Distrazioni

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Davide Di Tullio
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Distrazioni

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 1:00

Ore 01:00

Il puzzo di carne marcia mi scuote le budella. Il capo reparto siede su uno sgabello e stringe tra le labbra una sigaretta spenta. «Avete tre ore per ripulire questo schifo». Si alza, tira fuori uno zippo e se l’accende. «Lì c’è lo sgabuzzino con gli scopettoni e i detergenti.» Fa un cenno con la testa e spara fuori il fumo dalle narici. «Tirate a lucido il macello, e avrete i vostri soldi.» Si infila un mignolo nell’orecchio e lo scuote.

Ore 02:00

Alla luce bianca dei neon, Il pavimento del mattatoio sembra quello di una gigantesca sala operatoria. Spingo lo scopone umido sulla ceramica. Pezzi d’osso e frattaglie si impigliano nel mocio. Scuoto la scopa e goccioline di sangue rancido grondano sulle mattonelle. Poggio il manico su una spalle e alzo la maglia fino alle ascelle. Ci saranno almeno quaranta gradi in questo inferno.
«Chi ti ha detto di fermarti?» Il capo fa cenno con la mano di continuare.
Sbuffo. «Si può accendere il condizionatore?»
Quello scuote la testa. «Ci sono già le finestre aperte.» Sbadiglia e si rimette a sedere.
Eccolo il capo reparto, un cazzo di secondino.

Ore 03:00

Mi specchio nell’acciaio. Tre passate e ci sono ancora aloni. Cristo, questo schifo non viene via nemmeno con la candeggina. Carlos ansima. È chino sul nastro trasportatore e spinge avanti in dietro un braccio secco e livido. Olio di gomito.
«Vacci piano, ragazzo.»
«Questo lavoro mi serve» dice, senza fermarsi. «Finiamo questa merda, e ce ne andiamo.» Si poggia sul nastro e si passa le dita tra i capelli sudati.
«Aspetta un attimo.» Faccio un fischio.
Il capo reparto tira giù i piedi dallo sgabello e allunga il collo. «Allora?»
«Si può avere dell’acqua?»
«Col cazzo!» Sghignazza e si rimette comodo. «Finite il lavoro e se ne riparla»

Ore 03:30

Carlos fissa il monitor. Si volta e sbarra gli occhi. «Abbiamo solo mezz’ora e dobbiamo ancora pulire la macina!»
«Tranquillo, apri il portellone.» Avvicino il bidone dell’idropulitrice e allungo il filo alla presa.
Carlos pigia il il tasto e attiva la macina; afferra la maniglia e tira con forza lo sportello. Un odore nauseabondo si sprigiona nell’aria. Il ragazzo si copre il naso con una mano. «Merda!»
Ruoto la manopola dell’accensione. L’acqua nella cisterna gorgoglia, spingo il tasto della pulitrice e schizzo sulle lame incrostate della macina.
Una sottile nebbiolina si solleva e ci avvolge. Carlos barcolla e si accascia al pavimento.
«Carlos!» Poso il manicotto al pavimento, e mi chino su di lui. È pallido e tossisce. Il cloro nella cisterna! «Capo!»
Il capo reparto si stiracchia. «Che cazzo c’è ora?»
«Carlos si è sentito male! Venga a vedere.»
L’uomo sbuffa e caracolla alla macchina. «Sta benone. Alzati coglione!»
«Non lo vede come sta? Dovremmo avere le mascherine per questo lavoro!»
«E invece non avrete un accidenti. Lamentati ancora e non vedrai un euro! A lavoro!»
Fottuto secondino. «La macchia non funziona.»
«Cosa dici, mentecatto!» Il capo afferra il manicotto e si piazza davanti a me. Spinge il grilletto e attiva il getto. Solleva il dito e si volta. «Visto, idiota?»
Gli strappo il manicotto dalle mani e gli rifilo un calcio nella pancia; cade di faccia tra le lame della macina e si spappola come uno cazzo di budino. Cristo, non avevo mai sentito il rumore di ossa macinate.
Mi volto verso Carlos. Il ragazzo è seduto con la schiena poggiata sul nastro. Mi fissa e sorride.
«Lo hai spedito all’inferno!» mi dice, con un filo voce.
«Chiama la sicurezza, il capo si è distratto ha avuto un brutto incidente.»



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Re: Distrazioni

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 1:08

Ciao Davide! Proprio sul gong con il tempo! Tutto ok quindi i parametri, buona LIVIO GAMBARINI EDITION!

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Andrea Lauro
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Re: Distrazioni

Messaggio#3 » martedì 20 ottobre 2020, 21:21

Buonasera Di Tullio, sono il primo a commentare e non capita mai.
Noto che ormai sei virato sul pulp, e chi ti ferma più. Il pezzo scorre bene, lo stile è pulito e la trama lineare. Senza particolari scossoni, ma riesci ad alzare pian piano la tensione per arrivare al finale. Avrei scelto un'altra modalità rispetto al paragrafo titolato con l'ora? Magari un riferimento a lui che guarda l'orologio a muro, al polso, e riporta mentalmente. Nel complesso una buona prova.
Occhio che ci sono un bel po' di refusi: una volta te li avrei fatto notare uno per uno, poi un bel giorno ho capito che la vita è una, carpe diem e sticazzi. Quindi va bene così, anche perché se non sbaglio eri in ritardo sparato.
i migliori auguri di enjoyamento della Gambarini Edition
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Ivan
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Re: Distrazioni

Messaggio#4 » martedì 20 ottobre 2020, 21:52

Ciao Davide, devo dire che...ho fatto fatica a trovare qualcosa che non mi ha convinto: il tuo racconto si lascia leggere bene, con dettagli vividi e una buona gestione dei dialoghi.

In “e spinge avanti in dietro un braccio secco e livido” forse volevi scrivere “e indietro”, e per un attimo ho avuto il dubbio che il povero Carlos stesse agitando un braccio non suo. Probabilmente avrei tagliato l’”olio di gomito” nella frase successiva.

