Giuramenti e bestie

Appuntamento fissato per lunedì 16 novembre dalle 21.00 all'una con un tema di Scilla Bonfiglioli!
Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Giuramenti e bestie

Messaggio#1 » martedì 17 novembre 2020, 0:49

L’uomo è seduto sul trono d’argento con la dignità di un re. I piedi stesi su uno sgabello, la mano incurante tra i ricci salati. Lo sguardo fisso davanti a sé.
Osserva la donna che attraversa l’ampio salone. I suoi fianchi oscillano mentre cammina. Le sue dita da tessitrice, rinserrate sull’aureo calice, fremono impazienti. Si avvicina all’uomo scuotendo le trecce lunghissime e gli porge la coppa. Nel farlo si china abbastanza da lasciar intravedere il seno.
«Bevi, ospite», mormora lei, radiosa.
L’uomo obbedisce. Vuota il calice in un sorso. Il liquido è caldo. Acre e dolciastro.
«So che mi vuoi», mormora ancora, sporgendosi verso il trono borchiato. «Tutti mi vogliono. Mortali e immortali. Perfino le bestie, lo crederesti?»
L’uomo non risponde. Stringe tra le mani la coppa vuota. La donna sorride.
«Tu non sai la solitudine di una dea. L’idiozia di parlare a un mortale. Di farci l’amore. Un’idiozia, credimi. Illudersi di possedermi. Di capirmi. Di ricordarmi.»
L’uomo tace.
«Meglio stendersi con le bestie e darsi alla furia dei mostri. È così facile con loro... Mi montano e dimenticano. La bestia è più vicina agli immortali.»
La donna mette una mano sotto il chitone dell’uomo. Stringe forte ciò che trova. L’uomo tace ancora, immobile.
«Non c’è mostro, credimi, che non mi sia venuta voglia di accarezzare. Che stupendo maiale che diventerai. Che lupo.»
Due grossi leoni attraversano l’atrio. Fissano l’uomo come prede in trappola e si allontanano a zampate lente. Sotto il chitone, Circe continua a stringere. Poi, con uno scatto dell’altra mano, estrae la verga magica e colpisce l’uomo.
«Va’ al porcile!», comanda.
Ma nulla accade. L’uomo è ancora un uomo, silenzioso e immobile.
«Maiale! Lupo! Leone!», strilla la Maga, battendolo a più riprese con la bacchetta. «Va’ al porcile, maledetto mostro!»
Assiso sul trono borchiato d’argento, l’uomo non dice nulla e sorride.
«Un mostro...», mormora Circe, ritraendosi terrorizzata. «Tu hai bevuto...»
L’uomo scatta in avanti all’improvviso. La coppa vuota rotola per l’atrio splendente. Le sue mani ruvide, temprate da remi e battaglie, le strappano la bacchetta e la abbattono sul pavimento. L’uomo, adesso, è chino su di lei. Vigoroso come un toro, la fissa senza dire una parola. I suoi occhi, più luminosi che mai, squarciano la Maga come zanne di cinghiale. Snuda la spada di bronzo e gliela punta alla gola.
«Chiunque tu sia...», ansima Circe, «possano gli dèi maledirti...»
«Lo hanno già fatto. Per questo sono qui.»
«Odisseo... l’eroe dell’odio... l’uomo ricco di astuzie...»
Odisseo non risponde. A dispetto della sua fama, è uno di poche parole. E a cavalcioni di una dea come quella – gli dice il buon senso – meno si parla meglio è. Perché parlare, poi? Meglio sentire ogni curva di quei fianchi immortali. Meglio pensare al suo seno con la fame di un lupo.
«Non uccidermi...»
Odisseo preme leggermente la punta sulla gola di Circe. Una goccia di liquido azzurro, etereo e indescrivibile, scorre lungo il collo della dea. Chissà cosa succederebbe, se provasse a sgozzarla.
«Non uccidermi...», geme la donna sotto di lui.
«Dipende da te», sussurra Odisseo con un sorriso. Ci è voluto un po’, ma è venuto il momento di riscuotere.
«Giuri su Zeus di non tramare altri incanti?»
«Giuro.»
«Giuri di liberare i miei compagni?»
«Giuro.»
E ora, finalmente, la parte migliore.
«Giuri di spogliarti per me, il più bestiale e maledetto tra gli uomini?»
«Giuro», assicura Circe con un sorriso. L’eroe allenta la presa, la dea gli strappa il bronzo dalle mani e lo bacia con ardore.
Ultima modifica di Proelium il martedì 17 novembre 2020, 1:00, modificato 4 volte in totale.



Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Giuramento delle bestie

Messaggio#2 » martedì 17 novembre 2020, 0:55

Ciao Francesco! Tutto ok con i parametri, buona SCILLA BONFIGLIOLI EDITION!

