Finalissima!!!

Per partecipare alla Sfida basta aver voglia di mettersi in gioco.
Le fasi di gioco sono quattro:
1) Il primo dicembre sveleremo il tema deciso da Flavia Imperi. I partecipanti dovranno scrivere un racconto e postarlo sul forum.
2) Gli autori si leggeranno e classificheranno i racconti che gli saranno assegnati.
3) Gli SPONSOR leggeranno e commenteranno i racconti semifinalisti (i migliori X di ogni girone) e sceglieranno i finalisti.
4) Il BOSS assegnerà la vittoria.
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Finalissima!!!

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 23:32

Tre racconti hanno raggiunto la finale, ma chi sarà il vincitore?

L'odore delle bugie, di Stefano.Moretto
GroundGlass, di Eugene Fitzherbert
Amiche per la vita, di Pretorian

La parola passa a Flavia Imperi.



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Re: Finalissima!!!

Messaggio#2 » domenica 24 gennaio 2021, 15:42

Leggere i racconti finalisti è stato un piacere, confesso che mi avete fatto venire voglia di curiosare anche fra gli eliminati! Fino a qualche anno fa ero anche io una assidua frequentatrice di Minuti Contati, so bene quante energie e speranze si riversino nelle proprie storie, e già essere qui a mettersi alla prova, vi assicuro, è una vittoria.
Per questo scegliere un vincitore è stata dura, inoltre tutti i finalisti si sono distinti: ognuno ha dimostrato di avere qualcosa di speciale da raccontare, un’impronta tutta sua, che con lo studio e la pratica imparerà a raffinare sempre di più fino a far risplendere la propria luce, unica e inimitabile.
Ho premiato il racconto tecnicamente più preciso, un meritatissimo primo posto, che non sfigurerebbe nella collana di cui sono curatrice, ma anche gli altri erano piacevoli letture e ottime prove, e sono sicura che in ciascuno dei racconti partecipanti era nascosto un diamante grezzo.
Ringrazio tutti per esservi imbarcati in questa “odissea” con me, vi faccio i complimenti per il semplice fatto di essere riusciti a portare a compimento questa piccola grande impresa, e vi ricordo che la mia porta è sempre aperta per chi si vorrà cimentare nell’arduo compito di scrivere romanzi Young Adult.
Flavia Imperi

Classifica:
1) L'odore delle bugie
2) GroundGlass
3) Amiche per la vita

Commenti:
GroundGlass
Un ottimo racconto, da cui trapela una buona conoscenza delle tecniche di scrittura, ma con alcuni tentennamenti. Ho apprezzato lo stile immersivo, la buona gestione del punto di vista (tranne per una scena, come spiegherò in seguito) e la scelta di una tematica di fondo forte, che parla di identità e sessualità, raccontandola con grande sofferenza.
La presentazione dei personaggi è buona, ma può migliorare ancora, come nel caso di questo dettaglio narrante: il piercing della protagonista compare nella seconda pagina, e non la prima volta che vengono nominate le labbra.
La prosa è scorrevole, vivida, oscilla tuttavia tra uno stile maturo e momenti più acerbi, ma comunque apprezzabili. L’autore è sulla buona strada, e con un po’ di pratica potrà sicuramente raffinare ancora la tecnica.
Segnalo il punto più problematico: la riacquisizione della vista da parte di Fabio è subito seguita da una descrizione dettagliata della dottoressa, non filtrata dal fatto che il personaggio portatore del punto di vista è appena tornato a vedere. Invece poco dopo, quando la dottoressa lo interroga, il personaggio si mostra incerto sui colori e su ciò che vede (come dovrebbe essere).
Le parti con elementi fantastici e azione sono gestite meno bene.
Il finale non risulta chiaro e avrebbe bisogno ancora di rifinitura.

Amiche per la vita
Racconto interessante che tuttavia necessiterebbe ancora di un po’ di lavoro. Dalla storia trapela una bella immaginazione e una buona capacità di dosare gli elementi narrativi, ma un uso incerto delle tecniche di scrittura, che con un po’ di pratica non potrà che migliorare.
L’idea del patto di sangue non è un elemento particolarmente originale, ma combinato con lo quello dello specchio e con le manie possessive della protagonista, crea un buon cocktail.
Mi aspettavo un capovolgimento finale che, purtroppo, non c’è stato.
A livello tecnico, la narrazione risulta poco fluida, e non sempre è chiaro chi stia parlando o compiendo una determinata azione. Anche la gestione del punto di vista è migliorabile, dati i residui di narratore onnisciente presenti nel testo, come l’uso di “la ragazza” riferito alla protagonista, e “la giovane” riferito a Sara (che peraltro, dal punto di vista di Elena, giovane non è). Non c’è uso di infodump, e la presentazione degli elementi narrativi avviene in modo abbastanza lineare, tuttavia la relazione tra le due ragazze protagoniste si dovrebbe capire subito, mentre all’inizio non è chiaro se siano sorelle o amiche. “Ragnetto”, per esempio, sembra un nomignolo che una sorella maggiore darebbe alla sorella minore.
I dialoghi, in alcuni momenti, toccano piacevoli punte di ironia, mentre in altri momenti risultano un po’ infantili, tanto da far sembrare che a parlare siano due bambine, e non due adolescenti. Per es. le protagoniste passano dal darsi della “zucca matta” a esclama zioni come “ma che cazzo”.
Il balzo temporale in avanti, nel finale, è narrato in modo frettoloso e povero di descrizioni.

L'odore delle bugie
Un racconto tecnicamente eccellente che, con un’ottima prosa e una costruzione efficace, riesce a far fare al lettore un tuffo nel microcosmo di un dramma adolescenziale, specchio a sua volta di un macrocosmo intrigante, accennato quel tanto che basta per dare profondità alla storia.
L’inizio in media res presenta subito un protagonista interessante e originale, un’ottima gestione del punto di vista e insight sensoriali disseminati ad arte.
L’ambientazione è tratteggiata con poche pennellate, essenziali, pulite. Anche i dialoghi sono freschi, spontanei, e le relazioni fra i personaggi si intuiscono subito, ma vengono approfondite man mano che il racconto prosegue.
La prosa è chiara, ma anche vivida e “animata”, il che rende la lettura soddisfacente a più livelli.
Anche la scelta dei segmenti narrativi è creata in modo da generare curiosità: il lettore si trova catturato nella storia.
Ho apprezzato in particolare l’uso dell’ironia per giustificare la scelta dei nomi: mettere in bocca ai personaggi eventuali dubbi dei lettori è una tecnica narrativa che paga sempre.
Finale perfetto, che chiude degnamente un racconto a cui non manca nulla.

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