Tutto il resto è sicuramente frutto dell’ora tarda e della fretta: alle ore 3:30 “Carlos pigia il il tasto “, mentre più tardi il capo li manda “A lavoro!”. Verso la fine c’è un “la macchia non funziona”.

A livello di trama, direi che hai centrato al 100% il tema: sia il mattatoio che la fine dell’antipatico secondino richiamano alla grande l’idea di inferno!

Ivan

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MatteoMantoani
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Re: Distrazioni

Messaggio#5 » martedì 20 ottobre 2020, 22:48

Ciao Davide, piacere di leggerti. Idea originale, tema rispettato. I paragrafi scanditi dalle ore incalzano il ritmo che comunque è già ben reso e dà proprio l’idea di un tempo che sta per scadere.
La narrazione segue le regole del show don’t tell, i dettagli sono vividi ma avrei qualche correzione su alcune azioni (vedi dopo) che secondo me hanno qualche difetto. Peccato per qualche ripetizione e qualche refuso di troppo. Si tratta comunque di errori comprensibili visto il tipo di gara cui stiamo partecipando.

Vedi i miei commenti puntuali.

Si infila un mignolo nell’orecchio e lo scuote
Il verbo scuotere ti piace tanto, lo usi diverse volte nel racconto e qui a poca distanza dalla prima riga. Visto che “scuotere” fa pensare a qualcosa che ha una certa libertà di movimento e qui invece è si riferisce al dito infilato dentro all’orecchio, userei un altro verbo, per esempio strofinare, o rigirare, risolveresti la ripetizione e renderesti più l’idea di uno che si pulisce l’orecchio col dito.

Poggio il manico su una spalle e alzo la maglia fino alle ascelle
Refuso: spalla. Quest’azione non mi torna, è difficile tirarsi su una maglia fino alle ascelle con un manico di scopa sulla spalla. Renderesti meglio la scena magari facendo posare la scopa per terra, questo farebbe incazzare il capo ancora di più ed esalteresti il conflitto.

È chino sul nastro trasportatore e spinge avanti in dietro un braccio secco e livido. Olio di gomito.
Non mi convince “olio di gomito”, sembra un commento dell’autore piuttosto che del pdv. Forse mettici i due puntini prima per non staccarlo completamente dalla frase precedente.

Dice, senza fermarsi
Non ci va la virgola. Evita di usare “dire”, è meglio in questo caso “farfugliare”

Carlos fissa il monitor
Quale monitor?

Poso il manicotto al pavimento, e mi chino su di lui.
Niente virgola.

«La macchia non funziona.»
Refuso: macchina.

Gli rifilo un calcio nella pancia; cade di faccia tra le lame della macina
Se gli dai un calcio nella pancia deve cadere di schiena.

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Luca Nesler
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Re: Distrazioni

Messaggio#6 » mercoledì 21 ottobre 2020, 14:52

Ciao Davide. Io non avrei cominciato con “mi scuote le budella” perché mi suona finto. Parlando di un cattivo odore non ti direi mai “Uno schifo, guarda. Mi scuoteva le budella”.
Detto questo, il tuo è uno dei pochi racconti che mi ha condotto fino alla fine alla prima lettura svagata. Segno che la lettura è scorrevole e incuriosisce.
La scansione temporale a titoletto mi ha fatto un po’ storcere il naso, ma alla fine funziona e in un racconto così breve non crea problemi.
Hai caratterizzato bene il capo, a mio parare. Connotazioni forti, quasi esagerate, passano un messaggio molto chiaro. Il rischio di cadere nel cliché o nel poco verosimile è dietro l’angolo, ma non mi ha fatto quest’effetto. L’ambientazione è ben resa e il messaggio finale è limpido.
Un buon racconto, anche se l’idea non è delle più spumeggianti che hai avuto.
Alla prossima!

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#7 » mercoledì 21 ottobre 2020, 15:05

Andrea Lauro ha scritto:Buonasera Di Tullio, sono il primo a commentare e non capita mai.
Noto che ormai sei virato sul pulp, e chi ti ferma più. Il pezzo scorre bene, lo stile è pulito e la trama lineare. Senza particolari scossoni, ma riesci ad alzare pian piano la tensione per arrivare al finale. Avrei scelto un'altra modalità rispetto al paragrafo titolato con l'ora? Magari un riferimento a lui che guarda l'orologio a muro, al polso, e riporta mentalmente. Nel complesso una buona prova.
Occhio che ci sono un bel po' di refusi: una volta te li avrei fatto notare uno per uno, poi un bel giorno ho capito che la vita è una, carpe diem e sticazzi. Quindi va bene così, anche perché se non sbaglio eri in ritardo sparato.
i migliori auguri di enjoyamento della Gambarini Edition
andrea


Ciao Lauro

grazie molte per le tue osservazioni e soprattutto grazie per la tua clemenza sui refusi. Ho postato alle 01.00 e non ho avuto nemmeno il tempo di rileggere il pezzo. (e tu "Eh sti cazzi?"). In questi casi pago pegno.

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Mauro Lenzi
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Re: Distrazioni

Messaggio#8 » mercoledì 21 ottobre 2020, 15:07

Ciao Davide,

al tuo racconto ho deciso di fare le pulci, almeno in alcuni punti.
Il mio personalissimo giudizio è che questo è un testo migliorabile perché di base ben fatto, e quindi ci si può lavorare. A differenza di altri che invece andrebbero riscritti completamente, pur mantenendo l’idea.
Ometterò di edulcorare il tutto infarcendo ogni commento con dei “secondo me”.

I commenti degli altri li ho letti di corsa, cercando un impossibile equilibrio tra leggervi cose che non avevo notato, e il non farmi influenzare.
Sono d’accordo anche io con quanto ha detto un novellino, mi pare si chiami Lauro, che non ha apprezzato la scansione oraria.
Scherzi a parte mi pare l’abbia detto lui; cmq io l’ho trovata artificiosa ed estraniante. Scrivi un’opera così immersiva e rovini l’effetto con questi stacchi.