Avatar utente
Stefano Impellitteri
Messaggi: 94

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#3 » mercoledì 18 novembre 2020, 23:26

Giuramenti e bestie

Ciao Francesco, molto piacere.
Il taglio epico della narrazione mi ha portato subito, ancor prima che tu lo svelassi, all'ambientazione che hai scelto, e questa è una cosa buona. Devo ammettere che non è uno stile che mi piace leggere, devo essere sincero, ma non è quello il vero problema. Mi spiace ma a parere mio penso che questo racconto sia fuori tema. La frase di riferimento sembra proprio incastrata a forza. L'idea dell'accarezzare un mostro porta all'esprimere un concetto di tolleranza, di empatia, o di attrattiva verso una mostruosità, che sia fisica o astratta. Nel tuo racconto non ho trovato nulla di tutto questo, mi dispiace.
Spero comunque di rileggerti, buona continuazione.

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#4 » giovedì 19 novembre 2020, 11:16

Ciao Stefano,
mi spiace molto per il tema che non ti è arrivato. L'immagine di Circe che accarezza e crea da sé i suoi mostri, almeno nella mia testa, si era imposta fin da subito in maniera prepotente. Aspetto i commenti degli altri per una visione d'insieme. Bene (almeno) per la riconoscibilità e lo stile.

Avatar utente
GiulianoCannoletta
Messaggi: 520

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#5 » giovedì 19 novembre 2020, 11:29

Ciao Francesco, piacere di averti letto. Ho dovuto rileggere il tuo racconto, il taglio epico mi è parso pesante e in un primo momento sgradito. (Si parla di gusti, è evidente che sia una scelta e padroneggi lo stile molto bene). In realtà, con una seconda lettura, ho apprezzato molto di più la situazione che crei e la tua declinazione del tema, decisamente originale.
Bravissimo, spero di rileggerti presto!
“Uno scrittore argentino che ama molto la boxe mi diceva che in quella lotta che si instaura fra un testo appassionante e il suo lettore, il romanzo vince sempre ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out.”
Julio Cortázar

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#6 » giovedì 19 novembre 2020, 15:29

Ciao Giuliano,
grazie mille per gli apprezzamenti, felice che sia arrivato tutto.
In bocca al lupo per il contest!

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#7 » sabato 21 novembre 2020, 18:13

Ciao Francesco,
ti sei cimentato con un argomento per me tosto da rendere. Riadattare l'epica senza che suoni il tutto come qualcosa di già visto è arduo, soprattutto perché non c'è spazio per l'immaginazione come altrove. L’incontro tra Circe e Odisseo è riprodotta fedelmente nei capisaldi: lei che gli offre da bere, lui che si è premunito di uno stratagemma per restare immune al veleno della maga. Alcuni attimi sono descritti con perizia e in parte mi ha appassionato: il monologo della dea, il rovesciamento dei ruoli, il sopraggiungere della passione, tuttavia la scena rimane incompiuta, dal sapore in parte di già visto. Lo stile a volte è troppo ricco di aggettivi. Nel complesso non male, vista la difficoltà di base dell'argomento, il tema è preso di striscio.
Alla prossima!

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#8 » domenica 22 novembre 2020, 11:41

Ciao Charles,
ti ringrazio per il feedback. Il fatto che fosse "tosto da rendere" non mi ha impedito di provarci ugualmente. L'impianto era "difficile", è vero, ma non pensavo di essere andato così male. Per una volta ero anzi abbastanza tranquillo. Sono un po' deluso ma ho bisogno di capire... come tutti, anch'io sono qui per migliorarmi. Tu cosa ti aspetti su MC quando leggi (e poi valuti) un racconto? Una narrazione facile e a buon mercato? Uno stile anche impreciso ma più vicino ai tuoi gusti? L'impiccagione dell'innonimabile tell? Anche qualche consiglio pratico su come raddrizzare il racconto sarebbe gradito. Scusa per le domande, che rivolgo a te ma anche agli altri giudici e a tutti quelli che vorranno dirmi la loro.

Avatar utente
Andrea76
Messaggi: 315

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#9 » domenica 22 novembre 2020, 11:54

Ciao Francesco, hai rivisitato in chiave ironica uno degli episodi più conosciuti dell’Odissea. Ecco, l’ironia è l’aspetto più riuscito del racconto. Ho riso più volte soprattutto quando Circe si mette a strillare.

Mi è piaciuto anche il finale, la chiosa “la dea gli strappa il bronzo dalle mani e lo bacia con ardore”.

Però devo dirti, e prendila come mero gusto personale, che nonostante il racconto abbia un ritmo che non decelera mai, non mi ha coinvolto troppo. Mi chiedo se questo dipenda dal fatto che di questa storia si conosce da subito il finale. Forse per sorprendermi avresti dovuto crearne uno alternativo a quello omerico. E poi c'è il fatto che alla fine in scena non ci sono dei veri mostri, visto che Ulisse scampa alla trasformazione, e questa cosa alla fine fa pensare anche a me che il tuo racconto non rispetti la traccia fino in fondo.

