Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

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Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 2:14

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BENVENUTI ALLA LIVIO GAMBARINI EDITION, LA SECONDA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 146° ALL TIME!

Questo è il gruppo ESERCITI DEI SANTI della LIVIO GAMBARINI EDITION con LIVIO GAMBARINI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo ESERCITI DEI SANTI dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo VITA NOVA.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo OTTONE VISCONTI.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LIVIO GAMBARINI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e della SETTIMA sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo ESERCITO DEI SANTI:

Disco Inferno, di Luca Fagiolo, ore 00.49, 4198 caratteri
Paradiso perduto, di Fabio Aloisio, ore 00.54, 4214 caratteri
Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi, ore 23.52, 4170 caratteri
Il cappello, di Isabella Valerio, ore 00.19, 3125 caratteri
La pena dello smistamento, di Andrea Partiti, ore 22.47, 4092 caratteri
Il suggerimento, di Eleonora Rossetti, ore 23.36, 4186 caratteri
L'Inferno, di Arianna D’Angelo, ore 23.52, 3362 caratteri
Lo sfogo di Paperino, di Riccardo Olago, ore 23.49, 4219 caratteri
La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri, ore 00.31, 4230 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo VITA NOVA. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo VITA NOVA e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo VITA NOVA.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LIVIO GAMBARINI EDITION A TUTTI!



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Laura Cazzari
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 21 ottobre 2020, 20:42

Complimenti a tutti ragazzi per come avete saputo interpretare il tema.

Ecco la mia classifica e a seguire i commenti.

1. Il cappello, di Isabella Valerio
2. L’inferno, di Arianna D’Angelo
3. Disco Inferno, di Luca Fagiolo
4. Paradiso perduto, di Fabio Aloisio
5. La pena dello smistamento, di Andrea Partiti
6. Il suggerimento, di Eleonora Rossetti
7. Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi
8. La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri,
9. Lo sfogo di Paperino, di Riccardo Olago


Disco Inferno, di Luca Fagiolo
Ciao Luca, mi è piaciuta la tua idea di rivisitazione dell’infermo di Dante in chiave moderna con torture moderne. L’effetto sorpresa del finale si perde perché già il titolo fa intuire dove vuoi andare a parare, avresti potuto giocare di più col colpo di scena. Anche a me sarebbe piaciuto sapere cosa ha fatto di male in vita per meritarsi la disco infermo. Comunque, tema centrato e buono lo stile.

Paradiso perduto, di Fabio Aloisio
Ciao Fabio, nota anche nel tuo racconto la citazione all’inferno di Dante. Il marito che rinuncia a un paradiso perduto per stare tra i dannati insieme alla moglie è un’immagine poetica. Il tema è centrato, ma la storia per come l’hai narrata non mi ha provocato alcun sentimento. Ci sono delle belle immagini, ma ho percepito un po’ di confusione generale e un passaggio un po’ forzato tra la prima e la seconda parte del racconto. Limando un po’ può venir fuori qualcosa di carino.

Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi,
Ciao Wladimiro è un piacere tornare a leggerti. Sicuramente il tema dell’inferno c’è e gli hai anche dato una tua interpretazione fuori dal comune e piuttosto esilarante. Il paragone dell’inferno col mondo attuale fa riflettere. Tuttavia, questa volta non hai centrato il colpo secondo me. Il racconto è un po’ piatto senza grandi guizzi. So che sei capace di fare molto meglio.

Il cappello, di Isabella Valerio,
Ciao Isabella, piacere di rileggerti. Le tue descrizioni iniziali mi piacciono sempre. Mi piace come hai descritto le colpe del medico e la giustizia che gira sulla terra con un cappello che rivela i peccati. Ricorda un pochino il cappello di Harry Potter. Il tema c’è.
Trovo solo una piccola incongruenza, la contadina gli mette il cappello e poi dici che lui lo indossò, ma ce l’aveva già in testa… non è chiaro. Qui invece manca un apostrofo “Era un inevitabile quadratura”
Nel complesso comunque una buona prova.

La pena dello smistamento, di Andrea Partiti,
Ciao Andrea, la tua immagine dell’inferno l’ho trovata molto ironica e teatralmente estremizzata. Il tema c’è.
Il passaggio dove dice di essere un disinfestatore è esilarante. Mi piace che tu abbia scelto di descrivere tutto con un dialogo. Tuttavia, all’inizio è davvero troppo frammentato e ridondante. Smorza il ritmo della narrazione, anche sul finale secondo me potevi fare di meglio. Il passaggio che diche che non conta se non vede le anime che ha sterminato non mi è chiaro. Da migliorare

Il suggerimento, di Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora, piacere di rileggerti. Allora non si può dire che nel tuo racconto non ci sia il tema richiesto! Appena ho iniziato a leggere il tuo racconto ho pensato “finalmente un racconto che non è ambientato all’inferno”. Il tuo stile di scrittura mi piace, è fluido e immersivo, ma la storia che hai scelto di raccontare non mi convince. Prima il protagonista dice che cerca di vedere il buono in tutti e poi in invece gli brucia tanto da andare all’inferno e tornare completamente trasformato? Per me non fila molto il passaggio.

L'Inferno, di Arianna D’Angelo,
Ciao Arianna, devo dire che il tuo racconto mi è piaciuto. Ho apprezzato l’argomento che hai scelto di trattare e come hai svolto il tema richiesto. Solo non mi sono chiari alcuni passaggi, parli di rivincita per sé e per tutti, ma in realtà alla fine non vince nessuno. E non capisco il motivo della permanenza in aula della protagonista se aveva già deciso di farla finita; voleva provare a vedere se le cose sarebbero cambiate da sole? Comunque, buona prova.

Lo sfogo di Paperino, di Riccardo Olago,
Ciao Riccardo, benvenuto nell’arena. Il titolo del tuo racconto ha attirato subito la mia attenzione. Sicuramente hai scelto un modo originale per interpretare il tema. Ammetto tuttavia, che vedere il mio personaggio preferito così sboccato mi ha un po’ turbata. Purtroppo, il tuo racconto manca un po’ di grinta. I dialoghi sono piatti e senza nessun guizzo particolare. Il racconto non scorre fluido e la storia alla fine non lascia molto al lettore. Ci sono passata anche io le prime volte su questa arena, ma se tieni a mente i consigli di chi è nella tua stessa barca migliorerai sicuramente. Non mollare e alla prossima.
Occhio ai refusi: “Continuò allegra Zio Paperone”; “Attaccò paperino”. Qui, invece, parenti è famiglia è un po’ ridondante: parenti né amici né tanto meno una famiglia.

La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri,
Ciao Stefano, benvenuto nell’Arena. Come primo racconto devo dire che non è male, sei riuscito a creare una storia che stesse nei caratteri, con un inizio e una fine. Il tema è appena sfiorato secondo me. Alcuni passaggi descrittivi non ti sono riusciti appieno. Come ad esempio questa frase: Il silenzio dei loro pensieri fece affiorare grida strazianti dai piani di sotto, urla che mentre parlavano non erano distinguibili.
L’ultima frase è ridondante non serviva. Inoltre, secondo me c’è un buco narrativo, ossia come è possibile che i diavoli abbiamo il fascicolo con tutta la vita del delinquente, ma non sappiano che è stata la moglie a fargli quello? Da migliorare, ma un buon primo tentativo.
Laura Cazzari

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Andrea76
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 23 ottobre 2020, 13:15

Salve e complimenti a tutti per i racconti, in ognuno dei quali ho trovato qualcosa di buono.

Ecco i miei commenti in ordine di classifica:

1) ASSOCIAZIONE DONATORI DI EIACULATO, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro, il tuo racconto mi ha divertito. È scritto in una maniera che lo rende altamente credibile, nonostante la situazione descritta che in ogni caso rispetta il tema del contest.
L’idea che l’Inferno sia più divertente del Paradiso è qualcosa di già sentito. Tu però la metti in scena bene con la smaterializzazione di Francesca per via della Messa in suo suffragio fatta dalla madre. Basta un pensiero impuro per guadagnarsi la dannazione eterna. Mi è piaciuto molto questo finale.

2) IL SUGGERIMENTO, di Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora, il tuo racconto mi è piaciuto per il cambiamento che riesci ad innescare nel protagonista. Considerato il limite di battute, lo hai reso credibile attraverso il passaggio all’Inferno. Nonostante manchi di una vera e propria immersione nella prima parte, la storia scivola via grazie a un linguaggio secco che non la appesantisce, anzi. Ho trovato però non chiarissima la scena all’Inferno. Di chi è la voce? Forse sono io a non aver capito, ma credo sia importante sapere chi sia perché è da lì che si snoda la vicenda. Quel passaggio è nebuloso, almeno per me. Per il resto, ti ho letto con piacere.

3) LA FORTUNA NELLA SFORTUNA, di Stefano Impellitteri
Ciao Stefano, il tuo racconto è ben scritto e personalmente ho trovato che abbia i dettagli che debba avere. Non toglierei né aggiungerei nulla, salva forse una descrizione più precisa della trasformazione iniziale di Furcus. Trattandosi dell’incipit sarebbe stato più efficace soffermarsi su cosa effettivamente cambia del suo aspetto. L’ho trovato un racconto chiaro e scorrevole, senza grossi intoppi nel flusso di lettura. Il plot twist però risente dello “spiegone” finale che sbattuto lì, in una battuta troppo lunga, fa perdere un po’ di mordente al racconto. Per il resto una buona prova.


