Voragine

Dario17
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Voragine

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 0:51

L’uomo solleva la bocca dal suo fiero pasto quando sente il rumore dei miei stivali sul pavimento.
«È l’ora.» Il tono della mia voce non ammette repliche; spero con tutto il cuore di non doverne gestire nessuna.
Il prigioniero estrae la testa tra le gambe della donna distesa sul letto: i capelli ramati di lei sono sparsi per il cuscino, stringe le lenzuola con tale forza da sbiancarsi le nocche.
Ha il fiato corto, forse per colpa dei latrati che le ho sentito emettere fino a quando ho aperto la porta.
Accanto a lei dorme supina un’altra donna dalla pelle ambrata e i fianchi disegnati col compasso.
«Cos’è, sei invidioso del mio ultimo desiderio?» L’uomo nudo raccoglie i suoi abiti sparsi per la stanza «Scommetto che tua moglie invece è un cesso terribile e non hai il coraggio di scopartela a luci accese.»
Mi mordo il labbro inferiore. Ripasso a mente gli ordini.
“Non devi rispondergli.”
L’uomo si infila la tunica. Mentre si stringe la fascia di seta alla vita, mi cade l’occhio sui muscoli tesi delle braccia.
Indosso un’armatura, ma non sono sicuro che se mi rifilasse una spallata riuscirei a rimanere in piedi.
Deglutisco.
«Esca dalla stanza e cammini davanti a me.»
Oh Signore, gli ho dato del lei. La forza dell’abitudine è una brutta bestia.
L’uomo da un’ultima sistemata alla sua mantellina e mi sorride.
«Così mi piaci, figliolo.»
Allunga una mano per carezzarmi, io frappongo l’alabarda tra me e lui.
«Si muova, Santità.» ringhio.

Raggiungo la fine della Passerella che si affaccia sulla Voragine.
Tolgo la punta dell’alabarda dalla schiena dell’ex Papa Siniscalco III, compio un dietro front da manuale e torno sui miei passi.
Piazza San Pietro mi circonda, sormontata dal cielo rosso flagellato da nuvole purpuree che da mesi non cessano di velare la Città Eterna.
Ogni volta mi stupisco di come la frattura sia ampia: si è mangiata l’intero spazio ellittico ed arriva a lambire colonne e pilastri.
Chissà che fine ha fatto l’obelisco.
Per la seconda volta, disubbidisco agli ordini: sbircio nella Voragine.
Fiamme. Fiumi di lava. Rocce sulfuree.
Ombre si muovono tra i cerchi concentrici di quel precipizio senza fine: autori di bestemmie ululate in tutte le lingue del mondo, vive e morte.
Sulla mia colonna vertebrale ci si potrebbe fare sci d’acqua, il naso mi prude.
Salgo le scale della basilica, mi genufletto di fronte il Sacro Tribunale, aggiro la vetrata protettiva e finalmente raggiungo la mia postazione insieme alle altre Guardie Svizzere dietro il trono del nuovo pontefice.
La papessa Maria Maddalena I si alza dal suo scranno e sciorina l’elenco di accuse, certifica la colpevolezza del vecchio papa e conferma il verdetto: morte.
«Ah, è così? La colpa sarebbe mia?» gli urli del ex papa riescono a sopraffare i gemiti che provengono dalla Voragine «Sarebbe colpa del mio papato se si è aperto questo buco del culo? Eppure quando ho abolito millenni di leggi ammuffite avete esultato tutti, ipocriti! Cardinale Mazzi! Cardinale Ballarin! Io vi ho sposato e voi adesso mi condannate a morte? E tu, papessa dei miei coglioni…» il dito indice di Siniscalco ora punta dritto sulla fronte della donna «se davvero sei nel giusto, scendi giù ed esegui con le tue mani la sentenza! Avanti, vieni a buttarmi giù!»
Quando vedo Maria Maddalena sbattere i pugni sul tavolo, alzarsi dal trono ed affrontare i primi gradini, percepisco nel petto una sensazione di pericolo: l'ex papa ha in mente qualcosa.
Siniscalco ride, le anime nella Voragine sotto di lui riprendono a piangere e sbraitare.
Ho già trasgredito gli ordini due volte quel giorno: È ora di tornare a fare il mio dovere.
La regola aurea della Guardia Svizzera mi esplode in testa, luminosa come il sole che da mesi non vedo.
“Difendi il papa a costo della vita.”
Accendo l’alabarda elettrica, prendo la rincorsa e dopo due balzi la lancio verso la Passerella.
I miei compagni ed i cardinali mi sembrano immobili tanto quanto lo sono le poche statue dei santi rimaste in piedi sopra la basilica.
La lancia vola, la vedo farsi sempre più sottile, si fa largo tra la papessa e i droni-telecamera che fluttuano attorno al condannato.
Le voci maligne si zittiscono.
Il rumore di una lama che penetra tunica e carni.
Siniscalco III sparisce dalla mia vita e dal mondo.
«Vai all’Inferno!»



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Re: Voragine

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 0:52

Ciao Dario! Tutto ok con i parametri, buona LIVIO GAMBARINI EDITION!

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Mauro Lenzi
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Re: Voragine

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 16:48

Ciao Dario,

faccio un commento "light" per poi approfondire, se vorrai.

Di Voragine mi piace l'idea di base e la trama; eccezion fatta del finale, da cui mi aspettavo qualcosa di più, la risoluzione finale non mi è piaciuta molto.
Bello che non si capisca subito che il prigioniero sia un ex-Papa, anche se all'inizio qualche dettaglio è troppo vago per il lettore quando non lo sarebbe per la voce narrante. Es. per lui non è un "uomo", sa benissimo chi è.
Al posto della parte in discorso indiretto con le accuse avrei fatto uno stacco temporale, oppure i pensieri del protagonista con le accuse in sottofondo, che lui non ascolta realmente. Così invece dà l'idea dello scrittore che vuol tagliare via la scena.
Non mi è chiaro perché non gli debba parlare. In una seconda stesura sacrificherei quelle parti per un finale più corposo e significativo.

