Ira de Dios - Moreno Marchetti

ernst
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Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 0:32

Il mio piede sprofondava a ogni passo: la sabbia di Tortuga Bay non forniva sostegno. Tra i compiti del quartiermastro, quello di paciere nelle successioni al comando era il più infame. Raggiunsi la battigia. Don Andrés l’Andaluso se ne stava in piedi nudo con il suo grosso membro rivolto verso il mare. Il suo Jolly Roger sventolava sulla Ira de Dios ancorata in rada.

-Il mare ha parlato, avrò cento anni ancora sul ponte di comando.
-Don Andrés, Ed Bounty ha scelto la spada.
-Il mare esige sangue di serpe al tramonto.

Tutto era rosso, il sole, il fuoco dei falò, l’ira del tradito e l’ira del traditore. Urla di uomini, stridore di ferro. L’Andaluso lacerò con la sua sciabola moresca le carni del ventre di Ed Bounty. Bounty Ed pieno di oppio e di rum, spinse l’Andaluso contro il cerchio di fuoco che delimitava il campo di battaglia. La polvere da sparo che impregnava i suoi vestiti si incendiò. Il Cavaliere dell’Apocalisse sferrò alla gola dell’inglese il fendente che terminò il “duelo a muerte”. La ciurma ammutolita non fece tempo a indietreggiare che il mare avanzò, si nutrì del sangue, spense le fiamme dell’Andaluso e si ritrasse.
Un acre odore di zolfo e salsedine ammorbava l’aria. Don Andrés con gli occhi iniettati di sangue, di nuovo nudo e con la sciabola ancora sguainata ci scrutò intensamente. Gli uomini erano atterriti da quello sguardo che aveva appena mandato all’inferno colui che osò contendergli il comando.

-Hombres! Il debito con il mare è stato ripagato! Il debito con la mia collera è ancora aperto. Quindici uomini seguiranno Bounty Ed negli inferi entro l’alba.
-Don Andrès, la Ira de Dios è un galeone da 32 cannoni! Serve la ciurma al suo completo per manovrare in battaglia - cercai di intercedere per l’equipaggio.

L’Andaluso se ne andò verso la sua tenda senza proferire parola.
Mi sedetti attorno al fuoco con la mia razione di rum. L’inglese era già un lontano ricordo per tutta la ciurma. I cuochi di bordo si adoperarono per arrostire i caproni selvatici catturati sull’isola e gli uomini erano intenti a bere e a cantare in onore di Don Andrés. Ma non per chiedere la grazia o implorare magnanimità: la paura della morte non albergava nei loro cuori. Le urla e i gomiti si alzavano perché era l’unica cosa che sapevano fare sulla terraferma. La notte caraibica ebbe inizio mentre i primi ubriachi cominciavano a cadere sulla spiaggia. Il mare avanzò, li prese e si ritrasse per portarli nel girone dei traditori. Prima due, poi quattro. Ancora e ancora per fermarsi solo e soltanto al “decimoquinto”.
Albeggiò presto quella mattina, l’Andaluso aveva già raggiunto la Ira de Dios a nuoto e proprio in quel momento sparò con il cannone una bordata che colpì la spiaggia sollevando la sabbia dietro di noi. Quello era il segnale! La ciurma aveva un’ora per salpare l’ancora. Diedi gli ordini agli uomini per iniziare le operazioni di imbarco. I marinai, bestemmiando, con ancora il rum in corpo, caricarono l’accampamento sulle scialuppe ed entro il tempo stabilito iniziò la manovra per lasciare Tortuga Bay.

-Spiegate il Trinchetto, il Parrocchetto e il Velaccio - gridò il nostromo, mentre mi diressi verso il castello di poppa per discutere la rotta.
-Facciamo vela verso l’Havana - rispose secco Don Andrés vedendomi entrare nell’alloggio del capitano. Riferii al timoniere.
La Ira de Dios filava veloce sulle acque oceaniche, le onde si infrangevano silenziose contro le paratie. Dopo parecchie ore di navigazione avvistammo una nave da guerra spagnola. Don Andrés l’Andaluso comparve sul ponte di comando.

-Iniziamo l’abbordaggio!
-Don Andrés, è una fregata da cento cannoni!
-Non alberga paura en el corazon de un pirata!

Sfilammo il Jolly Roger e issammo bandiera della corona spagnola. Poi iniziammo l’avvicinamento mentre gli uomini sottocoperta preparavano cannoni e polvere. Solo al tramonto riuscimmo a portarci in scia della Nuestra Señora de Atocha.

-Issate bandiera nera!

La fregata appena si accorse del pericolo virò e sparò una bordata contro di noi che squarciò parte della prua. Dall’equipaggio si elevarono grida di terrore quando il mare si aprì e si prese la nave nemica. L’Andaluso si produsse in una diabolica risata: ora avrebbe avuto davvero altri centro anni sul ponte di comando.