4) DISCO INFERNO, di Luca Fagiolo
Ciao Luca. Il problema del tuo racconto, secondo me, è che non hai avuto lo spazio sufficiente per delineare un conflitto. Non basta il prezzo troppo alto dei cocktail o il fatto che l’amico rimorchi e lui no per giustificare il plot twist. Te lo dice uno che ha un’allergia per le discoteche. Ma credo che esistano Inferni peggiori. Penso a una visione a reti unificate di Temptation Island. Oppure a una cena a lume di candela con mia suocera.
Detto questo, ti salva lo stile e la tecnica narrativa immersiva di cui fai buon uso. Il racconto, nonostante tutto, scorre come acqua fresca.

5) LA PENA DELLO SMISTAMENTO, di Andrea Partiti
Ciao Andrea, il tuo è un racconto che si regge quasi tutto sul dialogo tra il protagonista e lo Smistatore. E lo fa bene perché a parte qualche ridondanza tutto ciò che si dicono (soprattutto quello che dice lo Smistatore) è credibile. Il finale invece non risponde alle aspettative perché manca di un qualsiasi elemento che dia circolarità alla scena e che in qualche modo risolva il conflitto che è stato premesso. Peccato perché questa carenza rende il racconto un po’ mozzo.
Nulla da dire invece sul tuo stile che ha sia ritmo che movimento.

6) IL CAPPELLO, di Isabella Valerio
Ciao Isabella, mi piace molto la tua scrittura. È così precisa nei dettagli da farti non solo vedere ma toccare i particolari che descrivi, che siano persone o cose. Mi piace l’idea di una Giustizia Superiore incarnata nella vecchina. Ho trovato però dei difetti nella costruzione dell’intreccio: il cappello che prima è sulla testa di Edoardo e poi non c’è più; il ricordo della ragazzina molestata che a mio avviso dovrebbe essere successivo alla sua visione al fine di giustificarne la sollecitazione; il cambio repentino di pdv che tutto sommato sa un po’ di “spiegone” finale. A parte questi elementi che ne rallentano il flusso di lettura, colpisce molto la vividezza del tuo racconto. A presto.

7) L’INFERNO, di Arianna D’Angelo
Ciao Arianna, tema fortissimo il tuo, e più che mai attuale. Ma non sono riuscito a percepirlo, purtroppo. Credo che la cosa sia dipesa dal linguaggio impersonale che hai usato. La narrazione onnisciente fa sentire la vicenda troppo distante per poter essere interiorizzata. Come ti hanno già scritto, entrare nel dettaglio del punto di vista di Myriam avrebbe aiutato e di molto il coinvolgimento del lettore. Mi auguro tu abbia la voglia di riprendere in futuro questo racconto perché ha delle basi potentissime. E magari di cambiargli il finale: all’Inferno non dovrebbe andarci Myriam ma i suoi bulli. Se non può essere meritocratica la realtà, che lo sia almeno la fantasia.

8) PARADISO PERDUTO, di Fabio Aloisio
Ciao Fabio, l’idea del tuo racconto è buona. Mi piace l’ambientazione che hai ben dettagliato (nuvole come iceberg, chiese in rovina, crostoni di Eliseo, ecc.) e mi piace il desiderio del protagonista di raggiungere la moglie. Mi piace anche come hai costruito in sequenze la scena, trovo corretta la struttura che le hai dato. La storia però non mi ha coinvolto, non sono riuscito a percepire l’affanno di Piero. Come qualcun altro ti ha già scritto mancano dei dettagli sensoriali che facciano sentire al lettore lo sforzo del protagonista. Peccato perché credo che lavorando sulla prosa in questo senso, poteva venirne fuori un buon racconto. Alla prossima!

9) LO SFOGO DI PAPERINO, di Riccardo Olago
Ciao Riccardo, l’idea di base del tuo racconto è così buona che quasi quasi te la rubo (sto scherzando): passare da un linguaggio vignettistico a un dialogo alla Bukowski è uno spunto davvero interessante. Il problema è la resa, almeno secondo me. Mi starebbero bene i dialogue tag affettati della prima parte se poi tu riuscissi davvero a invertirli. Mi spiego, il monologo finale in cui Paperino s’incazza non è abbastanza… incazzato. Il personaggio non evolve, il suo cambiamento rimane un’intenzione che alla fine non lo emancipa dall’atmosfera fumettistica. Se avessi concluso con un monologo, che so, alla Palahniuk, allora sì che l’effetto sarebbe stato straniante e mi avrebbe divertito. Purtroppo, almeno per me, questo non è accaduto e il tuo racconto non ha guadagnato quel peso che invece avrebbe potuto avere. Alla prossima!

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Pietro D'Addabbo
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 24 ottobre 2020, 18:12

Ecco la mia classifica di gradimento, ma complimenti a tutti in ugual modo!

1) L'Inferno
2) Il suggerimento
3) Paradiso perduto
4) La pena dello smistamento
5) La fortuna nella sfortuna
6) Il Cappello
7) Associazione Donatori di Eiaculato
8) Disco Inferno
9) Lo sfogo di Paperino

- Disco Inferno
Tema rispettato. Ci mostri un neodefunto al suo primo giorno di patimenti, quindi con il protagonista già immerso nell'ambientazione infernale. Nel tuo racconto avviene il passaggio del protagonista dall'incoscienza alla piena consapevolezza del proprio stato di dannato.
Confermo che mi lascia perplesso l'entità della pena. Se è commisurata a quel che l'uomo ha fatto in vita, il suo peccato deve essere stato l'essere poco più che sgarbato, sensazione corroborata anche dalle reazioni ostili che descrivi ad ogni cosa che gli accade. Metterei firma per trovarmi in un Inferno che sia paragonabile ad una pessima serata in discoteca, pensando a quanto peggio potrei patire. Né l'immagine del sorriso della diavolessa riesce ad evocare che, in effetti, questo sia solo l'inizio.
Lo stile di scrittura lo trovo piacevole, scorrevole e senza pecche, accompagna bene il lettore fino alla fine della storia.

- Paradiso perduto
Tema centrato, è stato piacevole leggerti. Il tuo racconto mi ha ricordato "Al di là dei sogni", con Robin Williams.
Un racconto come questo però avrebbe meritato la narrazione in prima persona. Quella in terza crea un effetto spettatore riducendo l'empatia del lettore.
Il testo iniziale, così 'punteggiato', crea un effetto quasi sonoro, che mi sarebbe piaciuto in un componimento poetico a sé stante, ma funziona poco come incipit per questo racconto. Anche le prime righe del testo vero e proprio creano una confusione che ritarda l'immersione nella storia.
La sospensione dell'incredulità manca per alcuni dettagli, che sarebbe stato necessario inserire o chiarire meglio.
In ogni caso, i sentimenti che metti in campo sono potenti e coinvolgenti, ho la sensazione che tu abbia le corde giuste per ottenere molto di più.


-Associazione Donatori di Eiaculato
Racconto piuttosto divertente, un pizzico di goliardia per illustrare l'assurdità dietro certi precetti almeno in teoria imposti dalla religione. Un contraltare in un aldilà tutto da esplorare, con una Virginia ben poco vergine nel ruolo che fu di Virgilio.
Va riconosciuta l'originalità dell'idea, sebbene a tratti il racconto pecchi, per assurdo, di coerenza. L'inferno infatti ospita questo assurda parodia di quello che i testi sacri ed il catechismo propongono, eppure il paradiso è solo del tipo 'canonico/cattolico', con la sfera di luce?
Mi sarebbe piaciuto prendessi in considerazione una delle tante altre versioni di paradiso per fare da contraltare, avresti ottenuto un effetto 'weird' ancora più convincente verso la permanenza all'inferno.
Credo tu abbia seminato qualcosa che ha il potenziale per diventare molto più esteso, più divertente e più convincente di come già non sia.

-Il Cappello
A livello di trama mi trovano d'accordo sia i dubbi riguardo la presenza dell'uomo in quel luogo remoto, casualmente a portata di vendetta da parte della vecchia, sia il dettaglio irrealistico della solitudine del medico quando è a tu per tu con la sua paziente.
La scelta che più mi ha estraniato però è stata quella di usare una pistola come arma di vendetta. Un colpo di pistola è molto rapido, quasi misericordioso, nonché molto occidentale come metodo di vendetta. Una volta che hai fatto accettare al lettore l'esistenza di una vecchia con un cappello magico leggi-pensiero, non hai invece letteralmente limiti alla fantasia da cinema gore per infliggere la giusta punizione al peccatore.

-La pena dello smistamento
Il racconto l'ho trovato piacevole. Il lungo dialogo iniziale è pienamente funzionale e coinvolgente, tanto che sarei stato entusiasta se fosse stata portata all'estremo la scelta tenendo il dialogo anche per la seconda parte del racconto, per illustrare la scelta dell'arma, l'annuncio del primo avversario, la sorpresa di fronte al 'rischio' inesistente di sconfitta, infine la comprensione del tedio eterno che attende il protagonista come pena infernale.
Per disegnare meglio quest'ultimo punto, il tedio eterno, occorreva un secondo e un terzo scontro, per tracciare una linea piatta e monotona di scontri senza storia e senza agonismo. Da questo punto di vista il finale è troppo aperto e fa disperdere tutta la suspence abilmente creata fin là.