L’attacco iniziale non mi fa capire dove ci troviamo. In questo il secondo paragrafo funziona meglio, per cui li integrerei. Le frasi sono così nette e definite che ci si potrebbe giocare un po’, come fossero dei Lego.

Alla luce bianca dei neon, Il pavimento del mattatoio sembra quello di una gigantesca sala operatoria. Il puzzo di carne marcia mi scuote le budella. Spingo lo scopone umido sulla ceramica. Pezzi d’osso e frattaglie si impigliano nel mocio. Scuoto la scopa e goccioline di sangue rancido grondano sulle mattonelle. Ci saranno almeno quaranta gradi in questo inferno. Poggio il manico su una spalle e alzo la maglia fino alle ascelle.
«Si può accendere il condizionatore?»
« Ci sono già le finestre aperte. » Il capo reparto siede su uno sgabello e stringe tra le labbra una sigaretta spenta. « Chi ti ha detto di fermarti? Avete tre ore per ripulire questo schifo.»
Si infila un mignolo nell’orecchio e lo scuote. « Finite il lavoro e avrete i vostri soldi.»
Eccolo il capo reparto, un cazzo di secondino.


Il capo reparto sadico l’ho trovato stereotipato, e dunque poco convincente. Risente di due problemi: offese e angherie.
Le offese di per sé ci starebbero, sono solo troppe: ricorrervi così tanto senza approfondire il resto sembrano un modo “facile” ma goffo di renderlo antipatico al lettore.
Le angherie sono eccessivamente gratuite. Credo che con una parvenza di motivazione risulterebbe ugualmente sadico, ma più odioso e realistico.
L’aria condizionata? Costa.
L’acqua? Prima finisco la sigaretta… (e poi non ci va).
Le mascherine? Ci sono, ma ormai avete finito. Sbrigatevi e non ne avrete bisogno.
A questo assocerei una sofferenza fisica crescente, attraverso i sensi del protagonista e resa evidente da Carlos: così evidente che anche il capo reparto la nota, ma se ne frega.
Anche in questo modo la cattiveria dell’aguzzino si mostra in modo evidente e graduale.

Oltre ai refusi, bisogna arricchire un po’ i termini laddove c’è qualche assonanza o ripetizione.
Sta benone. Alzati coglione!»
Spinge il grilletto e attiva il getto.
Fottuto secondino.
L’hai già usato, eviterei.

Il ragazzo si copre il naso con una mano. «Merda!»
Per quanto mi sembra chiaro che tu volessi evitare la ripetizione, non credo che se lo raffiguri così: per lui non è “il ragazzo”, è Carlos.

Quando si parla di “macchina” non mi è chiaro: si parla della macina o dell’idropulitrice? Dopo si capisce che è la seconda. Ma evitare termini generici come “macchina” risolve il problema alla radice.

La macina ha bisogno di qualche dettaglio in più.
Innanzitutto non so se il termine macina è corretto: mi ha fatto pensare a quella di un mulino, mentre qui si tratterebbe di un tritacarne.
Meriterebbe una nota il fatto che, aperto il portello, non scatta un interruttore di sicurezza che ne blocchi il movimento. Ad esempio una modifica. Il capo all’inizio ha dovuto spiegare dove erano gli spazzoloni, quindi sono nuovi di quel posto. Ci potrebbe stare che lui spieghi come bypassare il meccanismo, costringendoli a un’operazione pericolosa, e fottendosene bellamente delle loro rimostranze. Qui si potrebbe marcare sul senso di minaccia di questa macina. Se ritieni che così diventi troppo complicato, ipotizziamo allora che su questa macchina bisogna arrampicarsi, per pulirne le lame.
La cisterna è nella macina? Se c’è il cloro, andrebbe detto subito del suo odore: così quando avviene lo svenimento la cosa non ha bisogno di spiegazioni buttate lì.

Scena finale.
Gli strappo il manicotto dalle mani e gli rifilo un calcio nella pancia; cade di faccia tra le lame della macina

Provo a immaginarmela, ma l’unica spiegazione che riesco a darmi è che ruoti su se stesso, e non mi sembra granché plausibile. Dovrebbe finirci di nuca, insomma di testa. Ma in realtà credo che non sarebbe successo neanche questo. Il protagonista ha già deciso di ucciderlo, per cui perché aspettare che si giri? Per strappargli il manicotto dalle mani, a che pro? Il momento ideale è proprio mentre armeggia con l’idropulitrice e gli da le spalle.

e si spappola come uno cazzo di budino. Cristo, non avevo mai sentito il rumore di ossa macinate.

Partiamo dal fondo: dal Cristo in poi, sa di tell cammuffato da pensiero.
È una scena molto forte, e capisco se c’è del pudore nel non voler andare nei dettagli. Però così si sorvola troppo. Mi sa che te la devi immaginare ben bene, ti tocca… e poi trasmettere alcune cose al lettore.
Come ci finisce dentro, il capo? Se in avanti, è probabile che metta le mani davanti a sé. Se di dietro, il tritacarne può afferrargli prima i capelli (se ne ha) o la stoffa del vestito. Dipende anche dall’altezza di questo tritacarne, anche se – ahem – per quelli che ho visto, di solito la carcassa ci finisce dentro a caduta verticale.
In ogni caso è plausibile un urlo agghiacciante, rapidamente rimpiazzato dal rumore di ossa frantumate e poi di spappolamento.
Questo assumendo, per pace di tutti, che il protagonista si giri dall’altra parte ed eviti di guardare.

La battuta di Carlos mi sembra poco attinente nella drammaticità della situazione; messa per la traccia. A questo punto sarebbe stato più immediato un letterale “Va’ all’inferno!” urlato dal protagonista mentre spinge il capo.