A rileggerti presto.

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#10 » domenica 22 novembre 2020, 13:38

~Proelium~ ha scritto:Ciao Charles,
ti ringrazio per il feedback. Il fatto che fosse "tosto da rendere" non mi ha impedito di provarci ugualmente. L'impianto era "difficile", è vero, ma non pensavo di essere andato così male. Per una volta ero anzi abbastanza tranquillo. Sono un po' deluso ma ho bisogno di capire... come tutti, anch'io sono qui per migliorarmi. Tu cosa ti aspetti su MC quando leggi (e poi valuti) un racconto? Una narrazione facile e a buon mercato? Uno stile anche impreciso ma più vicino ai tuoi gusti? L'impiccagione dell'innonimabile tell? Anche qualche consiglio pratico su come raddrizzare il racconto sarebbe gradito. Scusa per le domande, che rivolgo a te ma anche agli altri giudici e a tutti quelli che vorranno dirmi la loro.

Ciao Proelium, hai fatto bene a provarci e la tua prova scorre. Non sarei stato capace di rendere il mito che hai affrontato con la tua stessa perizia. Non credo neanche di essere in grado di proporti suggerimenti nello specifico, forse avresti potuto ridurre qualche richiamo agli animali o evitare l'alternanza tra aulico e scurrile, "chitone" e "maiale" ad esempio, ma penso sia proprio una tua scelta e ha un suo perché. Conoscevo già la storia e sapevo cosa sarebbe successo e questo ha un po' abbassato il mio interesse, magari è un mio limite.

La tua domanda su cosa ci si aspetta su MC è molto interessante, ci si potrebbe proporre una discussione che aprirebbe un dialogo costruttivo sul come valutare un'opera in generale, tenendo presente che la scrittura per il pubblico esiste da circa duemilasettecento anni, accompagnata da altrettanti di critica e non solo da quando Chekhov ha detto con parole sue "show, don't tell".
Personalmente cerco, in forma scritta abbastanza bene, passione, lirismo, profondità, genialità, erudizione (e nel tuo caso c'è ed è un ottimo caso di divulgazione, te lo scrivo adesso), delicatezza.

Avatar utente
Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#11 » domenica 22 novembre 2020, 22:34

Ciao Francesco, trovo il racconto molto più godibile rispetto a quello dell’edizione passata. è scomparso il muro di parole, utilizzi un lessico user-friendly pur mantenendo lemmi legati alla mitologia. Quindi un netto miglioramento, per quanto mi riguarda.
La tematica non era facile, mi piace come l’hai incastrato nella storia di Circe, tema centrato devo dire.

Una volta compreso il contesto e identificati i personaggi, devo dire che la storia non mi ha preso particolarmente perché sapevo dove andava a parare: mi rendo conto che è un limite insito nella ripresa stessa dell’epica.
Attenzione: nel punto
    “A dispetto della sua fama, è uno di poche parole. E a cavalcioni di una dea come quella – gli dice il buon senso – meno si parla meglio è”
il narratore esterno, che fino a poco prima era rimasto nelle retrovie (suggerendo quasi un PdV interno), salta fuori con prepotenza e allontana il lettore. Proverei a pensare una rimodulazione di quella frase.

buona edition!
andrea

Avatar utente
Giorgia D'Aversa
Messaggi: 134

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#12 » lunedì 23 novembre 2020, 17:21

Ciao Francesco!
Mi è piaciuto come hai declinato il tema della sfida sulla storia di Circe: da amante della mitologia greca ne ho apprezzato tutti i riferimenti. Inoltre il tono epico che utilizzi ben si adatta alla narrazione epica con cui hai deciso di cimentarti.
Concordo anche io sul fatto che, rispetto al tuo ultimo racconto, il lessico e la costruzione sono decisamente più approcciabili e rendono la lettura più scorrevole mantenendo un tono elevato che si adegua bene all'incontro tra Odisseo e Circe.

Anche io purtroppo ho sentito poco coinvolgimento: probabilmente parte del problema riguarda l'evento ben impresso nella mente di tutti noi, ma penso che nel mio caso specifico riguardi anche il distacco rispetto ai personaggi. Ho sentito sin da subito un narratore abbastanza esterno, che non mi ha permesso di sentire l'interiorità di nessuno dei due; soprattutto nella frase che ti ha segnalato Andrea si sente la presenza del narratore e questo, insieme alla distanza temporale che ci allontana dai poemi omerici, mi ha lasciata piuttosto tiepida rispetto al racconto.

Buona sfida!