-Il suggerimento
Devo rassicurarti, era giunto pienamente il "Chiudi la porta" infernale che veniva letto dal protagonista come un suggerimento, messo in pratica imponendo isolamento e compartimentazione ai colleghi sottoposti. Il protagonista sembra agire nel modo tipico di una certa attitudine mentale definita 'ad alto funzionamento' ma che mostra i suoi limiti in ambito sociale. Difatti egli non si rende conto di efficientare l'ufficio a scapito della qualità di vita altrui. Il tutto ben raccontato e piacevole.
Mi lascia leggermente perplesso unicamente il ricorso ad un espediente esoterico in un racconto molto realistico. Se tu avessi fatto ricorso piuttosto ad un mezzo onirico per intraprendere il breve viaggio che hai descritto in cui ricevere il 'suggerimento infernale', saresti rimasta nel realismo e meritato, metaforicamente, il bacio accademico.

-L'Inferno
Ci mostri l'Inferno personale di questa ragazza vittima della crudeltà dei propri coetanei, mentre il mondo gira indifferente mantenendo i suoi riti quotidiani. Molto toccante.
Stilisticamente, andrò controcorrente rispetto agli altri commenti dicendo che vedo indovinata, in un racconto come il tuo, la scelta della terza persona. La tesi che va per la maggiore nella narrativa moderna suggerisce di generare empatia e identificazione con il protagonista attraverso l'uso della narrazione in prima persona, che aiuta nell'immedesimazione. Al contrario la terza persona crea un effetto spettatore che genera distacco. Proprio questo distacco è indovinato nel tuo caso, perché si finisce per immedesimarsi in tutti i compagni di scuola, in tutti gli adulti che, dopo che il fatto è accaduto, hanno indagato sull'ultima giornata di Myriam. Essi si chiederanno perché non avessero colto i segnali della sua sofferenza, sentendo appunto di essere stati spettatori inconsapevoli del dramma, mentre quando finalmente sono diventati onniscenti come il narratore essi sono ormai diventati anche impotenti rispetto alla tragedia appena compiutasi.
Ci sono occasioni in cui questo stile è indovinato e questa è per me una di quelle.

-Lo sfogo di Paperino
Hai trovato un modo originale di declinare il tema, ma l'impressione che ne ho avuto è stata quella di leggere la sceneggiatura di un fumetto sboccato, inviata dall'autore dei testi al disegnatore, in cui contano i dialoghi ed il resto del testo è asettica descrizione perché il pathos lo metteranno i disegni.
Credo che osare molto di più avrebbe aiutato a demolire l'imprinting di questi personaggi nelle nostre menti di lettori Disney. Far diventare più dissacrante il tuo racconto lo avrebbe reso più convincente.

-La fortuna nella sfortuna
Il racconto ruota intorno a una idea che trovo divertente, un errore 'infernale' che porta all'assoluzione di un peccatore da nona bolgia. Finale poco sorprendente, perché alcuni dettagli preannunciano che appunto si trattava di un errore. In ogni caso, la soluzione finale ha il merito di strappare il sorriso beffardo cercato dall'autore.
"Ho solo due cose da lasciarti in eredità, figlio mio, e si tratta di radici ed ali." (William Hodding Carter)

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Eugene Fitzherbert
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 25 ottobre 2020, 10:28

Ecco i commenti:

DIsco inferno
Ciao, Luca,
ben trovato.
Il tuo racconto è piacevole e ben orchestrato fino alla sorpresa finale. C'è una buona scelta di dettagli, e l'ambientazione caotica della discoteca è ben resa, con il carnaio di corpi sudati e puzzolenti.
Quando il protagonista arriva dall'amico con i cocktail, mi sono disorientato perché pensavo che fosse seduto, invece era in piedi. Quando ho riletto, sono riuscito a orientarmi nuovamente. Piccola sbavatura.
Per giustificare il finale punitivo, forse sarebbe stato meglio calcare la mano sul disagio del protagonista nei confronti delle discoteche. Ma in definitiva, dice chiaramente che è un posto di merda, e me lo faccio bastare.

Alla prossima.

Paradiso perduto
Ciao, Fabio,
mi pare (ma potrei sbagliarmi) che sia il primo racconto tuo che leggo. Se non fosse così, allora scusami, è che sono rincoglionito di mio.

La storia parte da un buon presupposto (non originalissimo, Supernatural vive di paradiso caduto e dio morto da almeno dodici stagioni), e lo sviluppa in chiave intima, seguendo la quest di un solo personaggio, alla ricerca della sua moglie.
Il risultato finale è dolceamaro e questa è una buona cosa. Un po' meno buona è la strada che lui percorre per arrivare fino lì. In pratica, si suicida. Perché non l'ha fatto prima?
Un'altra incongruenza, anche se un po' più piccola, è: se sono sullo Stige, stanno già all'inferno. Perché suicidarsi per arrivare a cercare la moglie, quando con la AmmazzaDiavoli può farsi strada direttamente di girone in girone?

Tecnicamente: la narrazione soffre di un po' troppo tell, come si usa dire; troppe parti raccontate e non mostrate, e soprattutto manca di alcuni dettagli che avrebbero reso la vicenda più interessante e il protagonista più vicino. Cerca sempre di non essere vago. Se un personaggio sta soffrendo, cerca di farmi sentire il suo stesso dolore. Se deve fare una decisione che lo dilania, allora, devo essere dilaniato anche io lettore.
Un'ultima cosa: la parte introduttiva, per quanto poetica e evocativa, è un po' confusa. Solo quando sono arrivato allo spiegone di metà storia, ho capito che si riferiva alla caduta del paradiso; ecco, a quel punto, non serviva neanche più, perché lo spiegone era molto più efficace per catapultarmi in mezzo alla storia.

A parte queste note a margine, mi sono goduto la lettura. Alla prossima!

Associazione Donatori Eiaculato
Ciao, WLAD!

Che schifo.
Un oceano che può metterti incinta! Ma ti rendi conto che tragedia? E non si saprebbe mai chi è il padre!
A parte questo, il racconto è godibile, proprio perché è sporco e volgare.
Solo che il vero problema è che manca un po' di conflitto. In pratica l'ho vissuto come una specie di Lonely planet deell'inferno, recitata dalla sua amica morta. Sì, c'è la fase in cui Francesca cerca di fare l'avvocatessa per cercare di andarsene, ma è qualcosa di molto impalpabile.

Dal punto di vista tecnico, non ho niente da rilevare. È scritto in maniera canonica. Forse alcuni passaggi un po' raccontati, ma servono a risparmiare caratteri.
Alla prossima, amico!

Il cappello
Ciao, Gennibo/Isabella,
ben trovata.
Ti hanno fatto già notare il problema del cappello che viene indossato quando già è in testa. In realtà quella scena ha anche altre sbavature. Non credo che sia preciso dire che il protagonista ricordi il disegno azteco: voglio dire è in Perù, sulle Ande, che il disegno sia azteco è abbastanza un dato di fatto. Poi: come fa a capire che sono due fori di proiettile? capisco che vuoi creare la metonimia narrativa che ti porterà al colpo di pistola successivamente, ma allora devi aggiungere dei dettagli che lascino pensare al letto che siano fori di proiettile (bordi bruciacchiati, macchie scure e secche), senza buttare in mezzo un pensiero che potrebbe sembrare una forzatura.
Poi: non capisco il flashback come funzioni. La ragazzina è addormentata in sala prima dell'intervento (e non può essere da sola, perché ci sarebbe vicino almeno un(')infermiere e l'anestesista? È in recovery room dopo l'intervento (e vale la stessa cosa di prima)?
La parte della droga: scrivi: si accese del fumo; immagino che il riferimento sia al "fumo" che è la versione colloquiale dell'hashish, che è resina estratta dai fiori di cannabis (detta in maniera semplicistica) e solidificata in panetti. Ma purtroppo il protagonista ha comprato dell'erba (di natura tutta da verificare, e probabilmente di qualità incredibile visti gli effetti allucinogeni).
Interessante la sessualizzazione della bambina durante il sogno a occhi aperti, però se vuoi creare il collegamento con le sue malefatte, allora dovresti mostrare dei particolari che facciano tornare alla memoria la bambina che ha stuprato in ospedale e siccome l'hai descritta ampiamente, avresti solo l'imbarazzo della scelta.
Sul finale, presumo che la vecchina rappresenti una sorta di personificazione della giustizia e mi sta bene. Sarebbe stato meglio se la giustizia fosse andato a trovare il protagonista e non il contrario. Ma non c'è problema, queste sono quisquiglie.

Attenta alla gestione del PDV: in un racconto così breve saltare da uno all'altro può essere deleterio perché hai pochi elementi per caratterizzare i cambi di prospettiva. Focalizzati su uno (in questo caso il chirurgo porco) e tienilo fino alla fine: la storia avrebbe funzionato lo stesso.

Alla prossima e spero di esserti stato d'aiuto!

