Viaggio nella Città Antica

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Andrea Furlan
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Viaggio nella Città Antica

Messaggio#1 » martedì 19 gennaio 2021, 0:56

L’uomo e la donna lo fissavano, sorridevano in modo ambiguo, appena accennato. Sotto di loro due copie identiche, rovesciate, immobili. Non poteva staccare lo sguardo da quegli occhi che lo riempivano di paura. Era certo che dietro a quei sorrisi volessero fargli del male, strappargli l’anima e tenerlo legato a loro per sempre.
Si svegliò in un bagno di sudore. Corse subito alla capanna dell’Anziano, sconvolto. Il sogno lo perseguitava ormai da troppe notti.
«Vecchio, aiutami! Li ho visti anche stanotte… mi fissavano, come sempre, senza parlare. Liberami da loro, ti supplico!»
L’Anziano non rispose ma cominciò a cantare. Agitava a ritmo i sonagli, mentre volute di fumo riempivano la capanna. Ascoltò il suo canto ipnotico, non poté fare a meno di chiudere gli occhi, stordito. Poi la canzone terminò. Ci fu silenzio.
«Gli spiriti del tuo sogno ti stanno chiamando, vivono nella Città Antica. Devi partire. Cercarli.»
Sentì un tuffo al cuore quando l’Anziano nominò quel posto leggendario, che riempiva di terrore le storie attorno al fuoco. Non voleva lasciare la sua famiglia, i suoi amici, aveva paura. Ma sapeva che doveva farlo come molti altri giovani prima di lui. Forse sarebbe tornato. Cambiato. Adulto.

La pianura giallastra si stendeva di fronte a lui, rugosa e irregolare come la pelle di un vecchio animale. Si aggiustò il turbante che aveva comprato lungo la strada per ripararsi dal calore. In lontananza poteva vedere gli edifici della Città Antica fluttuare a mezz’aria. Qualcuno gli aveva spiegato che era un’illusione, di stare in guardia per non perdersi nel seguire quelle immagini riflesse sulla pianura rovente. Ma anche di avere coraggio, perché la Città esisteva davvero ed era più vicina di quello che sembrava.
Da tre lune aveva lasciato le vette delle montagne dove viveva. Alcuni dei viaggatori che passavano per il villaggio gli avevano indicato come raggiungerla, di evitare le antiche strade e seguire il fiume, spiegandogli che sarebbe sparito nella terra subito dopo le montagne, ma di percorrerlo fino alla fine. Aveva evitato i vecchi villaggi in rovina che si trovavano lungo tutto il percorso. Da lontano, aveva visto i predoni assalire una carovana: non poteva aiutare quelle persone anche se sapeva combattere. Doveva trovare gli spiriti che lo perseguitavano, affrontarli o morire nel tentativo.
In mezzo alla bruma, i loro volti enigmatici si confusero con il fantasma della Città: forse vivevano ancora laggiù e lo aspettavano per imprigionarlo, non farlo tornare più a casa.

La lancia in mano, ora camminava nella Città deserta, fra gli edifici bruciati dal sole. Aperture nelle vecchie case erano decorate di simboli familiari che non sapeva decifrare. Voci create dal vento bollente lo facevano girare di scatto, pronto a difendersi. Camminava cauto da un edificio all’altro, nascondendosi fra rovine che lo rallentavano, ma non si fidava a scendere nelle strade scavate nel cuore della pianura rovente.
Sbucò all’improvviso in uno spiazzo aperto: sul lato sinistro le cupole di un imponente edificio erano cadute su sé stesse. Sopra a un enorme portale, le statue di quattro cavalli facevano ancora da sentinella al grande spiazzo, in cui un campanile era crollato di lato.
Allora capì che la sua ricerca non era stata vana.
Corse fino al bordo opposto, poi prese con mani febbrili l’immagine semidistrutta che suo padre, e il padre di suo padre avevano custodito per tutto quel tempo. Da quando il sole era diventato così caldo da portare pestilenze, carestie e la guerra che li aveva decimati. Prima dell’Esodo verso nord che li aveva fatti fuggire tutti, prima che il mare si prosciugasse.
Gli spiriti dell’immagine erano i suoi avi dimenticati. Lo guardavano con quel mezzo sorriso inquietante. L’uomo e la donna erano seduti in una barca nera, mentre il loro riflesso nell’acqua calma, una copia perfetta, lo fissava. Dietro di loro l’edificio ora distrutto risplendeva d’oro alla luce del sole, il campanile rosso svettava in mezzo alla piazza e così la colonna, che portava la statua di un leone alato. In un angolo la scritta “S. Marco”, che non poteva leggere, si intravedeva appena.
Il rumore del vento gli suggerì che li aveva trovati. Ora sarebbe potuto tornare.



