Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

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antico
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Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#1 » martedì 20 ottobre 2020, 2:37

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BENVENUTI ALLA LIVIO GAMBARINI EDITION, LA SECONDA DELL'OTTAVA ERA DI MINUTI CONTATI, LA 146° ALL TIME!

Questo è il gruppo INFERNO della LIVIO GAMBARINI EDITION con LIVIO GAMBARINI nelle vesti di Guest Star.

Gli autori del gruppo INFERNO dovranno commentare e classificare i racconti del gruppo OTTONE VISCONTI.

I racconti di questo gruppo verranno commentati e classificati dagli autori del gruppo SANGUE SUL GIGLIO.


Questo è un gruppo da DIECI racconti e saranno i primi TRE ad avere diritto alla pubblicazione immediata sul sito e a entrare tra i finalisti che verranno valutati da LIVIO GAMBARINI. Altri racconti ritenuti meritevoli da me, l'Antico, verranno a loro volta ammessi alla vetrina del sito, ma non alla finale. Ricordo che per decidere quanti finalisti ogni gruppo debba emettere cerco sempre di rimanere in un rapporto di uno ogni tre approsimandolo all'occorrenza per eccesso.

Per la composizione dei gruppi ho tenuto conto del seguente metodo: per primi ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso di punti RANK D'ERA, a seguire ho assegnato ai raggruppamenti coloro in possesso del RANK DELLA SETTIMA ERA (il primo nel gruppo A, il secondo nel gruppo B, il terzo nel gruppo C, il quarto nel gruppo A e così via), coloro che non hanno ottenuto punti nel corso dell'Era in corso e della SETTIMA sono stati assegnati a seguire (primo a postare gruppo X, secondo a postare gruppo Y, terzo a postare gruppo BETA, quarto a postare gruppo X e così via). Importante accorgimento: in quest'Era il gruppo con il Leader della classifica non potrà mai essere quello con più racconti, motivo per cui quando ci sarà un numero diverso di racconti per gruppo, come in questa edizione, gli ultimi racconti verranno assegnati saltandolo.

E ora vediamo i racconti ammessi nel gruppo INFERNO:

Cocytos, di Agostino Langellotti, ore 00.28, 4217 caratteri
Distrazioni, di Davide Di Tullio, ore 01.00, 3480 caratteri
Voragine, di Dario Cinti, ore 00.51, 4234 caratteri
Purificazione, di Alexandra Fischer, ore 22.06, 4075 caratteri
Perdizione, di Filippo Mammoli, ore 22.54, 4076 caratteri
Come stai?, di Giulio Marchese, ore 00.01, 4223 caratteri
Geremia, di Ilaria Masini, ore 23.34, 3495 caratteri
Ultima corsa, di Filippo Santaniello, ore 00.07, 4137 caratteri
Memorie dal passato, di Alessandro Randone, ore 00.43, 4202 caratteri
Il pellegrino, di Francesco Battaglia, ore 00.55, 4193 caratteri

Avete tempo fino alle 23.59 di giovedì 29 OTTOBRE per commentare i racconti del gruppo OTTONE VISCONTI. Le vostre classifiche corredate dai commenti andranno postate direttamente sul loro gruppo. Per i ritardatari ci sarà un'ora di tempo in più per postare le classifiche e i commenti, quindi fino alle 00.59 del 30 OTTOBRE, ma si prenderanno un malus pari alla metà del numero di autori inseriti nel gruppo approssimato per difetto. Vi avverto che sarò fiscale e non concederò un solo secondo in più. Vi ricordo che le vostre classifiche dovranno essere complete dal primo all'ultimo. Una volta postate tutte le vostre classifiche, posterò la mia e stilerò quella finale dei raggruppamenti.
NB: avete DIECI giorni per commentare e classificare i racconti del gruppo OTTONE VISCONTI e so bene che sono tanti. Ricordatevi però che Minuti Contati, oltre che una gara, è primariamente un'occasione di confronto. Utilizzate il tempo anche per leggere e commentare gli altri racconti in gara e se la guardate in quest'ottica, ve lo assicuro, DIECI giorni sono anche troppo pochi. E ancora: date diritto di replica, tornate a vedere se hanno risposto ai vostri commenti, argomentate, difendete le vostre tesi e cedete quando vi convinceranno dell'opposto. Questa è la vostra palestra, dateci dentro.

Eventuali vostre pigrizie nei confronti dei commenti ai racconti (che devono avere un limite minimo di 300 caratteri ognuno) verranno penalizzate in questo modo:
– 0 punti malus per chi commenta TUTTI i racconti assegnati al suo gruppo con il corretto numero minimo di caratteri.
– 13 punti malus per chi commenta tutti i racconti assegnati al suo gruppo, ma senza il numero minimo di caratteri.
– ELIMINAZIONE per chi non commenta anche solo un racconto di quelli assegnati al suo gruppo.


Vi ricordo che i racconti non possono essere più modificati. Se avete dubbi su come compilare le classifiche, rivolgetevi a me.
Potete commentare i vari racconti nei singoli thread per discutere con gli autori, ma la classifica corredata dai commenti deve obbligatoriamente essere postata nel gruppo OTTONE VISCONTI.
Altra nota importante: evitate di rispondere qui ai commenti ai vostri lavori, ma fatelo esclusivamente sui vostri tread.

E infine: una volta postate e da me controllate, le classifiche non possono più essere modificate a meno di mia specifica richiesta in seguito a vostre dimenticanze. L'eventuale modifica non verrà contabilizzata nel conteggio finale e sarà passibile di malus pari a SETTE punti.