La pena dello smistamento
Ciao, Andrea,
bentrovato!
Il racconto si fa leggere, non c'è dubbio.
Il dialogo all'inizio è molto teatrale, veloce, anche se le battute così veloci tendono a sovrapporsi e ingarbugliarsi, soprattutto considerando che i due, lo smistatore e lo smistato, hanno lo stesso lessico e nessuno dei due mostra degli intercalari che lo differenzino.
La seconda parte, poi, diventa un racconto in prosa 'normale', ma personalmente ho trovato discutibile la scelta di raccontare al passato remoto in prima persona. Il dialogo precedente ci ha messo nel bel mezzo dell'azione, in un istante presente e continuo. Avresti dovuto continuare con il presente anche dopo, sarebbe stato più coerente.
Nel complesso, un racconto valido, con qualche pecca da sperimentazione.
Alla prossima.

Il suggerimento
Ciao, Eleonora,
bentrovata!
È sempre un piacere leggerti.
Il racconto mi ha divertito, è leggero, veloce.
La storia è per forza di cose tranciata, con alcuni passaggi lasciati in sospeso, preferendo chiedere al lettore di trovarne la giusta chiave di lettura. Purtroppo questo penalizza la definizione delle sfaccettature della qualità del personaggio, tra cui la fondamentale ingenuità. D'altronde è il prezzo da pagare quando si scrivono microracconti.
Tutto sommato l'ho trovato gradevole, sono arrivato alla fine, ma mi sono rimasti aperti alcuni interrogativi. Càpita.
Alla prossima!

L'inferno
Ciao, Arianna,
bentrovata qui su minuti contati.
Storia decisamente toccante e con finale drammatico. Chissà se veramente andrà all'inferno, la povera ragazza bullizzata. Io spero di no. Almeno un po' di pace dopo la morte se la merita.
Dal lato tecnico, ci sono alcune cose da sistemare: devi cominciare a prendere dimestichezza con lo show don't tell, in modo da catalizzare subito e senza interruzione l'attenzione del lettore. Le intrusioni e i commenti da narratore onnisciente, per quanto possano sembrare belli e accattivanti, sono purtroppo deleteri per il flusso narrativo, a meno che non stai scrivendo per esempio un testo umoristico (E NON È il tuo caso!). Allo stesso modo, dosa le informazioni in modo da non doverle nascondere al lettore solo per fargli spalancare la bocca con un forzatissimo effetto wow.
Attenzione sulla formattazione dei dialoghi.

In definitiva: un racconto con una storia drammatica (diversa da quelle che ho letto finora!) e che necessita di un po' di aggiustamenti.
Alla prossima!

Lo sfogo di Paperino
Ciao, Riccardo,
welcome nell'arena.
Le fan fiction, perché alla fine questo è il tuo racconto, hanno sempre lo svantaggio di partire con personaggi già formati e con caratteristiche note. Nel tuo caso, hai preferito ribaltare la situazione e far prendere la vendetta a Paperino, trasformando un inizio di racconto topolinesco in un roba trash sboccata. Ok. Avresti potuto spingerti oltre, visto che il fumetto è anche grafico e lasciare che Paperino FACESSE COSE e non si limitasse a parlare.
La trama (semplice e lineare) si apriva a risvolti di ogni tipo, tu hai preferito la via della parola.
Quindi veniamo al dialogo. Primo appunto: nella formattazione del dialogo di usano i Trattini - - , OPPURE le virgolette alte " ", oppure il caporali « ». Scegline uno che ti piace e usa SEMPRE quello, senza mischiarli, altrimenti diventa un casino seguire le battute.
Secondo: i tuoi personaggi si muovono mentre parlano. Questo fa sì che si crei anche un po' di azione tra una battuta e l'altra. Si avvicinano l'uno all'altro, muovono le braccia, cambiano espressione del volto. Questi sono alcuni esempi per arricchire un dialogo.
Terzo: Attenzione all'uso smodato di punti interrogativi, esclamativi e interrogativi/esclamativi. Servono, ma sarebbe meglio alternarli a frasi meno urlate, proprio per creare dinamismo. Anche quando si litiga, ci sono dei momenti in cui uno parla più piano e poi esplode.

Lavora con questi spunti, se sei d'accordo. A presto!

La fortuna nella sfortuna
Ciao, Stefano,
credo che sia la prima volta che leggo qualcosa di tuo.
Il racconto è acerbo. Ha una serie di punti da sistemare. La trama ha dei passaggi un po' arditi: come ti hanno fatto notare, per un diavolo, per giunta messo all'ingresso dell'inferno, dovrebbe venire facile capire se uno ha un peccato o meno. Il fatto che i due protagonisti siano messi lì per caso, per sostituire il capo aggiusta un po' le cose, ma non basta, e questo ti fa pesare il finale che è uno spiegone.
A questo aggiungiamo che alcune reazioni sono sconclusionate: per esempio, i due diavoli hanno un problema serio sul posto di lavoro, problema che potrebbe tramutarsi in un gran casino per loro se Minosse si incazza. Il primo fa una battuta (per altro bellissima, che sarebbe stata migliore se fosse stata ancora più volgare: anziché eiaculare in continuazione, VENIRE in continuazione), a quel punto il secondo diavolo non ride, perché nella battuta è racchiusa tutta la tensione e lo stress. Sarebbe stato meglio se si fosse grattato la testa, e avesse commentato: e ora che minchia facciamo?
La questione del finale, che ti ho accennato. Ci sono due problemi. Il primo è il cambio di punto di vista. Passi agli occhi dell'uomo, lasciando da parte i diavoli e questo se può sembrare fico, ti dico che non lo è, perché l'uomo non è affatto caratterizzato e a me non frega niente di lui, perché io lettore ho empatizzato fino a quel momento con i diavoli. Voglio sapere come va a finire LA LORO storia, visto che sono i protagonisti e hanno visibilmente fatto un casino.
Il secondo problema è il dialogo assurdo tra l'uomo e l'angelo che è a sua volta una sua vittima. È uno spiegone, brutto con tanto di commento e le reazioni sono sconclusionate: una donna uccisa vede il suo CARNEFICE accanto a lei in paradiso e che fa: gli chiede 'Cosa ci fai qui?'. No good.

Questo solo per darti qualche spunto di riflessione, non la prendere sul personale, eh! Il fine di queste chiacchiere sul forum è proprio quello di migliorare, migliorare e migliorare, capire se ci sono degli errori e correggerli PRIMA che si incancreniscano e non ti permettano di diventare un bravo scrittore!
Alla prossima.

E ora la classifica, con tutte le difficoltà del caso...
1. Il suggerimento
2. Disco inferno
3. Associazione donatori di Eiaculato
4. La pena dello smistamento
5. L'inferno
6. Paradiso perduto
7. Il cappello
8. Lo sfogo di paperino
9. La fortuna nella sfortuna

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antico
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » domenica 25 ottobre 2020, 16:30

Avete già ricevuto quattro classifiche, ve ne mancano sei.

Edoardo Foresti
Messaggi: 132

Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » domenica 25 ottobre 2020, 19:52

Parto dai commenti, li lascio di seguito in ordine cronologico:

Disco Inferno, di Luca Fagiolo
► Mostra testo


Paradiso perduto, di Fabio Aloisio
► Mostra testo


Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi
► Mostra testo


Il cappello, di Isabella Valerio
► Mostra testo


La pena dello smistamento, di Andrea Partiti
► Mostra testo


Il suggerimento, di Eleonora Rossetti
► Mostra testo


L'Inferno, di Arianna D’Angelo
► Mostra testo


Lo sfogo di Paperino, di Riccardo Olago
► Mostra testo


La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri
► Mostra testo


E infine la classifica. Non me ne vogliate ma, per forza di cose, alla fine bisogna prendere delle decisioni, anche se sofferte. Trovo sempre difficile conciliare "testa" e "cuore". Ma bando alle ciance, la lascio di seguito:

1) Il suggerimento
2) Disco inferno
3) Associazione donatori di Eiaculato
4) L'inferno
5) Paradiso perduto
6) Il cappello
7) La pena dello smistamento
8) La fortuna nella sfortuna
9) Lo sfogo di paperino

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Giacomo Puca
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » lunedì 26 ottobre 2020, 16:47

La mia classifica:
1. Disco inferno
2. Paradiso perduto
3. La fortuna nella sfortuna
4. Associazione Donatori Eiaculato
5. La pena dello smistamento
6. Il suggerimento
7. Il Cappello
8. Lo sfogo di Paperino
9. L'Inferno

I commenti:

► Mostra testo
In narrativa non esistono regole, ma se le rispetti è meglio.

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Emiliano Maramonte
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » lunedì 26 ottobre 2020, 23:23

Ed eccomi qui. Come di consueto, classifica e commenti.
Buona Edizione a tutti!

1. Disco Inferno di Luca Fagiolo
2. Il suggerimento di Eleonora Rossetti
3. La pena dello smistamento di Andrea Partiti
4. Il cappello di Isabella Valerio
5. Paradiso perduto di Fabio Aloisio
6. Associazione Donatori di Eiaculato di Wladimiro Borchi
7. L'Inferno di Arianna D'Angelo
8. La fortuna nella sfortuna di Stefano Impellitteri
9. Lo sfogo di Paperino di Riccardo Olago


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COMMENTI:

Disco inferno di Luca Fagiolo
Sul racconto ho poco da dire, nel senso che mi ha strappato un paio di sorrisetti, è godibile, ben condotto, con pochissimi appunti stilistici e tecnici, anche se l'ho trovato davvero poco brillante dal punto di vista dell'intuizione, come anche il colpo di scena finale, ampiamente prevedibile sin quasi dall'inizio. Insomma, niente storia "wow", ma tutto sommato accettabile. Mi sarebbe piaciuto che riducessi un pochino la parte introduttiva a favore di un approfondimento del perché il protagonista si sia meritato la dannazione eterna: non mi è bastato che qualcuno dicesse "non sei stato uno stinco di santo in vita...".
Tema centrato.