Ecco credo di averti già dato anche troppi spunti di riflessione. Finora è il commento in cui mi sono impegnato di più, ma il racconto lo meritava: che i suggerimenti siano utili o meno… ma spero che lo siano.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Distrazioni

Messaggio#9 » giovedì 22 ottobre 2020, 0:10

Ciao Davide, leggerti è stato un vero piacere!
Le pulci pulciosissime te le ha già fatte il carissimo Mauro, quindi come ogni volta che mi trovo a commentare dopo di lui mi tocca evitare di ripetermi e finisco per sembrare buona :D

Anyway, il racconto è decisamente scorrevole e la prima lettura è andata giù liscia... anche se nella parte finale ho dovuto soffermarmi con più attenzione sulla descrizione perché non ero riuscita a mettere del tutto a fuoco il macchinario in questione.
Rientro anche io nel partito del "forse era meglio evitare la scansione oraria così netta ed esterna al punto di vista", anche perché nel complesso tutto il racconto è molto ben focalizzato sul protagonista e l'orario distacca parecchio. C'è a chi piace e a chi meno, penso!

Poi, il capo gratuitamente crudele è caratterizzato in modo piuttosto stereotipato, ripetendo anche per due volte la parola "secondino". Certo, è solo un pretesto per la deliziosa chiusa pulp (ho apprezzato molto) del racconto, ma si poteva dare di più in tal senso!
Nel testo fornisci molto bene la descrizione delle azioni, ma avrei preferito qualche pensiero in più da parte del protagonista.
Comunque una bella prova!

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#10 » giovedì 22 ottobre 2020, 12:14

Ivan ha scritto:Ciao Davide, devo dire che...ho fatto fatica a trovare qualcosa che non mi ha convinto: il tuo racconto si lascia leggere bene, con dettagli vividi e una buona gestione dei dialoghi.

In “e spinge avanti in dietro un braccio secco e livido” forse volevi scrivere “e indietro”, e per un attimo ho avuto il dubbio che il povero Carlos stesse agitando un braccio non suo. Probabilmente avrei tagliato l’”olio di gomito” nella frase successiva.

Tutto il resto è sicuramente frutto dell’ora tarda e della fretta: alle ore 3:30 “Carlos pigia il il tasto “, mentre più tardi il capo li manda “A lavoro!”. Verso la fine c’è un “la macchia non funziona”.

A livello di trama, direi che hai centrato al 100% il tema: sia il mattatoio che la fine dell’antipatico secondino richiamano alla grande l’idea di inferno!

Ivan


Ciao Ivan, grazie molte per il tuo commento. Ho postato il racconto all´ultimo secondo. Come sempre accade in questi casi, non sono riuscito a controllarlo, questa é la ragione degli errori. So che alla fine anche questo dettaglio mi penalizzerá, ma pazienza, anche questo fa parte del contest.

a rileggerci!

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#11 » giovedì 22 ottobre 2020, 12:26

MentisKarakorum ha scritto:Ciao Davide, piacere di leggerti. Idea originale, tema rispettato. I paragrafi scanditi dalle ore incalzano il ritmo che comunque è già ben reso e dà proprio l’idea di un tempo che sta per scadere.
La narrazione segue le regole del show don’t tell, i dettagli sono vividi ma avrei qualche correzione su alcune azioni (vedi dopo) che secondo me hanno qualche difetto. Peccato per qualche ripetizione e qualche refuso di troppo. Si tratta comunque di errori comprensibili visto il tipo di gara cui stiamo partecipando.

Vedi i miei commenti puntuali.

Si infila un mignolo nell’orecchio e lo scuote
Il verbo scuotere ti piace tanto, lo usi diverse volte nel racconto e qui a poca distanza dalla prima riga. Visto che “scuotere” fa pensare a qualcosa che ha una certa libertà di movimento e qui invece è si riferisce al dito infilato dentro all’orecchio, userei un altro verbo, per esempio strofinare, o rigirare, risolveresti la ripetizione e renderesti più l’idea di uno che si pulisce l’orecchio col dito.

Poggio il manico su una spalle e alzo la maglia fino alle ascelle
Refuso: spalla. Quest’azione non mi torna, è difficile tirarsi su una maglia fino alle ascelle con un manico di scopa sulla spalla. Renderesti meglio la scena magari facendo posare la scopa per terra, questo farebbe incazzare il capo ancora di più ed esalteresti il conflitto.

È chino sul nastro trasportatore e spinge avanti in dietro un braccio secco e livido. Olio di gomito.
Non mi convince “olio di gomito”, sembra un commento dell’autore piuttosto che del pdv. Forse mettici i due puntini prima per non staccarlo completamente dalla frase precedente.

Dice, senza fermarsi
Non ci va la virgola. Evita di usare “dire”, è meglio in questo caso “farfugliare”

Carlos fissa il monitor
Quale monitor?

Poso il manicotto al pavimento, e mi chino su di lui.
Niente virgola.

«La macchia non funziona.»
Refuso: macchina.

Gli rifilo un calcio nella pancia; cade di faccia tra le lame della macina
Se gli dai un calcio nella pancia deve cadere di schiena.


Ciao

Grazie molte per i tuoi commenti. Sui refusi nulla da dire. Il solito bagno di sangue. Succede quando posti il racconto allo scadere e non hai il tempo di rileggere. Chiedo venia.
Mi piace molto la riflessione sul verbo "scuotere". La recepisco in pieno. é questo genere di cose che mi fanno crescere.
Su tutto il resto, prendo atto delle tue indicazioni. Da lettore é evidente che la percezine cambia, e sebbene alcune cose mi sfuggano, é evidente che la notazione del lettore vada considerata prima di quella dello scrittore.

L´unica replica la farei sull´uso della virgola dipo la "e". Volevo specificare che le due azioni non avvengono in simultanea, ma nell´ordine in cui l´ho descritte. Se avessi lasciato solo la virgola, averbbe forse creato un effetto piú "spezzettato" forse.
Ma sei hai una controreplica a riguardo sarei interssato ad ascoltarla, visto il livello del tuo commento :-).

A rileggerci!

