Catabasi

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Giorgia D'Aversa
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Catabasi

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 0:35

Teseo uscì dalla galleria e strinse la mano sull’elsa della spada: un semplice riflesso, perché nessuno sbarrava la strada a lui e Piritoo. Le ombre dei defunti si addensarono lontane contro le pareti di roccia scura della caverna. Bisbigliavano frasi non udibili ai mortali, ma restavano a distanza.
Teseo deglutì. La stretta sul petto non accennava a diminuire, così come il desiderio selvaggio di correre indietro verso la superficie.
Il nostro sangue divino ha reso possibile questa discesa. È il nostro destino.
Il fiume Lete scorreva placido al centro della grotta. La gola di Teseo ardeva sempre più, un rivolo di sudore gli scivolò lungo il collo fino alla tunica appiccicata alla pelle. Doveva allontanarsi da lì.
Piritoo si avvicinò all’acqua torbida. «Manca poco. Che mio padre mi fulmini, la Pizia ha vaticinato il vero!»
«Mi raccomando, non bere questa roba.» Teseo lo afferrò per un braccio bollente. «Meglio che non ti dimentichi di Persefone proprio adesso.»
Perché finiva sempre per assecondarlo in quelle follie? Forse avrebbe dovuto convincerlo a prendere la giovane Elena come moglie finché era in tempo, anziché aiutarlo a conquistare la consorte del Signore degli Inferi.
Piritoo se lo scrollò di dosso e saltellò su alcune sporgenze rocciose fino all’altra sponda. Sul volto accaldato apparve un sorriso di denti storti. «Muoviti, non voglio far attendere Ade e la mia futura sposa.»
Teseo posò un piede su una pietra vicino all’argine. L’acqua gorgogliava scura, non ne intravedeva il fondo: le parole dei morti e i sussurri del fiume gli riempirono le orecchie, volevano che bevesse. Un sorso, uno solo per dissetarsi e riposarsi un poco… scosse la testa e fece due salti rapidi per attraversare.
Dall’altro lato della caverna si apriva un ingresso buio, sorretto da un arco.
Si accostò all’amico e sospirò. «Andiamo.»

Teseo strizzò gli occhi, abituando la vista alla luce fioca delle candele. Era una sala da pranzo piuttosto spoglia, al cui centro si trovava un lungo tavolo di pietra allestito per un banchetto: carne di maiale, verdure fresche, uva in abbondanza e tre calici di vino riempiti fino all’orlo.
Un po’ troppa vita, per essere il Regno dei Morti.
Piritoo fece un passo avanti e si deterse la fronte. Lì il caldo era sopportabile.
«Benvenuti, mortali.» Una voce tuonò tutt’attorno a loro. «Caronte mi ha avvisato del vostro arrivo e ho preparato una degna accoglienza.»
Teseo si lasciò cadere sulle gambe e posò la fronte corrugata contro la roccia. «Divino Ade, tu ci onori.»
Un banchetto per due esseri umani, preparato dal Dio della morte in persona: anche nell’Oltretomba quella era un’assurdità.
«Alzatevi.»
I due si rimisero in piedi e il Dio emerse dalle ombre alto quanto due uomini e avvolto in vesti nere; barba e capelli scuri incorniciavano un volto cinereo e occhi senza pupille.
Non camminava, scivolava come l’acqua del fiume Lete. Inesorabile e tutt’altro che umano.
«I morti dicono che sei sceso al mio cospetto per reclamare mia moglie, Piritoo. Accomodatevi.» Fece un cenno verso il tavolo con la mano bianca ed enorme.
Teseo sussultò: il petto continuava a dolergli, erano da troppo tempo sotto terra. Lanciò un’occhiata a Piritoo che si stava già sedendo su un ampio scranno.
«È la verità, pare che io non sia destinato a una sposa mortale.» Si sedette ben dritto e gonfiò il petto.
Teseo prese posto e la pietra contro la schiena lo fece rabbrividire. «Perdona la sua insolenza, ma è ciò che ci è stato vaticinato: è sconveniente non rispettare il volere degli Dei.»
Ade rimase in piedi, sovrastandoli con la sua mole.
A Teseo mancò il respiro e abbassò il capo sulla tavola: tutto il cibo era scomparso, sostituito da carni putrescenti, bulbi oculari e polmoni dilaniati.
Gli occhi vitrei della divinità . «Avremo tempo per discutere della vostra assurda richiesta.»
La pietra avvolse gambe e braccia di Teseo, immobilizzandolo; anche Piritoo era intrappolato e lo fissava come un cervo braccato dai cacciatori.
Ade scoprì i denti affilati e delle spire nere lo avvolsero, lasciando solo la penombra della sala.
Teseo strinse i pugni e agitò le braccia. «Piritoo, va’ agli Inferi!»
Lui sospirò. «Temo di aver già esaudito la tua richiesta…»



