Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 2:22

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BENVENUTI ALLA LIVIO GAMBARINI EDITION, LA SECONDA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 146° ALL TIME!

Questo è il gruppo VITA NOVA della LIVIO GAMBARINI EDITION con LIVIO GAMBARINI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo VITA NOVA dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo SANGUE SUL GIGLIO.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo ESERCITI DEI SANTI.


Questo è un gruppo da NOVE racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LIVIO GAMBARINI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e della SETTIMA sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo VITA NOVA:

Red Carpet, di Maurizio Ferrero, ore 23.00, 4232 caratteri
Spermiogramma, di Marco Roncaccia, ore 00.56, 4208 caratteri
L’angelo caduto, di Alessio Magno, ore 00.57, 4205 caratteri
Dai che è facile!, di Stefano De Luca, ore 00.47, 4172 caratteri
Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi, ore 00.07, 4228 caratteri
Felice, di Mario Pacchiarotti, ore 22.47, 3317 caratteri
Cerbero, di Pietro Alcaro, ore 23.32, 4202 caratteri
B&B Il Melograno, di Debora Dolci, ore 23.50, 4205 caratteri
Ira de Dios, di Moreno Marchetti, ore 00.32, 4239 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo SANGUE SUL GIGLIO. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo SANGUE SUL GIGLIO e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo SANGUE SUL GIGLIO.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LIVIO GAMBARINI EDITION A TUTTI!



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Stefano Impellitteri
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » mercoledì 21 ottobre 2020, 0:32

Ciao a tutti

LA MIA CLASSIFICA:

1.Dai che è facile
2.Vai all’inferno
3.L’angelo caduto
4.Red Carpet
5.Spermiogramma
6.B&B Il Melograno
7.Felice
8.Cerbero
9.Ira de Dios

Dai che è facile
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Vai all’inferno
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L’angelo caduto
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Red Carpet
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Spermiogramma
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B&B Il Melograno
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Felice
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Cerbero
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Ira de Dios
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wladimiro.borchi
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » venerdì 23 ottobre 2020, 16:22

Bravi tutti, classifica mai così difficile da stilare!

Ira de Dios
Ciao Moreno.
Racconto senza tempo per respirare, dove tutto avviene in corsa.
L'io narrante è ovviamente il quartiermastro che assiste alle varie scene che si susseguono.
Ci vuole un minimo di sforzo a seguire i passaggi, anche per via del tuo stile (azzeccatissimo), con cui nomi dei personaggi si mescolano a quelli delle navi (quasi a conferirgli l'umanità).
L'Andaluso gode della evidente protezione del Diavolo o del Dio del Mare, che, da una parte seleziona per lui accuratamente i 15 traditori (per annegarli) e dall'altro fa inghiottire alle onde la nave nemica nel finale.
La certezza dell'Andaluso, manifestata fin dalle prima battute, di regnare per cento anni, che si ripete quando vede il mare muoversi dalla sua parte, fa proprio pensare a un uomo che ha venduto l'anima al diavolo in cambio di 100 anni ancora di scorribande piratesche.
Il tema, almeno secondo me, c'è tutto e declinato in modo originale.
A rileggerci presto
W



B&B Il Melograno
Ciao Deborah,
un racconto sospeso nella nebbia, in mezzo a mille immagini che gridano "Inferno", ma in cui la futura dannazione del protagonista la puoi dedurre con uno sforzo troppo grande.
Sinceramente non c'ero arrivato e mi hai pure mandato in paranoia. Ho tradotto il testo della canzone alla ricerca di un indizio, quando tutto stava in quel "melograno" di Persefone, al quale proprio non ero arrivato.
Di contro uno stile di livello eccelso con passaggi di una potenza infinita, senza mai scadere in sgradevoli poeticherie.
Il tuo "calore e musica si mescolarono con la nebbia" è una locuzione perfetta, che descrive con quattro parole immagini e sensazioni del passaggio da un esterno freddo, silenzioso e nebbioso, a un luogo dove c'è calore e vita. Davvero chapeau!
È stato davvero un piacere leggerti.
Sarà difficilissimo stilare la classifica e molta della colpa è tua!
A rileggerti presto e spesso.
W



Cerbero
Ciao Pietro,
riporti un episodio dantesco con una prosa un po' faticosa.
Il racconto presenta qualche punto di forza nella descrizione delle ultime fasi del duello con Cerbero, dove introduci gli elementi di novità rispetto al poema dantesco.
Per il resto, si vede che la penna non è professionale.
Non che lo sia la mia, ma alcune cose qua dentro le ho imparate. Grazie a quelli che me le hanno sbattute in faccia con modi non sempre carini.
Cercherò di fare lo stesso con te e non me ne volere.
Nella narrativa c.d. immersiva, che è quella che emoziona di più, si tende a focalizzare la scena sul punto di vista (PDV) di uno dei suoi protagonisti.
All'inizio del racconto sembra che tu sia focalizzato sul PDV di Dante. Ma ad un tratto ci dici che il suo "viso diviene terreo". Ecco, così facendo crei subito un effetto fastidioso, disorienti il lettore che fino a quel momento era concentrato sulle sensazioni di Dante, che non può in alcun modo vedere il proprio viso.
La focalizzazione su un PDV, peraltro, permette di evitare passaggi inutilmente faticosi come:
"Era salvo.
Un latrato gelò il sangue di Dante."
Sei focalizzato su Dante, è lui che "era salvo" non importa specificare che il sangue gelato sia il suo. La frase avrebbe suonato meno artefatta e più veloce scrivendo:
"Era salvo.
Un latrato gli gelò il sangue."
Stacci attento perché è un appesantimento in cui sei caduto diverse volte ("Gli occhi di Cerbero, rossi come due tizzoni ardenti, puntavano su Dante." - Se sei focalizzato su dante basta scrivere: "Su di lui").
Attenzione anche a non esagerare con i pronomi personali. A un tratto scrivi: "Gli dette la forza che gli serviva". Potevi tranquillamente evitare il doppio "gli" scrivendo "Gli dette la forza che serviva".
Ho visto che hai diviso in sillabe alcune parole (lun-go, lo-ro, Dan-te), non importa, il testo viene formattato in maniera diversa quando lo invii, e viene mandato a capo automaticamente in punti diversi da quelli che avevi nella pagina in cui lo hai scritto.
Un buon inizio nel mondo di MC. Il racconto è quasi tutto "show" (e questo è un bene) seppur ti sia lasciato andare a qualche inutile "spiegone". Ma qui puoi imparare ancora un sacco di cose per migliorare il tuo stile.
A rileggerci presto.
W


Felice
Mario, chapeau.
Mi inchino e mi scappello.
Il tuo flusso di coscienza funziona alla stragrande.
Stilisticamente l'ho trovato ineccepibile, con gli indizi che arrivano dosati alla perfezione, un granello dopo l'altro, e la memoria del protagonista che cede sempre di più.
Grandissima abilità da page-turner. Ti confesso di aver letto l'incipit solo per curiosità, con l'idea di rimandare la lettura a domani (dovendo lavorare) e di non essere riuscito a smettere.
Per adesso, sul mio podio.
A rileggerci presto.
W



Vai all'Inferno.
Ciao Daniel,
molto divertente la tua storia e come l'hai scritta.
Forse hai seminato un po' poco, almeno per gli scarsi di comprendonio come me, gli indizi che portavano al colpo di scena finale.
Certo che è bastato rileggere una volta il testo per aver tutto chiaro. Non ce ne fosse stata alcuna necessità il racconto sarebbe stato perfetto.
Resta in ogni caso un racconto molto buono, di cui, come altri, ho apprezzato tantissimo la scelta stilistica di muovere i personaggi utilizzando gestualità "implicite nel parlato" (spero si capisca cosa intendo).
I dialoghi sono credibili, anche se, con l'espediente del colloquio psicoanalitico, hai infilato un bel po' di "tell" nelle battute del protagonista.
Nella mia classifica provvisoria, in alto, ma non in cima.
A rileggerci presto.
W




Dai che è facile.
Che dire, Stefano?
Racconto carino, senza infamia e senza troppe lodi.
Scritto molto bene, scorrevole e leggero.
La visione dell'inferno non è particolarmente originale e il crescendo di avvenimenti ci assicurano che il Messia sia proprio il protagonista.
Alla fine, però, nonostante lo sia, non riesce nella missione.
Dov'è il conflitto? Dov'è il twist finale? Qual'è il messaggio?
Nemmeno Dio può nulla contro la stolta umanità incapace di capire che solo il Signore a la facoltà di scegliere chi deve salvarsi?
Insomma, un racconto che scorre bene e ti lascia con un sorriso leggero sulle labbra, senza particolari guizzi.
Non male, ma, ahimè, nel tuo gruppo ne ho letti di migliori.
A rileggerci presto.
W