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Re: Distrazioni

Messaggio#12 » giovedì 22 ottobre 2020, 20:10

Ciao Davide,
guarda, i refusi e le ripetizioni in un contest in cui abbiamo così poco tempo sono più che comprensibili, e comunque non hanno influito nella mia valutazione.
Sono contento che i miei commenti ti siano stati utili, quando ne avrai l'occasione ti invito a commentare a tua volta i miei lavori e andarci più pesante che puoi.
Sulle virgole, che dire... qui si apre un cantiere e forse non sono la persona più adatta a darti consigli. La mia impressione è che nella lingua italiana ci sia abbastanza anarchia su certe cose (in altre lingue, mi viene in mente il tedesco, ci sono regole molto più precise su dove e quando mettere la punteggiatura). Spesso e volentieri trovo spiegazioni del tipo: "la virgola viene introdotta quando occorre fare una piccola pausa nella lettura", spiegazione che mi lascia sempre molto molto perplesso. Comunque, per mettere in relazione tutto questo con la tua osservazione, secondo me quando mostri una scena e poi un'altra è sottointeso che la seconda si colloca in una sequenza temporale successiva, non serve staccare. Piuttosto è molto difficile (se non sconsigliabile) cercare di mettere due scene simultanee una dopo l'altra. La simultaneità non va molto d'accordo con la scrittura immersiva (lettori e scrittori più esperti di me, controbattete quest'affermazione please!) proprio perché l'idea del film mentale implica un flusso che procede inesorabilmente in avanti e non torna indietro a mostrare scene già passate (in effetti se ci pensi è così che percepiamo il mondo, la simultaneità non esiste, nemmeno nella fisica...)
Spero di esserti stato utile e di non aver sparato troppe cazzate. Alla prossima!

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Re: Distrazioni

Messaggio#13 » giovedì 22 ottobre 2020, 20:33

MentisKarakorum ha scritto:Piuttosto è molto difficile (se non sconsigliabile) cercare di mettere due scene simultanee una dopo l'altra. La simultaneità non va molto d'accordo con la scrittura immersiva (lettori e scrittori più esperti di me, controbattete quest'affermazione please!) proprio perché l'idea del film mentale implica un flusso che procede inesorabilmente in avanti e non torna indietro a mostrare scene già passate (in effetti se ci pensi è così che percepiamo il mondo, la simultaneità non esiste, nemmeno nella fisica...)


Ciao Mentis (scusa il diminutivo :-D). Sono pienamente d'accordo. E infatti evito come la peste la simultaneità. Questo richiedere l'uso di gerundi e via discorrendo, cose che si possono evitare costruendo meglio la scena. Infatti nel caso da te indicato, l'obiettivo era di evitare la simultaneità, anche se l'uso della congiunzione si adatta bene alla necessità, qualora fosse necessario (evitando quindi l'uso delle subordinate)

grazie ancora

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Re: Distrazioni

Messaggio#14 » sabato 24 ottobre 2020, 9:59

Luca Nesler ha scritto:Ciao Davide. Io non avrei cominciato con “mi scuote le budella” perché mi suona finto. Parlando di un cattivo odore non ti direi mai “Uno schifo, guarda. Mi scuoteva le budella”.
Detto questo, il tuo è uno dei pochi racconti che mi ha condotto fino alla fine alla prima lettura svagata. Segno che la lettura è scorrevole e incuriosisce.
La scansione temporale a titoletto mi ha fatto un po’ storcere il naso, ma alla fine funziona e in un racconto così breve non crea problemi.
Hai caratterizzato bene il capo, a mio parare. Connotazioni forti, quasi esagerate, passano un messaggio molto chiaro. Il rischio di cadere nel cliché o nel poco verosimile è dietro l’angolo, ma non mi ha fatto quest’effetto. L’ambientazione è ben resa e il messaggio finale è limpido.
Un buon racconto, anche se l’idea non è delle più spumeggianti che hai avuto.
Alla prossima!


Ciao Luca, grazie molte per il tuo commento!

Si, direi che in fase di revisione avrei utilizzato un incipit diverso.

a rileggerci!

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Re: Distrazioni

Messaggio#15 » sabato 24 ottobre 2020, 10:05

Mauro Lenzi ha scritto:Ciao Davide,

al tuo racconto ho deciso di fare le pulci, almeno in alcuni punti.
Il mio personalissimo giudizio è che questo è un testo migliorabile perché di base ben fatto, e quindi ci si può lavorare. A differenza di altri che invece andrebbero riscritti completamente, pur mantenendo l’idea.
Ometterò di edulcorare il tutto infarcendo ogni commento con dei “secondo me”.

I commenti degli altri li ho letti di corsa, cercando un impossibile equilibrio tra leggervi cose che non avevo notato, e il non farmi influenzare.
Sono d’accordo anche io con quanto ha detto un novellino, mi pare si chiami Lauro, che non ha apprezzato la scansione oraria.
Scherzi a parte mi pare l’abbia detto lui; cmq io l’ho trovata artificiosa ed estraniante. Scrivi un’opera così immersiva e rovini l’effetto con questi stacchi.

L’attacco iniziale non mi fa capire dove ci troviamo. In questo il secondo paragrafo funziona meglio, per cui li integrerei. Le frasi sono così nette e definite che ci si potrebbe giocare un po’, come fossero dei Lego.

Alla luce bianca dei neon, Il pavimento del mattatoio sembra quello di una gigantesca sala operatoria. Il puzzo di carne marcia mi scuote le budella. Spingo lo scopone umido sulla ceramica. Pezzi d’osso e frattaglie si impigliano nel mocio. Scuoto la scopa e goccioline di sangue rancido grondano sulle mattonelle. Ci saranno almeno quaranta gradi in questo inferno. Poggio il manico su una spalle e alzo la maglia fino alle ascelle.
«Si può accendere il condizionatore?»
« Ci sono già le finestre aperte. » Il capo reparto siede su uno sgabello e stringe tra le labbra una sigaretta spenta. « Chi ti ha detto di fermarti? Avete tre ore per ripulire questo schifo.»
Si infila un mignolo nell’orecchio e lo scuote. « Finite il lavoro e avrete i vostri soldi.»
Eccolo il capo reparto, un cazzo di secondino.