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antico
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Re: Catabasi

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 0:39

Ciao Giorgia! Caratteri e tempo ok, divertiti in questa LIVIO GAMBARINI EDITION!

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maurizio.ferrero
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Re: Catabasi

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 13:16

Ciao Giorgia, piacere di leggerti.

Prima di tutto ammetto la mia ignoranza in materia di mitologia greca. Se a Teseo ci posso ancora arrivare, per Piritoo sono dovuto andare a cercare chi fosse.
Mi pare di capire che tu abbia scritto una versione romanzata di un mito, affrontandolo con un metodo di scrittura contemporaneo. Ottimo esercizio di stile.
La scrittura è buona, le descrizioni semplici ed efficaci, il pdv di Teseo è mantenuto bene per tutta la durata del testo.
A quel "Gli occhi vitrei della divinità" verso la fine mi sembra che manchi un verbo per completare la frase.
Da un punto di vista narrativo però mi pare che manchi qualcosa. Ho letto il racconto due volte, la prima da completo ignorante e la seconda avendo letto qualcosa del mito su cui è basato. Il finale manca un po' di mordente.
Data la modernizzazione dello stile di scrittura avresti potuto dare più sostanza alla storia cambiando drasticamente il finale o aggiungendo degli elementi che lo rendessero più appassionante. Lasciato così, tutta la storia rimane un (ottimo) esercizio di stile.

A presto!

Daniel Travis
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Re: Catabasi

Messaggio#4 » martedì 20 ottobre 2020, 23:37

Copio brutalmente il commento di Maurizio: ottima narrazione della vicenda mitologica, che casca un po' sul finale. L'ultimo scambio di battute, anziché chiudere il racconto con uno scoppio, cade un po' nel vuoto: sarebbe accattivante nel bel mezzo del testo, magari, ma non è forte abbastanza da chiuderlo. Resta un ottimo esercizio di stile e potrebbe migliorare un sacco con una rivisitazione del finale - che potrebbe essere un cambiamento di trama ma anche "solo" di stile, ritmo, tono...
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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Sirimedho
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Re: Catabasi

Messaggio#5 » mercoledì 21 ottobre 2020, 10:59

Cosa di più affascinante di una discesa negli inferi? Il tema è parzialmente centrato, perché non mi sembra che risponda ad una esortazione di “Vai all’Inferno”, quanto ad una intenzione del personaggio.
Versione rivista del mito, che però sembra molto rispettosa dell’originale, al punto che si arriva alla fine senza esserne particolarmente presi.
Una frase che mi è sembrata strana è questa:
Giorgia D'Aversa ha scritto:Teseo prese posto e la pietra contro la schiena lo fece rabbrividire. «Perdona la sua insolenza, ma è ciò che ci è stato vaticinato: è sconveniente non rispettare il volere degli Dei.»

Strana perché Teseo sta parlando con un Dio, il cui volere è palesemente diverso dal vaticinio. Dà un’idea di ineluttabilità, mentre mi sembra che in questo mito ci sia una scelleratezza, una gioventù, un voler rompere gli equilibri che non ho ritrovato nel testo.
Buona prova ma migliorabile.

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Stefano Impellitteri
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Re: Catabasi

Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2020, 12:39

Ciao Giorgia :)
Non penso di essere in grado di valutare la storia per via delle mie lacune sull'argomento.
La struttura narrativa è molto buona, parte fin da subito mostrando l'ansia di Teseo che senza volerlo va all'elsa come a doversi difendere, creando focalizzazione e conflitto.
Il testo lo sento ottimo, penso che la difficoltà maggiore da superare sia il cercare di mantenere l'epicità di quel mondo con tecniche moderne, lavoro difficile.
Questa per me è la prima volta in arena e non so bene come funzioni, il limite dei caratteri mi fa pensare che comunque sia richiesto una sorta di finale, e in questo caso io ho visto solo una scena parziale, anche se alla fine viene intrappolato. Non so se il mito che stai raccontando ha questo finale, ma a leggerlo da ignorante in materia mi da la sensazione che manchi qualcosa.
Considerando la tua giovane età, non posso che farti i complimenti per come padroneggi le tecniche di scrittura.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Catabasi

Messaggio#7 » mercoledì 21 ottobre 2020, 23:57

Ciao a tutti, grazie per i commenti!
A quel "Gli occhi vitrei della divinità" verso la fine mi sembra che manchi un verbo per completare la frase.

Sì, direi proprio che mentre facevo la revisione finale ho fatto saltare il verbo che doveva leggere la frase. Chiedo venia!

Vi ringrazio moltissimo per gli appunti circa l'efficacia del contenuto: mi sono imbarcata in questa scelta consapevole delle problematiche che portava con sé. Da un lato volevo "sfruttare" l'occasione ghiotta di farmi leggere da più persone e vedere quindi come me la cavavo nella scrittura del mito greco (che adoro), dall'altro temevo di osare troppo con la mitologia e di finire per raccontare uno stralcio della vita di Teseo poco conosciuto... e di rischiare grosso nel tentativo di cambiarlo, risultando fuori luogo. Non ho osato e giustamente il racconto ne risente.
Manca un po' di grinta, inzomma. Non mancherò di inserirla nel rivisitare con più coraggio altri miti, se ne capiterà l'occasione :D

Grazie a tutti per gli appunti positivi sulla scrittura, sono contenta che lo stile non sia stato male (sto cercando di lavorare sulla terza persona visto che sono più a mio agio con la prima)!

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Debora D
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Re: Catabasi

Messaggio#8 » giovedì 22 ottobre 2020, 12:40

Ciao Giorgia, è un piacere leggerti e sono felice che il mio gruppo sia stato abbinato al tuo.
Sono appassionata di mitologia, quindi ho letto alcuni tuoi racconti su MC perché so che spesso la scegli come ambientazione.
Il tema della discesa agli Inferi degli eroi è un vero classico e si sposa alla perfezione con la nostra traccia.
Il racconto mi è piaciuto, l’ambientazione è ben costruita, in particolare il momento dell'attraversamento del fiume. (pollice in su per Piritoo che saltella e Teseo che sente la tentazione del Lete).
Riesci a introdurre una buona dose di conflitt: Piritoo vuole addirittura Proserpina e Teseo sente che qualcosa non andrà per il verso giusto, ma si lascia trascinare.
Mi piace che tu abbia cercato di dare una conclusione all’episodio anche se il finale è un po’ forzato per farlo rientrare nei termini e forse anche nei caratteri. (Ti capisco benissimo) Sembra più il finale di un capitolo che quello di un racconto autoconclusivo.
Il mostrato in terza persona che utilizzi è ben gestito e alla prima lettura ho notato solo un paio di elementi stonati.
Eccoli qua, premetto che sono proprio piccolissimi quindi complimenti per lo stile!

In questa frase trovo una piccola sbavatura:
Bisbigliavano frasi non udibili ai mortali, ma restavano a distanza.
Essendo Teseo il pdv come sa che quelle sono frasi?
Abbassò il capo sulla tavola e Lanciò un’occhiata a Piritoo che si stava già sedendo su un ampio scranno. Ci fanno uscire un poco dal personaggio che filtra la scena, ma non sono fastidiose, infatti le ho notate solo alla seconda lettura.

Questi altri due frammenti invece li ho capiti meno bene.
Teseo lo afferrò per un braccio bollente. (cioè Piritoo scotta? Dici che Teseo suda quindi si capisce, ma non mi ha convinta)
Gli occhi vitrei della divinità. Scritto come beat senza verbo lo ritengo poco efficace, prima Teseo stava guardando il tavolo con la testa bassa.

Due piccole note sul piano della correttezza.
sorriso di denti storti → sarebbe più corretto sorriso dai denti storti.
sotto terra → se si intende il trovarsi sotto la superficie terrestre si scrive attaccato sottoterra

La gestione di pensiero diretto e indiretto del personaggio è buona. Per mio gusto preferisco evitare il pensiero diretto in corsivo con la terza persona, ma è un fatto su cui sto ragionando e studiando quindi mi limito a osservare le scelte di tutti.

Continuo a seguirti e spero di leggerti ancora! Buona scrittura



Continuo a seguirti e spero di leggerti ancora! Buona scrittura

alexandra.fischer
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Re: Catabasi

Messaggio#9 » sabato 24 ottobre 2020, 20:47

Tema centrato. Hai scelto un’ambientazione mitologica e con grande fantasia hai costruito in modo nitido e con scrittura molto pulita l’esito dell’ultima impresa di Teseo, coinvolto suo malgrado dall’amico Piritoo a seguire il vaticinio della Pizia e scendere nel Regno dei Morti per reclamare niente meno che Proserpina per Piritoo. Il finale va da sé: Ade accontenta Piritoo a modo suo (vuole la moglie? Trasformato in una statua di pietra la vedrà tutte le volte che vuole e con la degna compagnia di Teseo, destinato alla stessa metamorfosi). Molto accorto l’uso degli indizi, le ombre sembrano passive all’inizio, poi si scopre che sono le spie di Ade e gli hanno riferito delle intenzioni dei due intrusi. Molto bella la scena del fiume tentatore, la resa del caldo torrido e la descrizione di Ade, funereo al punto giusto (fluttua, ha occhi senza pupille). Magnifica la scena del banchetto (vino, frutta, carne, che si rivelano subito dopo un insieme di carcasse putrescenti, quasi il preludio alla beffa finale da parte di Ade). Meriti di vincere.

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marco.roncaccia
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Re: Catabasi

Messaggio#10 » mercoledì 28 ottobre 2020, 22:12

Ciao Giorgia,
il tuo racconto mi ha ricordato i libri di Laura Orvieto con i quali sono cresciuto.
Due cose che mi sono piaciute e due migliorabili
- apprezzo molto l’intento di dare nuova vita alla mitologia greca adeguandone a oggi il linguaggio e i canoni narrativi.
- Mi è piaciuto il ritmo che hai impresso alla narrazione.
Credo che tu debba tenere conto invece:
- del fatto che un racconto deve contenere in se tutto il necessario per essere compreso, il fatto che il lettore se ne vada a googolare non depone a favore della narrazione che
- Alcuni passaggi poco plausibili (tipo la motivazione del vaticinio come ti è già stato fatto nottare). Forse trovare motivazioni plausibili per le azioni dei personaggi deve essere parte dello sforzo di modernizzazione del mito.
A rileggerti.

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jimjams
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Re: Catabasi

Messaggio#11 » mercoledì 28 ottobre 2020, 23:27

Ciao, Giorgia.
Ho letto il tuo racconto un paio di volte, poi ho capito cosa non mi soddisfa. E non è colpa tua, peraltro. Ma parliamo prima di quello che va bene. Secondo me va bene il tema, va bene la scrittura (ma poi ti spiegherò che è proprio qui che scatta nel mio cervello un piccolo rifiuto), e va quasi bene il finale (ok, va bene, ma era troppo facile). Il problema è che non mi fa provare alcuna emozione. Da una parte questo è comprensibile, perché io non sento un racconto del genere come lo sentirebbe un uomo dell'antichità. Dall'altra in me scatta la domanda: si poteva fare diversamente? E la risposta è che forse potevi scegliere di lasciarti andare, da una parte o dall'altra. Ovvero scriverlo in maniera esageratamente antica, così da sembrare un racconto di un aedo greco, oppure, al contrario, renderlo comico, grottesco (cosa che io avrei adorato).
Ma dovendolo giudicare per come è, dico in sintesi: scrittura ok, storia accettabile ma non emozionante, tema ok.

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Puch89
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Re: Catabasi

Messaggio#12 » giovedì 29 ottobre 2020, 0:42

Ciao Giorgia, lieto di leggerti.
Voglio iniziare col dirti che io non sono un grande conoscitore della mitologia greca se non in modo molto superficiale.
Premesso ciò, il racconto mi è piaciuto. La scrittura è fluida, il ritmo calzante e le descrizioni evocative, e quest'ultime in particolare per il tipo di racconto che ti sei prefissata di portarci direi che è fondamentale. Soprattutto Ade, l'ho apprezzato moltissimo. Si vede che ne conosci, che scrivi di mitologia con cognizione e grande passione, altrimenti non avresti sfornato un racconto così bello. Per l'attinenza al tema diciamo che è un po' un ni. Si discende agli inferi, quindi si, ma il senso netto dell'esclamazione in verità va un po a perdersi ma credo che sia ampiamente perdonabile. Il finale credo sia l'unica pecca di questo racconto, a mio vedere, ma riconosco che è molto opinabile e soggettivo. Davvero una buona prova, a presto rileggerti!

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Giorgia D'Aversa
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Re: Catabasi

Messaggio#13 » giovedì 29 ottobre 2020, 11:40

Debora D ha scritto:Ciao Giorgia, è un piacere leggerti e sono felice che il mio gruppo sia stato abbinato al tuo.
Sono appassionata di mitologia, quindi ho letto alcuni tuoi racconti su MC perché so che spesso la scegli come ambientazione.

Ciao Debora, grazie mille! Sono contenta che, nonostante le sue problematiche, il racconto ti sia piaciuto. Comunque sì, purtroppo lo spazio era poco e avrei dovuto scegliere un'altra vicenda per cercare di renderla autoconclusiva.

Questi altri due frammenti invece li ho capiti meno bene.
Teseo lo afferrò per un braccio bollente. (cioè Piritoo scotta? Dici che Teseo suda quindi si capisce, ma non mi ha convinta)
Gli occhi vitrei della divinità. Scritto come beat senza verbo lo ritengo poco efficace, prima Teseo stava guardando il tavolo con la testa bassa.

Grazie per tutte le segnalazioni stilistiche, mi segno tutto. Comunque sì, intendevo dire che Piritoo scotta per il calore dell'Ade!
"Gli occhi vitrei della divinità" purtroppo è un refuso, mi è saltata una parola in revisione ahahah

La gestione di pensiero diretto e indiretto del personaggio è buona. Per mio gusto preferisco evitare il pensiero diretto in corsivo con la terza persona, ma è un fatto su cui sto ragionando e studiando quindi mi limito a osservare le scelte di tutti.

Io sto cercando ancora di capire quale modalità preferisco... nella scorsa sfida ho evitato il pensiero diretto in corsivo e qualcuno mi ha detto di non aver apprezzato, stavolta ho cercato di fare una via di mezzo :'D
Grazie mille ancora per il commento!

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Re: Catabasi

Messaggio#14 » giovedì 29 ottobre 2020, 11:43

alexandra.fischer ha scritto: Molto bella la scena del fiume tentatore, la resa del caldo torrido e la descrizione di Ade, funereo al punto giusto (fluttua, ha occhi senza pupille). Magnifica la scena del banchetto (vino, frutta, carne, che si rivelano subito dopo un insieme di carcasse putrescenti, quasi il preludio alla beffa finale da parte di Ade). Meriti di vincere.

Grazie Alexandra, lieta che ti sia piaciuto il racconto. Sicuramente non merito di vincere ma ti ringrazio di cuore per il commento!

marco.roncaccia ha scritto:- del fatto che un racconto deve contenere in se tutto il necessario per essere compreso, il fatto che il lettore se ne vada a googolare non depone a favore della narrazione che
- Alcuni passaggi poco plausibili (tipo la motivazione del vaticinio come ti è già stato fatto nottare). Forse trovare motivazioni plausibili per le azioni dei personaggi deve essere parte dello sforzo di modernizzazione del mito.
A rileggerti.

Ciao Marco, grazie per le tue segnalazioni.
Ho cercato di inserire più informazioni possibili per rendere il racconto comprensibile per tutti, ma mi rendo conto che forse per chi non mastica troppo la mitologia greca rimane una sensazione di spaesamento e la necessità di cercare qualche informazione in più.
Per quanto riguarda il vaticinio della Pizia, forse ho sbagliato io a tenere questo elemento identico al mito originale: ci voleva sicuramente più modernizzazione da parte mia, su questo non ci piove! Grazie ancora :D

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Re: Catabasi

Messaggio#15 » giovedì 29 ottobre 2020, 11:47

jimjams ha scritto:E la risposta è che forse potevi scegliere di lasciarti andare, da una parte o dall'altra. Ovvero scriverlo in maniera esageratamente antica, così da sembrare un racconto di un aedo greco, oppure, al contrario, renderlo comico, grottesco (cosa che io avrei adorato).
Ma dovendolo giudicare per come è, dico in sintesi: scrittura ok, storia accettabile ma non emozionante, tema ok.

Ciao, ti ringrazio per aver evidenziato questo aspetto! Purtroppo per quello che è il mio modo di vedere la scrittura, tramutarla in qualcosa di troppo vetusto non funzionerebbe; di contro potevo certo calcare la mano sugli aspetti grotteschi, ma per questo temo di essere ancora troppo inesperta per dare al testo l'effetto giusto. C'è da migliorare e da continuare a scrivere, sicuramente! Grazie mille.

Puch89 ha scritto:Ciao Giorgia, lieto di leggerti.
Voglio iniziare col dirti che io non sono un grande conoscitore della mitologia greca se non in modo molto superficiale.
Premesso ciò, il racconto mi è piaciuto. La scrittura è fluida, il ritmo calzante e le descrizioni evocative, e quest'ultime in particolare per il tipo di racconto che ti sei prefissata di portarci direi che è fondamentale. Soprattutto Ade, l'ho apprezzato moltissimo. Si vede che ne conosci, che scrivi di mitologia con cognizione e grande passione, altrimenti non avresti sfornato un racconto così bello. Per l'attinenza al tema diciamo che è un po' un ni. Si discende agli inferi, quindi si, ma il senso netto dell'esclamazione in verità va un po a perdersi ma credo che sia ampiamente perdonabile. Il finale credo sia l'unica pecca di questo racconto, a mio vedere, ma riconosco che è molto opinabile e soggettivo. Davvero una buona prova, a presto rileggerti!

Ti ringrazio molto, sono contenta di essere riuscita a evocare decentemente il mondo infernale dell'antichità: diciamo che il mio timore più grande era di renderlo troppo asettico e di non dare i giusti dettagli. Finale poco d'effetto, ne convengo. Temo di essermi concentrata troppo sulla resa descrittiva della vicenda e poco sulla struttura narrativa! Grazie per il commento, a presto :D

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Re: Catabasi

Messaggio#16 » domenica 1 novembre 2020, 10:12

Una lettura piacevole per un racconto ben condotto che, però, risulta, a mio parere, poco efficace nel finale nel quale chiudi e basta, senza dare quel quid che probabilmente sarebbe servito per fare evolvere definitivamente il testo da esercizio ottimamente eseguito a racconto con i controcaxxi. Male il dover googlare perché vuol dire che qualcosa manca, il finale si limita a seguire il mito, ma con un'importante mancanza: quella degli scranni che divengono carne degli stessi protagonisti. Non si percepisce il dopo, la pena, una chiusa vera e propria. Ci porti fino lì e poi ci abbandandoni senza fornirci chiavi di lettura che diano un senso più generaleo un plus che ci faccia dire wow. Per me un pollice su bello solido, ma senza quella marcia in più.

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