L'angelo caduto
Ciao Alessio,
Comincio un po' brutale, ma in una "edition" patrocinata da Livio ci sta anche.
Non è la migliore delle tue storie. Ne ho lette tante e questa mi pare un po' sottotono.
Il twist finale non arriva come dovrebbe.
Il padre si rende conto di aver ammazzato in maniera orribile un sacco di ragazze, di essere la cosa che più odia al mondo e si fa fuori. OK, ma non c'è nessun pathos, seppur per tutto il racconto sei focalizzato sul suo PDV, in maniera ineccepibile, non ci fai empatizzare per niente al momento in cui i nodi della matassa vengono al pettine. Il tizio non si fa domande? Accetta subito quello che potrebbe essere un trucco del suo rivale? Si, ci dici che le sue due anime si ricongiungono (attenzione: spiegone!), ma non proviamo nulla. Non entriamo nella sua testa, nelle sue emzioni contrastanti di un momento che dovrebbe essere di superclimax.
Ancora, hai disseminato zero indizi (salvo dirci che quel "Samael" l'uomo l'ha sentito dalla moglie e che sono cose che a lui non interessano). Forse avresti dovuto giocare un po' meno sull'effetto sorpresa e dare qualche piccolo appiglio in più (anche minimo e insufficiente da solo). Alla fine ci saremmo detti: ecco perché lui...
Stilisticamente ineccepibile, al solito, salvo per quel "davanti ai suoi occhi" all'inizio. Locuzione totalmente inutile, è chiaro che quello che vede sia "davanti ai suoi occhi". La alleggerirei.
A rileggerci presto!
W



Spermiogramma
Ciao Marco,
il tuo racconto mi è piaciuto molto.
Stilisticamente non ci ho trovato nulla di sgradito al palato.
Anche l'enumerazione degli orari, come in una sorta di "tutta la sega minuto per minuto" non mi è dispiaciuta affatto e l'ho trovata funzionale al crescendo di tensione.
L'apprensione del protagonista per la "dura" prova che sta affrontando si percepisce fino in fondo e ho trovato geniale il gioco lessicale che hai costruito.
"I figli che ti portano a vivere all'inferno"
"Lui che si sottopone allo spermiogramma per sapere se avrà figli" e, quindi, "se finirà all'inferno".
"Il finale in cui, per poter ottenere il risultato, il protagonista è costretto a commettere una caterva di peccati", buscandosi "l'inferno".
Nulla da eccepire.
Per adesso, il mio preferito (ma ne ho solo letti 2).
A rileggerci presto
Wladimiro


Red Carpet
Ciao Maurizio,
tema centrato e racconto molto carino.
Il finale sorprende poco, ma lo gestisci molto bene.
Il primo twist, invece, quello che dalla scena splatter iniziale ci porta sul set del b-movie l'ho trovato assai poco prevedibile. Bravo!
Stilisticamente, come sempre, ineccepibile. Solo tre stupidaggini: 1) quello "sciaguattando" per il sangue, che non si può proprio sentì; 2) il "di terrore" a specificare l'urlo (inutile); 3) un refuso "mani caldi" -> "mani calde".
Da un punto di vista "drammaturgico", forse troppa linearità (da quando compare il Satanasso sappiamo dove andremo a parare) e la "questione madre" davvero troppo poco approfondita e che, alla fine del racconto, resta assai fumosa.
Immagino che, come tutti, hai dovuto scontare una serie infinita di tagli per rientrare nei caratteri e ti sia, così, rimasta roba un po' abbozzata.
È stato comunque, come sempre, un gran piacere leggerti.
A presto
W


Classifica:
1 - Felice
2 - Spermiogramma
3 - B&B Melograno
4 - Vai all'inferno
5 - Red Carpet
6 - L'angelo caduto
7 - Ira de Dios
8 - Dai che è facile
9 - Cerbero

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antico
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » domenica 25 ottobre 2020, 16:39

Avete ricevuto due classifiche, ve ne mancano sette.

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Fagiolo17
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 25 ottobre 2020, 19:57

CLASSIFICA
Ecco la mia classifica:

1. RED CARPET
2. B&B IL MELOGRANO
3. VAI ALL’INFERNO
4. FELICE
5. SPERMIOGRAMMA
6. L’ANGELO CADUTO
7. DAI CHE E’ FACILE
8. CERBERO
9. IRA DE DIOS

RED CARPET
Ciao Maurizio!
Gran bel racconto.
Mi è piaciuto molto come hai gestito la narrazione per quanto il tema non fosse strainnovativo (ma aggiungo anche un bel chi se ne frega!)
Introduci la protagonista mostrandocela “al lavoro” e intorno a quel lavoro gira tutto il racconto e la scelta di scendere di nuovo a patti col diavolo. Direi perfetto così.
Giusto due cose tecniche anche se non ho assolutamente niente da insegnarti:
riesce a sentirne il sapore: metterei “ne sente il sapore”. “Riuscire a” non mi fa impazzire.
«E invece lo farai. E pure bene, perché tutte le volte che facciamo questa scena dobbiamo ripulire il set. E devi ripulirti anche tu.» Tre frasi che iniziano con E, forse appesantiscono la linea di dialogo. Togliere la terza.
Prende una carta di credito, con cui la sminuzza e la sistema in una striscia.
Il suo smartphone suona. Gli lancia un’occhiata. È Martin, il suo agente. Preme il tasto rosso di chiusura della chiamata.
Prende una cannuccia dorata dalla trousse e si fa la striscia. La coca è di ottima qualità e le arriva al cervello in un attimo.
I due PRENDE. Te lo sagnalo perché immagino ti sia sfuggito.
Sarah non risponde. Il Diavolo sogghigna. Ha già capito tutto. Toglierei “ha già capito tutto”. Nel momento in cui sogghigna e sparisce mi è già chiaro che hanno un accordo.

A presto!

B&B MELOGRANO
Ciao Debora,
è un piacere leggerti. Il racconto ha un bello stile, un ottimo uso del mostrato e mette in evidenza i dettagli giusti.
Mi è piaciuto molto, ma mi lascia un senso di incompiutezza. Leggo l'ultima frase e mi rimane una leggere insoddisfazione. Vorrei dell'altro, vorrei vedere cosa succede adesso, capire di più.
Mi sono piaciuti un sacco i vari riferimenti, il melograno, Kore, Cerbero e via dicento.
La frase "E ma allora va' all'Inferno" colta dal navigatore è geniale!
Ti lascio qualche spunto qua e là.

Picchiettò lo schermo del telefono, che stava sul porta cellulare attaccato alle bocchette dell’aria condizionata.
"che stava sul" non mi piace molto. Appoggiato? o qualcosa del genere?

L’auto procedette scricchiolando sulla ghiaia, fino a un piazzale di ghiaia circondato di alberi, che sparirono appena i fari li superarono.
Due volte "ghiaia" nella stessa frase e lo usi di nuovo poche righe sotto.

Era un edificio, di quelli tipici della Toscana e dell’Umbria con i muri in pietra grezza.
c'è una virgola di troppo dopo "era un edificio" che volendo ci può stare dopo "Umbria".

L’aria era profumata e non sapeva di pesce come in città, nessun rumore.
Avrei messo un punto prima di "nessun rumore" per una separazione più decisa.

Chitarre elettroniche. Non so se è una roba particolare che non conosco, altrimenti è chitarra elettrica.

Mirko appoggiò il borsone e fece due passi. «Buonasera, ho una prenotazione. Mirko Virgili.»
La ragazza annuì, sorrise con denti bianchi, piccoli. Mirko fece un passo dentro, la porta si chiuse con un suono secco.
Usi due volte passi/passo. Inoltre non mi è chiaro il passaggio. con i primi due passi non è già entrato? Eppure dopo mi dici "fece un passo dentro". Non sono sicuro di aver capito la dinamica.

La chiusura con l'annusata al melograno non mi è piaciuta completamente. Ci avrei visto bene un brivido, per il terrore che la situazione "strana" gli ha provocato. Ma è solo il mio parere che vale come il 2 di bastoni quando briscola è denari (per veri Emiliani :P)

Nel complesso mi è piaciuto molto. Viene solo penalizzato da quel senso di incompiutezza di cui ti parlavo all'inizio, perché in fin dei conti succede poco. Lui arriva al B&B e? Però ancora complimenti per lo stile!
Spero di rileggerti presto!

VAI ALL’INFERNO
Ciao Riccardo.
Premetto che non sono un amante dei racconti narrati totalmente coi dialoghi, ma devo dire che il tuo è scritto e gestito molto bene. Considerato anche che io coi dialoghi sono spesso in difficoltà, non posso che farti i miei complimenti ed essere anche un po' invidioso.
Non ho molto da eccepire. Non avendo nessuna parte non di dialogo non posso giudicare punto di vista, show don't tell o cura delle descrizioni...
Sei stato molto abile ad aggiungere azioni e movimento ad esempio con la tazza di tè e a dare un minimo di contesto con il ruolo del dottore. Quello che mi manca qui (ed è il motivo per cui non amo i racconti totalmente di dialogo) è solo un po' di contestualizzazione (l'anno, in che parte del mondo siamo, roba così).
La trama mi è piaciuta molto, così come il colpo di scena finale, intrigante e inaspettato.
Ottima prova! Spero di rileggerti presto.