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antico
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#2 » martedì 19 gennaio 2021, 1:00

Ciao Andrea e benvenuto nell'Arena! Caratteri e tempo ok, buona SPECULARIA EDITION! Ps: se ancora non ci sei, ti consiglio di entrare nel gruppo fb di Minuti Contati ;)

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Andrea Furlan
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#3 » martedì 19 gennaio 2021, 1:08

Grazie mille Antico per il benvenuto.
Sono già presente sul gruppo facebook, in effetti vi ho trovato da lì seguendo Specularia. Spero che il mio racconto piaccia e non vedo l'ora di leggere/valutare gli altri.

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antico
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#4 » martedì 19 gennaio 2021, 1:12

Non sono riuscito a taggarti nel gruppo, credo tu abbia messo il like alla pagina. Prova a seguire il link e vedere se è proprio quello ;)

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Andrea Furlan
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#5 » martedì 19 gennaio 2021, 1:20

Infatti avevo solo messo il like, ma ora dovrei essermi iscritto, grazie!!!

Daniel Travis
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#6 » martedì 19 gennaio 2021, 13:36

Bel racconto, con un'ambientazione che fa venire l'acquolina in bocca. Vorrei vedere di più e, forse, ampliare il finale nello specifico.

Punti deboli: il finale gioca molto su una rivelazione che però, almeno per quanto mi riguarda, non è una vera e propria rivelzione. Mi piace, ma non è il fulcro d'interesse unico della storia: preferirei una conclusione, anche aperta, anche enigmatica, allo spirituale mondo dei sogni/onirico mondo degli spiriti presentato dal racconto.

Punti di forza: l'ambientazione è fertile, bella, ben presentata. Il feeling, che mi ha riportato in mente la Gaimaniana Città di Vetro della Regina Nada, non guasta affatto.
Il Crocicchio è un punto tra le cose. Qui si incontrano Dei e Diavoli e si stringono patti. Qui, dopo aver trapassato i vampiri e averli inchiodati a terra, decapitati, bruciati, si gettano al vento le loro ceneri.
Il Crocicchio è un luogo di possibilità.

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VecchioCallagan
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#7 » martedì 19 gennaio 2021, 16:34

Caro Andrea, il tuo è un racconto con un gran bel potenziale. Faccio particolare riferimento all'ambientazione distopica nostrana che rende tutto molto affascinante. So bene quanto sia difficile far rientrare una storia ambientata in un "mondo nuovo" nei limiti di caratteri (e di tempo!) imposti da un contest simile. Devo dire che in questo senso hai fatto un egregio lavoro dal momento che dissemini le descrizioni in modo saggio fino ad arrivare alla rivelazione (così almeno è per il lettore) finale. Certo a essere sacrificata, però, è la trama, e con essa la narrazione. La trama è sviluppata a metà, ci sono molti interrogativi aperti a cui non trovo risposta (perché gli spiriti degli avi lo perseguitavano? Ha capito che erano i propri avi una volta arrivato nella loro città? Perché ora dovrebbero smettere di perseguitarlo?); ancora, la trama è ricca di cliché di cui possiamo fare a meno, triti e ritriti nella peggiore letteratura fantasy, vedi: "Sentì un tuffo al cuore quando l’Anziano nominò quel posto leggendario, che riempiva di terrore le storie attorno al fuoco. Non voleva lasciare la sua famiglia, i suoi amici, aveva paura. Ma sapeva che doveva farlo come molti altri giovani prima di lui. Forse sarebbe tornato. Cambiato. Adulto."

Per quanto riguarda la narrazione, invece, credo tu ti sia ritrovato a dover correre troppo. Fin dall'inizio si percepisce questo bisogno di correre, di dire e spiegare le cose per poter arrivare al punto. Tutto questo va a svantaggio del racconto e del lettore: è come prendere e fare uno scatto di trenta metri per poi fermarsi e chiedersi "Perché?".

Nonostante tutti questi miei "ma", queste critiche, la sensazione finale è comunque positiva. Ti direi di non mollare questa storia, o comunque non mollare questa ambientazione. Lavoraci su. Rendi più complessi i personaggi, più reali con le loro sfumature, evita il facile cliché. Ci sono tutti i presupposti per tirar fuori qualcosa di veramente bello.