Avatar utente
Puch89
Messaggi: 228

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#13 » martedì 24 novembre 2020, 1:11

Ciao Francesco. A discapito del giudizio di alcuni secondo me il tema è centrato. Circe crea i suoi mostri da sé e li accarezza, fisicamente e idealmente, creando il suo perverso serraglio. Lo stile epico non è facile da rivisitare in contest come questi, soprattutto cercando di mantenere intatta la sospensione dell'incredulità, ma tu in questo sei riuscito piuttosto bene, su questo ti faccio i miei complimenti. Ma anch'io come ha già detto Lauro ho trovato una cambio drastico del narratore ad un certo punto.
"“A dispetto della sua fama, è uno di poche parole. E a cavalcioni di una dea come quella – gli dice il buon senso – meno si parla meglio è”
In questa frase stravolgi la focalizzazione del PdV, che passa da esterna a onnisciente. È questione di un attimo, ma che salta moltissimo all'occhio e all'immersione del lettore, che ne esce disorientato.
Oltre a questa svista è una buona prova che ho apprezzato.

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#14 » martedì 24 novembre 2020, 9:50

Andrea76 ha scritto:Ciao Francesco, hai rivisitato in chiave ironica uno degli episodi più conosciuti dell’Odissea. Ecco, l’ironia è l’aspetto più riuscito del racconto. Ho riso più volte soprattutto quando Circe si mette a strillare.

Mi è piaciuto anche il finale, la chiosa “la dea gli strappa il bronzo dalle mani e lo bacia con ardore”.

Però devo dirti, e prendila come mero gusto personale, che nonostante il racconto abbia un ritmo che non decelera mai, non mi ha coinvolto troppo. Mi chiedo se questo dipenda dal fatto che di questa storia si conosce da subito il finale. Forse per sorprendermi avresti dovuto crearne uno alternativo a quello omerico. E poi c'è il fatto che alla fine in scena non ci sono dei veri mostri, visto che Ulisse scampa alla trasformazione, e questa cosa alla fine fa pensare anche a me che il tuo racconto non rispetti la traccia fino in fondo.

A rileggerti presto.


Ciao Andrea,
se ti sei divertito, ti ha emozionato il finale e hai percepito un buon ritmo complessivo non posso che sentirmi rincuorato.
Sul coinvolgimento apri una questione interessante: la riconoscibilità di una vicenda già nota può risultare un'arma a doppio taglio.
A essere onesti a un certo punto sono stato indeciso se, al posto di confermare l'episodio canonico, puntare a un plot twist a sorpresa in cui l'uomo non era Odisseo e si traformava davvero... oppure si rivelava Hermes, una specie di precursore.
Ma ho pensato che fossero scelte troppo artificiose e ho preferito rincorrere il mito. L'idea di chiudere con quella frase, come vedi, ha sistemato anche me. Cambiare sarebbe stato meglio? Chissà...
Sul tema sfiorato: un mostro in scena in realtà c'è, è Odisseo. Senza contare tutti gli altri uomini mutati in bestie ma senzienti: esseri chimerici che Circe si coccola per benino. Sono stato abbastanza esplicito, peccato non ti sia arrivato!
Ciao Andrea, alla prossima :)

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#15 » martedì 24 novembre 2020, 10:04

Charlesdexter ha scritto:Ciao Proelium, hai fatto bene a provarci e la tua prova scorre. Non sarei stato capace di rendere il mito che hai affrontato con la tua stessa perizia. Non credo neanche di essere in grado di proporti suggerimenti nello specifico, forse avresti potuto ridurre qualche richiamo agli animali o evitare l'alternanza tra aulico e scurrile, "chitone" e "maiale" ad esempio, ma penso sia proprio una tua scelta e ha un suo perché. Conoscevo già la storia e sapevo cosa sarebbe successo e questo ha un po' abbassato il mio interesse, magari è un mio limite.

La tua domanda su cosa ci si aspetta su MC è molto interessante, ci si potrebbe proporre una discussione che aprirebbe un dialogo costruttivo sul come valutare un'opera in generale, tenendo presente che la scrittura per il pubblico esiste da circa duemilasettecento anni, accompagnata da altrettanti di critica e non solo da quando Chekhov ha detto con parole sue "show, don't tell".
Personalmente cerco, in forma scritta abbastanza bene, passione, lirismo, profondità, genialità, erudizione (e nel tuo caso c'è ed è un ottimo caso di divulgazione, te lo scrivo adesso), delicatezza.


Ti stupirà, ma prima di mettermi a scrivere ho dato una scorsa all'Odissea e la parola "maiale" si usa eccome. Ho integrato anche con qualche passo di Pavese, che ricorre senza paura sia al registro "divino" che a quello "bestiale". A volte i "classici" sono meno ingessati di quanto si ricorda :)

A proposito, anche Omero era un narratore visivo.

