avanti, come preso da improvvisa eccitazione, giù per due rampe, senza fermarsi.

Può diventare per esempio:
"Non si fece prendere, abbaiò e corse giù per due rampe senza fermarsi."
Si avvicinò al presunto scheletro ed ebbe conferma del suo timore.

Qui c'è un problema grosso: durante la "divagazione" su Nerozzi hai cercato di "rimanere" in un certo senso nel punto di vista affermando che quella divagazione fosse il flusso di pensieri del personaggio. Non è un modo molto elegante per dare le informazioni, probabilmente in prima persona sarebbe stato reso molto meglio quel passaggio, ma era accettabile.
Qui mi stai catapultando fuori dal punto di vista. "Ebbe conferma del suo timore". Quale timore? Chi è il tizio? Cosa ha visto? Non sappiamo niente, lo scopriamo molte righe dopo, siamo completamente fuori da lei.
Spero di esserti stato utile.

Charlesdexter
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#13 » mercoledì 28 ottobre 2020, 23:27

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Alessandro,
Ho trovato interessante l'idea di fondo dell'anziana signora che fa la macabra scoperta, ma purtroppo devo dare ragione a chi ha commentato prima di me sull'esecuzione. Mancano alcuni aspetti fondamentali, come un coinvolgimento emotivo con il personaggio attraverso le sue azioni e non degli "spiegoni". Cerco di aiutarti su alcuni punti che ho trovato particolarmente critici.
La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.

Fai attenzione quando usi frasi così lunghe piene di subordinate e incisi, io sono arrivato a "si godeva quel giro" che non capivo più se il soggetto era la signora o il cane, ed ero solo a metà periodo. Vedo che questa frase ha causato la reazione di praticamente tutti quelli che sono venuti prima di me, quindi cerco di fare un passo in più e darti una possibile soluzione per aggiustarla. Rileggi la frase: la maggior parte delle informazioni non sono funzionali a questa scena né, in generale, al racconto. È importante che sia vedova? No, allora togli quell'inciso. È difficile capire che il cane si chiama così in onore a Muzio Scevola? Neanche, allora togli pure quell'inciso. È importante che lo abbia trovato quando era cucciolo? No, tanto ora non è un cucciolo quindi non ci interessa, puoi togliere anche quel pezzo. La coda mozzata è importante? Sì, ci serve per immaginarci il cane. Anche se non ne conosciamo la razza, ma è comunque un dettaglio visivo che se c'è dobbiamo avere.
"La signora Ileana lo aveva chiamato così dopo averlo trovato con la coda mozzata."
Molto più immediato e non contiene informazioni che il lettore si dimenticherà dopo altre due righe.
Ho notato che in generale fai un larghissimo uso di virgole, molto spesso spezzando troppo la narrazione, soprattutto nei punti in cui questa dovrebbe essere veloce e immediata.
Non si fece prendere, abbaiò e corse in avanti, come preso da improvvisa eccitazione, giù per due rampe, senza fermarsi.

Può diventare per esempio:
"Non si fece prendere, abbaiò e corse giù per due rampe senza fermarsi."
Si avvicinò al presunto scheletro ed ebbe conferma del suo timore.

Qui c'è un problema grosso: durante la "divagazione" su Nerozzi hai cercato di "rimanere" in un certo senso nel punto di vista affermando che quella divagazione fosse il flusso di pensieri del personaggio. Non è un modo molto elegante per dare le informazioni, probabilmente in prima persona sarebbe stato reso molto meglio quel passaggio, ma era accettabile.
Qui mi stai catapultando fuori dal punto di vista. "Ebbe conferma del suo timore". Quale timore? Chi è il tizio? Cosa ha visto? Non sappiamo niente, lo scopriamo molte righe dopo, siamo completamente fuori da lei.
Spero di esserti stato utile.