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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 0:37

Ciao Moreno e benvenuto nell'Arena! Parametri di tempo e di caratteri rispettati, buona LIVIO GAMBARINI EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)

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Stefano Impellitteri
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#3 » mercoledì 21 ottobre 2020, 0:16

Ciao Moreno, molto piacere.
Mi dispiace, ma il tuo racconto è quello che mi è piaciuto meno tra questi nove. L’ho trovato poco attinente al tema e di difficile comprensione. Dal testo non affiorano davvero dei personaggi a cui si riesce a dare un volto. All’inizio focalizzi sulla prima persona, poi tutto ciò che segue sembra un enorme raccontato di altro, fatto da altri; è impossibile una focalizzazione in questo modo. Buona fortuna in ogni caso :)

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Fagiolo17
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#4 » mercoledì 21 ottobre 2020, 19:30

Ciao Moreno.
Il tuo racconto è probabilmente quello che mi ha convinto meno del girone. Ho riscontrato un po' di confusione nella narrazione, non sono riuscito a cogliere per bene il tema del Vai all'Inferno e mi sono ritrovato con una narrazione frammentaria e non focalizzata.
Anche il finale dove l'Andaluso ride, perchè avrebbe avuto altri 100 anni sul ponte... Perchè? Non mi è chiaro. Se dovevo averlo capito dal resto della narrazione, non mi è proprio arrivato e mi dispiace. Quando poi lo chiami il Cavaliere dell'Apocalisse mi confondi. Un soprannome o lo è davvero?
Ho un dubbio anche sulla parte centrale. "La polvere da sparo che impregnava i suoi vestiti si incendiò." stiamo parlando di Don Andrès? ma non era già nudo?
Se è la tua prima volta capisco la difficoltà di scrivere con tempi e battute ristrette. Io la prima volta ho fatto un macello!
Spero di rileggerti presto!

Fabio84
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#5 » mercoledì 21 ottobre 2020, 20:23

Ciao Moreno,
ho letto con interesse il tuo racconto.
Ci sono cose che mi sono piaciute molto e altre che mi hanno lasciato perplesso.
La cosa buona è l'atmosfera che si respira e che accadono molti avvenimenti. Ho apprezzato anche certe frasi in cui c'è un ottimo uso dei termini tecnici (occhio però a non cadere nell'ipertecnicismo solo per farne sfoggio col lettore).
Ci sono alcuni aspetti che mi hanno ostacolato la lettura. Prendili come suggerimenti anche perché molti sono per gusto personale.

Nomi molto arricchiti "Don Andres l'Andaluso", mi pare con l'intento di utilizzarli poi per non ripetere sempre lo stesso nome.
- Alcuni utilizzi di "suo" e simili :
ernst ha scritto:
Il’Andaluso se ne stava in piedi nudo con il suo grosso membro rivolto verso il mare. Il suo Jolly Roger sventolava sulla Ira de Dios ancorata in rada.

Mi sedetti attorno al fuoco con la mia razione di rum

.

Se evitavi "suo" vicino a "grosso membro" si sarebbe capito lo stesso.
Mettere il "suo Jolly Roger" secondo me non aggiunge molto. Se era per fare capire che la nave era sua, secondo me si poteva trovare un sistema migliore.
Ripetizione " Ed Bounty. Bounty Ed" . Sembra fatta apposta ma non ne capisco il motivo.
Alcuni passaggi di scena sono fin troppo veloci:
ernst ha scritto:

Tutto era rosso, il sole, il fuoco dei falò, l’ira del tradito e l’ira del traditore. Urla di uomini, stridore di ferro. L’Andaluso lacerò con la sua sciabola moresca le carni del ventre di Ed Bounty.

Perché a un certo punto Don Andres viene chiamato "Cavaliere dell'Apocalisse"? Purtroppo non ho capito l'economia di questa parte nella storia.
Alcuni casi di infodumping: penso che Don Andres conosca che ha 32 cannoni.
ernst ha scritto:

-Hombres! Il debito con il mare è stato ripagato! Il debito con la mia collera è ancora aperto. Quindici uomini seguiranno Bounty Ed negli inferi entro l’alba.
-Don Andrès, la Ira de Dios è un galeone da 32 cannoni! Serve la ciurma al suo completo per manovrare in battaglia - cercai di intercedere per l’equipaggio.
.


Come mai l'utilizzo di questo termine? Non capisco se c'è qualche riferimento che mi sono perso.
Ancora e ancora per fermarsi solo e soltanto al “decimoquinto”.