Grazie per le dritte, al prossimo giro mi impegnerò per darti tutto questo.
Alla prossima

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#16 » martedì 24 novembre 2020, 10:55

Andrea Lauro ha scritto:Ciao Francesco, trovo il racconto molto più godibile rispetto a quello dell’edizione passata. è scomparso il muro di parole, utilizzi un lessico user-friendly pur mantenendo lemmi legati alla mitologia. Quindi un netto miglioramento, per quanto mi riguarda.
La tematica non era facile, mi piace come l’hai incastrato nella storia di Circe, tema centrato devo dire.

Una volta compreso il contesto e identificati i personaggi, devo dire che la storia non mi ha preso particolarmente perché sapevo dove andava a parare: mi rendo conto che è un limite insito nella ripresa stessa dell’epica.
Attenzione: nel punto
    “A dispetto della sua fama, è uno di poche parole. E a cavalcioni di una dea come quella – gli dice il buon senso – meno si parla meglio è”
il narratore esterno, che fino a poco prima era rimasto nelle retrovie (suggerendo quasi un PdV interno), salta fuori con prepotenza e allontana il lettore. Proverei a pensare una rimodulazione di quella frase.

buona edition!
andrea


Eccoti Andrea,
aspettavo da giorni il tuo giudizio autorevole. Mi fa molto piacere saperti soddisfatto della prova. Rispetto alla scorsa edition non ho voluto strafare, con buona pace di Omero... :)
Mi annoto i tuoi appunti: bene che, malgrado la criticità di coinvolgimento, ammetta tu stesso che è intrinseca alla materia. Trattata in questo modo, almeno.

Ancora più utile la nota sul PdV. Ti spiego com'è andata e, se ti va, concedimi un tuo suggerimento.
(Ci arrivo anche sotto clock, ma non pensiamoci).

Ho strutturato il racconto per rendere l'uomo insondabile agli occhi di Circe. Sia muto che statico. Mostro ciò che vede e sente ma non ciò che pensa. Sicuramente il PdV è il suo, ma di lui si sa poco.
Il lettore abbraccia la sua identità progressivamente: ma lo facciamo con calma, quasi con distacco, mentre invece Circe perde sempre più il controllo della situazione.
Il processo è calibrato per esplodere con lo slancio di Odisseo su di lei quando è ormai palese che si tratta di lui.
Una volta fatto il suo nome, mi sono detto, tanto vale mostrare cosa gli passa per la testa. Ribaltare alcuni topoi del pg e potenziare la corporeità della scena. Ma non potevo indugiare troppo, pena la spezzatura del ritmo. Non potevo neanche continuare come se nulla fosse, una volta esaurita la tensione della manovra.
Un'epifania rapida esterna mi è sembrata a conti fatti la soluzione più economica. Non la più facile, perché è stata dura da scrivere e amalgamare al resto.
Ma mi ha anche aiutato a gestire il finale sul doppio piano "detto-non detto", perché quel mostro di Odisseo è così: non dice mai quello che pensa, o magari non pensa affatto.

Se hai qualche dritta in proposito sai che è ben accetta :)

Ringrazio anche Giorgia per il feedback, allineatissimo a quello di Andrea. Una bella fortuna avervi entrambi al vaglio con un testo diverso dall'ultima volta.

Alla prossima!

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#17 » martedì 24 novembre 2020, 11:07

Puch89 ha scritto:Ciao Francesco. A discapito del giudizio di alcuni secondo me il tema è centrato. Circe crea i suoi mostri da sé e li accarezza, fisicamente e idealmente, creando il suo perverso serraglio. Lo stile epico non è facile da rivisitare in contest come questi, soprattutto cercando di mantenere intatta la sospensione dell'incredulità, ma tu in questo sei riuscito piuttosto bene, su questo ti faccio i miei complimenti. Ma anch'io come ha già detto Lauro ho trovato una cambio drastico del narratore ad un certo punto.
"“A dispetto della sua fama, è uno di poche parole. E a cavalcioni di una dea come quella – gli dice il buon senso – meno si parla meglio è”
In questa frase stravolgi la focalizzazione del PdV, che passa da esterna a onnisciente. È questione di un attimo, ma che salta moltissimo all'occhio e all'immersione del lettore, che ne esce disorientato.
Oltre a questa svista è una buona prova che ho apprezzato.


Ciao Puch,
ti ringrazio per i complimenti. Felice di sapere che il testo non solo è stato apprezzato ma anche e soprattutto capito.
Per la faccenda del PdV ti rimando alla mia risposta al commento di Lauro: vedrai che è più complicata di quanto appare. Sto cercando di andare a fondo: più siamo a tirare la fune meglio è.

Alla prossima, buona edition!