FELICE
Ciao Mario.
Gran bel testo, niente da dire. Un flusso di coscienza che colpisce, gestito alla perfezione. Questa situazione che peggiora frase dopo frase. La confusione del PDV che è anche la nostra. Bello!
Ma, perchè ovviamente dopo così tanti complimenti c'è sempre un ma, non ho trovato molta aderenza al Tema. Con questo non voglio dire che il tuo testo passi da ottimo a schifoso, ma devo tenerne conto nello stilare la classifica e nel tuo girone ci sono tanti testi validi.
Non ho ancora deciso le posizioni esatte, quindi mi piacerebbe capire come hai interpretato questo Vai all'Inferno. Magari non ho colto io e mi basterebbe il LA per cambiare opinione.
Grazie.

SPERMIOGRAMMA
Ciao Marco,
il racconto mi è piaciuto anche se non ho apprezzato al 100% l'utilizzo degli orari scanditi così nettamente. Mi spiego meglio, mi è piaciuta l'idea, ma poi sulla carta ci sono frasi davvero troppo frammentarie e diventa una telecronaca che mi ha stancato.
Molto meglio i passaggi dove le frasi sono più di 10 parole e trasmettono di più. Capisco il problema del tempo e della battute, non si può pretendere la perfezione da questi racconti. Un applauso per l'uso della seconda persona che è sempre molto difficile.
Ti segnalo solo un paio di cose che ho notato, ma rimane un mio parere personale.

Hai preso l’appuntamento nemmeno una settimana fa.
«Lo spermiogramma lo facciamo il giovedì su prenotazione» ti ha detto la centralinista.
Hai prenotato.
Hai dalle 8:45 alle 9.15 per consegnare “il campione.”
Hai da poco una compagna, che sarebbe felice di procreare insieme a te e siccome l’idea di “rendere la tua vita un inferno” ti piace, hai deciso di verificare le tue capacità fecondative prima di creare aspettative.
Quattro frasi consecutive che iniziano con "hai" sono troppe a mio avviso.

8:01 Ti alzi dal tavolo e scatti verso casa.
però non scatta verso casa ma verso la cassa.

L'attinenza al tema l'ho colta e mi è piaciuta la tua rivisitazione.
A rileggerci.

L’ANGELO CADUTO
Ciao Alessio,
il tuo racconto mi è piaciuto, anche il colpo di scena finale, anche se gli avrei dato più forza. Capisco che il numero di battute non aiuta, ma avrei magari asciugato il dialogo iniziale col capo per dare spazio a qualcosa di più potente per la fine.
(lui che barcolla. scivola a terra. si prende la testa tra le mani. fissa il nome samael e il pentacolo. grida il nome della figlia. si infila la pistola in bocca. preme il grilletto. ovviamente scritto decentemente e non così XD)
Ti scrivo anche qualche appunto stilistico che ho colto, ma senza nessuna pretesa di volerti correggere.

«Mia figlia è stata la prima!»
Non aggiunse una parola di più.
«...Ti dimostrerò che stai sbagliando.»
Chi non aggiunge una parola? Il capo? lo specificherei. E perché metti i puntini all'inizio del dialogo nella riga sotto?

Ucciso la notte scorsa.
la notte precedente.

Era sempre stato un passo avanti a lui, sin dall’inizio. Amava lasciargli piccole briciole, utili a evidenziare quanto fosse incapace e inadeguato nel dargli la caccia. Ma credeva anche che lui volesse essere trovato, che volesse coronare l’apice dei suoi perversi desideri finendo in manette, e doveva essere lui a farlo.
Arrivò al 42 di Jackson Street.
Tre "lui" in pochissime righe, che tra l'altro un po' confondono.

Tutte le vittime erano ragazzine di massimo vent’anni, figlie di padri divorziati. L’unico collegamento che fosse mai riuscito a constatare con certezza tra i vari omicidi
Metterei un "ERA l'unico collegamento ecc" oppure metterei la seconda frase prima collegandole in altro modo.

L’interno della testa di quel pazzo se la immaginava esattamente in quel modo, un’anticamera oscura e lorda, che celava perversioni innominabili.
Questa frase non mi è piaciuta. La toglierei del tutto perchè aggiunge poco al racconto.

Uno dei tanti nomi del diavolo. Lo sapeva perché la sua ex moglie era ossessionata da quella roba. Lui non lo sopportava.
Lui non LA sopportava.

La scientifica era già passata a fare i rilevamenti di rito quel mattino, sapeva di non poter far nulla, ma doveva comunque vedere quell’ennesimo scempio.
Questo è un raccontato che non ci serve.

Era identico. Anzi, era lo stesso.
Intendi lo stesso modello o proprio quello di sua figlia? Suppongo sia quello di sua figlia, lo renderei solo un pochino più chiaro.

In un istante le due metà di se stesso, scisse dal dolore della morte di sua figlia, si unirono nuovamente.
Metterei RIUNIRONO e toglierei il nuovamente. (non perchè sia un avverbio in mente, ma solo perchè riunirono è più azzeccato secondo me).

Nel complesso per me è un racconto valido e interessante. Avrei solo puntato l'obbiettivo su dettagli diversi per rendere ancora più godibile il tutto!
Ribadisco che è solo il mio punto di vista, ma spero possa esserti utile!
SPERMIOGRAMMA
Ciao Marco,
il racconto mi è piaciuto anche se non ho apprezzato al 100% l'utilizzo degli orari scanditi così nettamente. Mi spiego meglio, mi è piaciuta l'idea, ma poi sulla carta ci sono frasi davvero troppo frammentarie e diventa una telecronaca che mi ha stancato.
Molto meglio i passaggi dove le frasi sono più di 10 parole e trasmettono di più. Capisco il problema del tempo e della battute, non si può pretendere la perfezione da questi racconti. Un applauso per l'uso della seconda persona che è sempre molto difficile.
Ti segnalo solo un paio di cose che ho notato, ma rimane un mio parere personale.

Hai preso l’appuntamento nemmeno una settimana fa.
«Lo spermiogramma lo facciamo il giovedì su prenotazione» ti ha detto la centralinista.
Hai prenotato.
Hai dalle 8:45 alle 9.15 per consegnare “il campione.”
Hai da poco una compagna, che sarebbe felice di procreare insieme a te e siccome l’idea di “rendere la tua vita un inferno” ti piace, hai deciso di verificare le tue capacità fecondative prima di creare aspettative.
Quattro frasi consecutive che iniziano con "hai" sono troppe a mio avviso.

8:01 Ti alzi dal tavolo e scatti verso casa.
però non scatta verso casa ma verso la cassa.

L'attinenza al tema l'ho colta e mi è piaciuta la tua rivisitazione.
A rileggerci.

DAI CHE E’ FACILE
Ciao Stefano,
alcuni commenti tecnici prima del commento. Si tratta di miei pareri tecnici, non regole che voglio importi o chissà cosa. Ma visto che credo che anche a te come a me e a tutti gli altri piaccia "piacere" spero di non urtarti dicendo cosa non mi ha convinto.

Sai, quando entri non è che poi riesci a uscire e raccontare com’era.
capito il concetto, ma mi sembra un po' contorta come frase.

«A meno che non lo faccia tu», e Gabriele fece un gran sorriso di incoraggiamento.
non avrei messo la "e"

«Già, speriamo», rispose sconsolato Giovanni, iniziando a scendere.
Non mi piacciono i rispose, disse e via dicendo.

Ossia e Ovvero. non i fanno impazzire come risposte nel dialogo.

in generale i verbi come cercare, provare e iniziare non servono a molto e sarebbe meglio non utilizzarli se proprio non sono essenziali al senso della frase.

Il dialogo con il diavolo con la risposta CE L'HAI L'AUTORIZZAZIONE non mi è proprio piaciuta. con il dito sul naso e il puff. Lo stesso il dialogo con la prima anima da riportare alla vita.

la frase finale non ha molta forza come chiusura è molto pesante quel "nel dirgli" che è quasi un'introduzione da discorso indiretto.
Gli occhi di Giovanni fiammeggiarono nel dirgli: “Vai all’Inferno!”. E si ritrovò solo.
qui poteva starci il puff. Ad esempio: Giovanni lo fulminò con lo sguardo. "Vai all'inferno!" E in un puff anche Gabriele sparì.

L'idea è carina e divertente, ma lo stile di narrazione è lontana dal mio gusto, nonostante mi abbia divertito.
A rileggerci!