In ogni caso una storia che ho letto volentieri, forte della sua idea e anche della figura del Papa. Mi ha fatto pensare al prete del racconto di Wladimiro Borchi (della precedente edizione) che ha fatto carriera. =D

Dario17
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Re: Voragine

Messaggio#4 » martedì 20 ottobre 2020, 17:34

Mauro Lenzi ha scritto:Ciao Dario,

Bello che non si capisca subito che il prigioniero sia un ex-Papa, anche se all'inizio qualche dettaglio è troppo vago per il lettore quando non lo sarebbe per la voce narrante. Es. per lui non è un "uomo", sa benissimo chi è.

Non mi è chiaro perché non gli debba parlare. In una seconda stesura sacrificherei quelle parti per un finale più corposo e significativo.


Uei!

Il proragonista lo considera solo un uomo all'inizio più per cercare, non riuscendoci, di frapporre una distanza tra loro sia per buona regola tra "secondino" e prigioniero sia per non farsi irretire (ed irritare) da qualcuno che era fino a poco prima il suo "capo". Andava sviluppato meglio questo concetto, temo.

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MatteoMantoani
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Re: Voragine

Messaggio#5 » martedì 20 ottobre 2020, 22:53

Ciao Dario, piacere di leggerti. Per quanto il tema sia rispettato e il racconto sfrutti una buona idea, la narrazione risente di un po’ di errori che ne rendono difficile la fruizione. C’è qualche piccolo refuso che rende difficile la lettura (errori perdonabili) e qualche inutile complicazione nel descrivere le scene (errori più gravi). Si vede che stai cercando di usare lo show don’t tell, e a tratti il tutto funziona bene, ma ci sarebbe bisogno di semplificare e correggere qualche scena. Peccato, ripeto, perché l’idea mi piaceva.

Ecco il commento puntuale.

L’uomo solleva la bocca dal suo fiero pasto quando sente il rumore dei miei stivali sul pavimento.
«È l’ora.» Il tono della mia voce non ammette repliche; spero con tutto il cuore di non doverne gestire nessuna.
Il prigioniero estrae la testa tra le gambe della donna distesa sul letto: i capelli ramati di lei sono sparsi per il cuscino, stringe le lenzuola con tale forza da sbiancarsi le nocche.
Ha il fiato corto, forse per colpa dei latrati che le ho sentito emettere fino a quando ho aperto la porta.

Ho riletto queste righe almeno tre volte per riuscire a figurarmi la scena. A mio avviso ci sono diverse cose che rendono difficile la lettura. La voce narrante non è chiara fin da subito e c’è un problema di punto di vista che causa un’errata sequenza temporale. Mettendo il pdv sul soldato (identificato solo a fine frase coi “miei stivali”) bisogna prima far sentire il rumore dei passi e poi far vedere la testa dell’uomo che si solleva. Sempre mettendosi nel pdv, non si deve dire “l’uomo”, perché il protagonista conosce bene l’ex papa. Cos’è il pasto fiero? Poi si capisce a cosa alludi, però qui uno pensa proprio a qualcosa da mangiare e non al sesso orale, meglio se mettevi questa metafora dopo aver specificato bene la scena. Spero con tutto il cuore: piccola intrusione di raccontato, uno quando pensa non spera con tutto il cuore, ma spera e basta. Il prigioniero non estrae la testa “tra” le gambe, ma “dalle” gambe. Questo piccolo refuso ha complicato notevolmente la comprensione e, comunque fino a questo punto pensavo che il prigioniero fosse un lupo mannaro che stava sbocconcellando una preda umana. Lo sbiancarsi delle nocche: come fa il soldato a notare questo dettaglio? Una cosa del genere si vede solo se ci si mette a poca distanza dalle mani di una persona, qui invece non è così. Latrati: ecco qui che il lupo mannaro torna fuori, perché non dire “versi di piacere”?

«Cos’è, sei invidioso del mio ultimo desiderio?»
Ancora confuso dal passo precedente ho pensato alla lampada di Aladino. Hai reso bene i dettagli delle donne, quindi il pdv si concentra su di loro e questo è sottolineato da questo dialogo, però “l’ultimo desiderio” forse è superfluo.

Piazza San Pietro mi circonda, sormontata dal cielo rosso flagellato da nuvole purpuree che da mesi non cessano di velare la Città Eterna.
C’è ancora un piccolo problema di raccontato (da mesi..), in più il soggetto della frase passa dal pdv alla piazza; avrei staccato le due frasi rendendole indipendenti, magari concentrando la seconda frase direttamente sul cielo. Farei attenzione all’uso di “sormonta” (implica contatto, il cielo non tocca niente, forse è meglio sovrasta), “flagellato” (il cielo è flagellato dalle nuvole?).

Compio un dietro front da manuale
Si fa i complimenti da solo?

Autori di bestemmie ululate
Chi? Le ombre? Autrici allora, però andrebbe specificato che parli dei dannati. Le ombre sono ombre…

Sulla mia colonna vertebrale ci si potrebbe fare sci d’acqua
Bella metafora, ma inutile. Complica la lettura ed è anche riportata con un registro più gergale. La toglierei.

Del nuovo pontefice
Se è una donna, forse allora è il caso di dire “la nuova pontefice”

Gli urli del ex papa.
Dell’ex. Poi si dice “le urla” per riferirsi a suoni umani. In più: se non specifichi all’inizio che sta urlando uno se lo figura che parla normalmente.