Grazie Stefano, sei stato molto chiaro. Ero a digiuno di scrittura drammatizzata da qualche anno e avevo dimenticato tutte le convenzioni di tenere brevi i periodi, suscitare l'interesse del lettore, scegliere bene il punto di vista. Le energie erano quelle che erano a mezzanotte, quando mi è venuto in mente che Nerozzi fosse sepolto lì e dovevo chiudere il cerchio.
Mi piace come hai sistemato la frase su Scevola, nome banalissimo a pensarci dopo. Hai ragione anche sulle virgole, vanno bene per il rimuginìo ma non per l'azione. Tutto lo spiegone finale non ha un'idea di fondo, dovrei elaborarla e pensare al perché questo Nerozzi è importante per la vita della signora Ileana e perché quello spirito la chiama e si fa ritrovare, servivano molte più informazioni sull'uomo.
Alla prossima e a rileggerci!

Charlesdexter
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#14 » mercoledì 28 ottobre 2020, 23:29

Luca Nesler ha scritto:Ciao Alessandro. La signora Ileana scopre che un uomo che si credeva scomparso è, in realtà, rimasto vittima di un incidente anni addietro. Visto che non c’è nessun collegamento personale con la protagonista, anche qui abbiamo un fatto di cronaca che non coinvolge il lettore restando quindi un episodio privo di interesse.
Lo stile è decisamente acerbo e pieno di elementi problematici. Provo a riportartene alcuni a titolo d’esempio.
“Il cane non rispose e si mise a correre.” Non mi aspetto che il cane risponda al richiamo della padrona, quindi questa specificazione risuona forte. Sto leggendo il testo di qualcuno che cercava un effetto e non è riuscito a ottenerlo. Questo compare nella mia testa e parto prevenuto sul testo faticando così a farmi coinvolgere dalla vicenda.

“La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.”
“Questo è un unico periodo pieno di subordinate e incisi, troppo lungo, pesante e strazeppo di infodump, oltre che onnisciente. Insomma, una frase terribile. Inoltre, secondo me, alcuni dettagli come la passione di Ileana per la storia, sono del tutto superflui.
Insomma, il testo è scritto molto male e l’idea non è sufficientemente interessante per meritare la lettura. Per lo stile non è un problema: s’impara, si migliora. Ci passiamo tutti. Per la trama anche: in questo contest capita che non si riesca ad avere una buona idea o che non si riesca a declinarla nel modo ideale. È andata così, pazienza. Non prendertela.
Alla prossima!

Ciao Luca, ok, sei severo, ma giusto :D Grazie delle critiche.

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Memorie dal passato

Messaggio#15 » mercoledì 28 ottobre 2020, 23:33

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Alessandro e benvenuto nell'Arena:
penso tu sia all'inizio di un percorso di studio che si preannuncia entusiasmante. Ci sarà un sacco da studiare e questo è assolutamente positivo. Se mi dicessero "sei arrivato" comincerei a preoccuparmi seriamente. OK: hai notato i due avverbi in "-mente" che ho appena usato? Bene, toglili e rileggi: come suona ora? Ecco, appunto. E questo è solo il primo passo. Triggerato? Bene.

Vado spedito:
“Il cane non rispose e si mise a correre. La signora Ileana, un’anziana vedova che, da appassionata di storia romana, lo aveva chiamato così dopo averlo trovato, ancora cucciolo, con la coda mozzata, si godeva quel giro, tra i luoghi della sua giovinezza, ricordandosi di quando camminava per quelle vie ancora ricche di vita.”

Treno di subordinate. Scioglile tutte e vedi che effetto fa.

Dovette seguirlo fino all’imbocco di una rampa di scale, dove l’attendeva.

Leggi ad alta voce.: senti l'assonanza "Dovette / dove" ? Perfetto.

Col tempo aveva appreso che Ettore Nerozzi, proprietario e fondatore di una fiorente e apprezzata realtà di provincia, era sparito all’improvviso, senza lasciare traccia di sé. I parenti non avevano voluto saperne di riaprire, nonostante le pressioni dei sindacati.

Hai gestito la parte più intrigante come INFODUMP. Quindi oltre a essere inefficace, è pure quella che il lettore salta a piè pari. Studia cos'è l'INFODUMP, impara a evitarlo.

Alessandro, benvenuto nell'Arena.
a presto
andrea

Ciao Andrea, praticamente è come se fossi all'inizio di un percorso, ho dimenticato tante cose e leggendo le critiche sparse, mi ricordo di alcuni concetti, proprio come la signora sola col cane.
Concordo su tutto, anche sul fatto che Ettore Nerozzi andasse creato e reificato, invece è rimasto una spiegazione.
A presto e grazie!

Andrea J. Leonardi
Messaggi: 78

Re: Memorie dal passato

Messaggio#16 » giovedì 29 ottobre 2020, 9:45

Ciao! I miei commenti arrivano in ritardo e magari ho poco da aggiungere, ma cerco di giustificare quella che sarà poi la mia classifica.

Tema. Come in altri testi, c’è tanto inferno ma manca il vai che da energia, spinta, dinamismo. Tema mezzo centrato? (sì, ho fatto copia-incolla)

Trama. La storia principale è una semplice passeggiata con il cane e un successivo ritrovamento particolare. Anche qui, sembra appena l’inizio di una storia. Ciò che veramente dovrebbe avere spessore, la storia dell’imprenditore, viene accennata e rimane di sottofondo, lasciando la curiosità su ciò che potrebbe essere la parte interessante.

Stile. Non critico il raccontato perché tale, ma alcuni difetti nascono in automatico dallo stile. Alcune frasi sono lunghe e ricche di subordinate, con informazioni superflue poste al limite dell’infodump. Le digressioni fanno perdere il senso della narrazione, di cosa stia accadendo.

Non sto entrando in dettaglio, commento per ultimo e sono sicuro che molte cose siano già state evidenziate, ciò che (forse) posso aggiungere è che, insomma, sembra più una fiaba che un racconto.

PhilStones
Messaggi: 54

Re: Memorie dal passato

Messaggio#17 » giovedì 29 ottobre 2020, 10:21

Ciao Alessandro,

ti hanno già preso abbastanza a mazzate, però in maniera costruttiva. Nei commenti qui sopra ci sono almeno 3-4 spunti che valgono oro per chi vuole migliorare lo stile, tra l'altro riportati da più autori, tutti con maggiore esperienza di noi. Dico noi perché anch'io leggo con avidità i commenti e i suggerimenti a testi altrui. Avendo letto il tuo brano con maggiore attenzione in previsione del commento, li ho apprezzati ancora di più.
Togli tutte quelle virgole, soprattutto quelle che separano soggetto dal predicato e quelle che contengono incisi superflui.
Niente risposte del cane; niente 'entusiasticamente'. Anzi, potevi farlo sfracellare in mezzo ai detriti nelle prime righe... Così, oltre a risolvere qualche problema stilistico, avresti dato una bella connotazione drammatica, un dolore che solo quella ricca vedova può provare di fronte agli ultimi gemiti di Scevola.

Filippo

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Luca Nesler
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#18 » giovedì 29 ottobre 2020, 11:04

Charlesdexter ha scritto:Ciao Luca, ok, sei severo, ma giusto :D Grazie delle critiche.

Eh lo so, e so che è un bel calcio nelle palle, ma io tendo a essere molto prolisso e discorsivo. Se non entro in modalità "lapidario" rischio di non finire più.
Inoltre ho notato che è facile nascondersi, sia come autori che commentatori, dietro una cortesia che dà sollievo nell'immediato, ma che alla lunga non giova a nessuno.
Inoltre penso che se un po' sto sul cazzo, sarà più facile farmi fare delle critiche poco gentili ;)
Sono curioso di rileggerti e di ricevere le tue pedate!
Alla prossima!

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Memorie dal passato

Messaggio#19 » giovedì 29 ottobre 2020, 13:23

Luca Nesler ha scritto:
Charlesdexter ha scritto:Ciao Luca, ok, sei severo, ma giusto :D Grazie delle critiche.

Eh lo so, e so che è un bel calcio nelle palle, ma io tendo a essere molto prolisso e discorsivo. Se non entro in modalità "lapidario" rischio di non finire più.
Inoltre ho notato che è facile nascondersi, sia come autori che commentatori, dietro una cortesia che dà sollievo nell'immediato, ma che alla lunga non giova a nessuno.
Inoltre penso che se un po' sto sul cazzo, sarà più facile farmi fare delle critiche poco gentili ;)
Sono curioso di rileggerti e di ricevere le tue pedate!
Alla prossima!

Le migliori amicizie nascono dai confronti più spassionati. Ben venga se ci si scanna costruttivamente. Mi hanno irritato i tuoi toni? Sì, era quello lo scopo e sei riuscito nell'intento. Li considero irrispettosi? No, in fondo, ma molto in fondo, li ho apprezzati ;). Non vedo l'ora di abbassarti l'autostima. Scherzo eh :p, ti criticherò a modo mio :)
Ps. grazie e

Alla prossima!

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Memorie dal passato

Messaggio#20 » giovedì 29 ottobre 2020, 21:05

Andrea J. Leonardi ha scritto:Ciao! I miei commenti arrivano in ritardo e magari ho poco da aggiungere, ma cerco di giustificare quella che sarà poi la mia classifica.

Tema. Come in altri testi, c’è tanto inferno ma manca il vai che da energia, spinta, dinamismo. Tema mezzo centrato? (sì, ho fatto copia-incolla)

Trama. La storia principale è una semplice passeggiata con il cane e un successivo ritrovamento particolare. Anche qui, sembra appena l’inizio di una storia. Ciò che veramente dovrebbe avere spessore, la storia dell’imprenditore, viene accennata e rimane di sottofondo, lasciando la curiosità su ciò che potrebbe essere la parte interessante.

Stile. Non critico il raccontato perché tale, ma alcuni difetti nascono in automatico dallo stile. Alcune frasi sono lunghe e ricche di subordinate, con informazioni superflue poste al limite dell’infodump. Le digressioni fanno perdere il senso della narrazione, di cosa stia accadendo.

Non sto entrando in dettaglio, commento per ultimo e sono sicuro che molte cose siano già state evidenziate, ciò che (forse) posso aggiungere è che, insomma, sembra più una fiaba che un racconto.

Ciao Andrea, in poche battute hai riassunto gran parte delle critiche precedenti.
Le digressioni avrebbero dovuto essere parte della vicenda, ma spinto dal desiderio d'inventare una storia sono finito nel poliziesco. Ho progettato male la storia e ho pagato il conto finendo stanco e in modo abbozzato.
Alla prossima!

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antico
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#21 » venerdì 30 ottobre 2020, 14:56

Devo dire che questo gruppo ha dei commentatori davvero straordinari. Passando al racconto, vero, si rimane distanti e si segue questa protagonista nella sua discesa verso l'inferno in cui è rimasto intrappolato il Nerozzi, lo si raggiunge e poi chiudi. Simpatico il tuo modo di tratteggiare il cane, ma alla fine manca un "perché" e il lettore si ritrova con una, pur piacevole, lettura un pelo fine a se stessa. E il tema risulta davvero poco chiaro. Direi un pollice ni tendente verso il positivo perché la lettura mi è stata piacevole.

Charlesdexter
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Re: Memorie dal passato

Messaggio#22 » venerdì 30 ottobre 2020, 23:00

antico ha scritto:Devo dire che questo gruppo ha dei commentatori davvero straordinari. Passando al racconto, vero, si rimane distanti e si segue questa protagonista nella sua discesa verso l'inferno in cui è rimasto intrappolato il Nerozzi, lo si raggiunge e poi chiudi. Simpatico il tuo modo di tratteggiare il cane, ma alla fine manca un "perché" e il lettore si ritrova con una, pur piacevole, lettura un pelo fine a se stessa. E il tema risulta davvero poco chiaro. Direi un pollice ni tendente verso il positivo perché la lettura mi è stata piacevole.

Grazie Antico, sei stato fin troppo clemente con un racconto che lasciato decantare il giusto mi sembra un piccolo incompiuto con un filo di atmosfera.

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