CERBERO
Ciao Pietro,
ben trovato. Il tuo racconto non mi è dispiaciuto, ma devo concordare con chi mi ha preceduto sulla pesantezza di alcuni passaggi della trama. Ci sono forme e dettagli che ho apprezzato molto e mi piace anche la scena che hai scelto di rappresentare, ma non la percepisco come un racconto. La sento più come, appunto, una scena, uno spaccato, che non ha un vero inizio e una vera fine.
Ti hanno già fatto notare le - per gli a capo, quindi non lo ripeto (ok, l'ho appena fatto), ma al di là di quello non ho visto grossi errori, solo una scrittura un po' troppo ricercata e sfarzosa per i miei gusti. Non so se lo hai fatto a posta per stare in tema Divina Commedia o se è il tuo stile e per questo non voglio dire che sia sbagliata a prescindere. Sono gusti.
A rileggerci presto.

IRA DE DIOS
Ciao Moreno.
Il tuo racconto è probabilmente quello che mi ha convinto meno del girone. Ho riscontrato un po' di confusione nella narrazione, non sono riuscito a cogliere per bene il tema del Vai all'Inferno e mi sono ritrovato con una narrazione frammentaria e non focalizzata.
Anche il finale dove l'Andaluso ride, perchè avrebbe avuto altri 100 anni sul ponte... Perchè? Non mi è chiaro. Se dovevo averlo capito dal resto della narrazione, non mi è proprio arrivato e mi dispiace. Quando poi lo chiami il Cavaliere dell'Apocalisse mi confondi. Un soprannome o lo è davvero?
Ho un dubbio anche sulla parte centrale. "La polvere da sparo che impregnava i suoi vestiti si incendiò." stiamo parlando di Don Andrès? ma non era già nudo?
Se è la tua prima volta capisco la difficoltà di scrivere con tempi e battute ristrette. Io la prima volta ho fatto un macello!
Spero di rileggerti presto!

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eleonora.rossetti
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 26 ottobre 2020, 22:51

Eccomi! Devo dire che sono capitata in un girone con racconti davvero di qualità. Voglio quindi congratularmi con tutti gli scrittori coinvolti :)
Tuttavia c'è sempre l'ingrato compito della classifica (dico "ingrato" perché spiace dover mettere ultimo qualcuno che ha scritto una storia più che valida! ). E' stato molto arduo stilarla, lo confesso. Di nuovo, bravi tutti!

1) RED CARPET
2) VAI ALL'INFERNO
3) SPERMIOGRAMMA
4) B&B IL MELOGRANO
5) FELICE
6) DAI CHE E' FACILE
7) IRA DE DIOS
8) L'ANGELO CADUTO
9) CERBERO


SPERMIOGRAMMA
Ciao Marco! E' parecchio tempo che non incrociamo le penne qui a Minuti Contati.
Devo dire che il tuo racconto mi è rimasto impresso. L'ho riconosciuto ancora prima di leggere l'autore nel titolo del post: sei uno dei pochi che scrive sempre in seconda persona. E funziona. Anche lo scandire delle azioni con l'orario fa emergere l'urgenza del protagonista di adempiere la sua missione. All'inizio della lettura trovavo il particolare delle MILF forse invadente, ma il finale mi ha permesso di incastrarcelo senza considerarlo elemento "passibile di sforbiciata". L'interpretazione del tuo tema è sia l'escalation di casini che affronta il protagonista, sia l'inferno (metaforico e non) in cui si sta per cacciare perché ha avuto successo. Bel lavoro ;)

B&B IL MELOGRANO
Ciao Deborah! Non mi ricordo se ho letto qualche tuo racconto, in caso mi scuso se non mi ricordo, manco da un po' su MC.
Dunque, il tuo racconto ci guida fino all'arrivo nel B&B che rappresenta l'Inferno. Ho colto il guizzo del "Allora va all'inferno" colto dal navigatore, ho scritto anche io un racconto basato su un malinteso e non posso che apprezzare l'idea. Anche il riferimento al melograno (il frutto che, se mangiato, ti obbliga a rimanere negli Inferi) l'ho colto in pieno. Se proprio posso esprimere un parere che secondo me avrebbe reso più efficiente il colpo di scena, non avrei fatto collimare il nome del B&B "vero" con quello che poi infine trova, avrebbe reso meglio l'idea che il navigatore avesse esaudito alla lettera la sua richiesta, non so se mi spiego.
Disseminando alcuni indizi (es. la nebbia che non ti fa leggere l'insegna, il dubbio se fosse il posto giusto e magari il sollievo di sapere che lo è quando si trova nell'elenco degli ospiti, ecc.... sono solo alcuni esempi che ti suggerisco) magari ci avresti tenuto più sulle spine e tanti piccoli altri riferimenti sarebbero stati più d'impatto.
A rileggerci!

VAI ALL'INFERNO

Ciao Riccardo,
di solito non sono un'amante dei racconti composti da solo dialogo, ma questo l'ho apprezzato parecchio. Forse ho ravvisato qualche forzatura nelle risposte della psicanalista, un tentativo di spiegare al lettore i concetti da cui si parte per imbastire il colpo di scena finale. Ma non mi ha disturbato così tanto.
Trovo molto carina l'idea delle fissazioni e delle piccole manie (che tutti abbiamo, non possiamo negarlo) estremizzate fino a diventare l'innesco dei casini combinati da una creatura soprannaturale (il cambion).
Sul termine greco ho inciampato, ho dovuto leggere gli altri commenti per capire che diavolo fosse XD
Ben fatto ;)

RED CARPET
Ciao Maurizio! E' sempre un piacere leggerti.
Dunque, ci dai un bello spaccato sulle disillusioni di un'aspirante attrice che ha venduto l'anima della madre al Diavolo e sta per giocarsi la sua per riuscire ad arrivare al successo anziché limitarsi a recitare nei B-movie. Sei riuscito a tratteggiarne il carattere cinico e il desiderio di avere tutto e subito, annegando nella droga per sopportare gli ostacoli.
Il tema c'è e il racconto fila fino alla fine, se devo trovarci un difetto stilistico (oltre a quelli che già ti hanno segnalato, come le "E" ripetute nel dialogo) è:
"Sarah non risponde. Il Diavolo sogghigna. Ha già capito tutto."
Qui togli l'obiettivo che ho puntato su Sarah e lo punti sul Diavolo, per poi ritornare repentinamente su Sarah. Avrei omesso. Il silenzio di Sarah e la successiva chiamata euforica mi avrebbe comunque confermato che il patto era stato sancito.
Bella prova, alla prossima!

L'ANGELO CADUTO
Ciao Alessio. A me piacciono molto i thriller, specie quando trattano di serial killer, quindi ero partita col piede giusto leggendo la tua storia. L'ho trovato però un po' sbilanciato, nel senso: il dialogo col superiore prende quasi un terzo del racconto. L'avrei stringato a poche righe, se non addirittura pensieri-flashback che riecheggiano nella sua mente mentre già sta facendo il sopralluogo. Avresti guadagnato caratteri preziosi per curare meglio l'eventuale colpo di scena (vedi più avanti). Anche qui arriva la nota dolente: il particolare del kee-way che spunta da una cassettiera mezza aperta. Di solito una scena del crimine, specie se efferato, viene davvero passato al setaccio, mi pare un po' impossibile che nessuno se ne sia accorto prima.
Releghi il colpo di scena a poche righe, senza darmi il tempo di farmi dire "ah, ecco perché", complice anche il fatto che non dissemini indizi lungo il percorso. Si arriva al luogo del delitto, lui compie l'atroce scoperta, voilà emerge l'alter ego. In sé la seconda personalità malvagia non è un espediente che aborrisco a priori, però mi ci fai arrivare con un salto troppo lungo, secondo me.
Sarà difficile piazzarlo in classifica perché queste mancanze sono comunque bilanciate da un'ottima padronanza di stile di scrittura.
Alla prossima!

DAI CHE E' FACILE
Ciao Stefano. Il tuo racconto fila liscio, e mi è piaciuta anche la digressione che illustra come hanno fatto i due protagonisti a giungere a quel punto anziché seguire la linea cronologica degli avvenimenti. E' un espediente che riscontro spesso in alcuni libri e film, nel prologo, in cui si vede una scena a metà della vicenda e poi si parte dall'inizio.
Il tema è ovviamente centrato (più esplicito di così, d'altronde!).
Ho seguito con interesse l'impresa di questo messia alle prime armi, un novello Orfeo dell'umanità che invece di salvare un'anima combina una sorta di disastro e alla fine perde pure il suo amico perché non domina il potere della sua ira.
Non trovo guizzi narrativi che possano piazzarmelo sul podio, però si lascia leggere e nella sua struttura è abbastanza equilibrato.
Nota a margine:
"Ma insomma, ma ti pare che per salvare un’anima bisogna anche pregarla? "
Questa frase, essendo un pensiero, l'avrei messa in corsivo.

A rileggerci!