«Sarebbe colpa del mio papato se si è aperto questo buco del culo? Eppure quando ho abolito millenni di leggi ammuffite avete esultato tutti, ipocriti! Cardinale Mazzi! Cardinale Ballarin! Io vi ho sposato e voi adesso mi condannate a morte? E tu, papessa dei miei coglioni…»
Per quanto l’idea di un papa che parla in questo modo mi faccia sorridere, l’eccessivo turpiloquio stona con la figura di un papa. Io vi ho sposato: mi sono figurato il papa sposato con due uomini, meglio dire “ho celebrato le vostre nozze”.

Il dito indice di Siniscalco ora punta dritto sulla fronte della donna
Togli ora. Il tempo presente sottintende che le scene sono simultanee alla narrazione

Quando vedo Maria Maddalena sbattere i pugni sul tavolo
Quale tavolo? Hai parlato di un trono, mai di un tavolo

Affrontare i primi gradini
Perché affrontare? Ha cent’anni e fa fatica a camminare?

Le anime nella Voragine sotto di lui riprendono a piangere e sbraitare
Avevano smesso? Ci sono diversi istanti di silenzio, il suono avrebbe dovuto sentirsi di nuovo molto prima.

Ho già trasgredito gli ordini due volte quel giorno
Perché quel giorno? La scena è simultanea, meglio dire “oggi”

Luminosa come il sole che da mesi non vedo
Ancora un’intrusione di raccontato.

Alabarda elettrica
Idea geniale.

I miei compagni ed i cardinali mi sembrano immobili tanto quanto lo sono le poche statue dei santi rimaste in piedi sopra la basilica.
Di nuovo raccontato.

La lancia vola.
Lancia o alabarda? Sono due cose diverse.

Il rumore di una lama che penetra tunica e carni.
Non usare il “che” in frasi del genere.

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Mauro Lenzi
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Re: Voragine

Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2020, 10:54

Dario17 ha scritto:Il proragonista lo considera solo un uomo all'inizio più per cercare, non riuscendoci, di frapporre una distanza tra loro sia per buona regola tra "secondino" e prigioniero sia per non farsi irretire (ed irritare) da qualcuno che era fino a poco prima il suo "capo". Andava sviluppato meglio questo concetto, temo.


Se la nota ti è stata utile, mi fa piacere. Ne aggiungo tre minori su cose che mi hanno suscitato qualche perplessità.

L'alabarda che viene scagliata come se fosse una lancia. Mi viene da pensare che non sia un'arma adatta. Anche se poi essendo "elettrica" può lasciare un minimodi dubbio sul fatto che la cosa sia dovuta a qualche tecnologia.

La metafora dello sci d'acqua sulla schiena mi è sembrata troppo artificiosa.

Indosso un’armatura, ma non sono sicuro che se mi rifilasse una spallata riuscirei a rimanere in piedi.

Penso che in questo caso un'armatura non aiuterebbe. E se è così non credo che una guardia addestrata farebbe questa considerazione.

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Luca Nesler
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Re: Voragine

Messaggio#7 » mercoledì 21 ottobre 2020, 14:58

Ciao Dario. L’idea di un papa cattivo che apre una voragine sull’inferno che genera scompiglio sociale e globale mi è piaciuta (inoltre chissà cos’ha combinato, visto che non è successo coi precedenti). Mi pare che anche la tua scrittura sia migliore del solito, anche se si notano ancora diverse sbavature e goffaggini sparse (che, come d’accordo, non ti segnalo) oltre a una certa simpatia per formulazioni barocche poco amiche del lettore. Ma considerando l’insieme noto un miglioramento.
La trama funzionava fino al finale che hai buttato un po’ via: la guardia svizzera che interviene per bloccare i cattivi propositi del papa rovina le aspettative che avevi creato. Insomma, chiusa poco soddisfacente, confrontata col resto del testo.
Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Voragine

Messaggio#8 » giovedì 22 ottobre 2020, 20:54

Ciao Dario, un'idea originale in uno stile che stai migliorando.
Mi è capitato spesso di doverti commentare e quindi la progressione salta all'occhio.

Vorrei segnalarti qualche passaggio che ha a che vedere con la struttura del testo: in realtà il mio, più che un ragionamento sul giusto/sbagliato, è più un invito a rifletterci, e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi. E ti spiego perché: sull'argomento sto sbattendo il muso proprio in questo periodo, me l'hanno fatto notare in consulenza e quindi per me sono nervi scoperti.

L'argomento è questo: quando andare a capo e quando no? Ti do i quattro punti che ho notato nel testo.:
“Non devi rispondergli.” / Oh Signore, gli ho dato del lei. La forza dell’abitudine è una brutta bestia. / «Così mi piaci, figliolo.» / “Difendi il papa a costo della vita.”

Sul terzo (dialogo) sono abbastanza sicuro che non occorreva andare a capo. Il primo e quarto, forse. Il secondo, brancolo nel buio.
Fammi sapere che sono curioso
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Giorgia D'Aversa
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Re: Voragine

Messaggio#9 » venerdì 23 ottobre 2020, 0:08

Ciao Dario, piacere di leggerti!
Allora, sicuramente gestire uno scenario apocalittico e distopico in così pochi caratteri non è affatto semplice: tuo merito è quello di aver reso sin da subito comprensibile al lettore (almeno, per me è stato così) il contesto in cui si svolgono le vicende. Poi a livello personale devo dire che apprezzo molto le storie in cui l'elemento ecclesiastico è un po' parodizzato e rielaborato, quindi sul tema con me hai azzeccato.
Mi è piaciuta la tua scelta di osare, però ovviamente questo ti ha portato a dover riassumere molto in alcuni punti, inserire mini spiegoni di raccontato...

Andiamo un po' più nel dettaglio.