Charlesdexter
Messaggi: 125

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#18 » martedì 24 novembre 2020, 12:55

~Proelium~ ha scritto:
Charlesdexter ha scritto:Ciao Proelium, hai fatto bene a provarci e la tua prova scorre. Non sarei stato capace di rendere il mito che hai affrontato con la tua stessa perizia. Non credo neanche di essere in grado di proporti suggerimenti nello specifico, forse avresti potuto ridurre qualche richiamo agli animali o evitare l'alternanza tra aulico e scurrile, "chitone" e "maiale" ad esempio, ma penso sia proprio una tua scelta e ha un suo perché. Conoscevo già la storia e sapevo cosa sarebbe successo e questo ha un po' abbassato il mio interesse, magari è un mio limite.

La tua domanda su cosa ci si aspetta su MC è molto interessante, ci si potrebbe proporre una discussione che aprirebbe un dialogo costruttivo sul come valutare un'opera in generale, tenendo presente che la scrittura per il pubblico esiste da circa duemilasettecento anni, accompagnata da altrettanti di critica e non solo da quando Chekhov ha detto con parole sue "show, don't tell".
Personalmente cerco, in forma scritta abbastanza bene, passione, lirismo, profondità, genialità, erudizione (e nel tuo caso c'è ed è un ottimo caso di divulgazione, te lo scrivo adesso), delicatezza.


Ti stupirà, ma prima di mettermi a scrivere ho dato una scorsa all'Odissea e la parola "maiale" si usa eccome. Ho integrato anche con qualche passo di Pavese, che ricorre senza paura sia al registro "divino" che a quello "bestiale". A volte i "classici" sono meno ingessati di quanto si ricorda :)

A proposito, anche Omero era un narratore visivo.

Grazie per le dritte, al prossimo giro mi impegnerò per darti tutto questo.
Alla prossima

Caro Proelium,
nell'Odissea si usa la parola "porci", lì è però Omero che narra la vicenda, alternando il racconto a dettagli visivi, su questo ci siamo. Poi cerchiamo di contestualizzare il tutto: chi esprime un giudizio ha poco tempo e dieci racconti da commentare, non me la prenderei per qualche critica non approfondita. Poi, se vogliamo dirla tutta, questo spazio ha un orientamento molto preciso, non sono un fanatico della scrittura immersiva, però mi vengono mosse solo critiche di questo tipo e cerco di farne tesoro.
Riguardo all'osservazione e riflessione su cosa aspettarsi, speravo che volessi aprire un dibattito e invece ti sei limitato a prendere l'ordinazione. Se vuoi continuare il confronto, anche in privato, fammi sapere.
A risentirci :)
Ultima modifica di Charlesdexter il martedì 24 novembre 2020, 14:34, modificato 1 volta in totale.

Avatar utente
Stefano.Moretto
Messaggi: 466
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#19 » martedì 24 novembre 2020, 13:18

Ciao Francesco
Questa è una bella prosa di un evento noto della mitologia greca, la resa non è male anche se come ti hanno segnalato c'è un po' di alternanza tra lettura immersa nel personaggio e narratore esterno. "Il liquido è caldo. Acre e dolciastro.", "Stringe forte ciò che trova" e pensieri messi direttamente nella narrazione come "Chissà cosa succederebbe, se provasse a sgozzarla." rendono bene le sensazioni del punto di vista e ti fanno sentire dentro di lui, però ci sono altri punti come "Vigoroso come un toro" e "I suoi occhi, più luminosi che mai" che sono palesi commenti di qualcuno che lo guarda, sembra il punto di vista di Circe.
Riguardo il tema sinceramente non lo so: quando Circe parla di mostri con cui si è "intrattenuta" mi sono immaginato chimere o altro, mentre invece da come ne parla dopo sembra dire che parla delle persone trasformate. Sono un po' confuso riguardo questo punto.
Ti segnalo la stessa cosa che ho già scritto a un altro del tuo gruppo:
L’uomo scatta in avanti all’improvviso.

Scrivere "All'improvviso" non rende l'azione più improvvisa per chi legge, se togli quelle due parole ottieni lo stesso effetto (se 'scatta' non lo fa preannunciandolo), anzi è persino meglio perché non fai "perdere tempo" al lettore con due parole in più che non danno altre informazioni e gli consenti di correre subito alla frase successiva (sì, paradossalmente scrivere "all'improvviso" rallenta la scena invece di velocizzarla).