CERBERO
Ciao Pietro, ben trovato.
Ciò che apprezzo di più del racconto sono le descrizioni. A parer mio hai saputo tratteggiare il paesaggio infernale in maniera molto immersiva, con una prosa ricca ma non troppo pesante. Anche io ti segnalo gli errori delle virgole di troppo, che mi hanno un po' disorientato col ritmo della lettura. Sulla tecnica, invece ho qualche osservazione, con un POV un po' ballerino, prima focalizzato su Dante e poi proiettato a osservatore esterno in alcune scene. Il tema è sicuramente rispettato, ciò che però non mi convince è il finale, con un "duello" ridotto a uno spazio misero rispetto a tutta la sua introduzione e un escamotage per la salvezza che sembra un po' tirato fuori dal cappello a cilindro, anche perché un personaggio come Virgilio ha tratti ben definiti nell'immaginario collettivo e il potere di plasmare il fango non rientra proprio nei canoni. Avrei preferito che avessi fatto cenno un po' prima alle sue capacità, così che avrei potuto giustificare l'espediente finale.
A rileggerci!

IRA DE DIOS
Ciao Moreno, è un piacere leggerti.
Dunque, il tuo racconto l'ho letto un paio di volte per capire dove fosse il tema, e infine ho compreso: il sacrificio offerto al mare. Prima il traditore, poi i quindici uomini, infine la nave. Devo però tenerne conto quando stilerò la classifica, poiché per altri il messaggio mi è arrivato chiaro.
Per la storia e lo stile, non ho appunti da farti: il racconto scivola via che è un piacere. Ho molto apprezzato la figura del mare, quasi un essere vivente a sé, che raccoglie i tributi offerti.
Forse sul finale avrei concluso con una frase con più mordente: l'azione si spegne quasi senza accorgersene.
Bella prova, alla prossima ;)

FELICE
Ciao Mario! Il tuo flusso di coscienza riesce a farmi provare la fallace rottura della mente del protagonista mentre la sua memoria cede sempre più, con un ritmo dei pensieri zoppicante che calza a pennello con la difficoltà a concentrarsi su quanto stava facendo. In effetti adesso mi lasci col dubbio: la figlia ha staccato la testa alla madre? Sul serio? Non puoi lasciarmi in sospeso con i dettagli di questa vicenda, mannaggia!
Scherzi a parte, per quanto riguarda il tema, devo ammettere che ho dovuto leggere la tua spiegazione per riuscire a trovarlo e a incastrarcelo. Dovrò tenerne conto quando stilerò la classifica, purtroppo, ma ciò non toglie che il tuo racconto sia una piccola perla. Ben fatto!
Uccidi scrivendo.

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Gennibo
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 27 ottobre 2020, 12:04

Ecco la mia classifica:
1 - Felice
2 - Red Carpet
3 - Vai all'inferno
4 - L'angelo caduto
5 - Dai che è facile
6 - B&B Melograno
7 - Spermiogramma
8 - Ira de Dios
9 - Cerbero

Red Carpet
Ciao Maurizio, è sempre un piacere leggerti. Il racconto mi ha appassionato, scritto in modo magistrale e con ironia.
Ho apprezzato lo stacco dalla scena horror con lo “sciaguattare” (anche se su questo termine mi sono soffermata, rallentando la lettura), al set cinematografico; ha dato respiro senza perdere la sensazione di disagio della protagonista. C’è un altro stacco con il tocco del diavolo, tre passi (incipit, set, mano diabolica) che portano la narrazione in avanti incuriosendo il lettore.
L’unico punto su cui sono inciampata è quello dell’anima della madre, mi chiedo: in che modo la figlia è riuscita a dare l’anima della madre al diavolo?
E secondo me puoi togliere: simile a quelle di un cadavere. (già si capisce tutto dalla descrizione precedente.)
Che dire? Molto bravo!

Spermiogramma
Ciao Marco e piacere di leggerti, la storia secondo me viene penalizzata dalla sequenza di alcune frasi, ad esempio:
la prima riga di dialogo inizia bene, se non fosse che la frase dopo mi ha catapultato in un altro mondo in cui ho faticato ad entrare. Iniziare con il protagonista e l’ambientazione e poi passare al dialogo faciliterebbe la comprensione.
Penso che la frase: “Chissà perché eri convinto che fosse mercoledì.” Avrebbe bisogno di maggior contesto perché fino alla sua spiegazione il lettore non ha appigli per fare delle ipotesi (se c’erano io non li ho colti).
Riguardo la mattina al bar, va bene se non spieghi niente al lettore se quello che scrivi è quello che ci si aspetta, se quello che scrivi immerge il lettore nella giusta ambientazione. Al bar, con queste MILF (ho imparato un acronimo nuovo) io mi aspetto che sia sera. (Mi chiedo se sia un mio limite.) Per questa ragione introdurrei all’inizio anche il particolare che è mattina.
Non è “una specie”, ma proprio “uno spray ambulante di saliva”.
Vista la descrizione del ginocchio direi “Mi si è squarciata la calza” più che smagliata.
“Hai deciso di verificare le tue capacità fecondative prima di creare aspettative.” Carino, ma lo trovo un comportamento poco verosimile, potresti essere “a posto” ma lei non riuscire lo stesso a rimanere incinta. È una spiegazione, che potrebbe essere più efficace se in sala d’attesa incontrassi un amico, un infermiere che ti chiede che cavolo stai facendo, tu rispondi sottovoce e questo ti guarda scettico. (dando così voce al mio scetticismo di lettrice).
Da quando parti con il “ticchettio” del tempo che passa e la narrazione accelera, il ritmo e la storia migliorano. (è la parte che ho apprezzato di più.)
Anche se “ti piace l’idea di rendere la tua vita un inferno” insieme all’ultima frase "Hai tutte le carte in regola per avere qualcuno che renda la tua vita un inferno." mi sembrano una forzatura per entrare nel tema.
Comunque interessante e facilmente migliorabile.
A presto e buona edition!



L’angelo caduto
Ciao Alessio, ho trovato questo tuo racconto interessante e mi è piaciuto il finale, quest’uomo disperato per la morte della figlia, si accanisce per trovare il responsabile e quando lo scopre senza esitazioni lo uccide.
I dialoghi sono buoni ma migliorabili, li accorcerei, tipo:
«Si, ti hanno tolto il caso, mi dispiace. Se vuoi qualcuno con cui prendertela ce l’hai davanti, è solo colpa mia se ti ho concesso tanto tempo per niente. Pensavo potessi farcela ma mi sbagliavo. Ti sei lasciato coinvolgere troppo dai tuoi… trascorsi.»
Potrebbe diventare:
«Ti hanno tolto il caso, mi dispiace.»
«È di chi è la colpa?» Il tono era sarcastico.
«Ti sei lasciato coinvolgere troppo dai tuoi… trascorsi.»
«Non è vero, e vedrai che riuscirò a beccarlo.» scappò dall’ufficio. Se il capo avesse detto un’altra parola avrebbe perso il controllo.
Avrei preferito un'ambientazione più italiana e meno Ellroyana anche se ne capisco le ragioni.
Alla prossima e buona Edition!


Dai che è facile
Ciao Stefano e piacere di leggerti, ho trovato il tuo racconto divertente, soprattutto alcuni dialoghi e anche il taglio simpatico egocentrico del Messia. Però come già detto da alcuni, non rimane impresso, anche io mi sto chiedendo la ragione e provo a dare qualche suggerimento.
Forse tenere il punto di vista su Giovanni, dimezzare i caratteri che non sono strettamente necessari alla storia
(tipo da: «Sei sicuro che sia il posto giusto?» La fronte di Gabriele era tutta una ruga, la bocca storta. «Non pensavo fosse così…»
«Così come?», anche Giovanni guardò in basso, in quell’enorme abisso davanti a loro. Nemmeno lui sembrava convinto.
«Gelato. Avevo sentito dire che fosse fuoco e fiamme.» (291 caratteri)
A tipo: «Sei sicuro che sia il posto giusto?» Gabriele si grattò la testa. «Non pensavo fosse così…»
Giovanni guardò l'abisso. «Così come?» Nemmeno lui sembrava convinto.
«Gelato. Ma non era fuoco e fiamme?» (197 caratteri))
e così avresti spazio per aggiungere qualcosa in più di ambientazione e caratterizzazione dei personaggi, in questo modo potresti guadagnare diverse posizioni.
Spero di esserti stata d'aiuto.
Un caro saluto e buona Edition!



Vai all’inferno
Ciao Riccardo e piacere di averti letto, al contrario degli altri commentatori io ho un debole per le storie quasi tutte con i dialoghi, e tu sei stato bravo a gestirli, sono d'accordo con chi ha detto che ci sono dei pezzi un po' spiegati ma vista la modalità ne capisco le ragioni e le ho seguite con interesse, e ho trovato originale anche la fine.
Insomma un bel lavoro.
Alla prossima e buona Edition!