Attento alle frasi in cui inserisci avverbi temporali e inverti la consecutio temporum delle azioni:
L’uomo solleva la bocca dal suo fiero pasto quando sente il rumore dei miei stivali sul pavimento.
Prima sente il rumore degli stivali e DOPO solleva la bocca, quindi dovrebbe essere invertito l'ordine.

Piazza San Pietro mi circonda, sormontata dal cielo rosso flagellato da nuvole purpuree che da mesi non cessano di velare la Città Eterna.
Ogni volta mi stupisco di come la frattura sia ampia: si è mangiata l’intero spazio ellittico ed arriva a lambire colonne e pilastri.

Questo l'esempio più palese. È chiaro che hai dovuto condensare di molto le informazioni necessarie alla comprensione dell'ambientazione, ma non posso fare a meno di pensare che forse avresti potuto rendere in maniera migliore questi elementi narrativi senza fare uso di raccontato.

Sulla mia colonna vertebrale ci si potrebbe fare sci d’acqua, il naso mi prude.
Ci ho messo un pochino prima a capire la metafora, poi mi sono soffermata sul nesso logico tra il sudore e il naso che prude... senza trovarlo!

Quando vedo Maria Maddalena sbattere i pugni sul tavolo, alzarsi dal trono ed affrontare i primi gradini, percepisco nel petto una sensazione di pericolo: l'ex papa ha in mente qualcosa.

Oltre al "quando", direi che avresti potuto rendere molto meglio di così la sensazione di pericolo. Il verbo "percepire" è vuoto e non comunica meglio, qui la prima persona può venirti in aiuto per tirare fuori ciò che il pov sente come fonte di guai (magari un'espressione dell'ex papa...) :D

La lancia vola, la vedo farsi sempre più sottile
Idem come sopra, basta descrivere il moto di allontanamento dell'arma senza usare i verbi di percezione visiva.

Buona sfida!

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Ivan
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Re: Voragine

Messaggio#10 » sabato 24 ottobre 2020, 10:36

Ciao Dario, ho molto apprezzato la tua interpretazione del tema: oltre ad esserci qualcuno che va all’inferno, è l’inferno stesso che si prepara ad inghiottirci tutti.

Passando al testo, una costruzione delle frasi più snella avrebbe potuto dare ulteriore slancio al tuo racconto. Ad esempio, al posto di:

“Piazza San Pietro mi circonda, sormontata dal cielo rosso flagellato da nuvole purpuree che da mesi non cessano di velare la Città Eterna. “

Avrei scritto qualcosa tipo:

“Piazza San Pietro mi circonda, sovrastata da un cielo cremisi. Sono mesi che queste maledette nuvole color sangue avvolgono la Città Eterna.”

Inoltre, avrei rielaborato le percezioni (ad esempio “latrati che le ho sentito emettere”, “mi cade l’occhio sui muscoli tesi delle braccia”) sostituendole con il dettaglio stesso. Ad esempio qualcosa tipo:

“l’eco dei suoi latrati arrivava fino al refettorio”
“I muscoli delle braccia guizzano mentre si stringe in vita la fascia di seta.”

Ultima cosa, non mi ha convinto molto il registro verbale del Papa. Mi sarei aspettato un tono più formale, sia nella prima che (e soprattutto) nella seconda parte. Un qualcosa alla Palpatine, per intenderci. :)

Fammi sapere che ne pensi.

Ivan

Dario17
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Re: Voragine

Messaggio#11 » sabato 24 ottobre 2020, 13:47

Ave popolo!

MentisKarakorum ha scritto:Ciao Dario, piacere di leggerti. Per quanto il tema sia rispettato e il racconto sfrutti una buona idea, la narrazione risente di un po’ di errori che ne rendono difficile la fruizione. C’è qualche piccolo refuso che rende difficile la lettura (errori perdonabili) e qualche inutile complicazione nel descrivere le scene (errori più gravi). Si vede che stai cercando di usare lo show don’t tell, e a tratti il tutto funziona bene, ma ci sarebbe bisogno di semplificare e correggere qualche scena. Peccato, ripeto, perché l’idea mi piaceva.


Grazie per la vivisezione approfondita del mio pezzo. Sono venuti fuori refusi e cappellate varie che non avevo notato ma sono figlie ahimè del fatto che alle 00:30 avevo tra le mani un racconto di 5300 caratteri e quindi nella potatura frenetica non ho fatto
il giusto lavoro di editatura per eliminarli.

MentisKarakorum ha scritto:Cos’è il pasto fiero? Poi si capisce a cosa alludi, però qui uno pensa proprio a qualcosa da mangiare e non al sesso orale, meglio se mettevi questa metafora dopo aver specificato bene la scena.


Mi sono talmente puntato di far cominciare il racconto con una citazione della Divina Commedia che ho cannato la giusta sequenza di scrittura.
Per il resto delle correzioni nulla da obiettare, sono tutte sacrosante.
Grazie ancora!

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Mauro Lenzi ha scritto:
Indosso un’armatura, ma non sono sicuro che se mi rifilasse una spallata riuscirei a rimanere in piedi.

Penso che in questo caso un'armatura non aiuterebbe. E se è così non credo che una guardia addestrata farebbe questa considerazione.


In teoria hai ragione, ma il protagonista è così a disagio e teso che comincia anche a dubitare dei fattori più scontati.

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Giorgia D'Aversa ha scritto:Sulla mia colonna vertebrale ci si potrebbe fare sci d’acqua, il naso mi prude.
Ci ho messo un pochino prima a capire la metafora, poi mi sono soffermata sul nesso logico tra il sudore e il naso che prude... senza trovarlo!

Perchè infatti non c'è nesso, sono una metafora troppo forzata e una percezione sensoriale tattile sconnessa.
Dovevo collegarla ai fumi acri della Voragine.

Giorgia D'Aversa ha scritto:La lancia vola, la vedo farsi sempre più sottile
Idem come sopra, basta descrivere il moto di allontanamento dell'arma senza usare i verbi di percezione visiva.