BUONA LIVIO GAMBARINI EDITION A TUTTI!



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MatteoMantoani
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#2 » martedì 20 ottobre 2020, 23:21

Cocytos.
Ciao Agostino, piacere di leggerti. L’inferno c’è, ma secondo me il racconto ha poca attinenza col tema della gara: il protagonista va all’inferno, però lo fa per sua scelta e non c’è nessuno che ce lo manda. Inoltre trovo il racconto un pochino banale, la droga che ti porta all’inferno fa molto Hellraiser (in Hellraiser il cubo viene anche comprato in Medio Oriente, vedi il tuo effendi). Il finale mi ha un pochino deluso: se la radice porta all’inferno per l’eternità, non basterebbe suicidarsi?
Lo stile compensa le mancanze precedenti e ricalca le regole del show don’t tell: lo trovo ben reso, i piccoli dettagli sono vividi e in genere trovo un peccato che l’idea di base del racconto non sia all’altezza di questa narrazione. Mi è piaciuta molto la descrizione della radice: una sorta di mandragola infernale. Trovo i due segmenti scritti uno in prima e uno in terza persona una buona idea per esprimere più angoscia e attesa, però l’arma è a doppio taglio e si perde un po’ di fluidità. Forse era meglio mettere tutto in prima persona, ma qui sto cercando il pelo nell’uovo.


Distrazioni.
Ciao Davide, piacere di leggerti. Idea originale, tema rispettato. I paragrafi scanditi dalle ore incalzano il ritmo che comunque è già ben reso e dà proprio l’idea di un tempo che sta per scadere.
La narrazione segue le regole dello show don’t tell, i dettagli sono vividi ma avrei qualche correzione su alcune azioni (vedi dopo) che secondo me hanno qualche difetto. Peccato per qualche ripetizione e qualche refuso di troppo. Si tratta comunque di errori comprensibili visto il tipo di gara cui stiamo partecipando.


Voragine.
Ciao Dario, piacere di leggerti. Per quanto il tema sia rispettato e il racconto sfrutti una buona idea, la narrazione risente di un po’ di errori che ne rendono difficile la fruizione. C’è qualche piccolo refuso che rende difficile la lettura (errori perdonabili) e qualche inutile complicazione nel descrivere le scene (errori più gravi). Si vede che stai cercando di usare lo show don’t tell, e a tratti il tutto funziona bene, ma ci sarebbe bisogno di semplificare e correggere qualche scena. Peccato, ripeto, perché l’idea mi piaceva.


Purificazione
Piacere di leggere ancora un tuo lavoro, Alexandra. Tema rispettato. Narrazione interamente in raccontato. Temo di aver dovuto leggere il racconto diverse volte per riuscire a figurarmi le scene, ma ancora non sono riuscito a capire la trama; non si capisce bene chi siano i personaggi, che rapporto abbiano, chi siano le divinità marine cui alludono e non si capisce da chi o cosa sia generato il conflitto. Indichi diversi particolari ma non li spieghi bene (ancora non capisco a cosa servano i tatuaggi). Sebbene alcune idee siano carine (le lumache da battaglia, la guerra subacquea, e comunque l’ambientazione fantasy, che trovo interessante), dovresti puntare a snellire la tua narrazione in modo da facilitare la lettura. Le tue frasi sono molto lunghe, con diverse subordinate e cambi di soggetto: forse potresti spezzarle in più periodi in modo da aiutare il lettore a figurarsi scene separate. Anche i dialoghi hanno qualche difetto, non si riesce a seguirli bene e non si ha l’impressione che i personaggi conversino con successo.
Peccato. Credo che se sviluppata meglio l’idea avrebbe portato a un buon racconto, ma ho l’impressione che tu abbia voluto condensare in poco spazio un intero mondo fantastico. Forse se avessi avuto più tempo avresti potuto mostrare meglio la tua ambientazione.

Perdizione
Ciao Filippo, piacere di leggerti. Racconto molto drammatico e scritto usando lo stile del “raccontato”, Cercherei di rendere la narrazione più immersiva per esaltare il conflitto interiore della protagonista. La lettura prosegue senza troppi intoppi, anche se spostando qualche virgola si potrebbe rendere il tutto più fluido. Altra cosa che aiuterebbe sarebbe togliere degli aggettivi: ne usi almeno due alla volta e questo appesantisce molto la lettura. Non c’è una vera e propria trama, è uno spaccato tragico della vita di una donna con marito violento, e sinceramente non ci vedo qualcosa di veramente originale. Manca un atto di catarsi che completi la storia, magari lei che si ribella in qualche modo e (perché no) gli urla “Vai all’Inferno!” piantandogli un coltello nella schiena.


Come stai?
Ciao Giulio, piacere di leggerti. Il racconto è scritto con stile immersivo, si legge in modo scorrevole ma ci sono alcune cose che non funzionano bene. La trama sinceramente non mi ha colpito più di tanto, non si capisce se il personaggio sia veramente ipocondriaco o se i suoi bisogni siano reali. La prima parte si sofferma molto sull’ordine della casa (senza apparente scopo) e sul fatto che il personaggio non trovi le chiavi. La seconda parte mostra il protagonista parlare con la dottoressa, ma la scena precedente parla di un appuntamento saltato (e non si capisce che è un altro), quindi la prima scena non si collega alla seconda. In definitiva correggerei questo appuntamento annullato che mi ha creato molta confusione e collegherei le due scene magari parlando di un ritardo mostruoso, ma specificando che si tratta dello stesso appuntamento cui si fa riferimento in seguito.