Il capo reparto sadico l’ho trovato stereotipato, e dunque poco convincente. Risente di due problemi: offese e angherie.
Le offese di per sé ci starebbero, sono solo troppe: ricorrervi così tanto senza approfondire il resto sembrano un modo “facile” ma goffo di renderlo antipatico al lettore.
Le angherie sono eccessivamente gratuite. Credo che con una parvenza di motivazione risulterebbe ugualmente sadico, ma più odioso e realistico.
L’aria condizionata? Costa.
L’acqua? Prima finisco la sigaretta… (e poi non ci va).
Le mascherine? Ci sono, ma ormai avete finito. Sbrigatevi e non ne avrete bisogno.
A questo assocerei una sofferenza fisica crescente, attraverso i sensi del protagonista e resa evidente da Carlos: così evidente che anche il capo reparto la nota, ma se ne frega.
Anche in questo modo la cattiveria dell’aguzzino si mostra in modo evidente e graduale.

Oltre ai refusi, bisogna arricchire un po’ i termini laddove c’è qualche assonanza o ripetizione.
Sta benone. Alzati coglione!»
Spinge il grilletto e attiva il getto.
Fottuto secondino.
L’hai già usato, eviterei.

Il ragazzo si copre il naso con una mano. «Merda!»
Per quanto mi sembra chiaro che tu volessi evitare la ripetizione, non credo che se lo raffiguri così: per lui non è “il ragazzo”, è Carlos.

Quando si parla di “macchina” non mi è chiaro: si parla della macina o dell’idropulitrice? Dopo si capisce che è la seconda. Ma evitare termini generici come “macchina” risolve il problema alla radice.

La macina ha bisogno di qualche dettaglio in più.
Innanzitutto non so se il termine macina è corretto: mi ha fatto pensare a quella di un mulino, mentre qui si tratterebbe di un tritacarne.
Meriterebbe una nota il fatto che, aperto il portello, non scatta un interruttore di sicurezza che ne blocchi il movimento. Ad esempio una modifica. Il capo all’inizio ha dovuto spiegare dove erano gli spazzoloni, quindi sono nuovi di quel posto. Ci potrebbe stare che lui spieghi come bypassare il meccanismo, costringendoli a un’operazione pericolosa, e fottendosene bellamente delle loro rimostranze. Qui si potrebbe marcare sul senso di minaccia di questa macina. Se ritieni che così diventi troppo complicato, ipotizziamo allora che su questa macchina bisogna arrampicarsi, per pulirne le lame.
La cisterna è nella macina? Se c’è il cloro, andrebbe detto subito del suo odore: così quando avviene lo svenimento la cosa non ha bisogno di spiegazioni buttate lì.

Scena finale.
Gli strappo il manicotto dalle mani e gli rifilo un calcio nella pancia; cade di faccia tra le lame della macina

Provo a immaginarmela, ma l’unica spiegazione che riesco a darmi è che ruoti su se stesso, e non mi sembra granché plausibile. Dovrebbe finirci di nuca, insomma di testa. Ma in realtà credo che non sarebbe successo neanche questo. Il protagonista ha già deciso di ucciderlo, per cui perché aspettare che si giri? Per strappargli il manicotto dalle mani, a che pro? Il momento ideale è proprio mentre armeggia con l’idropulitrice e gli da le spalle.

e si spappola come uno cazzo di budino. Cristo, non avevo mai sentito il rumore di ossa macinate.

Partiamo dal fondo: dal Cristo in poi, sa di tell cammuffato da pensiero.
È una scena molto forte, e capisco se c’è del pudore nel non voler andare nei dettagli. Però così si sorvola troppo. Mi sa che te la devi immaginare ben bene, ti tocca… e poi trasmettere alcune cose al lettore.
Come ci finisce dentro, il capo? Se in avanti, è probabile che metta le mani davanti a sé. Se di dietro, il tritacarne può afferrargli prima i capelli (se ne ha) o la stoffa del vestito. Dipende anche dall’altezza di questo tritacarne, anche se – ahem – per quelli che ho visto, di solito la carcassa ci finisce dentro a caduta verticale.
In ogni caso è plausibile un urlo agghiacciante, rapidamente rimpiazzato dal rumore di ossa frantumate e poi di spappolamento.
Questo assumendo, per pace di tutti, che il protagonista si giri dall’altra parte ed eviti di guardare.

La battuta di Carlos mi sembra poco attinente nella drammaticità della situazione; messa per la traccia. A questo punto sarebbe stato più immediato un letterale “Va’ all’inferno!” urlato dal protagonista mentre spinge il capo.


Ecco credo di averti già dato anche troppi spunti di riflessione. Finora è il commento in cui mi sono impegnato di più, ma il racconto lo meritava: che i suggerimenti siano utili o meno… ma spero che lo siano.


Ciao Mauro

che dire... il tuo commento è da standing ovation! :-D Davvero grazie. In linea di principio accolgo le indicazioni fornitemi. Si poteva fare meglio, non c'è dubbio. Alcune osservazioni le ho fatte mie già in fase di scrittura. Pensavo "questo si può rendere meglio..." Ma il tempo è tiranno e ho dovuto tirare i remi in barca, pena sforare con i tempi (ci sono i refusi a testimoniarli). Vorrei puntualizzare una cosa sulla caratterizzazione del personaggio. Messo così, potrebbe sembrare posticcio, ma tieni presente che avevo l'esigenza di creare un astio crescente in uno spazio ridotto. Dunque ho dovuto calcare la mano, creando un personaggio quasi macchiettistico, per il solo obiettivo di cui sopra. Non sono sicuro avrebbe funzionato se avessi adottato una caratterizzazione più morbida.

a rileggerci!