Esatto! Mea culpa.
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Andrea Lauro ha scritto:Vorrei segnalarti qualche passaggio che ha a che vedere con la struttura del testo: in realtà il mio, più che un ragionamento sul giusto/sbagliato, è più un invito a rifletterci, e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi. E ti spiego perché: sull'argomento sto sbattendo il muso proprio in questo periodo, me l'hanno fatto notare in consulenza e quindi per me sono nervi scoperti.

L'argomento è questo: quando andare a capo e quando no? Ti do i quattro punti che ho notato nel testo:
“Non devi rispondergli.” / Oh Signore, gli ho dato del lei. La forza dell’abitudine è una brutta bestia. / «Così mi piaci, figliolo.» / “Difendi il papa a costo della vita.”

Sul terzo (dialogo) sono abbastanza sicuro che non occorreva andare a capo. Il primo e quarto, forse. Il secondo, brancolo nel buio.
Fammi sapere che sono curioso
andrea


La risposta che mi germoglia dal cuore è una e una soltanto: Non ne ho LA PIU' PALLIDA IDEA.
Per quanto riguarda la struttura del testo e la sua distribuzione sul foglio sono all'oscuro di ogni buona regola.
La mia disposizione dei pezzi che scrivo qua (ma anche in generale) è figlia di un copia-incolla fatto da una pagina word allo whitespace per la risposta del topic. Il resto è un aggiustamento fatto a braccio e non ragionato.
Quindi visto che sei un corsista che sta lavorando su questo lato della narrativa ed io no, me medesimo è quello che dovrebbe chiedere lumi e non il contrario. Appena sai qualcosa fammi un fischio! :D
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Ivan ha scritto:“Piazza San Pietro mi circonda, sormontata dal cielo rosso flagellato da nuvole purpuree che da mesi non cessano di velare la Città Eterna. “

Avrei scritto qualcosa tipo:

“Piazza San Pietro mi circonda, sovrastata da un cielo cremisi. Sono mesi che queste maledette nuvole color sangue avvolgono la Città Eterna.”

Inoltre, avrei rielaborato le percezioni (ad esempio “latrati che le ho sentito emettere”, “mi cade l’occhio sui muscoli tesi delle braccia”) sostituendole con il dettaglio stesso. Ad esempio qualcosa tipo:

“l’eco dei suoi latrati arrivava fino al refettorio”
“I muscoli delle braccia guizzano mentre si stringe in vita la fascia di seta.”

Ivan

Concordo. Anche gli altri che hanno commentato prima di te hanno ben chiarito che la parte di Piazza San Pietro è troppo raccontata e avrebbe dovuto essere più mostrata.

Ivan ha scritto:Ultima cosa, non mi ha convinto molto il registro verbale del Papa. Mi sarei aspettato un tono più formale, sia nella prima che (e soprattutto) nella seconda parte. Un qualcosa alla Palpatine, per intenderci. :)


Sto cercando di dimenticare il vecchio Palapatine, costretto a quel ritorno sulle scene così vomitevole. Meh.
Il registro verbale del Papa lo volevo così sciatto, volgare e informale per risaltare la decadenza e mostrare gli effetti del suo papato che, come dice lui, ha resettato la chiesa. Un po' quello che nella realtà è successo alla politica se ci fai caso, basta recuperare un qualsiasi talk show di 30/40 anni fa e sentire come avvenivano i dibattiti al tempo.
Il vero Imperatore è ben al di sopra di certa plebaglia. :)

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Andrea Lauro ha scritto:Ciao Dario, un'idea originale in uno stile che stai migliorando.
Mi è capitato spesso di doverti commentare e quindi la progressione salta all'occhio.


Luca Nesler ha scritto:Mi pare che anche la tua scrittura sia migliore del solito [...] Ma considerando l’insieme noto un miglioramento.


Vi ringrazio, inanzitutto.
Questa analisi su di un mio progresso mi ha fatto sorgere delle domande.
Per la prima volta in 10 mesi di Minuti Contati ho partecipato ad un contest accantonando la terza persona al passato per una prima persona al presente.
È per questo che la mia scrittura è sembrata migliore (forse più immersiva) rispetto al passato? Oppure ho maturato risultati indipendentemente da questa scelta che, voglio confessare, non è che mi abbia soddisfatto a pieno: escluso il brivido della novità, mi sento ancora profondamente legato alla terza persona.

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Luca Nesler ha scritto: Mi pare che anche la tua scrittura sia migliore del solito, anche se si notano ancora diverse sbavature e goffaggini sparse (che, come d’accordo, non ti segnalo) oltre a una certa simpatia per formulazioni barocche poco amiche del lettore. Ma considerando l’insieme noto un miglioramento.


Se per te va bene, io romperei questo "accordo".
Devo crescere.

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Luca Nesler
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Re: Voragine

Messaggio#12 » sabato 24 ottobre 2020, 17:55

Dario17 ha scritto:Se per te va bene, io romperei questo "accordo".
Devo crescere.


Ma certo che mi va bene. Dobbiamo crescere tutti e molti di noi sono qui per questo.
Intanto complimenti per questo passo.
Sulla prima e terza persona ti dico la mia: siamo poco abituati alla prima, ma risuona molto bene col lettore un po' abituato.
Dopo poco tempo ti ci troverai benissimo e faticherai a tornare alla terza, anche se, con un buon mostrato, scrivere in terza o in prima non fa molta differenza.

Aggiungo qualche indicazione al mio commento precedente, poi vedi tu se può esserti utile.

"L’uomo solleva la bocca dal suo fiero pasto quando sente il rumore dei miei stivali sul pavimento."
Quest'apertura ha due elementi disfunzionali:
1 - la citazione del "fiero pasto". Una citazione così ammicca all'appassionato di Dante, ma, contemporaneamente, si fa notare da tutti e fa risuonare la scelta dell'autore. Subito penso a te e non mi calo nella vicenda.
2 - Il personaggio portatore di PDV avverte il lettore che l'uomo alza gli occhi nel momento in cui sente i suoi stivali sul pavimento. Il protagonista non può sapere davvero il perché l'uomo alzi gli occhi né, tantomeno, conoscere le sue percezioni.
Probabilmente la frase ha una costruzione poco funzionale a causa della citazione. Dovresti dire solo cosa percepisce il PDV, cioè che l'uomo alza gli occhi, ma non il motivo apparente, a meno che non sia importante indagare in proposito per il portatore di PDV.

"«È l’ora.» Il tono della mia voce non ammette repliche; spero con tutto il cuore di non doverne gestire nessuna."
Quando il protagonista dice "la mia voce non ammette repliche" è infodump, nel senso che lo spiega al lettore. Dice (tell) la qualità della sua stessa voce al lettore. Per rendere questo effetto avresti potuto usare un pensiero diretto che esprimesse il concetto, magari immergendoci la battuta.
"Spero non faccia storie «È l’ora.» Non voglio doverlo picchiare." in modo che il pensiero renda lo stato d'animo e, contemporantemente, suggerisca il tono con cui viene pronunciata la battuta. Questo è solo un esempio, naturalmente.
E non è un problema della prima persona: se tu lo avessi fatto in terza persona sarebbe stato onnisciente.

"Il prigioniero estrae la testa tra le gambe della donna distesa sul letto: i capelli ramati di lei"
Primo: credevo che mangiasse. Questo è un problema, perché la citazione risulta ironica e stona con l'interiorità del protagonista che, prima ironizza, poi diventa serio e rispettoso e preoccupato ("spero di non doverne gestire nessuna").
Lui alza la testa dalle gambe, quindi è certo che i capelli sul cuscino siano di lei. Questo al lettore basta e la coscienza del PDV non ha bisogno di spiegare a se stesso di chi sono i capelli.
"stringe le lenzuola con tale forza da sbiancarsi le nocche."
Il fatto che lei stringa le lenzuola mentre lui alza la testa è strano: lo faceva prima, ma ora potrebbe smettere. Anche per la sorpresa di essere fermati, magari. Le nocche sbiancate sono un po' un luogo comune. Forse avresti potuto far prima sbirciare il personaggio, in modo da aumentare il conflitto per il fatto che si sente imbarazzato a doverli fermare e il suo PDV avrebbe sicuramente indugiato su certi dettagli.

"Ha il fiato corto, forse per colpa dei latrati che le ho sentito emettere fino a quando ho aperto la porta."
Le immagini che usi funzionano, ma anche qui c'è un po' di tell. Se questo "forse per colpa..." fosse un suo pensiero, non avrebbe bisogno di specificare fino a quando li ha sentiti. Direbbe solo "forse per colpa di tutti quei latrati" o roba così. Se non è un pensiero è proprio una spiegazione per il lettore.

"L’uomo nudo raccoglie i suoi abiti sparsi per la stanza"
Due problemi:
1- L'uomo nudo. Lui conosce l'identità del prigioniero, quindi lo riconosce. Se lo riconosce non pensa a lui come "l'uomo".
2- I suoi abiti sparsi per la stanza. Se gli abiti sono sparsi, quindi in più punti, questo risulta un riassunto, quindi, tell. Il prigioniero si china a raccogliere una tunica ai suoi piedi, ok. Ma se poi fa due passi e raccoglie i calzoni, un altro e prende i calzini, tutto non può essere riassunto in una sola frase. Qui puoi mostrare più azioni intervallate dalle battute o fargli raccogliere un solo capo di vestiario.
In questo momento il conflitto è buono: il secondino è davvero invidioso del galeotto, c'è un'inversione di ruoli, almeno informalmente.

"Mi mordo il labbro inferiore. Ripasso a mente gli ordini."
Inferiore non serve. Nessuno si morde il labbro superiore quando è nervoso, è anche difficile.
Ripasso a mente gli ordini è tell.

“Non devi rispondergli.” Questi sono gli ordini che ripassa. Meglio togliere il virgolettato e mettere il pensiero: "Gli ordini sono di non rispondere" ma anche questo sarebbe un po' tell. Meglio ancora un pensiero credibile che ci faccia sapere cosa prova. "Bastardo, se potessi rispondere..."
Ma qui, probabilmente, basta che si morda il labbro e il resto va da sé.

"Mentre si stringe la fascia di seta alla vita, mi cade l’occhio sui muscoli tesi delle braccia."
Se puoi, sforzati a smettere di usare "mentre, quando, nel frattempo, ecc." perché non sono immersivi. La simultaneità non è davvero percepita dalla nostra mente, quindi basta la sequenza. "Si stringe la fascia alla vita. La pelle si tende sui muscoli delle braccia."
Ho cambiato anche la seconda parte della frase, perché c'è un'espressione percettiva (mi cade l'occhio). Anche questo non è immersivo, perché il PDV percepisce senza dire che lo fa. Per usare al meglio la tecnica del mostrato bisogna abbandonare i verbi percettivi e di pensiero. Non dire "vedo una mela sul tavolo" ma solo "sul tavolo c'è una mela". Non dire "ripenso ai suoi meravigliosi occhi verdi" ma solo "i suoi occhi verdi erano meravigliosi".
Sono solo esempi.

Per ora mi fermo qui. Aggiungo solo qualcosa sul finale.
Nel finale avevi creato un'ottima situazione di suspance. Il protagonista si è accorto di un pericolo e la papessa lo corre senza saperlo. Il lettore rimane col fiato sospeso per vedere cosa succederà, che cos'ha davvero in mente il papa malvagio? Cosa succederà alla papessa?
L'intervento del protagonista riporta tutto alla normalità e il cattivo viene punito. Non è la soluzione più avvincente, anche se il problema di un'alternativa, in questo caso, potevano essere i caratteri. L'importante è prenderne coscienza, poi la qualità del testo è secondaria. L'importante è l'occasione per migliorare.
Spero di esserti stato utile.
Alla prossima!

PhilStones
Messaggi: 54

Re: Voragine

Messaggio#13 » martedì 27 ottobre 2020, 15:53

Ciao Dario

la donna papa e lo squarcio alla Dragon Age: Inquisition aperto davanti a San Pietro mi sono piaciuti. Anche l'alabarda elettronica stile Star Wars!
Mi è piaciuta la scelta di iniziare nella stanza dove il Papa sta esaudendo l'ultimo desiderio, ma avrei reso meno animalesco il rapporto a tre (ho dovuto leggere due volte per capire cosa stesse succedendo) e enfatizzato il rapporto tra il protagonista il vecchio Papa.
Sullo stile di scrittura hanno già scritto gli altri.
Il passaggio davanti a San Pietro è chiaro, meno il finale. il protagonista sospetta che l'ex- Papa abbia in mente qualcosa e lo fa fuori lanciando l'alabarda (che non è proprio un arma adatta al lancio, ma siamo nel futuro e magari ci sta)... Tra l'altro il tempo sembra rallentare. Se conosceva bene il Papa potevi seminare qualcosa mentre lo scortava in Piazza.

Buona sfida
Filippo

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Stefano.Moretto
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Re: Voragine

Messaggio#14 » mercoledì 28 ottobre 2020, 11:26

Ciao Dario
Devo dire che l'ambientazione mi è piaciuta, anche se purtroppo non c'erano i caratteri per approfondirla come avrebbe meritato. Sull'alabarda elettrica, i droni e il resto mi sento di farti un appunto: fino a quel momento l'ambientazione sembrava contemporanea, forse persino un po' più indietro nel tempo (protagonista in armatura, un'alabarda come arma), mentre alla fine stravolgi tutto. L'alabarda è elettrica e va accesa, cosa che liquidi in due parole senza dare un contesto, quindi è impossibile immaginarsi qualsiasi cosa, e la piazza diventa improvvisamente piena di droni-telecamera, tanto che l'alabarda in volo deve "farsi largo", un'espressione che cozza molto con l'idea di un'arma in volo. Insomma avrei cercato di rendere fin da subito l'idea che l'ambientazione tendeva più alla scienza che al fantasy (soprattutto dopo che mi descrivi così accuratamente l'inferno).
Un altro appunto a livello di trama e ambientazione è che suona un po' "strano" che diano a un condannato a morte come "ultimo pasto" due donne. Cioè, ci può stare per l'ambientazione se la definisci bene, ma se poi mi fai vedere che sono in Vaticano e che stanno cercando di rimediare ai suoi errori che hanno scatenato l'inferno è un po' il contrario del messaggio che stai cercando di far passare.
Nel complesso comunque sia l'idea che lo stile mi son piaciuti (non mi dilungo su quest'ultimo punto, ho visto che ti hanno già vivisezionato e non ti potrei dire niente di più utile di quanto è stato già scritto quindi risparmio il tuo tempo). Forse in una forma più estesa (romanzo breve? Racconto lungo?) sarebbe stato molto più interessante da leggere, temo che il formato della gara abbia penalizzato parecchio un'idea altrimenti molto interessante.

Andrea J. Leonardi
Messaggi: 78

Re: Voragine

Messaggio#15 » giovedì 29 ottobre 2020, 9:51

Ciao! I miei commenti arrivano in ritardo e magari ho poco da aggiungere, ma cerco di giustificare quella che sarà poi la mia classifica.

Tema. Sembra centrato. Qualcuno sta davvero andando all’inferno; anzi, viene costretto ad andare all’inferno con la stessa foga con cui si usa l’espressione. Quest’ultima, infine, è anche presente.

Trama. L’intera ambientazione è davvero particolare e mi ha tenuto incollato, malgrado lo stile a me avverso, perché volevo saperne sempre di più. Anche la storia è accattivante; non vengono specificate le azioni che hanno condotto l’ex papa a ritrovarsi lì, ma vengono invece accennate con un dialogo realistico. La curiosità di saperne di più c’è, ma è giusto che non siano state spiattellati nel testo a mo' di infodump. Peccato per l’accelerata finale, troppo sbrigativa che non rende giustizia alla storia.

Stile. Troppo ricercato per i miei gusti. Si sente l’influsso del raccontato (che avranno già fatto notare con numerosi esempi) e avrei scelto un narratore diverso, magari lo stesso papa, perché il PdV è troppo passivo.

In generale, una buona prova. L'ambientazione mi è rimasta impressa in mente e ciò significa che la storia mi ha lasciato qualcosa.

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antico
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Re: Voragine

Messaggio#16 » venerdì 30 ottobre 2020, 13:33

Idea molto valida e realizzazione attenta e ben controllata. Non sono convinto del finale perché questa guardia sembra prendersi una libertà eccessiva e, in quel momento, anche superflua. Forse il problema sta nell'interruzione del rapporto conflittuale con l'ex Papa, ben gestito nella prima parte, ma totalmente abbandonato nella seconda, almeno fino alla decisione di intervenire. Te ne allontani per spaziare sul contesto e ci sta, ma in tal modo perdi il focus e l'ex Papa diventa quasi una macchietta priva di spessore. Insomma, strategicamente un errore, a mio parere. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.

Dario17
Messaggi: 417

Re: Voragine

Messaggio#17 » mercoledì 4 novembre 2020, 15:04

Luca Nesler ha scritto:Ma certo che mi va bene. Dobbiamo crescere tutti e molti di noi sono qui per questo.
Intanto complimenti per questo passo.
Alla prossima!


Pensavo di ripartire coi tuoi commenti dal prossimo contest, non volevo costringerti a ritornare sul mio pezzo!
Grazie comunque!

PhilStones ha scritto:Ciao Dario

la donna papa e lo squarcio alla Dragon Age: Inquisition aperto davanti a San Pietro mi sono piaciuti. Anche l'alabarda elettronica stile Star Wars!
Mi è piaciuta la scelta di iniziare nella stanza dove il Papa sta esaudendo l'ultimo desiderio, ma avrei reso meno animalesco il rapporto a tre (ho dovuto leggere due volte per capire cosa stesse succedendo) e enfatizzato il rapporto tra il protagonista il vecchio Papa.
Sullo stile di scrittura hanno già scritto gli altri.
Il passaggio davanti a San Pietro è chiaro, meno il finale. il protagonista sospetta che l'ex- Papa abbia in mente qualcosa e lo fa fuori lanciando l'alabarda (che non è proprio un arma adatta al lancio, ma siamo nel futuro e magari ci sta)... Tra l'altro il tempo sembra rallentare. Se conosceva bene il Papa potevi seminare qualcosa mentre lo scortava in Piazza.

Buona sfida
Filippo


L'alabarda non è adatta per niente al lancio, ma era l'unica cosa che avesse tra le mani e dunque...
Messi nero su bianco i tuoi commenti, thanks.

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Dario
Devo dire che l'ambientazione mi è piaciuta, anche se purtroppo non c'erano i caratteri per approfondirla come avrebbe meritato. Sull'alabarda elettrica, i droni e il resto mi sento di farti un appunto: fino a quel momento l'ambientazione sembrava contemporanea, forse persino un po' più indietro nel tempo (protagonista in armatura, un'alabarda come arma), mentre alla fine stravolgi tutto. L'alabarda è elettrica e va accesa, cosa che liquidi in due parole senza dare un contesto, quindi è impossibile immaginarsi qualsiasi cosa, e la piazza diventa improvvisamente piena di droni-telecamera, tanto che l'alabarda in volo deve "farsi largo", un'espressione che cozza molto con l'idea di un'arma in volo. Insomma avrei cercato di rendere fin da subito l'idea che l'ambientazione tendeva più alla scienza che al fantasy (soprattutto dopo che mi descrivi così accuratamente l'inferno).
Un altro appunto a livello di trama e ambientazione è che suona un po' "strano" che diano a un condannato a morte come "ultimo pasto" due donne. Cioè, ci può stare per l'ambientazione se la definisci bene, ma se poi mi fai vedere che sono in Vaticano e che stanno cercando di rimediare ai suoi errori che hanno scatenato l'inferno è un po' il contrario del messaggio che stai cercando di far passare.


L'armatura e l'alabarda l'hanno in dotazione anche le attuali guardie svizzere, gliele ho lasciate proprio per dare quei segni di riconoscibilità, per quanto riguarda lo "strano" ultimo desiderio il tuo ragionamento è corretto, ma ho voluto metterlo, oltre che per la spettacolarità, anche per dare quel tocco di corruzione e controsenso all'ambientazione. Non a caso, anche nel mondo reale ci sono pluricriminali che grazie alla loro influenza scontano la propria pena in un superattico...
Grazie per i commenti!

Andrea J. Leonardi ha scritto:Ciao! I miei commenti arrivano in ritardo e magari ho poco da aggiungere, ma cerco di giustificare quella che sarà poi la mia classifica.

Tema. Sembra centrato. Qualcuno sta davvero andando all’inferno; anzi, viene costretto ad andare all’inferno con la stessa foga con cui si usa l’espressione. Quest’ultima, infine, è anche presente.

Trama. L’intera ambientazione è davvero particolare e mi ha tenuto incollato, malgrado lo stile a me avverso, perché volevo saperne sempre di più. Anche la storia è accattivante; non vengono specificate le azioni che hanno condotto l’ex papa a ritrovarsi lì, ma vengono invece accennate con un dialogo realistico. La curiosità di saperne di più c’è, ma è giusto che non siano state spiattellati nel testo a mo' di infodump. Peccato per l’accelerata finale, troppo sbrigativa che non rende giustizia alla storia.

Stile. Troppo ricercato per i miei gusti. Si sente l’influsso del raccontato (che avranno già fatto notare con numerosi esempi) e avrei scelto un narratore diverso, magari lo stesso papa, perché il PdV è troppo passivo.

In generale, una buona prova. L'ambientazione mi è rimasta impressa in mente e ciò significa che la storia mi ha lasciato qualcosa.


Il pov al Papa? interessante variante, molto interessante.
Grazie!

antico ha scritto:Idea molto valida e realizzazione attenta e ben controllata. Non sono convinto del finale perché questa guardia sembra prendersi una libertà eccessiva e, in quel momento, anche superflua. Forse il problema sta nell'interruzione del rapporto conflittuale con l'ex Papa, ben gestito nella prima parte, ma totalmente abbandonato nella seconda, almeno fino alla decisione di intervenire. Te ne allontani per spaziare sul contesto e ci sta, ma in tal modo perdi il focus e l'ex Papa diventa quasi una macchietta priva di spessore. Insomma, strategicamente un errore, a mio parere. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.


Non fa una grinza, togliere il "faro" dal vecchio Papa è stato un malus per il racconto. Questo appunto si ricollega al commento precedente in cui hanno caldeggiato l'idea di farlo direttamente portatore di punto di vista. Sarebbe stato un altro racconto temo, migliore senza dubbio su più fronti ma farlo diventare un "one man show" senza i giusti caratteri per delinearlo sarebbe stato altrettanto deleterio, a mio avviso.

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