Geremia
Ciao Ilaria, piacere di leggerti. Il tema della gara a mio avviso non è stato centrato, ma un pochino eluso. C’è un personaggio che va al bar “Inferno”, ma manca tutta la parte relativa all’esclamazione. Lo stile è quello del raccontato, c’è qualche digressione di troppo (all’inizio quando viene dato l’elenco di tutte le pietanze che vengono servite al bar) e manca un conflitto iniziale che susciti curiosità nel lettore.


Ultima corsa.
Ciao Filippo e piacere di leggerti. Il racconto ha un ritmo incalzante e serrato, l’idea è buona e originale. Ci sono dei punti di domanda: non ho ben capito se anche il vecchio è un fantasma (il suo muoversi istantaneamente e le dita ossute), mentre è abbastanza chiaro che è lui lo stupratore. Lo stile è quello di un monologo raccontato e si riconosce da quelle volte in cui il protagonista si rivolge direttamente al lettore, ma dato che il racconto è segmentato in varie scene separate, queste piccole intrusioni non allentano l’attenzione.


Memorie dal passato
Ciao Alessandro, piacere di leggerti. Purtroppo non colgo riferimenti al tema della gara, a parte il debole “inferno della fabbrica”. Il racconto offre molti spunti di miglioramento nella punteggiatura, nella narrazione e in qualche scena che non è ben resa. Lo stile è un po’ acerbo, un raccontato con troppe digressioni e scene poco coerenti. La protagonista si muove e agisce in modi un po’ strani, specie nel finale.


Il Pellegrino.
Ciao Francesco, piacere di leggerti. Trovo il tuo racconto molto evocativo, un affresco ben delineato nella prima parte e nella seconda un’evoluzione che esce un po’ dai binari canonici della Divina Commedia. Lo stile è molto ermetico e segue le regole del raccontato. Trovo alcune frasi un po’ troppo lunghe e avrei separato più i paragrafi, ma penso che il tutto sia un effetto voluto, da fermo immagine. Sebbene la narrazione sia un pochino troppo lenta per i miei gusti, ho apprezzato le immagini fortemente simboliche e l’idea di questa forza di volontà tale da far impallidire anche i giganti. Purtroppo non credo di essere riuscito a cogliere tutti i simbolismi, a partire dall’aquila che rappresenta Virgilio. Penso che comunque sia un lavoro molto particolare, forse nemmeno un racconto ma una specie di visione. Secondo me manca un po’ di aderenza al tema della gara: sì c’è l’Inferno e il viaggio all’Inferno, ma nessuno lancia l’esclamazione.



La mia Classifica:
1) Ultima corsa
2) Distrazioni
3) Cocytos
4) Voragine
5) Il Pellegrino
6) Come stai?
7) Perdizione
8) Purificazione
9) Geremia
10) Memorie dal Passato

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Luca Nesler
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#3 » mercoledì 21 ottobre 2020, 15:07

Ciao a tutti. Si potesse avrei messo qualche parimerito, ma tant’è…
Se qualcuno avesse desiderio di confronto o chiarimento, ditelo pure. Non scambiate il mio essere lapidario con l’essere scostante. Mi dispiace se urto qualcuno, ma l’alternativa è la menzogna.

Classifica:
1) Distrazioni
2) Cocytos
3) Voragine
4) Come stai?
5) Ultima corsa
6) Perdizione
7) Geremia
8) Il Pellegrino
9) Memorie dal Passato
10) Purificazione

Cocytos
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Voragine
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Purificazione
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Andrea Lauro
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#4 » sabato 24 ottobre 2020, 0:28

CLASSIFICA
Dunque, ho voluto premiare in particolare l’impegno di Dario Cinti e Giulio Marchese: i loro testi mi sono piaciuti. Va aggiunto che ho notato, in un solo anno che li seguo, un costante miglioramento dello stile. Questo di solito avviene quando si affianca lo studio della tecnica all’esperienza sul campo.

1 Distrazioni, di Davide Di Tullio
2 Voragine, di Dario Cinti
3 Cocytos, di Agostino Langellotti
4 Come stai?, di Giulio Marchese
5 Ultima corsa, di Filippo Santaniello
6 Perdizione, di Filippo Mammoli
7 Geremia, di Ilaria Masini
8 Il pellegrino, di Francesco Battaglia
9 Memorie dal passato, di Alessandro Randone
10 Purificazione, di Alexandra Fischer

Distrazioni, di Davide di Tullio
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Cocytos, di Agostino Langellotti
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Ultima corsa, di Filippo Santaniello
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Voragine, di Dario Cinti
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Perdizione, di Filippo Mammoli
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Il pellegrino, di Francesco Battaglia
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Geremia, di Ilaria Masini
► Mostra testo

Purificazione, di Alexandra Fischer
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Come stai? di Giulio Marchese
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Memorie dal passato, di Alessandro Randone
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antico
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#5 » domenica 25 ottobre 2020, 17:07

Avete ricevuto tre classifiche, ve ne mancano sei.