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#16 » sabato 24 ottobre 2020, 10:17

Giorgia D'Aversa ha scritto:Ciao Davide, leggerti è stato un vero piacere!
Le pulci pulciosissime te le ha già fatte il carissimo Mauro, quindi come ogni volta che mi trovo a commentare dopo di lui mi tocca evitare di ripetermi e finisco per sembrare buona :D

Anyway, il racconto è decisamente scorrevole e la prima lettura è andata giù liscia... anche se nella parte finale ho dovuto soffermarmi con più attenzione sulla descrizione perché non ero riuscita a mettere del tutto a fuoco il macchinario in questione.
Rientro anche io nel partito del "forse era meglio evitare la scansione oraria così netta ed esterna al punto di vista", anche perché nel complesso tutto il racconto è molto ben focalizzato sul protagonista e l'orario distacca parecchio. C'è a chi piace e a chi meno, penso!

Poi, il capo gratuitamente crudele è caratterizzato in modo piuttosto stereotipato, ripetendo anche per due volte la parola "secondino". Certo, è solo un pretesto per la deliziosa chiusa pulp (ho apprezzato molto) del racconto, ma si poteva dare di più in tal senso!
Nel testo fornisci molto bene la descrizione delle azioni, ma avrei preferito qualche pensiero in più da parte del protagonista.
Comunque una bella prova!


Ciao Giorgia

grazie molte per il tuo commento. Quello della scansione oraria è stato un esperimento. Pare che circoscrivere temporalmente una narrazione aiuti ad alzare la tensione. Certo avrei potuto trovare un escamotage diverso (il co-protagonista che guarda l' orologio per esempio) ma avrei dovuto costruire la scena in maniera diversa e non c'era tempo, quindi ho imboccato la strada più breve. Sulla storia del personaggio stereotipato, come ho risposto a Lenzi, mi serviva qualcuno che nel breve spazio balzasse agli occhi come "odioso". Ho calcato un po' la mano. Non credo che un personaggio più sfaccettato mi avrebbe consentito di chiudere il racconto come ho fatto.
Sulla questione della descrizione della macchina, convengo con te che si poteva fare meglio, come mi trovo d'accordo con te sulla questione pensieri, mi avrebbe aiutato a far salire la tensione.

a rileggerci!

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Mauro Lenzi
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Re: Distrazioni

Messaggio#17 » sabato 24 ottobre 2020, 21:09

Davide Di Tullio ha scritto:che dire... il tuo commento è da standing ovation! :-D Davvero grazie.


Wow, grazie! Mi fa piacere che ti sia utile.

Davide Di Tullio ha scritto:Vorrei puntualizzare una cosa sulla caratterizzazione del personaggio. Messo così, potrebbe sembrare posticcio, ma tieni presente che avevo l'esigenza di creare un astio crescente in uno spazio ridotto. Dunque ho dovuto calcare la mano, creando un personaggio quasi macchiettistico, per il solo obiettivo di cui sopra. Non sono sicuro avrebbe funzionato se avessi adottato una caratterizzazione più morbida.


Capisco molto bene, io soffro tremendamente gli spazi angusti e i limiti di tempo. Tuttavia, specifico (forse non mi sono spiegato bene) che non avrei gradito una caratterizzazione più morbida, ma un più articolata; secondo me lo spazio per farlo c'era. Concordo che semplicemente più soft non avrebbe funzionato.

In bocca al lupo! :)

PhilStones
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Re: Distrazioni

Messaggio#18 » martedì 27 ottobre 2020, 15:40

Ciao Davide

Lineare e preciso, a parte qualche refuso da poco (quasi tutti nascosti dal cervello).
L'atmosfera si 'palpa' per davvero. I dettagli concreti si sposano bene al clima surreale. Ci avrei aggiunto giusto qualche rumore da stanzoni misteriosi e zone male illuminate per colpa dei neon.
Il capo-reparto è un bastardo. Ma potrebbe avere le sue motivazioni per trattarli male... infatti alla prima occasione il protagonista lo macina!

La divisione in orari pieni non disturba la lettura. Ma avrei trovato altri espedienti, magari riducendo gli intervalli di tempo.
Se Carlos e il capo-reparto possono andare bene così, si poteva approfondire di più il protagonista per creare maggiore empatia. Ma è un racconto breve e bisogna andare al punto: si può assetare i dipendenti, ma guai a toccare Carlos!

Buona gara
Filippo

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#19 » martedì 27 ottobre 2020, 15:57

PhilStones ha scritto:Ciao Davide

Lineare e preciso, a parte qualche refuso da poco (quasi tutti nascosti dal cervello).
L'atmosfera si 'palpa' per davvero. I dettagli concreti si sposano bene al clima surreale. Ci avrei aggiunto giusto qualche rumore da stanzoni misteriosi e zone male illuminate per colpa dei neon.
Il capo-reparto è un bastardo. Ma potrebbe avere le sue motivazioni per trattarli male... infatti alla prima occasione il protagonista lo macina!

La divisione in orari pieni non disturba la lettura. Ma avrei trovato altri espedienti, magari riducendo gli intervalli di tempo.
Se Carlos e il capo-reparto possono andare bene così, si poteva approfondire di più il protagonista per creare maggiore empatia. Ma è un racconto breve e bisogna andare al punto: si può assetare i dipendenti, ma guai a toccare Carlos!

Buona gara
Filippo


Ciao Filippo, grazie molte per il tuo commento, chiario e immediato. Le tue indicazioni confermano le osservazioni fatte dagli altri lettori, e questo mi da certamente degli spunti sugli aspetti su cui lavorare di piú.

a rileggerci!

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#20 » martedì 27 ottobre 2020, 15:57

PhilStones ha scritto:Ciao Davide

Lineare e preciso, a parte qualche refuso da poco (quasi tutti nascosti dal cervello).
L'atmosfera si 'palpa' per davvero. I dettagli concreti si sposano bene al clima surreale. Ci avrei aggiunto giusto qualche rumore da stanzoni misteriosi e zone male illuminate per colpa dei neon.
Il capo-reparto è un bastardo. Ma potrebbe avere le sue motivazioni per trattarli male... infatti alla prima occasione il protagonista lo macina!