Paradiso perduto di Fabio Aloisio
Sono proprio contento di rivederti qui nell'Arena. Ogni volta che compare un tuo racconto le mie aspettative sono sempre molto alte. E in larga parte non sono andate deluse. Con questo racconto però sono rimasto perplesso. L'idea di base è carina anche se non proprio originalissima (ma oggigiorno è impossibile essere davvero originali...); di solito tutte le storie che attengono alle "cose dantesche" suscitano un certo fascino. E qui sei stato abbastanza bravo a tratteggiare un Aldilà innovativo ma a suo modo tradizionale (demoni, distese desolate e sulfuree, lo Stige...). Non ha funzionato la focalizzazione del tuo mondo narrativo. Sin dalle prime battute si capisce che si è all'Inferno, ma poi la storia si stratifica e si dipana attraverso soluzioni un po' fumose che non conciliano la piena comprensione della storia. Inoltre non è facile capire il perché di certi comportamenti: il suicidio, il passaggio da un piano infernale all'altro, la morte ultraterrena... E poi mi sarebbe piaciuto saperne di più della distruzione del paradiso e della morte di Dio.
Sicuramente interessante la conclusione non proprio assimilabile a un "happy end", però tutto sommato consolatoria al punto giusto.
Peccato per uno stile incomprensibilmente impreciso e "grezzo" ("illuminò a giorno il circondario", "circondario" è un termine attinente alle vicinanze di un paese o di un territorio urbano. Potrei farti altri esempi, ma chi mi ha preceduto è stato abbastanza esauriente), e per una narrazione che poteva essere calibrata meglio sul tipo di storia che hai raccontato.
Tema preso, e racconto nel complesso godibile ma non al top, e io che ormai credo di conoscerti un pochino bene dal punto narrativo, dico che puoi fare molto meglio di così.

Associazione Donatori di Eiaculato di Wladimiro Borchi
Un plauso all'idea bizzarra, siamo nel campo della parodia e del racconto umoristico sopra le righe. E forse è proprio questo il problema. Che racconto è? Non hai dato al testo un registro univoco, quindi anche là dove la storia tenta di prendersi sul serio, poi si smentisce subito con la battuta goliardica o con la "sporcaccionata" da caserma. Ecco, dunque, che ho deciso di valutare questo racconto per quello che credo che sia, e cioè un divertissement con il quale hai divertito te stesso, ma senza vere e proprie pretese o velleità di arrivare chissà dove.
Tutto sommato è ben scritto (come al tuo solito) e godibile, ma manca davvero di una base tematica seria, che può essere solo rinvenuta di striscio nella riflessione sulla nostra realtà, la quale può essere considerata peggiore di un Inferno, dantescamente inteso. Null'altro.

Il cappello di Isabella Valerio
Attendo ogni tuo nuovo racconto con curiosità perché hai la capacità di creare con un narrato evocativo immagini molto intense e sensazioni profonde
In questo racconto, tuttavia, ci sono luci e ombre. Non tutto è chiaro, ci sono diversi punti oscuri che non hai potuto o non sei riuscita a definire bene e ciò va a detrimento della buona riuscita complessiva del testo.
Molto interessante il tema. Dovrebbe emergere una certa riprovazione morale per quegli individui che fanno del turismo sessuale e dei viaggi "scabrosi" uno stile di vita, e penso che tu abbia voluto sottolineare proprio questo aspetto. Ho apprezzato molto l'intuizione del cappello come "talismano" per catalizzare le visioni di un episodio riprovevole, anche se tale passaggio non è proprio chiarissimo e immediato, come anche l'uccisione finale che dovrebbe catapultare Edoardo all'inferno (di fatto agganciandosi al tema del contest).
Peccato per un po' di confusione del punto di vista nel finale e peccato per qualche parte troppo raccontata (ad esempio ho notato che ti soffermi sulla descrizione dei personaggi come se facessi degli identikit. Questo provoca dei veri e propri "fermi immagine" che non giovano al ritmo del racconto. Prova a spezzettare le descrizioni e a disseminarle nell'arco del racconto...).

Occhio a "Atzeche", ma credo sia stata una semplice svista (a Minuti Contati può tranquillamente succedere) e occhio a "legge del contrario", immagino tu volessi dire: "legge del contrappasso" di dantesca memoria.

La pena dello smistamento di Andrea Partiti
Ti risparmio la tiritera sul fatto che non si può costruire un racconto esclusivamente sui dialoghi se non c'è un'idea clamorosa alla base o un motivo molto particolare. E infatti confermo il mio gusto: non amo particolarmente i racconti di questo tipo. Sulla tua capacità narrativa nulla quaestio, ormai ti conosco e so cosa puoi fare, infatti il testo è pulito e ottimamente condotto. Anche l'idea è carina, ma si diluisce nel lungo dialogo che, a tratti, genera un bel po' di confusione (in sostanza troppo spesso non si capisce chi dice cosa).
Buone premesse, conclusione così così, anche perché quando hai insistito sul discorso dell'arena, del Gladiatore, più o meno ho capito dove volevi andare a parare: il dannato che deve affrontare le sue vittime. Non che in ogni racconto che leggo pretendo di trovare colpi di scena clamorosi, però alla fin fine si è sgonfiata la carica narrativa.
Quindi, buona intuizione, tema centrato, buona scrittura, ma storia che non mi ha entusiasmato più di tanto.

Il suggerimento di Eleonora Rossetti
Del tuo racconto (che almeno all'inizio mi ha entusiasmato moltissimo), ho apprezzato la scrittura, pulita e dinamica, e l'intuizione: andare addirittura (e letteralmente) all'Inferno per stravolgere la propria vita. Poi c'ho riflettuto e mi sono detto che forse il presupposto di tutto il racconto è assai fragile. E se il protagonista avesse optato più semplicemente per un patto col diavolo? Capisco che hai voluto introdurre un elemento surreale e/o allegorico, ma hai portato il lettore a una conclusione che non collima con le premesse. In sostanza, alla fine, come risulta cambiato il protagonista? Che cosa è accaduto davvero agli inferi per renderlo all'improvviso un uomo di successo? Ha stretto un patto col demonio? E' diventato egli stesso un demonio? Peccato, questa fumosità non depone a favore dell'efficacia complessiva della trama, per quanto io comunque ne abbia apprezzato l'intuizione di base, come già detto.
Una prova senza infamia e senza lode.

L’inferno di Arianna D’Angelo
La tematica da te scelta è forte ed è, purtroppo, sempre d'attualità. Il bullismo è una piaga sociale e, per il momento, difficile da sradicare. L'ossatura della trama è alquanto canonica: una ragazza in carne viene derisa da tutti e, come atto di sdegno contro il mondo, si suicida. Sipario. Niente di nuovo, sotto il sole, dunque. Non che la storia sia banale, anzi è abbastanza d'impatto, ma è il già visto che la svuota un po' della sua efficacia (stesso inconveniente del racconto che ho presentato a questo contest).
Inoltre emerge uno stridente contrasto tra la preparazione al gesto finale e il risultato; in sostanza, capisco che nella mente di una ragazza derisa, psicologicamente fragile, possano passare mille pensieri, ma se per tutta la seconda parte del racconto hai parlato di rivincita, mi aspettavo un punto di rottura diverso, che non fosse sempre e solo il suicidio. Non che non vada bene così, ma per ingenerare nel lettore un guizzo di stupore e interesse io mi sarei inventato un'altra soluzione più originale.
Per quanto riguarda la parte tecnica, né infamia né lode. E' scritta in maniera "scolastica" (non me ne volere per questo termine, che non è offensivo; è giusto per dire che lo stile fa il suo dovere senza particolari guizzi...), ma necessita di diversi aggiustamenti. Ad esempio, le regole moderne di narratologia (tra cui l'ormai abusato "Show don't tell") non devono diventare delle ossessioni, altrimenti la libertà creativa ne viene in qualche modo imbavagliata, ma non devono neanche essere ignorate del tutto, e, nel tuo racconto alcuni passaggi andrebbero ripensati proprio per dare una maggiore immersività al lettore. Aggiungo che usi troppi possessivi. Qualche volta fai una prova: togli un possessivo e rileggi la frase e ti accorgerai che scorre molto meglio.
Per esempio:
"L’autobus si ferma dinanzi al suo liceo, Myriam scende e, neanche varcato il cancello della scuola sente alle sue spalle una ragazza:"
Togli "suo" e "sue" e rileggi. Cosa ottieni?

Nel complesso un racconto che si fa leggere, ma che secondo me meriterebbe una significativa rielaborazione perché ha buone potenzialità tematiche e di contenuto.