Felice
Ciao Mario e felice di leggerti! Questo racconto è uno dei più belli che ho letto fin'ora. Ho apprezzato il flusso narrativo, soprattutto alla fine, il doppio pensiero tra parentesi funziona bene. Ho solo una perplessità, scrivi: "Nostra figlia le ha staccato la testa" e poi più niente, mi chiedo se il suo inferno sia la disperazione che prova per la testa che non funziona bene o per quello che ha fatto la figlia.

Cerbero
Ciao Pietro e piacere di leggerti, trovo il racconto interessante, il punto di forza secondo me sono le descrizioni con le azioni, sono d'accordo con quelli che sono arrivati prima di me e non voglio ripeterti sempre le stesse cose, secondo me con un po' di pratica e una migliore focalizzazione potresti migliorare molto, ti faccio qualche esempio:
cerca di usare le frasi in positivo e non in negativo tipo: Cerbero non doveva essere lontano. (Cerbero doveva essere vicino)
Oppure: Quegli occhi chiari erano come delle torce che schiarivano l’oscurità. (Gii occhi chiari erano torce che schiarivano l'oscurità.)

B&B Il Melograno
Ciao Deborah, l’idea che tu mandi all’inferno il tuo cellulare e questo ti ci porta davvero mi è piaciuta moltissimo. Lo stile sarebbe da affinare ma per essere una prima volta qui su Minuti Contati direi che la tua prova è buona. Potresti migliorare il racconto focalizzandoti su ciò che serve alla storia, del tipo: a cosa serve sapere che il telefono è attaccato alle bocchette dell’aria condizionata? Oppure: Si strinse la giacca addosso e spinse lo sportello, ma si bloccò subito, appena messi i piedi sulla ghiaia.
Capisco il tuo voler rendere vivida la descrizione arricchendola al massimo di particolari, ma qui ce ne sono più di quelli che servono.

Ira de Dios
Ciao Moreno, credo sia la prima volta che leggo un tuo racconto, l’inizio mi ha catapultato dentro a un’atmosfera suggestiva, ho apprezzato lo stile, molto adatto all’ambientazione. Mi piacciono le storie di pirati. Purtroppo, continuando nella lettura ho trovato difficile focalizzare la storia, quello che stava succedendo; è un peccato perché secondo me l'idea è molto interessante.
A presto e buona Edition!

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antico
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 27 ottobre 2020, 12:28

Dovete ancora ricevere quattro classifiche.

Fabio84
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 28 ottobre 2020, 17:30

Ciao a tutti,
ecco i commenti

Ira de Dios, di Moreno Marchetti
Ciao Moreno,
ho letto con interesse il tuo racconto.
Ci sono cose che mi sono piaciute molto e altre che mi hanno lasciato perplesso.
La cosa buona è l'atmosfera che si respira e che accadono molti avvenimenti. Ho apprezzato anche certe frasi in cui c'è un ottimo uso dei termini tecnici (occhio però a non cadere nell'ipertecnicismo solo per farne sfoggio col lettore).
Ci sono alcuni aspetti che mi hanno ostacolato la lettura. Prendili come suggerimenti anche perché molti sono per gusto personale.

Nomi molto arricchiti "Don Andres l'Andaluso", mi pare con l'intento di utilizzarli poi per non ripetere sempre lo stesso nome.
- Alcuni utilizzi di "suo" e simili :
ernst ha scritto:
Il’Andaluso se ne stava in piedi nudo con il suo grosso membro rivolto verso il mare. Il suo Jolly Roger sventolava sulla Ira de Dios ancorata in rada.

Mi sedetti attorno al fuoco con la mia razione di rum

.

Se evitavi "suo" vicino a "grosso membro" si sarebbe capito lo stesso.
Mettere il "suo Jolly Roger" secondo me non aggiunge molto. Se era per fare capire che la nave era sua, secondo me si poteva trovare un sistema migliore.
Ripetizione " Ed Bounty. Bounty Ed" . Sembra fatta apposta ma non ne capisco il motivo.
Alcuni passaggi di scena sono fin troppo veloci:
ernst ha scritto:

Tutto era rosso, il sole, il fuoco dei falò, l’ira del tradito e l’ira del traditore. Urla di uomini, stridore di ferro. L’Andaluso lacerò con la sua sciabola moresca le carni del ventre di Ed Bounty.

Perché a un certo punto Don Andres viene chiamato "Cavaliere dell'Apocalisse"? Purtroppo non ho capito l'economia di questa parte nella storia.
Alcuni casi di infodumping: penso che Don Andres conosca che ha 32 cannoni.
ernst ha scritto:

-Hombres! Il debito con il mare è stato ripagato! Il debito con la mia collera è ancora aperto. Quindici uomini seguiranno Bounty Ed negli inferi entro l’alba.
-Don Andrès, la Ira de Dios è un galeone da 32 cannoni! Serve la ciurma al suo completo per manovrare in battaglia - cercai di intercedere per l’equipaggio.
.


Come mai l'utilizzo di questo termine? Non capisco se c'è qualche riferimento che mi sono perso.
Ancora e ancora per fermarsi solo e soltanto al “decimoquinto”.

Credo che questi nomi si possano mettere senza la maiuscola:

-Spiegate il Trinchetto, il Parrocchetto e il Velaccio

C'è un eccesso di informazione a mio avviso qui:

-Facciamo vela verso l’Havana - rispose secco Don Andrés vedendomi entrare nell’alloggio del capitano.


Se ho capito bene Don Andres è il capitano; la frase sopra sembra quasi che Don Andres "veda da fuori " entrare il protagonista nella stanza.

Nota molo marginale, probabilmente dovuta a come si scrive post nel forum:

Non alberga paura en el corazon de un pirata!

Le parti "in lingua straniera" andrebbero in corsivo.

Ciao e buon proseguimento.



B&B Il Melograno, di Debora Dolci
il tuo racconto parte a bomba.
La parte iniziale secondo me è molto dinamica.
Si crea molta aspettativa, in un grande crescendo. Secondo me questo "hype" si comincia a sgonfiare un po' a metà, dilungandosi in alcune frasi di circostanza

(
Debora D ha scritto:
«Sì, l’aspettavamo.» La ragazza appoggiò il libro. «Io sono Kore.»
«Piacere, scusa l’attesa. Mi sono perso. La nebbia...»


oppure in passaggi un po' prolungati (il fatto che il protagonista avanzi passo dopo passo fino alla reception).

Sul finale avrei calcato un po' più la mano: mi pare di intendere che il protagonista sia destinato a rimanere lì per via del melograno, oppure quella delle receptionist era una frase buttata lì?

Purtroppo non essendo un fan del metal, molti riferimenti non li ho colti ma è un problema mio, vedo che molti li hanno apprezzati =)

Per lo stile, soprattutto nella prima parte, ottimo lavoro.


Cerbero, di Pietro Alcaro
ho letto il tuo racconto con piacere.
La storia regge bene il senso di angoscia per l'arrivo di Cerbero.
Ci sono alcune cose su cui ero più perplesso per per gusto personale.

PietroAlcaro ha scritto:
Le gambe di Dante affondavano nel terreno melmoso fino agli stinchi


L'incipit l'avrei focalizzato direttamente su Dante (es. Dante affondava nel terreno melmoso fino agli stinchi).
Ci sono alcune frasi simili anche successivamente.

PietroAlcaro ha scritto:
Ora, i passi di Dante andavano più veloci, come se fosse sulla terra ferma



A mio avviso in alcuni casi si può limitare l'utilizzo di alcuni "suo/mio" ecc.. il senso è che, anche se si eliminano, si capisce a cosa si riferisce implicitamente.

PietroAlcaro ha scritto:
Virgilio sporse la sua mano verso di lui


Come proposta la frase sopra potrebbe essere: "Virgilio sporse la mano verso di lui" oppure "Virgilio gli offrì la mano"

Nella frase sotto a mio avviso il "sua" può essere eliminato.
PietroAlcaro ha scritto:
saltò all’indietro e schivò la sua zampa



Altra cosa, ma forse anche qui ho colto male. Cerbero ha tre teste e sei occhi. Nella frase sotto ti riferitivi che solo UNA testa era concentrata su Dante?

PietroAlcaro ha scritto:
rossi come due tizzoni ardenti,


A proposito di questo sembra che quando Cerbero sgranocchi il finto Dante, solo una testa sia impegnata. Le altre?

L'escamotage con cui Virgilio salva Dante secondo me è molto bello, ma avrebbe potuto avere più preparazione prima: magari mostrare che Virgilio è in grado di plasmare il fango. A mio avviso qualche accenno a questo c'è già prima (parli all'inizio proprio di Dante e la melma e che la pioggia scorre via da Virgilio) ma sarebbe stato da approfondire.

Ciao e buon proseguimento.


Felice, di Mario Pacchiarotti
che bello questo racconto.
Questo smarrirsi e ritrovarsi e poi rismarrirsi è reso molto bene.
Nulla da eccepire su stile e trama (percorso più che altro).
La fine giunge quasi liberatoria.
Sul tema non ho trovato troppi agganci, ma credo di non averli colti io.
Ottima scelta anche sul titolo: all'inizio davvero non lo coglievo!
Ciao



Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi
ottimo racconto. Non lo dico a cuor leggero: di solito non so un amante del "solo dialogo".
A mio avviso questo è venuto molto bene.
Hai dosato le informazioni molto bene in maniera tale che il colpo di scena non è sembrato campato per aria.
Se proprio bisogna cercare qualcosa, la parola greca μύθος l'avrei messa come mýthos.
Ben fatta.
ciao


Dai che è facile!, di Stefano De Luca

il racconto mi ha divertito molto.
È difficile oggigiorno distinguersi rispetto tutti gli altri Messia!
Mi pare da capire che non ci sia un punto di vista ben piantato su qualcuno ma si seguono le vicende più dall'esterno. È una scelta?
La scena dell'incontro col diavolo mi è piaciuta, ma avrei calcolato maggiormente la mano sulla bizzarria e ironia della questione. Mi è dispiaciuto vedere che si è consumata in una frase: avrei voluto goderne un po' di più! =)
Diciamo che quest'impressione di tenere il freno l'ho percepita anche in altre parti del racconto: se ne accenna, ma si potrebbe dare molta più enfasi.

Finale molto buono.
Ben fatta
Ciao



L’angelo caduto, di Alessio Magno
buon racconto.
La prima parte spacca.
Ci sono alcuni dettagli che secondo me andrebbero meglio specificati. Es.

Puch89 ha scritto:
L'angelo caduto
di Alessio magno


L’uomo seduto davanti a suoi occhi sembrava mostrare tutto il peso dei lunghi anni di servizio.

Non aggiunse una parola di più.


Specificare per esempio chi non aggiunge una parola di più.

La seconda parte del racconto arriva rapidamente verso la fine dando prima un'occhiata della situazione familiare e di come si comporti l'assassino.
La cosa che non capisco bene è come Nate si sia accorto subito del biglietto mentre alla scientifica, che dovrebbe essere esperta, è sfuggito il reperto.

Per il resto tutto ottimo soprattutto per lo stile.
ciao e a presto



Spermiogramma, di Marco Roncaccia
direi che è l'interpretazione dell'argomento più originale che ho letto finora.
Molto divertente.
Lo stacco tra la prima e la seconda parte del racconto l'ho apprezzata e secondo me ci sta visto il tenore che vuoi dare alla storia.
A volere cercare il dettaglio, secondo me l'unica cosa era togliere quel "Fai" quando il protagonista si scusa.
Ma proprio cercando il dettaglio, eh!
Ben fatta
Ciao



Red Carpet, di Maurizio Ferrero
è un piacere leggerti e anche questa volta le aspettative sono rimaste soddisfatte.
A mio avviso stile impeccabile. Giocato molto bene su certi dettagli. Li ho potuti vedere e sentire chiaramente come se fossi lì.
La trama si dipana in maniera lineare.
Questo forse non mi ha fatto sussultare però l'hai condotta in modo perfetto dall'inizio alla fine.
Buon lavoro.
ciao



Per la classifica ho avuto molte difficoltà, perché ogni racconto aveva una peculiarità che lo elevava sopra gli altri.
Spero di essere buon giudice.

CLASSIFICA

1)Felice, di Mario Pacchiarotti
2)Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi
3)Red Carpet, di Maurizio Ferrero
4)Spermiogramma, di Marco Roncaccia
5)Dai che è facile!, di Stefano De Luca
6)L’angelo caduto, di Alessio Magno
7)B&B Il Melograno
8)Cerbero, di Pietro Alcaro
9)Ira de Dios, di Moreno Marchetti

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antico
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 28 ottobre 2020, 18:17

Dovete ancora ricevere tre classifiche.

costellazione di bacco
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 29 ottobre 2020, 21:44

Come sempre non è semplice stilare la classifica, ma ecco la mia:


1. FELICE
Ciao Mario, piacere di leggerti,
non credo di aver letto altro di tuo, ma i miei vivissimi complimenti. Un flusso di coscienza che colpisce, non appesantisce e non dà al lettore la sensazione di smarrimento.
L’inferno potrebbe essere proprio la perdita di memoria del protagonista?
Continua così e sono sicura che avremo modo di leggere altri magnifici racconti.
A presto.
Arianna

2. SPERMIOGRAMMA
Ciao Marco, piacere di leggerti,
complimenti, davvero un ottimo lavoro. Devo ammettere che ho adorato fin da subito il tuo racconto e di aver sentito l’ansia (e dato che sono donna lo prenderei come un complimento) del protagonista del non riuscire a venire. L’enumerazione degli orari, a mio parere, sono il pezzo forte poiché lasciano il lettore con il fiato sospeso e lo “costringono” a leggere fino alla fine. Come altri, anche io ho apprezzato il gioco di parole utilizzato: “rendere una vita un inferno” etc etc
Pollice in su.
A rileggerti.
Arianna

3.RED CARPET
Ciao Maurizio, piacere di leggerti,
comincio con il dirti che il racconto mi è piaciuto e penso che sia scritto molto bene. Fossi in te, inoltre, penserei alla possibilità di continuare il racconto, ha delle ottime basi per essere l’inizio di un romanzo o i un racconto molto più strutturato. Pollice in su.
A rileggerti.
Arianna

4.DAI CHE è FACILE
Ciao Stefano, piacere di leggerti,
racconto davvero molto carino e buffo e che lasica il lettore la facoltà di comprendere diversi messaggi. Ma qual è davvero quello che tu avevi in mente?. I dialoghi e la narrazione in generale sono lineari, ma come ti ha detto chi mi ha preceduto la descrizione dell’Inferno non spicca di originalità. Potevi fare molto meglio. Pollice tendente in alto.
A rileggerti
Arianna

5.L’ANGELO CADUTO
Ciao Alessio, piacere di leggerti,
mi aspettavo molto di più dal tuo racconto, invece, ho trovato questo molto piatto. È un racconta che non arriva alle corde del lettore. Mi dispiace dirti ciò perché, nonostante questa critica, ho notato che l’idea alla base è buona. Prova a riscriverlo, magari può venire fuori qualcosa di più strong (cosa che piace sempre).
Pollice in giù.
A rileggerti.
Arianna

6.VAI ALL’INFERNO
Ciao Riccardo,
comincio con il dire che, almeno per me, non è stato subito immediato il tuo racconto, infatti, l’ho dovuto leggere diverse volte per capire il tutto. Ciò non toglie che l’idea è davvero molto buona e il colpo di scena alla fine fa rimanere senza parole. Personalmente non avrei abusato con i dialoghi che creano nel lettore l’effetto smarrimento e rendono la narrazione molto pesante, magari sfoltendolo un po' può diventare davvero un ottimo racconto.
A rileggerti.
Arianna

7.IRA DE DIOS
Ciao Moreno, piacere di leggerti,
non ricordo di aver letto altri tuoi racconti ma, in ogni caso, credo che in questo racconto il tema è centrato in maniera originale e l’idea di base è davvero molto buona. Nonostante ciò si fatica leggermente a seguire la narrazione: forse la renderei più semplice e snella. Buona prova, in ogni caso. Prova a ri-lavorarci e vedrai che diventerà un ottimo racconto.
A presto.
Arianna

8.BEB IL MELOGRANO
Ciao Debora, piacere di leggerti,
sicuramente il tuo racconto è una buona prova di stile, ma dal punto di vista narrativo sei partita a bomba per poi perderti e lasciare il lettore con un senso di incompiutezza alla fine. Cosa succede dopo? Il Melograno lo porta all’Inferno? Spero che avrai voglia di continuare questo racconto e di farci sapere come andrà a finire.
A presto
Arianna

9.CERBERO
Ciao Pietro, piacere di leggerti,
comincio con il dire che il racconto, nonostante ami fortemente Dante, non mi è piaciuto: sicuramente il tema è centrato, ma non è originale. Ho trovato la tua idea come un voler giocare sul sicuro e lo spirito di MC, a mio parere, non è questo. Tutti partiamo da più o meno lo stesso livello e bisogna essere quanto più pazzi possibile nella scrittura soprattutto quando ci vengono proposti questi temi. Mi dispiace, ma è un pollice completamente in giù

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Andrea Partiti
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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 29 ottobre 2020, 22:20

Commenti in ordine canonico, classifica al fondo!