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Mauro Lenzi
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#6 » lunedì 26 ottobre 2020, 12:29

1) Distrazioni, di Davide Di Tullio
2) Come stai?, di Giulio Marchese
3) Voragine, di Dario Cinti
4) Cocytos, di Agostino Langellotti
5) Ultima corsa, di Filippo Santaniello
6) Perdizione, di Filippo Mammoli
7) Il pellegrino, di Francesco Battaglia
8) Purificazione, di Alexandra Fischer
9) Geremia, di Ilaria Masini
10) Memorie dal passato, di Alessandro Randone


In questa classifica non ho tenuto in considerazione i progressi degli autori. Alcuni di voi li conosco da troppo poco, altri per niente.
Ho premiato il mostrato rispetto al raccontato, cosa che intendo fare anche in futuro, per incentivare a questo stile narrativo.
Per i racconti che hanno mancato queste mie aspettative, per prima cosa ho guardato alla storia: doveva piacermi. In questi ci sono tanti parametri che concorrono. Alla fine ho bilanciato il tutto e stilato questa classifica.
Sotto un brevissimo commento generale, e nello spoil un estratto del mio commento nel topic dedicato. Poche parole per giudizi netti: per quanto ovvio che si tratti del mio parere, il mio intento è quello di fornire spunti di miglioramento più utili dei semplici incoraggiamenti.


Distrazioni

Ben scritto, storia senza sbavature. Sarebbe servito più approfondimento del lato umano e personale.

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Come stai?

Buon livello di scrittura; una storia senza particolari guizzi, ma bella l’immersione nella mente malata del protagonista.

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Voragine

Buon livello di scrittura, con alcuni piccoli inciampi. Bella idea, buona storia che il finale non riesce a concludere adeguatamente.

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Cocytos

Dettagli curati, buona scrittura ma con alcune scelte stilistiche che non hanno funzionato. Idea interessante ma trama incerta nella sua evoluzione.

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Ultima corsa

Bella idea e struttura circolare, la trama non è solida in tutti i punti ma comunque buona. Il difetto principale sta nello stile che non permette un’adeguata immersione.

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Perdizione

Idea che gioca facile sull’emotività, ma ha funzionato. Ci sono alcuni tentativi di dettagliare le scene, ma nel complesso troppo raccontato.

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Il pellegrino

Stile evocativo, ma un esercizio estetico fine a se stesso che trasmette poco al lettore; questi rimane fuori dalla storia, che infine neppure è chiara. Rispetto ad altri racconti si nota però la scelta netta dell’autore e il controllo che egli mantiene dell’opera.

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Purificazione

La fantasia straborda da tutte le parti, tra ambientazione e dettagli: al punto che la storia rompe le briglie e va per i fatti suoi, lasciandosi dietro i lettori e, temo, anche l’autrice. Alla fine resta un mondo ricco di luoghi e di personaggi che lo popolano, ma confuso.

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Geremia

Una storia che ha mancato di emozionarmi, sia nella trama che nello stile. L’idea di base è concreta, solida, reale… così come il protagonista: ma non sono stati sviluppati fino a renderli accattivanti.

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Memorie dal passato

Uno stile decisamente raccontato lascia sempre fuori da una storia che alla fine non c’è, con un evento conclusivo che non lascia molto né alla protagonista né al lettore. Lodevole il tentativo di tirare fuori un senso di mistero partendo da elementi molto vicini al normale vissuto.

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Mi spiace se qualche frase farà male, ma una carineria detta tanto per non avere noie avrebbe fatto più danni, vedetela così.
Chi invece ha apprezzato le mie legnate e ne vuole altre con la convinzione che facciano bene, i miei complimenti, e mi contatti pure (sono nel gruppo FB di Minuti Contati).

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Giorgia D'Aversa
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#7 » martedì 27 ottobre 2020, 21:01

Classifica:
1. Distrazioni, di Davide Di Tullio
2. Come stai?, di Giulio Marchese
3. Ultima corsa, di Filippo Santaniello
4. Voragine, di Dario Cinti
5. Cocytos, di Agostino Langellotti
6. Geremia, di Ilaria Masini
7. Il pellegrino, di Alessandro Randone
8. Perdizione, di Filippo Mammoli
9. Memorie dal passato
10. Purificazione, di Alexandra Fischer

Commenti:
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Ivan
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#8 » martedì 27 ottobre 2020, 21:22

Ecco la mia classifica:

1) Distrazioni
2) Ultima Corsa
3) Come stai?
4) Cocytos
5) Il pellegrino
6) Voragine
7) Perdizione
8) Geremia
9) Purificazione
10) Memorie dal passato


Distrazioni
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antico
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#9 » mercoledì 28 ottobre 2020, 18:31

Dovete ancora ricevere tre classifiche.

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Stefano.Moretto
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#10 » mercoledì 28 ottobre 2020, 21:44

Mi scuso per il ritardo con cui sto rispondendo, purtroppo ho avuto seri problemi ed è già un miracolo che sia riuscito a trovare il tempo oggi prima che scadesse il tempo.
Se la classifica vi scontenta chiedo scusa, non è mia intenzione offendere nessuno, soprattutto perché arrivato a un certo punto è stato veramente difficile per me decidere l'ordine. Ce ne sono alcuni che avrei volentieri messo parimerito.

Classifica:
1.Distrazioni
2.Come stai?
3.Voragine
4.Ultima corsa
5.Cocytos
6.Il pellegrino
7.Geremia
8.Perdizione
9.Memorie dal passato
10.Purificazione


Commenti:
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PhilStones
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#11 » giovedì 29 ottobre 2020, 11:01

Buongiorno a tutti,
è la mia prima classifica e ho cercato di essere quanto più obiettivo possibile. Ma per un paio di racconti ho premiato l'emozione che mi hanno suscitato.


Classifica

1- Distrazione
2 - Ultima corsa
3 - Cocytos
4 - Voragine
5 - Come stai?
6 - Perdizione
7 - Purificazione
8 - Pellegrino
9 - Geremia
10 - Memorie dal Passato


Distrazione
Ciao Davide. Lineare e preciso, a parte qualche refuso da poco (quasi tutti nascosti dal cervello).
L'atmosfera si 'palpa' per davvero. I dettagli concreti si sposano bene al clima surreale. Ci avrei aggiunto giusto qualche rumore da stanzoni misteriosi e zone male illuminate per colpa dei neon.
Il capo-reparto è un bastardo. Ma potrebbe avere le sue motivazioni per trattarli male... infatti alla prima occasione il protagonista lo macina!
La divisione in orari pieni non disturba la lettura. Ma avrei trovato altri espedienti, magari riducendo gli intervalli di tempo.
Se Carlos e il capo-reparto possono andare bene così, si poteva approfondire di più il protagonista per creare maggiore empatia. Ma è un racconto breve e bisogna andare al punto: si può assetare i dipendenti, ma guai a toccare Carlos!


Ultima corsa
Ciao Filippo. Il racconto mi è piaciuto e l'ho digerito benissimo. Il tuo "Vai all'Inferno" è quello che mi è piaciuto più di tutti. Sarà che nelle mie zone c'era davvero un locale chiamato 'inferno' (come in ogni zona d'Italia, penso) che ora è diroccato, sarà che l'età delle discoteche è passata, ma non da tanto... Insomma, la tipa strozzata che prende il taxi è una bella trovata.
Bella anche la scelta delle restrizioni che affliggono i taxi.
Premesso questo, credo che il finale (da 'sadico piacere') potrebbe essere migliorato per dare incisività ancora maggiore. Ci sta che si addormenti, ma avrei voluto vederlo. Visto che il tipo fuori col cane (che poi diventa il tipo dentro col cane, a una prima lettura pensavo fossero in due!) e le riflessioni del protagonista servono a spiegare la storia, potevi farlo risvegliare da solo, di fronte al locale fatiscente, lasciando lui e noi lettori nel dubbio. E, eventualmente, far raccontare dal vecchio Ernesto nel finale qualche cosa della tipa strangolata.
Però queste sono solo mie profane opinioni! E ribadisco che la lettura mi ha divertito.


Cocytos
Ciao Agostino. Come hanno già scritto, si legge tutto d'un fiato e l'ambientazione ci sta.
L'immagine delle lapidi e dei soldati che cantano e marciano a braccia tese mi è piaciuta. Il primo pezzo fatto di foreste e bestie può essere generico, ma le statue mutilate e l'abisso che aspetta i soldati è il suo inferno.
Il titolo toglie parte della sorpresa. Se l'avessi chiamato "droghe" :-) la discesa all'inferno sarebbe stata meno prevedibile.
C'è del raccontato, ma non sono abbastanza esperto per giudicare.
Visto come scrivi, la parentesi dell'inizio potevi scioglierla nel testo senza problemi.
Piccole opinioni personali:
- Non sono convinto che un veterano parlerebbe in quel modo di Verdun. Forse da 'ho visto' a 'bombe' poteva essere tolto per dare verosimiglianza.
- 'avanzo senza chiedermi il perché' e 'sono sicuro che una luce stia comparendo davanti a me' possono essere scritti meglio, ma sono sicuro che il tempo ha avuto la sua parte.


Voragine
Ciao Dario. Lla donna papa e lo squarcio alla 'Dragon Age: Inquisition' aperto davanti a San Pietro mi sono piaciuti. Anche l'alabarda elettronica stile Star Wars!
Mi è piaciuta la scelta di iniziare nella stanza dove il Papa sta esaudendo l'ultimo desiderio, ma avrei reso meno animalesco il rapporto a tre (ho dovuto leggere due volte per capire cosa stesse succedendo) e enfatizzato il rapporto tra il protagonista il vecchio Papa.
Sullo stile di scrittura hanno già scritto gli altri.
Il passaggio davanti a San Pietro è chiaro, meno il finale. il protagonista sospetta che l'ex- Papa abbia in mente qualcosa e lo fa fuori lanciando l'alabarda (che non è proprio un arma adatta al lancio, ma siamo nel futuro e magari ci sta)... Tra l'altro il tempo sembra rallentare. Se conosceva bene il Papa potevi seminare qualcosa mentre lo scortava in Piazza.


Come stai?
Ciao Giulio. Lui è già all'Inferno! Soprattutto quel dolore/bruciore che lo accompagna nella narrazione si fa sentire. Un particolare che ho apprezzato, così come la scelta della malattia. Nel finale sono rimasto dubbioso su chi abbia ragione tra la dottoressa e il protagonista: essendo l'ipocondria così totalizzante e complessa, mi sarei aspettato più argomentazioni a favore del PdV!
A parte alcuni passaggi in cui, come già detto da altri qua sopra, il mostrato si sofferma su cose che un essere umano non noterebbe, l'ho letto tutto d'un fiato. Ho solo dovuto riprenderlo un attimo per focalizzare meglio le due dottoresse (subito pensavo fosse la stessa).
Azzeccata la scelta estrema della colonscopia!


Perdizione
Ciao Filippo. è la prima volta che entro nell'Arena e non ho esperienza delle storie che vengono scritte/lette. Ma gli argomenti affrontati sono tosti.
La scelta di scrivere di una protagonista bigotta, che accetta le cose solo perché è Dio a mandarle, può far perdere un po' di empatia. La mentalità media del lettore non credo veda come virtù l'accettare i torti per guadagnarsi le porte del Paradiso. Ad esempio: sopportare la violenza psicologica e fisica tutti i giorni per proteggere un eventuale figlio sino alla maggiore età, e nel mentre pianificare un' eventuale fuga, avrebbe un peso morale diverso e il lettore tiferebbe di più per la sua lotta.
Non ho fatto fatica a leggerti, anzi. C'è molto raccontato, ma le frasi con tante subordinate non mi hanno creato particolari problemi.
Il finale è tragico. Lei è stata sempre buona per arrivare in Paradiso, ma si accorge di essere all'Inferno.
Un finale del genere (che io ho davvero apprezzato), poteva essere reso con maggiore vividezza e coerenza di dettagli. Il vedere un bambino che corre non basta per giustificare il riaffiorare di un ricordo così pesante, cancellato dalla mente da circuiti neuronali così complessi che nemmeno ore di psichiatria riescono a far affiorare. Tanto meno la rivelazione sulla sua vita 'infernale'. Nella vita tutto è possibile, ma in un racconto avrei calcato un po' di più.


Purificazione
Ciao Alessandra. Sarò breve, perché le cose che non vanno le hanno già enfatizzate altri nei post precedenti.
Anche io ho faticato a capire cosa stesse accadendo. Arrivato a metà sono ripartito da capo e poi ho riletto tutto... ma anche lì sono rimasto con dei buchi!
Si sente il lavoro di ambientazione sottostante (che ho apprezzato), ma tutte quelle meccaniche fanno fatica ad arrivare in un testo così breve, schiacciando (consentimi il termine) la trama.
Altro elemento che rende difficile la comprensione potrebbe essere l'alternarsi del 'lui' e del 'lei' piazzati quando ancora non ho avuto abbastanza tempo per immaginarmi i personaggi e capire i loro ruoli.


Pellegrino
Ciao Francesco. Apprezzo molto i simboli e i significati allegorici nella scrittura, ma qua ce n'erano tanti che mi sono un po' perso. Tra l'altro per essere letto occorreva un substrato che non è da tutti, in particolare all'inizio dove ci sono ben tre nomi e un pellegrino. Ho dovuto rileggere una seconda volta scandendo parola per parola per non perdermi. Diverso il finale, dove il senso lirico e le figure diventano un po' più limpidi; qui la letture risente di più il cambio del PdV.
La ricchezza di vocaboli e la costruzione delle frasi denota una abilità non comune. Invidio la tua ricercatezza e certe scelte coraggiose e azzeccate. Ma nella complessità deve essermi sfuggito il cuore della narrazione, e nel leggere, invece di scaldarmi sono rimasto alla stessa temperatura.


Geremia
Ciao Ilaria. Concordo su quanto scritto dai colleghi qui sopra. Essendo un lettore che apprezza fin troppo le ambientazioni, non soffro granché il 'raccontato': ma tre capoversi sono tantini.
Il tipo odia il concorrente non tanto perché gli ridurrà l'incasso, ma perché gli soffia la giovane cameriera. A tal punto che gli farà bruciare il locale! Essendo questo il messaggio, avrei speso qualche riga in più sull'allontanamento della ragazza dal suo bar, e sulla ricerca di Geremia, che, visto il finale, immagino frenetica e.. morbosa.
Comunque la deriva psichiatrica del signor Geremia mi è piaciuta, aggravata da lucida premeditazione. Se Dante per una donna è sceso all'Inferno, perché Geremia non può bruciare un locale appena aperto?


Memorie dal Passato
Ciao Alessandro. Ti hanno già preso abbastanza a mazzate, però in maniera costruttiva. Nei commenti qui sopra ci sono almeno 3-4 spunti che valgono oro per chi vuole migliorare lo stile, tra l'altro riportati da più autori, tutti con maggiore esperienza di noi. Dico noi perché anch'io leggo con avidità i commenti e i suggerimenti a testi altrui. Avendo letto il tuo brano con maggiore attenzione in previsione del commento, li ho apprezzati ancora di più.
Togli tutte quelle virgole, soprattutto quelle che separano soggetto dal predicato e quelle che contengono incisi superflui.
Niente risposte del cane; niente 'entusiasticamente'. Anzi, potevi farlo sfracellare in mezzo ai detriti nelle prime righe... Così, oltre a risolvere qualche problema stilistico, avresti dato una bella connotazione drammatica, un dolore che solo quella ricca vedova può provare di fronte agli ultimi gemiti di Scevola.


Buona gara!

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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#12 » giovedì 29 ottobre 2020, 11:52

Dovete ricevere solamente più una classifica.

Andrea J. Leonardi
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#13 » giovedì 29 ottobre 2020, 19:12

Eccomi. L'ultimo pulcino che si affretta a mettersi in fila con i fratelli.

I miei commenti arrivano in ritardo (ho sbagliato gruppo e ho dovuto concentrare tutti i giudizi in due giorni) e magari ho poco da aggiungere, ma cerco di giustificare la mia classifica.
Voglio rendere un po' più espliciti i miei criteri di valutazione per la classifica finale, perché anch’essi potrebbe essere migliorati. (Siete liberi di venire ad insultare me e il mio metodo in privato, su Facebook ad esempio.)
Per ogni criterio, ho assegnato una votazione da 1 a 10 e stilato la classifica finale sommando i punteggi, in modo da penalizzare un testo carente in un aspetto, mentre parecchio valido negli altri. Ho valutato anche il mio testo con un punteggio che mi piazzerebbe in un ipotetico settimo posto in questo gruppo.

Tema. Qualunque sia l’interpretazione della frase “vai all’inferno!”, ho giudicato quanto essa fosse centrale, premiando infine chi ha sfruttato più significati (ad esempio: viaggio fisico + esclamazione di rabbia, ma non solo).
Trama. Ho considerato una combinazione di Situazione normale + conflitto + risoluzione, includendo un finale aperto, se ben gestito, l’ambientazione di sfondo comunicata con il “non detto” dei racconti brevi.
Stile. Sono un umile servo del mostrato, ma in questo caso mi limito a valutare come lo stile riesca ad essere funzionale alla trama e all’obiettivo del racconto. Va da sé che la maggior parte dei racconti richiede un’immedesimazione, e quindi il mostrato sarà più efficace.

1 - Voragine, di Dario Cinti

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2 - Ultima corsa, di Filippo Santaniello
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3 - Distrazioni, di Davide Di Tullio
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4 - Come stai?, di Giulio Marchese
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5 - Cocytos, di Agostino Langellotti
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6 - Il pellegrino, di Francesco Battaglia
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7 - Geremia, di Ilaria Masini
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8 - Perdizione, di Filippo Mammoli
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9 - Memorie dal passato, di Alessandro Randone
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10 - Purificazione, di Alexandra Fischer
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antico
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#14 » giovedì 29 ottobre 2020, 19:36

Avete ricevuto tutte le classifiche, nei prossimi giorni arriveranno anche i miei commenti.

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antico
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Re: Gruppo INFERNO: Lista racconti e classifiche

Messaggio#15 » venerdì 30 ottobre 2020, 15:16

Ecco a voi la mia classifica:

1) Distrazioni, di Davide Di Tullio
Un racconto che mi ha convinto e che senza tutti quei refusi sarebbe stato da pollice su, ma ce ne sono troppi e quindi pollice quasi su. Sulla divisione in orari, forse si poteva trovare qualcosa di meglio, ma già così va bene. Quello che colpisce e la forza della narrazione che ti tiene dentro fino alla fine. Vero, forse potevi lavorare di più sui protagonisti dando qualche info in più, ma poco incide. Ottimo lavoro.
2) Ultima corsa, di Filippo Santaniello
Molto bello con due problematiche da risolvere per portarlo al pollice su: 1) determinare meglio la figura del vecchio perché sembra essere in vita, ma il fatto che si materializzi dentro la macchina fa pensare al contrario (comprese le "dita schelettriche") e 2) il finale proprio non va perche fa pensare a un qualcosa che si ripete spesso mentre invece dovrebbe essere solo una tantum altrimenti sarebbe già una storiella conosciuta dai tassisti. Per me un pollice tendente verso l'alto in modo assolutamente brillante.
3) Voragine, di Dario Cinti
Idea molto valida e realizzazione attenta e ben controllata. Non sono convinto del finale perché questa guardia sembra prendersi una libertà eccessiva e, in quel momento, anche superflua. Forse il problema sta nell'interruzione del rapporto conflittuale con l'ex Papa, ben gestito nella prima parte, ma totalmente abbandonato nella seconda, almeno fino alla decisione di intervenire. Te ne allontani per spaziare sul contesto e ci sta, ma in tal modo perdi il focus e l'ex Papa diventa quasi una macchietta priva di spessore. Insomma, strategicamente un errore, a mio parere. Direi un pollice tendente verso l'alto in modo brillante.
4) Come stai?, di Giulio Marchese
Uno stile decisamente in evoluzione, Giulio, mi è piaciuto. Ci sono però alcune criticità interne che vanno risolte per aiutare nella lettura: 1) non sapendo dell'esistenza di un ospedale di nome CERVELLO il mio primo istinto è stato di cercare un seignificato alla tua scelta e questo mi ha portato per un attimo a pensare a una scena non sense (o quanto meno un sogno), 2) la seconda dottoressa svia l'attenzione perché si pensa che lui stesso abbia dimenticato che stesse preparandosi per andare e questo unito al primo punto mi ha portanto a pensare a una malattia mentale (che poi è vero, ma non era quella la via attraverso cui volevi portarci, mi sa). Quindi occhio a metterti sempre nei panni del lettore per non complicargli la vita, a meno che non sia tu stesso a volergliela complicare. Altre due criticità: la dottoressa ha delle reazioni poco contestualizzate perché non si fai percepire la sua reale frustrazione con quel paziente e quindi nel farla comunque agire in quel modo ci imponi (al lettore) un qualcosa che non ci è giunto naturalmente. Infine, il tema non è preso in pieno come in altri casi perché lui è già all'inferno e il mandarci la dottoressa non lo rende fondante del racconto. Detto questo, il racconto mi è piaciuto, ma senza queste problematiche poteva ambire al pollice su e invece devo fermarmi al tendente verso l'alto in modo brillante e in classifica devo posizionarti dietro al pari votato racconto di Cinti a causa della questione legata al tema.
5) Cocytos, di Agostino Langellotti
Un testo davvero solido scritto con estrema consapevolezza, ma forse con un'attenzione troppo concentrata sulla forma perché mi sembra che l'empatia con il protagonista sia piuttosto problematica. Molto buona la suddivisione in tre parti, ma, anche qui, estremamente fredda nel suo risultato finale. Elliot ci rimane sempre troppo lontano e questo porta, sulla chiusa, a non apprezzare appieno il tutto e il punto di arrivo che ti eri preposto. Non credo aiuti la terza persona della seconda parte, nonostante l'esperimento sia affascinante. Per me un pollice tendente verso l'alto, ma non in modo brillante.
6) Perdizione, di Filippo Mammoli
Racconto scritto bene che si legge altrettanto bene. Arrivato alla fine, qualcosa non mi ha convinto e, dopo averci riflettuto, credo che il problema risieda nel fatto che la protagonista avrebbe dovuto essere più contrastata. Vero, ci racconti della socializzazione subita nel suo cerchio ristretto, ma l'evento scatenante del bambino avrebbe dovuto creare più subbuglio e invece ti limiti a farla svenire per poi tornare passivamente alla sua vita. Occhio, non sto dicendo che sarebbe servito un affrancamento dalle sue catene e anzi è giusto che il racconto finisca con lei immersa nel suo inferno, però credo che il focus qui sarebbe stato il mostrarci la sua tempesta interiore, il suo istinto di sopravvivenza che veniva sedato dagli obblighi inculcati. Il lettore avrebbe dovuto trovarsi a navigare per un mare in tempesta e invece nada, il viaggio è pacato come un attraversamento infinito di uno stige in secca. Per me un pollice tendete verso l'alto, ma non in modo brillante. In classifica finisci dietro al pari votato racconto di Angellotti proprio per questo contrasto troppo sedato rinvenibile nel tuo testo.
7) Memorie dal passato, di Alessandro Randone
Devo dire che questo gruppo ha dei commentatori davvero straordinari. Passando al racconto, vero, si rimane distanti e si segue questa protagonista nella sua discesa verso l'inferno in cui è rimasto intrappolato il Nerozzi, lo si raggiunge e poi chiudi. Simpatico il tuo modo di tratteggiare il cane, ma alla fine manca un "perché" e il lettore si ritrova con una, pur piacevole, lettura un pelo fine a se stessa. E il tema risulta davvero poco chiaro. Direi un pollice ni tendente verso il positivo perché la lettura mi è stata piacevole.
8) Il pellegrino, di Francesco Battaglia
Credo sia un racconto con un preciso target di lettori, piuttosto ristretto a dire il vero. Il muro di parole del primo, lungo, paragrafo, è troppo pesante, a mio parere. Si parte con estremo interesse, ma dopo qualche riga ci si scontra con questo non mollare mai e si comincia a sentire il bisogno di un maggior respiro. Tra i due paragrafi sarebbe servito, inoltre, un a capo, poi riparti con un altro muro forse ancora più ostico perché, ancora di più, richiesdi una conoscenza determinata al lettore. Di sicuro non sono io il target di questo racconto, ma allo stesso tempo rischia di allontanare i potenziali target, ovviamente sempre a mio parere. Mi fermo su un pollice ni ammettendo però la mia ignoranza.
9) Geremia, di Ilaria Masini
La sensazione è che tu debba ancora imparare a gestire il tempo a Minuti Contati. Parti con una certa attenzione e un ritmo compassato, poi devi accelerare rischiando anche di omettere informazioni importanti (come il fatto che Carmela si fosse messa in malattia). Alla fine, per chiudere devi ancora più velocizzare ed ecco che la richiesta all'escutore e l'esecuzione stessa dell'incendio si risolve in un amen. Per fare funzionare la decisione di Geremia di intervenire in quel modo avresti dovuto dedicare più spazio al suo rapporto con la cameriera, ma questo ti avrebbe portato ad andare ancora più corta di caratteri. Insomma, la conclusione è che a essere sbagliata, prima di ogni altra cosa, è stata la strategia e che avresti dovuto approcciare il racconto in un altro modo perché la via da te scelta non era consona ai 4000 caratteri. Per la prossima volta t'invito a delineare una precisa scaletta di eventi prima di partire con la scrittura e di provare a visualizzartela nei 4000 caratteri. Ci sta? Bene, cominci a scrivere. Non ci sta? Bene, si trova una nuova via o si fanno degli aggiustamenti interni e la mia soluzione, in racconti brevi, è sempre quella di omettere tutta la strada che porta alla scena finale e di concentrare il racconto su quella per fare uscire, in corso di narrato, l'antefatto mediante una sapiente semina. Pollice ni a questo giro.
10) Purificazione, di Alexandra Fischer
La tua immaginazione è sempre densa di colori e questo è un tuo tratto distintivo, però non posso non rilanciarti, una volta di più, il mio invito a prenderti più tempo e non scrivere di getto, ma solo dopo avere intessuto la storia nei suoi punti principali. Qui si capisce poco, è vero. E inoltre c'è anche un certo rallentamento dopo un buon inizio e questo sempre quando, dopo avere fatto assaggiare il contesto al lettore, affronti i primi potenziali punti di svolta. Come esercizio per il prossimo MC ti direi di fare così: passa le prime due ore solo a pensare alla storia, a disegnarla nelle sue linee principali, a montartela in testa e solo a quel punto inizia a scrivere. Che tanto sei veloce, non è un problema se parti con la scrittura verso le 23, no? Tornando a questo testo, per me un pollice ni molto stirato.

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