Lo sfogo di Paperino di Riccardo Olago
Le (buone) intenzioni di presentare un testo diverso e originale c'erano tutte, ma sono state spazzate via da uno svolgimento assai carente e ingenuo.
Però siamo a Minuti Contati e, al di là della gara e delle classifiche, abbiamo un obiettivo, e cioè IMPARARE per migliorarci.
Questa era una grande occasione: darci un'immagine nuova di iconici personaggi dei fumetti. Invece è venuto fuori un botta e risposta in cui i personaggi sono intercambiabili, nel senso che potevi anche, chessò, sostituire Paperino e Zio Paperone con Trump e suo figlio e non sarebbe cambiato nulla.
Ciò che manca davvero è una scintilla.
Non so se hai mai avuto modo di leggere storie in cui sono state prese delle favole tradizionali e sono state completamente stravolte... Abbiamo, ad esempio, i tre porcellini che la fanno pagare al lupo cattivo braccandolo e aprendogli la pancia per srotolargli l'intestino, oppure Hansel e Gretel cacciatori di streghe. Nel tuo racconto c'è un profluvio di parole che non dà alla trama un registro originale. Okay, Paperino si sfoga, okay, non ne può più dei soprusi dello zio, ma come lo fa? Nel peggiore dei modi, da un punto di vista narrativo: straparlando e risultando pure sboccato e fastidioso (per il lettore). Non va bene. La parodia è altro.
Devi lavorare molto sullo stile e su come si dicono le cose. Non mi soffermo sul lato tecnico perché molti prima di me ti hanno fatto notare i tanti difetti su cui dovrai intervenire, però ti consiglio di leggere alcuni dei migliori racconti apparsi qui a Minuti Contati, sono delle vere e proprie "lezioni" di scrittura creativa. Studiali, se puoi, in modo da capire come affrontare le prossime Edition con un approccio diverso.

La fortuna nella sfortuna di Stefano Impellitteri
Vengo al tuo racconto. Lodevole il tentativo di stravolgere certi canoni "danteschi", giocando su un registro umoristico. Alla fine, il tutto mi è sembrato una lunga barzelletta, dove i demoni ci fanno la figura dei fessacchiotti. In fondo, ciò che voglio salvare è proprio il tono leggero e licenzioso, condito anche da alcune battut(acc)e e parolacce che strappano un sorriso. Il resto, purtroppo, è da rivedere, a cominciare da uno stile da sbozzare, dialoghi da alleggerire assolutamente e spiegoni da cassare senza se e senza ma.
La trama ha degli inconvenienti che inceppano il percorso logico ("Questo ha un fascicolo enorme, la lussuria è proprio l’ultimo dei suoi peccati. Ha ucciso, truffato, tradito... vuoi che vada avanti?" In realta Furcus e Alastore avevano la possibilità di sapere tutto sul dannato, ma tu, da malizioso deus ex machina, hai sorvolato su questo per cercare di forzare il colpo di scena finale...), e la chiusura inficia quello che di buono era stato fatto nella parte dedicata ai due demoni.
Ti risparmio la sottolineatura di altri inconvenienti tecnici, già molto ben evidenziati prima del mio intervento, e dico che intravedo delle buone potenzialità sia tematiche che narrative, che spero di vedere nelle prossime Edizioni.

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antico
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » martedì 27 ottobre 2020, 12:15

Dovete ancora ricevere tre classifiche.

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Gabriele Dolzadelli
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » martedì 27 ottobre 2020, 22:15

La fortuna nella sfortuna
Ciao Stefano, piacere di leggerti.
Racconto che, come quello di Andrea sul disinfestatore, punta sulla risata/sorpresa finale, a mò di La sai l'ultima.
Sicuramente interessante lo svolgimento, seppur nella sua risoluzione trovo abbia un po' zoppicato.
Può un demone decidere chi va in Paradiso e chi all'Inferno? Non è decisione dell'entità superiore: Dio?
In genere, con le regole a cui siamo abituati dalla tradizione, Dio decide la destinazione, mentre il Diavolo gestisce semplicemente l'organizzazione dell'Inferno. Quindi penserei a un personaggio che decida in che girone mandare il poveretto, ma non che possa spedirlo in Paradiso. Insomma, è un punto un po' oscuro, su cui ho faticato a chiudere un occhio.
Per il resto funziona, la sorpresa c'è stata e porti il lettore proprio dove lo vuoi portare.
Alla prossima.

Disco Inferno
Ciao Luca, piacere di leggerti.
Il testo scorre molto bene e devo dire che è molto immersivo. Sono riuscito a vivere il mood, per così dire, percepento l'atmosfera della discoteca e le sue dinamiche. Ho trovato la situazione grottesca e divertente, in un certo senso anche originale nella sua rappresentazione dell'Inferno, con ironici riferimenti alla canzone.
Forse l'unico aspetto mancante è che non si comprende il contrappasso. L'Inferno è così per tutti o solo per il protagonista? E se è così solo per lui, c'è dietro una ragione precisa? Ha fatto qualcosa in vita che lo ricollega alla discoteca? Semplice vita dissoluta? Forse un dettaglio che poteva essere colmato. Per il resto, ottima prova.

Paradiso Perduto
Ciao Fabio, piacere di leggerti.
Il tuo racconto è parecchio suggestivo. Sia nelle immagini che hai creato (una su tutte quella dell'angelo che galleggia a faccia in giù) e sia nel contesto che viene appena accennato (una guerra letterale tra il Diavolo e Dio, con il Paradiso che viene distrutto).
Questo ha fatto sì che sia la parte iniziale che quella finale fossero davvero sublimi.
Il problema di questo racconto sta tutto nella parte centrale. Ci sono infatti molte cose che non mi tornano.
1) non si capisce se i due protagonisti abbiano difeso Dio oppure l'abbiano attaccato. Questo dubbio emerge dalla frase "dobbiamo cambiare obiettivo" dopo aver parlato della morte di Dio. Dio era un loro obiettivo? Perché fino a quel momento era parso fossero tra i profughi del Paradiso e quindi suoi difensori;
2) i due protagonisti sono morti o sono vivi? Se sono vivi, come possono essere arrivati al Paradiso? Se sono morti, può un morto suicidarsi? Anche qui non si ha risposta;
3) perché dopo essersi ucciso, il protagonista si ritrova di nuovo con la Ammazzadiavoli con sé?

Insomma, ci sono dei punti oscuri che non mi hanno fatto godere al massimo le potenzialità del racconto. Attendo tue delucidazioni. Intanto, buona prova in ogni caso.

Associazione Donatori di Eiaculato
Ciao Wladimiro. Piacere di leggerti.
Come sempre, ottima prova e stile di scrittura. Il racconto ha anche una sua originalità, soprattutto nel descrivere la geografia di questo ipotetico Inferno. Quello che non si comprende, come ho già scritto per altri racconti, è il contrappasso preciso inerente alle due protagoniste. Non che sia obbligatorio metterlo, potrebbe anche non esistere questa regola, ma nel momento in cui mi trovo davanti un mare di sperma e un monte di feti mi suona qualcosa nel cervello che le metta in relazione a un peccato che riguardi quell'argomento, cosa che però non avviene, se non un accenno a peccati sessuali di gioventù. Non so se mi sono spiegato.
Per il resto, direi ottimo, soprattutto sul finale irriverente.
Alla prossima!

Il cappello
Ciao Isabella, piacere di leggerti.
Il tuo racconto è molto evocativo e interessante. L'idea del cappello e delle visioni non è affatto male anche se la presenza della ragazzina con la pistola, ultimamente, è stato molto abusato su MC e non mi ha entusiasmato. Avrei preferito un altro modo per farlo morire.
Sul resto del pezzo ti direi che sarebbe stato meglio dosare a singhiozzo, durante il racconto, il passato del protagonista. Questo avrebbe reso meno telefonato il finale, perché capendo da subito che è il cattivo di turno, mi sono aspettato dall'inizio che la vecchietta gliel'avrebbe fatta pagare attraverso la visione.
Rimane comunque una buona prova. Alla prossima.

La pena dello smistamento
Ciao Andrea. Piacere di leggerti.
Racconto molto dialogato e poco descrittivo, se non nella parte finale. Nonostante questo, gestito molto bene. Attraverso una conversazione sei stato capace di far immagine il contesto e dare profondità al protagonista, cosa non da poco. Scorrevole, dunque, bizzarro, originale e anche divertente. Forse il fatto di far ridere con la battuta finale fa molto effetto La sai l'ultima, con la videocamera che si avvicina al tuo viso in attesa della risata, però ha funzionato lo stesso. Mi è piaciuto davvero molto e lo premio molto volentieri. A presto!

Il suggerimento
Ciao Eleonora. Piacere di ritrovarti. :)
Il racconto scorre molto bene, anche se ho fatto molta fatica a empatizzare con il protagonista.
Credo sia dovuto principalmente al suo percorso, che ho trovato poco lubrificato, per intenderci.
Quando lui trova il bigliettino e crede sia un suggerimento...Ecco, è a quel punto che si è un po' rotto il patto col lettore. E' stato come una nota stonata. Come può arrivare a una conclusione del genere? Non è molto logica. Penso si poteva gestire diversamente, forse con il protagonista che trae spunto dal bigliettino per percorrere quella strada, non tanto interpretandolo in quel modo. Non so se mi sono spiegato.
Il finale è abbastanza chiaro, seppur non si capisca bene che tipo di patto abbia stretto con il Diavolo o cosa abbia portato al cambiamento. Anche qui poteva essere aggiunto qualche dettaglio in più.
Alla prossima. :)

L'inferno
Ciao Arianna. Ben ritrovata!
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico e stilistico, direi che c'è poco da dire. Il testo scivola e dunque è ben scritto.
Mi soffermerei di più sulla storia. Per quanto sia facile empatizzare per la ragazza protagonista (è evidente l'ingiustizia che subisce, essendo bullizzata) trovo che la storia non coinvolga moltissimo per via del fatto che è telefonata sin dall'inizio.
E' piuttosto palese che tramite la sofferenza lei vada a suicidarsi. Lo si comprende leggendo e non ho avuto un effetto sorpresa sul finale, quello che avrebbe dato un colpo di grazia all'emotività del racconto. Per questo motivo, pur essendo una buona prova, non mi ha lasciato molto. Ma è una questione di gusti personali.
Alla prossima.