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#20 » martedì 24 novembre 2020, 14:27

Stefano.Moretto ha scritto:Ciao Francesco
Questa è una bella prosa di un evento noto della mitologia greca, la resa non è male anche se come ti hanno segnalato c'è un po' di alternanza tra lettura immersa nel personaggio e narratore esterno. "Il liquido è caldo. Acre e dolciastro.", "Stringe forte ciò che trova" e pensieri messi direttamente nella narrazione come "Chissà cosa succederebbe, se provasse a sgozzarla." rendono bene le sensazioni del punto di vista e ti fanno sentire dentro di lui, però ci sono altri punti come "Vigoroso come un toro" e "I suoi occhi, più luminosi che mai" che sono palesi commenti di qualcuno che lo guarda, sembra il punto di vista di Circe.
Riguardo il tema sinceramente non lo so: quando Circe parla di mostri con cui si è "intrattenuta" mi sono immaginato chimere o altro, mentre invece da come ne parla dopo sembra dire che parla delle persone trasformate. Sono un po' confuso riguardo questo punto.
Ti segnalo la stessa cosa che ho già scritto a un altro del tuo gruppo:
L’uomo scatta in avanti all’improvviso.

Scrivere "All'improvviso" non rende l'azione più improvvisa per chi legge, se togli quelle due parole ottieni lo stesso effetto (se 'scatta' non lo fa preannunciandolo), anzi è persino meglio perché non fai "perdere tempo" al lettore con due parole in più che non danno altre informazioni e gli consenti di correre subito alla frase successiva (sì, paradossalmente scrivere "all'improvviso" rallenta la scena invece di velocizzarla).


Ciao Stefano,
grazie per l'accurato riscontro: i riferimenti precisi sul testo sono preziosi. Quell' "all'improvviso", osservato a parte e a mente fredda, non convince più neanche me: "L'uomo balza in avanti" sarebbe stato più incisivo. Sul PdV ci stiamo già lavorando qualche commento più in su ;)

Sul tema che ti disorienta: Circe crea le sue "chimere" umane dentro e bestiali fuori. Sono mostri o prodigi (scegli tu come intendere) sia razionali che irrazionali (ti risparmio le implicazioni esistenziali riferite da Circe nei dialoghi). Le similutidini bestiali, invece, mostrano come Odisseo sia già così pur senza mutare pelle. C'è anche il desiderio di omaggiare Omero: nei suoi poemi se ne trovano diverse.

Ci sto ragionando ma sono abbastanza sicuro che mantenere il PdV esclusivamente su Odisseo, pur essendo "teoricamente raccomandabile", avrebbe annoiato di più.

Grazie per le dritte,
alla prossima!

Avatar utente
Andrea Lauro
Messaggi: 596

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#21 » martedì 24 novembre 2020, 22:52

~Proelium~ ha scritto:Eccoti Andrea, aspettavo da giorni il tuo giudizio autorevole. Mi fa molto piacere saperti soddisfatto della prova. Rispetto alla scorsa edition non ho voluto strafare, con buona pace di Omero... :)

grazie mille Francesco, se posso essere utile lo faccio molto volentieri
~Proelium~ ha scritto:Ancora più utile la nota sul PdV. Ti spiego com'è andata e, se ti va, concedimi un tuo suggerimento.
Ho strutturato il racconto per rendere l'uomo insondabile agli occhi di Circe. Sia muto che statico. Mostro ciò che vede e sente ma non ciò che pensa. Sicuramente il PdV è il suo, ma di lui si sa poco.
Il lettore abbraccia la sua identità progressivamente: ma lo facciamo con calma, quasi con distacco, mentre invece Circe perde sempre più il controllo della situazione.
Il processo è calibrato per esplodere con lo slancio di Odisseo su di lei quando è ormai palese che si tratta di lui.
Una volta fatto il suo nome, mi sono detto, tanto vale mostrare cosa gli passa per la testa. Ribaltare alcuni topoi del pg e potenziare la corporeità della scena. Ma non potevo indugiare troppo, pena la spezzatura del ritmo. Non potevo neanche continuare come se nulla fosse, una volta esaurita la tensione della manovra.
Un'epifania rapida esterna mi è sembrata a conti fatti la soluzione più economica. Non la più facile, perché è stata dura da scrivere e amalgamare al resto.
Ma mi ha anche aiutato a gestire il finale sul doppio piano "detto-non detto", perché quel mostro di Odisseo è così: non dice mai quello che pensa, o magari non pensa affatto.
Se hai qualche dritta in proposito sai che è ben accetta :)

in effetti la resa che volevi dare di un Odisseo imperscrutabile è ben riuscita. il lettore non ha modo di arrivare a capire cosa pensa fino al finale, quando l'incantesimo si spezza. questo per contro diminuisce l'empatia che si prova con il personaggio, perché appunto siamo tenuti al di fuori. se ci pensi, siamo nelle stesse condizioni di Circe, che perde istante dopo istante tutte le proprio certezze.
hai capito dove voglio andare a parare? il racconto ci sta già portando a empatizzare con Circe, che paradossalmente è la più umana tra i due. basterebbe quindi focalizzarsi su di lei, sul suo sbigottimento, sulla sua incapacità di gestire la situazione, per avere la chiave di volta.
in questo modo, sul finale, non ti servirebbe avere l'onnisciente, rimarresti centrato. va da sè che la scena dovrebbe essere riprogettata, ma secondo me potrebbe essere un buon espediente.
a presto!
andre