Credo che questi nomi si possano mettere senza la maiuscola:

-Spiegate il Trinchetto, il Parrocchetto e il Velaccio

C'è un eccesso di informazione a mio avviso qui:

-Facciamo vela verso l’Havana - rispose secco Don Andrés vedendomi entrare nell’alloggio del capitano.


Se ho capito bene Don Andres è il capitano; la frase sopra sembra quasi che Don Andres "veda da fuori " entrare il protagonista nella stanza.

Nota molo marginale, probabilmente dovuta a come si scrive post nel forum:

Non alberga paura en el corazon de un pirata!

Le parti "in lingua straniera" andrebbero in corsivo.

Ciao e buon proseguimento.

Fabio

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#6 » giovedì 22 ottobre 2020, 13:08

Fagiolo17 ha scritto:Ciao Moreno.
Il tuo racconto è probabilmente quello che mi ha convinto meno del girone. Ho riscontrato un po' di confusione nella narrazione, non sono riuscito a cogliere per bene il tema del Vai all'Inferno e mi sono ritrovato con una narrazione frammentaria e non focalizzata.
Anche il finale dove l'Andaluso ride, perchè avrebbe avuto altri 100 anni sul ponte... Perchè? Non mi è chiaro. Se dovevo averlo capito dal resto della narrazione, non mi è proprio arrivato e mi dispiace. Quando poi lo chiami il Cavaliere dell'Apocalisse mi confondi. Un soprannome o lo è davvero?
Ho un dubbio anche sulla parte centrale. "La polvere da sparo che impregnava i suoi vestiti si incendiò." stiamo parlando di Don Andrès? ma non era già nudo?
Se è la tua prima volta capisco la difficoltà di scrivere con tempi e battute ristrette. Io la prima volta ho fatto un macello!
Spero di rileggerti presto!


Ciao Fagiolo17, ti ringrazio per il commento, il confronto è molto prezioso. Sì è la prima volta che mi ritrovo a scrivere con tempi e battute ristretti e con un tema da seguire. Il tema speravo si evincesse meglio, invece evidentemente non è così. L'Andaluso manda prima Bounty Ed, poi quindici uomini e alla fine una nave da guerra all'inferno come sacrificio per stringere un patto con il mare che gli avrebbe permesso di stare al comando e di raggiungere una sorta di immortalità. Pensavo si capisse nell'espressione che L'Andaluso usa "Il mare ha parlato" dopo che è rimasto ore, nudo come in una sorta di rito pagano davanti ad esso.
"Cavaliere dell'Apocalisse" è un nomignolo che il quartiermastro che narra utilizza non perchè lo sia veramente, ma perchè il primo Cavaliere dell'Apocalisse viene solitamente raffigurato in fiamme. Quindi pensavo che l'analogia con L'Andaluso in fiamme si capisse maggiormente, ma si vede che quella del Cavaliere dell'Apocalisse non è un'immagine impressa nell'immaginario collettivo. Oltretutto questo soprannome stava anche a indicare l'aspetto sanguinario del capitano.
Don Andrés non era già nudo, perchè è vero che lo era nella scena che si svolge proprio all'inizio del racconto, ma poi dicendo "il mare esige sangue di serpe al tramonto" pensavo si capisse che sarebbero passate ore prima di affrontare Bounty Ed. E quindi ho sottointeso il fatto che si era rivestito per prepararsi al duello. Questo aspetto che mi hai fatto notare mi è molto utile per capire cosa arriva davvero al lettore di ciò che scrivo e cosa no.
Per la focalizzazione non posso ribattere, si vede che mi serve maggiore allenamento e studio per migliorare questo aspetto della narrazione.

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#7 » giovedì 22 ottobre 2020, 13:34

Fabio84 ha scritto:Ciao Moreno,
ho letto con interesse il tuo racconto.
Ci sono cose che mi sono piaciute molto e altre che mi hanno lasciato perplesso.
La cosa buona è l'atmosfera che si respira e che accadono molti avvenimenti. Ho apprezzato anche certe frasi in cui c'è un ottimo uso dei termini tecnici (occhio però a non cadere nell'ipertecnicismo solo per farne sfoggio col lettore).
Ci sono alcuni aspetti che mi hanno ostacolato la lettura. Prendili come suggerimenti anche perché molti sono per gusto personale.

Nomi molto arricchiti "Don Andres l'Andaluso", mi pare con l'intento di utilizzarli poi per non ripetere sempre lo stesso nome.
- Alcuni utilizzi di "suo" e simili :
ernst ha scritto:
Il’Andaluso se ne stava in piedi nudo con il suo grosso membro rivolto verso il mare. Il suo Jolly Roger sventolava sulla Ira de Dios ancorata in rada.

Mi sedetti attorno al fuoco con la mia razione di rum

.

Se evitavi "suo" vicino a "grosso membro" si sarebbe capito lo stesso.
Mettere il "suo Jolly Roger" secondo me non aggiunge molto. Se era per fare capire che la nave era sua, secondo me si poteva trovare un sistema migliore.
Ripetizione " Ed Bounty. Bounty Ed" . Sembra fatta apposta ma non ne capisco il motivo.
Alcuni passaggi di scena sono fin troppo veloci:
ernst ha scritto:

Tutto era rosso, il sole, il fuoco dei falò, l’ira del tradito e l’ira del traditore. Urla di uomini, stridore di ferro. L’Andaluso lacerò con la sua sciabola moresca le carni del ventre di Ed Bounty.

Perché a un certo punto Don Andres viene chiamato "Cavaliere dell'Apocalisse"? Purtroppo non ho capito l'economia di questa parte nella storia.
Alcuni casi di infodumping: penso che Don Andres conosca che ha 32 cannoni.
ernst ha scritto:

-Hombres! Il debito con il mare è stato ripagato! Il debito con la mia collera è ancora aperto. Quindici uomini seguiranno Bounty Ed negli inferi entro l’alba.
-Don Andrès, la Ira de Dios è un galeone da 32 cannoni! Serve la ciurma al suo completo per manovrare in battaglia - cercai di intercedere per l’equipaggio.
.


Come mai l'utilizzo di questo termine? Non capisco se c'è qualche riferimento che mi sono perso.
Ancora e ancora per fermarsi solo e soltanto al “decimoquinto”.

Credo che questi nomi si possano mettere senza la maiuscola:

-Spiegate il Trinchetto, il Parrocchetto e il Velaccio

C'è un eccesso di informazione a mio avviso qui:

-Facciamo vela verso l’Havana - rispose secco Don Andrés vedendomi entrare nell’alloggio del capitano.


Se ho capito bene Don Andres è il capitano; la frase sopra sembra quasi che Don Andres "veda da fuori " entrare il protagonista nella stanza.

Nota molo marginale, probabilmente dovuta a come si scrive post nel forum:

Non alberga paura en el corazon de un pirata!

Le parti "in lingua straniera" andrebbero in corsivo.

Ciao e buon proseguimento.

Fabio



Ciao Fabio 84, ti ringrazio davvero per il commento molto dettagliato che mi hai lasciato, è preziosissimo!

- Il nome Don Andrés l'Andaluso non lo ho scelto per evitare il problema della ripetizioni, anche se comunque mi ha fatto comodo. A dir la verità l'ho inventato cercando di fare il verso a un grande pirata relmente esistito: Francois l'Olonese. Speravo che questa piccola chicca arrivasse, ma ora comprendo che non era di così facile comprensione come credevo.

- Sull'utilizzo di "suo" e "simili" hai ragione. L'unico che ho messo intenzionalmente e che quindi svolge una precisa funziona è: "Il suo Jolly Roger sventolava sulla Ira de Dios". L'ho utilizzato per indicare che Don Andrès è il capitano della nave pirata. Infatti molti capitani pirata avevano una propria rivisitazione della classica bandiera nera che gli permetteva di distinguersi. Come tu mi suggerisci possono esistere metodi migliori per farlo capire, mi sembrava un metodo veloce e sintetico per fornire l'informazione, però apprendo che può essere migliorato.

- La ripetizione "Ed Bounty. Bounty Ed" secondo me aggiunge una sonorità al testo quasi da poesia. Però è solo un vezzo personale e posso capire che può anche piacere solamente a me.

- Don Andrès viene chiamato "Cavaliere dell'Apocalisse" perchè il primo di questi viene solitamente rappresentato con le fiamme. Pensavo che questa immagine fosse presente nell'immaginario collettivo, invece ora credo che non sia così. Oltre a ciò l'avevo inserita anche per indicare la natura sanguinaria del capitano.

- Si hai ragione Don Andrés conosce benissimo la sua nave e quanti uomini servono per manovrarla. La frase del quartiermastro l'avevo pensata come un goffo tentativo di intercedere per la ciurma, come il suo ruolo gli impone di fare.

- Il termine "decimoquinto" (se è questo che non comprendi) si riferisce alla frase precedente del capitano che afferma che quindici uomini moriranno entro l'alba. Decimoquinto (se non ho commesso errori) significa quindicesimo.

- I nomi delle vele effettivamente dovrebbero andare in minuscolo. In quel momento mi sembravano i loro nomi propri e quindi le ho messe in maiuscolo, ma pensandoci bene hai ragione.

- Dove mi indichi che c'è un eccesso di informazione non sono molto d'accordo. Il quartiermastro entra nell'alloggio di Don Andrès nel castello di poppa. Mi sembrava un elemento che chiarisse dove si trovasse il capitano in quel momento. Ovviamente anche qui si può trovare un modo per renderlo meglio.

- Mi indichi che alcune scene scorrono fin troppo veloci. Pensavo fosse una nota di merito, invece forse alcune scene fondamentali del racconto richiedono il loro spazio e il loro tempo.

- Le frasi in lingua straniera vanno in corsivo, me ne sono dimenticato

Grazie ancora per il commento!

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#8 » giovedì 22 ottobre 2020, 16:31

Stefano Impellitteri ha scritto:Ciao Moreno, molto piacere.
Mi dispiace, ma il tuo racconto è quello che mi è piaciuto meno tra questi nove. L’ho trovato poco attinente al tema e di difficile comprensione. Dal testo non affiorano davvero dei personaggi a cui si riesce a dare un volto. All’inizio focalizzi sulla prima persona, poi tutto ciò che segue sembra un enorme raccontato di altro, fatto da altri; è impossibile una focalizzazione in questo modo. Buona fortuna in ogni caso :)


Ciao Stefano, grazie per il commento. Mi dispiace che il racconto non ti sia piaciuto ma quando ci si espone bisogna accettare le critiche, che anzi possono essere molto utili. Il racconto sinceramente pensavo fosse attinente al tema in quanto Don Andrés manda all'inferno prima Bounty Ed, che lo aveva sfidato, quindici uomini della ciurma e successivamente un'intera nave da guerra come sacrificio in cambio di cento anni sul ponte di comando e quindi una sorta di immortalità. Però questo mi serve per capire ciò che effettivamente arriva al lettore e cosa no. Sulla focalizzazione faccio mea culpa, pensavo fosse accettabile invece da quanto mi dici devo allenarmi su questo aspetto così fondamentale. Non capisco però cosa intendi quando dici "poi tutto ciò che segue sembra un enorme raccontato di altro, fatto da altri". A me sembra che il racconto sia un blocco unico e che sia abbastanza omogeneo. Ho sbagliato magari la focalizzazione però non mi sembra di vedere due parti slegate e distinte.

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Stefano Impellitteri
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#9 » giovedì 22 ottobre 2020, 17:19

ernst ha scritto: Non capisco però cosa intendi quando dici "poi tutto ciò che segue sembra un enorme raccontato di altro, fatto da altri". A me sembra che il racconto sia un blocco unico e che sia abbastanza omogeneo. Ho sbagliato magari la focalizzazione però non mi sembra di vedere due parti slegate e distinte.

Intendo che esordisci con "Il mio piede" portando quella focalizzazione, poi segue una catena di eventi del tipo: il Bounty fa quello, la ciurma quell'altro etc. Intendo questo, che iniziando così dentro una persona il racconto degli avvenimenti risulta una cosa molto esterna. :)

Fabio84
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#10 » giovedì 22 ottobre 2020, 22:08

Ciao,
mi dispiace di non avere colto la citazione. Non conosco molto di pirati.
A proposito di questo non sapevo che i pirati avessero un proprio Jolly Roger. Detto ciò la frase acquista maggiore chiarezza.
Sulla questione "Ed Bounty. Bounty Ed" ora capisco il motivo. Su questo argomento ho sentito spesso voci contrastanti: spesso ho sentito apprezzare tocchi di questo genere in narrativa, spesso invece ho sentito che bisogno separare la cosa e quindi ciò che in poesia andrebbe bene a livello di sonorità, in narrativa si tende a evitare. MAaari qualcun altro entra in merito con un opinione più chiara rispetto la mia.
Per "Decimoquinto" capisco il motivo, ma me lo vedrei più detto da qualche personaggio. Per come l'hai posto, sembra una citazione quasi. Ho inteso giusto?
Per la questione dell'alloggio del capitano mi è più chiaro ora. =)
Ciao e a presto.

Fabio

ernst ha scritto:
Ciao Fabio 84, ti ringrazio davvero per il commento molto dettagliato che mi hai lasciato, è preziosissimo!

- Il nome Don Andrés l'Andaluso non lo ho scelto per evitare il problema della ripetizioni, anche se comunque mi ha fatto comodo. A dir la verità l'ho inventato cercando di fare il verso a un grande pirata relmente esistito: Francois l'Olonese. Speravo che questa piccola chicca arrivasse, ma ora comprendo che non era di così facile comprensione come credevo.

- Sull'utilizzo di "suo" e "simili" hai ragione. L'unico che ho messo intenzionalmente e che quindi svolge una precisa funziona è: "Il suo Jolly Roger sventolava sulla Ira de Dios". L'ho utilizzato per indicare che Don Andrès è il capitano della nave pirata. Infatti molti capitani pirata avevano una propria rivisitazione della classica bandiera nera che gli permetteva di distinguersi. Come tu mi suggerisci possono esistere metodi migliori per farlo capire, mi sembrava un metodo veloce e sintetico per fornire l'informazione, però apprendo che può essere migliorato.

- La ripetizione "Ed Bounty. Bounty Ed" secondo me aggiunge una sonorità al testo quasi da poesia. Però è solo un vezzo personale e posso capire che può anche piacere solamente a me.

- Don Andrès viene chiamato "Cavaliere dell'Apocalisse" perchè il primo di questi viene solitamente rappresentato con le fiamme. Pensavo che questa immagine fosse presente nell'immaginario collettivo, invece ora credo che non sia così. Oltre a ciò l'avevo inserita anche per indicare la natura sanguinaria del capitano.

- Si hai ragione Don Andrés conosce benissimo la sua nave e quanti uomini servono per manovrarla. La frase del quartiermastro l'avevo pensata come un goffo tentativo di intercedere per la ciurma, come il suo ruolo gli impone di fare.

- Il termine "decimoquinto" (se è questo che non comprendi) si riferisce alla frase precedente del capitano che afferma che quindici uomini moriranno entro l'alba. Decimoquinto (se non ho commesso errori) significa quindicesimo.

- I nomi delle vele effettivamente dovrebbero andare in minuscolo. In quel momento mi sembravano i loro nomi propri e quindi le ho messe in maiuscolo, ma pensandoci bene hai ragione.

- Dove mi indichi che c'è un eccesso di informazione non sono molto d'accordo. Il quartiermastro entra nell'alloggio di Don Andrès nel castello di poppa. Mi sembrava un elemento che chiarisse dove si trovasse il capitano in quel momento. Ovviamente anche qui si può trovare un modo per renderlo meglio.

- Mi indichi che alcune scene scorrono fin troppo veloci. Pensavo fosse una nota di merito, invece forse alcune scene fondamentali del racconto richiedono il loro spazio e il loro tempo.

- Le frasi in lingua straniera vanno in corsivo, me ne sono dimenticato

Grazie ancora per il commento!

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wladimiro.borchi
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#11 » venerdì 23 ottobre 2020, 16:01

Ciao Moreno.
Racconto senza tempo per respirare, dove tutto avviene in corsa.
L'io narrante è ovviamente il quartiermastro che assiste alle varie scene che si susseguono.
Ci vuole un minimo di sforzo a seguire i passaggi, anche per via del tuo stile (azzeccatissimo), con cui nomi dei personaggi si mescolano a quelli delle navi (quasi a conferirgli l'umanità).
L'Andaluso gode della evidente protezione del Diavolo o del Dio del Mare, che, da una parte seleziona per lui accuratamente i 15 traditori (per annegarli) e dall'altro fa inghiottire alle onde la nave nemica nel finale.
La certezza dell'Andaluso, manifestata fin dalle prima battute, di regnare per cento anni, che si ripete quando vede il mare muoversi dalla sua parte, fa proprio pensare a un uomo che ha venduto l'anima al diavolo in cambio di 100 anni ancora di scorribande piratesche.
Il tema, almeno secondo me, c'è tutto e declinato in modo originale.
A rileggerci presto
W

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#12 » venerdì 23 ottobre 2020, 20:30

wladimiro.borchi ha scritto:Ciao Moreno.
Racconto senza tempo per respirare, dove tutto avviene in corsa.
L'io narrante è ovviamente il quartiermastro che assiste alle varie scene che si susseguono.
Ci vuole un minimo di sforzo a seguire i passaggi, anche per via del tuo stile (azzeccatissimo), con cui nomi dei personaggi si mescolano a quelli delle navi (quasi a conferirgli l'umanità).
L'Andaluso gode della evidente protezione del Diavolo o del Dio del Mare, che, da una parte seleziona per lui accuratamente i 15 traditori (per annegarli) e dall'altro fa inghiottire alle onde la nave nemica nel finale.
La certezza dell'Andaluso, manifestata fin dalle prima battute, di regnare per cento anni, che si ripete quando vede il mare muoversi dalla sua parte, fa proprio pensare a un uomo che ha venduto l'anima al diavolo in cambio di 100 anni ancora di scorribande piratesche.
Il tema, almeno secondo me, c'è tutto e declinato in modo originale.
A rileggerci presto
W


Grazie mille Wladimiro per il commento! Sono contento tu sia riuscito ad evincere dal testo il patto che l'Andaluso stringe per assicurarsi cento anni ancora sul ponte di comando e quindi i sacrifici umani che ne conseguono. Apprendo anche dal tuo messaggio che serve sforzarsi per seguire i vari passaggi. Questo mi è sicuramente utile per capire che una cosa lineare nella mia testa può non esserlo per il lettore che non è a conoscenza della storia e quindi deve essere narrata in maniera maggiormente chiara.
A presto!