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Stefano Impellitteri
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#8 » giovedì 21 gennaio 2021, 1:29

Ciao Andrea, molto piacere di averti letto.
Trasmettere un Worldbuilding in 4000 caratteri è davvero un’impresa. La trama mi ha ricordato il pianeta delle scimmie, non tanto per le scimmie, ma per la rivelazione finale. Il tema richiesto preso, ma non in modo centrale, appena citato. La penna c’è, a mio parere hai usato troppo Tell e poca immersività, ma comunque il racconto si fa leggere.
A mio gusto avrebbe avuto un enorme miglioramento se non fosse stato raccontato così esterno, con un narratore onniscente. Il tono epico e il sapore antico ci stà, ma così distaccato non fa empatizzare il lettore, o almeno non nel 2021. Anche la prosa prende purtroppo molte immagini narrative troppo abusate, dal bagno di sudore al tuffo al cuore. Chi vuole crearsi un proprio stile deve evitare assolutamente questi stereotipi descrittivi triti e ritriti.
Comunque un buon lavoro e penso che le idee ci sono. Alla prossima.

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Proelium
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#9 » giovedì 21 gennaio 2021, 11:02

Ciao Andrea,
piacere di leggerti. Hai scritto uno dei racconti-patata bollente del girone, con buoni spunti ma di ardua valutazione.
Comincio dicendoti che il tema è preso e ho apprezzato sia il setting (mi ha ricordato "Il popolo delle Sabbie" di F. Nucera, uno dei mammasantissima di MC) sia la struttura da "Viaggio dell'Eroe" con cui sviluppi la storia. Anche il senso di urgenza del protagonista crea tensione, mi ha lasciato soddisfatto.

Di contro, ti segnalo una sintassi molto pesante, soprattutto nella sequenza avventurosa centrale. Puoi alleggerirla con grande profitto spezzando i periodi qua e là. Anche la scelta di narrare al passato la vedo poco funzionale. Per come hai impostato il racconto, un presente sarebbe stato più efficace.

Sul fronte personaggi, escludendo il protagonista, ho avvertito una fragilità di caratterizzazione degli archetipi: il Saggio/Mentore fa un po' troppo macchietta, non mi è piaciuto. Con poco tempo e caratteri è difficile fare tutto, lo so, ma porta a selezionare ciò che serve davvero.

Anche il finale mi ha lasciato perplesso: pur avendo apprezzato le rovine di Venezia, non c'è una svolta evidente nella risoluzione del conflitto.
Era un viaggio solo conoscitivo? L'immagine riflessa era reale, una foto o...? Perché ora che l'ha vista può tornare, e in che modo è sicuro che cesseranno gli incubi?
Anche quando destabilizza o insinua dubbi, il finale deve darci completezza.

Le criticità sono parecchie, te le segnalo non per farti le pulci (non sono il tipo) ma perché il pezzo in sé ha un bel margine di miglioramento... e anche tu!

Buona edition, spero di rileggerti presto.

Francesco

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Hayà
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#10 » venerdì 22 gennaio 2021, 12:13

Ciao Andrea, è un piacere leggerti.

Prima di tutto: wow. Se ieri mi avessero detto che raccontare una storia del genere in 4k caratteri era possibile, non ci avrei mai creduto. Tutti i miei complimenti per esserci riuscito, davvero (e da qui si evince quanto io abbia ancora da imparare!)

Le descrizioni, soprattutto quelle della Città Antica, le ho trovate ottime ed evocative.
Il tema, inoltre, l’ho trovato interpretato in maniera interessante.

Detto questo, ho avuto diverse perplessità nel finale. Quando trova la foto (?) che i suoi antenati hanno sempre protetto, l’elemento è uscito fuori all’improvviso, e avevo persino pensato che l’avesse trovata nella Città Antica! Penso sarebbe stato meglio inserire anche solo un piccolo riferimento all’immagine prima di quella scena.

Inoltre, durante il viaggio, viene menzionato questo dettaglio:
Doveva trovare gli spiriti che lo perseguitavano, affrontarli o morire nel tentativo.

Ma né li affronta e né rischia di morire, quando finalmente li trova. La frase dà un certo tocco “epico” al tutto, certamente apprezzato, ma che non ha un suo compimento.

E mia piccola opinione, più personale: quel “S. Marco che non poteva leggere” l’ho trovato piuttosto alienante. Penso che sarebbe stato più elegante inserire semplicemente il leone alato per far capire che si trattava di Venezia.

Però, nonostante tutto questo, voglio di nuovo farti i miei complimenti per come hai gestito lo spazio e per lo stile. Se dovessi dare un commento “a caldo”, posso dire con assoluta certezza che mi è piaciuto parecchio.

Complimenti!

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Andrea Lauro
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#11 » sabato 23 gennaio 2021, 23:44

Ciao Andrea e benvenuto in MC. Vado dritto sul finale, perché è la frase:
“In un angolo la scritta “S. Marco”, che non poteva leggere, si intravedeva appena”

a indicarti il prossimo passo da fare nello studio della scrittura. Il protagonista non può leggere la scritta, e le cause possono essere diverse: dal fatto che sia analfabeta alla non corretta angolazione della traiettoria visiva. Quale che sia il motivo, lui non riesce a leggerla. C’è un errore di punto di vista.
Come risolvere il problema nel testo?
#1 “In un angolo, la scritta S. Marco.” (e te ne sbatti del fatto che non possa leggere)
#2 La elimini e basta.

Cerca testi che ti insegnino a gestire correttamente il punto di vista: a mio avviso è un argomento prioritario e il resto può aspettare. Se durante la ricerca trovi testi che ti insegnano a scrivere in onnisciente, bruciali e cerca ancora!
a presto,
andrea

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Emiliano Maramonte
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#12 » domenica 24 gennaio 2021, 12:50

Ciao Andrea!
Benvenuto nell'infernale Arena!
Ti devo fare i complimenti per lo stile. Al netto di qualche sovrabbondanza di aggettivi, e qualche passo pesantuccio, però la narrazione scorre molto bene e cattura, direi che è molto attenta e pulita. Questo è sicuramente il punto di forza del racconto. Inoltre la visioni che trasmetti al lettore sono affascinanti e richiamano alla mente altre suggestive immagini di romanzi e film sullo stesso registro (a me sono venuti in mente Dune e il Pianeta delle Scimmie...). Anche la storia ha una notevole efficacia: un viaggio teso alla ricerca delle proprie origini per sconfiggere fantasmi della propria esistenza. Bello l'arrivo nella Città Antica, anche se penalizzato dalla necessità di accelerare il ritmo per stare nei 4242 caratteri.
Qualche problemuccio sia in avvio che nel finale. L'incipit è un po' nebuloso. Capisco la realtà onirica, ma ho fatto davvero fatica a entrare nella storia. Eventualmente va riformulato per "semplificarlo". E il finale non è da meno. Cosa fa il protagonista? Combatte gli spiriti, come ha affermato nel corso della trama? Li ha trovati, e poi? Purtroppo poche e confuse informazioni.
Ho apprezzato invece il colpo di scena, che ha dato tutto un altro sapore alla vicenda.
Il tema mi sembra centrato.

In bocca al lupo!
Emiliano.

Edoardo Foresti
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#13 » domenica 24 gennaio 2021, 21:02

Ciao Andrea!
Hai scritto un racconto interessante, seppur non privo di elementi che non mi hanno convinto del tutto.
Sicuramente il punto di forza di questa storia è l'atmosfera e l'aver racchiuso in soli 4k caratteri quello che è un arco narrativo in miniatura, cosa non da poco e che ho apprezzato particolarmente.
A questo si contrappone però il distacco creato dalla scelta di un narratore onnisciente, in cui la vicenda è raccontata non nel "qui e ora" ma spiegata al lettore nei suoi punti salienti. Aggiungo due considerazioni: il fatto che il nome stesso del protagonista ci sia ignoto non mi ha creato quel un senso di mistero e curiosità suscitato dal resto della storia, ma ha aumentato il distacco verso il personaggio e ridotto l'immersione. La seconda invece riguarda il finale: a me è piaciuto, hai scelto un trope narrativo difficile da presentare ai lettori, soprattutto in pochissimi caratteri e trovo tu sia riuscito a gestirlo al meglio.
Tirando le somme noto alcuni problemi a livello di stile e gestione del punto di vista che, purtroppo, vanno a inficiare sulla lettura, nel mio caso non poco. Detto questo si parla di problematiche risolvibili affidandosi allo studio dei principi della scrittura e a un po' di pratica, le idee interessanti invece già ci sono.
A rileggerci!

alexandra.fischer
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#14 » lunedì 25 gennaio 2021, 19:55

VIAGGIO NELLA CITTA’ ANTICA di Andrea Furlan Tema centrato. Il racconto, distopico, è interessante per via della ricerca del protagonista, perseguitato da un sogno ricorrente. Punti di forza: il paragone pianura-pelle di un vecchio animale. Lo stile che richiama a un fantasy dagli echi howardiani. Il protagonista si avvicina ad antieroi come Kull di Valusia (lo si vede ignorare gente assalita dai predoni perché ossessionato dal suo sogno, e aggirarsi per la città fantasma con una lancia sempre sul chi va là). Ben costruito anche il personaggio dello Sciamano, che gli interpreta il sogno come un richiamo degli avi. Il linguaggio è ben congegnato (l’espressione il padre, del padre di suo padre può starci, per far pensare a un’umanità tornata a una fase di vita primitiva). La città, con le sue rovine, fa pensare alle atmosfere di “Ozymandias” di Coleridge. Bella la sorpresa finale con l’immagine dei suoi in barca e la rivelazione che la città perduta nel deserto è Venezia e lui si trova in Piazza San Marco. Ora, in caso di vittoria, puoi solo fargli incontrare qualcuno che motivi gli avvertimenti degli altri viaggiatori, rimasti inquietati dalla città (forse c’è qualche sopravvissuto nascosto?)

Punti deboli:
ti scrivo qui la frase corretta:
Alcuni dei viaggiatori che passavano per il villaggio…
Aperture nelle vecchie case erano decorati di simboli in apparenza familiari, ma che tuttavia non sapeva decifrare.
Via il dettaglio della scritta con il nome della Piazza. Se non la sa leggere, è meglio mostrare cosa c’è. Io pensavo anche a pezzi del campanile, delle statue, oltre che al leone alato.

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Andrea Furlan
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#15 » mercoledì 27 gennaio 2021, 22:55

Vorrei ringraziare tutti per i vostri commenti, utilissimi per chi come me si trova alla prima esperienza su Minuti Contati: devo dire (si può dire?) che il racconto non mi aveva convinto completamente quando l'ho terminato, ma come mi capita spesso non riuscivo a identificarne il motivo.
Ora che ho letto le vostre opinioni credo di essermi chiarito le idee, per questo e forse per altri pezzi che ho scritto fuori da qui.
L'idea originale voleva legarsi a un mio altro racconto (o forse progetto più ampio) sul cambiamento climatico, tema su cui lavoro nella mia vita professionale. Anche se finora non ho quasi mai inserito temi sociali o politici nei miei scritti, sento che dovrei farlo e che le idee prendono forma attorno a questo principio, Inoltre seguendo il sito web di Specularia, credo che questa sia anche l'intenzione della rivista: fare riflettere sul presente attraverso la scrittura di speculazione. Devo dire di essere rimasto un po' stupito dal fatto che la maggior parte dei racconti che ho letto non hanno colto questo suggerimento.
Mi sono reso conto comunque di non aver trasmesso bene l'idea della catastrofe che è alla base del mio racconto. Questa è stata originata appunto dal cambiamento climatico e dall'aumento delle temperature che ha portato nel giro di poche generazioni ad un'Italia prosciugata, dove anche la Laguna di Venezia si è trasformata in un deserto e la popolazione si è dovuta rifugiare al nord.
In particolare diversi fra voi (o in commenti su altri racconti della sessione) hanno indicato la difficoltà di un worldbuilding efficace in uno spazio così ristretto dove non si può spiegare o far intuire più di tanto, farò senz'altro tesoro di questa constatazione.

Grazie ancora, sono molto curioso di vedere come andrà a finire questa sessione e di partecipare alle prossime.
Andrea

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antico
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Re: Viaggio nella Città Antica

Messaggio#16 » venerdì 29 gennaio 2021, 14:06

Si, quel SAN MARCO letto dal narratore alla fine è davvero brutto e ti consiglierei di ascoltare Lauro e sbattertene del fatto che lo sapesse o meno leggere, ma facendolo comunque passare dal suo POV. Detto questo, mi ritrovo in praticamente tutto quello che ti è stato detto e soprattutto nella questione della foto che sbuca dal nulla e risolve troppo in fretta. Credo che il racconto avrebbe avuto un valore senza la chiusa "a ritornare": portalo nella Città e lì lascialo seminando nel lettore qualche possibile soluzione, ma senza risolverlo. Il tema, proprio per come chiudi con la foto, ci sta tutto, ma essendo la questione stessa della foto una problematica rilevante, va rivisto. Molto bello il setting, non mollarlo. Concludendo, per me un pollice tendente verso l'alto in modo non brillante che finisce davanti al parivalutato racconto di De Luca per uno sviluppo meno problematico.

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