Red Carpet, di Maurizio Ferrero
► Mostra testo

Spermiogramma, di Marco Roncaccia
► Mostra testo

L’angelo caduto, di Alessio Magno
► Mostra testo

Dai che è facile!, di Stefano De Luca
► Mostra testo

Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi
► Mostra testo

Felice, di Mario Pacchiarotti
► Mostra testo

Cerbero, di Pietro Alcaro
► Mostra testo

B&B Il Melograno, di Debora Dolci
► Mostra testo

Ira de Dios, di Moreno Marchetti
► Mostra testo



1. B&B Il Melograno, di Debora Dolci
2. Dai che è facile!, di Stefano De Luca
3. Felice, di Mario Pacchiarotti
4. Spermiogramma, di Marco Roncaccia
5. Red Carpet, di Maurizio Ferrero
6. Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi
7. L’angelo caduto, di Alessio Magno
8. Ira de Dios, di Moreno Marchetti
9. Cerbero, di Pietro Alcaro

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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 29 ottobre 2020, 22:53

Salve, purtrppo non ho avuto tempo in questi giorni e nemmeno oggi di legger e commentare propriamente tutti tutti i racconti. Sono uno studente e ho dovuto studiare molto in questo periodo, sono anche nuovo e per me i ritmi del gruppo non sono ancora molto facili, cercherò di prenderci via via la mano. Ad ogni modo, ecco la mia classifica

1 L’angelo caduto, di Alessio Magno
2 Cerbero, di Pietro Alcaro
3 Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi
4 Ira de Dios, di Moreno Marchetti
5 Felice, di Mario Pacchiarotti
6 Red Carpet, di Maurizio Ferrero
7 Dai che è facile!, di Stefano De Luca
8 Spermiogramma, di Marco Roncaccia
9 B&B Il Melograno, di Debora Dolci

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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 29 ottobre 2020, 23:20

La classifica di Riccardo Olego (Rickagram) non può essere considerata valida perché mancante dei commenti. Se entro l'una non li posterà (con il giusto numero di caratteri ognuno) mi vedrò costretto a squalificarlo e a chiudere questo gruppo con una classifica in meno (in attesa della mia, ovviamente).

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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » venerdì 30 ottobre 2020, 1:01

Tempo scaduto.
Non avete ricevuto una classifica e l'autore che non ve l'ha postata verrà squalificato.

Nei prossimi giorni riceverete anche i miei commenti e classifica.

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Re: Gruppo VITA NOVA: Lista racconti e classifiche

Messaggio#16 » sabato 31 ottobre 2020, 20:54

Ecco a voi la mia classifica, gruppo dall'alta qualità media dei testi.

1) Felice, di Mario Pacchiarotti
Un pezzo bellissimo che, mio parere, va dritto dritto nel gruppo dei BEST OF ALL TIME di Minuti Contati (un'Antologia che, prima o poi, farò). Nulla da dire. mi sembra tutto al posto giusto, un testo nel quale si riflette e risplende tutta la tua saggezza ed esperienza. Pollice su con lode.
2) Vai all’Inferno, di Riccardo Rossi
Mi è piaciuto molto e non arrivo al pollice su completo solo per un paio di punti di cui non sono convinto: 1) quando si accenna alla scorciatoia si capisce che sia una considerazione importante che poteva essere usata per rivelare qualcosa di figo in seconda lettura, ma non mi è parso così ben sfruttato e 2) parlando dei figli infernali le parti sembrano intercambiarsi e d'un tratto è il protagonista che "spiega" allo psicoterapeuta, solo che le due voci sono molto simili e ho faticato a distinguerle. Per il resto: ottima conduzione e gran bella lettura, quindi pollice quasi su e i classifica finisci davanti ai pari votati racconti di De Luca e Ferrero perché il tuo racconto aveva, a mio parere, una difficoltà di esecuzione più alta.
3) Dai che è facile!, di Stefano De Luca
Lavoro davvero molto buono. Brillante, brioso, divertente, c'è solo la descrizione di quest'inferno che non mi è arrivata in pieno perché sembra che il lago ghiacciato sia in superficie, però è in fondo al baratro e ci si chiede se è davvero così piccolo o com'è organizzato. Credo dovresti concetrartici un pelo di più, giusto quel tanto da renderlo più chiaro. Mi ha ricordato tantissimo le vignette di Jenus, hai davvero grandi potenzialità comiche che dovresti esplorare ulteriormente. Come giudizio direi un pollice quasi su e finisci davanti al pari votato racconto di Ferrero perché qui ci ho visto più fantasia e creatività nella costruzione.
4) Red Carpet, di Maurizio Ferrero
Impeccabile, esecuzione quasi perfetta (qualche refusetto sparso che poteva scappare, ma proprio robetta). Non arrivo però al pollice su fermandomi al quasi su perché è un racconto molto classico, semplice, quasi banale per una penna come la tua. Sostanzialmente, non mi ha smosso nulla ed è stato come bere un bicchiere d'acqua bella fresca e pulita, il che è assolutamente un pregio, anche se poi, appunto, scorre via.
5) B&B Il Melograno, di Debora Dolci
Un'ottima costruzione, non c'è che dire. Due i miei appunti: 1) le parole della canzone metal sarebbe meglio fossero in corsivo anche se, a conti fatti, non so quanto possano aiutare nell'immersione per come sono posizionate, ora, nel testo (considera anche che non sono un esperto e quindi ho fatto ancora più fatica) e 2) pur apprezzando il tutto, avrei gradito dei segnali più chiari di suo ingresso all'Inferno (ce ne sono tanti, ma Kore, ignoranza mia, mi ha detto poco e, di conseguenza, i melograni potrebbero non bastare). Detto questo, prova assolutamente positiva e per me stiamo sul pollice tendente verso l'alto in modo brillante e in classifica balzi davanti al pari votato racconto di Roncaccia anche se siete davvero quasi alla pari nella mia personale bilancia di pro e contro.
6) Spermiogramma, di Marco Roncaccia
Un racconto che deve vivere di delicati equilibri. Mi è piaciuto con riserva e rileggendo credo di avere identificato i problemi in due punti: l'apertura e la chiusura, due momenti topici insomma. Parti con la lunga frase della milf e questo mi ha reso difficoltoso entrare nel racconto. Diverso sarebbe stato se fossi partito con lui e poi, magari spezzandolo in due tronconi, avessi inserito la battuta della donna. Sullo svolgimento, poco da dire anche se trovo molto azzeccato il consiglio di Partiti sul creare impedimenti più verosimili alternandoli al altri più assurdi tipo il vicino con il vocione. Sul finale, poi, ho dubbi sul lungo periodo precedente alla chiusa, tenderei a snellirlo e a renderlo più efficace. In sostanza, un pollice tendente verso l'alto in modo brillante, ma una volta oliato meglio di quanto già non sia può ambire tranquillamente alla Vetrina.
7) L’angelo caduto, di Alessio Magno
Un esercizio più che buono nel quale dimostri grande capacità di scrittura. Ci sono diverse pecche a livello di scelta e su tutti mi concentrerei su 1) il dialogo iniziale è troppo lungo e artificioso (devi lavorare di più sui dialoghi, uno dei prossimi mesi potresti proprio dedicarlo a un racconto dialogato) e 2) l'indizio principale mancato dalla scientifica. Va reso tutto più naturale e a prova di logistica, ma il finale mi è piaciuto, la strada (del racconto) è quella giusta. Direi un pollice tendente verso l'alto.
8) Ira de dios, di Moreno Marchetti
Penso che i problemi del racconto siano tutti di strategia perché mi sono reso conto che tutte le tue decisioni erano ben ponderate. La tua è una buona penna e si percepisce però ho fatto fatica a rimanere sincronizzato sul racconto del quartiermastro, nel senso che più che un personaggio che racconta un vissuto mi è sembrato più volte un narratore esterno. I dialoghi presentati in quel modo non aiutano in tal senso proprio perché "sloggano" dal quartiermastro, o almeno questo è stato l'effetto su di me. Forse non avresti dovuto farlo partecipare e passare le sue risposte in modo indiretto. Altra cosa: lavorare meglio sul "messaggio" ricevuto da Don Andres dal mare avrebbe aiutato così come sottolineare in modo diverso i suoi poteri, dati ovviamente per scontato dal quartiermastro, ma in un contesto generale che rimane molto lontano dal lettore. Per tutti questi motivi per me è un pollice ni tendente verso il positivo che si piazza davanti al racconto pari votato di Alcaro per un migliore sviluppo dell'intreccio.
9) Cerbero, di Pietro Alcaro
Mi sembri avere delle belle potenzialità, il racconto è chiaro nonostante la prosa un po' pesante. Quello che proprio non funziona è il finale: scoppia tutto come una bolla di sapone. Ok, Virgilio lo salva e gli fa la battuta, ma il senso del tutto? Allo stato attuale rimane una chiusa priva di mordente, Virgilio lo salva e proseguono, ma senza pathos e senza un motivo fandande il racconto, un qualcosa che ti rimanga. Insomma, un racconto acqua e sapone che però vuole essere, per personaggi e per tono, altro, pertanto il lettore rischia di rimanere confuso e incerto. Per me un pollice ni tendente verso il positivo.

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