Lo sfogo di Paperino
Ciao Riccardo, benvenuto.
La tua idea è molto interessante e originale ma l'ho trovata un po' schiacciata dal peso dei personaggi che hai cercato di stravolgere. Utilizzando un gergo e una sceneggiatura molto fumettistica, ti sei ritrovato a incappare in numerosi infodump che in un racconto così breve sono un macigno notevole per gli occhi del lettore.
A questo, da un punto di vista narrativo, aggiungo che non ho trovato niente di eclatante nella storia, che punta più a sorprendere per le parole volgari utilizzate da Paperino.
Il turpiloquio gratuito non è spesso apprezzato (da me, per esempio, non lo è) e se il lettore non è in sintonia con questo tipo di ironia, il castello crolla immediatamente.
Hai comunque dei buoni guizzi. Sono sicuro che avrai ancora molte perle da sfornare in questo contest.
Alla prossima.

Classifica:

1) La pena dello smistamento
2) Associazione donatori di Eiaculato
3) Disco Inferno
4) Il Cappello
5) Paradiso Perduto
6) La fortuna nella sfortuna
7) L'Inferno
8) Il suggerimento
9) Lo sfogo di Paperino

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antico
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » mercoledì 28 ottobre 2020, 18:07

Dovete ricevere ancora due classifiche.

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Alfabri
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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 29 ottobre 2020, 22:22

Ecco i miei commenti:

Disco Inferno, di Luca Fagiolo
Ciao Luca, piacere di leggerti.
Il racconto scorre bene, riesce a tenere alta l'attenzione e pur non avendo un colpo di scena finale particolarmente brillante si fa apprezzare per come l'idea di fondo (un inferno personale a base di discoteca) venga seminata nel corso del racconto. Mi sarebbe piaciuto avere qualche suggerimento in più sul tipo di contrappasso vissuto dal protagonista (cosa si può fare di male nella vita per vivere una perenne discoteca nell'aldilà? Bella domanda, forse nemmeno tu hai chiara la risposta). Per il resto, posso solo aggiungere di aver trovato "bruttina" la similitudine tra le ragazze avvinghiate e lettera e francobollo. Un buon lavoro nel complesso.
Alla prossima!

Paradiso perduto, di Fabio Aloisio
Ciao Fabio, piacere di leggerti.
L'aspetto che mi ha lasciato sin da subito interdetto é uno: com'é possibile che un defunto del Paradiso possa togliersi la vita e passare all'inferno? Mi pare una grossa pecca che faccio fatica a giustificarmi. Peraltro la sua pare una morte vera, venendo spedito nel girone "dantesco" dei suicidi. Per il resto, bella l'idea (l'amore terreno che va oltre l'amore eterno) e perlopiú piacevole lo stile (la metafora angelo gabbiano incagliato nelle acque mi é piaciuta molto). Avrei gradito sapere qualcosa in più del rapporto tra il protagonista e Laura. Buona prova.
Alla prossima!

Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi
Ciao Wladimiro, piacere di leggerti!
Il racconto, pur trattando il tema di morte e aldilà, è pervaso da un senso di leggerezza, in cui ad un'ambientazione quasi "secolare" abbini un gusto pulp che rende l'insieme veramente godibile. Il messaggio sottotraccia parrebbe essere una demonizzazione della visione cattolica di paradiso e inferno, che ben si sposa con il mio sentire. La vera pecca del racconto è che manca una vera trama nella narrazione, che in fondo si riassume in una grande descrizione e nel veicolare il tuo messaggio in bello stile: però di fatto in questa storia accade ben poco, e ti confesso che questo lascia un po' di amaro in bocca al lettore. Comunque una prova non male. Alla prossima!

Il cappello, di Isabella Valerio
Ciao Isabella.
Subito una annotazione di carattere storico che nessuno ti ha ancora fatto: gli aztechi stavano in Messico, in Peru si è sviluppata la civiltà Inca. Piccolo dettaglio da pignolo ovviamente. Aldilà dei rilievi che ti sono stati fatti, tutti piuttosto corretti, la cosa che mi ha convinto meno è la scelta della pistola come arma per eliminare il chirurgo malfattore: perché un'anziana fattucchiera sudamericana dotata di cappello magico avrebbe mai dovuto uccidere la propria vittima con la pistola? Questa scena meritava probabilmente una maggiore ibridazione tra sogno e realtà, con la comparsa della ragazza che avrebbe potuto ucciderlo diversamente (a mani nude? a morsi tramutandosi in mostro?) mentre in realtà il reale responsabile sarebbe stato direttamente il cappello, che la vecchia avrebbe recuperato conclusa l'opera (in questo modo tra l'altro si sarebbe capito il ruolo della donna senza bisogno della spiegazione finale). Una prova discreta comunque a mio parere.
Alla prossima!

La pena dello smistamento, di Andrea Partiti
Ciao Andrea, piacere di leggerti.
Ho letto parecchi tuoi racconti da queste parti, e li ho sempre trovati molto piacevoli. Questo devo dirti che fa purtroppo parzialmente eccezione.
Provo a spiegarmi: il botta e risposta del dialogo iniziale conferisce un carattere sostanzialmente comico alla storia, in cui il contrappasso assume una valenza grottesca ma con anche una potenziale declinazione gore. Qui sinceramente mi aspettavo che la storia schiacciasse sull'acceeleratore, rivelando una svolta critica o delle sfide inenarrabili.
In realtà il tutto si sgonfia in un nulla, senza peraltro lasciare tracce del sapore comico-grottesco dell'inizio. Secondo me su questo aspetto dovresti lavorare, dando un po' di "pepe" al finale che, per quando tu abbia cercato di giustificare come una sorta di punizione nell'iterazione infinita, così com'è ha davvero poco carattere. Prova appena sufficiente, per me.
Alla prossima!

Il suggerimento, di Eleonora Rossetti
Ciao Eleonora, piacere di leggerti.
Mi duole andare sostanzialmente controcorrente rispetto a tutte le altre valutazioni, ma devo ammettere che il tuo racconto non mi è piaciuto. Probabilmente, sia chiaro, perché sono io a non averlo capito (o a non avere gli strumenti per farlo).
Proviamo a ricostruire i fatti: il caposettore di un'ufficio, uomo positivo e diligente, che prende a cuore il proprio lavoro, viene per questo motivo massacrato dai propri sottoposti. Allora decide grazie al suggerimento di un bigliettino di scoprire come andare all'inferno. Ok, alt. Perché mai tutto ciò? Qui io mi perdo proprio, non capisco la logica di questo avvenimento.
Andiamo avanti. Pertanto il nostro protagonista si applica per raggiungere l'inferno, applica il rituale migliore eccetera… Arriva sulla soglia dell'inferno e? Frase in maiuscolo sulle porte chiuse. A capo la storia si scioglie nell'epilogo "positivo", in cui l'ambiente sembra tornare quello efficiente e senza critiche che il caposettore avrebbe sempre desiderato. Perché? Cosa causa il cambiamento? Cosa ha visto sulla soglia dell'inferno? Cos'è cambiato nella sua testa e nella gestione dell'ambiente di lavoro? E' sufficiente dividere l'open space in loculi e mettere l'obbligo di richiesta scritta per alzarsi per trasformare un posto di lavoro in cui i dipendenti hanno uno spirito ribelle nell'ambiente di lavoro perfetto?
Ti ripeto, mi duole dirtelo e soprattutto andare controcorrente, ma io non ne vengo proprio a capo, e la mia valutazione è pertanto insufficiente, mi dispiace.
Alla prossima!

L'Inferno, di Arianna D’Angelo
Ciao Arianna, piacere di leggerti.
Mi accodo a chi non ha trovato particolari spunti di interesse in questo racconto. La trama è lineare e un po' prevedibile, tanto da minare l'impatto emotivo del racconto. Nel continuo affermare con sicurezza l'imminente rivincita della ragazza vedo più che altro un flebile tentativo di sviare il lettore dalla conclusione più ovvia, che invece puntualmente si verifica. D'altra parte devo dire che l'argomento trattato non è di certo banale e merita sempre di essere affrontato, e tutto sommato rispetto al tema proposto ti sei destreggiata con una soluzione piuttosto originale, quindi direi che il bilancio del racconto è sufficiente.
Alla prossima!