Avatar utente
marco.roncaccia
Messaggi: 559
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#22 » mercoledì 25 novembre 2020, 16:55

Ciao Franco,
innanzitutto complimenti perché cimentarsi con Omero in un Contest del genere è, qualunque sia il risultato, una scelta coraggiosa.
Del tuo racconto ho apprezzato:
- Come hai organizzato la scena e i personaggi
- la tua interpretazione del tema
credo che però il tuo racconto abbia dei problemi per quel che riguarda
- la gestione del narratore, come ti è già stato fatto notare
- il linguaggio epico, non mi convince, rischia di essere parodistico nella mediazione con quello comune, forse una scelta più drastica a favore del secondo l’avrei apprezzata di più.
A rileggerci!

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#23 » domenica 29 novembre 2020, 21:26

Andrea Lauro ha scritto:in effetti la resa che volevi dare di un Odisseo imperscrutabile è ben riuscita. il lettore non ha modo di arrivare a capire cosa pensa fino al finale, quando l'incantesimo si spezza. questo per contro diminuisce l'empatia che si prova con il personaggio, perché appunto siamo tenuti al di fuori. se ci pensi, siamo nelle stesse condizioni di Circe, che perde istante dopo istante tutte le proprio certezze.
hai capito dove voglio andare a parare? il racconto ci sta già portando a empatizzare con Circe, che paradossalmente è la più umana tra i due. basterebbe quindi focalizzarsi su di lei, sul suo sbigottimento, sulla sua incapacità di gestire la situazione, per avere la chiave di volta.
in questo modo, sul finale, non ti servirebbe avere l'onnisciente, rimarresti centrato. va da sè che la scena dovrebbe essere riprogettata, ma secondo me potrebbe essere un buon espediente.
a presto!
andre


Suggerimento interessante, grazie! Ha sempre senso chiedere un parere a Lauro. Mi spiacerebbe sacrificare la scena finale ma sarei curioso di provarci... più che altro per vedere che succede. Nell'ottica del contest alzo le mani: ammetto che a quell'ora non mi sarebbe mai venuto in mente.

Grazie Andrea, alla prossima!

Avatar utente
Proelium
Messaggi: 293
Contatta:

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#24 » domenica 29 novembre 2020, 21:42

marco.roncaccia ha scritto:Ciao Franco,
innanzitutto complimenti perché cimentarsi con Omero in un Contest del genere è, qualunque sia il risultato, una scelta coraggiosa.
Del tuo racconto ho apprezzato:
- Come hai organizzato la scena e i personaggi
- la tua interpretazione del tema
credo che però il tuo racconto abbia dei problemi per quel che riguarda
- la gestione del narratore, come ti è già stato fatto notare
- il linguaggio epico, non mi convince, rischia di essere parodistico nella mediazione con quello comune, forse una scelta più drastica a favore del secondo l’avrei apprezzata di più.
A rileggerci!


Ciao Marco,
grazie per il riscontro. Sul PdV mi avete massacrato tutti, ne prendo atto e mi impegno a essere più preciso la prossima volta.
Sul linguaggio epico, invece, mi concedo il beneficio del dubbio: a parte qualche lemma (comunque comprensibile) il registro linguistico non è ostico. Sei così sicuro che una drastica semplificazione renda il testo più credibile, e non grottesco? Mi prendo la critica, pur non trovandola granché costruttiva.
Ti ringrazio per ciò che hai apprezzato (cioè tutto il resto), poi guardo la tua classifica e mi faccio una risata.

Vabbè, alla prossima!

P.S. Chiamami Francesco, per favore :)

Avatar utente
antico
Messaggi: 7167

Re: Giuramenti e bestie

Messaggio#25 » venerdì 4 dicembre 2020, 18:50

Rispondo a una delle tue perplessità riguardo alla resa del racconto: questo è il gruppo, a mio parere, con la qualità media più alta dell'edizione e a fare la differenza rischia di essere, più che in altri casi, il gusto personale e qui può esserci la determinante del tuo caso perché formalmente è molto curato e a farne le spese è l'empatia nei confronti dei personaggi. La mia valutazione per il tuo testo è un pollice quasi perché mi sembra che tu abbia raggiunto il risultato voluto e non ho notato grosse problematiche al netto di quanto espresso più sopra. A parità di valutazione, finisci dietro al racconto di Langellotti proprio per il maggiore pathos che mi ha trasmesso il suo testo.

Torna a “147° Edizione - Scilla Bonfiglioli Edition - la Terza dell'Ottava Era (Novembre 2020)”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti