Sdoppiamento

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
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filippo.mammoli
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Sdoppiamento

Messaggio#1 » lunedì 16 novembre 2020, 23:32

Ti incontro ogni mattina da oltre due mesi. Anche stamani mi stai fissando nascosta dietro la solita rivista, con la tua faccia triste e l'aria impaurita di chi si sente sempre fuori luogo e vorrebbe gridarlo al mondo. Sono sicuro che la cosa che desidereresti di più sarebbe semplicemente sparire.
Forse ci sei già riuscita, perché sembra che nessuno riesca a notarti.
Ricordo, come fosse ora, quella volta in cui incrociai il tuo sguardo. Era il mio primo giorno di lavoro nell'impresa edile e mi fermai a fare benzina al distributore che avvistai sulla sinistra quando ero quasi arrivato in cantiere.
Approfittai per fare colazione e prendere il giornale al punto di ristoro della stazione di rifornimento. Apristi la porta con timidezza mentre ero in piedi davanti alla cassa per pagare. Ti vidi alzare appena la testa per riabbassarla subito dopo e strisciare alle mie spalle. Per un secondo, un lunghissimo istante, mi guardasti dentro oltrepassando la barriera dei miei occhi e arrivasti ad affacciarti sull'abisso. Sentisti il freddo che avevo dentro, ma tu non sapevi.
Non potevi sapere.
Non mi hai mai rivolto la parola e forse non ce n'è mai stato bisogno. Eppure sento che adesso potresti farlo. Che vorresti farlo.
Continui a fermarti qui ogni mattina senza un motivo preciso, fingendo di cercare qualcosa tra i giornali. Non trovi mai niente, per tua fortuna. Forse non sei qui per me.
Io sono quello che ricambia il tuo sguardo e poi si volta subito per uscire, sentendosi in colpa.
Sono quello che ieri sera, pochi minuti dopo le ventidue, è uscito in macchina per andare fuori città.
Quello che poi ha sorpassato un torrente e l'ha seguito, svoltando a destra e continuando per un chilometro ad affiancare il corso d'acqua. Quello che sapeva benissimo dove era diretto e che sapeva ancora meglio chi avrebbe trovato. Sono io quello che si è fermato per parcheggiare in uno spiazzo e che ha proseguito a piedi fino a incontrare, sulla sinistra, una strada sterrata che porta in mezzo ai campi di ulivi, allontanandosi dal torrente. Sono quello che ha indossato il passamontagne appena imboccato il sentiero e che ha camminato sul ciglio per non fare il minimo rumore. Quello che, giunto a una decina di metri da un grande albero, si è acquattato tra l'erba a osservare una Golf nera parcheggiata lì, con i finestrini abbassati. Sono quello che ha sentito ogni cosa, ogni rumore proveniente da territori sconosciuti, ogni suono che parlava di felicità inesplorate: baci, carezze, frasi appena sussurrate e richieste esplicite.
«Dai amore, abbassati i pantaloni che vengo sopra di te.»
«Andiamo dietro, sai che mi piace di più. Posso distendere le gambe o cambiare posizione.»
«Va bene.»
E sono ancora io quello che ha infilato tutte e due le mani in tasca e ha alzato la sinistra per puntare la torcia elettrica in faccia al ragazzo, nel momento in cui si era voltato per passare in mezzo ai sedili frontali e andare su quello posteriore. Sono io quello che dopo una frazione di secondo ha alzato la mano destra e ha sparato un colpo, mirando alla testa.
Abbagliato dalla luce, lui si è spostato d'istinto e ha schivato il colpo.
Ma sono sempre io quello che ha rincorso la macchina, interrompendo dopo pochi metri il tentativo di fuga a retromarcia.
Sì, sono quello che al secondo sparo non ha sbagliato mira, colpendo in pieno volto dopo aver mandato in frantumi il parabrezza.
E sono quello che ha finito il lavoro, godendosi gli urli di lei in preda al panico. Quello che l'ha afferrata nuda e tremante e l'ha portata fuori dall'auto, prima di spararle alla testa.
E infine sono quello che l'ha trascinata fino al fossetto e le ha sollevato la gonna per asportarle il pube, recidendolo con un coltello.
Il tuo sguardo stamani sembra ancora più pieno di comprensione. Forse lo sai. Lo hai sempre saputo.
Sei tornata per prenderti cura di me e accarezzarmi come hai sempre fatto. Almeno fino a quella sera di vent'anni fa quando ti vidi morire sotto i pugni di quel mostro che non potrò mai chiamare padre.



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antico
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#2 » lunedì 16 novembre 2020, 23:34

Ciao Filippo! Parametri a posto, divertiti in questa SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

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Stefano Impellitteri
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2020, 23:14

Sdoppiamento

Ciao filippo, molto piacere.
La prima cosa che mi sento di dirti è che non mi sembra che questo racconto centri il tema proposto.
Io non so se posso esserti utile nell'analisi di questo testo, perché non sento di averlo capito appieno. Sono i vaneggiamenti di una persona che pensa che una ragazza lo fissi di nascosto, che la sera prima ha ucciso una coppietta appartata e che ritiene di avere l'approvazione di quella sconosciuta rendendola la sorella uccisa dal padre.
Il racconto è ricco di particolari ed è una cosa buona perchè lo rende reale, troppi però vanno a sembrare delle indicazioni stradali. Resta anche difficoltoso riuscire con un flusso narrativo di un pazzo fare capire la verità che non vede con i propri occhi ma solo le sue interpretazioni; ho letto il pezzo un paio di volte e francamente non mi è del tutto arrivato, mi spiace.
Buona continuazione :)

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GiulianoCannoletta
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#4 » giovedì 19 novembre 2020, 11:16

Ciao Filippo, piacere di averti letto. Il tuo racconto è incentrato su un Io narrante che ripercorre gli avvenimenti della sera prima, una formula che ha senso in racconti così brevi ma che, se devo essere sincero, non è fra le mie preferite. È scritto bene e trasmette a mio parere la giusta angoscia, anche se ho dovuto rileggerlo per identificare l'interlocutrice del narratore (una ragazza in cui lui rivede la madre morta se non ho inteso male).
Bravo, spero di rileggerti presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

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filippo.mammoli
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#5 » giovedì 19 novembre 2020, 14:41

Grazie per il commento.
Sul gusto personale e sulle preferenze non posso dir nulla. Sono contento che sia riuscito a comprendere la giusta relazione tra il protagonista e la donna che incontra ogni giorno.
In poche righe non è mai facile, ma quello che io avevo in mente si rifà a fatti realmente avvenuti nei dintorni di Firenze tra la fine degli anni settanta e la metà degli anni ottanta ad opera del cosiddetto mostro di Firenze.
In particolare, ho preso spunto dall'omicidio di una coppia di giovani avvenuto vicino a casa mia, in una strada che conosco bene. Il presunto assassinio della madre perpetrato dal padre quando lui aveva cinque o sei anni e a cui avrebbe assistito è una ricostruzione di un giornalista che ha scritto un libro in merito.

Charlesdexter
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#6 » sabato 21 novembre 2020, 18:05

Ciao Filippo,
ho trovato il racconto a tratti bello e intenso, l'idea dell'angelo che torna a vegliare sul protagonista pluriomicida è poetica, così come lo sono alcuni passaggi lirici. Ciò che mi stona è come si passi da questo registro, alto, del protagonista, alla scena della coppia in macchina, che usa un linguaggio volgare. Li avrei fatti uccidere a causa della loro oscenità! Hehe. Ci sono troppi particolari superflui nel raccontare la scena di violenza e la genesi della psicopatologia del protagonista non è chiara, è una reazione all'assassinio della donna amata, da parte di un padre che compare all'improvviso, come deus ex machina e non da elemento coerente con la trama. Lavorando su questo il racconto acquisterà molta più organicità.

Alla prossima!

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Andrea Lauro
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#7 » domenica 22 novembre 2020, 9:40

Ciao Filippo, l’impressione è che per cercare di dare un senso di veridicità e autorevolezza al racconto hai insistito su dettagli ridondanti, che hanno appesantito la lettura: ti faccio due esempi.
Nota il doppio livello di subordinate in:
    Era il mio primo giorno di lavoro nell'impresa edile e mi fermai a fare benzina al distributore [che avvistai sulla sinistra [quando ero quasi arrivato in cantiere]].
E il dettaglio in più in:
    Approfittai per fare colazione e prendere il giornale al punto di ristoro [della stazione di rifornimento].
Ancora, indugi molto nell’indicare che le cose stanno a destra, a sinistra, a destra. Tutto questo appesantisce molto il testo, senza dare al lettore una reale visione della scena.

Anche la scena pulp finale: hai usato costruzioni con gerundi (colpendo in pieno volto, godendosi gli urli di lei, recidendolo con un coltello). è una scelta poco efficace perché rallenta il flusso narrativo. Ti toglie il fuoco da sotto la pentola proprio quando l’acqua stava bollendo. Già che ci siamo, riscriviamo la mia ultima frase: “l’acqua bolle, e togli il fuoco.”
Spero d’essere stato utile! A presto,
andrea

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Andrea76
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#8 » domenica 22 novembre 2020, 11:27

Ciao Filippo, la scena madre del tuo racconto è senz’altro quella dell’omicidio della coppia. L’hai descritta in modo molto credibile, tanto che ho rivissuto attraverso le tue parole la ricostruzione dello stesso omicidio che vidi in un reportage sul Mostro di Firenze. Bello anche l’accenno all’ambientazione (la campagna vicino a Firenze) che aumenta il senso di credibilità.
Manca a mio avviso un vero collante tra quella scena e il rapporto tra il protagonista e il fantasma di sua madre. Manca perché non fornisci alcun dettaglio visivo di lei perdendone la caratterizzazione. A una prima lettura avevo pensato a qualcosa di più astratto, ad esempio all’Innocenza del protagonista violata dalle violenze paterne. Ecco, credo di non aver colto la vera essenza di quel personaggio un po’ per miei limiti un po’ per la descrizione piuttosto vaga che ne hai fatto.
In ogni caso un racconto con delle potenzialità, il tuo.

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filippo.mammoli
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#9 » domenica 22 novembre 2020, 13:21

Ciao Andrea, grazie del commento e dell'apprezzamento.
Credo che tu abbia centrato il senso del racconto e anche il suo limite. Rileggendolo, ho capito che il nesso tra la madre che ritornava e gli omicidi del mostro era rimasto nella mia testa.

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Giorgia D'Aversa
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#10 » lunedì 23 novembre 2020, 17:45

Ciao Filippo!
Per quanto riguarda il tema, è sottilmente presente ma in maniera accettabile. Ciò che mi ha lasciata confusa a una prima lettura è stato il salto (e relativo collegamento) dalla ragazza che lo fissa, all'omicidio efferato che il protagonista compie. Anche per il riferimento alla morte della madre mi sono dovuta concentrare, perché in un primo momento non mi era molto chiaro.

Alcuni appunti sul testo.
Era il mio primo giorno di lavoro nell'impresa edile e mi fermai a fare benzina al distributore che avvistai sulla sinistra quando ero quasi arrivato in cantiere.

Come ti è già stato fatto notare, una frase del genere è fin troppo appesantita da subordinate e dettagli inutili. Ci sono diverse costruzioni un po' ridondanti per i miei gusti, ma devo dire che nel complesso scorre abbastanza bene nonostante il ricordo dell'omicidio della sera prima, che occupa quasi l'interezza del racconto e che distacca un po' troppo dalle parti iniziali e finali della narrazione.

Buona sfida!

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Puch89
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#11 » martedì 24 novembre 2020, 0:36

Ciao Filippo. Il racconto ha un suo perché, e giunto alla fine questo perché si è delineato, ma inizialmente nella mia testa il aveva preso una piega del tutto diversa. Non so, forse sono io che non sono riuscito a calarmi nella storia, ma ho dovuto rileggerla una seconda volta per capire meglio la prima parte. Il riferimento al mostro di Firenze è pregevole come intenzione e viene colta non appena si arriva al dunque, togliendo ogni dubbio quando si parla di pube asportato. La descrizione finale nonostante sia un po legnosa funziona bene, il punto è che non mi convince il modo in cui ci si arriva. C'è un netto distaccamento tra la prima e la seconda metà del testo, qualcosa che forse mentre scrivevi non hai notato ma che a conti fatti non permette di legare come dovrebbe le due parti, inficiando sul risultato finale. Encomiabile l'idea del riferimento storico, ma andrebbe sistemato nel complesso. Tema non centratissimo ma presente, prova discretamente buona.

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Stefano.Moretto
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#12 » martedì 24 novembre 2020, 12:50

Ciao Filippo
Devo dire che il tuo racconto mi ha un po' confuso. All'inizio credevo che la persona con cui stava parlando fosse una personificazione della morte:
Non trovi mai niente, per tua fortuna. Forse non sei qui per me.

E si allineava abbastanza con il fatto che poi il protagonista (come iniziavo a sospettare) ha passatempi poco salubri (per gli altri). Non ho capito però molto tutta la storia che c'è dietro: in pratica se ho capito bene suo padre ha ucciso sua madre e quindi per lui egli non è degno di essere chiamato padre, però poi va in giro a massacrare la gente in modo sadico e mutilare genitali femminili. Forse è un limite mio, ma non ho capito il nesso tra le due cose. Riguardo lo stile, questo modo di portare la narrativa è molto molto vicino a una "seconda persona", con il punto di vista in prima che si rivolge al lettore facendogli prendere le veci di un personaggio del racconto. Potremmo definirla una "prima persona e mezzo". Penso possa funzionare bene se il lettore capisce al volo qual è il suo ruolo nella vicenda e quindi riesce a immedesimarsi nel personaggio che gli è stato assegnato, qui invece ho avuto molta difficoltà a capire "chi ero", non l'ho trovato molto efficace. Penso che la stessa storia scritta in una prima persona "pura" sarebbe stata più efficace.
Ti hanno già segnalato le frasi con troppe subordinate; il mio consiglio è di porre molta attenzione ed evitarle il più possibile, una scrittura molto annidata è il primo nemico dell'immersività per il lettore. Se vengo costretto a rileggere da capo una frase per riuscire a ricollegare il senso generale è un grosso problema.

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filippo.mammoli
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#13 » martedì 24 novembre 2020, 14:07

Ciao Stefano,
mi dispiace che tu non abbia colto il nesso tra l'aver visto il proprio padre uccidere la madre da bambino davanti ai propri occhi e l'aver sviluppato incapacità alnel gestire i rapporti con l'altro sesso. Non mi pare così difficile, ma magari è colpa mia. Comunque questa è una delle teorie più accreditate, è stato scritto anche un libro in merito, per descrivere la possibile genesi del mostro di Firenze e che porterebbe anche a individuare un colpevole vero, che nessuno sano di mente si sogna di identificare con Pietro Pacciani.
Sugli altri appunti niente da dire, visto che sono per lo più commenti relativi al gusto e alle preferenze.
Sul discorso prima persona e mezzo non sono d'accordo, ma prendo atto della tua impressione.