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eleonora.rossetti
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#13 » lunedì 26 ottobre 2020, 14:44

Ciao Moreno, è un piacere leggerti.
Dunque, il tuo racconto l'ho letto un paio di volte per capire dove fosse il tema, e infine ho compreso: il sacrificio offerto al mare. Prima il traditore, poi i quindici uomini, infine la nave. Devo però tenerne conto quando stilerò la classifica, poiché per altri il messaggio mi è arrivato chiaro.
Per la storia e lo stile, non ho appunti da farti: il racconto scivola via che è un piacere. Ho molto apprezzato la figura del mare, quasi un essere vivente a sé, che raccoglie i tributi offerti.
Forse sul finale avrei concluso con una frase con più mordente: l'azione si spegne quasi senza accorgersene.
Bella prova, alla prossima ;)
Uccidi scrivendo.

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#14 » lunedì 26 ottobre 2020, 16:19

eleonora.rossetti ha scritto:Ciao Moreno, è un piacere leggerti.
Dunque, il tuo racconto l'ho letto un paio di volte per capire dove fosse il tema, e infine ho compreso: il sacrificio offerto al mare. Prima il traditore, poi i quindici uomini, infine la nave. Devo però tenerne conto quando stilerò la classifica, poiché per altri il messaggio mi è arrivato chiaro.
Per la storia e lo stile, non ho appunti da farti: il racconto scivola via che è un piacere. Ho molto apprezzato la figura del mare, quasi un essere vivente a sé, che raccoglie i tributi offerti.
Forse sul finale avrei concluso con una frase con più mordente: l'azione si spegne quasi senza accorgersene.
Bella prova, alla prossima ;)


Ciao Eleonora, sono contento tu abbia apprezzato il racconto. Inizialmente pensavo che il tema fosse abbastanza palese. Invece mi avete fatto notare che non è di così facile comprensione. Questo mi è utile per capire cosa arriva al lettore di quello che scrivo e cosa no.
Per quanto riguarda il finale la scelta di far sfumare l'azione è dovuta in parte sicuramente al fatto di avere pochi caratteri a disposizione. Con più spazio avrei sicuramente potuto inventarmi qualcosa, ma in parte è stata anche una scelta volontaria. Mi piaceva concludere come se fosse un racconto d'avventura vecchio stile con una chiosa che ribadiva un concetto già espresso in precedenza.
Grazie ancora, a presto!

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Gennibo
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#15 » martedì 27 ottobre 2020, 11:17

Ciao Moreno, credo sia la prima volta che leggo un tuo racconto, l’inizio mi ha catapultato dentro a un’atmosfera suggestiva, ho apprezzato lo stile, molto adatto all’ambientazione. Mi piacciono le storie di pirati. Purtroppo, continuando nella lettura ho trovato difficile focalizzare la storia, quello che stava succedendo; è un peccato perché secondo me l'idea è molto interessante.
A presto e buona Edition!

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#16 » martedì 27 ottobre 2020, 20:09

Gennibo ha scritto:Ciao Moreno, credo sia la prima volta che leggo un tuo racconto, l’inizio mi ha catapultato dentro a un’atmosfera suggestiva, ho apprezzato lo stile, molto adatto all’ambientazione. Mi piacciono le storie di pirati. Purtroppo, continuando nella lettura ho trovato difficile focalizzare la storia, quello che stava succedendo; è un peccato perché secondo me l'idea è molto interessante.
A presto e buona Edition!


Ciao, sì è la prima volta che partecipo a Minuti Contati. Sono contento tu abbia apprezzato l'ambientazione suggestiva e lo stile. Anche tu, come altri, mi dici che la focalizzazione è tutt'altro che buona. Dovrò curare meglio questa componente fondamentale della narrazione.
A presto :)

costellazione di bacco
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#17 » giovedì 29 ottobre 2020, 21:38

Ciao Moreno, piacere di leggerti,
non ricordo di aver letto altri tuoi racconti ma, in ogni caso, credo che in questo racconto il tema è centrato in maniera originale e l’idea di base è davvero molto buona. Nonostante ciò si fatica leggermente a seguire la narrazione: forse la renderei più semplice e snella. Buona prova, in ogni caso. Prova a ri-lavorarci e vedrai che diventerà un ottimo racconto.
A presto.
Arianna

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Andrea Partiti
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#18 » giovedì 29 ottobre 2020, 22:18

Ciao!
Il tema c'è tutto, ma trovo il racconto poco piacevole da leggere, molto difficile. Trovo dura prendere sul serio questa scena eccessivamente drammatica, dove ogni battuta è carica e pesante, dove nulla succede senza venir sottolineata da una battuta ad effetto, dove il protagonista sembra una caricatura del pirata dannato, troppo esagerato, troppo sopra le righe, troppo.
Capisco benissimo il voler puntare a scintille ed effetti speciali, ma anche nel racconto più pesante serve far succedere le cose in maniera naturale e costruire a partire dagli eventi neutri, altrimenti la linea base dell'attenzione del lettore si piazza nel punto sbagliato ed il racconto finisce per essere piatto.

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rickagram
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#19 » giovedì 29 ottobre 2020, 22:25

Allora Moreno, ho apprezzato davvero molto la tua interpretazione del tema "Vai all'Inferno", forse in alcuni punti alcuni passaggi non sono ben chiari ma il finale non mi è dispiaciuto particolarmente.
Forse dovresti rileggertelo e provare ad immedesimarti nel lettore che lo legge la prima volta e non conosce ancora la storia che hai in testa. Un saluto

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#20 » giovedì 29 ottobre 2020, 22:51

costellazione di bacco ha scritto:Ciao Moreno, piacere di leggerti,
non ricordo di aver letto altri tuoi racconti ma, in ogni caso, credo che in questo racconto il tema è centrato in maniera originale e l’idea di base è davvero molto buona. Nonostante ciò si fatica leggermente a seguire la narrazione: forse la renderei più semplice e snella. Buona prova, in ogni caso. Prova a ri-lavorarci e vedrai che diventerà un ottimo racconto.
A presto.
Arianna


Ciao Arianna, è la prima volta che partecipo a Minuti contati, sono contento che l'idea ti sia piaciuta. Sicuramente un riscrittura e una narrazione più snella gioverebbe al racconto.
Grazie per il commento, a presto.

ernst
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#21 » sabato 31 ottobre 2020, 13:23

Andrea Partiti ha scritto:Ciao!
Il tema c'è tutto, ma trovo il racconto poco piacevole da leggere, molto difficile. Trovo dura prendere sul serio questa scena eccessivamente drammatica, dove ogni battuta è carica e pesante, dove nulla succede senza venir sottolineata da una battuta ad effetto, dove il protagonista sembra una caricatura del pirata dannato, troppo esagerato, troppo sopra le righe, troppo.
Capisco benissimo il voler puntare a scintille ed effetti speciali, ma anche nel racconto più pesante serve far succedere le cose in maniera naturale e costruire a partire dagli eventi neutri, altrimenti la linea base dell'attenzione del lettore si piazza nel punto sbagliato ed il racconto finisce per essere piatto.



Ciao Andrea, grazie per il commento. Non sono molto d'accordo con quello che dici, pur rispettando la tua opinione e ringraziandoti per lo spunto di riflessione. Una scena di vita quotidiana deve essere narrata con naturalezza, narrarla con enfasi stonerebbe. Ma qui stiamo parlando di un racconto di pirati. I pirati già di per sé sono individui sopra le righe. Ti aspetti che ci sia qualcuno carismatico e straordinario che riesca a comandare in battaglia una ciurma fatta di avanzi di galera. Oltretutto qui stiamo parlando di un capitano pirata che ha davvero venduto l'anima al diavolo. Questo è il fulcro del racconto. Non è una caricatura. Quindi mi sembra un giudizio legittimo ma dettato un po' dal tuo gusto personale. Mi sembra più una cosa che a te legittimamente non piace più che un vero e proprio errore nella narrazione. Ti ringrazio però per il tuo contributo, mi hai dato uno spunto su cui riflettere e magari nel tempo modificherò le mie convinzioni.
A presto.

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antico
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Re: Ira de Dios - Moreno Marchetti

Messaggio#22 » sabato 31 ottobre 2020, 20:52

Penso che i problemi del racconto siano tutti di strategia perché mi sono reso conto che tutte le tue decisioni erano ben ponderate. La tua è una buona penna e si percepisce però ho fatto fatica a rimanere sincronizzato sul racconto del quartiermastro, nel senso che più che un personaggio che racconta un vissuto mi è sembrato più volte un narratore esterno. I dialoghi presentati in quel modo non aiutano in tal senso proprio perché "sloggano" dal quartiermastro, o almeno questo è stato l'effetto su di me. Forse non avresti dovuto farlo partecipare e passare le sue risposte in modo indiretto. Altra cosa: lavorare meglio sul "messaggio" ricevuto da Don Andres dal mare avrebbe aiutato così come sottolineare in modo diverso i suoi poteri, dati ovviamente per scontato dal quartiermastro, ma in un contesto generale che rimane molto lontano dal lettore. Per tutti questi motivi per me è un pollice ni tendente verso il positivo che si piazza davanti al racconto pari votato di Alcaro per un migliore sviluppo dell'intreccio.

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