Lo sfogo di Paperino, di Riccardo Olago
Ciao Riccardo e piacere di leggerti.
Condivido la gran parte dei suggerimenti che ti son stati già dati, cerca di farne tesoro perchè sono veramente preziosi. Quello che posso aggiungere dal mio punto di vista è di prestare una maggiore cura agli aspetti grammaticali, nel testo ci sono parecchi errori: "Continuò allegra Zio Paperone", "nipostastro", "sborrato di deposito ad arruggine" sono i primi esempi che ritrovo. Anche sul piano delle scelte lessicali si può fare di meglio: nelle prime tre righe usi l'espressione "sull'amaca" tre volte, oppure sul finale usi impropriamente il verbo sfruttare. Anche dal punto di vista descrittivo c'è qualche falla: Paperino è sull'amaca, arriva Paperone e mentre gli parla entra in casa roteando il bastone (perchè mai, se sta parlando con Paperino fuori in giardino?). Dopo lo sfogo, tra l'altro, Paperino, dopo aver preso la valigia già pronta (?), esce e sbatte la porta, ma il momento in cui rientra ce lo siamo perso.
Credo che, come avrai intuito, ci sarà parecchio da lavorare su questo racconto, ma tieni duro, è normale per tutti all'inizio!
Alla prossima!

La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri
Ciao Stefano, piacere di leggerti.
Il racconto si regge tutto sull'equivoco della morte del peccatore che "stranamente" i due demoni, benchè alle prime armi, non sono stati in grado di decodificare. Un po' forzato. Ancora più forzato è che questi demoni smistatori infernali abbiano la possibilità di rispedire le anime in paradiso, senza un "controllo all'ingresso" da parte dei piani superiori. In sostanza credo (come capita a me del resto) che ti sia saltata in mente quest'idea comica, un po' barzellettistica, e abbia provato in tutti i modi a farla funzionare, e il risultato non è stato ottimale.
La cosa che meno mi è piaciuta è tuttavia lo stacco tra prima e seconda parte del racconto: nella prima metà la vicenda si incentra sui due "poveri diavoli" e il loro dilemma, nella seconda cambi completamente punto di vista per chiudere il discorso, lasciando una profonda sensazione di slegatura e disarmonia nel racconto.
Dal punto di vista dello stile, devo dire che nel complesso il racconto scorre bene senza intoppi, le scelte lessicali sono globalmente azzeccate e il tutto risulta piacevole da leggere.
Ultimo dettaglio: "Sul lettino c’era l’anima priva di coscienza di un uomo". Qui c'è qualquadra che non cosa, secondo me :-) Non credo che un'anima possa essere priva di coscienza, e, nel caso, un dildo nel didietro mi pare roba più di corpo che di anima xD
Nel complesso ritengo il racconto più che sufficiente, comunque.
Alla prossima!

Ed ecco la mia classifica:
1) Paradiso perduto, di Fabio Aloisio
2) Disco Inferno, di Luca Fagiolo
3) Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi
4) Il cappello, di Isabella Valerio
5) La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri
6) La pena dello smistamento, di Andrea Partiti
7) L'Inferno, di Arianna D’Angelo
8) Il suggerimento, di Eleonora Rossetti
9) Lo sfogo di Paperino, di Riccardo Olago

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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 29 ottobre 2020, 23:23

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni riceverete anche la mia.

ERRATA CORRIGE: dovete ancora ricevere una classifica.

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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » venerdì 30 ottobre 2020, 1:00

Tempo scaduto.
Non avete ricevuto una classifica e l'autore che non ve l'ha postata verrà squalificato.
Allo stesso tempo, anche nel vostro gruppo un autore non ha postato correttamente la sua e quindi viene squalificato: RIckagram. Per conteggiare quindi la vostra classifica di gruppo il suo racconto verrà estratto da ogni classifica che avete ricevuto.

Nei prossimi giorni riceverete anche i miei commenti e classifica.

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Re: Gruppo ESERCITI DEI SANTI: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » venerdì 30 ottobre 2020, 13:17

Ecco la mia classifica per il vostro gruppo, una qualità media davvero alta.

1) Associazione Donatori di Eieculato, di Wladimiro Borchi
Nulla da dire, per me questo racconto centra in pieno il bersaglio: è divertente, è in tema, è ben condotto, ha una bella chiusa. Il personaggio di Virginia è particolarmente riuscito, t'è uscito proprio bene. No problem con il contrasto perché durante tutto il testo Francesca cerca una via di fuga tranne poi decidere che quello che è successo le sta bene e quindi stop, lo accetta. Per me un pollice su. Nb: nota di demerito solo per il titolo, non mi piace e non lo trovo così perfetto per il racconto.
2) Disco Inferno, di Luca Fagiolo
Penso che il racconto raggiunga in pieno il suo obbiettivo, che è quello di presentare una scena nella quale fare immergere il lettore al pari del protagonista per poi abbandonarlo senza appiglio alcuno in un inferno come tanti e senza via di fuga. Mi è piaciuto, ma non arrivo al pollice su per via di alcune incertezze che andrebbero risolte in fase di revisione, in particolare il primo scambio di battute con il barman e la non chiarezza circa l'essere seduto o meno di Matteo. Pollice quasi su.
3) L’Inferno, di Arianna D’Angelo
Il racconto mi è piaciuto molto e credo che le tue scelte siano decisamente funzionali alla protagonista. Solo, ritengo che un pelo più di indagine psicologica andrebbe fatta, più che altro per definire meglio il suo avvicinamento al suicidio, quelle ore che devono essere le ultime, quella sua rivincita che tale non appare, ma che per lei lo è. Insomma, scavare di più, ma senza esagerare, giusto qualche pennellata ben data e c'è da trovare l'equilibrio perfetto. Per me un pollice quasi su proprio per questo motivo. A pari valutazione con il racconto di Fagiolo tendo a preferire il suo proprio per essere riuscito a immergere maggiormente il lettore nel cortocircuito vissuto dal protagonista.
4) Il cappello, di Isabella Valerio
Idea fantastica, va assolutamente rilavorato per sistemare i problemi e, fuori dai vincoli di MC, per capire se con un respiro maggiore può rendere di più. La figura della vecchia è estremamente riuscita e ho adorato questo suo aspettare in un angolo sperduto del mondo. Poi, vero, c'è il problema del cappello, del sistema per ucciderlo, della necessità di oliare meglio per rendere il tuo più efficace, però bello. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.
5) La pena dello smistamento, di Andrea Partiti
Idea molto buona costruita su una strategia efficace che però non riesci a mettere in pratica appieno. Forse troppo lunga la prima parte, tende ad avvitarsi un po' su se stessa. Attenzione anche a una virgola mancante che fa stoppare il flusso di lettura, fondamentale in un racconto come questo. Il finale, poi, pur essendo sufficientemente efficace, mi è apparso un pelo monco perché si ferma al disvelare il giochetto sul quale è costruito il tutto, ma in tal modo rimane freddo mentre il riuscire a far percepire al lettore il tedio infinito di quello che aspettava il protagonista sarebbe stato, probabilmente, preferibile. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo convinto anche se non brillante.
6) Il suggerimento, di Eleonora Rossetti
L'idea del racconto è molto carina, ma ci sono, a mio avviso, alcune criticità. La prima persona è funzionale al farce entrare nella mentalità del protagonista, ma l'immersione non mi sembra così riuscita, tanto che al punto di svolta mi è sembrato non naturale il suo prendere l'insulto per suggerimento e, di conseguenza, adoperarsi per soddisfare la richiesta. La stessa accelerazione successiva, tesa al risolvere il problema, mi è sembrata innaturale e questo, evidentemente, perché, nonostante la rilettura, i punti cardine del carattere del protagonista non mi si erano definiti in modo chiaro in testa. Nulla da dire sul finale con il suggerimento infernale messo in pratica in modo letterale. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo convinto, ma non brillante. Stessa valutazione del racconto di Partiti che posiziono davanti al tuo perchè più efficace nel preparare il "terreno" nella mente del lettore.
7) Paradiso perduto, di Fabio Aloisio
Forse la ricerca della moglie perduta dovrebbe essere più centrale nel racconto mentre la introduci solo una volta torvato il corpo dell'Angelo e la sua spada. Vero: il suo nome compare già nell'intro, ma poi passa troppo tempo, in rapporto alla dimensione del racconto, prima che tu torni a parlarne introducendola ufficialmente. Nel mentre ci hai fatto mostrato stralci di un combattimento immane nell'Aldilà con conseguente morte di Dio e il lettore si concentra in quella direzione. Poi il suicidio (da giustificare perché il suicidio da morti è difficile da accettare) e la chiusa, bella, ma a quel punto difficile da fare vivere con il giusto pathos a chi legge. Insomma, da riequilibrare, ma lo stile è sempre il tuo: frizzante e leggero, brillante e solido. Direi un pollice tendente verso l'alto, non brillante, ma neppure al pelo.
8) La fortuna nella sfortuna, di Stefano Impellitteri
Prima volta che ti leggo, se non sbaglio, e direi che hai un'ottima penna. Il racconto mi ha divertito anche se anch'io trovo che sia un pelo forzata la questione legata agli ultimi istanti di vita dell'anima in oggetto. Altra debolezza, decisamente strutturale, ma voluta, è il fatto che il tutto si riconduca a una sorta di battuta finale, cosa che se è vero che mi porta a valutare con un pollice tendente verso l'alto, è anche vero che limita il plus di piacere mettendoti in difficoltà in una classifica costruita su racconti tanto validi quanto quelli con cui ti sei trovato a competere. A parità di giudizio con il racconto di Aloisio, tendo a preferire il suo per una maggiore difficoltà di esecuzione. Curiosissimo di leggerti nelle prossime edizioni.

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