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marco.roncaccia
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#14 » martedì 24 novembre 2020, 19:19

Ciao Filippo,
Se ho compreso bene il tuo protagonista si rivolge al fantasma della madre, assassinata in modo efferato dal padre, vorrebbe essere compreso e accarezzato da lei. In seguito al trauma subito il nostro si è trasformato in un serial killer che gode ad uccidere e torturare le coppiette appartate in auto.
Ho apprezzato:
- la costruzione della narrazione, questo fare entrare gradualmente il lettore nella mente del protagonista, svelando alla fine il trauma originario
- la modalità “obliqua” con cui affronti il tema
Invece mi hanno creato qualche problema
- il linguaggio l’ho trovato ridondante e che si sofferma su particolari forse non così importanti
- il ritmo, si perde nelle frasi in cui il protagonista si rivolge alla madre.

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Stefano.Moretto
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#15 » mercoledì 25 novembre 2020, 14:05

filippo.mammoli ha scritto:Ciao Stefano,
mi dispiace che tu non abbia colto il nesso tra l'aver visto il proprio padre uccidere la madre da bambino davanti ai propri occhi e l'aver sviluppato incapacità alnel gestire i rapporti con l'altro sesso. Non mi pare così difficile, ma magari è colpa mia. Comunque questa è una delle teorie più accreditate, è stato scritto anche un libro in merito, per descrivere la possibile genesi del mostro di Firenze e che porterebbe anche a individuare un colpevole vero, che nessuno sano di mente si sogna di identificare con Pietro Pacciani.

Riguardo la storia del mostro di Firenze, nonostante io sia toscano, non ne so moltissimo dato che gli omicidi sono terminati 7 anni prima che io nascessi, quindi di Pietro Pacciani o altri indagati non so nulla. Non sto mettendo in dubbio che sia una ricostruzione plausibile, non sono uno psicologo/psichiatra né ho studiato l'argomento, il mio commento voleva mettere in evidenza che all'interno del racconto, per come è impostata la storia, non è facile per il lettore riuscire a cogliere il nesso causale tra i due avvenimenti proprio perché è un processo così profondo nella psiche umana che riassumerlo con poche frasi a fine racconto non è efficace.

Provo a spiegarmi meglio con un aneddoto personale.
Una volta dovevo fare le uova sode. Sapevo che dovevo far bollire le uova per cinque minuti, ma non avevo capito che dovevo tenerle in acqua prima di metterla sul fuoco (sono un genio, che ci vuoi fare) quindi ho messo l'acqua sul fuoco, l'ho fatta bollire e poi ho buttato le uova (gelide di frigo) nell'acqua (a 100*C). Ovviamente sono esplose. Bam. Quel giorno capii che lo "sbalzo termico" che mi avevano insegnato a scuola non era una cavolata da secchioni.
Ora, tenendo a mente questa storiella (vera, purtroppo per me), pensa se avessi scritto una cosa tipo:
"ho imparato il significato di sbalzo termico quella volta che preparai due uova sode per cena".
Uno legge e pensa "mh, okay? Che significa?" perché non ha idea di cosa sia successo. Magari si fa un'idea andando a intuito (in questo caso non è difficile), ma magari non ci arriva perché non gli ho dato le informazioni per arrivarci.

Qui è la stessa cosa: mi dici che il tizio è un serial killer che mutila le vittime in modo orribile perché il padre gli ha ucciso la madre davanti agli occhi quando era bambino; okay, è possibile non dico di no, ma manca sicuramente qualcosa in mezzo. Ci deve essere stato un passaggio intermedio che spieghi come da quel momento il bambino sia degenerato nel serial killer: la mancanza di familiari che lo accudissero, la mancanza di sostegno psicologico o, peggio, sostegno psicologico dato male, il passaggio non è così immediato, altrimenti tutti i bambini con quel trauma diventerebbero serial killer - e tutte le persone che fanno uova sode imparerebbero cosa significa sbalzo termico.
Il fatto che manchi quel passaggio intermedio è l'elemento che rende il finale "non credibile" per quanto sia "realistico": puoi scrivere la storia più vera e documentata del mondo, ma se la esponi in modo da non rendere comprensibili tutti i nessi di causa ed effetto chi legge avrà comunque l'impressione di leggere qualcosa di "falso". È una dissonanza cognitiva tra ciò che è reale e ciò che può essere reale che non puoi assolutamente sottovalutare quando scrivi.

Un esempio storico in questo senso: "Pirro ha vinto ogni sua singola battaglia, ha sfondato ogni difesa e quindi ha perso la guerra ed è stato brutalmente ucciso". È andata esattamente così, quindi è reale al 100%, ma buttata giù così uno legge e pensa sia uno scherzo, una roba inventata per far ridere. Spiegando cosa è successo nel dettaglio è tutto perfettamente realistico e credibile.

Spero di esserti stato utile nella comprensione del mio commento precedente.

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Re: Sdoppiamento

Messaggio#16 » mercoledì 25 novembre 2020, 22:50

Osservazioni più che legittime e che condivido in buona parte, almeno nelle prime righe della tua risposta. Capisco benissimo tutto quello che dici, e forse sarà mancato qualche passaggio che rendesse chiara la dinamica, anche se non era affatto mia intenzione dimostrare che dati certi traumi infantili, si arrivi necessariamente a esibire comportamenti di deviazione estrema in età adulta. Credo che questi traumi siano condizione necessaria ma non sufficiente.
E senza alcun astio né presunzione, ti dico che sono l'ultima persona che ha bisogno della lezioncina di logica che hai imbastito.

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antico
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#17 » venerdì 4 dicembre 2020, 12:22

Che si parlasse del mostro di Firenze mi è stato chiaro non appena ha raggiunto la coppietta appartata e quando gli hai fatto asportare il pube non è rimasto alcun dubbio. Il racconto si legge bene, ma a mio avviso utilizzi troppi caratteri per dettagli accessori (che non ho disprezzato) a scapito di una più funzionale semina tesa a scavare maggiormente su ciò che lui vede nella ragazza, quindi sul suo passato. Ciò che più mi ha urtato, invece, è stato l'eccessivo ripetere SONO QUELLO perché lo hai utilizzato un numero davvero spropositato di volte e, almeno per la mia sensibilità e percezione, la lettura mi è stata rallentata più da quest'aspetto che dai dettagli. Credo tu debba equilibrarlo un poò di più. Per concludere, per me è un pollice tendente verso l'alto che però ha ancora ampi margini di miglioramento.

Fuori contest e contesto: come la vedi la teoria secondo la quale il mostro di Firenze potrebbe essere Zodiac?

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filippo.mammoli
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Re: Sdoppiamento

Messaggio#18 » venerdì 4 dicembre 2020, 19:39

Ciao Antico,
Grazie del commento e dell'interesse per questa vicenda che non è mai stata risolta. Se è appurato, come lo è per qualsiasi persona dotata di buon senso che abbia seguito da vicino le vicende del mostro che Pacciani fosse un mostro ma non "quel" mostro, resta aperto purtroppo il quesito sulla sua identità.
Ho sentito parlare di Zodiac, ma mi sembra poco verosimile. Il mio racconto è invece ispirato a una teoria riportata nel libro "Dolci colline di sangue" scritto a quattro mani dal giornalista della Nazione Mario Spezi che ha seguito da vicino tutti gli omicidi e da Douglas Preston, romanziere americano specializzato in crimini e serial killer. Dal libro esce una teoria molto credibile che poggia su tutti i fatti e gli indizi o prove trascurate in quegli anni, e giunge a dare un nome e un cognome al presunto mostro. Si tratterebbe di uno delfi esponenti della famosa pista sarda, prima battuta e poi messa da parte dagli inquirenti.

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