La divisione in orari pieni non disturba la lettura. Ma avrei trovato altri espedienti, magari riducendo gli intervalli di tempo.
Se Carlos e il capo-reparto possono andare bene così, si poteva approfondire di più il protagonista per creare maggiore empatia. Ma è un racconto breve e bisogna andare al punto: si può assetare i dipendenti, ma guai a toccare Carlos!

Buona gara
Filippo


Ciao Filippo, grazie molte per il tuo commento, chiario e immediato. Le tue indicazioni confermano le osservazioni fatte dagli altri lettori, e questo mi da certamente degli spunti sugli aspetti su cui lavorare di piú.

a rileggerci!

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Stefano.Moretto
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Re: Distrazioni

Messaggio#21 » mercoledì 28 ottobre 2020, 11:05

Ciao Davide

un racconto ben scritto a livello emotivo, si sente la frustrazione del protagonista per le condizioni di lavoro e l'odio per il capo tiranno (forse un po' stereotipato come ti ha già detto qualcuno, ma comunque efficace). Le ore scritte per esplicito potevano essere evitate, ma personalmente non le ho trovate particolarmente fastidiose. Se questo non fosse un racconto breve e ogni paragrafo fosse un capitolo l'ora scritta così all'inizio sarebbe stata percepita in modo più mite probabilmente, mentre a intervalli di poche righe possono in effetti risultare pesanti.
Ti hanno già fatto l'elenco dei refusi quindi soprassiedo.
Ho trovato interessante il modo in cui aumenti gradualmente la tensione all'interno delle scene fino a rendere persino giustificabile agli occhi del lettore un truce omicidio. Non è cosa da poco.
L'unico appunto serio che mi viene da farti è riguardo la descrizione degli ambienti un po' spoglia, ho fatto fatica a capire certi avvenimenti (e mi unisco a Ivan nel dirti che, complice anche il tema della gara, ho passato 20 secondi a credere che Carlos agitasse un braccio mozzato di qualcuno prima di capire cosa stava realmente accadendo).
Buona gara!

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Davide Di Tullio
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Re: Distrazioni

Messaggio#22 » mercoledì 28 ottobre 2020, 14:43

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Davide

un racconto ben scritto a livello emotivo, si sente la frustrazione del protagonista per le condizioni di lavoro e l'odio per il capo tiranno (forse un po' stereotipato come ti ha già detto qualcuno, ma comunque efficace). Le ore scritte per esplicito potevano essere evitate, ma personalmente non le ho trovate particolarmente fastidiose. Se questo non fosse un racconto breve e ogni paragrafo fosse un capitolo l'ora scritta così all'inizio sarebbe stata percepita in modo più mite probabilmente, mentre a intervalli di poche righe possono in effetti risultare pesanti.
Ti hanno già fatto l'elenco dei refusi quindi soprassiedo.
Ho trovato interessante il modo in cui aumenti gradualmente la tensione all'interno delle scene fino a rendere persino giustificabile agli occhi del lettore un truce omicidio. Non è cosa da poco.
L'unico appunto serio che mi viene da farti è riguardo la descrizione degli ambienti un po' spoglia, ho fatto fatica a capire certi avvenimenti (e mi unisco a Ivan nel dirti che, complice anche il tema della gara, ho passato 20 secondi a credere che Carlos agitasse un braccio mozzato di qualcuno prima di capire cosa stava realmente accadendo).
Buona gara!


Ciao Stefano, grazie molte per il tuo commento. Mi sento di condividere la tua osservazione sull´ambientazione. L´idea era quella di gestire il mostrato di un personaggio che conosce il luogo di lavoro e dunque non si sofferma troppo sui dettagli, che da per scontato. Peró capisco che c'é un esigenza di accompagnare il lettore nella scena e, progettandola meglio, avrei potuto trovarare qualche pretesto in piú per inserire maggiori dettagli senza uscire dal PDV del protagonista.

A rileggerci!

Andrea J. Leonardi
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Re: Distrazioni

Messaggio#23 » mercoledì 28 ottobre 2020, 23:23

Ciao! I miei commenti arrivano in ritardo e magari ho poco da aggiungere, ma cerco di giustificare quella che sarà poi la mia classifica.

Tema. Viene prima espresso dai gesti del PdV e che dalle parole. Direi che è rispettato, con una conferma dovuta all’ultimo scambio di battute che, a proposito, avrei invertito.
• «Chiama la sicurezza, il capo si è distratto ha avuto un brutto incidente.»
• Carlos mi guarda e sorride. «Lo hai spedito all’inferno…»

Trama. Sembra che l’antagonista sia un capo un po’ troppo malvagio perché sì. La situazione è troppo calma, come se fosse una scena di vita quotidiana dei personaggi in cui deve ancora scattare quel qualcosa che genera la vera storia da narrare.

Stile. Ti leggo per la seconda volta e il tuo stile mi piace parecchio. Ai fini della gara, segnalo che al secondo paragrafo vi è una lunga serie di azioni che ho trovato ruvida da leggere. Credo sia difficile dosare virgole, punti e congiunzioni in questi casi. Magari potrebbero essere separati da qualche pensiero del PdV. Anche successivamente vi è una serie di frasi “azione & azione” che alla lunga sembra meccanica (ho spesso anche io questo problema, e pur notandolo non conosco una vera soluzione).

In generale, ottima prestazione. Non mi stupirei se arrivasse al podio.

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antico
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Re: Distrazioni

Messaggio#24 » venerdì 30 ottobre 2020, 13:32

Un racconto che mi ha convinto e che senza tutti quei refusi sarebbe stato da pollice su, ma ce ne sono troppi e quindi pollice quasi su. Sulla divisione in orari, forse si poteva trovare qualcosa di meglio, ma già così va bene. Quello che colpisce e la forza della narrazione che ti tiene dentro fino alla fine. Vero, forse potevi lavorare di più sui protagonisti dando qualche info in più, ma poco incide. Ottimo lavoro.

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